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domenica 13 novembre 2011

Berlusconi si dimette e Roma fa festa: Italia, il giorno dopo le dimissioni del Governo Berlusconi: riflessioni e attesa...intanto la Sinistra e i "Post-Comunisti" che come è noto di Politica non ci capiscono una "mazza", festeggiano la costituzione di un nuovo Governo "Commissariato" e formato da tutti i massimi esponenti del sistema bancario Italiano ed Europeo, sistema basato sul debito, sistema "affamatore di popoli!" Il Professor Monti farà solo gli interessi dei banchieri europei e della grande finanza, in barba alla democrazia popolare, in barba alla povera gente, in barba al popolo che lavora, suda, produce e si sacrifica per "salvare" la nave-Italia che cola a picco!



Italia, il giorno dopo le dimissioni del Governo Berlusconi: riflessioni e attesa...intanto la Sinistra e i "Post-Comunisti" che come è noto di Politica non ci capiscono una "mazza", festeggiano la costituzione di un nuovo Governo "Commissariato" e formato da tutti i massimi esponenti del sistema bancario Italiano ed Europeo, sistema basato sul debito, sistema "affamatore di popoli!" Il Professor Monti farà solo gli interessi dei banchieri europei e della grande finanza, in barba alla democrazia popolare, in barba alla povera gente, in barba al popolo che lavora, suda, produce e si sacrifica per "salvare" la nave-Italia che cola a picco!

Davanti al Quirinale e per le strade del centro della capitale la gente celebra la fine del governo Berlusconi.
Silvio Berlusconi si è dimesso, ora il ciclo del Cavaliere si può considerare formalmente concluso. Stupisce la partecipazione spontanea di migliaia di persone in piazza, ma c'è una differenza rispetto al '92 e alla rabbia di quel famoso lancio di monetine: quella di oggi è stata una festa, con canti e musica.

Berlusconi si dimette: la folla esplode di gioia! Perchè? Per quale arcano motivo i "Post-Comunisti" e i Sinistrorsi festeggiano la nascita di un governo delle banche? Italia, il giorno dopo le dimissioni del Governo Berlusconi: riflessioni e attesa...intanto la Sinistra e i "Post-Comunisti" che come è noto di Politica non ci capiscono una "mazza", festeggiano la costituzione di un nuovo Governo "Commissariato" e formato da tutti i massimi esponenti del sistema bancario Italiano ed Europeo, sistema basato sul debito, sistema "affamatore di popoli!" Il Professor Monti farà solo gli interessi dei banchieri europei e della grande finanza, in barba alla democrazia popolare, in barba alla povera gente, in barba al popolo che lavora, suda, produce e si sacrifica per "salvare" la nave-Italia che cola a picco!



Italia, il giorno dopo le dimissioni del Governo Berlusconi: riflessioni e attesa...intanto la Sinistra e i "Post-Comunisti" che come è noto di Politica non ci capiscono una "mazza", festeggiano la costituzione di un nuovo Governo "Commissariato" e formato da tutti i massimi esponenti del sistema bancario Italiano ed Europeo, sistema basato sul debito, sistema "affamatore di popoli!" Il Professor Monti farà solo gli interessi dei banchieri europei e della grande finanza, in barba alla democrazia popolare, in barba alla povera gente, in barba al popolo che lavora, suda, produce e si sacrifica per "salvare" la nave-Italia che cola a picco!

Berlusconi si dimette, il via libera è per i banchieri che governeranno direttamente senza essere una vera espressione popolare...



Sabato 12 Novembre 2011 - (Roma - Italia) - Ha rassegnato le dimissioni e poi è fuggito in segreto dalla porta del retro del Quirinale. Silvio Berlusconi ha scelto così un uscita di soppiatto dall'incarico di presidente del Consiglio. Probabilmente proprio per scappare da quei fischi e da quelle grida che dalla piazza lo hanno di sicuro raggiunto nelle stanze del palazzo del Colle.
Già, perchè l'altro protagonista di questa giornata, l'ultima dell'era Berlusconi, è stato il popolo italiano. La folla che si è riunita attorno al Quirinale dal pomeriggio, in attesa di quella notizia che è arrivata alle 21.40. E per molti di loro studenti, operai, precari, disoccupati, pensionati oggi è un nuovo 25 Aprile. Oggi è una nuova festa della Liberazione.
Lo annunciano i cori, quella "Bella Ciao" intonata verso il cielo. O quell' "Alleluja" che un'orchestra ha cantato davanti al Quirinale per accompagnare l'attesa.
C'è poi chi è arrivato in piazza con bandiere italiane sventolanti, chi ha stappato bottiglie di spumante tenute in serbo per l'occasione. Un ignaro passante capitato per caso davanti al Quirinale avrebbe addirittura creduto di trovarsi ad un veglione di Capodanno, con tanto di trenini, balli, festoni e botti.
Certo, la gioia per le dimissioni non ha nascosto anche la rabbia nei confronti dell'ormai ex premier. E così il suo viaggio da palazzo Grazioli verso il Colle è stato accompagnato da fischi e insulti della folla, che ha anche lanciato monetine contro le auto blu della scorta. «Buffone», «Fatti processare», «In galera» sono state le frasi rivolte al Cavaliere. Mentre lui, come prevede la storia di ogni dittatore, fuggiva di nascosto da un popolo che gli ha voltato le spalle.

