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mercoledì 29 gennaio 2020

L'Italia torna a RINNAMORARSI del PARTITO DEMOCRATICO, in Emilia-Romagna, la svolta degli elettori M5S: due su tre sono passati al Pd...PD primo PARTITO in Emilia con il 35% dei voti ed in Calabria con il 15% dei voti! BONACCINI riconfermato PRESIDENTE della Regione Emilia-Romagna, SANTELLI del centro-destra eletta Presidente della Regione Calabria...

IL PARTITO DEMOCRATICO RISORGE
 
EMILIA-ROMAGNA - (ITALIA) - DOMENICA 26 GENNAIO 2020: Per il Pd, le elezioni europee del 2019 erano state una Waterloo in un fortino rosso come l’Emilia-Romagna, dove la Lega centrò una vittoria storica: il centrodestra superò del 7% la coalizione di centrosinistra. Alle Regionali di domenica scorsa, però, nonostante molti sondaggi dessero i due candidati governatori Stefano Bonaccini». È il cuore dell’analisi realizzata dall’Istituto Cattaneo, che ha fotografato i flussi elettorali confrontando Europee 2019 e Regionali 2020: in media, due elettori su tre delusi dal Movimento hanno virato su Pd e Bonaccini. Una dinamica di voto «anti Salvini», insomma, amplificata anche in parte dal voto disgiunto. «L’analisi che abbiamo condotto su quattro città (Forlì, Ferrara, Parma, Ravenna) mette in rilievo il ruolo determinante dei Cinque Stelle sull’esito del voto — scrivono Marta Regalia, Marco Valbruzzi e Salvatore Vassallo —. I due candidati hanno fatto quasi il pieno dei rispettivi elettorati, quindi le scelte degli elettori delle terze forze — in particolar modo del M5S — si sono rivelate decisive». Molti elettori pentastellati (il 71,5% a Forlì, il 62,7% a Parma, il 48,1% a Ferrara) hanno scelto la candidatura di Bonaccini e solo una minoranza ha deciso di optare per il candidato del M5S (Simone Benini) o per Borgonzoni. Nella rimonta è stato rilevante anche il fattore «sinistra»: il profilo politico tenuto da Stefano Bonaccini è stato in grado di attrarre quei voti che, probabilmente, un altro candidato governatore non sarebbe stato in grado di conquistare. Il forte aumento della partecipazione al voto, dati alla mano, è stato registrato soprattutto nei grandi centri (a Bologna il record con quasi il 71% di affluenza), dove i consensi per il centrosinistra sono aumentati in maniera così rilevante da rivelarsi decisivi sul risultato finale.
I RISULTATI ELETTORALI IN EMILIA-ROMAGNA DALLE POLITICHE ALLE EUROPEE E REGIONALI
Bonaccini (Pd) e Lucia Borgonzoni (Lega) praticamente alla pari, le cose sono andate in maniera assai diversa, visto che la coalizione dem ha recuperato 14 punti rispetto alle Europee 2019. La grande rimonta del centrosinistra è stata sì una questione di sentimento, di richiamo alle radici politiche del territorio, ma in questa dinamica è stato decisivo un fattore chiave: «Gli elettori del M5S si sono spostati in blocco, votando per il Pd e per
LOGO DEL PD
Quasi tutte le liste del centrodestra hanno ottenuto un risultato positivo, sia in termini assoluti che percentuali, con l’unica eccezione di Forza Italia. Infatti, il partito di Berlusconi ha raccolto soltanto il 2,6% dei consensi, perdendo oltre 45mila voti e quasi 6 punti percentuali rispetto alle precedenti Regionali. Sia la Lega che Fratelli d’Italia, invece, hanno fatto registrare una crescita significativa. «Il partito di Salvini è passato dal 19,4% al 31,9% — evidenziano i ricercatori del Cattaneo —, incrementando i consensi di oltre 457mila voti. Ugualmente, il partito guidato da Giorgia Meloni è cresciuto di 6,7 punti nel corso degli ultimi sei anni, passando dall’1,9% del 2014 all’attuale 8,6%». Complessivamente, la coalizione di centrodestra ha raccolto più voti della candidata alla presidenza regionale, arrivando al 45,4%, con un distacco di appena 2,7 punti rispetto allo schieramento di centrosinistra. Rimane infine chiara la struttura della divisione politica della regione, «con le aree più urbanizzate lungo la via Emilia, dove l’elettorato favorevole al centrosinistra rimane maggioranza o ritorna a prevalere, e le aree periferiche o montane nelle quali accade il contrario». Un fenomeno ormai così rilevante, che porta a i ricercatori del Cattaneo ad affermare senza dubbi che, nonostante la vittoria di domenica, «l’Emilia-Romagna non è più una regione “rossa” e che rimane contendibile». In Calabria Jole Santelli, candidata di Forza Italia e sostenuta da tutto il centrodestra, ha stravinto con il 55,3 %. Il partito di Berlusconi è stato protagonista di un exploit (12,3%), affermandosi come primo partito della coalizione poco davanti alla Lega (che ha dimezzato i voti). In un quadro molto frazionato il Pd, pur incassando una sonora sconfitta con Pippo Callipo (30,4%), si è affermato come primo partito in assoluto (15,2%). Mentre il Movimento, in due anni, è passato dal 43 al 7 per cento.
 
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Fonte: https://www.corriere.it/elezioni-2020


CALABRIA - (ITALIA) - DOMENICA 26 GENNAIO 2020: Con i risultati finalmente definitivi, viene confermato il numero di seggi assegnato al Pd – 5 i consiglieri eletti – che concorrono ai 10 in quota opposizione nel prossimo Consiglio Regionale (qui tutta la nuova composizione). Eletti sono dunque per la Circoscrizione Nord Domenico detto Mimmo Bevacqua con 7521 preferenze e Carlo Guccione (6283 voti), per la Circoscrizione Centro è Libero Notarangelo con 6045 preferenze per per la Circoscrizione Sud il consigliere dem eletto è Nicola Irto, con 12568 preferenze. I 5 seggi del Pd si aggiungono così ai 3 seggi in quota “Io Resto in Calabria-Pippo Callipo” – Graziano Di Natale, Francesco Pitaro e Marcello Anastasi – e ai 2 seggi ottenuti da Democratici Progressisti, Giuseppe Aieta e Flora Sculco, sempre a sostegno di Pippo Callipo. A livello regionale, il Pd in Calabria chiude con il 15,19% confermandosi primo partito in Regione anche se perde netto il 5% rispetto alle scorse Elezioni Regionali: ripartito nelle tre Circoscrizioni, il Partito Democratico chiude al 13,47% nell’area Nord, 15,94% nell’area Centro e 16,57% nella Circoscrizione Sud. Ricordiamo che il candidato Presidente Pippo Callipo risulta eletto consigliere in quanto primo tra gli sfidanti della Governatrice poi eletta, ovvero Jole Santelli.
Elezioni Regionali 2020: Emilia Romagna (diretta); Calabria (diretta) – Sondaggi e flussi di voto – Eletti Emilia Romagna (PdLegaM5sFI) – Eletti Calabria (LegaM5sFI)
 

PD CALABRIA:

SEGGI E CONSIGLIERI CON PIÙ PREFERENZE

I risultati delle elezioni regionali 2020 in Calabria non sono stati ottimali per il Partito democratico, data la sconfitta di Filippo Callipo. I dem possono comunque consolarsi essendo risultato il partito più votato della regione. Quando mancano 70 sezioni da scrutinare alle 2.420 complessive, infatti, il Pd è dato al 15,2%, staccando così Forza Italia (12,4%) e Lega (12,2%). Non è ancora chiaro quanti seggi avrà il partito di Zingaretti in Consiglio regionale, ma può essere utile ricapitolare i primi tre candidati con più preferenze per ognuna delle tre Circoscrizioni. In quella Nord, Domenico Bevacqua conta al momento su 6.747 voti, Carlo Guccione su 5.659 e Giuseppe Giudiceandra su 4.075. Nella Circoscrizione Centro, Luigi Tassone ha al momento 5.092 preferenze, contro le 4.459 di Raffaele Mammoliti e le 3.368 di Gianluca Cuda. Per quanto riguarda la Circoscrizione Sud, i candidati con più voti risultano per ora Nicola Irto (12.474 preferenze), Domenico Donato Battaglia (6.141) e Giovanni Nucera (4.970). (aggiornamento di Bruno Zampetti).

