"La Politica è una cosa difficile, talvolta terribile, ma tuttavia umana! Anche nella Politica ci deve essere il disgusto, la pulizia! Non ci si può sporcare di fango, nemmeno per un'idea alta!"
(Boris Eltsin - "Il diario del Presidente")
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12.11.2019 - COLLE VAL D'ELSA (SIENA) - (TOSCANA) Le indagini sarebbero partite da alcune conversazioni sui social, intercettate dagli investigatori della Digos, che inneggiavano all'odio razziale, al fascismo e al nazismo. Gli indagati, intercettati, avevano l'intenzione di costituire, come spiegano gli investigatori, una "struttura qualificata pronta per ogni evenienza!" La Digos cerca nei campi gli ordigni lasciati dagli estremisti di destra, che sarebbero almeno NOVE.
L’intenzione era quella di far saltare la moscheadi Colle Val d’Elsa, in provincia di Siena, sabotando le tubature del gas. Il piano è stato sventato dalla poliziadi Firenze e Siena che ha notato la presenza costante attorno l’edificio di un uomo di 60 anni, ora agli arresti per detenzione illecita di esplosivo e parte di ordigni bellici. Con lui anche il figlio di 22 anni. 12 in tutto gli indagati per detenzione abusivadi armi correlata alla costituzione di un’associazione con finalità eversiva nell’operazione coordinata dalla Dda.
Gli agenti, insieme agli uomini della Digos, hanno perquisito casa, capannoni e uffici, nei comuni di Sovicille e Poggibonsi e nel centro di Siena, di proprietà degli indagati, tutti presunti appartenenti ad ambienti di estrema destra: da quanto appreso dalla forze dell’ordine, durante i controlli sarebbe stato trovato dell’esplosivo e dei residuati bellici, così come armi, alcune delle quali regolarmente dichiarate. Tanto da richiedere l’intervento degli artificieri.
Dalle intercettazioni della polizia è emersa l’ipotesi che gli indagati avessero l’intenzione di costituire, come spiegano gli investigatori, una “struttura qualificata pronta per ogni evenienza”, una sorta di “guardia nazionale repubblicana” chiamata a intervenire “armi alla mano, senza chiamare le forze dell’ordine e fare giustizia sommaria“. Si lamentavano però che “noi, come ci si muove, siamo non guardati a vista… di più !”.
La indagini restano aperte: “Al momento – precisa il procuratore capo di Firenze, Giuseppe Creazzo – non abbiamo riscontri di correlazione con formazioni politiche di estrema destra già esistenti. La perquisizione è il primo atto di un’inchiesta ancora da sviluppare”. Le indagini sarebbero partite da alcune conversazioni, intercettate dagli investigatori della Digos sui social, che inneggiavano all’odio razziale e al fascismo: su Facebook il senese di 60 anni Andrea Chesi, dipendente della Banca Monte dei Paschi e nostalgico del fascismo e del nazismo, divulgava foto e scritte inneggianti le Ss, Adolf Hitler e Benito Mussolini.
L'ARSENALE RITROVATO DALLA DIGOS
Nel dettaglio: in una foto si vede il 60enne con addosso una mimetica delle Ss a bordo di un sidecar militare, in altre immagini l’uomo compare a Dongo, paesino sul Lago di Como dove venne catturato Mussolini nell’aprile 1945, intento a fare il saluto romano e mentre mima con le mani il gesto di sparare a un cartello dell’Anpi, l’associazione nazionale partigiani d’Italia. E ancora: una foto in cui il 60enne, che sulla sua pagina Facebook si qualifica come segretario della federazione di Siena del “Movimento Idea Sociale”, impugna un lanciarazzi e un album accompagnato dalla musica dell’inno ufficiale del partito nazista. Tra i 12 indagati c’è anche la moglie, di 52 anni, del 60enne. Sul profilo social della donna sono state pubblicate foto del marito davanti alla tomba di Mussolini a Predappio.
Secondo gli investigatori, il 60enne aveva l’abitudine di recuperare esplosivo da ordigni bellici inesplosi di cui era alla continua ricerca, sia nel territorio senese che in altre province. “Se devo tirare una pistolettata non mi faccio problemi… la destra estrema è una filosofia di vita“, diceva il 60enne intercettato.
IL VIDEO INTEGRALE DI UNO DEGLI ATTACCHI
Christchurch, il 15 Marzo 2019 ci fu l'attacco in due moschee in Nuova Zelanda: che causarono 49 morti. La strage fu ripresa in diretta Facebook on-line...