Fonte: http://www.nuovasocieta.it

Berlusconi si è dimesso Sabato 12 Novembre 2011, il Sabato piu' lungo del Cavaliere...



Sabato 12 Novembre 2011 - Il premier se ne va tra monetine in testa e condizioni da dettare al governo Monti e al Quirinale:



22.30 - E mentre Silvio è stato avvistato nel bunker di Palazzo Grazioli, chiudiamo anche noi la giornata dedicata al lungo addio di Berlusconi. Domani è un altro giorno, e un altro giornale.
22.26 - Pochi minuti dopo il ritorno dal Quirinale di Silvio Berlusconi da premier dimissionario, il marciapiede e la via davanti a Palazzo Grazioli si stanno riempiendo di persone che urlano slogan contro il Cavaliere e sventolano bandiere tricolori. A far da sottofondo i caroselli delle auto che attraversano Piazza Venezia e le strade limitrofe suonando il clacson, come si usa fare per le vittorie delle partite di calcio. Alcuni dei presenti hanno intonato l’Inno di Mameli. (ANSA)
22.20 – E’ un fiume continuo di gente quello che si dirige verso Palazzo Grazioli, dove Silvio Berlusconi e’ da poco rientrato, dopo essere stato al Quirinale dove ha rassegnato le dimissioni. I manifestanti che lo aspettavano al Quirinale si stanno spostando in via del Plebiscito, dove hanno da poco bloccato il traffico delle auto. Mentre sventolano bandiere tricolore e intonano l’inno di Italia, i manifestanti urlano ‘Italia libera, Italia libera’. (ASCA)
22.14 – - S’ingrossa sempre di piu’ la folla stipata in via del Plebiscito per festeggiare le dimissioni di Silvio Berlusconi. Clacson impazziti, bandiere tricolori e anche un inno di Mameli che parte spontaneo e contagia i presenti. Tanti giovani, qualche famiglia con bambini. “Galera, galera”, grida la folle. Forze dell’ordine presenti, ma il clima e’ al momento tranquillo.
22.13 – Anche Bersani vuole partecipare alla satira sull’attualità:
“Anche io ho dato il mio contributo per mandare a casa Berlusconi. Quando cominciai questa avventura alle primarie, dissi che il piu’ antiberlusconiano di tutti sarebbe stato quello che lo mandera’ a casa. Non mi riferivo alla persona, ma al mio partito. E’ il Pd che l’ha mandato a casa”.
Cosi’ Pier Luigi Bersani in piazza per la festa del Pd dopo le dimissioni del premier. (ANSA)
Domenica 13 Novembre 2011 - C’è qualcosa di nuovo oggi nel sole di Roma, anzi d’antico. Piazze in festa, in odio contro Berlusconi. Con una piazza è finita la Prima Repubblica, con una piazza finisce la Seconda, se è mai cominciata. Effetti del bipolarismo, si dirà. Se catalizzi l’azione politica su due poli opposti crei ostilità, rivalse. O di qua o di là, e non importa se la realtà è un’altra, perché le sfumature contano, e non ci sono blocchi monolitici ad accogliere serenamente tutti. Hanno molto più in comune Alfano, Letta (uno e due), Lupi e Casini che non i rispettivi con Vendola e Di Pietro, con Verdini o Dalla Vedova, o lo stesso Bossi. Perché non si è costruito su queste unità, invece che sulle contrapposizioni forzose, legate solo a logiche di numeri e potere? Così si dà la stura agli slogans, alle fazioni di contestatori e sostenitori e così abbiamo visto i cortei, le sbandierate, i cori inneggianti alla liberazione di sabato sera. Sono sgradevoli in sé, non si infierisce su un nemico vinto. Non importa se guelfi e ghibellini, Montecchi e Capuleti segnano la storia di tante piazze e dell’unica Italia.
Un tempo ingabbiavano pure i condannati a essere rosi dai corvi, non è necessario e  fatale essere stupidi e violenti. Che poi, quel nemico, non è stato vinto, questo è il punto. Il governo Berlusconi non è stato battuto da una sinistra che non ha programmi né progetti futuri ed è sopravvissuta solo grazie all’odio contro Berlusconi. E’ stato battuto da una curiosa convergenza economico-finanziaria, che non consentiva altra via d’uscita che Monti, guarda caso. Uno degli amici degli amici degli amici, di qua e di là dall’oceano.
E’ stato battuto dalle sue inadempienze, dalle sue contraddizioni. Quel che si deve fare, va fatto, e non si può menare il can per l’aia in Europa giurando riforme che  non puoi attuare, pena perdere pezzi di fedelissimi e alleati. La cosa strana però è che quelle piazze di indignados festanti quelle riforme non le vorrebbero, non le vorranno. Che le loro rabbie  e frustrazioni , represse per qualche mese, dovranno trovarsi un altro bersaglio, che sia Monti o  Renzi, chissà. Non è la ragione a muoverli, neanche le tante ragioni spicciole: come allo stadio, e li disgusterbbe il paragone, hanno bisogno di insulti, corna e sputi.
Come al Colosseo, devono usare il pollice, per decretare la sopravvivenza o la morte di un avversario. Non gliene importa nulla del bene comune, delle sorti del paese, dell’economia europea. Volevano la morte del capro espiatorio (sono diverse dalle folle che hanno violentato e sbranato Gheddafi e i suoi uomini? Quelli erano in guerra, ci hanno messo un po’ più di energia, ma il principio è lo stesso).
Folle Aizzate colpevolmente, ma è da quel dì, da capipopolo in doppiopetto che sibilano odio dagli schermi tv e giornali, mentre fingono di prendersi sulle spalle il pesante fardello delle responsabilità per affrontare le emergenze e costruire un’alternativa di solidarietà. Sperano che ci crediamo? 
La positività però c’è: esistono uomini, di qua e di là, che sopportano, sospirano, poi si tirano su le maniche e hanno intenzione di mettersi a lavorare. Hanno bisogno di noi, anche per far la guardia alle piazze. Non per contrappore un’ideologia a un’altra. Non per ribattere con la dialettica. Ci vogliono opere, fatica, intelligenza, e anche il coraggio di giudicare. Domani, quando torniamo in ufficio o a scuola, non temiamo di essere considerati filoregime se critichiamo le orde coi clacson pigiati del Lungotevere, le file davanti a Palazzo Chigi a tirar monetine. Non abbiamo paura. Guai a pensare che è meglio non alzare la voce, lasciar correre, tanto poi passa. Non passa, peggiora. 

