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sabato 3 dicembre 2011

Lunedì arriva la manovra del governo Monti: in agenda pensioni, piano casa, iva e lavoro...


 Sopra, Beppe Grillo attacca il Governo Monti su La 7

Sarà un altro fine settimana ricco di rumor, indiscrezioni e prese di posizione. E´ il week end che anticiperà l´approvazione della manovra "equità-crescita-rigore" del nuovo governo Monti. Il premier domenica incontrerà i sindacati e i rappresentanti degli enti locali per illustrare le linee guida dei provvedimenti che il Consiglio dei Ministri varerà il giorno successivo. La manovra, che potrebbe aggirarsi intorno ai 25 miliardi di euro, secondo le intenzioni del professore dovrebbe stimolare la crescita e contenere l´enorme debito pubblico, ma al suo interno ci saranno anche "riforme strutturali" per centrare il pareggio di bilancio entro il 2013. L´approvazione dell´intero pacchetto dovrebbe avvenire in tempi record, ovvero prima delle festività natalizie.

Riforma previdenziale
 
E´ lo snodo più critico di tutta la manovra, viste le forti resistenze da parte dei sindacati e di alcune forze politiche. Come accennato a Bruxelles dal ministro del Welfare, Elsa Fornero, il nuovo sistema pensionistico sarà contributivo "pro rata" per tutti a partire dal prossimo anno. In parole molto semplici: ogni individuo incasserà nella misura di quanto ha dato. Secondo le ultime ipotesi, l´idea che avanza è quella di un innalzamento immediato dell´età pensionabile delle donne a 62-63 anni per poi raggiungere nel 2016-2018 la soglia di vecchiaia per gli uomini che potrebbe aumentare da 65 a 66 anni. Per usufruire dei trattamenti pensionistici, inoltre, potrebbe essere inserito l´obbligo della maturazione di almeno 20 anni di contributi.


Piano Casa

E´ l'altro pilastro della manovra Monti che dovrebbe ruotare intorno alla reintroduzione dell´Ici sulla prima casa, cancellata definitivamente nel 2008 dal governo Berlusconi. Per salvaguardare il principio di equità, l´imposta sulla prima abitazione potrebbe andare a braccetto con una serie di detrazioni in base al reddito e alla composizione del nucleo famigliare. L´Ici dovrebbe diventare "super" per le seconde e le terze case. Queste tasse, con ogni probabilità, confluiranno nella nuova Imu (Imposta municipale unica) e saranno accompagnate dalla rivalutazione delle rendite catastali (ferme dal 1996), elevandole al 15-20% sui valori attuali. Con la reintroduzione dell´Ici sulla prima casa si allontanerebbe l´ipotesi della patrimoniale, anche in forma soft.

Iva più salata per tentare di abbassare Irap e Irpef

Spostare la tassazione da individui e aziende ai consumi e patrimoni. In quest´ottica dovrebbe inserirsi un ulteriore ritocco verso l´alto dell´Iva ordinaria, già portata al 21% dall´ultima manovra del governo Berlusconi. Secondo indiscrezioni di stampa ci potrebbe essere anche un innalzamento dell´Iva agevolata dal 10% all´11%, mentre non dovrebbe subire variazioni l´Iva al 4% (acquisto prima casa e beni alimentari). La maggiore tassazione sui consumi, secondo le intenzioni del nuovo esecutivo, dovrebbe favorire un abbassamento della pressione fiscale su individui e imprese (Irpef e Irap).

Lavoro

Su questo fronte la confusione è ancora alta e solamente nelle prossime ore si saprà qualcosa di più. Un primo provvedimento, ipotizzato da Corrado Passera durante l´incontro con le imprese, riguarda la possibilità di pagare i debiti arretrati verso i privati della pubblica amministrazione attraverso i titoli di Stato. Infine, il ministro Elsa Fornero si è detta favorevole all´introduzione del "reddito minimo garantito", che al giorno d´oggi è presente in ogni Paese dell´Unione Europea, tranne la Grecia, la Bulgaria e appunto l´Italia.


Fonte: Finanza.com
 
ROMA - Prende forma la manovra che verrà varata lunedì dal Consiglio dei ministri. Il governo starebbe valutando anche l'aumento delle aliquote Irpef di 2 (ma anche fino a 3) punti per gli scaglioni oggi al 41 e 43% che passerebbero così al 43 e 45%.