I PRIMI DATI SULLE PREFERENZE NEL PD

Il Pd ha perso nettamente le Elezioni Regionali in Calabria, con Pippo Callipo che viene sconfitto con il 30,38% delle preferenze contro il 55,7% della candidata del Centrodestra Jole Santelli: sul fronte eletti e preferenze, in attesa che venga diffuso il dato ufficiale sulla composizione del prossimo Consiglio Regionale, è possibile ragionare sui candidati consiglieri maggiormente votati nelle Regionali a fronte dello spoglio ormai giunto a quasi 300 Comuni dal termine definitivo. Nella Circoscrizione Nord, dove il Pd ha preso il 13% dei voti, i più votati risultano Mimmo Bevacqua (4606 voti), Carlo Gruccione (4296), Giuseppe Giudice (3272) e Ferdinando Nociti con 1754 preferenze. Nella Circoscrizione Centro, il Pd raccatta il 16,05% delle preferenze con i candidati consiglieri più votati che risultano Luigi Tassone (4420 preferenze), Raffaele Mammoliti (3545), Gianluca Cuda (3057) e Sergio Arena (2937). Da ultimo, per la Circoscrizione Sud il Pd di Pippo Callipo chiude con il 16,75% mentre i candidati più votati risultano essere Nicola Irto (11311 preferenze, record in Regione), Mimmo Battaglia (5838), Giovanni Nucera (4872) e Mimma Pacifici (1514). Va tenuto conto che si tratta ancora di risultati parziali visto che mancano diverse sezioni e Comuni per completare lo spoglio elettorale delle Elezioni Regionali in Calabria. (agg. di Niccolò Magnani).

ELETTI E CONSIGLIERI PD, ELEZIONI CALABRIA 2020

MARIA SALADINO CANDIDATA IN CALABRIA
Il Pd in Calabria aveva puntato in un primo momento la continuità per ri-vincere le Elezioni Regionali dopo il trionfo del 2014 con Mario Oliverio: dopo le indagini dell’ex Governatore però, e con la crescente forza del Centrodestra (con il passo di lato del Presidente uscente, ndr) Zingaretti ha puntato tutto su Pippo Callipo l’imprenditore del tonno. Sul fronte eletti l’impresa per i dem sarà confermare i 19 seggi complessivi del Centrosinistra conquistati 5 anni (9 Pd, 5 Oliverio Presidente, 3 Democratici Progressisti, 1 Calabria Rete, 1 La Sinistra) e non sarà per affatto semplice: per farlo, Zingaretti e Callipo hanno stilato la lista dei candidati consiglieri regionali per provare a recuperare più voti e consenso possibile nei territori. In Circoscrizione Reggio Calabria i dem schierano Irto Nicola, Barbera Luigi, Battaglia Domenico, Nucera Giovanni, Pacifici Cosima, Spatari Nensi, Tripodi Andrea; per la Circoscrizione Centro i consiglieri candidati sono Girasole Carolina, Robbe Angela, Arena Sergio, Cuda Gianluca, Guerriero Fabio, Mammoliti Raffaele, Notatarangelo Libero, Tassone Luigi. Da ultimo, per la lista Pd Cosenza sono stati candidati Saladino Maria, Bevacqua Domenico, Di Leone Luciano, Giudiceandrea Giuseppe, Guccione Carlo, Lecce Pietro, Nociti Ferdinando, Succurro Gianluca, Zagarese Aldo.

PD, CONSIGLIERI ELETTI NEL 2014

Nella competizione delle Elezioni Regionali in Calabria del 2014, il Pd vinse tanto con la propria lista (23,68% delle preferenze) quanto con il numeri dei seggi guadagnati (9) e permise così al candidato dem Mario Oliverio di guidare la Regione da neo-Governatore. Il 61,4% preso dal candidato Pd fu una cifra monstre che stracciò la concorrenza di tutti gli altri sfidanti candidati alla guida del Consiglio Regionale. Sul fronte voti eletti e preferenze, i candidati del Partito Democratico eletti furono i seguenti: Carlo Guccione 14.445 voti (circoscrizione Nord), Giuseppe Aieta 8.554 voti (circoscrizione Nord), Mimmo Bevacqua 8.259 voti (circoscrizione Nord), Antonio Scalzo 12.631 voti (circoscrizione Centro), Vincenzo Ciconte 12.094 voti (circoscrizione Centro), Michele Mirabello 9.795 voti (circoscrizione Centro), Sebi Romeo 12.288 voti (circoscrizione Sud), Nicola Irto 12.014 voti (circoscrizione Sud), Mimmo Battaglia 10.450 voti (circoscrizione Sud). Zingaretti e Pippo Callipo mirano a raccogliere il massimo possibile tenendo conto che il Pd in regione è dato ad una quota leggermente più bassa negli ultimi sondaggi espressi da Noto prima del silenzio elettorale e con la possibilità che anche le altre liste in appoggio del Centrosinistra non abbiano la medesima resa elettorale di quelle del 2014.
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ITALIA - (REGGIO EMILIA - CALABRIA) - DOMENICA 26 GENNAIO 2020: Due voti assai diversi, quelli di domenica in Emilia Romagna e Calabria, con la prima Regione trasformata in un test nazionale e la seconda rimasta nell'ambito della competizione amministrativa, ma con una stessa dinamica elettorale: un crollo dell'elettorato di M5s che contribuisce - insieme alle Sardine - alla vittoria di Stefano Bonaccini in Emilia, ma porta acqua anche a Jole Santelli per il suo successo in Calabria. E' quanto emerge dal confronto tra i dati delle Regionali di domenica e le europee del maggio 2019, fenomeno sottolineato dagli istituti di indagine, il Cattaneo di Bologna, l'Swg o il Cise. I dati delle due Regioni regalano poi anche per il centrodestra numeri contraddittori tra le due Regioni, che vanno interpretati politicamente. In Emilia il centrosinistra alle europee aveva ottenuto il 39,6%, salito domenica al 51,4%, compresi i voti ottenuti dal solo Bonaccini, che ha preso 155 mila voti più di quelli delle liste che lo hanno sostenuto (1.195.742 rispetto a 1.040.482).
Un "successo personale", come sottolinea Nicola Piepoli. Swg evidenzia che di questi quasi 1,2 milioni di elettori il 65% aveva votato centrosinistra nel maggio 2019, il 17,7% si era astenuto, il 9% si era espresso per M5s. L'Istituto Cattaneo rileva che "molti elettori di M5s (il 71,5% a Forlì, il 62,7% a Parma, il 48,1% a Ferrara) hanno scelto Bonaccini". Solo il 28,1% ha confermato il voto di otto mesi prima. I pentastellati presero 698.204 voti (27,5%) nel marzo 2018, 290.019 (12,95) nel maggio 2019 e solo 102.533 (4,7%) domenica. La vittoria di Bonaccini poggia sull'istanza del buongoverno della Regione, il che spiega (come sottolinea Piepoli) l'istanza del "territorio" contro "l'intruso" Salvini che ha cercato di "nazionalizzare il voto". Ma proprio la politicizzazione su cui ha puntato Salvini, ha "mobilitato" - come rileva il Cise - "le istanze valoriali tradizionali della sinistra" rappresentate dalle Sardine. Questa polarizzazione, sottolineano sia il Cattaneo che il Cise ha mobilitato più a sinistra che a destra.
Anche in Calabria il tracollo di M5s è amaro: 406.684 voti (43,37%) alle politiche 2018, 290.019 (12,89%) alle europee, e solo 48.784 (6,27%) domenica, addirittura fuori da Consiglio regionale. Qui ben il 43% degli elettori M5s di otto mesi fa, domenica si è astenuto, mentre un 21% ha votato per Santelli, contribuendo alla sua vittoria e compensando la flessione della Lega, scesa da 164.915 voti (22,61%) a 95.400, che subisce il controsorpasso di FI (96.067 voti pari 12,34%), con FdI a ridosso (84.507 voti). Certo, domenica c'era anche la lista di Santelli ed altre due del centrodestra (Udc e Casa delle libertà) che hanno raccolto insieme oltre 168mila voti. Cifre contraddittorie rispetto a quelle della coalizione in Emilia: qui la Lega è scesa da 759.948 voti a 690.864, a cui occorre sommare però i 37.462 suffragi della Lista Bergonzoni; ma FI è crollata da 131.992 a 55.317 voti che, secondo il Cattaneo, sono andati in parte a Bonaccini; flessione non compensata da FdI che sale da 104.861 a 185.796 voti, rubando però ai due alleati.
 