Christchurch - (SVEZIA) -"Sentivo le urla strazianti dei tanti colpiti a morte. Sono rimasto immobile, pregando Dio di essere risparmiato. I killer hanno ucciso alla mia destra e alla mia sinistra. Poi si sono spostati nella stanza dove pregavano le donne e da lì sono arrivate altre urla che non riesco a dimenticare. Siamo fuggiti in massa, coperti di sangue...". E' la drammatica testimonianza raccolta dalla Afp da uno dei sopravvissuti alla strage della moschea di Al Noor, una delle due colpite nella città neozelandese di Christchurch. Un uomo che non vuole dire il suo nome: "Sono ancora terrorizzato". Al Noor è una delle due moschee colpite ieri in Nuova Zelanda durante la preghiera del Venerdì. Qui un commando di quattro persone guidate da un ventottenne australiano, Brenton Tarrant, ha assassinato 41 persone, mentre altre otto sono morte in una seconda moschea. Tarrant e i suoi hanno trasmesso live su Facebook il massacro. Poco prima online aveva pubblicato un manifesto dove si descriveva come "un normale uomo bianco". E affermava: "Mi sono ispirato alla strage compiuta ad Utoya, in Norvegia, da Anders Breivik nel 2011. Voglio uccidere gli stranieri invasori". Gli attacchi sono avvenuti intorno alle 13.40 ora locale - l'1.40 del mattino in Italia - è il bilancio delle vittime è di almeno quarantanove morti. Tanto che la premier della Nuova Zelanda Jacinta Arden ha subito affermato in diretta televisiva: "E' uno dei giorni più bui della Nuova Zelanda. Siamo davanti a un atto di violenza senza precedenti".
Il primo allarme è arrivato dalla moschea di Al Noor, dove c'erano almeno 300 persone raccolte nella preghiera del venerdì. I killer hanno prima attaccato la sezione maschile e poi si sono spostati nella sala preghiere femminile. Poco dopo il secondo assalto alla moschea di Masjid nel sobborgo di Linwood. La dinamica del secondo attacco non è ancora chiara, ma comporterebbe delle auto cariche di esplosivi. A sparare invece sarebbe stato un commando formato da 3 uomini e una donna, che la polizia è successivamente riuscita a fermare. Ma si teme che ci siano altri complici, parte di una rete molto più larga. "Il ritrovamento di esplosivi" ha detto il commissario di polizia neozelandese, Mike Bush, durante la prima concitata conferenza stampa "sottolinea la serietà dell'attacco". Tanto più che nelle stesse ore il centro della città era pieno di giovani diretti alla loclale manifestazione per il clima degli studenti, che per ragioni di sicurezza è stata poi cancellata. Fra gli scampati ci sono anche gli atleti della nazionale di cricket del Bangladesh che stavano aspettando dei compagni di squadra in ritardo in un parco, proprio per recarsi alla preghiera nella moschee sotto attacco. Sono riusciti a fuggire tutti illesi: ma il match di sabato con la nazionale neozelandese è stato comunque cancellato. Non sembrano esserci dubbi sul fatto che matrice dell'attacco è il razzismo anti islamico. Poco prima della strage sui social era infatti apparso un manifesto di 87 pagine "anti-immigrati e anti-musulmani" che è stato poi cancellato. Secondo le prime ricostruzioni uno dei killer è di nazionalità australiana: lo ha confermato anche il premier di quel paese, Scott Morrison. Si tratta di un uomo bianco, tra i 30 e i 40 anni che indossava un'uniforme militare quando ha aperto il fuoco. A rendere ancora più odioso l'episodio, è la comparsa, in un tweet postato da uno terrorirsti di una lista di eventi storici e di nomi di assassini di migranti scritti su alcuni caricatori di armi automatiche, dove compare anche quello dell'italiano Luca Traini, che nel 2018 tentò una strage di migranti a Macerata ferendo sei persone. "Sono sconcertato" ha detto Giancarlo Giulianielli, il legale di Traini. "Sono certo che anche Luca condannerà la strage. Ha rivisto il suo gesto e lo ha stigmatizzato in pubblico". Il live della strage trasmesso su Facebook, subito ritirato dalla rete, sta purtroppo ancora circolando. Al punto che la polizia della Nuova Zelanda ha "esortato con forza" media e popolazione a non condividere quei 17 minuti di sangue girati e postati da uno dei killer. Anche molti utenti hanno esortato i social a rimuovere le terribili immagini. E infatti si è subito mossa anche Facebook, con il portavoce locale, Mia Garlick, che poche ore dopo ha confermato che il video della strage è stato rimosso.Per ragioni di sicurezza tutte le moschee del Paese sono state chiuse. Evacuate anche molte scuole.