Quasi due ore di colloquio al Quirinale per fare il punto sulle misure per affrontare la crisi economica. Il presidente del Consiglio Mario Monti è salito in serata al Quirinale, accompagnato da Piero Giarda e Vittorio Grilli, per illustrare al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano le linee del pacchetto delle misure economiche che intende sottoporre lunedì al Consiglio dei Ministri e trasmettere subito dopo alle Camere. Non c'è ancora un testo definitivo ma solo bozze con un work in progress, si spiega in ambienti di governo.

Spunta poi una super-tassa sulle barche e i beni di lusso. Lo riferiscono all'agenzia Radiocor fonti tecniche che lavorano al provvedimento, spiegando che il valore della Manovra lorda sarà superiore ai 20 miliardi, cifra che andrà prevalentemente a correzione del deficit. La nuova tassa allo studio si accompagnerà alla patrimoniale o super-Ici sulle seconde e terze case (la scelta tra le due ipotesi non è ancora stata fatta), su cui si sta studiando un meccanismo di riserva per lo Stato, cioè una parte del gettito dovrà essere riversata dai Comuni all'Erario.

Il pacchetto fiscale, che sarà significativo e dovrebbe assicurare circa i due terzi delle risorse, contiene anche la reintroduzione dell'Ici sulla prima casa, con un'aliquota più bassa di quella vecchia e un'ampia manovrabilità per i Comuni: fermo il valore della rendita, si agirà sulla percentuale di adeguamento o sul moltiplicatore per allargare la base imponibile dell'imposta.

Quanto all'Iva, l'eventuale aumento non scatterebbe subito, ma verrà legato all'attivazione della clausola di stabilità prevista dalla delega fiscale.

Per il resto, sul fronte delle spese, oltre al capitolo pensioni, si lavora sulla sanità e sulle Autonomie, alle quali verrebbe chiesto un nuovo contributo di circa 3-4 miliardi: due alle Regioni (tramite sanità e personale), uno ai Comuni e 500 milioni alle Province. Il pacchetto-sviluppo, che farà salire l'importo della Manovra oltre i 20 miliardi, sarà concentrato su un alleggerimento dell'Irap, ma non sul cuneo fiscale.

La sanità non uscirà intoccata dalla manovra che il governo Monti si appresta a varare: il taglio di 2,5 miliardi di euro al Fondo sanitario nazionale, previsto dalla manovra di agosto per il 2013, potrebbe essere anticipato già all'anno prossimo. E per il 2013 potrebbe arrivare a 5 miliardi di euro.

Il premier Mario Monti vedrà domani mattina alle 10.30 una delegazione del Terzo polo composta da Pier Ferdinando Casini (Udc), Francesco Rutelli (Api) e Benedetto Della Vedova (Fli). Alle 12 Monti vedrà invece il segretario del Pdl, Angelino Alfano, con i capigruppo Fabrizio Cicchitto e Maurizio Gasparri. Il segretario del pd, Pier Luigi Bersani. Il governo ha convocato invece le parti sociali per domenica alle 9,30 per illustrare la manovra.

Pronta la stretta del governo sulle pensioni. Degli interventi farà certamente parte il pacchetto pensioni confermato da Elsa Fornero, con l’introduzione dal prossimo anno del sistema di calcolo contributivo pro rata e l’accelerazione del percorso di parificazione dell’età di vecchiaia tra uomini e donne, nel settore privato. Un percorso che il prossimo anno prevederebbe un primo impegnativo gradino di due anni: il requisito per l’uscita passerebbe da 60 a 62 anni, cioè almeno 63 effettivi considerando i 12-18 mesi da attendere prima della decorrenza effettiva (la cosiddetta finestra mobile).

Nel complesso, dal capitolo previdenza dovrebbero arrivare circa 5 miliardi. Altri 6 il governo conta di ricavarli dal pacchetto casa (reintroduzione dell’Ici sull’abitazione principali e inasprimento del prelievo sugli altri immobili, anche per effetto della rivalutazione delle rendite catastali). Il ritocco dell’imposta sul valore aggiunto garantirebbe invece circa 3 miliardi se applicato sulle sole aliquote agevolate, di più se toccasse di nuovo l’aliquota ordinaria che già il precedente esecutivo aveva portato dal 20 al 21.

