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giovedì 29 marzo 2018

NICOLAS SARKOZY DOVREBBE ESSERE PROCESSATO AL TRIBUNALE SPECIALE DELL'AIA CON L'ACCUSA DI AVER FOMENTATO CRIMINI CONTRO L'UMANITA' - IN TEMPI NON SOSPETTI GIA' DAL 2011, ANNO DELL'INIZIO DELLA GUERRA UNILATERALE CONTRO LA LIBIA DI GHEDDAFI SCATENATA DALLA FRANCIA DI SARKOZY, NOI DEL BLOG MITROKHIN CI SI SCAGLIAVA CONTRO L'ALLORA PRESIDENTE FRANCESE REO DI AVER DESTABILIZZATO L'INTERO NORD-AFRICA (GRAZIE A LUI E ALLA NATO E' NATA L'ORGANIZZAZIONE TERRORISTICA ISIS CHE HA DATO VITA AL CALIFFATO) FACENDO POLVERIZZARE MILIARDI DI DOLLARI ALLE IMPRESE ITALIANE COME ENI CHE AVEVANO STRETTO RELAZIONI CONTRATTUALI GRAZIE AGLI ACCORDI TRA IL GOVERNO LIBICO E QUELLO ITALIANO! UNA GUERRA DEVASTANTE CHE HA CAUSATO DECINE DI MIGLIAIA DI MORTI E FERITI, MILIONI DI PROFUGHI CHE DALLA LIBIA, PROVENIENTI DA TUTTO IL NORD-AFRICA IN GUERRA, DAL 2011 AL 2018 IN SOLI 7 ANNI SI SONO RIVERSATI IN EUROPA MA SOPRATTUTTO IN ITALIA, DOVE ALTRETTANTI MIGLIAIA DI MIGRANTI SONO MORTI DURANTE LE TRAVERSATE SUL MEDITERRANEO STIPPATI COME BESTIE SU PICCOLI GOMMONI O VECCHI PESCHERECCI DI FORTUNA, SFRUTTATI E SCHIAVIZZATI DAGLI SCAFISTI CHE IN 7 ANNI SI SONO ARRICCHITI SULLA PELLE DELLA POVERA GENTE...TUTTO QUESTO GRAZIE A SARKOZY!!!



NICOLAS SARKOZY DEVRAIT ÊTRE TRAITÉS A LA COUR SPÉCIALE AVEC LA HAYE sur des accusations de fomenter CRIMES CONTRE L'HUMANITE « - PAS EN TEMPS soupçonnez déjà » à partir de 2011, LE DÉBUT DE LA GUERRE ANNÉE UNILATÉRAL CONTRE LA LIBYE KADHAFI LA NATURE DE LA FRANCE SARKOZY, NOUS BLOG Mitrokhin CI fulminé contre FRANÇAIS PRESIDENT ALORS VOUS AVEZ REO déstabilisé l'AFRIQUE dU NORD ENTIER (MERCI dE LUI ET l'OTAN ET N « A l'ORGANISATION TERRORISTE ISIS VIE à califat DONNANT) DOING pulvérisez MILLIARDS DOLLARS POUR LES ENTREPRISES eN TANT QUE italien ENI LES RELATIONS DÉTROIT ONT EU MERCI dU CONTRAT AUX ACCORDS ENTRE LE GOUVERNEMENT ET lA LIBYE italien! UNE GUERRE dévastant DONNE LIEU A DES DIZAINES DE MORT ET BLESSES EN MILLIERS, DE REFUGIES EN MILLIONS DE LIBYE, DE TOUTE L'AFRIQUE DU NORD EN GUERRE DE 2011 À 2018 EN 7 ANS SEULEMENT EN EUROPE POURED MAIS SURTOUT EN ITALIE, OU dES MILLIERS GRAND NOMBRE dE MIGRANTS ONT MORTS AU COURS dES pASSAGES sUR lA MÉDITERRANÉE STIPPATI COMME BÊTES sUR gonflables PETITS VIEUX BATEAUX dE PÊCHE dE cHANCE ET Exploited réduits en esclavage par les trafiquants QU'EN 7 ANS ONT CONCENTRÉ SUR lA PEAU dES GENS pAUVRES ... TOUT CE MERCI M. Sarkozy!!!
5 MILIONI DI EURO VERSATI NELLE CASSE DI SARKOZY DA GHEDDAFI

