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venerdì 3 febbraio 2017
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giovedì 17 maggio 2012
Ballando sul default - L'intervista a Loretta Napoleoni e la corsa alle banche dei cittadini Greci...
La Grecia è già fallita da mesi, ma ce lo dicono soltanto adesso. Noi, invece, continuiamo la nostra corsa verso il baratro: lo stratagemma della Bce per salvaguardare il debito italiano non durerà. I mercati continuano a non fidarsi del nostro Paese.
Caos e inflazione alle stelle: che succede se la Grecia fallisce? L'analisi del Premio Nobel Usa Paul Krugman: "Finanziate gli Stati per uscire dalla crisi".
Cosa succede se la Grecia non trova un governo? E se esce dall’euro? Milioni di risparmiatori, mutuatari, correntisti, si stanno facendo in queste ora le stesse domande.Impossibile dare delle risposte nette, senza sfociare nella fantapolitica. Molti ci stanno provando. Tra gli altri l’economista statunitense Paul Krugman, premio Nobel ed editorialista del New York Times.
L'analisi e il "crepuscolo europeo"
Oltre a segnalare che le istituzioni europee stanno da mesi sbagliando la ricetta anticrisi (quella che prevede tagli e rigore) sul suo blog Krugman ha scritto un breve post intitolato “Eurodämmerung”, che tradotto significa: “crepuscolo dell’Europa”. L’intervento pescato e segnalato dal sito Post.it. Entro un mese la Grecia esce dall'euro
Krugman fa un’analisi lucida e spietata sui problemi europei, prevedendo senza alcun dubbio l’uscita della Grecia dall’euro entro un mese. Uno scenario, a cui, qui nel vecchio continente, nessuno si augura di assistere.Secondo l’economista il destino ellenico è segnato: nuove elezioni il prossimo mese, opposizione netta alle misure di austerità imposte dall’Europa, vittoria del partito di estrema sinistra di Syriza. Di qui rinegoziazione degli accordi con l’Europa o uscita diretta dall’euro.
Spread alle stelle e corsa agli sportelli
Arrivati al “punto di non ritorno”, c’è solo una cosa che può avvenire in Europa e, in misura ancor più massiccia, in Italia e Spagna: spread ai massimi storici, timori e panico, corsa dei correntisti in banca e prelevamenti di massa dei propri risparmi. Un po’ quello che sta avvenendo ora in Grecia, dove nella sola giornata di ieri sono stati ritirati dai cittadini 700 milioni di euro.L’immediata conseguenza del caos è la crisi delle banche, già oggi in difficoltà per mancanza di liquidità. Per non parlare delle tensioni sociali generate da una situazione del genere: resse davanti alle banche e violenze.
Dal fallimento delle banche a quello degli Stati
Krugman prosegue, più inquietante che mai: per evitare il fallimento degli istituti di credito gli Stati potrebbero fare una cosa sola: imporre - con le tensioni che ne seguono - limiti ai prelievi di contanti.A questo punto sarebbe già il caos. Ma l’economista non lascia nulla al caso e prevede il pronto intervento della Bce, che inizierebbe a intensificare massicci prestiti alle banche, come già accaduto nei mesi scorsi, per evitare il default.
Ma davvero, ci si chiede a questo punto, l’Europa potrebbe continuare ad assistere a questa catastrofe senza fare null’altro? Già, perché nel frattempo il valore dei titoli di Stato di Italia e Spagna non potrebbe fare altro che calare a picco, mettendo in serio pericolo entrambe le economie.
Il ruolo della Bce
E qui che arriva la soluzione di Krugman, il quale è convinto - cosa non difficile da credere - che il solo foraggiare del banche non sia affatto sufficiente.Per evitare il fallimento degli Stati, dice l’economista, c’è una sola strada: accettare che Italia e Spagna ricevano grandi quantità di denaro in prestito dalla Bce, dare loro la possibilità di finanziarsi con bassi tassi di interesse e avere un tasso di inflazione più alto per aggiustare i prezzi.
Finanziare la crescita, l'unica ricetta
Secondo il Nobel statunitense, e non è il solo, la Banca centrale europea deve cominciare a comportarsi direttamente e senza limiti da “prestatrice di ultima istanza”, stampando denaro e prestandolo agli Stati anche a costo di far salire l’inflazione. E l’unico modo per sottrarre il debito pubblico a tassi di interesse crescenti, e permettere così a entrambi, grazie a una maggiore di liquidità, di finanziare misure per la crescita nonostante l’alto debito pubblico.Il fallimento della politica del rigore
L’alternativa del rigore (nuove misure per contenere il debito pubblico dei due Stati, nuove tasse e nuovi tagli), oltre a deprimere ulteriormente l’economia (con un ulteriore abbassamento dei consumi e innalzamento del tasso di disoccupazione) non sarebbero forse nemmeno sufficiente a evitare il default, e la fine dell’euro per tutti. E le conseguenze ora sono facilmente immaginabili.
Ultimo aggiornamento: 17/05/12
Fonte: http://www.ilsalvagente.it
La Grecia in piena crisi di governo tornerà alle urne fra un mese, domenica 17 giugno per nuove elezioni legislative. Attesa la vittoria di Syriza, il partito della sinistra radicale anti-europeo e anti-misure di austerità.
Il rischio che la Grecia esca dalla Zona euro si fa sempre più evidente, scrive il portale di economia WallStreet Italia.com : “La Grecia potrebbe mancare di liquidità a inizio luglio, se verranno bloccati i fondi di UE e FMI per la mancata applicazione delle misure di austerità.
Ecco dunque che sempre più cittadini greci preoccupati dei loro risparmi iniziano a prelevare, intimoriti dall’evolversi della situazione.
Come ha riferito la Banca centrale di Atene, nelle ultime settimane dalle banche del paese sono stati prelevati circa 700 milioni di euro e i prelievi proseguono. Non si tratta ancora di panico, ma i timori vanno crescendo.
“La corsa agli sportelli è un problema serio e complesso – ha commentato Yannis Ioannides, professore di economia presso la Tufts University nel Massachusetts – Per prevenire nuovi devastanti effetti contagio, la Banca centrale europea dovrebbe garantire i depositi dei cittadini, è l’unico modo per prevenire e contrastare la corsa al prelievo.”
Il rischio che la Grecia esca dalla Zona euro si fa sempre più evidente, scrive il portale di economia WallStreet Italia.com : “La Grecia potrebbe mancare di liquidità a inizio luglio, se verranno bloccati i fondi di UE e FMI per la mancata applicazione delle misure di austerità.
Ecco dunque che sempre più cittadini greci preoccupati dei loro risparmi iniziano a prelevare, intimoriti dall’evolversi della situazione.
Come ha riferito la Banca centrale di Atene, nelle ultime settimane dalle banche del paese sono stati prelevati circa 700 milioni di euro e i prelievi proseguono. Non si tratta ancora di panico, ma i timori vanno crescendo.
“La corsa agli sportelli è un problema serio e complesso – ha commentato Yannis Ioannides, professore di economia presso la Tufts University nel Massachusetts – Per prevenire nuovi devastanti effetti contagio, la Banca centrale europea dovrebbe garantire i depositi dei cittadini, è l’unico modo per prevenire e contrastare la corsa al prelievo.”
Fonte: http://www.rischiocalcolato.it
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domenica 15 aprile 2012
Dal film di Wall Street - Monologo di Gordon Gekko (Michael Douglas) su Denaro e Avidità!!! Così ci vuole il Governo Monti e dei Banchieri dell'Unione Europea: IL GOVERNO MONTI HA il record dei suicidi e delle persone che si danno fuoco davanti agli uffici dell'Agenzia delle Entrate! Tutto in pochi mesi, nelle prime settimane del 2012! Con Berlusconi tutto questo non è mai successo! Perchè i Comunisti, gli Anarchici, gli anti-Berlusconiani e gli Indignati non sono scesi in piazza a protestare contro il Governo Monti? Tanti suicidi per la crisi, brutte storie dall'Italia che soffre per colpa del Governo delle Banche di Mario Monti che si è rivelato essere l'usuraio Nazionale, il BOIA della povera gente e delle classi medio-basse! Il Governo dei Banchieri ci vuole o SCHIAVI O MORTI! Mario Monti "STERMINATOR" CHE LAVORA PER LA GOLDMAN SACHS E CHE E' A CAPO DI UN GOVERNO CRIMINALE E SANGUISUGA , UN GOVERNO CHE FA GLI INTERESSI SOLO DELLE BANCHE E MORTIFICA LE CLASSI PIU' POVERE DELLA SOCIETA' ITALIANA!
Sopra il video, tratto dal Film "Wall Street - il denaro non dorme mai!" con il memorabile discorso di Gordon Gekko (Michael Douglas) tenuto in una facoltà universitaria, dove si parla di soldi, speculazione e avidità del Capitalismo moderno del Terzo Millennio...
Sopra il monologo di GORDON GEKO sul denaro nel primo film "WALL STREET" del 1987
(ANSA) - GELA (CALTANISSETTA), 03 APRILE 2012 - ''Mia madre ha saputo ieri, da noi figli, che la sua pensione non era piu' di 800 euro ma di 600. E questa notizia l'ha letteralmente sconvolta. Non sapeva darsi pace perche' la riteneva un'ingiustizia''. Lo dice Bruno, 43 anni, proprietario di una pizzeria, il piu' piccolo dei quattro figli della donna di Gela che si e' suicidata dopo avere scoperto che l'Inps le aveva tagliato la pensione del 25%.
''Le notizie della crisi economica in Tv e i tagli operati dal governo - prosegue - l'avevano allarmata, come a tutti gli italiani; purtroppo la riduzione della pensione ha avuto in lei un effetto dirompente''.(ANSA).
Suicidi per la crisi, aumento del 24,6%
5 Aprile 2012: Suicidi per la crisi? Aumento del 24,6%
Tra il 2008 ed il 2010, segnala la CGIA di Mestre, i suicidi per motivi economici sono aumentati del 24,6%, mentre i tentativi di suicidio, sempre legati alle difficoltà economiche, sono cresciuti leggermente meno: + 20%.
Dopo l’ennesimo suicidio di un imprenditore avvenuto oggi a Roma, la CGIA di Mestre torna su questa piaga sociale analizzando i dati sui suicidi denunciati alle forze dell’ordine in questi ultimi anni di dura crisi economica. Purtroppo, segnalano dalla CGIA, i dati forniti dall’Istat non ci consentono di riconoscere la professione svolta da queste persone (ovvero, se fossero imprenditori, lavoratori dipendenti, pensionati, etc.).
In termini assoluti, a fronte di 150 suicidi per ragioni economiche registrati nel 2008, nel 2010 (ultimo anno disponibile) i gesti estremi per motivi economici sono saliti a 187, mentre i tentativi di suicidio sono passati da 204 a 245.
“Dopo l’ennesimo gesto estremo che si è verificato oggi – sottolinea il segretario della CGIA, Giuseppe Bortolussi – è necessario intervenire con misure emergenziali. Sicuramente c’è un effetto imitazione e, come spesso succede in questi casi, il denominatore comune di tutte queste tragedie è la crisi economica. La sua gravità ha suscitato in molti piccoli imprenditori la perdita di sicurezza, solitudine, disperazione e ribellione contro un mondo che si sta rivelando cinico e inospitale. Come Associazione – conclude Bortolussi – ci siamo attivati sia a livello nazionale, sia a livello regionale per dar vita ad un fondo di solidarietà col fine di evitare i suicidi tra i piccoli imprenditori. La Regione Veneto, che presenterà questa iniziativa nelle prossime settimane, ha in serbo un provvedimento di legge, con un plafond di 6 milioni di euro, che costituirà una prima risposta a questa grave emergenza che ha colpito soprattutto il Nordest!"
Suicidi per la crisi, storie dall'Italia che soffre per colpa del Governo delle Banche di Mario Monti l'usuraio Nazionale, il BOIA della povera gente e delle classi medio-basse!
Ben 13 negli ultimi mesi del 2012, ripercorriamoli caso per caso!
Ecco una lunga e triste lista di coloro che hanno scelto di togliersi la vita schiacciati dal peso dei problemi economici. Suicidi per la crisi, una piaga che non accenna a sanarsi:
Roma, 4 aprile 2012 - La spada di Damocle della crisi: un problema per tanti, un dramma per alcuni. Alla ribalta delle cronache, negli ultimi mesi, una lunga e triste lista di persone che hanno deciso di togliersi la vita, schiacciate dai problemi economici.
Incapaci di reagire, o forse solo sfiniti dal non vedere una luce in fondo al tunnel. L'imprenditore romano e il camionista di Milano sono solo le ultime vittime. Ripercorriamo, una per una, tutte queste storie in tempo di crisi. Con i due di oggi, il numero dei suicidi sale a 13. E non sono contemplati quelli, tanti, che hanno tentato ma, fortunatamente, non sono riusciti nel loro intento.
- Il 3 aprile un’anziana 78/enne di Gela si uccisa lanciandosi dal terrazzo di casa. L’Inps le aveva ulteriormente ridotto la pensione di 200 euro (da 800 a 600) e lei, Nunzia C., ha deciso di farla finita.
- L'1 aprile un artigiano di 57 anni si è impiccato all’interno della sua bottega di conici a Roma a causa dei ‘’problemi economici’’.
- Il 27 marzo scorso Giuseppe Pignataro, 49 anni, di Trani, si è ucciso dopo essersi lanciato dal balcone della sua abitazione. L’uomo, che faceva l’imbianchino, si è tolto la vita a causa delle difficoltà nel trovare un’occupazione stabile in grado di fornire un reddito degno alla propria famiglia.
