Damasco nega ogni responsabilità. Per la Russia la risoluzione Onu è "inaccettabile". Il vescovo di Aleppo: "Non credo sia colpa del Governo!"
Una città nel nord della Siria è stata esposta ad agenti tossici provenienti da un arsenale ribelle colpito in un bombardamento aereo. E' questa la tesi di Mosca, che bolla le notizie sull'attacco chimico nella provincia di Idlib, dove sono morte 72 persone, come "false". Ma la Turchia avverte Russia e Iran che i raid sono "una grave violazione degli accordi per il cessate il fuoco che mette estremamente a rischio la tregua".
ASSAD e PUTIN |
La tesi della Russia: "Esploso arsenale chimico dei ribelli" - Il portavoce del ministero della Difesa russo, il generale maggiore Igor Konashenkov, ha detto che le attività militari russe hanno registrato martedì un attacco delle forze aeree siriane su depositi di armi e una fabbrica di munizioni nella periferia orientale della città di Khan Sheikhoun. Le autorità di Mosca hanno poi aggiunto che armi chimiche prodotte dalla fabbrica sono state utilizzati in Iraq e lo stesso tipo di arsenale era stato utilizzato in precedenza dai ribelli ad Aleppo, dove si erano riscontrate sintomatologie simili a quelle osservate a Khan Sheikhoun.
Damasco nega attacco con gas tossici: "Accuse false" - Il comando generale delle forze armate siriane "smentisce categoricamente" di avere compiuto un attacco chimico a Khan Sheikhun. Lo si legge in un comunicato diffuso dall'agenzia governativa Sana. Le forze armate "non hanno e non useranno mai questi materiali in nessun luogo o momento", si legge ancora nella nota, in cui si afferma che lo stesso comando generale "ritiene responsabili per l'uso di sostanze chimiche e tossiche i gruppi terroristi e i loro seguaci".
Il vescovo di Aleppo: "Strage non compiuta dal governo" - "In questa situazione così frammentata, con tanti interessi e attori in gioco, è difficile poter essere sicuri al cento per cento di come stanno le cose. Ma per quello che conosciamo in base alle nostre esperienze, non riesco proprio a immaginare che il governo siriano sia così sprovveduto e ignorante da poter fare degli errori così madornali". Così il vescovo siriano Antoine Audo, alla guida della diocesi caldea di Aleppo.
Cremlino: "Continuiamo a sostenere Assad" - E intanto Mosca precisa che continuerà a sostenere il regime di Damasco. "La Russia e le sue forze armate continuano l'operazione per sostenere la campagna antiterroristica per la liberazione del Paese svolta dalle forze armate della Repubblica araba siriana", ha affermato il portavoce di Vladimir Putin, Dmitri Peskov. Inoltre il ministero degli Esteri russo ha bollato i resoconti sull'attacco chimico a Idlib, in Siria, come "fake".
Ankara a Mosca e Teheran: "Tregua a forte rischio" - Ma la Turchia alza i toni e ritiene che l'attacco chimico sia stato compiuto dall'aviazione del regime siriano. Ankara, fa sapere il portavoce del ministero degli Esteri turco, Huseyin Muftuoglu, ha "portato all'attenzione" delle ambasciate di Russia e Iran che si tratta di "una violazione molto grave degli accordi per il cessate il fuoco", ricordando "le responsabilità degli altri due Paesi garanti" della tregua di Astana e spiegando che "violazioni del genere mettono estremamente a rischio la prosecuzione del cessate il fuoco".
Mosca respinge la bozza di risoluzione Onu - Il presidente siriano Bashar al Assad deve "cooperare pienamente con il meccanismo di inchiesta e con Onu e Opac. Deve fornire i dati dei voli militari del giorno dell'attacco, i nomi degli individui al comando di squadre ed elicotteri, e accesso alle basi aeree da cui si crede siano state lanciate le armi chimiche". E' quanto chiede la bozza di risoluzione del Consiglio di Sicurezza Onu elaborata da Usa, Francia e Gran Bretagna. Mosca, però, "rigetta in modo categorico" la bozza di risoluzione.
Francia: "Samo di fronte a crimini di guerra" - "Stiamo parlando di crimini di guerra, crimini di guerra con armi chimiche": lo ha detto l'ambasciatore francese all'Onu, Francois Delattre, a margine della riunione di emergenza del Consiglio di Sicurezza Onu sulla Siria. "Siamo chiari - ha aggiunto - l'attacco nella provincia di Idlib è avvenuto in una zona dove operano l'esercito e l'aviazione siriana".