NICOLAS SARKOZY DOVREBBE ESSERE PROCESSATO AL TRIBUNALE SPECIALE DELL'AIA CON L'ACCUSA DI AVER FOMENTATO CRIMINI CONTRO L'UMANITA' - IN TEMPI NON SOSPETTI GIA' DAL 2011, ANNO DELL'INIZIO DELLA GUERRA UNILATERALE CONTRO LA LIBIA DI GHEDDAFI SCATENATA DALLA FRANCIA DI SARKOZY, NOI DEL BLOG MITROKHIN CI SI SCAGLIAVA CONTRO L'ALLORA PRESIDENTE FRANCESE REO DI AVER DESTABILIZZATO L'INTERO NORD-AFRICA (GRAZIE A LUI E ALLA NATO E' NATA L'ORGANIZZAZIONE TERRORISTICA ISIS CHE HA DATO VITA AL CALIFFATO) FACENDO POLVERIZZARE MILIARDI DI DOLLARI ALLE IMPRESE ITALIANE COME ENI CHE AVEVANO STRETTO RELAZIONI CONTRATTUALI GRAZIE AGLI ACCORDI TRA IL GOVERNO LIBICO E QUELLO ITALIANO! UNA GUERRA DEVASTANTE CHE HA CAUSATO DECINE DI MIGLIAIA DI MORTI E FERITI, MILIONI DI PROFUGHI CHE DALLA LIBIA, PROVENIENTI DA TUTTO IL NORD-AFRICA IN GUERRA, DAL 2011 AL 2018 IN SOLI 7 ANNI SI SONO RIVERSATI IN EUROPA MA SOPRATTUTTO IN ITALIA, DOVE ALTRETTANTE MIGLIAIA DI MIGRANTI SONO MORTI DURANTE LE TRAVERSATE SUL MEDITERRANEO, STIPPATI COME BESTIE SU PICCOLI GOMMONI O VECCHI PESCHERECCI DI FORTUNA, SFRUTTATI E SCHIAVIZZATI DAGLI SCAFISTI CHE IN 7 ANNI SI SONO ARRICCHITI A DISMISURA SULLA PELLE DELLA POVERA GENTE...E TUTTO QUESTO SOLO GRAZIE A SARKOZY ED ALLA NATO COMPLICE!
NICOLAS SARKOZY HA COMMESSO CRIMINI CONTRO L'UMANITA'
GHEDDAFI AVEVA FINANZIATO SEGRETAMENTE LA CAMPAGNA
ELETTORALE DI SARKOZY CON UN VERSAMENTO SEGRETO
DI 5 MILIONI DI EURO IN CAMBIO DI FAVORI CHE IL PRESIDENTE
FRANCESE NON HA MANTENUTO E PER NON RESTITUIRE I SOLDI
HA PRESO LA PALLA AL BALZO PER SCATENARE UNA GUERRA!!!
AVIDO, EGOCENTRICO, SENZA SCRUPOLI E SENZA RIMORSI: ANCHE LE
DEMOCRAZIE POSSONO AVERE IN SENO CRIMINALI PEGGIORI DEI
DITTATORI CHE SI VORREBBE COMBATTERE! SARKOZY E' UN CRIMINALE!!!
Ecco chi è Nicolas Sarkozy
 
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
 
Nicolas Sarkozy
Flickr - europeanpeoplesparty - EPP Summit October 2010 (105).jpg

23º Presidente della Repubblica francese
Durata mandato 16 maggio 2007 –
15 maggio 2012
Capo del governo François Fillon
Predecessore Jacques Chirac
Successore François Hollande

Ministro dell'Interno
Durata mandato 7 maggio 2002 –
30 marzo 2004
Capo del governo Jean-Pierre Raffarin
Predecessore Daniel Vaillant
Successore Dominique de Villepin

Durata mandato 2 giugno 2005 –
26 marzo 2007
Predecessore Dominique de Villepin
Successore François Baroin

Ministro delle finanze della Repubblica francese
Durata mandato 31 marzo 2004 –
29 novembre 2004
Capo del governo Jean-Pierre Raffarin
Predecessore Francis Mer
Successore Hervé Gaymard

Coprincipe di Andorra
Durata mandato 16 maggio 2007 –
15 maggio 2012
Predecessore Jacques Chirac
Successore François Hollande

Dati generali
Partito politico I Repubblicani
Professione avvocato
Firma Firma di Nicolas Sarkozy
Nicolas Sarkozy d'Andorra
S.E. Coprincipe d'ufficio del
Principato di Andorra
In carica 6 maggio 2007 - 15 maggio 2012
Incoronazione 16 maggio 2007
Predecessore Jacques Chirac d'Andorra
Successore François Hollande d'Andorra
Nome completo Nicolas Sarkozy
Altri titoli Presidente della Repubblica francese
Nascita Parigi, 28 gennaio 1955 (63 anni)
Religione Cattolicesimo
Nicolas Paul Stéphane Sárközy de Nagy-Bócsa[1], conosciuto semplicemente come Nicolas Sarkozy ([nikɔla saʁkɔzi] pronuncia[?·info]) (Parigi, 28 gennaio 1955) è un politico e avvocato francese.
È stato il ventitreesimo presidente della Repubblica francese, dal 16 maggio 2007 al 15 maggio 2012. In precedenza era stato ministro delle finanze durante il 2004 e due volte ministro dell'interno, tra il 2002 e il 2004 e poi dal 2005 al 2007.
In quanto capo di Stato francese è stato anche, d'ufficio, uno dei due coprincipi di Andorra, gran maestro della Legion d'onore e protocanonico d'onore della Basilica di San Giovanni in Laterano.
È stato il primo presidente francese nato da genitori di origine straniera nonché il primo ad esser nato dopo la fine della seconda guerra mondiale.
È figlio di Paul Sarkozy (nato Pál István Ernő Sárközy de Nagy-Bócsa), un aristocratico ungherese naturalizzato francese, e di Andrée Mallah (Andrée Jeanne "Dadu" Mallah), figlia di un medico ebreo sefardita di Salonicco convertito al Cristianesimo e di una cattolica francese. È stato cresciuto dalla madre, lasciata dal padre, il quale si è poi risposato ed è andato a vivere negli Stati Uniti.[2]
Si laurea in legge con una specializzazione in diritto privato e in scienze politiche all'Università di Paris X - Nanterre. Continua i suoi studi all'Institut d'études politiques de Paris, ma non riesce a raggiungere il diploma di perfezionamento anche a causa dei cattivi risultati ottenuti in lingua inglese[3]. Avvocato dal 1981, socio fondatore dello studio legale associato Leibovici-Claude-Sarkozy creato nel 1987, poi socio fino al maggio 2007 dello studio Arnaud Claude - Nicolas Sarkozy dal maggio 2002.
Nel 1982 si sposa con Marie-Dominique Culioli. Hanno due figli: Pierre (1985), un produttore di rap e Jean (1986), un politico.
Nel 1984 incontra Cécilia Ciganer-Albéniz che sposa nel 1996, da questa unione nasce Louis (1997). Nel 2010 il figlio Jean lo rende nonno per la prima volta.
Nel 2008 si sposa in terze nozze con la modella, cantautrice e attrice italiana naturalizzata francese Carla Bruni. Hanno una figlia, Giulia, nata nel 2011, la quarta per il presidente[4][5].