- Il 23 marzo un imprenditore quarantaquattrenne di Cepagatti (Pescara) si è impiccato nella sua azienda. Strozzato dai debiti, non ha retto alla vergogna di non poter pagare gli stipendi ai dipendenti e all’incertezza sulla sua capacita’ di garantire un futuro al figlio e alla compagna.
- Il 21 marzo un uomo di 47 anni che gestiva un’attività commerciale, ma da due anni era senza lavoro, si è ucciso con un colpo di pistola nella sua automobile nel cosentino.
- Il 21 marzo un imprenditore edile, di 53 anni, in crisi da tempo per i crediti che non riusciva a riscuotere e che vantava nei confronti di pubbliche amministrazione e di privati, si e’ tolto la vita impiccandosi in una baracca dietro casa nel bellunese, mentre i familiari lo aspettavano a cena.
- Il 20 marzo un giovane artigiano di 29 anni si è impiccato a Scorano (Lecce). L’uomo ha lasciato un biglietto spiegando che non riusciva a trovare un altro lavoro e che era disperato.
- Il 9 marzo Vincenzo Di Tinco, titolare 60/enne di un negozio di abbigliamento si è impiccato ad un albero a Ginosa Marina (Taranto). In pochi giorni si era visto addebitare, forse per errore, 4.500 euro di commissioni bancarie e rifiutare un prestito di poco piu’ di mille euro.
- A febbraio un elettricista di Sanremo, 47 anni, si è suicidato sparandosi al capo con una pistola. L’uomo era stato licenziato qualche settimana fa dalla ditta nella quale lavorava da molti anni.
- Un imprenditore 64/enne si è impiccato nello stesso mese all’interno del capannone della sua azienda, nel fiorentino. All’origine del gesto motivi economici.
- A Paternò (Catania) un altro imprenditore di 57 anni ha posto fine alle sue ansie con il suicidio: si è impiccato, in un deposito di proprietà della ditta della quale era titolare, in preda alla disperazione a causa dei debiti contratti dalla sua azienda.
BOLZANO - L'uomo trovato arso vivo nella sua auto sulla corsia d'emergenza dell'Autobrennero a sud di Bolzano si sarebbe ucciso per motivi economici. È questa l'ipotesi più probabile che emerge delle indagini della questura di Bolzano.
La polizia sta controllando la situazione economica dell'uomo che pare fosse caratterizzata da debiti personali. In un primo momento tutto faceva pensare a un tragico incidente: l'uomo di 39 anni, nato a Padova ma che lavorava a Bolzano pur essendo residente in Val di Fiemme in Trentino, sembrava avesse fermato l'auto in fiamme sulla corsia d'emergenza, senza aver fatto in tempo a scendere.
I pompieri, intervenuti sul posto, hanno però trovato nell'abitacolo due taniche di benzina, mentre il fuoristrada andava a gasolio. Sarebbe il terzo caso di suicidio per motivi economici negli ultimi mesi in Alto Adige, dopo la vicenda di un commerciante del centro di Bolzano e di un fotografo del Brennero che, soffocati dai debiti, avevano deciso di togliersi la vita.
La polizia sta controllando la situazione economica dell'uomo che pare fosse caratterizzata da debiti personali. In un primo momento tutto faceva pensare a un tragico incidente: l'uomo di 39 anni, nato a Padova ma che lavorava a Bolzano pur essendo residente in Val di Fiemme in Trentino, sembrava avesse fermato l'auto in fiamme sulla corsia d'emergenza, senza aver fatto in tempo a scendere.
I pompieri, intervenuti sul posto, hanno però trovato nell'abitacolo due taniche di benzina, mentre il fuoristrada andava a gasolio. Sarebbe il terzo caso di suicidio per motivi economici negli ultimi mesi in Alto Adige, dopo la vicenda di un commerciante del centro di Bolzano e di un fotografo del Brennero che, soffocati dai debiti, avevano deciso di togliersi la vita.
ROMA - Senza futuro. Deve essersi sentito così, Mario Frasacco, l’imprenditore di 59 anni che ieri pomeriggio si è ucciso - sparandosi un colpo di fucile - all’interno della sua azienda, la Cpa, centro di progettazione alluminio a Pietralata, immediate propaggini di Roma. L’ha trovato uno dei tre figli, insieme ad una lettera di spiegazioni e di scuse. Ultima vittima di una Spoon river - sono almeno dieci le vittime da inizio d’anno - che al mordere della crisi non vede altra soluzione che l’annientamento. Artigiani, piccoli imprenditori, pensionati.
«Monti si porterà i morti sulla coscienza. Mario non ha retto il peso di mettere in cassa integrazione almeno tre dipendenti» ha commentato sconvolto un amico d’infanzia dell’imprenditore. Perché la Cpa era ad un passo dal fallimento e Frasacco ha scelto di fare come Pasquale Clotilde, il corniciaio di Centocelle che, assediato dai debiti, l’altro ieri, s’è impiccato nel retrobottega. Come la 78enne di Gela che ieri s’è lanciata dalla finestra, perché le era stata decurtata la pensione, da 800 a 600 euro. Come Giuseppe Polignino che, perso il lavoro dopo la separazione dalla moglie, ieri s’è impiccato nella cantina comune di un caseggiato di viale Ungheria, a Milano. «Siamo sgomenti. Non possono più essere rinviate risposte concrete ai problemi delle imprese e riguardo allo sviluppo» ha detto il presidente di Confcommercio Roma, Giuseppe Roscioli. «Stava lottando per salvare la sua azienda - racconta Erino Colombi, presidente Cna Roma - Doveva partecipare ad una missione a Dubai, a maggio. Ha rinunciato, ma non immaginavo che la situazione fosse così grave».
«Siamo entrati in una contabilità di suicidi drammatica - dice il direttore della Cna romana, Lorenzo Tagliavanti - La politica ha il dovere di rispondere. Meno lacrime e più fatti». E il 18 aprile, a Roma, è stata organizzata una fiaccolata per i suicidi da crisi.
«Monti si porterà i morti sulla coscienza. Mario non ha retto il peso di mettere in cassa integrazione almeno tre dipendenti» ha commentato sconvolto un amico d’infanzia dell’imprenditore. Perché la Cpa era ad un passo dal fallimento e Frasacco ha scelto di fare come Pasquale Clotilde, il corniciaio di Centocelle che, assediato dai debiti, l’altro ieri, s’è impiccato nel retrobottega. Come la 78enne di Gela che ieri s’è lanciata dalla finestra, perché le era stata decurtata la pensione, da 800 a 600 euro. Come Giuseppe Polignino che, perso il lavoro dopo la separazione dalla moglie, ieri s’è impiccato nella cantina comune di un caseggiato di viale Ungheria, a Milano. «Siamo sgomenti. Non possono più essere rinviate risposte concrete ai problemi delle imprese e riguardo allo sviluppo» ha detto il presidente di Confcommercio Roma, Giuseppe Roscioli. «Stava lottando per salvare la sua azienda - racconta Erino Colombi, presidente Cna Roma - Doveva partecipare ad una missione a Dubai, a maggio. Ha rinunciato, ma non immaginavo che la situazione fosse così grave».
«Siamo entrati in una contabilità di suicidi drammatica - dice il direttore della Cna romana, Lorenzo Tagliavanti - La politica ha il dovere di rispondere. Meno lacrime e più fatti». E il 18 aprile, a Roma, è stata organizzata una fiaccolata per i suicidi da crisi.
MESTRE - Tra il 2008 ed il 2010, segnala la CGIA di Mestre, i suicidi per motivi economici sono aumentati del 24,6%, mentre i tentativi di suicidio, sempre legati alle difficoltà economiche, sono cresciuti leggermente meno: + 20%.
Dopo l’ennesimo suicidio di un imprenditore avvenuto oggi a Roma, la CGIA di Mestre torna su questa piaga sociale analizzando i dati sui suicidi denunciati alle forze dell’ordine in questi ultimi anni di dura crisi economica. Purtroppo, segnalano dalla CGIA, i dati forniti dall’Istat non ci consentono di riconoscere la professione svolta da queste persone (ovvero, se fossero imprenditori, lavoratori dipendenti, pensionati, etc.).
In termini assoluti, a fronte di 150 suicidi per ragioni economiche registrati nel 2008, nel 2010 (ultimo anno disponibile) i gesti estremi per motivi economici sono saliti a 187, mentre i tentativi di suicidio sono passati da 204 a 245. "Dopo gli ennesimi gesti estremi che si sono verificati in questi giorni - sottolinea il segretario della Cgia, Giuseppe Bortolussi, è necessario intervenire con misure emergenziali. Sicuramente c'è un effetto imitazione e, come spesso succede in questi casi, il denominatore comune di tutte queste tragedie è la crisi economica. La sua gravità ha suscitato in molti piccoli imprenditori la perdita di sicurezza, solitudine, disperazione e ribellione contro un mondo che si sta rivelando cinico e inospitale. Come Associazione - conclude Bortolussi - ci siamo attivati sia a livello nazionale, sia a livello regionale, per dare vita ad un fondo di solidarietà col fine di evitare i suicidi tra i piccoli imprenditori".
Dopo l’ennesimo suicidio di un imprenditore avvenuto oggi a Roma, la CGIA di Mestre torna su questa piaga sociale analizzando i dati sui suicidi denunciati alle forze dell’ordine in questi ultimi anni di dura crisi economica. Purtroppo, segnalano dalla CGIA, i dati forniti dall’Istat non ci consentono di riconoscere la professione svolta da queste persone (ovvero, se fossero imprenditori, lavoratori dipendenti, pensionati, etc.).
In termini assoluti, a fronte di 150 suicidi per ragioni economiche registrati nel 2008, nel 2010 (ultimo anno disponibile) i gesti estremi per motivi economici sono saliti a 187, mentre i tentativi di suicidio sono passati da 204 a 245. "Dopo gli ennesimi gesti estremi che si sono verificati in questi giorni - sottolinea il segretario della Cgia, Giuseppe Bortolussi, è necessario intervenire con misure emergenziali. Sicuramente c'è un effetto imitazione e, come spesso succede in questi casi, il denominatore comune di tutte queste tragedie è la crisi economica. La sua gravità ha suscitato in molti piccoli imprenditori la perdita di sicurezza, solitudine, disperazione e ribellione contro un mondo che si sta rivelando cinico e inospitale. Come Associazione - conclude Bortolussi - ci siamo attivati sia a livello nazionale, sia a livello regionale, per dare vita ad un fondo di solidarietà col fine di evitare i suicidi tra i piccoli imprenditori".
Qualcuno sopravvive, ed è forse la cosa più dura. Per chi ha tentato negli ultimi due mesi di togliersi la vita, schiacciato dai debiti dell’azienda o dalla disoccupazione incancrenita, svegliarsi in ospedale è un nuovo giro di ruota. Fuori restano ad aspettarlo i debiti, le tasse, le banche che non prestano denaro, la famiglia che non ha più soldi in banca, gli esattori che non mollano.
Darsi fuoco, come i monaci tibetani, è tornato in voga da noi. L’estremo gesto l’hanno scelto in due, a distanza di 20 ore l’uno dall’altro, un ventisettenne marocchino di Verona e un muratore casertano di quasi 60 anni nella provincia di Bologna. Il primo – che urlava, tra le fiamme, “sono quattro mesi che non vengo pagato” – è quasi intatto, ragione sufficiente per derubricarlo a “gesto folle” e a chiederne la perizia psichiatrica. Il secondo è ad un passo dalla morte, ustioni gravissime su tutto il corpo: era in macchina, davanti all’Agenzia delle Entrate, con due lettere sul sedile del passeggero. Una per la moglie, l’altra per l’Erario. “Ho sempre pagato le tasse, lasciate stare mia moglie”, dice il biglietto. Forse si salverà dalle ustioni, ma non dalla cartella esattoriale.
I numeri. Tra il 2010 e il 2011, 2 lavoratori e 2 imprenditori hanno tentato il suicidio, schiacciati dalla crisi dell’azienda o dal lavoro perduto: negli ultimi due mesi, ci hanno provato in dodici, e otto ce l’hanno fatta. C’è di tutto. Imprenditori sessantenni che si vergognano di dover licenziare i dipendenti di una vita; disoccupati piegati da mesi di ricerche a vuoto, con le tasche vuote e famiglie affamate; commercianti in rovina sotto la scure dell’Agenzia delle entrate. In tutta Italia, va detto, perché non c’è questione meridionale che tenga. La mappa è agghiacciante. Verona, Bologna, Ozzano Emilia (BO), Trani, Cepagatti (PE), Crispiano (TA), Belluno, Lucca, Noventa di Piave (VE), Firenze, Trento, Catania. Un suicida ogni 4 giorni fa pensare, quando il Governo dice che “siamo sulla giusta strada”.
Il binario giusto. Forse ha ragione la Commissaria europea Viviane Reding, “la Fornero riporta l’Italia sul binario giusto”, con la “certezza dei diritti per i lavoratori e flessibilità per le imprese”. Però i fatti sembrano parlare di un’italia diversa, tutt’altro che “paese forte”: un paese dove si muore per tutti i motivi sbagliati.
Che l’art.18 cambi o meno, i suicidi “economici” non caleranno. Perché non è questo il problema, non è qui che la disperazione della gente tocca il fondo. Il vero dramma è la speranza che non c’è più. Qualcuno l’ha tolta, agli italiani: l’ha tolta in vent’anni, con le mille promesse di prosperità e la ghigliottina della realtà. Di che cosa vogliamo occuparci allora, di gente disperata o di sondaggi elettorali rovinati da una firma alla riforma del Lavoro? Vogliamo stringere il cappio a chi si impicca disperato, o vogliamo allentarglielo e magari tagliare qualche spesa davvero inutile in bilancio?
