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martedì 28 febbraio 2017

DJ FABO HA SCELTO EUTANASIA - LA MORTE DIGNITOSA DI UN CITTADINO ITALIANO CHE HA SCELTO IL "SUICIDIO ASSISTITO" (EUTANASIA) PER PORRE FINE ALLE SUE SOFFERENZE FISICHE, MORALI E MENTALI; MA IN ITALIA L'EUTANASIA RISULTA ANCORA UNA PRATICA ILLEGALE; CI SONO MOLTI NODI DELL'ETICA DA SCIOGLIERE: DALL'EUTANASIA AL TESTAMENTO BIOLOGICO, LA POLITICA ITALIANA OGGI E' IN SERIA DIFFICOLTA'!

Fonte: (di Giorgiana Cristalli)

ROMA - "Io, Fabiano Antoniani, Dj Fabo, nato a Milano il 9 Febbraio 1977, all'età di sette anni, frequento la scuola di musica per imparare a suonare la chitarra. Da bambino spesso suono come primo chitarrista e partecipo a numerosi saggi. Visto il talento, i miei genitori mi costringono a frequentare il Conservatorio di Milano, villa Simonetta, ma a causa del mio comportamento ribelle vengo espulso": inizia così il testo autobiografico inedito consegnato all'associazione Luca Coscioni dal ragazzo che ieri ha scelto di morire in Svizzera.
Ripercorrendo le tappe principali della sua vita e soffermandosi sull'incidente spartiacque tra il prima, a colori, e il dopo, buio, Dj Fabo conclude: "Le mie giornate sono intrise di sofferenza e disperazione non trovando più il senso della mia vita ora" motivando così la scelta di chiedere di morire.
 
 L'APPELLO DI DJ FABO
 
Da Welby a Dj Fabo, i casi che hanno scosso le coscienze
 
Tornando al racconto dei suoi 40 anni, nel testo Fabiano scrive che, dopo quel primo contatto, da bambino, con il mondo delle sette note, lascia il mondo della musica.
"Da sempre lavoratore, appena diplomato da geometra, inizio a lavorare per svariate aziende. Per otto anni - racconta - lavoro con la mia seconda passione, il moto cross, e mi occupo del reparto commerciale del team supermotard Daverio (durante le competizioni più importanti, mondiale ed italiano) e contemporaneamente lo pratico come sport". Ma nel 2009, "a causa di un incidente durante una gara, sono costretto ad abbandonare il mondo del motocross". Contemporaneamente, in questi anni, "mi trasferisco, nei periodi estivi, ad Ibiza per un periodo di studi in cui ricomincio a lavorare con la musica piu' moderna.
Forse a causa della magica influenza dell'isola, forse per vocazione - rivela - subito mi rendo conto che il mio unico e vero posto è dietro la consolle! E' così che in un momento, ringraziando gli studi di musica del passato, la mia musicalità e le numerose conoscenze di dj set, in poco tempo inizio a suonare un po' ovunque". L'amore per la musica e la voglia di viaggiare e scoprire altri posti del mondo, spinge Dj Fabo ad una scelta importante.
"Mi licenzio da un contratto a tempo indeterminato a Milano, ma ormai capisco che il mio posto è altrove. Per lavoro, passione e amore negli ultimi anni riesco a dividermi tra l'Italia e Goa, dove lavoro e vivo mantenendomi con la musica, scoperta per caso in uno dei viaggi più indimenticabili della mia vita (India) - racconta ancora - capisco che il mio posto e il mio futuro sarebbero stati in quel Paese. Mi trasferisco per otto mesi l'anno con la mia fidanzata e riconosco finalmente me stesso, dopo aver indossato numerosi abiti che mi andavano stretti".
 

In India "inizio ad avere un nome e successo, mi cercano spesso per suonare nei locali più importanti". Ma purtroppo, in uno dei rientri in Italia, "dopo aver suonato una sera in un locale di Milano, tornando a casa, un rovinoso incidente mi spezza i sogni e la mia vita", racconta ricordando il giorno in cui divenne cieco e tetraplegico. Dj Fabo parla ancora di sé come di un "giovane adulto sempre vivace e vero amante della vita".
 