Candidato alle elezioni presidenziali del 2007[modifica | modifica wikitesto]

Il 14 gennaio 2007 alla Porte de Versailles a Parigi ottiene, con una votazione plebiscitaria (98,1% dei 233.779 votanti con un tasso di partecipazione del 69,06%), l'investitura del suo partito alla candidatura alle elezioni presidenziali del 2007. Al primo turno raccoglie 11.448.663 voti (31,18%).[7] Entra quindi nel ballottaggio del 6 maggio con la candidata socialista Ségolène Royal, che ha 9.500.112 voti (25,87%).
Il 6 maggio 2007 è eletto presidente con 53,06% dei voti. È il 23º Presidente della Repubblica Francese.

2007-2012: presidenza della Repubblica[modifica | modifica wikitesto]

Sin dai primi giorni del suo mandato, Sarkozy ha dimostrato un'inedita originalità politica. Ha aperto il governo ad alte personalità dell'area socialista affidando loro ministeri o missioni internazionali. Per esempio ha proposto la candidatura di Dominique Strauss-Kahn alla presidenza del Fondo Monetario Internazionale. Nei primi due mesi di presidenza è apparso ben tre volte in televisione per lunghe interviste. Ha annunciato che finché sarà Presidente non ci saranno amnistie o grazie collettive né per i detenuti né per gli automobilisti multati, come era solito succedere in occasione dell'elezione di un nuovo Presidente e del 14 luglio, festa nazionale. Per la sua iperattività è stato soprannominato da amici e avversari "Supersarko".
La "rupture" sarkozysta ha preso subito piede all'Eliseo. Ad esempio, il primo ministro da lui nominato il 17 maggio 2007, François Fillon, ha formato un governo inizialmente di quindici ministri, di cui sette di sesso femminile, e quattro segretari di Stato. In vista delle elezioni legislative del giugno successivo, Sarkozy ha annunciato che si sarebbe proceduto: 1) alla sostituzione di tutti quei ministri che, se candidati, non fossero riusciti a farsi eleggere all'Assemblée Nationale; 2) alla nomina di ulteriori segretari di Stato, alcuni dei quali di estrazione socialista. Ambedue le cose si sono verificate puntualmente.
Fin dall'inizio, modifica strutturalmente la politica estera del governo nei confronti degli Stati Uniti, che era giunta alle soglie dei ferri corti sotto la presidenza Chirac, tanto che il nuovo presidente viene spesso chiamato l'Americano per le sue posizioni filo-USA piuttosto inconsuete in Francia.[8]
Il 25 giugno 2007, indice una riunione di lavoro, che porta alla definizione di una strategia immediata e concreta, per affrontare la catastrofica emergenza umanitaria che investe la regione sudanese del Darfour, (nei colloqui tenutisi il 20 luglio 2007, con il nuovo primo ministro britannico Gordon Brown, ha ribadito la sua ferma e determinata volontà di porre un freno a questa disastrosa situazione, ragionando con lo stesso primo ministro, per un piano comune da presentarsi in sede di nazioni unite).
Il 9 luglio 2007, rompendo ogni protocollo, si autoinvita alla riunione Ecofin (riunione dei ministri dell'economia dell'eurogruppo) per negoziare personalmente un rientro meno immediato della Francia, negli stringenti parametri di Maastricht, da ritardarsi, causa l'ambizioso piano di rilancio fiscale, che il presidente intende approvare nei suoi primi cento giorni di mandato.
Il 18 luglio 2007, ha insediato un'altra creatura della sua presidenza di "rupture": un comitato di saggi presieduto dall'ex primo ministro Édouard Balladur, con l'incarico di formulare una proposta di riforma costituzionale. Tra i componenti del comitato, alcuni esponenti del Partito Socialista come Jack Lang, Guy Carcassonne, Olivier Duhamel e Olivier Schrameck. La riforma sarà approvata dal Congresso[9] nel luglio 2008, con soli due voti di maggioranza, fra cui quello dello stesso Jack Lang.
Il 24 luglio 2007, un aereo di Stato ha ricondotto a Sofia cinque infermiere bulgare e un medico palestinese, rinchiusi per anni nelle prigioni libiche con l'accusa di aver contagiato 400 bambini. Sotto la regia della delegazione europea e con lo sprint finale impresso da Sarkozy e dalla moglie Cécilia, la condanna alla pena capitale è stata convertita nel rimpatrio e in una pena da scontare in istituti di reclusione bulgari. Il governo bulgaro, una volta rientrati in patria i propri connazionali, si è affrettato a graziarli.
Nel novembre dello stesso anno la riforma delle pensioni proposta da Sarkozy, che puntava a innalzare da 37,5 a 40 anni l'anzianità necessaria per circa 500 mila lavoratori, fra i quali i dipendenti della Société nationale des chemins de fer, della Régie autonome des transports parisiens, di Électricité de France e di Gaz de France, provocò il più grande sciopero generale dal 1995.
Il 20 dicembre 2007, dopo un vertice a tre, con il presidente del consiglio italiano Romano Prodi, e il primo ministro di Spagna José Luis Rodríguez Zapatero, svoltosi nella sala Adriana a Roma, prende ufficialmente corpo l'ambizioso progetto dell'Unione per il Mediterraneo, punto di forza dell'azione propositiva di Sarkozy, sin dal suo insediamento all'Eliseo.
In seguito alle proteste tibetane contro le Olimpiadi di Pechino del 2008 si è detto favorevole a boicottarne la cerimonia d'apertura, senza avere però grande sostegno internazionale.[10]
Nel luglio 2008 dichiara di essere disposto a concedere l'estradizione della terrorista Marina Petrella (appartenente alle Brigate Rosse e già condannata all'ergastolo per omicidio) ma solo a patto che il Governo italiano le conceda la grazia per motivi di salute; la première dame Carla Bruni si è associata alla richiesta. A queste dichiarazioni ed alla richiesta della grazia si sono opposte numerose vittime del terrorismo, tra cui Giovanni Bachelet, figlio di Vittorio Bachelet, Andrea Casalegno, figlio di Carlo Casalegno, Roberto della Rocca, dell'Associazione Italiana vittime del terrorismo, Paolo Bolognesi dell'Unione vittime delle stragi, Antonio Iosa. Il 12 ottobre 2008 Sarkozy ha annullato il decreto di estradizione, ufficialmente per "ragioni umanitarie", garantendo di fatto l'asilo politico alla donna e concludendo la sua vicenda giudiziaria.
Nel 2011 è tra i più forti sostenitori dell'intervento militare in Libia, durante la guerra civile libica. Nel suo libro "Hard Choices" Hillary Rodham Clinton ex segretario di stato americano spiega che il governo italiano guidato da Silvio Berlusconi, testuali parole: "...aveva ragioni da vendere sulla crisi libica mentre proprio Nicolas Sarkozy e con lui Obama avevano torto marcio...". La Clinton ricorda che al vertice di Parigi del marzo 2011 Berlusconi tentò di fermare l'attacco unilaterale alla Libia ipotizzato da Sarkozy. Berlusconi si sarebbe poi piegato all'operazione solo perché arrivò il via libera dagli USA. Secondo la rivista Aeronautica & Difesa (nº333 luglio 2014 pg. 21) la concessione all'uso delle basi e la collaborazione italiana fu dovuta al fatto che l'intelligence italiana aveva scoperto che i caccia francesi avevano come primo obiettivo la distruzione degli interessi italiani e quelli petroliferi soprattutto presenti in Libia.