Tra il 2008 e il 2010 i suicidi per motivi economici sono aumentati in Italia del 24,6%, mentre i tentativi di suicidio legati alle difficoltà economiche sono cresciuti del 20%. Lo sostiene la Cgia di Mestre, che ha analizzato i dati sui suicidi denunciati alle forze dell’ordine negli ultimi anni di crisi economica.
«Purtroppo - sottolinea la Cgia - i dati forniti dall’Istat non ci consentono di riconoscere la professione svolta da queste persone: se fossero imprenditori, lavoratori dipendenti, pensionati o altro».
Dopo gli ultimi gesti estremi - dal suicidio dell’anziana di Gela la cui pensione è stata ridotta a quello di un imprenditore che si è tolto la vita a Roma - il segretario della Cgia Giuseppe Bortolussi ha dichiarato che «è necessario intervenire con misure emergenziali: sicuramente c’è un effetto imitazione e, come spesso succede in questi casi, il denominatore comune di queste tragedie è la crisi economica».
In termini assoluti, a fronte di 150 suicidi e 204 tentati suicidi per ragioni economiche registrati nel 2008, nel 2010 - ultimo anno disponibile - i gesti estremi sono saliti a 187 per i suicidi e a 245 per i tentativi di suicidio.
«Come associazione ci siamo attivati a livello nazionale e regionale per dar vita a un fondo di solidarietà con il fine di evitare i suicidi tra i piccoli imprenditori - afferma Bortolussi - la Regione Veneto, che presenterà questa iniziativa nelle prossime settimane, ha in serbo un provvedimento di legge con un plafond di sei milioni di euro che costituirà una prima risposta a questa grave emergenza che ha colpito soprattutto il Nordest».
«La gente non arriva a fine mese, molti si stanno suicidando, lei questi suicidi ce li ha sulla coscienza» ha detto il leader dell’Idv, Antonio Di Pietro, parlando in aula alla Camera rivolgendosi al presidente del Consiglio, Mario Monti, che però era assente. Si allunga sempre più la lista delle persone che hanno tentato il suicidiocome ultimo, estremo, gesto a causa della crisi. Dipendenti licenziati, giovani disoccupati, persone attanagliate dai debiti, padri di famiglia che non riuscivano più a dar da mangiare ai figli e, ultimo caso di una macabra serie, i pensionati, sempre più poveri.
La tragedia della disperazione questa volta si è consumata a Gela, in provincia di Caltanissetta, dove una donna di 78 anni si è suicidata lanciandosi dal balcone di casa, al quarto piano di uno stabile. Alla base del gesto ci sarebbe il timore di non riuscire ad arrivare a fine mese dopo la decurtazione della pensione di 200 euro (da 800 a 600 euro). Una paura che avrebbe alimentato nell’anziana una depressione culminata nel suicidio. La tragedia di Gela, l’ennesima vergogna dello Stato italiano che usa la scure con i più deboli e che invece si dimostra genuflesso quando si tratta di ingrassare le banche e foraggiare l’intera cloaca di ladri parlamentari con privilegi e vitalizi, è solo l’ultima di una lunga serie. Il tutto mentre il governo della macelleria sociale, ansioso di rendere più facili i licenziamenti, si riempie la bocca di parole come mobilità e flessibilità. Dall’inizio dell’anno sono già 16 le persone che si sono tolte la vita a causa della crisi. Segnali inquietanti. Un disagio mai preso in considerazione dalle isituzioni. A riguardo il silenzio imbarazzante dei professori-tecnici va a braccetto con le dichiarazioni complici del peggiore presidente che la storia della Repubblica abbia mai avuto, Giorgio Napolitano: «Non vedo esasperazioni, nutro molta fiducia sulla capacità di comprensione degli italiani sulla necessità di affrontare i cambiamenti e sulle strade nuove che questi cambiamenti prevedono». In tutta Italia, la mappa è agghiacciante: Verona, Bologna, Ozzano Emilia, Trani, Cepagatti, Crispiano, Belluno, Lucca, Noventa di Piave, Firenze, Trento, Gela. Un suicida ogni 4 giorni dovrebbe fare riflettere, quando il Governo dice che “siamo sulla giusta strada”. Invece no. Per Mario Monti, appena rientrato dal lungo viaggio asiatico, in una intervista al quotidiano La Stampa, ha affermato: «Sono cose drammatiche, anche in Grecia i suicidi sono molto aumentati, l’unica risposta adeguata e seria che possiamo dare è quella di risanare e rilanciare il Paese». Che l’art.18 cambi o meno, i suicidi “economici” non caleranno. Perché non è questo il problema, non è qui che la disperazione della gente tocca il fondo. Il vero dramma è la speranza che non c’è più. La politica, infarcita di ladri e parassiti, l’ha tolta, agli italiani con promesse di prosperità e la realtà della ghigliottina.
Grecia: anziano suicida in Piazza Syntagma per la 'crisi economica'! Ieri mattina la Grecia è stata scossa dalla notizia del suicidio in piazza Syntagma di uomo di 77 anni, Dimitris Christoulas, il quale intorno alle 9 si è sparato alla testa. L'uomo era un farmacista in pensione, che aveva venduto la sua farmacia nel 1994 e che prima di uccidersi avrebbe più volte gridato di non voler lasciare debiti ai suoi figli. Diffusasi la notizia, è stato creato un evento su Facebook con l'invito di trovarsi in serata in piazza Syntagma: "Tutti a Syntagma. Non abituiamoci alla morte".
Asteris Masouras, autore di Global Voices, ha creato un pezzo su Storify raccogliendo vari materiali online sull'evento. In particolare Twitter è stato l'ambito dove reazioni e commenti si sono succeduti in maniera costante nell'arco dell'intera giornata.
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MONTI "STERMINATOR" CHE LAVORA PER LA GOLDMAN SACHS E' A CAPO DI UN GOVERNO CRIMINALE E SANGUISUGA!
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Goldman Sachs, il lato ombra di Draghi e Monti:Nei giorni scorsi Le Monde ha scritto che la Goldman Sachs rappresenta il lato ombra di Mario Draghi, ex governatore della Banca d’Italia e attuale presidente della Bce. Alla lista va aggiunto anche Mario Monti. Vediamo perché.La Goldman Sachs è la più potente banca d’affari americana, che condiziona mercati e governi. Ha detto la verità il trader indipendente Alessio Rastani, prendendosi gioco della Bbc e rilasciando un’intervista in cui dichiarava che “i governi non governano il mondo, Goldman Sachs governa il mondo”. Nel film Inside Job, del regista Charles Ferguson, la banca d’affari risulta tra le protagoniste della crisi economica innescata nel 2008 negli Stati Uniti. In questo lungo post sul mio blog trovate la storia completa.
Ma è interessante notare come gli uomini della Goldman hanno ricoperto incarichi importanti nell’amministrazione Usa, arrivando a ruoli di primo piano. Durante l’amministrazione Clinton l’ex direttore generale della Goldman Sachs, Robert Rubin, divenne sottosegretario al Tesoro. Nel 2004, Henry Paulson, amministratore delegato dalla Goldman, fece approvare alla Commissione dei Titoli e Scambi un aumento dei limiti sul rapporto di indebitamento, permettendo alle banche d’investimento di avere ulteriori prestiti da utilizzare per manovre di speculazione. Nel 2005 Raghuram Rajan, capo economista del Fondo Monetario Internazionale (2003-2007) pubblicò un rapporto in cui annunciava il rischio che le società finanziarie, assumendo grandi rischi per realizzare enormi profitti a breve termine, avrebbero potuto far collassare il sistema economico. Nella prima metà del 2006 la Goldman Sachs vendette 3,1 miliardi di dollari di Cdo e in quel periodo l’amministratore delegato era proprio Henry Paulson. Il 30 maggio 2006 George Bush lo nominò segretario del Tesoro e fu costretto a vendere le sue azioni della Goldman, intascando 485 milioni di dollari (e grazie a una legge di Bush padre non pagò nessuna tassa).
Nell’aprile del 2010 i dirigenti della Goldman Sachs furono costretti a testimoniare al Congresso americano: Daniel Sparks, ex capo reparto mutui della Goldman (2006-2008) dovette riferire su alcune email in cui definiva certe transazioni “affari di m…”. Fabrice Tourre, direttore esecutivo prodotti strutturati della Goldman Sachs vendeva azioni che definiva “cacca”. Llyod Blankfein, presidente di Goldman, e David Viniar, vicepresidente esecutivo, sotto le pressanti domande del senatore Carl Levin furono costretti ad ammettere che sapevano di vendere spazzatura.
Purtroppo anche Barack Obama ha confermato il potere della banca d’affari. Il nuovo presidente della Federal Reserve Bank di New York (principale azionista della Fed) è William Dudley, ex capo economista della Goldman (che nel 2004 lodava i derivati). Capo del personale del dipartimento del Tesoro è Mark Patterson, ex lobbista della Goldman Sachs. A capo della Cfct si è insediato Gary Gensler, ex dirigente della Goldman Sachs che aiutò ad abolire la regolarizazione dei derivati.
Anche in Europa la Goldman manovra da tempo. Nel 1999 la Grecia non aveva i numeri per entrare nell’euro. Quindi truccò i bilanci. Su Presseurope Gabriele Crescente scrive: “Nel 2000 Goldman Sachs International, la filiale britannica della banca d’affari americana, vende al governo socialista di Costas Simitis uno “swap” in valuta che permette alla Grecia di proteggersi dagli effetti di cambio, trasformando in euro il debito inizialmente emesso in dollari. Lo stratagemma consente ad Atene di iscrivere il ‘nuovo’ debito in euro ed escluderlo dal bilancio facendolo momentaneamente sparire. E così Goldman Sachs intasca la sua sostanziosa commissione e alimenta una volta di più la sua reputazione di ottimo amministratore del debito sovrano.”
Ora torniamo a Mario Draghi. Dal 2002 al 2005 è stato vicepresidente e membro del management Committee Worldwide della Goldman Sachs. Insomma: proprio nel periodo in cui in America le banche d’affari erano scatenate in manovre speculative e scavavano il baratro finanziario che si è materializzato nel 2008, trascinando il resto del mondo. Non sapeva nulla di queste tendenze l’economista italiano?
Anche Mario Monti lavora per la banca d’affari: dal 2005 è International Advisor per Goldman Sachs e precisamente membro del Research Advisory Council del “Goldman Sachs Global Market Institute”. Cioè dall’anno in cui si stava progettando la crisi economica mondiale, di cui parlerò in una conferenza gratuita.
Queste informazioni, purtroppo, la stampa italiana le ha ignorate. Ma la Rete no. Durante la seconda puntata di Servizio Pubblico il blogger Claudio Messora ha spiegato il rapporto tra Mario Monti e la Goldman. E ha citato un articolo di Milano Finanza che – unica eccezione – ha rivelato il ruolo della Goldman Sachs nel rialzo dello spread dei titoli italiani in questi giorni. In pochi minuti su Facebook è cambiata l’opinione degli utenti all’interno di un sondaggio: prima volevano Monti presidente del Consiglio, dopo le rivelazioni hanno cambiato idea. E’ la prova che se l’informazione facesse il suo dovere avremmo meno lobby al potere e più democrazia.
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Dopo aver affamato i pensionati, aumentato la benzina e l’iva, spremuto i contribuenti con nuove tasse al punto da violentare lo “stato di diritto”, adesso Mario Monti vuole i licenziamenti di massa perché lo richiede il mercato che vuole tornare a investire in Italia. Naturalmente è l’ennesima balla, perché le aziende straniere non investiranno mai un centesimo finché regnerà la corruzione, la burocrazia, la giustizia lenta e la casta politica. Ma l’attuale premier usa le televisioni in perfetto stile berlusconiano (spiega una balla come fosse una verità) e procede nel suo progetto di ferire il tessuto sociale, favorendo l’aumento della disoccupazione in nome di una parola che sta svuotando le democrazie e impoverendo il mondo: il mercato.
E’ un metodo inaccettabile. Forse il Professore lo ha imparato lavorando per Goldman Sachs, la banca d’investimenti americana che ha contribuito a innescare la crisi finanziaria del 2008, trascinando nel baratro le economie del mondo. Una banca a delinquere accusata di truffa e finita sotto inchiesta, definita da un ex manager – poche settimane fa – “un ambiente tossico e distruttivo” che considera i clienti dei “pupazzi” a cui vendere derivati avvelenati, pensando unicamente al dio denaro. E’ questo il suo mercato, mister Monti? Non prova imbarazzo, egregio presidente del Consiglio, per l’incarico che ha ricoperto all’interno di una piovra finanziaria che rappresenta un pericolo per le democrazie mondiali?
Nella conferenza stampa in cui Monti & Company hanno fatto a pezzi l’articolo 18 nessun giornalista ha chiesto come mai il debito pubblico italiano è aumentato di 59 miliardi durante la permanenza del professore a Palazzo Chigi, sfiorando ormai i 2 mila miliardi. Oppure perché il suo governo non ha tassato i grandi patrimoni, ha abbassato la testa di fronte alla lobby dei tassisti, ha ammorbidito la posizione verso le banche, ha bloccato la vendita delle frequenze televisive (il cosiddetto Beauty contest tanto caro a Berlusconi). Eppure anche questo è mercato, no?