Abbassamento della soglia al di sopra della quale scatta il divieto di contante: dagli attuali 2.500 euro scenderebbe a 500. Importo decisamente basso visto che si tratta di un divieto di carattere generale, collegato alla normativa anti-riciclaggio. Ma è stato preso in considerazione un obiettivo ancora più ambizioso, con la soglia ridotta fino a 100 euro. Lo stesso importo che si era posto come traguardo il governo Prodi relativamente però non al divieto generale, ma ad uno specifico applicato ai pagamenti fatti ai professionisti. Quella norma fu prima resa graduale, quindi cancellata dal centro-destra dopo la vittoria elettorale del 2008. Sempre in chiave di lotta all’evasione scatterà poi l’obbligo di inserire elementi patrimoniali in dichiarazione dei redditi.

«Noi vogliamo una trattativa e non una semplice consultazione», ha detto il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, parlando della riforma delle pensioni. «Quello che la Cisl vuole evitare è che si costruisca una sceneggiata, come quelle che conosciamo da diverso tempo», ha aggiunto Bonanni, replicando alla domanda se la Cisl sarà pronta a fare uno sciopero sulle pensioni. «C'è chi protesta, e chi decide, e poi in mezzo ci sono i pensionandi, che sopportano una mazzata che mai hanno ricevuto così forte. Noi a questo scenario non ci stiamo, siamo per trovare una soluzione responsabilmente».

Camusso: per ora no traccia equità. Stando alle indiscrezioni sulla manovra, in essa «non c’è traccia delle questioni “paghi chi non ha mai pagato”, e “paghi di più chi ha finora pagato poco». Così il segretario generale Cgil, Susanna Camusso, che spera di venire «stupita» dalle misure e si dice «ancora affascinata dall’uso della parola equità usata dal governo».

«Non mi pare che ci sia traccia di una tassa sulle grandi ricchezze. Spero di essere smentita domenica, nell’incontro con il governo». È il leader della Cgil, Susanna Camusso, a commentare così l’assenza di una vera e propria patrimoniale dalle indiscrezioni che si susseguono sulla portata della manovra che domenica il governo illustrerà alle parti sociali. «Noi eravamo rimasti alla parola equità», aggiunge a margine della presentazione del libro del leader della Fiom, Maurizio Landini.

La convocazione di domenica prossima, appare anche alla Cgil «più una illustrazione che un confronto. Misure come quelle sul mercato del lavoro e le pensioni si fanno con il confronto con il sindacato e non per decreto», aggiunge ribadendo come il tetto dei 40 anni di contribuzione per l’accesso alla pensione senza i requisiti anagrafici non solo «è un numero magico ma è anche inviolabile».

«Quaranta anni di lavoro bastano e non è tollerabile un allungamento obbligatorio mentre è ipotizzabile che invece per scelta si possa restare al lavoro», aggiunge. Un capitolo, quello previdenziale, che «preoccupa» il sindacato: «non vorremmo che si finisca solo per fare cassa perchè le risorse maggiori andrebbero a cassa e non per dare una risposta all’occupazione giovanile», conclude.

«Il programma del governo Monti non è il programma del Pd e, se il Pd voterà qualcosa che è diverso dal suo programma, non vuol dire che cambia programma». Stefano Fassina, responsabile Economia e Lavoro del Partito Democratico, ospite di Radio Città Futura, precisa che il Pd valuterà alla luce dei provvedimenti. «Non c'è ambiguità - chiarisce Fassina - il programma del Pd resta quello: se voteremo qualcosa di diverso è perché, in una situazione di emergenza, ci siamo assunti la responsabilità di sostenere un governo che risponde a forze politiche che hanno visioni e posizioni non solo diverse, ma addirittura opposte».

«Noi non siamo contrari al ritocco delle pensioni, ma dipende da quale ritocco e da quali pensioni. Quelle di anzianità, cioè di chi ha pagato 40 anni di contributi non devono essere toccate». Così il leader dell'Idv, Antonio Di Pietro, a Canale 5. «Altra cosa - aggiunge - sono le doppie e triple pensioni, le pensioni che si cumulano, che sono esagerate rispetto a un principio di equità. Ecco perchè sull'Ici, sulle pensioni e sulla patrimoniale facciamo delle distinzioni tra chi può e chi non può. Siamo contrari alla reintroduzione dell'Ici sulla prima casa. Se qualcuno deve dare un contributo di solidarietà bisogna colpire i grandi patrimoni, i capitali scudati piuttosto che i lavoratori con un salario minimo».