Fonte: http://www.ilsussidiario.net e http://www.ansa.it

Italia, il giorno dopo le dimissioni del Governo Berlusconi: riflessioni e attesa...intanto la Sinistra e i "Post-Comunisti" che come è noto di Politica non ci capiscono una "mazza", festeggiano la costituzione di un nuovo Governo "Commissariato" e formato da tutti i massimi esponenti del sistema bancario Italiano ed Europeo, sistema basato sul debito, sistema "affamatore di popoli!" Il Professor Monti farà solo gli interessi dei banchieri europei e della grande finanza, in barba alla democrazia popolare, in barba alla povera gente, in barba al popolo che lavora, suda, produce e si sacrifica per "salvare" la nave-Italia che cola a picco!



http://it.euronews.net/ Il giorno dopo le dimissioni di Silvio Berlusconi, l'Italia ha vissuto una domenica di attesa per i nuovi, rapidi sviluppi che dovrebbero portare alla formazione di un nuovo governo. E si è posta interrogativi non solo sulla reazione dei mercati, fin da lunedì mattina, ma anche sulle possibili prospettive politiche.

 Fonte: http://www.youtube.com/user/euronewsit

sabato 12 novembre 2011

EURO-TRUFFA CRIMINALE - Ecco il vero motivo della crisi economica!