Diciamo la verità: l’intezione di facilitare i licenziamenti ha rivelato il vero volto di mister Monti. È un uomo del mercato: freddo, tecnico, insensibile al dolore della gente che perde il lavoro e la speranza nel futuro. Un uomo delle banche che mette al riparo i ricchi e indebita il popolo. Un alleato della Banca centrale europea di Mario Draghi, anche lui consulente della Goldman Sachs, a cui deve assicurare che gli interessi del mercato verranno salvaguardati. Insomma, un premier arrogante che pensa allo spread e lascia in lacrime gli italiani. Il suo ministro del Lavoro, Elsa Fornero, adesso dice: “O si approva la riforma del lavoro o si va tutti a casa”. Ecco, vada tranquillamente a casa mister Monti, insieme ai suoi tecnici. E si occupi con sobrietà delle sue consulenze con le banche del mercato.
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La Goldman Sachs? Una banca d’affari che in Europa ha «tessuto una rete d’influenza unica sedimentata nel corso dei lustri grazie a una fitta trama sia pubblica, sia sotterranea».
A dirlo non sono i soliti quattro gatti appassionati di trame e complotti internazionali, ma quelli di Le Monde. La bibbia dei “gauche caviar” d’Oltralpe parte da Mario Monti e Mario Draghi per accusare la banca d’affari statunitense di gestire un occulto direttorio europeo capace di manovrare, in base ai propri interessi, gli uomini chiamati prima a generare e poi governare la crisi dell’euro.
La caccia di Le Monde ai Goldman’s Boy parte proprio da Mario Monti. Come ricorda il quotidiano francese il nostro premier in pectore ha collezionato non solo l’incarico di consigliere internazionale della Goldman Sachs, conferitogli nel 2005, ma anche le cariche, non proprio ininfluenti, di presidente della Commissione Trilaterale e di socio del Bilderberg Group.
Ma l’appartenenza alla Trilaterale e al Bilderberg sembrano dei requisiti irrinunciabili per tutti i Messia delle disastrate nazioni europee.
Non a caso Peter Denis Sutherland presidente non esecutivo della Goldman Sachs International, membro del Bilderberg Group e presidente onorario della Trilaterale, è stato chiamato a dirigere le operazioni per il salvataggio dell’economia irlandese. Peccato che la Commissione Trilaterale, ideata nel 1973 da David Rockfeller, venga spesso accusata di non essere non soltanto un “think tank” dedito al coordinamento delle politiche di Asia, Europa e Stati Uniti, ma un centro di potere occulto creato - scriveva il senatore repubblicano Barry Goldwater - per sviluppare «un potere economico mondiale superiore ai governi politici delle nazioni coinvolte».
Ben peggiori sono però, ricorda Le Monde, i sospetti che circondano Mario Draghi l’attuale governatore della Bce, titolare tra il 2002 e il 2005 della carica di vice presidente della Goldman Sachs International. In quel fatale 2005 la Goldman Sachs rifila alla Grecia gli strumenti finanziari indispensabili per nascondere i debiti e metter piede nell’euro. A render possibile il raggiro targato Goldman Sachs contribuisce non poco Lucas Papadémos, il premier greco, membro come Mario Monti della Commissione Triennale, chiamato oggi - al pari del “Supermario” nostrano - a salvare la patria in pericolo.
Una patria accompagnata da lui stesso sull’orlo del precipizio quando, da governatore della Banca Centrale di Atene, affida a Petros Christodoulos, un ex gestore di titoli della Goldman, lo scellerato maquillage dei conti ellenici.
Tra i Goldman’s Boys nostrani Le Monde dimentica Romano Prodi. A puntare il dito sull’ex premier dell’Ulivo ci pensa già nel 2007 il Daily Telegraph accusandolo di esser stato sul libro paga della Goldman una prima volta tra il 1990 e il 1993 e poi di nuovo dopo il 1997.
Ma alla luce dello scenario disegnato da Le Monde è assai interessante anche il “cursus honorum” di Massimo Tononi, il 47enne manager bocconiano nominato nel 2006 sottosegretario all’Economia del governo Prodi dopo una fulgida carriera in Goldman Sachs. Tornato alla Goldman dopo quell’esperienza, Tononi è oggi il presidente di Borsa Italiana, la società di proprietà del London Stock Exchange che controlla Piazza Affari. Una carica assunta lo scorso giugno, poche settimane prima del fatidico decollo dello spread. Uno di quei casi che solo Dio sa spiegare. Non a caso Lloyd Craig Blankfein, presidente dal 2006 della Goldman Sachs e grande finanziatore delle campagne elettorali di Obama, spiega così il suo mestiere di banchiere.
Cresce la lista degli imprenditori e disoccupati che, strozzati dai debiti, decidono di togliersi la vita!
Si è ucciso con un colpo alla testa venerdì scorso a
Mamoiada (Nuoro) perchè era stato costretto a licenziare i suoi due
figli. L'imprenditore, 55 anni, è solo l'ultima vittima della crisi:
sono molti i casi di imprenditori e disoccupati, gravati dai problemi
economici, che hanno compiuto gesti estremi. Ecco i precedenti.
- 27 APRILE 2012: Imprenditore edile di 55 anni, G.M. che sembra legato alla crisi che
aveva messo in ginocchio la sua impresa edile, soprattutto dopo
l'abbandono di un fratello socio, anche se in paese non tutti vogliono
crederci.
- 24
APRILE 2012: Diego Peludo, imprenditore di 52 anni, si lancia dall'ottavo
piano della sua abitazione situata in via Cilea, nel centro del Vomero,
quartiere collinare di Napoli.
- 22 APRILE 2012: Un artigiano edile di
Bosa, 52 anni, si suicida perchè dopo aver perso il lavoro non riusciva
a mandare avanti la famiglia. L'uomo aveva chiesto aiuto anche al
sindaco. I motivi del gesto lasciati in un messaggio: «Scusatemi, ma
forse non è solo colpa mia».
- 13 APRILE 2012: A Donnalucata, nel
ragusano, un imprenditore agricolo in difficoltà a causa della crisi
economica si suicida impiccandosi. L'uomo di 28 anni, titolare di
impianti serricoli, lascia moglie e due figli. Il cadavere viene
ritrovato dal padre, che avverte i carabinieri.
- 13 APRILE 2012:
Un imprenditore, la cui azienda è in crisi, tenta di uccidersi
sparandosi un colpo di fucile in piazza a Montecchio Maggiore (Vicenza).
-
12 APRILE 2012: Un agricoltore di 53 anni si uccide ad Altivole, in
provincia di Treviso, perchè non in grado di coprire una serie di debiti
che gravavano sulle sue spalle. La crisi e un'annata di siccità, che
avrebbe compromesso il raccolto, le cause del drammatico gesto.
-
9 APRILE 2012: Una donna di 32 anni disoccupata tenta il suicidio
perchè non riusciva a trovare un lavoro in provincia di Asti.
- 5
APRILE 2012: Un artigiano edile cinquantatreenne viene trovato morto,
impiccato, all'interno di una abitazione che stava ristrutturando, nel
centro di Savona. Sono i colleghi a scoprire il corpo senza vita.
-
21 MARZO 2012: A Crispiano, in provincia di Taranto, un uomo di 60
anni, disoccupato da due anni e invalido civile, a causa dello sconforto
per le precarie condizioni economiche, si rinchiude nello sgabuzzino
della propria abitazione e tenta il suicidio impiccandosi. La moglie,
non vedendolo più in casa e notando la porta del ripostiglio chiusa a
chiave, si preoccupa e telefona ai carabinieri e tra grida e lacrime
chiede il loro aiuto. Grazie all'intervento dei carabinieri e del
personale del 118 l'uomo viene salvato.
- 20 MARZO 2012: Un uomo
di 53 anni, residente in provincia di Belluno, a Sospirolo, viene
trovato senza vita, impiccato, in una baracca dietro alla sua
abitazione. Da qualche tempo era in difficoltà economiche non riuscendo a
incassare alcuni crediti. Il gesto estremo è maturato dopo che l'uomo è
stato multato e si è visto sequestrare l'auto per guida senza patente.
-
15 MARZO 2012: Una donna di 37 anni tenta il suicidio per aver perso il
lavoro in provincia di Lucca. La vittima ingerisce del liquido per
sgorgare gli scarichi, un prodotto fortemente tossico, e finisce in
ospedale.
- 9 MARZO 2012: Un commerciante di 60 anni, in
provincia di Taranto, durante la notte si toglie la vita impiccandosi in
contrada 'Ciaurrò, nella Marina della cittadina jonica. La causa del
gesto è da attribuirsi a problemi di natura economica.
- 9 MARZO
2012: Un falegname di 60 anni si toglie la vita a Noventa di Piave
(Venezia) per motivazioni riconducibili a problemi di carattere sia
economico che personale. L'uomo lascia una lettera prima di compiere il
folle gesto con una corda recuperata in azienda.
- 27 FEBBRAIO
2012: A Verona un piccolo imprenditore edile, dicendo di vantare crediti
con vari clienti per circa 34mila euro, si presenta in banca chiedendo
un prestito di 4mila euro. L'uomo, un 50enne titolare di un'impresa
edile, vistosi negare il prestito dalla sua banca, verso cui era già
debitore, esce dalla filiale e si cosparge di alcol tentando il suicidio
. I carabinieri della Compagnia di Verona, intervenuti sul posto lo
salvano.
- 26 FEBBRAIO 2012: Un imprenditore si toglie la vita
impiccandosi nel capannone della sua ditta, in provincia di Firenze. Il
cadavere viene trovato dai famigliari. All'origine del gesto le
preoccupazioni dell'uomo, 64 anni, per la crisi economica che aveva
investito la sua azienda: questo il senso del messaggio lasciato
dall'imprenditore in un biglietto ritrovato accanto al corpo. L'uomo si
impicca con una corda a una trave del capannone.
- 21 FEBBRAIO
2012: Un piccolo imprenditore trentino, oppresso dai debiti, cerca di
suicidarsi gettandosi sotto un treno merci, nei pressi della stazione
ferroviaria di Trento. Viene salvato dal tempestivo intervento di
agenti.
- 15 FEBBRAIO 2012: A Paternò, in provincia di Catania,
un imprenditore 57enne si uccide impiccandosi in preda alla disperazione
a causa dei debiti della sua azienda. Il cadavere viene rinvenuto in un
capannone in un deposito di proprietà della ditta della quale era
titolare.
- 12 DICEMBRE 2011: Un imprenditore si suicida per
problemi economici a Vigonza, nel padovano. Prima di uccidersi con un
colpo di pistola nel suo ufficio lascia un biglietto sulla scrivania con
scritto: «Perdonatemi non ce la faccio più». Soffriva perchè costretto
ad accettare la cassa integrazione per i suoi dipendenti a causa di
mancanza di liquidità.
10 FEBBRAIO 2011: Un commerciante si
toglie la vita impiccandosi nel suo negozio situato al centralissimo
corso Umberto a Napoli. è il figlio a fare la tragica scoperta. Prima di
suicidarsi l'uomo lascia un biglietto ai suoi famigliari: «Perdonatemi,
non ce la faccio più».
- 13 SETTEMBRE 2010: Troppi debiti.
Questa la motivazione che spinge un imprenditore 57enne a bruciare nella
notte, a Firenze, il ristorante che gestiva da tre anni, e poi a
togliersi la vita impiccandosi nel gazebo esterno al locale. L'uomo,
secondo quanto emerso, aveva uno scoperto di 18mila euro in banca. Prima
di compiere il tragico gesto, invia degli sms ai suoi collaboratori,
scrivendo: «Mi avete ammazzato con le vostre pretese, non riceverete più
una lira, addio, arrangiatevi». L'imprenditore doveva ai suoi
dipendenti degli stipendi arretrati.
- 2 MARZO 2010 - Un imprenditore si suicida a Camposampiero, nel padovano, per le difficoltà della sua azienda.
Le banche istigano al suicidio, una procura avvia le indagini:E' questa una delle accuse mosse da Adusbef in un esposto inviato alle maggiori procure italiane. Sono ipotizzati anche i reati di truffa, peculato, abuso d’ufficio e appropriazione indebita. La novità delle ultime ore sta nel fatto che, secondo quanto detto ad Affaritaliani.it dal presidente di Adusbef Elio Lannutti, "una delle procure ha già affidato le deleghe per l’inizio delle indagini alla guardia di finanza!"
Le banche istigano al suicidio. E' questa una delle accuse mosse da Adusbef in un esposto inviato alle maggiori procure italiane. Oltre all’istigazione al suicidio, sono ipotizzati altri reati: truffa, peculato, abuso d’ufficio e appropriazione indebita. La novità delle ultime ore sta nel fatto che, secondo quanto detto ad Affaritaliani.it dal presidente di Adusbef Elio Lannutti, “una delle procure ha già affidato le deleghe per l’inizio delle indagini alla guardia di finanza”.
L’accusa parte dalle due operazioni di Ltro. Cioè dai finanziamenti concessi dalla Bce a un tasso agevolato dell'1%. L'iniziativa ha permesso agli istituti italiani di incamerare 251 miliardi di euro. Una iniezione di liquidità che, secondo Adusbef, gli istituti hanno tenuto per sé. “Quel finanziamento – afferma Lannutti – doveva servire a immettere nuova liquidità sul mercato e aumentare la disponibilità di credito verso le aziende. E invece è stato usato per pagare i bonus dei manager o per ripianare i bilanci delle banche. Mentre la crisi ha portato una catena di fallimenti, licenziamenti e suicidi”. La nostra, prosegue Lannutti, “è una campagna contro le banche e i banchieri, che ormai si credono padroni del mondo e hanno potere di vita o di morte sui governi”. Il tono dell’esposto presentato da Abusbef è duro quanto le parole del suo presidente: “Siamo dinanzi ad un modus operandi – si legge nel testo della denuncia - che se da un lato integra l’ipotesi di una vera e propria truffa, dall’altra apre le porte ad ipotesi delittuose vicine alla distrazione di denaro pubblico per fini privatistici e riservato ai compari di merende!"
di Paolo Fiore
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Quello che non vedrete mai su una Tv Italiana: "Le rivelazioni choc di un broker Inglese sulla reale situazione della grave crisi economica Mondiale!"
