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martedì 6 marzo 2018

Il commento di Matteo Renzi (PD) ai risultati elettorali di Domenica 4 Marzo 2018 - Renzi è ancora di fatto il Segretario Nazionale del Partito Democratico e tutti NOI speriamo che ritiri al piu' presto le sue dimissioni per restare alla guida del PD anche all'opposizione!!!

MATTEO RENZI - PARTITO DEMOCRATICO
 
Matteo Renzi: "Ciao a tutti, è un momento molto importante, molto delicato perché le elezioni di ieri sono andate decisamente male. Una sconfitta netta per il PD che ci impone di aprire una pagina nuova. Intendiamoci: orgogliosi del nostro passato, orgogliosi dei risultati, dai diritti alle tasse, alle infrastrutture, a tutto il mondo della crescita economica!" -  Però contemporaneamente anche desiderosi di dire "Ragazzi, il futuro tocca a noi!" (Segretario Nazionale del PD)
 
Leggi tutto qui: http://bit.ly/5marzo2018MR
 
Tornerà il futuro a sorriderci e ad avere la possibilità per noi di dare un contributo più forte. Anche perché, diciamo la verità. In Italia chi ha vinto le elezioni, politicamente parlando, non ha i numeri per governare. Sono lì che festeggiano, esultano, ma non hanno i numeri per governare. Tra l’altro, la cosa fa anche un po’ pensare. Loro sono quelli che hanno detto NO al Referendum che avrebbe agevolato la formazione di un governo, in questo passaggio.
E una delle tante bugie di questa campagna elettorale è che ci hanno raccontato “Non faremo accordi, non faremo accordi, non faremo accordi” e vedrete che alla fine gli accordi li dovranno fare, se vorranno fare un governo.
Mostrino il loro valore, se ne sono capaci.
Noi abbiamo commesso degli errori in questa campagna elettorale. Il primo di tutti è non aver colto la finestra di votare nel 2017, di votare sulla campagna elettorale europea. C’erano sia le elezioni in Francia che quelle in Germania, con Macron e Merkel. Siamo stati forse un po’ troppo tecnici, senza mostrare tutta l’anima di ciò che siamo. Abbiamo parlato un po’ troppo di coalizione. Ma, certo, abbiamo sofferto il vento estremista. E il vento estremista è quello che nel 2014 eravamo riusciti a bloccare e che stavolta non siamo riusciti a fermare. Dunque, il simbolo di questa campagna elettorale per me è Pesaro, dove un candidato totalmente sconosciuto, anzi conosciuto come “impresentabile” dai Cinque Stelle che lo avevano candidato – si chiama Cecconi – ha battuto il ministro che ha risolto il problema dell’immigrazione in Italia, Marco Minniti.
È come se fossimo alla fine della politica, perché se uno come Cecconi, considerato come un appestato anche dai suoi, riesce a vincere contro Marco Minniti – uno dei più autorevoli e capaci ministri di questo governo – è segno evidente che qualcosa non va.
È ovvio che io lasci, adesso, la guida del PD dopo questo risultato. Come previsto dallo statuto io ho chiesto di fare tutta la procedura, che è quella di convocare l’Assemblea Nazionale. Questo avverrà al termine dell’insediamento del nuovo governo e della formazione del nuovo Parlamento. Perché questo? Perché io voglio evitare due rischi: il primo è quello di evitare un confronto vero su ciò che è avvenuto in questi anni. Io lo voglio fare, il confronto. Lo voglio fare fino in fondo. Lo voglio fare perché non voglio un reggente scelto dal caminetto in queste stanze. Io voglio che ci sia un segretario eletto dalle primarie, dalla gente. Primo punto.
Secondo punto: mi sento garante di un impegno morale e politico. Noi abbiamo detto “No a un governo degli estremisti”. Noi abbiamo detto, in campagna elettorale, “No a un governo con gli estremisti”. Ora, ragazzi, non è che cambiamo idea. Io non ho cambiato idea.