Questo video-verità trae le proprie informazioni dallo studio realizzato dal giornalista, Paolo Barnard, intitolato "Il più grande crimine", scaricabile gratuitamente al seguente indirizzo: http://www.paolobarnard.info/docs/ilpiugrandecrimine2011.pdf • Tagli alla sanità, tagli alla scuola, tagli ai servizi pubblici e alle pensioni. Tagli alla cultura e alla ricerca. Licenziamenti. Disoccupazione. Privatizzazione dell'acqua e dei servizi pubblici locali. Aumento delle tasse. Questa è l'Italia di oggi. Da dove viene, quindi, la nostra crisi economica? Sui giornali e nelle televisioni nessuno risponde a questa domanda. È necessario quindi sapere la reale causa, che è rappresentata dall'euro. L'euro ha portato la perdita di sovranità monetaria in tutti gli stati che hanno accettato la moneta unica. E sta proprio qui la fregatura, che nessuno ci dice.
Ma cosa significa perdere la propria sovranità monetaria? Significa perdere la possibilità da parte di uno Stato di stampare moneta. Prima, con la sovranità monetaria, succedeva che nei momenti di difficoltà lo Stato stampava moneta, per sostenere le produzioni e i servizi pubblici, e indebitandosi solo con sé stesso. Indebitandosi solo con sé stesso. Quindi il cosiddetto debito pubblico non era un problema. Lo dimostra il fatto che il Giappone, stato a moneta sovrana, oggi ha il debito pubblico più alto del mondo, il doppio di quello dell'Italia. Nonostante ciò il Giappone non è un paese a rischio fallimento e la sua inflazione è pressoché inesistente, allo 0,4 percento.
In Italia, invece, oggi il debito pubblico è un enorme problema. Il perché è presto detto: non potendo più stampare moneta, il nostro paese è obbligato a indebitarsi, non più con sé stesso, ma con i grandi investitori privati di tutto il mondo, come un qualsiasi cittadino che, nel suo piccolo, va in banca per accendere un mutuo. E dunque avendo l'incombenza di ripagare questo enorme debito lo Stato deve necessariamente percorrere due strade: tagliare, tagliare, tagliare e aumentare le tasse. Prende avvio così un circolo vizioso per cui i grandi investitori privati non hanno più la certezza di ottenere il pagamento dei crediti che vantano nei confronti dell'Italia, e così non acquistano più i nostri titoli di stato come Btp e Bot, che l'Italia emette per ottenere nuovo denaro al fine di finanziare la spesa pubblica.
Ecco che cosa sta alla base della nostra crisi e che nessuno ci dice.

Fonte: http://www.youtube.com/user/mattber17061984

IL BLOG MITROKHIN COMPIE QUATTRO ANNI (8 NOVEMBRE 2007 - 8 NOVEMBRE 2011)


IL BLOG "SOCIAL-POPOLARE" MITROKHIN PER LA LIBERTA' DI STAMPA, DI COMUNICAZIONE, DI CONTRO-INFORMAZIONE, COMPIE QUESTO MESE 4 ANNI DI VITA DALLA SUA CREAZIONE!

BUON COMPLEANNO!!!

VISITE TOTALI IN 4 ANNI: 75.703 persone!
          PAGINE LETTE-TOTALE:  128.023 pagine lette!

domenica 6 novembre 2011

Alluvione a Genova, come aiutare la città e la Liguria, numero verde di emergenza: 800177797


Nel capoluogo ligure s'indaga per disastro e omicidio colposo. Una prima stima parla di sette milioni di euro di danni agli edifici pubblici. Domani lutto cittadino a Genova, ancora sommersa dalla pioggia. Ad Alessandrino evacuate più di 500 persone. Segui le previsioni del tempo. Mandateci le vostre foto: segnala@ilgiornale.it. GUARDA LE FOTO IL GIORNO DOPO - L'ALLUVIONE - VIDEO: I TESTIMONI DELLA TRAGEDIA DI VIA FEREGGIANO. GUARDA Il fango invade le strade Il dramma di una madre: "Maledette scuole, non le hanno chiuse e mia figlia è morta. Polemica sulla Vicenzi Che vergogna incolpare i genovesi, il sindaco si dimetta. SEGUI il dramma su Twitter