 
 
I risultati delle elezioni Regionali in Calabria sono chiari: stravince il Centrodestra con Jole Santelli, debacle per il Pd e non pervenuto il M5s. Grande soddisfazione per la coalizione composta da Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia, anche se il Carroccio deve fare i conti con una preoccupante frenata: gli azzurri di Silvio Berlusconi sono il primo partito del Cdx, a differenza di quanto accaduto alle Europee. Esulta Giorgia Meloni: «Straordinaria vittoria centrodestra in Calabria, auguri a Jole Santelli. La Calabria dice a gran voce che c’è un Sud che rifiuta la logica assistenziale del reddito di cittadinanza e chiede di essere messo in condizione di mostrare il suo valore». Così, invece, la forzista Mara Carfagna, che manda un messaggio proprio a Salvini: «La vittoria di Jole Santelli in Calabria dimostra che Forza Italia ha ancora valide carte da giocare sulla scena politica, soprattutto al Sud, e l’urgenza di riorganizzare l’area moderata. Con il solo traino del sovranismo, il centrodestra perde». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
Elezioni Regionali 2020: Emilia Romagna (diretta); Calabria (diretta) – sondaggi e flussi di voto – Eletti Emilia Romagna (Pd – M5sFIFratelli d’ItaliaBonaccini PresidenteEmilia Romagna Coraggiosa e Europa Verde) – Eletti Calabria (PdLegaM5sFIFratelli d’ItaliaJole Santelli PresidenteUdc)

RISULTATI ELEZIONI REGIONALI CALABRIA, GLI ELETTI IN CONSIGLIO
 
Mentre ancora mancano circa 20 comuni allo spoglio finale, i risultati sono ormai decisi da tempo con la Presidente eletta Jole Santelli che certifica l’ottimo dato del Centrodestra in Calabria: i risultati delle Elezioni Regionali consegnano la piena maggioranza alla Governatrice con 30 seggi ripartiti tra Centrodestra (19 seggi, con premio maggioranza) e Centrosinistra, visto che il M5s non raggiunge l’8% di sbarramento. 4 seggi andranno a Forza Italia, 4 alla Lega, 3 a Fratelli d’Italia, 3 alla lista Santelli Presidente, 2 all’Udc e 2 a Casa delle Libertà; per quanto riguarda l’opposizione, Pd avrà 6 consiglieri, Callipo-Resto in Calabria 3, Democratici e Progressisti con 2 seggi. In base ai dati ancora a disposizione riportati da Strill.it e Stretto Web, i nomi dei consiglieri eletti in Calabria dovrebbero essere i seguenti: Gallo, Tallini, Arruzzolo, Giannetta per Forza Italia; Molinaro, Gaetano, Mancuso, Minasi per la Lega; Caputo, Pitaro, Mattiani per Santelli Presidente; Cerra e Paris per Udc, De Nisi e Crino per Casa delle Libertà. All’opposizione, Pd vedrebbe eletti Bevacqua, Tassone, Irto, Guccione, Battaglia; Io Resto in Calabria con Di Natale, Consoli, Mundo; Aieta e Scalco per Democratici e Progressisti.

RISULTATI CALABRIA: VINCE SANTELLI, AIELLO SODDISFATTO

Mancano ancora 180 circoscrizioni (sulle 2.420 complessive) per avere i risultati definitivi delle elezioni regionali in Calabria 2020. Lo scrutinio sta confermando la netta vittoria di Jole Santelli su Filippo Callipo, mentre Filippo Aiello sta riuscendo a tenere il terzo posto davanti a Carlo Tansi, evitando così una sconfitta ancora più pesante al Movimento 5 Stelle (che al momento è accreditato del 6,2% dei voti). Una sconfitta che appare più evidente nella circoscrizione nord, relativa alla provincia di Cosenza, dove Aiello è dato al 7,7% dei voti contro l’11,1% di Tansi. “È stata una campagna molto difficile per gli attacchi e le polemiche, ma che mi ha dato anche grande soddisfazione, perché molti portavoce 5stelle mi hanno affiancato parlando di contenuti e dando vita a un programma innovativo e partecipativo”, sono state le parole pronunciate nella notte da Aiello e riportate da lacnews24.it. (aggiornamento di Bruno Zampetti)

ELEZIONI CALABRIA 2020, PD PRIMO PARTITO

Lo scrutinio dei voti in Calabria è ancora in corso, ma i risultati (1941 sezioni su 2420) confermano il netto vantaggio di Jole Santelli (55,9%) su Filippo Callipo (30,1%). Francesco Aiello (7,4%) è davanti invece a Carlo Tansi (6,6%). Nelle prime proiezioni, invece, il candidato del Movimento 5 Stelle sembrava poter addirittura arrivare quarto e ultimo nei consensi. Il Partito democratico al momento risulta essere il primo partito con il 15,8% dei voti, davanti a Forza Italia (12,6%) e Lega (12,3%). Fratelli d’Italia ha al momento l’11,1% dei consensi. I tre principali partiti del centrodestra sono quindi molto vicini tra loro. Il Movimento 5 Stelle, che alle politiche del 2018 era il primo in Calabria, per il momento ottiene il 6,2% dei voti. Nella circoscrizione sud, Pd e Forza Italia sono molto vicini con i dem al 16,8% e gli azzurri al 16,4%. (aggiornamento di Bruno Zampetti)

I PRIMI DATI REALI

Quando siamo a 232 sezioni su 2.420 scrutinate, Jole Santelli del centrodestra è al 60,69 per cento con un vantaggio corposo sul rivale del centrosinistra. Filippo Callipo è infatti al 26,54 per cento. La partita delle Elezioni Regionali 2020 in Calabria è ormai chiusa, non a caso il candidato del centrosinistra ha già riconosciuto la vittoria alla rivale. «Abbiamo visto le proiezioni e abbiamo visto che la signora Santelli praticamente è in testa abbondantemente, quindi sarà il nuovo presidente della Regione Calabria. Auguri e buon lavoro», ha dichiarato infatti nella notte. Poi ha analizzato la sua campagna elettorale: «Sono sceso in campo insieme agli amici del Pd, abbiamo lavorato molto, però i calabresi hanno scelto la coalizione di centrodestra, hanno scelto il partito dei conservatori, non hanno creduto e non hanno voluto una rivoluzione e un cambiamento che avevo promesso di fare». Nella conferenza stampa ha affermato di aver preso atto della volontà popolare: «Siccome siamo una terra democratica noi accettiamo questa decisione e faremo la nostra opposizione». (agg. di Silvana Palazzo)

RISULTATI ELEZIONI CALABRIA: I COMPLIMENTI DI BERLUSCONI A SANTELLI

Jole Santelli vince alle Elezioni Regionali 2020 in Calabria, ma è il Partito democratico il primo partito. Le proiezioni mostrano infatti il Pd al 15 per cento, mentre la Lega sarebbe all’11,9 per cento, Forza Italia all’11 e Fratelli d’Italia al 10,6. Le liste civiche IO resto in Calabria e quella a nome della candidata di centrodestra sono rispettivamente all’8,1 per cento e al 7,4. Per la candidata del centrodestra «sono risultati enormi». Poi dedica la vittoria ai suoi genitori: «Non so dove siano ma sono sicura che sono con me». Ma si rivolge anche ai nipotini «che come tutti i bambini della Calabria devono avere la speranza di poter tornare a vivere in questa terra». Infine si rivolge a Silvio Berlusconi: «L’uomo che mi ha permesso di fare della politica la mia vita». Proprio il leader di Forza Italia è intervenuto con un messaggio: «Grande risultato di Jole, una donna di Forza Italia che ha dedicato la sua vita alla sua terra. Sono sicuro che diventerà l’emblema del riscatto del Sud, non sarà più terra di inefficienza e malaffare». (agg. di Silvana Palazzo)