Candidato alle presidenziali del 2012[modifica | modifica wikitesto]

Il 22 aprile 2012 il presidente francese esce sconfitto dal primo turno nelle elezioni francesi per la corsa verso la presidenza. È la prima volta, nella storia di Francia, che un presidente uscente viene sconfitto al primo turno dallo sfidante[11]. Sarkozy ha ottenuto il 27% dei voti. Il suo sfidante Hollande il 28.6%[12].
Il 6 maggio 2012 perde anche il secondo turno delle elezioni presidenziali a favore dell'ex segretario socialista Francois Hollande, Sarkozy infatti ottiene il 48,3% dei voti contro il 51,6% raccolto da Hollande.

Vicende giudiziarie[modifica | modifica wikitesto]

Il 1º luglio 2014 Nicolas Sarkozy è stato posto in stato di fermo negli uffici di custodia cautelare di Nanterre, dove si era recato per essere ascoltato dai magistrati per un caso di corruzione. È la prima volta che un ex capo di Stato francese subisce tale procedura. Al termine di 15 ore di fermo, la Procura nazionale per i reati finanziari ha messo in stato di accusa Sarkozy per corruzione, traffico di influenze e violazione del segreto istruttorio in Cassazione. Il 20 marzo 2018 è stato arrestato e rilasciato dopo ore 25. [13].

Il ritorno in politica[modifica | modifica wikitesto]

Torna in politica alla guida della coalizione Ump-Udi per le elezioni provinciali di fine marzo 2015 vincendo il primo turno con il 29,4% dei voti rispetto al 25,19% di Marine Le Pen mentre i socialisti e i loro alleati raccolgono il 21,8%.[14] La settimana seguente stravince anche il secondo turno conquistando 70 dipartimenti su 101 contro la trentina dei socialisti; mai nella Quinta repubblica la destra aveva raggiunto un risultato del genere.[15]
Si candida nel 2016 alle primarie dei Les Républicains per le Elezioni presidenziali in Francia del 2017, ma con il 20,7 % delle preferenze si classifica terzo, non prendendo parte al ballottaggio, vinto da François Fillon.