"Proteggete i vostri beni, perché nel giro di 12 mesi milioni di persone vedranno i propri risparmi andare in fumo!" E i piani di salvataggio di cui si parla? "I governi non governano il mondo. Goldman Sachs governa il mondo!" e ancora: "Noi siamo dei broker, non ci interessa molto come sistemare l'economia mondiale né come aggiustare l'intera situazione. Il nostro lavoro è solo farci soldi sopra!" Prosegue: "Personalmente era da tre anni che sognavo un momento come questo. Ho una confessione da fare: io vado a letto ogni sera sperando in un'altra recessione!" Terribilmente continua: "Io voglio aiutare le persone, tutti possono fare soldi da questa crisi, non solo le élite. Quando i mercati crollano, quando l'Euro e le grandi valute crollano, se si ha un buon piano si possono fare tanti soldi!" Ma se non si agisce in tempo sono guai. "Questa crisi economica è come un cancro che cresce sempre di più. Preparatevi tutti quanti. Non è più tempo di rimanere fermi ad aspettare!"
Fonte: http://www.youtube.com/user/chira5?feature=watch
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sabato 4 febbraio 2012
Passaparola - Il Federalismo Mafioso - Filippo Astone...
Il Credit Crunch e il federalismo mafioso - Filippo Astone
Le banche non erogano più credito alle aziende nonostante abbiano ottenuto un prestito europeo di 50 miliardi di euro. Le aziende sono spesso a un bivio: chiudere o cercare soldi dagli usurai, dalla criminalità. Le mafie dispongono di un tesoretto annuo superiore ai 100 miliardi, possono soddisfare qualunque richiesta e, dopo breve tempo, impadronirsi della società. Stiamo salvando le banche e consegnando le imprese alle mafie. Il paradosso è che questo avviene mentre nel Sud molti imprenditori si rifiutano di pagare il pizzo e per questo rischiano la vita. La bancocrazia finirà vittima di sé stessa e le mafie padrone del Paese.
Fonte: http://www.youtube.com/show/passaparola?s=4
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sabato 14 gennaio 2012
Avete presente i “Compro-Oro”? Durante questi periodi di forte crisi economica e recessione, prolificano le aperture in tutte le città d'Italia di questi negozietti che hanno preso il posto degli antichissimi "Monte dei Pegni" o detti anche "Monte di Pietà" del secondo dopo-guerra! Puro caso? Niente è lasciato al caso...
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| COMPRO ORO |
Ma già che ci siamo, giusto per curiosità, quei Compro-Oro, perché si sono diffusi così tanto?
La risposta è semplice e la sanno tutti, complottisti e “brava gente”. C’è chi ha cominciato a “svendere” i propri “averi” per far fronte alla necessità di denaro. Sono in tantissimi. Ecco perché così tanti negozi e negozietti .Licenziamenti, cassa integrazione, aumento dei prezzi generalizzato, minori entrate e maggiori spese fanno da sfondo all’azione messa in campo dal Governo che chiede “sacrifici”. Così i Compro-Oro “ nascono come i funghi” e in cambio di pochi soldi (carta non di proprietà dello Stato ma della banca privata BCE) riescono a farsi dare dagli italiani il loro ORO. Che si tratti degli orecchini della nonna buonanima o del braccialetto della comunione, del battesimo e dell’anello del “c’eravamo tanto amati” poco importa. Le famiglie, le persone hanno talmente tanto bisogno di soldi (per non rinunciare ad un certo standard di vita) che sono disposte a tutto. Molti invece sono proprio al limite della sopravvivenza. In un caso o nell’altro il prezioso piccolo o grande “patrimonio” di gioielli ed amenicoli vari, si volatilizza per qualche banconota. La banconota si spende velocemente, l’oro non c’è più e non rimane che la disperazione e in qualche caso più tragico la rassegnazione.
Questo Paese rimane comunque pieno zeppo di oro (http://intermarketandmore.finanza.com/oro-riserve-pro-capite-e-tesoretti-27858.html) e di affari più c’è “crisi” più gli speculatori ne possono fare. Contando sulla distrazione che solitamente un bel piatto di pastasciutta è capace di produrre sulla maggior parte di questo popolo di “formichine”, il banchetto (non quello in ossequio alla dieta mediterranea ma quello ben più redditizio del denaro) può cominciare.Tutto quel che sta succedendo va oltre il piano “personale” , qui in ballo non ci sono solo gli orecchini di nonna buonanima, questa volta di può fare “man bassa” del Patrimonio accumulato dalle famiglie e dai cittadini italiani che guarda un po’ a differenza di altri popoli nel mondo non si sono mai fidati così tanto dei “mercati” e hanno messo i loro soldi o sotto il materasso, o nel “mattone”, o nei famosi buoni del tesoro (il Debito Pubblico). Alcuni si sono fidati anche delle banche e “sentono” che hanno fatto male. Proprio per questo le Banche hanno preso il controllo dello Stato (Esercizio del Potere), per fare in modo che le persone non prendessero contromisure e si riprendessero i loro soldi, magari mettendoli davvero sotto il materasso, o comprando case e terreni. Si sono subito organizzati a fare in modo che i soldi dai loro forzieri non si potessero più muovere o quasi. “Vuoi prendere dei contanti? Te li diamo ma non oltre 1000 euro altrimenti ti segnaliamo e sai che poi finisce male se il fisco (che siamo sempre noi) viene a bussarti a casa per chiederti conto della tua Vita, della tua Esistenza, dei tuoi risparmi. Comincia ad imparare che sei in “libertà provvisoria”. Adesso che hai paura di perdere la casa che hai comprato dopo tanti sacrifici possiamo pretendere tutto da te cominciando proprio da quella”.
Del resto oltre l’70% degli italiani hanno la casa di proprietà li c’è un Patrimonio incommensurabile pronto per essere attaccato. Che rabbia per gli intelligentoni delle borse e delle banche che fino ad oggi hanno dovuto fare i conti senza tutti quei soldi che gli italiani hanno preferito mettere nel mattone anziché nel “mercato” . Quel Patrimonio a certi Signori fa gola, così come ai negozietti del “Compro-Oro” fanno gola gli orecchini di nonna buonanima. Ma come fare per ottenerli a poco prezzo o peggio ancora a farci su la “cresta”?
Semplice creare PAURA. Del resto non è un caso se “la Paura fa 90”! Il Sistema sa bene come “convincere” le persone soprattutto se sono “masse”. Per “rapinarci” ci spaventa con la “crisi dei mercati”. E stranamente non trova nessuno che dica: “scusate ma la mia casa, i miei risparmi, gli orecchini di mia nonna buonanima, cosa c’entrano con la crisi dei “mercati”? Se ciascuno di noi si accorgesse che la “crisi” di cui tanto si parla non riguarda la nostra vita quotidiana, ma gli interessi di pochi gruppi finanziari che hanno creato un “mondo-mercato” che possono controllare a piacimento, spostando ed accumulando risorse a scapito dei più, creando ad hoc le “crisi” per guadagnarci o sistemarsi i conti, cosa succederebbe? La storia è sempre la stessa, cambiano i tempi, i nomi dei protagonisti e dei sistemi sociali, ma un gruppo di pochi domina sempre sui molti individui facendo leva sulla mancanza diffusa di consapevolezza di Sé. Forse questo fa anche parte della natura umana, ma ammesso che possa esistere un “Governo dei migliori” non dovremmo comunque pretendere che questo faccia il bene comune? Questo in risposta ai molti che “credono” che del resto certi politici cialtroni finalmente si sono fatti da parte. Questo non basta. Il rimedio non può essere peggiore della malattia.
Ma questa è una visione complottistico-dietrologica per cui meglio non approfondire. Come stanno le cose, la verità, la si può scoprire solo se ciascuno di voi si “osserverà” se avrà Coraggio di ascoltare ciò che gli dice il “cuore “ . Li ci sono sempre tutte le rispose. A condizione che ci siano domande. Sta di fatto che anche se “l’essenziale è invisibile agli occhi”, appunto, per non vedere attorno a voi nelle strade e nelle piazze i negozietti Compro-Oro dovreste chiuderli gli occhi. Provateci, ma la realtà non cambia.
Il “mondo” è diventato “mercato” e ogni mercato ha delle regole. C’è chi ha da vendere e vende c’è chi può comprare e compra. Curioso. Proprio come coloro i quali portavano inciso nella carne del proprio corpo il 666 nel racconto dell’Apocalisse. Solo loro potevano comprare e vendere. Ma qui siamo al limite dell’accettabile per la nostra Mente che MENTE e si difende relegando il tutto a “pura follia”.
L’Europa e l’Italia in particolare sono sempre stati, con la loro storia, la loro tradizione, il loro modo di vivere la società delle belle “gatte da pelare” per gli inventori della “globalizzazione”. Ma per fortuna, in particolare l’Italia, è il “ventre molle”, è quel Paese dove l’opinione pubblica è tra le più influenzabili, non esiste l’amor di patria, non esiste stima per i politici (che rappresentano il popolo che li vota), è un Paese dove con un po’ di scandali, delazioni, inchieste e paure si possono fare buoni affari. Adesso il bottino “statale” è costituito da Eni, Enel, Saipem, Finmeccanica (http://www.linkiesta.it/si-muove-la-ue-conquistare-eni-e-enel-sara-piu-facile), le nostre Coste sul mare e il Patrimonio Artistico. Un “banchetto” degno di un RE altro che spaghetti all’amatriciana!
I politici sono tutti cialtroni, (in molti casi lo sono e aggiungo vigliacchi), e la gente è abituata bene, per cui basta puntare sulla solita balla colossale del Debito Pubblico che tutto è possibile anche togliere la libertà agli individui, rastrellare i patrimoni, mettere in ginocchio e umiliare un popolo a cui si potranno chiedere ogni genere di sacrifici e loro li faranno per PAURA. Paura di perdere quello che hanno, e non potranno sapere che ciò che hanno di più prezioso è la LIBERTA’. Prima o poi se ne accorgeranno, ma si sa come vanno queste cose. Solitamente è sempre troppo tardi. Si “accorgeranno” che il Debito Pubblico è una truffa di numeri che ha acquistato valore solo con l’ingresso nell’Euro perché prima non ne aveva perché riguardava in ogni caso la ricchezza dei cittadini verso lo Stato. Che quello che ci avevano proposto come la grande salvezza della moneta unica non è stata che la più grande truffa di tutti i tempi per impossessarsi del nostro sistema economico, della nostra indipendenza e sottrarci la nostra sovranità monetaria.
- L’unica parte della cosiddetta ricchezza nazionale che entra realmente in possesso della collettività dei paesi moderni è il debito pubblico. -
Il Capitale, Karl Marx (1867)
Lo strano aspetto della crisi è che l’Italia non è fondamentalmente insolvente. Il debito pubblico è stabile da molti anni a circa il 120 per cento. Il paese ha un surplus primario di bilancio. Il debito privato è basso, il 42 per cento del PIL. Il valore della ricchezza totale è di 2,3 trilioni di euro, più alto in termini pro capite della Germania. La somma del debito pubblico e privato è sotto il 260 per cento, più basso di Paesi Bassi, Francia, Gran Bretagna, Stati Uniti e Giappone. Il problema fondamentale non è il debito italiano, ma la perdita del 40 per cento di competitività del lavoro contro la Germania negli ultimi quindici anni. Ciò ha lasciato il paese intrappolato nell’UEM con una moneta mal allineata, fermando la crescita.
Ambrose Evans-Pritchard
Tutta l’economia di cui si parla non è la “NOSTRA” economia bensì la “LORO” economia. Di chi? Beh di chi compra e vende ovviamente.Con un piccolo particolare, sempre degno di uno stupido film, magari americano. Noi siamo la merce di scambio. Ma perché farsi domande? Qualcuno penserà: “ in fondo al Compro-Oro non ho bisogno di andare. La cosa non mi riguarda”. Siamo alle solite, le cose esistono solo quando “toccano” da vicino, altrimenti riguardano gli “altri”. Anche se in questo caso io non ne sarei così sicuro. Ad ognuno capita prima o poi di avere una “nonna buonanima”.
Armando Siri
Fonte: Partitoitalianuova
Tratto da: Avete presente i “Compro-Oro”? | Informare per Resistere http://www.informarexresistere.fr/2011/12/12/avete-presente-i-%e2%80%9ccompro-oro%e2%80%9d/#ixzz1jQyHQgNY
- Nel tempo dell'inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario!
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sabato 10 dicembre 2011
L'Ultima Parola - Capitalismo alla frutta?
http://www.byoblu.com Sintesi della discussione sulla crisi del debito, del capitalismo e della finanza. Claudio Messora (alias Byoblu) solleva la questione dell'Islanda e di come ha reagito, con due referendum, al fallimento delle banche che si voleva addossare sulle casse dello Stato e quindi sulle spalle dei cittadini.
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martedì 6 dicembre 2011
L'Italia in crisi chiede sacrifici ai poveri e normali cittadini che lavorano onestamente o sono in pensione, intanto la "casta" gode: l'ex-Ministro della Difesa Ignazio La Russa acquista un appartamento di lusso in Val d'Aosta alla modica cifra di 2.000.000,00 € (Duemilioni di euro!) con arredamento antico e pavimento in legno restaurato del 1600, lo Stato Italiano sta per acquistare 20.000.000.000,00 € (Ventimiliardi di euro!) di armamenti, caccia bombardieri ultra-tecnologici Americani a propulsione termo-nucleare! Tutto a spese nostre, sulle spalle nostre! I ricchi straguadagnano sulla nostra miseria e povertà!