RISULTATI ELEZIONI CALABRIA: SANTELLI AVANTI NELLE PROIEZIONI

Jole Santelli vola verso la vittoria alle Elezioni Regionali 2020 in Calabria. Va a destra, almeno secondo gli exit poll diffusi dalla Rai (Opinio Italia) e Mediaset (Tecnè). La deputata di Forza Italia, sostenuta in primis dalla Lega e da Fratelli d’Italia, avrebbe ottenuto tra il 49 e il 53 per cento contro Pippo Callipo, sostenuto invece dal Partito democratico e dal centrosinistra, che avrebbe preso una percentuale tra il 29 e il 33 per cento. La proiezione di Opinio Rai attribuisce il 50,9 per cento a Santelli, il 30,7 a Callipo, 10,9 a Tansi e 7,5 ad Aiello, secondo una copertura del 6 per cento. Forchetta simile per Swg La7: Santelli al 53,2, Callipo al 30,7, Tansi all’8,3 e Aiello al 7,8 per cento. In questo caso la copertura è dell’8 per cento. Sul voto è intervenuto Tajani di Forza Italia: «Il risultato mi sembra straordinario, Santelli si è dimostrata la candidata migliore. Forza Italia ha una classe dirigente vincente. In tutta Italia c’è una classe dirigente in grado di condurre il centrodestra alla vittoria. Ci sono due liste fiancheggiatrici che di fatto sono organizzate da rappresentanti del nostro movimento, da qui deve ripartire la scossa di Forza Italia e dell’Italia. Jole Santelli sarà la prima governatrice donna del Sud. Ora comincia la lotta alla ‘ndrangheta e alla disoccupazione». (agg. di Silvana Palazzo)

RISULTATI ELEZIONI CALABRIA: EXIT POLL SANTELLI 49-53%, CALLIPO 29-33%

I primi exit poll relativi alle elezioni regionali in Calabria 2020 vedono in netto vantaggio Jole Santelli rispetto a Filippo Callipo di circa 20 punti. I dati di Opinio-Rai dicono infatti che la candidata del centrodestra avrebbe una percentuale di voti compresi tra il 49% e il 53%, mentre il candidato del centrosinistra godrebbe di un consenso compreso tra il 29% e il 33%. Francesco Aiello e Carlo Tansi si troverebbe in una situazione di parità con una forchetta di voti compresa tra il 7% e l’11%. Dunque questi primi exit poll confermerebbero le previsioni della vigilia, anche se forse non ci si aspettava un distacco così ampio tra i due principali candidati. Un distacco che sembra rendere impossibile un’affermazione di Callipo. Non resta quindi che vedere se le prime proiezioni basate sui dati reali confermeranno l’ampio divario tra i due, confermando quindi di fatto una vittoria di Jole Santelli. (aggiornamento di Bruno Zampetti)

IL BOTTA E RISOSTA CALLIPO-SANTELLI

Stanno per chiudersi i seggi in Calabria, quindi presto comincerà l’analisi dei risultati delle Elezioni Regionali 2020, ma questa domenica non è stata caratterizzata solo dal voto. Non sono infatti mancate le polemiche. I candidati Pippo Callipo e Jole Santelli si sono resi protagonisti di un botta e risposta. Ha cominciato il candidato del centrosinistra attaccando: «Tu dove voti?». La risposta della candidata del centrodestra non si è fatta attendere: «Polemica su residenza romana risibile». Jole Santelli non vota in Calabria perché da qualche anno è residente a Roma. A metterlo in evidenza questa mattina su Facebook proprio Pippo Callipo, suo avversario, che poi ha ironicamente chiosato: «Io sto andando a votare a Pizzo. E tu dove voti?». La candidata del centrodestra alle Elezioni Regionali 2020 in Calabria ha quindi risposto al rivale: «Certo che non ho la residenza in Calabria, e quindi? Io la Calabria ce l’ho nel cuore e nella testa. La polemica sulla residenza? Risibile». (agg. di Silvana Palazzo)

DIRETTA REGIONALI CALABRIA: ANALISI AFFLUENZA ORE 19

I voti in Calabria crescono ma si mantengono sulla “scia” di quanto visto già 5 anni fa nelle Elezioni Regionali che videro il trionfo del Pd di Oliverio: l’affluenza segnalata alle ore 19 secondo i dati ufficiali del Ministero degli Interni danno il 35,52% degli aventi diritto al voto in Calabria presentatisi alle urne, mentre nel novembre 2014 furono il 34,83% a questa stessa ora di analisi. Sul fronte delle provincie, è quella di Catanzaro a segnalare la maggior partecipazione alle urne con il 38.55% di affluenza alle ore 19, seguito dal 35,86% della provincia di Cosenza e dal 35,195 degli aventi diritto al voto che si sono presentati alle urne nella provincia di Reggio Calabria. Calano invece Vibo Valentia (33,22%, era il 33,76% solo 5 anni fa) e Crotone con il 32,17% a fronte del 32,76% del 2014; il dato vede dunque confermarsi a livello generale il voto di 5 ani fa, il che non è per forza un buon risultato visto che nelle scorse Elezioni Regionali si era celebrato il “crollo alle urne” in cui era coinvolto anche l’Emilia Romagna. 5 anni dopo, in attesa dei risultati ufficiali nella diretta dello spoglio elettorale di questa notte, mentre l’Emilia raddoppia i voti la Calabria resta “stabile” e secondo molti “in stallo”. Si attende il dato ultimo di questa sera per capire se il Centrodestra di Santelli o il Csx di Callipo avranno avuto la meglio nelle votazioni ancora in corso fino alle ore 23 per le Regionali 2020.

DIRETTA REGIONALI CALABRIA: DATI AFFLUENZA COMUNE PER COMUNE

In attesa dei risultati definitivi delle Elezioni Regionali Calabria 2020, si analizzano i dati relativi all’affluenza alle urne. E salta all’occhio quella registrata alle ore 12. È infatti aumentata in maniera considerevole rispetto a cinque anni fa. In Calabria abbiamo un aumento di circa 2 punti percentuali. Alle precedenti regionali furono raggiunti picchi di astensionismo molto elevati: nell’autunno del 2014 infatti votò appena il 44 per cento degli elettori. Il dato di questa mattina è dunque confortante. Ma analizziamo i dati dei comuni calabresi più significativi, fatta eccezione per quelli già presi in considerazione. Lamezia Terme è a quota 10,95% rispetto al 7,73% alla stessa ora di cinque anni fa. Significativo anche il dato di Gioia Tauro col 15,04%, mentre era 9,20% alla stessa ora di cinque anni fa. Balzo importante anche per Palmi: 10,34% rispetto al 6,57% alla stessa ora di cinque anni fa. In controtendenza San Giovanni in Fiore 8,07%, in calo rispetto all’8,93% alla stessa ora di cinque anni fa. (agg. di Silvana Palazzo)

ELEZIONI CALABRIA, L’ANALISI DELL’AFFLUENZA ALLE ORE 12

Con l’affluenza definitiva delle ore 12 fissata al dato del 10,48% non si può non registrare un aumento significativo di votanti in Calabria, seppur in maniera minore dell’Emilia Romagna dove i voti rispetto alle scorse Regionali e alle Europee recenti è stato addirittura raddoppiato. Scendendo poi nelle pieghe delle singole città che partecipano, assieme a tutta la provincia, alle Elezioni Regionali 2020, troviamo dati molto bassi a Reggio Calabria (9,42% di affluenza) mentre è più alto a Vibo Valentia, con il 10,52% dei votanti andati alle urne. Risalendo verso l’area centro-nord della Calabria, a Catanzaro è boom di votanti con il 14,97% (era il 13,76% alle precedenti Regionali 2014) come a Crotone dove gli aventi diritti presentatisi alle urne sono stati il 13,38% alle ore 12; chiudiamo la rassegna delle città-provincia della Calabria con Cosenza, anche qui super risultati con il 14,8% di votanti alle urne. Mentre i due candidati principali alla conquista del Consiglio Regionale – Jole Santeli e Pippo Callipo – si sono già presentati alle urne, è intervenuto su Twitter e Facebook Silvio Berlusconi (aggirando il silenzio elettorale imposto che non vale per ora sui social) mandando un ultimo appello al voto «votate col cervello, nell’interesse vostro, dei vostri figli, dei vostri nipoti, dell’Italia. Votate Forza Italia, votate per l’Occidente, per il partito della libertà, del lavoro e dei lavoratori».