mercoledì 12 settembre 2012

In Libia, dove oramai a nessuno interessa più, la pace sociale non esiste da quasi due anni, cioè da quando un manipolo di ribelli e dissidenti armati dall'Occidente decise di scatenare la violenza e la rivolta armata nelle città Libiche, rivolta che ha dato poi il là per l'attacco militare Francese prima, Anglo-Americano poi con l'approvazione dell'O.N.U. e dell'Unione Europea! Il tutto basato sulla demagogia, la menzogna, la propaganda populista e sulle falsità orchestrate apposta per scardinare il Regime quarantennale di Gheddafi, ucciso poi brutalmente dai ribelli a fine conflitto con il plauso e la felicità dei Servizi Segreti di mezzo Mondo! Chissà Gheddafi quanto aveva da dirci sui misteri della "guerra fredda" e sui Russi e Americani? Omicidio "providenziale" come la rivolta e la guerra civile manipolata e manovrata dall'esterno così come sta accadendo oggi alla Siria di Assad...la Massoneria Internazionale con l'avvallo dell'alta Finanza ha gettato le basi, da quel famoso 11 Settembre 2001, per costituire il Nuovo Ordine Mondiale basato sul Capitalismo sfrenato, lo sfruttamento indiscriminato di tutte le risorse naturali Mondiali con in testa il petrolio, al solo scopo di creare profitto e arricchimento per pochi a scapito di molti! Le fasce della popolazione Mondiale più povere ed i popoli più deboli saranno costretti a soccombere e lavorare "apparentemente liberi" ma in realtà schiavi del "Dio Denaro" sotto il comando dei "Paperoni" e dell'Elite che guiderà i Governi e le Economie di tutti i Paesi più ricchi del Pianeta Terra! Intanto il terrorismo di Al Qaeda, dopo Gheddafi, imperversa in tutto il paese che è crollato in mano al fondamentalismo Islamico piu' estremo; dopo Gheddafi solo caos, morte e distruzione...e questo solo grazie alla scelleratezza dell'Occidente e degli Stati Uniti che oggi hanno di nuovo pagato i loro errori con un ennesimo tributo di sangue! Era meglio prima, era meglio con Gheddafi...


Dove sono finiti tutti quelli che erano a favore dell'intervento armato in Libia? Ah già, i TG hanno smesso di parlare della Libia e quindi per loro la Libia non esiste più...ora però i TG parlano della Siria! È quella la nuova dittatura? Andiamo a portare la democrazia anche in Siria con la violenza, con la menzogna e l'anarchia armata così come è successo alla Libia di Gheddafi! Gli Illuminati e la Massoneria Mondiale, con l'appoggio dell'alta finanza, hanno dall'11 Settembre 2001 gettato le basi per costruire il Nuovo Ordine Mondiale costituito sull'arroganza,  sulla falsità e sul profitto sempre a spese dei più deboli e dei più poveri! Lo sfruttamento indiscriminato di petrolio e di tutte le risorse naturali mondiali ha avuto inizio già da tempo, appunto da quell'11 Settembre...l'avidità e l'egoismo umano non ha limiti!

Alexander Mitrokhin 

I 16 privilegi che il popolo Libico ha praticamente quasi perso, se non del tutto, dopo la guerra del 2011-2012...

Chi è convinto che il presupposto più importante della guerra mossa alla Libia sia stato il (non più) suo petrolio, forse ignora il fatto che essa era rimasta uno dei pochissimi Paesi al mondo in cui la moneta era emessa direttamente dallo Stato e non da banche private e poi prestata a strozzo allo Stato, come accade in tutti gli altri Paesi.
A titolo di cronaca, dopo la sottomissione di Iraq e Libia, gli unici tre Paesi al mondo in cui lo Stato è ancora padrone della moneta sono la Corea del Nord, Cuba e, guarda un po', l'Iran...

...e forse ignora anche il fatto che, in base ad un preciso comandamento islamico, non è (era?) consentito lucrare sui prestiti di denaro, neanche e soprattutto alle banche.
Ora, tenendo ben presente i veri motivi che hanno portato l'Occidente nella sua manifestazione più violenta a sottomettere militarmente un Paese, sovrano e pacifico, in quanto non allineato col suo costume criminale, ecco un elenco di privilegi che rende difficile credere come anche il meno felice cittadino libico sano di mente possa aver mai sognato di ribellarsi contro un governo capace di servire il suo popolo fino a questo punto. L'elenco è declinato al presente come buon augurio per l'immediato futuro del popolo libico anche se vi sono legittimi dubbi che tali "pericolosi" privilegi possano perdurare in un Paese ormai divenuto "democratico" all'occidentale...:

1 – Non vi è alcun bolletta elettrica in Libia; l’elettricità è gratuita per tutti i cittadini.

2 – Non vi è alcun interesse sui prestiti, le banche in Libia sono di proprietà dello Stato e i prestiti concessi a tutti i suoi cittadini hanno, a norma di legge, lo zero percento di interesse.

3 – Avere una casa è considerato un diritto umano in Libia.

4 – Tutti i novelli sposi in Libia ricevono  60 mila dinari (U.S. $ 50.000) da parte del governo per acquistare i loro primo appartamento contribuendo così all’avvio della famiglia.

5 – Istruzione e cure mediche sono gratuite in Libia. Prima di Gheddafi solo il 25 per cento dei libici erano alfabetizzati. Oggi, la cifra è dell’83 per cento.

6 – Se un libico volesse intraprendere una carriera agricola, riceverebbe terreni agricoli, una casa in campagna, attrezzature, sementi e bestiame per avviare la propria attività, il tutto gratuitamente.


