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venerdì 7 aprile 2017

L'attacco chimico è stato orchestrato ad'arte dai ribelli anti-Assad per coinvolgere gli Stati Uniti nel conflitto Siriano, la farsa del bombardamento sotto falsa bandiera è stato costruito per influenzare l'opinione pubblica e prepararla alla guerra contro Damasco, Donald Trump è cascato nella trappola propagandistica della falsa notizia! Химическая атака была организована по ad'arte против Асада повстанцев вовлечь Соединенные Штаты в сирийском конфликте, фарс ложной бомбардировки флага был построен, чтобы повлиять на общественное мнение и готовиться к войне против Дамаска, Дональд Трампа Он попал в ловушку пропаганды ложных новостей! The chemical attack was orchestrated by ad'arte anti-Assad rebels to engage the United States in the Syrian conflict, the farce of false flag bombing was constructed to influence public opinion and prepare for war against Damascus, Donald Trump It fell into the propaganda trap of false! نظمت هجوم كيماوي من قبل ad'arte ضد المتمردين الأسد للانخراط الولايات المتحدة في الصراع السوري، تم بناء مهزلة من التفجيرات العلم كاذبة، للتأثير على الرأي العام والاستعداد للحرب ضد دمشق، دونالد ترامب، حصل في فخ الدعاية أخبار كاذبة!