E' deciso, l'Italia in crisi comprerà 131 caccia bombardieri nucleari F35 Lockheed. La produzione sarà avviata a fine 2012 nel cantiere di Cameri, in provincia di Novara. A metà 2013 le prime consegne. Non si sa come li useremo. Ci costeranno quasi quanto una finanziaria. Mario Caprara di Radio Capital ne ha parlato con il pacifista Flavio Lotti, coordinatore del Tavolo per la Pace!
Fonte: http://video.repubblica.it
Il disegno di questi pazzi senza scrupoli, gli "Illuminati", che presumibilmente manipolano i giochi di borsa, alla fine è molto semplice e viene facilmente inquadrato dall'equazione di Icke:
I mercati delle finanze alla mercé degli Illuminati scatenano il PROBLEMA speculando sulla solvibilitá degli Istututi di credito fino ad intaccare la stessa solidità dell'Euro. Il rischio di recessione e di default dei singoli stati, obbliga i capi di governo ad una repentiea REAZIONE proclamando lo stato di crisi e di emergenza. Ecco a tal proposito le parole del nuovo Presidente del Consiglio italiano Mario Monti, in vista del decisivo appuntamento dell'8 e 9 dicembre. Vertice che egli stesso definisce decisivo per il destino dell'Unione europea.
"Sono in programma incontri con le forze politiche e le parti sociali, ma la linea pare giá sostanzialmente tracciata, anche sulle pensioni. Rivolgere un appello a tutti. Siamo in una situazione "straordinariamente delicata". Sarà un appello al senso collettivo di responsabilità, perché se l'Italia manca questo passaggio fondamentale, vi saranno conseguenze molto gravi per tutti.
Mario Monti quindi ammonisce il Paese. Se sostanzialmente non si dovesse trovare una soluzione al problema finiremmo tutti molto male... minacce all'intera popolazione, ingnara del significato profondo di quello che sta accadendo!
Poi continua: "In poche parole, certe ritualità e tradizioni ora passano in secondo piano. Dietro il Parlamento e le forze sociali vi sono i cittadini che sembrano apprezzare il lavoro che stiamo svolgendo al servizio del paese. I sondaggi? Cercheró di seguirli il meno possibile, altrimenti mi farei illusioni non durature".
Mario Monti dunque è l'ennesimo prestanome delle lobby bancarie, chiamato a sostituire l'ormai impopolare Berlusconi, per attuare i dictat di Bruxselles.
Ecco quindi che con l'ennesima manovra prende forma la SOLUZIONE al problema.
Continua Mario Monti: "... far fronte al peggioramento del deficit per effetto dell'ulteriore frenata del Pil. A conti fatti, 11 miliardi cui andrà aggiunto un quinto in più : il pacchetto di riforme strutturali con impatto immediato sul deficit, dunque già a partire dal 2012. Ci si avvicina in tal modo ai 20 miliardi ipotizzati in questi giorni. Agiremo con rapidità" assicura il premier. "Mi dicono che normalmente occorrono cinque o sei settimane per mettere a punto una manovra. Noi lo faremo in tempi molto ristretti", ovviamente senza perdere tempo, prima che l'effetto panico passi, prima che la gente si possa rendere conto della grande truffa che sta subendo.
Molti di voi potrebbero non credere a quanto detto. Allora è bene sapere chi è ad esempio Mario Monti:
"Mario Monti oltre ad essere un noto economista è anche il Presidente europeo della Commissione Trilaterale. La Commissione Trilaterale o Trilateral Commision è un’organizzazione fondata il 23 giugno 1973 da David Rockefeller, presidente della Chase Manhattan Bank, e di altri dirigenti del gruppo Bilderberg e del Council on Foreign Relations, tra cui Henry Kissinger e Zbigniew Brzezinski. La Trilaterale conta come membri più di 300 influenti privati cittadini (uomini d’affari, politici, intellettuali) dall’Europa, dal Giappone e dal Nord America, con l’obiettivo dichiarato di promuovere una cooperazione più stretta tra queste tre aree. Ha sede sociale a New York. Si tratta di una organizzazione che ha per fondamento oltre che il liberismo economico anche una sorta di ideologia mondialista in base alla quale, come già detto per il gruppo Bildenberg, esisterebbe una sorta di governo di saggi che potrebbe tenere le fila del mondo intero, anche la Trilateral ha rapporti con gli Illuminati, taluni cercano la ragione della nascita della Trilateral con la necessità del think tank americano di proporre una idea alternativa e forte in una situzione americana (negli anni 70) in cui il potere economico veniva minato dalla Guerra del Vietnam.
http://affaritaliani.libero.it/economia/eurodebitocrisi_mervin_king_bank_england01122011.html?refresh_ce
http://ilsole24ore.com/sole24orem/post/99?url=Aa2LjAQE
http://mediterranews.org/2011/11/tutto-quello-che-nessuno-ti-dice-su-mario-monti-dalla-skull-and-bones-alla-trilateral-passando-per-la-goldman-sachs/
Crollo dell'Euro:
"Una farsa degli Illuminati?"
La crisi finanziaria galoppante che sta attanagliando l'Europa sembra costringere Bruxelles a prendere dei provvedimenti fiscali ancora più drastici, che obbligheranno i singoli stati a dure manovre correttive. Che sia questo l'ultimo sfrontato attacco degli Illuminati o un inganno per costringere i paesi dell'Euro a manovre improponibili.
Le ultime notizie riportate dalla stampa mondiale parlano di un imminente crack dell'Euro. La situazione sembra essere dettata da disastrosi previsioni di bilancio per il 2012 e 2013 e da una sempre più scarsa insonvibilità finanziaria.
La Merkel, il cancelliere tedesco, capo del governo del paese economicamente più forte della Comunità europea, dopo aver ostinatamente detto il suo "no", alla creazione degli "Euro Bond", i titoli di credito per la raccolta di liquidità dei singoli stati, è tra i capisaldi dell'ostinata guerra finanziaria, che obbliga gli stati più deboli, tra cui l'Italia, a effettuare manovre finanziarie antipopolari, straordinarie e fortemente restrittive.
La stragrande maggioranza della popolazione europea è ignara di tutto quello che sta accadendo e soprattutto innocente. La politica di Bruxelles, impone rigore, per porre rimedio ad una crisi di cui nessuno è colpevole. Non lo sono i milioni di lavoratori, forse non lo sono nemmeno gli sperperi della politica e lo sfruttamento del lavoro delle imprese. Addirittura pare che, non lo sia nemmeno la corruzione e l'evasione fiscale.
Questa volta la crisi, non è nemmeno nata dai crack di alcune grosse banche e istituti finanziari come quella del 2008. La crisi che stiamo vivendo pare così irreale, che sorge il dubbio che sia stata costruita nelle borse per affondare l'Euro e l'Eurozona.
Questo crack non è escluso dai portavoce della Goldman Sachs americana: "Le possibilità di sviluppi più caotici, come il crollo dell'euro, sebbene ancora minori, sono cresciute", hanno comunicato dopo l'apertura dei mercati azionari. Per l'Europa è prevista una lieve recessione.
Mervyn King, capo della Bank Of England ha spiegato, che in merito a questa disastrosa situazione: "non intendo dare dettagli, ma certamente stiamo preparando dei piani di emergenza. Forse, l'Eurozona non si dissolverà, o sopravviverà in varie forme, ma forse c'è anche la possibilità di un default. Nessuno di noi puo' saperlo".
Per il banchiere britannico "la crisi dell'area euro è una crisi di solvibilità non di liquidità. E l'interconnessione delle grandi banche significa che anche il sistema bancario e le economie mondiali ne risentono. Solo i governi direttamente interessati possono trovare la via di uscita dalla crisi. Ma qui nel Regno Unito dobbiamo rafforzare la resistenza del sistema finanziario", ha concluso King.
Da queste parole si capisce come in effetti la crisi è legata alla solvibilità delle banche e che solo manovre restrittive dei singoli stati possono sistemare.
E' lecito dunque ipotizzare che, la situazione che stiamo vivendo sia una grande farsa per obbligare gli stati a depaupurare ancor piu le finanze dei propri cittadini?
Ovviamente la "grande crisi" senza testa né coda, che è stata inscenata è risolvibile solo con le riforme, secondo il pensiero di Mario Draghi:
"Per evitare lo scenario peggiore prospettato dalla Bank of England, il presidente della Banca Centrale Europea Mario Draghi ha ribadito stamane che i Paesi finiti nel mirino dei mercati "devono fare le riforme", e soprattutto "intervenire in modo strutturale sulle loro economie". Spagna e Italia, però, "sono ora sulla strada giusta".
A Strasburgo (sede del Parlamento Ue), il numero uno dell'Eurotower ha anche tracciato una road-map per risolvere la crisi dell'eurodebito. Ci sono "tre pilastri per ricostruire la credibilità della moneta unica" e "superare la situazione". "Il primo è fissare un ancoraggio che guarda al futuro. Dobbiamo, po,i ridisegnare le regole fiscali", cosa che "presuppone un accordo", ha aggiunto Draghi.
Per l'Europa dunque, tradotto in soldoni, basterebbe applicare nuove tasse, o ridurre ancor più gli stipendi, magari togliere anche le 13me, le pensioni, aumentare ancor più le aliquote, la benzina ecc... Siamo dunque alle solite e la soluzione è sempre e soltanto la stessa: tasse e tagli.
Purtroppo, peró, in questo momento storico, che dura da troppo tempo, la popolazione degli stati europei è giá fiaccata da precedenti tagli e tassazioni alle loro rendite e stringere ancor di più la corda, significherebbe sofforare definitivamente la vita dei cittadini europei.
Le ultime notizie riportate dalla stampa mondiale parlano di un imminente crack dell'Euro. La situazione sembra essere dettata da disastrosi previsioni di bilancio per il 2012 e 2013 e da una sempre più scarsa insonvibilità finanziaria.
La Merkel, il cancelliere tedesco, capo del governo del paese economicamente più forte della Comunità europea, dopo aver ostinatamente detto il suo "no", alla creazione degli "Euro Bond", i titoli di credito per la raccolta di liquidità dei singoli stati, è tra i capisaldi dell'ostinata guerra finanziaria, che obbliga gli stati più deboli, tra cui l'Italia, a effettuare manovre finanziarie antipopolari, straordinarie e fortemente restrittive.
La stragrande maggioranza della popolazione europea è ignara di tutto quello che sta accadendo e soprattutto innocente. La politica di Bruxelles, impone rigore, per porre rimedio ad una crisi di cui nessuno è colpevole. Non lo sono i milioni di lavoratori, forse non lo sono nemmeno gli sperperi della politica e lo sfruttamento del lavoro delle imprese. Addirittura pare che, non lo sia nemmeno la corruzione e l'evasione fiscale.
Questa volta la crisi, non è nemmeno nata dai crack di alcune grosse banche e istituti finanziari come quella del 2008. La crisi che stiamo vivendo pare così irreale, che sorge il dubbio che sia stata costruita nelle borse per affondare l'Euro e l'Eurozona.
Questo crack non è escluso dai portavoce della Goldman Sachs americana: "Le possibilità di sviluppi più caotici, come il crollo dell'euro, sebbene ancora minori, sono cresciute", hanno comunicato dopo l'apertura dei mercati azionari. Per l'Europa è prevista una lieve recessione.
Mervyn King, capo della Bank Of England ha spiegato, che in merito a questa disastrosa situazione: "non intendo dare dettagli, ma certamente stiamo preparando dei piani di emergenza. Forse, l'Eurozona non si dissolverà, o sopravviverà in varie forme, ma forse c'è anche la possibilità di un default. Nessuno di noi puo' saperlo".
Per il banchiere britannico "la crisi dell'area euro è una crisi di solvibilità non di liquidità. E l'interconnessione delle grandi banche significa che anche il sistema bancario e le economie mondiali ne risentono. Solo i governi direttamente interessati possono trovare la via di uscita dalla crisi. Ma qui nel Regno Unito dobbiamo rafforzare la resistenza del sistema finanziario", ha concluso King.
Da queste parole si capisce come in effetti la crisi è legata alla solvibilità delle banche e che solo manovre restrittive dei singoli stati possono sistemare.
E' lecito dunque ipotizzare che, la situazione che stiamo vivendo sia una grande farsa per obbligare gli stati a depaupurare ancor piu le finanze dei propri cittadini?
Ovviamente la "grande crisi" senza testa né coda, che è stata inscenata è risolvibile solo con le riforme, secondo il pensiero di Mario Draghi:
"Per evitare lo scenario peggiore prospettato dalla Bank of England, il presidente della Banca Centrale Europea Mario Draghi ha ribadito stamane che i Paesi finiti nel mirino dei mercati "devono fare le riforme", e soprattutto "intervenire in modo strutturale sulle loro economie". Spagna e Italia, però, "sono ora sulla strada giusta".
A Strasburgo (sede del Parlamento Ue), il numero uno dell'Eurotower ha anche tracciato una road-map per risolvere la crisi dell'eurodebito. Ci sono "tre pilastri per ricostruire la credibilità della moneta unica" e "superare la situazione". "Il primo è fissare un ancoraggio che guarda al futuro. Dobbiamo, po,i ridisegnare le regole fiscali", cosa che "presuppone un accordo", ha aggiunto Draghi.