La Lega ribadisce il no. «Fare cassa sulle pensioni in questo momento di crisi è un modo di agire profondamente sbagliato. È il contrario delle riforme strutturali che servono al paese». Lo evidenzia il presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota. «Qui si vuole fare cassa - osserva ancora - facendo pagare chi ha lavorato tutta una vita e che ha come riflesso bloccare l'ingresso dei giovani nel mercato del lavoro».

«È necessario evitare innalzamenti troppo drastici dell'età minima obbligatoria magari coniugati con un anticipo del calcolo contributivo perché l'effetto per molte donne sarebbe quello di un'attesa nella disoccupazione di una pensione di entità inferiore a quella programmata», afferma l'ex ministro al Welfare,Maurizio Sacconi(Pdl), secondo il quale «occorre misura» tanto che le correzioni introdotte dai governi Berlusconi «sono state disegnate per dare tempo alle persone di organizzarsi in relazione a nuovi parametri».
Venerdì 02 Dicembre 2011 - 12:00    Ultimo aggiornamento: Sabato 03 Dicembre - 11:28
Fonte: http://www.ilmessaggero.it
 

mercoledì 30 novembre 2011

E se invece delle banche, iniziassimo a salvare la gente?



Bloomberg ha svelato che la Fed ha "pompato" liquidità per 7700 miliardi di dollari (*) nel complesso, a tutte le istituzioni bancarie americane, per superare la crisi. Cioè, hanno premuto un tasto e hanno creato valore dal nulla. Lo hanno fatto di nascosto, per non allarmare i mercati. Così mi sono chiesto cosa sarebbe successo se tutti quei soldi, anziché darli alle banche, li avessero dati alla gente. In fin dei conti era la gente a non riuscire a pagare il mutuo, mica le banche...

mercoledì 23 novembre 2011

Quando a Tripoli osannavano Gheddafi...oggi questo popolo oltre a rinnegare il proprio passato, con il CNT sta attuando gravi crimini contro l'umanità massacrando gli ex-fedeli del Rais con sanguinosi regolamenti di conti...



Sopra, il video che rende onore alla memoria di Gheddafi...

Se lo dice l’ideologo della guerra alla Libia, il filosofo Bernard Henri Levy (foto), in troppi ci crederanno: il nuovo regime in Libia, “qualunque cosa accada, sarà migliore di quello a cui l’Occidente si è adeguato per molto tempo”. Dopo aver fatto il grillo parlante di Sarko e avere ottenuto che i mirage francesi aprissero la danza macabra Nato sulla Libia, il maître à penser ha messo tutto nero su bianco dando alla luce la sua bibbia sulla nuova dottrina politico-militare d’oltralpe: “La Guerre sans l’aimer”. La guerra, non amandola: pagine che illustreranno le bombe Nato su Tripoli come male necessario al raggiungimento della democrazia. I neocon d’oltreoceano gli fanno un baffo, a Levy, almeno quelli sono guerrafondai dichiarati e auspicano il dominio Usa su terre e mari. Da Parigi arrivano invece voci flautate in stile canzoncina con chitarrina alla Carlà, e riescono a nascondere il rumore delle bombe. Anche ora. Soprattutto ora, mentre in Libia il “grande dibattito democratico di cui il Paese è finalmente teatro” - sempre parole di Levy – pare si stia facendo a colpi di vendette, attuate e promesse, tra clan, tribù, fazioni. Basta chiudere i libri del filosofo di guerra e smettere di ascoltare la nenia della première dame per accorgersi dei regolamenti di conti che da mesi avvengono all’interno del variegato “mondo ribelle”, affollato di islamisti, tagliagole, leader tribali, ex tirapiedi di Gheddafi. Ora pare che il problema, nel Paese, sia costituito dalla città una volta (solo pochi mesi fa…) martire: Misurata. Un responsabile dei miliziani di Bengasi, che è voluto rimanere anonimo, ha dichiarato al sito web d’informazione Seven Days che “tutta la Libia condivide l’odio per la gente di Misurata”, che “eccede in superbia e si impone” sulle altre tribù. “È necessario che i libici si uniscano e intervengano tutti insieme nella città per porre fine a questo suo ruolo”, anche perché “abbiamo avviato consultazioni con alcuni organismi per coordinarci in vista di un attacco alla città (…) è necessario porre fine a questa situazione con la forza, piegare la città e riportarla sotto l’autorità della legge”. La fonte ha quindi invitato tutte le forze politiche e militari in Libia a unirsi per “estirpare questa spina nel fianco”. Intanto, a proposito di rese dei conti, il Cnt sta provvedendo a “democratizzare” la comunità tuareg. In una un’intervista ad Aki-Adnkronos International Oubana Haddo, presidente dell’associazione Mondo Tuareg di Pordenone, ha denunciato “rappresaglie compiute dalle forze armate del Consiglio nazionale di transizione”. “Il nuovo governo libico sta facendo cose incredibili contro la comunità tuareg, dei veri e propri crimini di guerra (…). Tantissimi di loro sono stati uccisi. Nell’ovest intere comunità sono fuggite in Algeria a causa delle aggressioni”, afferma Oubana. La colpa degli uomini del deserto sarebbe quella di avere appoggiato Muammar Gheddafi e di proteggere la fuga di suo figlio Seif al Islam. 