Papa: "Ferma deplorazione, strage inaccettabile" - "Assistiamo inorriditi agli ultimi eventi in Siria, faccio appello - ha detto il Papa circa la strage di Idlib - alla coscienza di quanti hanno responsabilità politiche, a livello locale e internazionale, affinché cessi questa tragedia e si rechi sollievo a quella cara popolazione da troppo tempo stremata dalla guerra". Il Pontefice ha espresso "ferma deplorazione per l'inaccettabile strage avvenuta ieri nella provincia di Idlib, dove sono state uccise decine di persone inermi, tra cui tanti bambini".
Damasco nega attacco con gas tossici: "Accuse false" - Il comando generale delle forze armate siriane "smentisce categoricamente" di avere compiuto un attacco chimico a Khan Sheikhun. Lo si legge in un comunicato diffuso dall'agenzia governativa Sana. Le forze armate "non hanno e non useranno mai questi materiali in nessun luogo o momento", si legge ancora nella nota, in cui si afferma che lo stesso comando generale "ritiene responsabili per l'uso di sostanze chimiche e tossiche i gruppi terroristi e i loro seguaci".
Il vescovo di Aleppo: "Strage non compiuta dal governo" - "In questa situazione così frammentata, con tanti interessi e attori in gioco, è difficile poter essere sicuri al cento per cento di come stanno le cose. Ma per quello che conosciamo in base alle nostre esperienze, non riesco proprio a immaginare che il governo siriano sia così sprovveduto e ignorante da poter fare degli errori così madornali". Così il vescovo siriano Antoine Audo, alla guida della diocesi caldea di Aleppo.
Cremlino: "Continuiamo a sostenere Assad" - E intanto Mosca precisa che continuerà a sostenere il regime di Damasco. "La Russia e le sue forze armate continuano l'operazione per sostenere la campagna antiterroristica per la liberazione del Paese svolta dalle forze armate della Repubblica araba siriana", ha affermato il portavoce di Vladimir Putin, Dmitri Peskov. Inoltre il ministero degli Esteri russo ha bollato i resoconti sull'attacco chimico a Idlib, in Siria, come "fake".
Ankara a Mosca e Teheran: "Tregua a forte rischio" - Ma la Turchia alza i toni e ritiene che l'attacco chimico sia stato compiuto dall'aviazione del regime siriano. Ankara, fa sapere il portavoce del ministero degli Esteri turco, Huseyin Muftuoglu, ha "portato all'attenzione" delle ambasciate di Russia e Iran che si tratta di "una violazione molto grave degli accordi per il cessate il fuoco", ricordando "le responsabilità degli altri due Paesi garanti" della tregua di Astana e spiegando che "violazioni del genere mettono estremamente a rischio la prosecuzione del cessate il fuoco".
Mosca respinge la bozza di risoluzione Onu - Il presidente siriano Bashar al Assad deve "cooperare pienamente con il meccanismo di inchiesta e con Onu e Opac. Deve fornire i dati dei voli militari del giorno dell'attacco, i nomi degli individui al comando di squadre ed elicotteri, e accesso alle basi aeree da cui si crede siano state lanciate le armi chimiche". E' quanto chiede la bozza di risoluzione del Consiglio di Sicurezza Onu elaborata da Usa, Francia e Gran Bretagna. Mosca, però, "rigetta in modo categorico" la bozza di risoluzione.
Francia: "Samo di fronte a crimini di guerra" - "Stiamo parlando di crimini di guerra, crimini di guerra con armi chimiche": lo ha detto l'ambasciatore francese all'Onu, Francois Delattre, a margine della riunione di emergenza del Consiglio di Sicurezza Onu sulla Siria. "Siamo chiari - ha aggiunto - l'attacco nella provincia di Idlib è avvenuto in una zona dove operano l'esercito e l'aviazione siriana".
Papa: "Ferma deplorazione, strage inaccettabile" - "Assistiamo inorriditi agli ultimi eventi in Siria, faccio appello - ha detto il Papa circa la strage di Idlib - alla coscienza di quanti hanno responsabilità politiche, a livello locale e internazionale, affinché cessi questa tragedia e si rechi sollievo a quella cara popolazione da troppo tempo stremata dalla guerra". Il Pontefice ha espresso "ferma deplorazione per l'inaccettabile strage avvenuta ieri nella provincia di Idlib, dove sono state uccise decine di persone inermi, tra cui tanti bambini".
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