Per l'Europa dunque, tradotto in soldoni, basterebbe applicare nuove tasse, o ridurre ancor più gli stipendi, magari togliere anche le 13me, le pensioni, aumentare ancor più le aliquote, la benzina ecc... Siamo dunque alle solite e la soluzione è sempre e soltanto la stessa: tasse e tagli.
Purtroppo, peró, in questo momento storico, che dura da troppo tempo, la popolazione degli stati europei è giá fiaccata da precedenti tagli e tassazioni alle loro rendite e stringere ancor di più la corda, significherebbe sofforare definitivamente la vita dei cittadini europei.
RIDOTTI IN SCHIAVITU'?
Il disegno di questi pazzi senza scrupoli, gli "Illuminati", che presumibilmente manipolano i giochi di borsa, alla fine è molto semplice e viene facilmente inquadrato dall'equazione di Icke:
PROBLEMA-REAZIONE-SOLUZIONE
I mercati delle finanze alla mercé degli Illuminati scatenano il PROBLEMA speculando sulla solvibilitá degli Istututi di credito fino ad intaccare la stessa solidità dell'Euro. Il rischio di recessione e di default dei singoli stati, obbliga i capi di governo ad una repentiea REAZIONE proclamando lo stato di crisi e di emergenza. Ecco a tal proposito le parole del nuovo Presidente del Consiglio italiano Mario Monti, in vista del decisivo appuntamento dell'8 e 9 dicembre. Vertice che egli stesso definisce decisivo per il destino dell'Unione europea.
"Sono in programma incontri con le forze politiche e le parti sociali, ma la linea pare giá sostanzialmente tracciata, anche sulle pensioni. Rivolgere un appello a tutti. Siamo in una situazione "straordinariamente delicata". Sarà un appello al senso collettivo di responsabilità, perché se l'Italia manca questo passaggio fondamentale, vi saranno conseguenze molto gravi per tutti.
Mario Monti quindi ammonisce il Paese. Se sostanzialmente non si dovesse trovare una soluzione al problema finiremmo tutti molto male... minacce all'intera popolazione, ingnara del significato profondo di quello che sta accadendo!
Poi continua: "In poche parole, certe ritualità e tradizioni ora passano in secondo piano. Dietro il Parlamento e le forze sociali vi sono i cittadini che sembrano apprezzare il lavoro che stiamo svolgendo al servizio del paese. I sondaggi? Cercheró di seguirli il meno possibile, altrimenti mi farei illusioni non durature".
Mario Monti dunque è l'ennesimo prestanome delle lobby bancarie, chiamato a sostituire l'ormai impopolare Berlusconi, per attuare i dictat di Bruxselles.
Ecco quindi che con l'ennesima manovra prende forma la SOLUZIONE al problema.
Continua Mario Monti: "... far fronte al peggioramento del deficit per effetto dell'ulteriore frenata del Pil. A conti fatti, 11 miliardi cui andrà aggiunto un quinto in più : il pacchetto di riforme strutturali con impatto immediato sul deficit, dunque già a partire dal 2012. Ci si avvicina in tal modo ai 20 miliardi ipotizzati in questi giorni. Agiremo con rapidità" assicura il premier. "Mi dicono che normalmente occorrono cinque o sei settimane per mettere a punto una manovra. Noi lo faremo in tempi molto ristretti", ovviamente senza perdere tempo, prima che l'effetto panico passi, prima che la gente si possa rendere conto della grande truffa che sta subendo.
Molti di voi potrebbero non credere a quanto detto. Allora è bene sapere chi è ad esempio Mario Monti:
"Mario Monti oltre ad essere un noto economista è anche il Presidente europeo della Commissione Trilaterale. La Commissione Trilaterale o Trilateral Commision è un’organizzazione fondata il 23 giugno 1973 da David Rockefeller, presidente della Chase Manhattan Bank, e di altri dirigenti del gruppo Bilderberg e del Council on Foreign Relations, tra cui Henry Kissinger e Zbigniew Brzezinski. La Trilaterale conta come membri più di 300 influenti privati cittadini (uomini d’affari, politici, intellettuali) dall’Europa, dal Giappone e dal Nord America, con l’obiettivo dichiarato di promuovere una cooperazione più stretta tra queste tre aree. Ha sede sociale a New York. Si tratta di una organizzazione che ha per fondamento oltre che il liberismo economico anche una sorta di ideologia mondialista in base alla quale, come già detto per il gruppo Bildenberg, esisterebbe una sorta di governo di saggi che potrebbe tenere le fila del mondo intero, anche la Trilateral ha rapporti con gli Illuminati, taluni cercano la ragione della nascita della Trilateral con la necessità del think tank americano di proporre una idea alternativa e forte in una situzione americana (negli anni 70) in cui il potere economico veniva minato dalla Guerra del Vietnam.
La Trilateral, non è un livello segreto infatti si trova persino il sito web che riporta, Mario Monti presidente dell’ufficio Trilateral della regione europea, come sappiamo però l’organizzazione è stata spesso oggetto e soggetto di molte critiche tanto è che nelle note teorie del complotto spesso ampio spazio è dedicato alla Trilateral.
Il nuovo Premier italiano dunque sarebbe persino membro di una organizzazione sovranazionale che non nasconde i suoi interessi mondiali.
Nei fatti è noto che Monti ha studiato presso la famosa università americana di Yale, dove ha sede anche uno dei bracci più segreti della massoneria la Skull and Bones, ovvero teschio e ossa, la società fondata nel 1832 da William Huntington Russell e Alphonso Taft, la società nasce prima con spirito goliardico ma poi diventa una vera e propria società segreta con metodi e prassi di affiliazione simili a quelli dei Framassoni, anche la Skull and Bones è uno dei soggetti principi della teoria del complotto ma, più che tutto è nota al mondo l’influenza che i Bonesmen hanno nei media di tutto il mondo. Non basta però quel che già è stato scritto, Mario Monti apprezza ed è amato nei luoghi di potere infatti risulta essere l’International Advisor di Goldman Sachs, parte dell’advisory board di Coca Cola Company, la Goldman Sach è un istituto bancario che offre servizi e specula con elevato rischio, il nome di questo gruppo bancario lo si trova nella brutta questione delle case ipotecate in America, ma il suo “zampino” c’è anche in Grecia ed in Argentina, tanto è che sul gruppo pendono persino inchieste ed indagini per danni e truffa dei propri clienti".
Il sostituto di Berlusconi quindi, non è nient'altro che un ennesimo prestanome degli Illuminati e bastano i suoi precedenti con le famiglie Rockfeller e Bildenberg, per capire, cosa si nasconda sotto il finto buonismo di risanamento del Paese cui è stato legittimato a svolgere nel suo mandato.
Ecco quindi chiaro, il disegno in atto in Europa. La minaccia della caduta dell'Euro è quindi FASULLA, ed è soltanto un pretesto per far risultare popolari ai vari parlamenti europei dei singoli stati, manovre restrittive che altrimenti sarebbero improponibili.
Il piano dei banchieri è dunque quello di levare completamente il potere di acquisto alla popolazione e renderla schiava, togliere le pensioni ai lavoratori e sfiancare ogni risparmio per tenerci schiavi del Nuovo Ordine che sta velocemente prendendo piede in Europa.
Nei fatti è noto che Monti ha studiato presso la famosa università americana di Yale, dove ha sede anche uno dei bracci più segreti della massoneria la Skull and Bones, ovvero teschio e ossa, la società fondata nel 1832 da William Huntington Russell e Alphonso Taft, la società nasce prima con spirito goliardico ma poi diventa una vera e propria società segreta con metodi e prassi di affiliazione simili a quelli dei Framassoni, anche la Skull and Bones è uno dei soggetti principi della teoria del complotto ma, più che tutto è nota al mondo l’influenza che i Bonesmen hanno nei media di tutto il mondo. Non basta però quel che già è stato scritto, Mario Monti apprezza ed è amato nei luoghi di potere infatti risulta essere l’International Advisor di Goldman Sachs, parte dell’advisory board di Coca Cola Company, la Goldman Sach è un istituto bancario che offre servizi e specula con elevato rischio, il nome di questo gruppo bancario lo si trova nella brutta questione delle case ipotecate in America, ma il suo “zampino” c’è anche in Grecia ed in Argentina, tanto è che sul gruppo pendono persino inchieste ed indagini per danni e truffa dei propri clienti".
Il sostituto di Berlusconi quindi, non è nient'altro che un ennesimo prestanome degli Illuminati e bastano i suoi precedenti con le famiglie Rockfeller e Bildenberg, per capire, cosa si nasconda sotto il finto buonismo di risanamento del Paese cui è stato legittimato a svolgere nel suo mandato.
Ecco quindi chiaro, il disegno in atto in Europa. La minaccia della caduta dell'Euro è quindi FASULLA, ed è soltanto un pretesto per far risultare popolari ai vari parlamenti europei dei singoli stati, manovre restrittive che altrimenti sarebbero improponibili.
Il piano dei banchieri è dunque quello di levare completamente il potere di acquisto alla popolazione e renderla schiava, togliere le pensioni ai lavoratori e sfiancare ogni risparmio per tenerci schiavi del Nuovo Ordine che sta velocemente prendendo piede in Europa.
A cura di Arthur McPaul
Fonti:
http://affaritaliani.libero.it/economia/eurodebitocrisi_mervin_king_bank_england01122011.html?refresh_ce
http://ilsole24ore.com/sole24orem/post/99?url=Aa2LjAQE
http://mediterranews.org/2011/11/tutto-quello-che-nessuno-ti-dice-su-mario-monti-dalla-skull-and-bones-alla-trilateral-passando-per-la-goldman-sachs/
http://nemsisprojectresearch.blogspot.com
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domenica 4 dicembre 2011
La Massoneria gestisce l’intera speculazione Finanziaria Mondiale? A chi giova lo stato di crisi economica in cui versano la maggior parte dei paesi dell'Occidente capitalista?
Roma - (Italia) - Il Capo del Governo uscente, l’unico imputato per la crisi economica, in realtà non é il principale artefice della recessione italiana. Lui e le sue fastidiose leggi ad personam, le sue crociate contro quei comunisti dei magistrati e la sua eccessiva fiducia nell’incompetenza reiterata di Tremonti hanno sicuramente contribuito al disastro economico italiano, ma non possono essere le uniche ragioni. La vera ragione della crisi é la massoneria mondiale. Una cricca di potenti, tanto ricchi da poter creare a piacimento crisi e risanamenti nei conti di una intera nazione. Sono loro che smuovono immense quantità di capitali, che mettono in moto ogni singolo meccanismo speculativo sul mercato finanziario. La morsa che hanno stretto su Grecia, Irlanda, Portogallo e Spagna, ora sta soggiogando l’Italia.
Il fatto che uno di questi massoni si trovi ora alla guida dell’Italia é una situazione davvero molto pericolosa, perchè a loro interessa il crack finanziario del Belpaese.
Ultimamente, ogni volta che il governo prendeva una spallata e iniziava a vacillare pericolosamente, il mercato dava fiducia all’Italia e lo Spread si assestava. Di contro, ad ogni indizio che portava alla stabilità del governo, specie in concomitanza con le dichiarazioni pubbliche di resistenza del Cavaliere, lo Spread volava. É come se il mercato credesse nell’Italia ma non nel suo governo.
É proprio questa la situazione: la massoneria mondiale non gradiva più Silvio Berlusconi. L’ex premier, che ha goduto per tutti gli anni dei suoi mandati dell’appoggio delle logge, era diventato scomodo. Ero uno ostacolo per la “conquista” dell’Italia.
Ecco le motivazioni per le quali la massoneria voleva silurare Berlusconi e vuole il tracollo totale della finanza italiana:
- La politica energetica italiana dà molto fastidio ai confratelli anglo-ebraici-americani. Il cavaliere, per quanto criticabile sul tutti i fronti, è però riuscito a instaurare rapporti commerciali energetici con Libia e Russia. Travolto il regime Gheddafi è rimasta soltanto la Russia di Putin, l’E.N.I. é in difficoltà, nessun accordo con il nuovo governo libico é stato ancora intavolato. Attualmente, il 30% dell’E.N.I. è in mano pubblica. Un altro 20% lo possiedono gli investitori anglo-ebraici-statunitensi che tirano le fila del mercato globale e che vogliono mettere le loro avide mani, grazie alla crisi economica creata ad arte, sulle decine di miliardi che una maggiore proprietà dell’E.N.I significherebbe. Se l’Italia affonda, deve svendere le sue azioni. Se le svende, i grandi burattinai ci guadagnano.
- Con quasi 2500 tonnellate di oro, l’Italia possiede la terza maggior riserva di oro al mondo, dopo Stati Uniti e Germania. Il Fort Knox (precisamente 2.451,80 tonnellate) fa gola a molti. Mettere in ginocchio un paese con le tasche così piene d’oro é il sogno di ogni potente speculatore.
- L’Italia é un paese con un importante patrimonio pubblico. Se l’Italia va male lo deve per forza svendere. I capitali stranieri sono voraci in termine di patrimoni pubblici. Ogni volta che un Paese va male, o é scosso da un accadimento che lo ha fortemente indebolito, gli avvoltoi sono lì, sempre pronti per nutrirsi di disgrazie.
In Italia una cosa simile é già accaduta nel 1992 e allora vinsero i massoni: a poche settimane dalla strage di Capaci (il 23 maggio 1992), esattamente il 2 giugno 1992 sul Britannia, il panfilo della Regina Elisabetta II, si organizzò un vero e proprio complotto ai danni dell’Italia.