7 – Se i libici non fossero riusciti a trovare il sistema medico o scolastico di cui avessero avuto bisogno (in Libia), ci sarebbero stati dei fondi governativi per andare all’estero e non solo, avrebbero ottenuto mensilmente US $ 2.300 / al mese per indennità di alloggio e auto.

8 – Se un libico compra una macchina, il governo sovvenziona il 50 per cento del prezzo.

9 – Il prezzo del petrolio in Libia è di $ 0,14 per litro.

10 – La Libia non ha un debito estero e le sue riserve monetari sono pari a $ 150 miliardi (ora congelate).

11 – Se un libico non è in grado di trovare lavoro dopo la laurea lo stato paga l’equivalente dello stipendio medio per la professione. (Ciò vale anche per le professioni per cui non serve una laurea).

12 – Una parte degli introiti derivanti dalla vendita del petrolio libico viene accreditato direttamente sui conti bancari di tutti i cittadini libici.

13 – Una madre che dà alla luce un bambino riceve 5.000 dollari USA.

14 – 40 pagnotte di pane in Libia costano $ 0,15.

15 – Il 25 per cento dei libici è laureato.

16 – Gheddafi rese possibile il più grande progetto mai sperimentato al mondo di irrigazione, conosciuto come il Great Manmade River project, al fine di rendere disponibile più facilmente l’acqua nella regione desertica.
 

Ucciso l'ambasciatore Usa in Libia, il Presidente Americano Barack Obama manda i marines!

Proteste a Bengasi per un film anti-Islam. Pronti anche i droni. Romney attacca: risposta debole!

12 Settembre 2012, ore 23:07
 
 
BENGASI - (LIBIA) - L'ombra di Al Qaida si allunga sulla morte dell'ambasciatore Usa in Libia Chris Stevens, ucciso ieri notte nell'assalto alla sede di rappresentanza statunitense a Bengasi. Con lui hanno perso la vita altri tre americani, un funzionario e due marines. Nell'attacco sono rimasti feriti altri cinque civili statunitensi e sono morti una decina di agenti di sicurezza libici.
La reazione di Washington e' durissima: si parla di atto ''oltraggioso'', e soprattutto, di almeno 200 marines che sono in viaggio per la Libia, come altre unita' di elite, chiamate ad assicurare la sicurezza a Tripoli e Bengasi, come in Afghanistan ed Egitto. Scioccato, il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, che appena ieri aveva ricordato le vittime delle Torri Gemelle, ha promesso che ''sara' fatta giustizia'' ma che i legami fra gli Stati Uniti e la Libia ''non si romperanno''. Gli Usa tuttavia non si sbilanciano per ora sulla matrice dell'attacco: fonti della Casa Bianca si sono limitate a parlare di "un attacco chiaramente complesso", senza citare al Qaida.
Annunciato intanto il ritiro dalla Libia di tutto il personale americano, mentre per le indagini scendono in campo Cia e Fbi, in stretto coordinamento con le autorita' libiche. Tutto e' iniziato con la protesta per un film anti-Maometto che gia' ieri aveva scatenato le proteste al Cairo, con dimostrazioni violente sfociate nell'assalto all'ambasciata nella capitale egiziana, condito con scritte come ''Osama bin Laden riposi in pace''. Ma la concomitanza con l'anniversario dell'11 settembre non puo' rimanere una semplice coincidenza, ne' tantomeno l'annuncio 'ufficiale' della morte di Abu al-Libi, il numero due di al Qaida ucciso in giugno che proprio ieri Ayman al Zawahiri, il successore di bin Laden, ha deciso di confermare.
La dinamica degli eventi di Bengasi e' ancora difficile da chiarire: secondo numerose testimonianze, una dimostrazione 'pacifica' contro il film su Maometto e' stata l'occasione per dar vita a un vero e proprio assalto, a colpi di armi automatiche, Rpg e mitragliatrici pesanti. I miliziani di Ansar al-Sharia, i 'partigiani della legge islamica', protagonisti negli ultimi mesi di numerosi episodi di intimidazione e violenza ''hanno bloccato tutte le strade di accesso alla sede Usa, e dicevano di voler uccidere tutti quelli che si trovavano dentro'', ha raccontato un testimone, appartenente a una brigata dei ribelli incaricata di mantenere l'ordine a Bengasi.
Il console italiano, Guido De Sanctis, che si trovava a poca distanza - e che stamani avrebbe dovuto incontrare proprio Stevens per ''fare il punto sulla situazione'' in vista dell'elezioni da parte del neonato Parlamento libico del nuovo premier - ha riferito di ''un gran botto, il caos'' e di una sparatoria intensa. Un confronto ''feroce'', andato avanti per ore e che, secondo le autorita' libiche, ha lasciato sul campo almeno 10 ribelli incaricati della sicurezza.
Ansar al-Sharia ha negato un coinvolgimento ''ufficiale'' nell'attacco, ma si e' congratulata con coloro che hanno portato a compimento l'attacco ''per difendere il profeta Maometto''.
Funzionari dell'amministrazione Usa, citate dalla Cnn, hanno parlato di un ''attacco pianificato da al Qaida'', nel quale la vicenda del film 'blasfemo' ha svolto solo un ruolo ''diversivo''.
Gli esperti anti-terrorismo collegano l'episodio all'uccisione di al-Libi, e a una vendetta di al Qaida: ''Gli estremisti sapevano che l'ambasciatore era nell'edificio'', spiegano alcune fonti.
Altri due americani, del corpo dei Marines, sarebbero stati uccisi invece in una ''casa'' dove alcuni impiegati della sede diplomatica erano stati ''messi al sicuro'' dopo il primo assalto al consolato.
Stevens e' il primo ambasciatore americano assassinato dal 1979, l'ultimo aveva perso la vita in Afghanistan. E Washington non esclude neppure l'uso dei droni per dare la caccia ai responsabili. I medici hanno provato a rianimarlo per oltre un'ora e mezza senza successo. E' morto per asfissia e i video e le foto che circolano sui suoi ultimi momenti sono atroci.
La condanna dell'assalto a Bengasi e' unanime: si sollevano i musulmani, la comunita' internazionale, a partire dalla stessa Tripoli. Il capo dello Stato Giorgio Napolitano parla di ''vile atto terroristico'', il premier Mario Monti, come l'Onu, sottolinea la ''ferma condanna''. ''Orrore e sdegno per un gesto infame'', sono invece le parole di Giulio Terzi.
Ma il film su Maometto e l'arrivo dei Marines in Libia rischiano di creare nuove tensioni e violenze con i ribelli libici, anche quelli non legati all'Islam, che gia' parlano di ''invasione Usa!''