IL POST DELLA FIDANZATA VALERIA SU FB

 
"Non riesco a fare a meno degli amici per esserne al centro trascinandoli con me. (Il messaggio agli amici: "Mettete le cinture di sicurezza" - VIDEO) Generoso forse un po' insicuro quando si tratta di scelte importanti da fare da solo. Vittima spesso della mia stessa vivacità, facilmente mi annoio, pronto a gettarmi per primo nelle situazioni più disparate. Un trascinatore. Incapace di sopportare il dolore sia fisico che mentale. Preferisco stare solo ora - si legge ancora nel testo autobiografico - che non poter vivere come prima. Vivo oggi a casa di mia madre a Milano con una persona che ci aiuta e la mia fidanzata che passa più tempo possibile con me. Mi portano fuori ma spesso non ne ho voglia. Le mie giornate sono intrise di sofferenza e disperazione non trovando più il senso della mia vita ora. Fermamente deciso - conclude - trovo più dignitoso e coerente, per la persona che sono, terminare questa mia agonia". Da qui il contatto con l'Associazione Luca Coscioni, "una realtà che difende i diritti civili in ogni fase dell'esistenza dei cittadini. Compreso il diritto sacrosanto di morire. Grazie. Fabiano Antoniani".
 
Fine vita: da un anno la discussione in Parlamento. Che fine ha fatto?
 
http://www.quotidiano.net - Milano, 28 Febbraio 2017 - Ci aveva provato un paio di settimane fa rivolgendosi direttamente al presidente Mattarella. Tutto inutile. Anzi, la risposta arrivata dal Parlamento venerdì era stato un altro rinvio sulla legge sul biotestamento. L’ennesimo, insopportabile rinvio. Che per lui, dj Fabo, inchiodato a letto, al buio da quasi tre anni, in attesa di poter uscire da quella prigione in cui un terribile incidente stradale lo aveva costretto, dev’essere stato doloroso come un pugno.
Così Fabiano ha deciso: con quel filo di disperata voce che ancora gli rimaneva, ha gridato in un ultimo messaggio video tutta la rabbia contro la vergogna di un Parlamento che non trova il coraggio di occuparsi «delle persone che soffrono», ed è partito per la Svizzera. Accompagnato da Marco Cappato dell’associazione Luca Coscioni, dalla fidanzata Valeria Imbrogno e dalla delusione per uno Stato che l’a obbligato a scappare per liberarsi «da una tortura insopportabile e infinita», ha lasciato Milano domenica mattina.
HA AFFRONTATO quella che la stessa associazione Luca Coscioni ha definito «l’umiliazione di un difficile trasporto» (Fabiano era immobile su un letto, attaccato al respiratore) e nel pomeriggio di domenica è arrivato a destinazione: una palazzina di due piani affacciata sul piccolo lago di Pfaffikon, poco fuori Zurigo. Il cui nome, Dignitas, rappresentava in definitiva il suo ultimo desiderio: andarsene per propria scelta, con dignità, appunto. «Sono finalmente arrivato in Svizzera e ci sono arrivato, purtroppo, con le mie forze e non con l’aiuto del mio Stato», aveva comunicato domenica su Twitter, tramite l’account dell’associazione Luca Coscioni.
Ed è stato ieri mattina che Fabiano ha chiuso con quello che considerava da tempo un vivere senza vita. E ha dovuto farlo, come prevede la legge elvetica, con un gesto autonomo e volontario. Un gesto che per lui, tetraplegico, è potuto arrivare solo tramite un morso. È stato quell’ultimo movimento della bocca a liberarlo. Non prima di aver ringraziato Cappato per averlo «sollevato da questo inferno di dolore».
UN MORSO sul pulsante per azionare l’immissione del cocktail letale di farmaci. Un morso al buio che, ha raccontato chi era con lui, lo ha messo molto in ansia "perché temeva, non vedendo il pulsante, di non riuscirci. Poi però ha anche scherzato". Dopo quest’ultimo sforzo, nel giro di qualche minuto, Fabiano si è addormentato per scivolare finalmente, senza soffrire, nel silenzio che desiderava da tempo. L’annuncio della morte è arrivato nella tarda mattinata: Fabo si è spento alle 11.40. Lasciando i suoi familiari liberi di piangere una morte, questa volta davvero definitiva.
 
RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA

giovedì 17 maggio 2012

MY FINAL GOODBYE - In fin di vita a 17 anni, il suo addio commuove il web, ecco il video che in pochi minuti ha avuto oltre un milione di visualizzazioni...

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Le ultime parole del 17enne australiano Shaun Wilson-Miller: l'invito a cogliere l'attimo e godere al massimo la propria vita. Straziante storia quella che vede come protagonista Shaun Wilson-Miller, un ragazzo australiano di soli 17 anni, malato terminale, che è diventato famosissimo in rete dopo aver accidentalmente inviato un commovente messaggio d’addio e di ispirazione per il mondo su YouTube.
Shaun-Wilson-Miller-200x150.jpgShaun, al quale è stato detto dai medici che non gli resta molto da vivere dopo che il suo corpo ha rigettato un secondo trapianto cardiaco, stava solo cercando di inviare il suo ultimo saluto ai suoi amici su Facebook ma a causa di un inconveniente ha dovuto mettere il video su YouTube, accorgendosi, il giorno dopo, di aver avuto più di 100 mila visualizzazioni. Il video, in cui il giovane non mostra segni di autocommiserazione, ha invece incoraggiato coloro che lo hanno guardato a cogliere l’attimo e sfruttare al massimo la propria vita.
Il video, per il momento, è stato visualizzato da più di un milione e 300 mila persone. Nei tre minuti di tempo che Shaun si è voluto concedere nella clip, intitolata “My final goodbye” (Il mio saluto finale), cercando di trattenere le lacrime dice: “Non sarò qui a lungo come pensavo, ma voglio dire che è stato un giro fantastico e non ho rimpianti. Vivi la vita al massimo, perché non si sa mai cosa sta per accadere”.
Il video ha ispirato una tale ondata di emozione in Australia che Shaun ha trascorso le sue ultime settimane di vita realizzando quelli che erano i suoi grandi sogni: il giovane è infatti apparso nella fiction Neighbours, ha incontrato il suo giocatore di calcio preferito Jobe Watson , ha scritto le sue memorie e ha trovato anche l’amore.
La ragazza di Shaun è anch’ella malata di cuore. I due si sono messi insieme tre settimane fa, ma sono stati prima amici per 7 anni. “La cosa più difficile per me è lasciarla, sapendo che potrò arrivare a sposarla” ha raccontato il giovane al Sun Herald in Australia. “Non potremo avere dei figli insieme. Non potremo invecchiare insieme. Questo è ciò che mi rende triste“. Shaun ha poi aggiunto: “Voglio divertirmi. Voglio godermi la mia vita. Queste sono le carte che sono state distribuite.
Devo solo rotolare con i pugni. Ho avuto due trapianti di cuore e mi è stato impiantato uno stent. Ho vissuto 10 anni in più di quanto avrei dovuto, grazie a questo”. Suo padre Cameron ammette che le circostanze che circondano la vicenda di Shaun, lo rendono pieno di orgoglio per il coraggio di suo figlio, ma ovviamente l’uomo è devastato al pensiero che presto dovrà seppellirlo.
Cameron ha detto al Sun Herald: “Prego solo che sia veloce e che non soffra. Nessun genitore dovrebbe seppellire il loro bambino. Ma lui ama la vita e non vuole che piangiamo per lui. Sono arrabbiato con il mondo, mi chiedo perché questa bella persona debba essere portata via da me, dalla sua famiglia e dal mondo. Ma lui non vuole che io pianga. Ha bisogno di sapere che sto bene”. Non c’è molto da dire, se non quanto la vita, troppe volte, sia ingiusta. Di seguito l’addio di Shaun, un giovane angelo che presto volerà libero nel cielo!

Fonte: www.attualissimo.it

ITALIA-CINA

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