Genova - L’onda di fango è passata. Ma potrebbe tornare. Genova è una città ferita a morte che non ha nemmeno il tempo per piangere. È ancora il tempo della paura. La protezione civile ha allungato la durata dell’Allerta 2, che finirà solo stasera. La perturbazione che ha rovesciato tonnellate d’acqua nei torrenti e per le strade non è finita, anzi, «è destinata a protrarsi per 36-48 ore, insistendo sulle zone già colpite» come informava ieri l’ultimo aggiornamento del Comitato operativo della Protezione civile. In serata arriva anche la prima stima dei danni per l’alluvione: il Comune di Genova parla di oltre 7 milioni di euro per le strutture pubbliche. Ma ora anche Torino ha paura: aspetta l’ondata di piena del Po che è attesa per stamattina o al massimo per oggi pomeriggio.
Cimiteri chiusi e ogni attività sospesa sulle sponde del fiume, per l’ordinanza firmata dal sindaco Piero Fassino. Domani le scuole saranno chiuse anche a Torino, oltre che a Genova. Ma è allerta anche negli altri paesi sulle sponde del Po e sono già in azione i volontari della protezione civile.
E se il Piemonte può solo aspettare, la Liguria si rimbocca le maniche. Nelle quattro province liguri sono state fatte allontanare dalle proprie abitazioni circa 1.400 persone. Ieri il maltempo ha colpito soprattutto il Ponente, a Cairo Montenotte è esondato il torrente Bormida e molti edifici sono stati fatti evacuare. A Levante, una frana ha di nuovo isolato la frazione dell’entroterra più colpita una settimana fa, Borghetto Vara. Ieri a Genova la paura dell’esondazione si è ripresentata esattamente 24 ore dopo. Intorno all’una mezzi della protezione civile hanno affrontato il percorso a ostacoli di via Fereggiano, in mezzo alle carcasse di centinaia di auto accatastate, per avvisare con i megafoni i cittadini di rientrare di corsa in casa e rifugiarsi ai pieni alti. Ma ieri non è piovuto come venerdì. E una nuova esondazione non c’è stata. Fino a notte si è continuato a spalare.
Domani, invece, sarà la giornata del lutto. Scuole chiuse in tutta la provincia e ferma l’Università. Anche i Teatri cittadini ieri sera hanno lasciato spente le luci della ribalta. Genova è sotto choc. «Omicidio colposo plurimo e disastro colposo» sono i titoli di reato per cui indaga la procura di Genova. Il fascicolo è per ora a carico di ignoti. Ieri, dopo un summit in procura, è stato conferito un incarico a un perito, il professor Alfonso Bellini, per stabilire le cause che hanno provocato le esondazioni del Fereggiano e del Bisagno. In procura finiranno anche gli sciacalli che pochi minuti dopo l’esondazione, nel centro cittadino, si sono infilati nei negozi pieni di fango dalle vetrine spaccate e hanno portato via tutto quello che potevano. Sei almeno sono le persone fermate dai carabinieri, ma si indaga anche su alcuni furti in appartamento proprio nei quartieri alluvionati.
E sciacalli a modo loro sono anche quelli che ieri hanno fatto il tour dell’orrore: curiosi accalcati a vedere il portone dove sono morte la mamma e le sue bambine. Ben altra umanità da chi pur non coinvolto personalmente dai piani alti è sceso in strada con sacchi e pale per aiutare i vicini più sfortunati. La tragedia di Genova ha colpito anche il premier Silvio Berlusconi: «È terribile assistere impotenti alla tv al dramma di Genova che ha coinvolto così tante persone. Ma le parole servono a poco. Vediamo se ci sarà modo di intervenire per evitare che ciò che è successo non possa succedere più in futuro».
E poi ha aggiunto: «È evidente che si è costruito là dove non si doveva costruire, ma forse si possono trovare interventi che scongiurino il ripetersi di questi disastri e di queste tragedie». Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ieri in visita a Turi, in provincia di Bari, ha commentato quella avvenuta a Genova come «una tragedia della quale cerchiamo ancora di capire quali siano state le cause e anche purtroppo le conseguenze».

Fonte: http://www.ilgiornale.it


Davanti alle immagini della tragedia che ha colpito Genova e la Liguria si muove la macchina della solidarietà.
È stato attivato un servizio di donazione attraverso l’invio di un SMS al nr 45500 al costo di due euro da cellulari Tim, Vodafone, Wind, 3, Postamobile e Tiscali, oppure chiamando da rete fissa Telecom Italia, Fastweb, Tiscali e tele. Il numero resterà attivo fino al 28 febbraio prossimo.

A Genova occorre diverso materiale: dalle pale, ai guanti, ai piccolni, alle torce elettriche, a fornelli da campo alle taniche per l’acqua potabile Alimenti, biancheria per bambini, medicinali.