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA
di Claudio Accogli
 

venerdì 17 agosto 2012

Aleppo massacres perpetrated by mercenaries hired by radical Islamic terrorists who are with the rebels against the Assad government! Ad Aleppo massacri compiuti da mercenari, assoldati da terroristi islamici radicali!

For the people of Aleppo, their only hope is Syria's security forces restoring order. In the pockets of Syria's largest city the so-called "Free Syrian Army" (FSA) has dug into, a campaign of systematic detention, torture, and mass murder has been carried out against "enemies of the revolution." Demonized as either "Shabiha" or "government supporters," men have been rounded up, lined up against walls, and gunned down en mass. Others await barbaric "drumhead trials" where FSA warlords deal out arbitrary justice under the guise of "Sharia law."
Syrian rebels arrest a man who is claimed to be traitor at an old military base near Aleppo

Image: The Western media is covering - or more accurately, "spinning" - an unfolding sectarian genocide in Syria's largest city Aleppo. In the alleys of seized streets, FSA terrorists are detaining, torturing, and killing anyone suspected of supporting the government. Such suspicions coincidentally run along sectarian divisions. By using the label "Shabiha" for all of FSA's victims, the Western press has given a carte blanche to genocidal sectarian extremists and by doing so, has become complicit in war crimes themselves.
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Worst of all, all of this is being reported by the Western media, but carefully downplayed, excused, spun, and otherwise sneaked through news cycles and headlines.

Reuters presented just such a report titled, "Rebels fill Aleppo power vacuum, some disapprove." Judging from the title, one might assume residents in the "liberated" alleys of select Aleppo neighborhoods are simply dissatisfied with late garbage collection and perhaps broken street lights. The title is far from the blood curdling hysteria accompanying Western accounts (and fabrications) of Syrian security operations over the last year and a half.

However, what Reuters actually reports is indeed growing basement-dungeons full of "suspected Shabiha," clear evidence of torture and abuse, as well as a growing number of summary executions and mass murder carried out before cameras and Western media in the streets.

The London Guardian likewise spins and downplays what are overt, ghoulish atrocities committed right on camera for the entire world to see. Russia Today covered one such massacre providing a graphic video depicting several bloodied men lined up against a wall and machine gunned to death, their bodies left in a tattered pile by FSA terrorists. RT leaves no doubt in the reader's mind that what they just witnessed was a war crime.

The Guardian however, begins downplaying the brutal massacre with the headline, "Syria crisis: rebels 'execute shabiha' in Aleppo." Already Guardian plays a role in shaping the potential reader's perception, convicting the massacred victims as "Shabiha." Scrolling down through a list of unverified accusations leveled against the Syrian government, one finds not an objective journalistic report of the massacre, but the justification provided by the FSA themselves, in a quote by Guardian's FSA "contact" that includes the somber warning:
"Regarding the video of the shabiha killed by the FSA, as far as I know these shabiha are from the "Berri" clan in Aleppo. They have a long history of being pro-regime shabiha and they have been involved in a lot of killing in Aleppo.

The regime used to provide them with light weapons and knives and gather them in schools to go and launch their attacks against civilians. Just before they left one of the schools they were caught by the FSA and killed.
In this war in which we left alone to fight such a vicious regime, everything is possible and legitimate and as long as the international community keeps looking at Syria in such carelessness, you will see more of that and even worse."
The Guardian not only excuses what was a massacre of civilians, but sows the ground for excusing war crimes that eclipse even this episode of barbarism. Unfortunately, the Guardian is not alone - this is a pattern that repeats itself throughout the Western media and signifies that as the military campaign winds down, the terror campaign is just beginning. US special interests' promise to "bleed" Syria is manifesting itself before our eyes.

The FSA's claims of everyone they round up, torture, and execute being "Shabiha" carry with them the familiar and horrifying ring of the term "African mercenaries" used to label black Libyans who were targeted by NATO-armed racist sectarian extremists also posing as "revolutionaries." In the end, entire cities were emptied out of blacks (and here) who had for generations called Libya home. Refugee camps were then systematically targeted until Libya's blacks were either dead, imprisoned or exiled beyond their homeland's borders as part of a brutal genocidal campaign covered up by the Western media and downplayed by the West's self-appointed global arbiters of human rights, namely Amnesty International and Human Rights Watch.