Fonte: http://www.rinascita.eu

Il presidente francese Nicolas Sarkozy ha chiesto che in Libia non si verifichino ne' ''vendette'', ne' ''regolamenti di conti'' e ha fatto appello ai paesi che ospitano sul loro territorio dei libici ricercati di assicurarli alla giustizia, nel corso di una conferenza stampa congiunta a Tripoli con il primo ministro britannico David Cameron e i vertici del Consiglio Nazionale di Transizione.

 Fonte: http://www.asca.it/

martedì 22 novembre 2011

Chi è Mario Monti? Il nuovo Presidente del Consiglio dei Ministri Italiano è un alto rappresentante della grande Finanza e dell'Economia Mondiale ed Europea...ecco la verità su colui che fu in passato definito il "Saddam Hussein" della Politica Economica Mondiale! Il Governo dei Banchieri che ha commissariato il voto libero e democratico degli Italiani sta per varare un programma tutto "lacrime e sangue" a danno solo e sempre della povera gente che lavora e che soffre...



Sopra, il video sulle "strane" verità o 
coincidenze sul nuovo Premier Mario Monti...


 Sopra, il simbolo della Massoneria...

Presidente dell'Università Bocconi dal 1994. Commissario europeo per il Mercato Interno tra il 1995 e il 1999 (Commissione Santer), sotto la Commissione Prodi riveste il ruolo di Commissario europeo per la Concorrenza fino al 2004. Il 9 novembre 2011 viene nominato Senatore a vita dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Il successivo 13 novembre, a seguito delle dimissioni del Governo Berlusconi IV, riceve, sempre da Napolitano, l'incarico per la formazione di un nuovo governo, accettandolo con riserva[1]. Il 16 novembre 2011 Monti scioglie la riserva e propone al Presidente della Repubblica la lista dei Ministri da nominare[2].

Attività accademica [modifica]

Figlio di un direttore di banca e nipote[3] del banchiere pubblico Raffaele Mattioli si diploma all'Istituto Leone XIII di Milano. Nel 1965 consegue la laurea in economia presso l'Università Commerciale Luigi Bocconi di Milano e trascorre un anno all'Università di Yale (Stati Uniti), con una borsa di studio[4], avendo come professore James Tobin, Premio Nobel per l'economia nel 1981.[5] Nel 1969 è professore ordinario presso l'Università degli Studi di Trento.
Dal 1970 insegna presso l'Università degli Studi di Torino[6], che lascia nel 1985 per diventare professore di economia politica presso l'Università Bocconi di Milano, dove diventa direttore dell'Istituto di Economia Politica.
Monti è chiamato a rivestire incarichi di rilievo in commissioni governative e parlamentari: è relatore della commissione sulla difesa del risparmio finanziario dall'inflazione (1981), presidente della commissione sul sistema creditizio e finanziario (1981-1982), membro della Commissione Sarcinelli (1986-1987) e del Comitato Spaventa sul debito pubblico (1988-1989)[7]. Dal 1988 al 1990 è vicepresidente della Comit.
Sempre alla Bocconi assume la carica di Rettore (1989-1994) e successivamente quella di Presidente (1994), alla morte di Giovanni Spadolini.