ELEZIONI CALABRIA, AFFLUENZA ALLE ORE 12 AL 10,4%

Arrivano in diretta dal Ministero degli Interni i primi risultati dell’affluenza alle urne fino alle ore 12: per le Elezioni in Calabria è buona la presenza alle urne con il 10,44% di aventi diritto al voto che si sono presentati ai seggi, in crescita rispetto al dato delle precedenti Regionali 2014 in Calabria dove invece votarono fino a mezzogiorno “solo” l’8,9%. Resta un dato assai basso se si guarda il confronto con le altre Elezioni in corso in Emilia Romagna (qui i risultati in diretta, ndr): se si guarda alle singole provincie, è Catanzaro con Cosenza quella dove si sono visti più votanti, maglia “nera” invece per Crotone e Vibo Valentia. Nella provincia di Catanzaro l’affluenza si fissa al 12,16%, nettamente sopra la media regionale, mentre segue Cosenza con il 10,48% degli aventi diritto presentatisi alle urne: al terzo posto segue Reggio Calabria con il 10,28% dei votanti quando ancora mancano alcuni Comuni al conteggio dell’affluenza. A Crotone il dato invece crolla all’8,22% mentre a Vibo Valentia l’affluenza delle Regionali si ferma al 8,3% sui potenziali elettori con diritto di voto. Alle ore 19 e poi alla chiusura dei seggi i prossimi aggiornamenti sull’affluenza per le Elezioni Regionali in Calabria.

URNE APERTE PER LE ELEZIONI REGIONALI IN CALABRIA

In diretta dalla Calabria per le elezioni regionali 2020 quando sono le nove, e quando sono già passate due ore dall’apertura dei seggi. Se la “sfida” emiliana ha decisamente monopolizzato l’attenzione in queste ultime settimane, non da meno sarà quella calabrese, dove il Centrodestra proverà a spodestare il Centrosinistra, che governa da sei anni. Durante l’ultima tornata elettorale, tenutasi il 29 aprile del 2014 a causa delle dimissioni dell’allora governatore Scopelliti, vinse a mani basse l’attuale presidente regionale Marco Oliverio, candidato a sinistra sostenuto dal Partito Democratico e non solo. Contro Oliverio si schierò Wanda Ferro di Forza Italia, rappresentante il Centrodestra (oltre ai forzisti, Casa delle libertà e Fratelli d’Italia, non c’era all’epoca la Lega). Una vittoria schiacciante quella di Oliverio, che in Calabria ottenne il 61% dei voti contro i soli 23% degli sfidanti. Quest’oggi si ripeterà la stessa debacle per il Cdx o le cose cambieranno? (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

ELEZIONI REGIONALI CALABRIA 2020 IN DIRETTA: OPERAZIONI AL VIA

Non c’è solo l’Emilia Romagna: le Elezioni Regionali 2020 vedono chiamati alle urne anche i cittadini della Calabria per rinnovare il Governatore e il Consiglio Regionale dopo l’esperienza del Centrosinistra a guida Mario Oliverio. Mentre i riflettori nazionali erano e sono puntati quasi esclusivamente sulla Regione del nord con la sfida Lega-Pd, la Calabria è passata quasi in secondo piano nella campagna elettorale, con tutti i partiti che solo fino ad un mese e mezzo fa non avevano ancora scelto i candidati presenti oggi sulle schede elettorali. Ha contribuito certamente quanto riferito dai sondaggi prodotti prima del silenzio elettorale che vedevano una forbice molto ampia in favore del Centrodestra contro il Pd a guida Pippo Callipo, imprenditore “re del tonno” e volto di onestà nella Calabria di oggi; ma non solo, una regione profondamente in emergenza su diversi settori (dai trasporti alle strade, dalla criminalità organizzata della ‘ndrangheta al sistema Sanità) che però troppo spesso viene dimenticata dalle cronache nazionali se non appunto per segnalarne gli storici malanni che l’affliggono. Oggi è però il giorno di rilanciare la guida della Calabria per i prossimi 5 anni, con le urne aperte dalle 7 alle 23 e lo spoglio da seguire in diretta con tutti i risultati che partirà subito dopo la chiusura dei seggi. Durante la giornata di oggi, alle ore 12, alle 19 e alle 23 verranno distribuiti dalla Regione Calabria i dati parziali e poi totali sull’affluenza alle urne. Qui sotto possiamo trovare un utile focus sui candidati, le liste, il come si vota e le scorse Regionali per seguire in diretta al meglio queste Elezioni in Calabria.

I 4 CANDIDATI ALLE ELEZIONI CALABRIA

In attesa dei risultati che emergeranno non prima della mezzanotte o comunque qualche ora dopo la chiusura dei seggi questa sera, sulla scheda elettorale i cittadini calabresi troveranno 4 candidati ufficiali al ruolo di Governatore per le Elezioni Regionali 2020: in ordine alfabetico, Francesco Aiello è il candidato del Movimento 5 Stelle e di Calabria Civica dopo aver vinto le Regionarie, 54enne professore ordinario di Politica economica all’Università della Calabria e fondatore del portale OpenCalabria. Tra i principali obiettivi, la riorganizzazione del sistema sanitario, il potenziamento dei trasporti. Il secondo candidato è Filippo Callipo detto Pippo, sostenuto dal Pd, Democratici e Progressisti, Io Resto in Calabria; imprenditore, dal 1981 è alla guida dell’azienda di famiglia che produce e commercializza tonno in scatola. Jole Santelli invece è la candidata del Centrodestra, sostenuta da Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Unione di Centro, Santelli Presidente e Casa delle Libertà: senatrice di Forza Italia, ha scalzato Mario Occhiuto (non gradito a Salvini, ndr) per guidare la compagine di Cdx, obiettivi del suo potenziale mandato digitalizzazione e sburocratizzazione delle amministrazioni locali oltre a rilancio del turismo in Regione. Da ultimo, Carlo Tansi, candidato Governatore per Tesoro Calabria, Calabria Libera, Calabria Pulita: geologo e scienziato del Consiglio nazionale delle ricerche, convinto ambientalista e membro di Legambiente.

COME SI VOTA ALLE REGIONALI 2020 IN CALABRIA: LA SCHEDA

Scoprire come si vota in Calabria è azione tanto semplice quanto diretta, una volta sciolto il “dubbio” sul voto disgiunto: mentre nelle parallele Elezioni Regionali in Emilia Romagna, è consentito, secondo la legge elettorale vigente in Calabria il voto disgiunto non è previsto. Il sistema elettorale è stato modificato nel settembre 2014, appena prima delle precedenti Elezioni Regionali che videro trionfare il Pd di Oliverio e prevede un un impianto proporzionale con diverse soglie di sbarramento per l’accesso al Consiglio Regionale: 30 consiglieri eletti in Consiglio, 24 ripartiti con metodo proporzionale mentre gli ultimi 6 assegnati alle liste che appoggiano il Governatore vincitore. La scheda elettorale presente alle urne è unica e presenta i diversi candidati Presidente con le liste ad essi collegate: è possibile votare o il solo Governatore, o una lista che lo appoggia (e il voto va automaticamente al candidato Presidente) oppure porre il segno X sia sul Governatore che su una sola lista in appoggio. Non è però previsto il voto disgiunto e in più è possibile esprimere un solo voto di preferenza per il candidato al Consiglio Regionale.