Salvini e Di Maio sono antieuropeisti, antipolitici e odiano, dal punto di vista almeno verbale, gli avversari.
Ci hanno detto che siamo mafiosi. Ci hanno detto che siamo corrotti. Ci hanno detto che siamo impresentabili. Che abbiamo le mani sporche di sangue, hanno avuto il coraggio di dire.
Bene, sapete che c’è, amici? Il governo fatelo da soli, se siete capaci di farlo. Il nostro posto è l’opposizione. E noi staremo là. Abbiamo già dato, in termini di presunta responsabilità. Noi adesso saremo responsabili innanzitutto con noi stessi. Perché? Perché il PD è nato per fare una scommessa contro gli anti-sistema. Contro i caminetti. Non faremo la stampella di quelli che sono contro ogni tipo di valore che noi rappresentiamo.
Che cosa farò io? Nessuna fuga.
Anzi, terminata la fase della formazione del governo io farò il parlamentare, il senatore semplice, il senatore di Firenze, Scandicci, Lastra a Signa, Signa e Impruneta. Mi hanno eletto per questo. Tra l’altro mi continuano a votare… Mi continuate a votare, amici di Firenze, ormai dal 2004, da 14 anni, è quasi stalking il mio. E vi sono grato per questo tributo d’affetto e di attenzione e di impegno reciproco del quale davvero vado orgoglioso.
Sarà un’occasione. Facendo il parlamentare, lavorando, militante tra i militanti, per riscoprire anche il piacere del rapporto col territorio, dell’andare nelle periferie, casa per casa, nel fare politica dal basso. E io vorrei che ripartissimo dall’orgoglio di ciò che abbiamo fatto. Perché quello che abbiamo fatto in questi anni non ce lo porta via nessuno.
Noi restituiamo le chiavi di casa a quelli che verranno dopo con una casa in ordine, con una casa messa a posto. Con una casa che è al +4% di PIL, +5,4% di consumi, +17% di export, +24% di macchinari e mezzi di trasporto, +1 milione di posti di lavoro.
Noi abbiamo un’altra idea del mondo.
Noi siamo per la società aperta. E gli altri sono per la società chiusa.
Noi siamo per la realtà, non per le fake news.
Noi siamo per il coraggio, contro la paura: del diverso, del vicino, di quello che ha il colore della pelle differente.
Noi siamo per i diritti, contro l’intolleranza.
Noi siamo per il lavoro, contro i sussidi.
Noi siamo per la giustizia fiscale, contro la finta flat tax di cui non parlano più già oggi.
Siamo per la cultura, contro la logica delle armi.
Queste sono solo alcune delle ragioni per cui non potremo mai fare un governo con quelli là. Quindi riprendiamoci la libertà di fare politica fuori dal palazzo, fuori dai recinti stretti in cui siamo stati anche costretti, in questi anni. Diciamo con forza: grazie a tutti i candidati che ci hanno creduto, grazie ai volontari, grazie a chi ha speso del tempo per noi, grazie a chi si è messo in gioco. Noi continueremo a lavorare facendoci riconoscere sul territorio su tre grandi NO. No ai caminetti, no agli inciuci e no agli estremismi.
Sapremo anche dire SÌ perché il nostro modo di fare opposizione sarà diverso da quello loro. Ma sarà una opposizione che faremo a testa alta, perché noi amiamo l’Italia e non accetteremo mai un atteggiamento contro il nostro Paese come quello che spesso abbiamo visto, in questi anni, dall’altra parte del tavolo.
Chi ha vinto, se ne è capace, governi.
Noi ci auguriamo che governi meglio di noi, anche se pensiamo che non sarà facile.
A tutte e a tutti dico: non finisce qui. Il nostro tempo tornerà, facciamo sì che tutti insieme continuiamo ad andare avanti. Certo, con ruoli diversi. Certo, riscoprendo la fatica e il sudore. Non sarà una passeggiata, ma sarà un’esperienza bella da fare insieme. #Avanti!
 
 
 


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ITALIA-CINA

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