Commissario Europeo [modifica]

Monti, allora rettore della Bocconi, è indicato come candidato italiano per la nomina a commissario europeo nel 1994 dal governo Berlusconi I, assieme alla radicale Emma Bonino. Jacques Santer, presidente della commissione, gli assegna le deleghe a Mercato Interno, Servizi Finanziari e Integrazione Finanziaria, Fiscalità ed Unione Doganale.
Nel 1999 la Commissione Santer si dimette in blocco, a causa della forza mediatica di uno scandalo legato a cattive pratiche di gestione ed amministrazione da parte di alcuni commissari. Tuttavia, nel rapporto redatto dal Comitato di Esperti Indipendenti, a sua volta istituito secondo volere del Parlamento Europeo, il nome di Monti non compare tra i responsabili di casi di frode, cattiva gestione e nepotismo presi in esame.
Nel 1999 Monti viene confermato commissario europeo dal governo D'Alema I, che indica Prodi come secondo rappresentante per la Commissione UE, di cui lo stesso Prodi diviene presidente, e riceve la delega alla Concorrenza. Sotto la sua guida la Commissione Europea approfondisce il ruolo di controllo della concorrenza, inaugurando il procedimento contro la Microsoft (tuttora in corso) e bloccando nel 2001 la proposta di fusione tra General Electric e Honeywell, considerata contraria alle normative antitrust.
Nel 2004 il governo Berlusconi II decide di non indicarlo per un terzo mandato nella commissione Barroso, indicando invece come unico candidato Rocco Buttiglione, poi sostituito da Franco Frattini dopo il rigetto della candidatura di Buttiglione da parte del Parlamento Europeo.

Attività scientifica [modifica]

Uno dei risultati più importanti della sua attività di ricerca in campo economico è il modello di Klein-Monti che descrive il comportamento di una banca in regime di monopolio, risultato degli studi paralleli di Monti e del premio Nobel Lawrence Klein.
Monti ricopre la carica di presidente dell'Università Bocconi.

Collaborazioni con organismi internazionali [modifica]

 


Monti parla all'ESMT.

È stato il primo presidente del "Bruegel", un "Comitato di analisi delle politiche economiche" (think-tank), nato a Bruxelles nel 2005, composto e finanziato da 16 Stati membri dell'UE, e 28 imprese multinazionali.
Dal 2010 è inoltre presidente europeo della Commissione Trilaterale, un gruppo di interesse di orientamento neoliberista fondato nel 1973 da David Rockefeller[8] e membro del comitato direttivo del Gruppo Bilderberg[9].
Dal 2005 è international advisor per Goldman Sachs e precisamente membro del Research Advisory Council del Goldman Sachs Global Market Institute[10][11], presieduto dalla economista statunitense Abby Joseph Cohen.
È advisor della Coca Cola Company[11].
Nel 2010, su incarico del Presidente della Commissione Europea Barroso, ha redatto un libro bianco (Rapporto sul futuro del mercato unico) contenente misure considerate necessarie per il completamento del mercato unico europeo[12].
È editorialista de Il Corriere della Sera e autore di numerose pubblicazioni.

La nomina a senatore a vita [modifica]

Il 9 novembre 2011 è nominato senatore a vita dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ai sensi del secondo comma dell'articolo 59 Cost., avendo illustrato la Patria per altissimi meriti in campo scientifico e sociale[13][14].


 Mario Monti, al Quirinale, presenta il nuovo Consiglio dei Ministri (2011)

Presidente del Consiglio dei Ministri [modifica]

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Governo Monti.
Il 13 novembre 2011, a seguito delle dimissioni di Silvio Berlusconi, riceve da Napolitano l'incarico per la formazione di un nuovo governo, accettandolo con riserva. Il 16 novembre scioglie la riserva e legge la lista dei ministri incaricati, priva di personalità politiche. Oltre alla carica di Presidente del Consiglio ricopre anche quella di Ministro dell'Economia e delle Finanze ad interim.


Il Governo Monti, al Quirinale dopo il giuramento.
Nel pomeriggio del 16 novembre 2011, alle ore 17 circa, in ossequio all'articolo 93 Cost., Mario Monti ha prestato giuramento con i Ministri incaricati presso il Quirinale nelle mani del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ed è diventato il nuovo Presidente del Consiglio[15].