ELEZIONI REGIONALI CALABRIA: COME ANDÒ NEL 2014

Era il 2014, a fine novembre, quando la Regione Calabria chiamava alle urne per rinnovare Governatore e Consiglio Regionale dopo la precedenza reggenza del Centrodestra: ebbene, nei risultati delle medesime Elezioni Regionali di 5 anni fa la spuntò colui il quale è stato indagato e successivamente “messo da parte” dal Centrosinistra in questi ultimi mesi, ovvero Mario Oliverio. Era originariamente il candidato anche per queste Regionali 2020 nel Pd, poi in accordo con Zingaretti, si è deciso per il passo di lato e l’avanzata del “re del tonno” Pippo Callipo: 5 anni fa vince con una schiacciante maggioranza di preferenze, il 61,41% ottenendo 19 seggi in Consiglio distribuiti tra i 9 del Pd, i 5 della lista civica Oliverio Presidente, i 3 dei Democratici Progressisti, 1 per Calabria in Rete-Campodemocratico e 1 per La Sinistra. Nettamente sconfitta da Oliverio fu la sua principale sfidante, Wanda Ferro del Centrodestra che ottenne solo il 23,59% di preferenze: furono 8 i seggi conquistati, 5 per Forza Italia e 3 per la Casa delle Libertà. I centristi dell’Udc-Ncd presero l’8,71% con Nico D’Ascola con soli 3 seggi guadagnati nel partito oggi sciolto del Nuovo Centro Destra (Alfano-Lorenzin, ndr), mentre Cono Cantelmi del Movimento 5 Stelle prese il 4,97% di voti senza ottenere seggi, tanto quanto l’Altra Calabria (1,29% col candidato Domenico Gattuso).
 
 


sabato 2 giugno 2012

Un sms al 45500 per aiutare le popolazioni dell’Emilia Romagna...


E' attivo da ieri il numero verde 45500 messo a disposizione dalla Protezione Civile, per dare un aiuto concreto alle vittime del terremoto che ha paralizzato alcuni paesi dell'Emilia Romagna.
Il quotidiano “La Repubblica” grazie alla sua iniziativa “La Repubblica delle Idee” sarà presente, assieme alla sua community, a Bologna dal 14 al 17 Giugno per offrire tutto il loro supporto alle popolazioni vittime del terremoto avvenuto il 20 Maggio e che, ancora oggi, continua a suscitare paure e a provocare danni.
Grazie al numero solidale 45500 è possibile donare 2€ da reti mobili mentre, dalle reti fisse, si donano gli euro seguendo una voce guida che offre le informazioni necessarie per effettuare la donazione.
Questi fondi saranno destinati alle popolazioni che si trovano a dover affrontare le giornate anziché nelle loro case, in capannoni allestiti dalla Protezione civile e dalle migliaia di volontari che assistono le persone offrendo tutto il supporto possibile.
Le vittime di questo disastroso evento naturale, hanno subito un danno oltre che materiale anche psicologico in quanto vivono nel terrore e nell’incertezza dopo aver subito delle enormi perdite.
Infatti se molti di loro hanno perso la casa, molti altri si trovano a dover piangere la morte di parenti e amici rimasti vittime del terremoto.
Molti paesi dell’Emilia Romagna hanno perso i loro abitanti che, ormai sfollati, preferiscono allontanarsi dalla regione per non rischiare ulteriori danni anche fisici, tutto questo perché le scosse non si attenuano, ma si fanno sempre più forti e più frequenti.
Le chiese e gli edifici sono solo un ricordo o, quel che ne è rimasto, un cumulo di macerie che suscitano dolore e rabbia per le persone che amano la terra emiliana e che non avrebbero mai pensato di vederla crollare per colpa del terremoto.



Dal 29 maggio al 26 giugno è attivo il numero solidale per la raccolta fondi in favore delle popolazioni colpite dal sisma. Il valore della donazione è di 2 euro per ciascun messaggio inviato o telefonata effettuata.
A partire dalle ore 19.00 di martedì 29 maggio 2012, su richiesta della Protezione civile e della Regione Emilia Romagna, è stato attivato il numero 45500 per la raccolta di fondi attraverso l'invio di sms o chiamate da rete fissa del costo di 2 euro, destinati alla popolazione colpita dal sisma.
Di seguito tutti i dettagli per dare il proprio contributo: il numero solidale 45500 è attivo dal 29 maggio attivo fino al 26 di Giugno. Il valore della donazione è: 2 euro per ciascun SMS inviato da cellulari TIM, Vodafone, WIND, 3, PosteMobile, CoopVoce, Tiscali e Noverca; 2 euro per le chiamate da rete fissa Telecom Italia, Infostrada, Fastweb, TeleTu e Tiscali. 


Le scosse continuano a farsi sentire nelle zone duramente colpite dal terremoto in Emilia. Ma c'è da pensare subito a ricostruire e soprattutto a ripartire. Il Dipartimento della Protezione Civile d'intesa con la Regione Emilia Romagna ha attivato l'sms solidale al 45500 il 29 maggio scorso. I pochi giorni già raccolti oltre 6 milioni di euro. Si deve fare ancora di più.
Immediatamente dopo la forte scossa del 29 maggio il Dipartimento della Protezione Civile in accordo con la Regione Emilia Romagna ha attivato un sms solidale con il numero 45500. E’ possibile  € 2 con un messaggio in favore delle popolazioni duramente colpite. In pochi giorni, secondo quanto affermato dalla stessa Protezione Civile, sono stati raccolti ad oggi 6.206.718,00. Una grande gara di  a dimostrazione che di fronte a queste tragedie il delle persone non manca mai. Ma possiamo fare di più e continuare a donare. Il servizio sarà infatti attivo fino al 26 giugno. E’ essenziale partecipare con questo piccolo  che ha un grande significato per le popolazioni colpite e per la zona tutta. Ricordiamo che la zona ha diverse vocazioni industriali, prime fra tutte quella ceramica e quella biomedicale, settore questo duramente colpito.
Ricordiamo che è sempre disponibile il numero verde 800.840.840 del Dipartimento dellaProtezione Civile che fornisce agli utenti le  in base agli aggiornamenti dai campi situati sulle varie zone.
Vi invitiamo quindi a donare, nonostante la situazione economica non sia delle migliori, ma con questo piccolo gesto possiamo aiutare davvero la gente che in questi giorni soffre, ma ha voglia e la forza per ripartire.
Un modo anche per ricordare in maniera pratica la nascita della Repubblica. Oggi infatti è il 2 giugno e si celebra la Festa della Repubblica. Nonostante l’appello partito dalla rete #No2Giugno, la parata militare si farà, sperperando denaro pubblico che sarebbe potuto essere impiegato per dare sostegno alle popolazioni emiliane. Il #No2Giugno deve valere in questa occasione, ma anche in futuro. Di fronte alla crisi e ai sacrifici che gli  sono continuamente chiamati a sopportare, una parata del genere ha solo ed esclusivamente il sapore dello spreco.

Fonte: http://www.befan.it - http://tg24.sky.it - http://www.agoravox.it

giovedì 24 maggio 2012

ITALIA: GLI ULTIMI TERREMOTI SONO ARTIFICIALI?

di Gianni Lannes
Il Belpaese trema. Ma cosa sta accadendo allo Stivale tricolore?  Cosa stanno sperimentando sulla nostra pelle i militari Usa col beneplacito delle autorità tricolori? Vogliono farci dimenticare in tutta fretta la strage di Brindisi? C’è un nesso con le sperimentazioni della Nato in questa nazione?  Rivela lo stimato generale Fabio Mini: «Non ho prove che ci sia stato un esperimento nucleare o convenzionale capace di provocare un determinato terremoto, ma sono abbastanza pessimista per non pensarlo. In 45 anni di carriera militare in giro per il mondo, ne ho viste di tutti i colori».
Cronache nere - Alle 4.04 una fortissima scossa di terremoto ha sconvolto l’Emilia Romagna: il bilancio provvisorio è di cinque morti e almeno 50 feriti.  Tre sussulti, il più forte di magnitudo 5.9. Tra le vittime operai schiacciati dal crollo di un tetto e due donne decedute per lo spavento.  La scossa avvertita anche in Lombardia, Toscana, Veneto, Lombardia, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia. Un dettaglio significativo: la profondità registrata dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia è di dieci chilometri. Singolare coincidenza: dagli Stati Uniti d’America viene corretto il grado del sisma che ha colpito questa notte l’Italia del Nord. Per gli esperti del servizio geologico degli americano, l’Usgs, si parla di magnitudo 6, e non 5.9. Per i rilevatori americani la scossa ha avuto ipocentro 5,1 km di profondità, e non ai 10,1, comunicati in Italia. Altra novità: lo Stato non pagherà più nessun danno dovuto a catastrofe naturale, i cittadini se vorranno premunirsi dovranno pagarsi delle belle polizze assicurative per la gioia del cartello delle Assicurazioni/banche; chi non potrà si arrangerà. Il Decreto legge n.59 sulla riforma della Protezione Civile pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale non ammette dubbi. «...al fine di consentire l’avvio di un regime assicurativo per la copertura dei rischi derivanti da calamità naturali sui fabbricati a qualunque uso destinati, possono essere estese tutte le polizze assicurative contro qualsiasi tipo di fabbricato appartenente a privati». E questo per poter «garantire adeguati, tempestivi ed uniformi livelli di soddisfacimento delle esigenze di riparazione e ricostruzione». 