George Soros, Giulio Tremonti, il Direttore generale del Tesoro Mario Draghi, Il Presidente dell’IRI Romano Prodi, il Presidente dell’ENEL Franco Bernabé, il Governatore di Bankitalia Carlo Azeglio Ciampi e il Ministro Beniamino Andreatta, svendettero il patrimonio pubblico ai capitali stranieri come Goldman Sachs, Barings, Warburg e Morgan Stanley.
I nostri B.O.T. Vennero immediatamente declassati dalle agenzie di rating mondiali (indovinate un pò, tra l’altro, nelle mani di chi sono) e lo speculatore ungaro-ebraico George Soros, cercò di impossessarsi di 10.000 miliardi di lire della Banca d’Italia, speculando sterlina contro lira.
Carlo Azeglio Ciampi, per “impedire”, diciamo così, tale speculazione, bruciò le riserve in valuta straniera: 48 miliardi di dollari. Ciampi, per questi suoi servigi sarà premiato con la Presidenza della Repubblica.
Su George Soros indagarono le procure di Roma e Napoli, ma lo strapotere dei suoi amici massoni vinsero ancora una volta e tutte le accuse caddero nel vuoto.
A seguito di questo attacco mirato alla lira, e della sua immediata svalutazione del 30% partì la più grande privatizzazione di Stato a prezzi stracciati (ENEL, ENI, Telecom, ecc.), per opera dei governi Amato (1992-1993) e Prodi (1996-1998). In quel caso la Massoneria si accontentò di una speculazione “mirata”, un colpo all’Italia che sarebbe stato molto lucroso ma non letale per il Bel Paese. Ciò che mi preoccupa é che i loro ingordi stomaci rumina soldi questa volta vogliano mangiare il più possibile, fino a spolpare tutta la carne, facendo affiorare dal sangue le ossa del povero scheletro italico.
Mario Monti é completamente invischiato con questa gente, ne fa parte, é uno di loro. La sua presenza su panfili reali e negli hotel di super lusso – in cui avvengono le riunioni del Gruppo Bildenberg (nel 2004 anche in Italia, a Stresa, sul Lago Maggiore) – sono documentate e comprovate. Questi avidi porci bramosi di denaro che perseguono biecamente il loro benessere, il loro arricchirsi, il loro lucrare sulla povera gente.
Proprio quei porci che definiscono P.I.I.G.S.(anagramma della parola “porci” in inglese) i cinque paesi più in crisi dell’Unione Europea (Portogallo, Italia, Irlanda, Grecia, Spagna) anche se in realtà i veri artefici di questa situazione sono loro: le loro macchinazioni, il loro prender di mira a turno un nuovo Paese dell’Unione, serve solo alle loro squallide speculazioni. I cosiddetti “Pigs”, i maiali, sono semplice carne da macello, da triturare per generare dei guadagni.
La nascita dell’Euro é stata la più grande speculazione massonica della storia. I maiali sono così stati messi in un grande recinto, dal quale é meglio individuabile il più vulnerabile, colui che offrirà meno resistenza alla propria macellazione (guarda caso, gli inglesi, gli europei più potenti nelle logge massoniche, non fanno parte della moneta unica. Il porcello inglese ingrassa fuori dal recinto).
Conosciuti tutti questi retroscena, sei ancora convinto che Mario Monti farà soltanto il bene dell’Italia? Vorrà o dovrà compiacere quei maiali dei suoi amici.
La massoneria gestisce l’ intera speculazione finanziaria mondiale. La stessa speculazione che ha preso di mira l’Italia e che ci sta facendo sprofondare sempre di più nella recessione.
Alcune delle organizzazioni che controllano il mondo
- Il Consiglio dei Trentatré:
Vi si trovano i più importanti frammassoni del mondo politico, economico e religioso.
- Il Comitato dei Trecento:
Fu fondato dalla Nobiltà Nera nel 1729 per occuparsi dell’attività bancaria internazionale, dei problemi legati al commercio e per sostenere il traffico dell’oppio. E’ controllato dalla Corona britannica. Comprende l’intero sistema bancario mondiale e i più importanti rappresentanti delle nazioni occidentali. Tutte le banche sono collegate ai Rothschild attraverso il Comitato dei Trecento.
Il dott. Coleman pubblicò i nomi di 209 organizzazioni, 125 banche e 341 membri passati e presenti del comitato dei quali ve ne elencherò soltanto alcuni:
Balfour Arthur, Brandt Willy, Bulwer-Lytton Edward, Bundy McGeorge, Bush George, Carrington Lord, Chamberlain Huston Stewart, Constanti, Casa di Orange, Delano Famiglia, Drake Sir Francis, Du Pont Famiglia, Forbes John M., Federico IX, re di Danimarca, George Lloyd, Grey Sir Edward, Haig Sir Douglas, Harriman Averill, Hohenzollern Casa di House, Inchcape Lord,Kissinger Henry, Lever Sir Harold, Lippmann Walter, Lockhart Bruce, Loudon Sir John, Mazzini Giuseppe, Mellon Andrew, Milner Lord Alfred, Mitterand Francois, Morgan J.P., Norman Montague,
Oppenheimer Sir Henry, Palme Olof, Principessa Beatrix, Regina Elisabetta II, Regina Giuliana, Rainier Principe, Retinger Joseph, Rhodes Cecil,
Rockefeller David, Rothmere Lord, Rothschild Edmond, Shultz George, Spellman il cardinale, Thyssen-Bornemisza il barone, Vanderbit, Famiglia
von Finck, il barone, von Habsburg Otto, von Thurn und Taxis Max, Warbug S.G., Warren Earl, Young Owen
- CFR: Council on Foreign Relations
Fu costituito nel 1921 dal gruppo “Round Table” (Tavola Rotonda) ed è anche conosciuto come “l’establishment”, “il governo invisibile” o “il ministero degli esteri dei Rockefeller”. Oggi questa organizzazione semisegreta è una delle associazioni più influenti negli USA e tutti i suoi soci sono cittadini statunitensi senza eccezioni. Oggi il CFR esercita la propria autorità ferrea sulle nazioni del mondo occidentale, sia direttamente attraverso rapporti con organizzazioni similari, sia attraverso istituzioni come la Banca Mondiale di cui assume la presidenza. Dalla fondazione del CFR, tutti i presidenti americani eccetto Ronald Reagan ne erano stati membri prima della loro elezione. Il vice presidente di Reagan, George Bush ne era membro. Nel 1977 Bush era addirittura direttore del CFR. Il CFR è controllato dal gruppo Rockefeller e vuole attuare l’obiettivo di quest’ultimo, un unico governo mondiale.
- Teschio e Tibie
E’ la cerchia più segreta del CFR. I suoi membri lo chiamano semplicemente “l’ordine”. Alcuni lo identificano per più di 150 anni come il Locale 322 di una società segreta tedesca. Altri lo chiamano la “fratellanza della morte”. L’ordine segreto del Teschio e Tibie fu introdotto all’università di Yale nel 1833 da William Huntington Russel e Alfonso Taft. Russel l’aveva portato a Yale dal suo soggiorno studentesco in Germani nel 1832. Nel 1856 l’ordine fu incorporato nel Russel Trust. Tra l’altro l’ordine costituisce la cerchia ristretta, l’élite, del CFR.
Dal 1833 Teschio e Tibie è stato dominato dai seguenti imperi di famiglia:
Rockefeller (Standard Oil)
Harriman (Ferrovie)
Weyerhaeuser (Legname)
Sloane (Commercio al dettaglio)
Pillsbury (Mulini da grano)
Davison (J.P.Morgan)
Payne (Standard Oil)
- Tavola Rotonda
Cecil Rhodes, membro del Comitato dei 300, fondò la “Tavola Rotonda” in Inghilterra il 5 febbraio 1891. Tra i cosi fondatori si furono Stead, Lord Esher, Lord Alfred Milner, Lord Rothschild e Lord Arthur Balfour. L’assetto del gruppo fu -come l’SS di Hitler- copiato dalla Società di Gesù, l’ordine gesuita.
Il principale obiettivo di questo gruppo fu l’espansione dell’impero britannico nel mondo con l’inglese come lingua universale. In realtà, Rhodes si sforzò di costruire un governo mondiale per il bene dell’umanità, ma il gruppo fu poi infiltrato dagli agenti degli Illuminati.
- Bilderberg
Questa organizzazione segreta fu costituita nel maggio 1954 all’ Hotel de Bilderberger a Oosterbeek in Olanda dal Comitato dei Trecento. I Bilderberger sono un gruppo di circa 120 persone dell’alta finanza dell’Europa occidentale, degli USA e del Canada. I loro principali obiettivi sono un governo mondiale per l’anno 2000 e un esercito mondiale sotto l’egemonia dell’ONU. Il gruppo è anche chiamato il “governo mondiale invisibile”.
Un gruppo di consiglieri composto da un comitato di direzione (24 europei e 15 americani) decide chi sarà invitato alle riunioni. Però non tutti i partecipanti sono degli “iniziati”. Possono solo rappresentare dei gruppi d’interesse o altre personalità.
Alcuni dei più importanti rappresentanti internazionali sono o erano:
Agnelli Giovanni
Brezinski Zbigniew
Bush George
Carrington Lord
Dulles Allen
Clinton Bill
Ford Henry II
Gonzales Felipe
Jankowitsch Peter
Kennedy David
Kissinger Henry
Luns Joseph
Lord Roll of Ipsden
McNamara Robert
Martens Wilfried
Palme Olof
Reuther Walter P.
Rockefeller David
Rockefeller John D.
Rockefeller Nelson
Rothschild Edmund de Tindemanns
Warbug Eric D.
Warbug Siegmund
Worner Manfred
- Commissione Trilaterale
Questa organizzazione segreta fu fondata nel giugno 1973 da David Rockefeller e Zbigniew Brezinski per il Comitato dei Trecento, e si mise al lavoro perché le organizzazioni esistenti come l’ONU non portavano avanti la costituzione di un governo mondiale unico in modo abbastanza celere. Ci voleva una spinta. Questa organizzazione elitaria mira a riunire i massimi dirigenti dei giganti industriali e commerciali, cioè delle nazioni trilaterali – gli USA, il Giappone e l’Europa occidentale – per imporre un “Nuovo Ordine Mondiale”. L’organizzazione ha circa 200 membri che, al contrario dei Bilderberger, lo sono a vita.
La Commissione Trilaterale controlla tramite i membri del CFR, l’intera economia degli USA con le lobby per la politica, i militari, il petrolio, l’energia e i media. I membri sono direttori d’azienda, banchieri, agenti immobiliari, economisti, esperti di scienze politiche, avvocati, editori, politici, dirigenti sindacali, presidenti di fondazioni e giornalisti.
I più importanti:
Brezinski Zbigniew
Bush George
Clinton Bill
Kissinger Henry
McNamare Robert
Rockefeller David
Rockefeller John D.
Rothschild Edmund
- Il Club di Roma
E’ un gruppo di membri internazionali dell’establishment provenienti da circa 25 paesi (circa 50 persone). Fu fondato ed è finanziato dal clan di Rockefeller dal loro podere a Bellago, in Italia. Ancora una volta il principale obiettivo è un governo mondiale sotto il controllo dell’élite. Il Club di Roma aveva anche elaborato una religione mondiale e adottò l’opinione sbagliata di una crisi energetica e di una sovrappopolazione sulla Terra diffusa dai media. Secondo William Cooper, a quanto pare svilupparono anche il virus dell’AIDS e lo fecero diffondere allo scopo di iniziare il programma di una grande pulizia razziale per il governo mondiale.
- Le Nazioni Unite: ONU
Gli orientamenti per la Lega delle Nazioni furono accettati e approvati al congresso dei frammassoni a Parigi il 29/30 giugno 1917. Fu l’inizio della Lega delle Nazioni costituita a Ginevra nel 1919. L’Organizzazione delle Nazioni Unite nacque nel 1945 a San Francisco su quei principi. E’ un’istituzione modellata dagli Illuminati, la più grande loggia massonica del mondo, nella quale tutte le nazioni del mondo si uniranno. L’ironia è che, secondo il riassunto delle regole del machiavellismo, punto quattro, nella prefazione, la gente di tutte le nazioni presenti nelle Nazioni Unite chiede ora che questa istituzione risolva tutti i suoi problemi, e che intervenga per far cessare le guerre; benché gli uomini che idearono quell’istituzione siano gli stessi che fomentarono tutte le guerre degli ultimi due secoli.
In pubblico l’ONU sembra essere un buon amico di tutti quanti che “si occuperà di tutti i problemi”. Almeno 47 membri del CFR erano tra i delegati americani fondatori compreso David Rockefeller. L’emblema dell’ONU è chiaramente un simbolo massonico.
I campi a trentatré gradi del globo dell’ONU rappresentano i trentatré gradi del Rito scozzese della massoneria. Le pannocchie di granturco con tredici chicchi ciascuna su entrambi i lati del globo simboleggiano i tredici gradi della gerarchia degli Illuminati e si riferiscono al numero tredici, che per gli ebrei è il numero che porta fortuna. Il numero tredici è il più importante numero nella frammassoneria e ha vari significati. Gesù ebbe dodici discepoli e lui stesso fu il tredicesimo. Nella Cabala, nella numerologia e con la tredicesima carta dei tarocchi, “la Morte”, il tredici significa la trasformazione, l’alchimia, la rinascita, la fenice che risorge dalle ceneri, la consapevolezza dei segreti e perciò la capacità di materializzarsi e di smaterializzarsi, la capacità di creare dall’etere.
Tratto da - Le società segrete e il loro potere nel XX secolo – di Jan van Helsing
Fonte: http://osservatoriosovranitanazionale.wordpress.com
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