Idee e iniziative politiche [modifica]

In economia Monti sostiene il mercato, le liberalizzazioni e il rigore dei conti pubblici[16].
Si è espresso a favore delle riforme portate avanti, nei rispettivi campi, dal Ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini e dall'amministratore delegato di FIAT Sergio Marchionne. Di Silvio Berlusconi ha criticato il magnetismo comunicativo con cui è riuscito ad alimentare, in moltissimi italiani, un sogno sul presente. [17]
Il 15 settembre 2010 Monti ha dato il suo appoggio all'iniziativa del gruppo Spinelli, fondato per rinvigorire la spinta federalista nell'Unione Europea. Assieme a lui, hanno dichiarato il proprio supporto Jacques Delors, Daniel Cohn-Bendit, Guy Verhofstadt, Andrew Duff, Elmar Brok.

Vita privata [modifica]

È sposato dal 1970 con Elsa Antonioli (classe 1944), volontaria della Croce Rossa Italiana, da cui ha avuto due figli[18].

Opere [modifica]

  • Problemi di economia monetaria, a cura di, Milano, Etas Kompass, 1969.
  • Gli obiettivi delle banche, i tassi di interesse e la politica monetaria, Milano, Tamburini, 1970.
  • Analisi degli effetti monetari e finanziari delle politiche di bilancio regionale e locali. Un rapporto metodologico, Milano, Tamburini, 1974.
  • Per un'analisi mensile della politica monetaria e finanziaria italiana, Milano, O. Capriolo, 1974.
  • Ricerca sul sistema creditizio, I, Quadro generale, con Tommaso Padoa-Schioppa, Roma, Ente per gli studi monetari, bancari e finanziari Luigi Einaudi, 1976.
  • Che cosa si produce come e per chi. Manuale italiano di microeconomia, con Onorato Castellino, Mario Deaglio, Elsa Fornero, Sergio Ricossa, Giorgio Rota, Torino, Giappichelli, 1978.
  • Il sistema creditizio e finanziario italiano. Relazione della Commissione di studio istituita dal Ministro del tesoro, Roma, Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, 1982.
  • L'Italia e la Repubblica federale di Germania in cammino verso l'unione economica e monetaria europea, con Franco Bruni, Milano, Centro di economia monetaria e finanziaria, Universita commerciale Luigi Bocconi, 1989.
  • Autonomia della Banca centrale, inflazione e disavanzo pubblico: osservazioni sulla teoria e sul caso italiano, con Franco Bruni, in Mario Arcelli (a cura di), Il ruolo della banca centrale nella politica economica, Bologna, Il Mulino, 1992. ISBN 88-15-03754-3.
  • Il governo dell'economia e della moneta. Contributi per un'Italia europea, 1970-1992, Milano, Longanesi, 1992. ISBN 88-304-1099-3.
  • Il mercato unico e l'Europa di domani. Rapporto della Commissione europea, presentato da, Milano, Il Sole-24 Ore libri, 1997. ISBN 88-7187-815-9.
  • Intervista sull'Italia in Europa, Roma-Bari, Laterza, 1998. ISBN 88-420-5090-3.

Introduzione, prefazioni, presentazioni [modifica]

Onorificenze [modifica]

Commendatore dell'Ordine al merito della Repubblica italiana - nastrino per uniforme ordinaria Commendatore dell'Ordine al merito della Repubblica italiana

«Su proposta della Presidenza del Consiglio dei Ministri»
— Roma, 27 dicembre 1992[19]
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana - nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana

«Di iniziativa del Presidente della Repubblica»
— Roma, 29 novembre 2004[20]

Note [modifica]