Senza limiti - In una relazione di iniziativa adottata dalla Commissione europea per gli affari esteri, la sicurezza e la politica di difesa del Parlamento europeo il 23 settembre 1998 - contenente una proposta di risoluzione (mai effettivamente adottata dal Parlamento) -  viene affermato che «malgrado le convenzioni esistenti, la ricerca militare si applica attualmente alla manipolazione dell’ambiente come arma, come è il caso ad esempio del sistema HAARP». Nella medesima relazione la suddetta Commissione «reputa che il sistema HAARP (High Frequency Active Auroral Research Project) sia da considerarsi, a causa del notevole impatto sull’ambiente, una questione mondiale ed esige che le sue conseguenze giuridiche, ecologiche ed etiche vengano analizzate da un organismo internazionale indipendente prima di ogni nuova ricerca e di qualsiasi esperimento» e «chiede al gruppo di esperti per la valutazione delle opzioni scientifiche e tecnologiche (STOA) di accettare di esaminare le prove scientifiche e tecniche fornite in base ai risultati esistenti della ricerca sull’HAARP onde valutare la natura esatta e il livello di rischio posto dall’HAARP per l'ambiente locale e globale e la salute pubblica in generale». Un consiglio di lettura: Guerra senza limiti. Il documentato libro è stato scritto da due colonnelli dell’aeronautica Cinese, Qiao Liang e Wang Xiansui. Nel testo si legge: «Utilizzando metodi che provocano terremoti e modificando le precipitazioni piovose, la temperatura e la composizione atmosferica, il livello del mare e le caratteristiche della luce solare, si danneggia l’ambiente fisico della terra o si crea un’ecologia locale alternativa. Forse, presto, un effetto El Nino creato dall’uomo diverrà una superarma nelle mani di alcune nazioni e/o organizzazioni non-statali».
Guerra ambientale - I padroni Usa possiedono armi ambientali capaci di creare terremoti, tsunami, distruzione dell’equilibrio ecologico di un vasto territorio, modificazioni delle condizioni atmosferiche - nubi, precipitazioni, cicloni e uragani - modificazioni delle condizioni climatiche, delle correnti oceaniche, dello strato di ozono o della ionosfera. Da anni stanno sperimentando in gran segreto nel nostro Paese, come sa chi detiene il potere nella Penisola. Secondo gli esperti “creare un sisma o uno tsunami è tecnicamente possibile. Sono cose vere, scientifiche, provate. Esistono linee di frattura e faglie assai evidenti e note sulla superficie terrestre. Ci sono mappe precise che rivelano i punti deboli e vulnerabili, sui quali è un giochino da ragazzi poter intervenire”. Cosa dice una gola profonda? Ecco una dichiarazione di William Cohen, ex segretario di Stato per la Difesa USA, del 28 aprile 1997:«Others [terrorists] are engaging even in an eco-type of terrorism whereby they can alter the climate, set off earthquakes, volcanoes remotely through the use of electromagnetic waves. So there are plenty of ingenious minds out there that are at work finding ways in which they can wreak terror upon other nations.It's real, and that's the reason why we have to intensify our[counterterrorism] efforts. Secretary of Defense William Cohen at an April 1997 counterterrorism conference sponsored by former Senator Sam Nunn. Quoted from DoD News Briefing, Secretary of Defense William S. Cohen, Q&A at the Conference on Terrorism, Weapons of Mass Destruction, and U.S. Strategy, University of Georgia, Athens, Apr. 28, 1997».
Traduzione: Altri terroristi sono impegnati in un tipo di azione “ecologica”, nel senso che essi possono alterare il clima, far scatenare i terremoti, le eruzioni vulcaniche, utilizzando onde elettromagnetiche. Molte menti ingegnose stanno lavorando attualmente per mettere a punto i mezzi per terrorizzare intere nazioni. Tutto questo è reale ed è per questo che abbiamo intensificato i nostri sforzi nella lotta contro i terroristi. Segretario della Difesa William Cohen, aprile 1997. Conferenza dedicata al contro-terrorismo organizzato dal senatore Sam Nunn. Dichiarazioni segnalate al Dipartimento della Difesa (DoD). Conferenza contro il terrorismo. Armi di distruzione di massa e la strategia degli Stati Uniti. Università della Georgia, Atene, 28 aprile 1997.
In altri termini, si ammette: Noi sappiamo che questo è possibile perché da tantissimi anni noi (americani) abbiamo tali armi. Una simile tecnologia ha dei costi accessibili, al contrario della tecnologia nucleare. I terremoti e le eruzioni vulcaniche artificiali non sono impossibili, infatti una minima causa, ben localizzata, può generare un cataclisma. I terremoti sono legati al movimento delle placche, lungo le faglie. Esiste una tecnica che permette di agire sugli strati profondi del sottosuolo con delle onde elettromagnetiche. 
Test - Indonesia il 26 dicembre 2004. Migliaia di chilometri di coste sono state spazzate via a causa di un maremoto spaventoso. Un fenomeno simile potrebbe essere di origine umana, per camuffare un test di un'arma nei fondali marini, in una regione in cui gli effetti sismici possano essere confusi con dei fenomeni naturali? Condoleeza Rice al Senato Americano il 18 gennaio 2005: «Lo tsunami è stato una meravigliosa occasione (wonderful opportunity) di mostrare il cuore del popolo americano. E io penso che gli utili sono stati molto importanti sul fronte diplomatico». Il luogo era ideale per la presenza di una fossa oceanica che protegge le coste e la base americana di Diego Garcia (si sa che più il fondo marino risale velocemente, più il tsunami è devastante) e anche l’ora giusta per far si che ben due satelliti USA passavano lì per caso, per constatare gli effetti di questa arma sismica.
E’ una nuova forma di guerra discreta (silent war), dove indebolire un avversario può semplicemente consistere nel fabbricare dei “fenomeni naturali” sul suo territorio. Non escludendo di proporre, in seguito, un aiuto umanitario.
Vaso di Pandora - La scienziata Elisabeth Rauscher, esperta in Fisica delle alte energie, avverte che si stanno artificialmente irradiando “energie spaventose all’interno di una configurazione molecolare estremamente delicata” qual è la ionosfera, una sorta di bolla di sapone che si muove a mulinello intorno alla superficie terrestre. Un foro sufficientemente grande potrebbe farla scoppiare. La dottoressa Rosalie Bertell denuncia che «gli scienziati militari statunitensi si stanno occupando dei sistemi meteorologici come potenziale arma. Le metodologie comprendono l’aumento delle tempeste e la deviazione delle correnti di vapore dell’atmosfera terrestre allo scopo di causare siccità o inondazioni mirate…”. Anche il fisico Daniel Winter puntualizza che le emissioni ad alta frequenza potrebbero unirsi con le pulsazioni ad onde lunghe presenti nella griglia terrestre (la magnetosfera n.d.r.) e causare effetti non previsti e collaterali alla “danza della vita nella biosfera”. Le emissioni in Gigawatt (miliardi di W) del Centro H.A.A.R.P. incideranno un lungo taglio sulla ionosfera come un coltello a microonde. H.A.A.R.P. potrebbe far vibrare ogni corda armonica di Gaia con frequenze discordanti. Questi rumorosi impulsi scombussoleranno le linee di flusso geomagnetico, distruggendo le bioinformazioni che mettono in risonanza le corde della vita, predisponendo ogni cosa alla malattia ed alla morte. Due dei maggiori oppositori al sistema globale di distruzione di massa H.A.A.R.P., gli scienziati indipendenti Begich e Manning, autori del libro Angels don’t play this H.A.A.R.P. Advances in Tesla Technologies, avvertono che addizionare energia al substrato ambientale potrebbe avere effetti molto vasti, indefinibili ed incontrollabili».
Massoni - Già il consigliere della sicurezza nazionale del presidente Carter, Brzezinski, metteva sull’avviso che una società, dominata da un gruppo elitario  e non ostacolato dalle restrizioni tradizionali dei valori liberali, non esiterebbe ad usare le tecniche più moderne per influenzare il comportamento pubblico e tenere la società sotto stretta sorveglianza e controllo. È del resto un fatto ormai assodato che la U. S. Air Force punti sui sistemi elettromagnetici (E.M.) e sulle armi vibrazionali per produrre scompiglio psicologico, distorsione percettiva o disorientamento, per annullare da una parte le capacità di combattimento del nemico e dall’altra accrescere le potenzialità paranormali di altri. Come conferma il geofisico Gordon Macdonald, bombardamenti elettronici prodotti artificialmente produrrebbero pannelli o vortici magnetici in determinate zone terrestri che potrebbero danneggiare seriamente le funzioni cerebrali d’intere popolazioni. Tra le ripercussioni fisiche ricordiamo le seguenti: dolori articolari, mal di testa, vertigini, bruciore agli occhi, nausea, affaticamento, difficoltà respiratorie, allergie, asma, disordini circolatori e cardiaci (infarti che aumentano di circa il 50 per cento), caduta della capacità reattiva, embolie polmonari e trombosi... A livello psicologico, le onde H.A.A.R.P. provocano squilibrio emozionale, irritazione, avversione alla vita, al lavoro ed alla scuola, insicurezza, ansia e depressione (specialmente tra i 40-50 anni), tendenza al suicidio (aumentata del 20 per cento negli ultimi tempi, un milione di morti all’anno specialmente tra i giovani), tossicodipendenza ed omicidi.
H.A.A.R.P. - Il sistema ha la capacità in connessione con lo Spacelab, di produrre energie elevatissime, paragonabili alla bomba atomica e può provocare distruzioni epocali e di massa in qualsiasi parte della Terra. Naturalmente il programma può modificare l’ambiente vibrazionale naturale e scatenare inondazioni, uragani e terremoti di qualsiasi entità. Eppure esso sarà “venduto e spacciato” al pubblico come un’arma di difesa, ossia lo “Scudo stellare” o addirittura di studio sull’Aurora Boreale. Il piano antimissile e di laser orbitali “Joint Vision 2020” è estremamente pericoloso: il suo fine è il dominio degli U.S.A. su tutto il mondo. Sono state osservate delle correlazioni tra l’attività sismica e la ionosfera di HAARP. I terremoti in cui la profondità è linearmente identica nella stessa faglia, sono provocati da una proiezione lineare di frequenze indotte. Dei satelliti coordinati fra loro consentono di generare delle proiezioni, concentrate, di frequenze in punti specifici (detti Seahorse). Un diagramma mostra che i terremoti considerati artificiali si propagano linearmente alla stessa profondità. Anche le repliche sono state osservate a circa 10 chilometri di profondità. Ed è proprio il caso del sisma che ha colpito la Pianura Padana, come ha registrato l’INGV.
La presente pagina riporta i terremoti di magnitudo superiore o uguale a 2.0 localizzati in Italia dalla Rete Sismica Nazionale dell'INGV degli ultimi 30 giorni.