While the West still to this day claims Libya's blacks were "pro-Qaddafi," Libya's blacks had no choice but to fight NATO's terrorists of Benghazi, as their complexions and creeds, not political affiliations, had marked them as intolerable and undesirable by NATO's "liberators."

Likewise, a similar campaign of sectarian driven genocide, predicted for years should the US, Israel, Saudi Arabia and others unleash Al Qaeda aligned death squads across the Levant to destabilize their geopolitical enemies, is unfolding, due in part to the complicity of the Western media.
Image: Christians in Syria have been particularly hit hard by what is being described as "ethnic cleansing," not by Syrian security forces, but by NATO-backed death squads under the banner of the "Free Syrian Army." The LA Times has been quietly reporting on the tragedy of Syria's minorities at the hands of the Syrian rebels for months - and indicates that wider genocide will take place, just as it is now in Libya, should Syria's government collapse under foreign pressure.
 
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In 2007, in Hersh's "The Redirection," the following foreshadowing to the NATO and FSA's unfolding genocidal rampage was given:
"Robert Baer, a former longtime C.I.A. agent in Lebanon, has been a severe critic of Hezbollah and has warned of its links to Iranian-sponsored terrorism. But now, he told me, “we’ve got Sunni Arabs preparing for cataclysmic conflict, and we will need somebody to protect the Christians in Lebanon. It used to be the French and the United States who would do it, and now it’s going to be Nasrallah and the Shiites" -The Redirection, Seymour Hersh (2007)
Now, demonstratively, we see exactly this feared onslaught manifesting itself in Syria, in particular against Christians as indicated in LA Times' "Church fears 'ethnic cleansing' of Christians in Homs, Syria," and more recently in USA Today's distorted, but still telling, "Christians in Syria live in uneasy alliance with Assad, Alawites." Even the massacre in Houla, seems to echo of this 2007 warning, bearing all the hallmarks of sectarian extremists like Al Qaeda.

With the Western press freely admitting that their "freedom fighting" FSA is lining up "suspected government supporters" and machine gunning them en mass, it seems the massacre the West feared would unfold in Aleppo has come to pass - only it wasn't perpetrated by the Syrian government or its security forces, but rather by NATO and the Gulf State's very own armed and coddled FSA terrorists.

As the West's machinations implode upon themselves and shareholders begin hedging their bets and distancing themselves from possible culpability for egregious crimes against humanity, we must hope that global opposition reaches a critical mass, forcing the West to stand down and allowing the Syrian government to restore order across their nation-state. Until then, we as individuals must identify, boycott, and replace the corporate-financier interests driving this insidious conspiracy against humanity. While swatting mosquitoes seems to be the most immediate remedy at hand, draining the swamp from within which they flourish is the only way to solve this problem permanently.


Tony Cartalucci is a frequent contributor to Global Research. Global Research Articles by Tony Cartalucci


“Amnesty fa bene a denunciare a gran voce i massacri ad Aleppo e in tutta la Siria, ma dovrebbe anche chiamare i soggetti autori con il loro nome e cognome. Sul sito almaghrebiya.it circolano le immagini relative alla mattanza di civili ad Aleppo, fatti a pezzi dai mitra e dai kalashnikov dei mercenari assoldati dal terrorismo estremista e radicalista che impazza in Siria.
Ancora bugie senza pudore, sulla pelle del popolo siriano: l’Onu perché non vede e non denuncia anche questo massacro? Questa è disinformazione pura”. Così l’On. Souad Sbai commenta “le immagini di un video sul web che mostra civili siriani ammassati dopo un pestaggio in un angolo di strada e crivellati di colpi dai mercenari in Siria”.
“Se nessuno ha il coraggio di dire che cosa ha infettato la Siria da mesi lo facciamo noi. Bande di assassini che trucidano la popolazione e si macchiano di tanti crimini quanti i miliziani, solo che vengono omessi nella loro responsabilità, perché qualcuno ha interesse a mistificare un massacro che ha autori ben noti.
Gli opinionisti della geopolitica corrotta dal denaro di qualche sceicco anch’esso ben noto – dice Sbai – dovrebbero vergognarsi delle bugie con le quali hanno falsificato la vicenda siriana e prima quella libica. Sulla Siria va fatta informazione, sui diritti umani: e non rispolverare ad ogni ora filmati triti e ritriti, che altro non fanno se non continuare una certa propaganda.
Vedendo queste immagini qualcuno dovrebbe farsi un grosso esame di coscienza e poi spiegare all’opinione pubblica mondiale perché vuole consegnare la Siria e con essa tutto il quadrante mediorientale e caucasico all’integralismo, infiltratosi nelle fila della protesta da alcuni paesi arabi. Siamo di fronte al più grande inganno internazionale di sempre – conclude – in cui hanno parte attiva l’Occidente intero e gli Stati Uniti, corresponsabili del massacro del popolo siriano innocente e ormai allo stremo delle forze”.

ITALIA-CINA

ITALIA-CINA
PER L'ALLEANZA, LA COOPERAZIONE, L'AMICIZIA E LA COLLABORAZIONE TRA' LA REPUBBLICA ITALIANA E LA REPUBBLICA POPOLARE CINESE!!!