  1. ^ Napolitano da' l'incarico a Mario Monti. ANSA.it. URL consultato il 13 novembre 2011.
  2. ^ Monti scioglie la riserva, ecco la lista dei ministri. Il Sole 24 Ore. URL consultato il 16 novembre 2011.
  3. ^ Giorgio Dell'Arti. Ma chi è davvero Monti e riuscirà a salvare l'Italia?
  4. ^ Alberto Bisin. il boss
  5. ^ Jeremy Clift. Super Mario and the Temple of Learning in Finance and Development. International Monetary Fund, giugno 2005
  6. ^ http://www3.lastampa.it/torino/sezioni/politica/articolo/lstp/429298/
  7. ^ Mario Monti, il tecnico diventato politico. Giornalettismo, 9 novembre 2011. URL consultato il 10 novembre 2011.
  8. ^ (EN) Leadership European Group. Commissione trilaterale. URL consultato il 10 novembre 2011.
  9. ^ (EN) Steering committee. Gruppo Bilderberg. URL consultato il 10 novembre 2011.
  10. ^ Goldman Sachs, Monti nell' «advisory board», agenzia dal Corriere della Sera del 14 dicembre 2005.
  11. ^ a b Scheda biografica di Mario Monti dal sito ufficiale della Commissione Europea.
  12. ^ Mario Monti. Una nuova strategia per il mercato unico: al servizio dell'economia e della società europea. Commissione europea, 9 maggio 2010. URL consultato il 10 novembre 2011.
  13. ^ Mario Monti senatore a vita, per molti è investitura. AGI-Agenzia Giornalistica Italia, 9 novembre 2011. URL consultato il 10 novembre 2011.
  14. ^ Il Presidente Napolitano ha nominato Senatore a vita il prof. Mario Monti in www.quirinale.it. Presidenza della Repubblica Italiana, 9-11-2011. URL consultato il 13-11-2011.
  15. ^ Monti ha giurato al Quirinale. ANSA.it. URL consultato il 16 novembre 2011.
  16. ^ Mario Monti. ANSA, 9 novembre 2011. URL consultato il 10 novembre 2011.
  17. ^ Meno illusioni per dare speranza. Corriere.it, 2 gennaio 2011. URL consultato il 13 novembre 2011.
  18. ^ Elsa, una first lady crocerossina.. style.it. URL consultato il 17-11-2011.
  19. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
  20. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.

Voci correlate [modifica]

Altri progetti [modifica]

Collegamenti esterni [modifica]

 Fonte: http://it.wikipedia.org

domenica 13 novembre 2011

SIGNORAGGIO BANCARIO - Creazione della moneta e del debito pubblico, inflazione...



Chi stampa i nostri soldi? Sulla base di quale diritto. Siamo proprio certi che nessuno si arricchisca indebitamente nel farlo?
Come si crea la "base monetaria"? ha una qualche influenza sul debito pubblico e sulla perdita di potere d'acquisto dei nostri soldi (inflazione)?

SIGNORAGGIO BANCARIO - Creazione della moneta e del debito pubblico, inflazione...



Chi stampa i nostri soldi? Sulla base di quale diritto. Siamo proprio certi che nessuno si arricchisca indebitamente nel farlo?
Come si crea la "base monetaria"? ha una qualche influenza sul debito pubblico e sulla perdita di potere d'acquisto dei nostri soldi (inflazione)?

SIGNORAGGIO BANCARIO - Creazione della moneta e del debito pubblico, inflazione...



Chi stampa i nostri soldi? Sulla base di quale diritto. Siamo proprio certi che nessuno si arricchisca indebitamente nel farlo?
Come si crea la "base monetaria"? ha una qualche influenza sul debito pubblico e sulla perdita di potere d'acquisto dei nostri soldi (inflazione)?

Beppe Grillo spiega il "Signoraggio Bancario!" Benvenuto Governo Monti, esecutivo basato non sulla volontà popolare e democratica ma solo sugli interessi delle grandi banche centrali Europee...

Beppe Grillo sulla Marcegaglia: Italia, il giorno dopo le dimissioni del Governo Berlusconi: riflessioni e attesa...intanto la Sinistra e i "Post-Comunisti" che come è noto di Politica non ci capiscono una "mazza", festeggiano la costituzione di un nuovo Governo "Commissariato" e formato da tutti i massimi esponenti del sistema bancario Italiano ed Europeo, sistema basato sul debito, sistema "affamatore di popoli!" Il Professor Monti farà solo gli interessi dei banchieri europei e della grande finanza, in barba alla democrazia popolare, in barba alla povera gente, in barba al popolo che lavora, suda, produce e si sacrifica per "salvare" la nave-Italia che cola a picco!

ITALIA-CINA

ITALIA-CINA
PER L'ALLEANZA, LA COOPERAZIONE, L'AMICIZIA E LA COLLABORAZIONE TRA' LA REPUBBLICA ITALIANA E LA REPUBBLICA POPOLARE CINESE!!!