domenica 20 maggio 2012

Terremoto in Emilia Romagna (Province di Bologna, Modena e Ferrara) - Sabato 20 Maggio 2012 - Domenica 21 Maggio 2012


Emilia Romagna 125 scosse sismiche in 20 ore!


Sabato 20 Maggio 2012 - Continua la sequenza di scosse in Emilia Romagna nella direttrice Ferrara-Mirandola. Dopo il forte evento delle ore 04:03 di Mw 6.1 sono seguite altre 124 scosse di rilevante magnitudo quasi tutte percepite dalla popolazione. Alle ore 15:18 i sismografi hanno registrato un nuovo terremoto di Magnitudo Richter superiore al quinto grado e rimane alta la possibilità che tali scosse possano proseguire nella notte e nei prossimi giorni. 

Chi vive in abitazioni costruite senza criteri anti sismici è bene che trascorra la notte fuori dalle proprie case.
Purtroppo i Rivelatori della Fondazione Giuliani, che misurano le emissioni Radon attraverso le particelle gamma rilasciate durante il processo di decadimento del gas, possono monitorare un'area di soli 100/120 Km e tali rivelatori sono posizionati in Abruzzo e in California. È altresì vero che i rivelatori individuano anche anomalie per eventi che si verificheranno fuori dalla rete di monitoraggio ma in questo caso è praticamente impossibile individuare l'area che sarà colpita e con quale grado sismico. Dal 14 maggio fino alle ore 12:00 di ieri 19 maggio abbiamo registrato una importante anomalia che è associata agli eventi che stanno colpendo in queste ore l'Emilia Romagna.

Fonte: http://terrarealtime.blogspot.it

Sabato 20 Maggio 2012 - Terremoto sussultorio alle 4 del mattino, crolli e vittime in Emilia Romagna...anche nel pomeriggio di Domenica alle ore 15:20 registrata un'altra forte scossa! Morti e feriti tra Bologna, Modena, Ferrara...




Da 

http://www.unonotizie.it - Terremoto nelle prime ore del mattino colpisce le province di Modena, Ferrara, Bologna e Mantova, ultime notizie Emilia Romagna - Pochi minuti dopo le quattro di questa mattina, esattamente alle 4,04, una prima scossa di terremoto di notevole violenza ha colpito le province di Ferrara, Modena, Bologna e Mantova. L'epicentro del sisma, di magnitudo 6.0, è stato localizzato in provincia di Modena nella zona compresa tra i comuni di Finale Emilia e San Felice sul Panaro. Tre i morti accertati fino ad ora. Si tratta di tre operai che si trovavano in quel momento al lavoro: due sono deceduti in provincia di Ferrara, a Sant'Agostino, in seguito al crollo parziale di un'azienda di ceramica,e un altro uomo è morto Bondeno, sempre nel ferrarese, travolto dalle macerie di una fabbrica di polistirolo. Un altro operaio risulta al momento disperso a Dosso, una frazione di Sant'Agostino. Altre due donne sono invece morte a causa dello shock provato per la paura durante il terremoto.
Ingenti i danni materiali, con palazzi storici, chiese e castelli fortemente colpiti. Attualmente Franco Gabrielli, capo della Protezione civile si trova in riunione per coordinare le operazioni di soccorso e di emergenza. In tutto il territorio della provincia di Modena continuano gli accertamenti sulla stabilità degli edifici, sui ponti e sulle scuole. Lunedì rimarranno chiuse le scuole di Finale, San Felice, Medolla, Camposanto e Mirandola. Per quanto riguarda gli altri comuni, la provincia fa sapere che decisioni in merito verranno prese dopo le verifiche in corso.

Terremoto in Emilia Romagna - Domenica 21 Maggio 2012 un'altra scossa di 3.9 magnitudo registrata vicino a Modena...

Terremoto Emilia Romagna - Scossa 3.9 magnitudo vicino Modena
Roma (Da http://www.ogginotizie.it) - Altre scosse di assestamento sono segnalate dall'istituto di geofisica nella zona maggiormente colpita dal terremoto di questa notte.
L'ultima è stata avvertita dalla popolazione tra le province di Modena e Mantova, con epicentro localizzato tra i comuni di Mirandola (MO) e San Giovani del Dosso e Poggio Rusco (MN).
Stando ai rilievi registrati dai massimi esperti di movimenti tellurici, l'evento sismico è stato registrato alle ore 12.12 con magnitudo 3,9.
Ulteriori controlli sono in corso presso la Situazione Italia del Dipartimento della Protezione Civile. Il Comitato Operativo, convocato dal Capo Dipartimento, Franco Gabrielli, è riunito in seduta permanente.

ITALIA-CINA

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