59 Missili Americani sparati dalle navi al largo della Siria
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SIRIA - Il presidente russo Vladimir Putin considera i raid statunitensi in Siria "un'aggressione contro uno Stato sovrano in violazione delle norme di diritto internazionale, su pretesti inventati", ha riferito il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov. "Quest'azione di Washington - ha aggiunto Peskov - arreca un danno considerevole alle relazioni russo-americane, che erano già compromesse. Ma soprattutto, non ci avvicina all'obiettivo finale della lotta contro il terrorismo internazionale, ma al contrario pone dei seri ostacoli per la costituzione di una coalizione internazionale per la lotta contro il terrorismo".
La Russia, che sostiene il regime di Damasco con la sua aviazione da fine settembre 2015, in Siria ha dispiegato aerei ed elicotteri che potrebbero essere rimasti danneggiati nel raid. Poco prima che 59 missili tomahawk colpissero la base aerea di Al Chaaryate, l'ambasciatore russo ad interim presso le Nazioni Unite aveva messo in guardia gli Usa dal condurre "un'azione tragica e dubbia".
"Dobbiamo pensare - ha detto - alle conseguenze negative. Pensate all'Iraq e alla Libia". Non è chiaro se i russi siano stati informati dell'attacco aereo: il Pentagono sostiene di sì, mentre il segretario di Stato americano non solo ha smentito, ma ha anche accusato Mosca di aver "fallito" in Siria, non riuscendo ad evitare l'attacco.
Putin, dal canto suo, continua ad affermare "che l'esercito siriano non dispone di armi chimiche" e che gli osservatori internazionali lo hanno certificato. "Ignorare l'uso da parte dei terroristi di armi chimiche aggrava la situazione", prosegue. Ora la domanda è come reagirà davvero il Cremlino, al di là delle dichiarazioni ufficiali di rito. Forse qualche risposta arriverà dalla visita di Tillerson a Mosca prevista la settimana prossima. 
Gli Stati Uniti hanno lanciato 59 missili cruise verso la base aerea siriana da cui si presume sia partito l'attacco con armi chimiche nella provincia di Idlib. Si tratta di missili 'Tomahawk', lanciati da due navi americane di stanza nel Mediterraneo. E' il primo attacco diretto Usa alla Siria dall'insediamento del presidente Donald Trump.
"Nessun bambino dovrebbe soffrire" come hanno sofferto quelli siriani, ha affermato Trump. E ha aggiunto: il bombardamento americano in Siria e' nel "vitale interesse della sicurezza" degli Stati Uniti. La Siria ha ignorato gli avvertimenti del Consiglio di sicurezza dell'Onu, ha sottolineato Trump. E ha chiesto al mondo di unirsi agli Usa "per mettere fine al flagello del terrorismo".
LA BASE AEREA SIRIANA COLPITA DAI MISSILI USA
Sono cinque i morti nell'attacco americano alla base militare siriana di Shayrat, tra cui tre soldati e due civili. Lo ha detto Talal Barazi, il governatore della provincia di Homs, aggiungendo che altre 7 persone sono rimaste ferite.
Il Comitato di Difesa della Duma di Stato (la Camera bassa) russa afferma che l'attacco missilistico degli Stati Uniti contro la Siria potrebbe peggiorare i rapporti tra Mosca e Washington, nonché portare a un ampliamento dei conflitti armati in Medio Oriente. Lo riportano i media russi.
Secondo Mosca gli Usa avevano deciso di attaccare la Siria già prima della strage avvenuta tre giorni fa nella provincia siriana di Idlib per un presunto attacco con armi chimiche di cui sono accusate le truppe di Damasco: lo sostiene il ministero degli Esteri russo, secondo cui la carneficina di Idlib è stata per gli americani solo "un pretesto". "E' evidente - dichiarano da Mosca in un comunicato letto dalla portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova - che l'attacco con i missili da crociera americani è stato preparato in anticipo. Ad ogni esperto è chiaro che la decisione di effettuare gli attacchi è stata presa da Washington prima degli eventi ad Idlib che sono stati semplicemente usati come pretesto per dimostrare la forza".
"La Russia prima di tutto chiederà una riunione urgente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Questo può essere considerato come un atto di aggressione da parte degli Stati Uniti contro uno Stato dell'Onu", ha detto ai media russi Viktor Ozerov, presidente del comitato di Difesa e sicurezza del Consiglio federale (Parlamento) russo.
L'attacco americano sulla base militare siriana "viola la legge internazionale. Washington ha compiuto un atto di aggressione contro uno Stato sovrano", ha sottolineato il presidente russo Vladimir Putin, citato dal portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, secondo i media russi. La Russia ha deciso di sospendere il memorandum con la coalizione a guida americana per la prevenzione degli incidenti e sulla garanzia della sicurezza dei voli durante l'operazione in Siria: lo riferisce il ministero degli Esteri russo. 
L'attacco americano in Siria "è un atto di aggressione con un pretesto assolutamente inventato" e "ricorda la situazione del 2003, quando gli Usa e la Gran Bretagna, con alcuni loro alleati, hanno invaso l'Iraq": lo ha dichiarato il ministro degli Esteri russo, Serghiei Lavrov.
La Nato "rimanda alle autorità degli Stati Uniti per quanto riguarda" commenti agli attacchi in Siria. Lo riferisce un funzionario dell'Alleanza Atlantica, aggiungendo di "poter confermare che il Segretario generale, Jens Stoltenberg, è stato informato dal Segretario alla Difesa americano, James Mattis, prima degli attacchi".
Cinquantanove missili Tomahawk, spediti a colpire al-Shayrat, in Siria, in quella che il presidente Donald Trump, nella dichiarazione ufficiale della Casa Bianca, ha definito "un attacco militare sulla base aerea da dove l'attacco chimico è stato lanciato".
"Non possono esserci dubbi sul fatto che la Siria abbia usato armi chimiche, violando i suoi obblighi sotto la convenzione delle armi chimiche, e ignorando le sollecitazioni del Consiglio di sicurezza della Nato", sostiene il presidente americano, a pochi giorni dall'attacco che ha fatto molte vittime a Khan Sheikhun, nella provincia di Idlib occupata dalle milizie ribelli islamiste.

La risposta è arrivata durante la notte e sulle modalità le versioni per ora si contraddicono. "Non ci sono state discussioni o contatti preventivi, né ci sono stati dopo l'attacco con Mosca", ha detto alla stampa il segretario di Stato Rex Tillerson, parlando da Mar-a-Lago. Tuttavia la versione del ministro di Trump confligge con quanto sostenuto dal Pentagono.
Di "molteplici conversazioni" attraverso il canale di comunicazione esistente con la base di Latakia, in Siria, parla il portavoce del Pentagono Jeff Davis, secondo cui ci sarebbe stata coordinazione. "Ci sono russi alla base - ha commentato - e abbiamo preso precauzioni straordinarie per non colpire l'area dove i russi si trovano". 
 

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ITALIA-CINA

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