Sottoscrizione da parte di numerose banche: la Popolare di Lodi con le seguenti coordinate: n.conto corrente 433 codice Iban IT97A0516401418000000000433.
La Carispezia, con il conto corrente Emergenza alluvione presso tutte le filiali Carispezia, attivo fino a sabato 31 dicembre 2011. I clienti di qualsiasi istituto di credito possono versare una somma.
Il codice Iban è il seguente: IT28N0603010701000046860177.
Banca Intesa San Paolo con l’iniziativa Un aiuto subito. Alluvione Levante ligure e Lunigiana. Le coordinate sono:
Codice Iban: IT 800 30 69 050 61 100 00 0000 567.
Il Secolo XIX si è attivato per una raccolta fondi con l’obiettivo di coprire le prime spese: per aderire è sufficiente fare un versamento al conto corrente intestato a Società Edizioni e Pubblicazioni (S.e.p) Spa: 
Iban: IT11 Y061 7501 4000 0000 3452 080. Causale: alluvione Spezia. Codice BIC CRGEITGG040 . CIN Y. CAB 01400.

Caritas Ambrosiana:
- Donazione diretta presso Ufficio Raccolta Fondi, via san Bernardino 4, Milano (orari ufficio)
- Conto corrente postale n. 13576228 intestato a Caritas Ambrosiana ONLUS;
- Conto corrente bancario presso l'ag. 1 di Milano del Credito Artigiano e intestato a Caritas
Ambrosiana: ONLUS IBAN: IT16 P 03512 01602 000000000578;
- Tramite carte di credito telefonando al numero 02.76.037.324 in orari di ufficio
Causale delle offerte (detraibili fiscalmente): "Emergenza Liguria e Toscana"

Fonte: http://www.bergamonews.it

Alluvione a Genova, come aiutare la città e la Liguria, numero verde di emergenza: 800177797



Davanti alle immagini della tragedia che ha colpito Genova e la Liguria si muove la macchina della solidarietà.
È stato attivato un servizio di donazione attraverso l’invio di un SMS al nr 45500 al costo di due euro da cellulari Tim, Vodafone, Wind, 3, Postamobile e Tiscali, oppure chiamando da rete fissa Telecom Italia, Fastweb, Tiscali e tele. Il numero resterà attivo fino al 28 febbraio prossimo.

A Genova occorre diverso materiale: dalle pale, ai guanti, ai piccolni, alle torce elettriche, a fornelli da campo alle taniche per l’acqua potabile Alimenti, biancheria per bambini, medicinali.

Sottoscrizione da parte di numerose banche: la Popolare di Lodi con le seguenti coordinate: n.conto corrente 433 codice Iban IT97A0516401418000000000433.
La Carispezia, con il conto corrente Emergenza alluvione presso tutte le filiali Carispezia, attivo fino a sabato 31 dicembre 2011. I clienti di qualsiasi istituto di credito possono versare una somma.
Il codice Iban è il seguente: IT28N0603010701000046860177.
Banca Intesa San Paolo con l’iniziativa Un aiuto subito. Alluvione Levante ligure e Lunigiana. Le coordinate sono:
Codice Iban: IT 800 30 69 050 61 100 00 0000 567.
Il Secolo XIX si è attivato per una raccolta fondi con l’obiettivo di coprire le prime spese: per aderire è sufficiente fare un versamento al conto corrente intestato a Società Edizioni e Pubblicazioni (S.e.p) Spa: 
Iban: IT11 Y061 7501 4000 0000 3452 080. Causale: alluvione Spezia. Codice BIC CRGEITGG040 . CIN Y. CAB 01400.

Caritas Ambrosiana:
- Donazione diretta presso Ufficio Raccolta Fondi, via san Bernardino 4, Milano (orari ufficio)
- Conto corrente postale n. 13576228 intestato a Caritas Ambrosiana ONLUS;
- Conto corrente bancario presso l'ag. 1 di Milano del Credito Artigiano e intestato a Caritas
Ambrosiana: ONLUS IBAN: IT16 P 03512 01602 000000000578;
- Tramite carte di credito telefonando al numero 02.76.037.324 in orari di ufficio
Causale delle offerte (detraibili fiscalmente): "Emergenza Liguria e Toscana"

Fonte: http://www.bergamonews.it

ITALIA-CINA

ITALIA-CINA
PER L'ALLEANZA, LA COOPERAZIONE, L'AMICIZIA E LA COLLABORAZIONE TRA' LA REPUBBLICA ITALIANA E LA REPUBBLICA POPOLARE CINESE!!!