U.S.A. (NASA) - L’obiettivo principale della missione Apollo 11 era portare per la prima volta un essere umano sulla Luna. E così è stato. Il 20 luglio del 1969 gli astronauti Neil Armstrong ed Edwin “Buzz” Aldrin furono i protagonisti del primo allunaggio nella storia dell’umanità.
La navicella spaziale partì il 16 luglio dal Kennedy Space Center e dopo circa tre giorni entrò nell’orbita lunare. A questo punto Amstrong e Aldrin si spostarono nel Modulo Lunare Eagle, mentre il terzo membro della missione, Michael Collins, rimase nel Modulo di Comando Columbia, la parte della navicella destinata a riportare gli astronauti sulla Terra.
Queste sono le prime immagini di un essere umano sulla Luna, viste nel 1969 in diretta da almeno 600 milioni di persone in tutto il mondo, nella versione restaurata dalla NASA.
Apollo 11 fu la missione spaziale che portò i primi uomini sulla Luna, gli astronautistatunitensiNeil Armstrong e Buzz Aldrin, il 20 luglio 1969 alle 20:17:40 UTC. Armstrong fu il primo a mettere piede sul suolo lunare, sei ore più tardi dell'allunaggio, il 21 luglio alle ore 02:56 UTC. Aldrin arrivò 19 minuti dopo. I due trascorsero circa due ore e mezza al di fuori della navicella, e raccolsero 21,5 kg di materiale lunare che riportarono a Terra. Il terzo membro della missione, Michael Collins (pilota del modulo di comando), rimase in orbita lunare mentre gli altri due erano sulla superficie; dopo 21,5 ore dall'allunaggio, gli astronauti si riunirono e Collins pilotò il modulo di comandoColumbia nella traiettoria di ritorno sulla Terra. La missione terminò il 24 luglio, con l'ammaraggio nell'Oceano Pacifico.
Lanciata da un razzo Saturn V dal Kennedy Space Center, il 16 luglio alle 13:32 UTC, Apollo 11 fu la quinta missione con equipaggio del programma Apollo della NASA. La navicella spaziale Apollo era costituita da tre parti: un Modulo di Comando (CM) che ospitava i tre astronauti ed è l'unica parte rientrata a Terra, un modulo di servizio (SM), che forniva il modulo di comando di propulsione, energia elettrica, ossigeno e acqua, e un Modulo Lunare (LM). La navicella entrò in orbita lunare dopo circa tre giorni di viaggio e, una volta raggiunta, gli astronauti Armstrong e Aldrin si spostarono sul modulo lunare Eagle con cui discesero nel Mare della Tranquillità. Dopo aver messo piede sulla Luna e aver effettuato la prima passeggiata lunare della storia, gli astronauti utilizzarono lo stadio di ascesa di Eagle per lasciare la superficie e ricongiungersi a Collins sul modulo di comando. Sganciarono, quindi, Eagle prima di effettuare le manovre che li avrebbero portati fuori dall'orbita lunare verso una traiettoria in direzione della Terra ove ammararono nell'Oceano Pacifico il 24 luglio dopo più di otto giorni nello spazio.
La prima passeggiata lunare fu trasmessa in diretta televisiva per un pubblico mondiale. Nel mettere il primo piede sulla superficie della Luna Armstrong commentò l'evento come "un piccolo passo per [un] uomo, un grande balzo per l'umanità". Apollo 11 concluse la corsa allo spazio intrapresa dagli Stati Uniti e dall'Unione Sovietica nello scenario più ampio della guerra fredda, realizzando l'obiettivo nazionale che il presidente degli Stati UnitiJohn F. Kennedy aveva definito nel 1961 in occasione di un discorso davanti al Congresso degli Stati Uniti: "prima che finisca questo decennio, di far atterrare un uomo sulla Luna e farlo tornare sano e salvo sulla Terra".
U.S.A. - Morbius è il nuovo tassello nell'universo cinematografico Marvel di Sony Pictures (iniziato con Venom). Il film ha come protagonista l'attore vincitore del premio Oscar (per Dallas Buyers Club nel 2014) Jared Leto.
L'attore statunitense ha pubblicato sul proprio profilo Instagram un video che mostra il look del suo personaggio:
"Perché nessun altro percorrerà questo cammino... questo luogo di ombre, dove facciamo quello che va fatto, costi quel che costi."
Come potete notare, il suo look è estremamente semplice e casual. Il personaggio porta una fitta barba nera e sembra che la gente che gli cammina intorno non lo veda nemmeno: è il simbolo della sua solitudine.
Non si conoscono ancora i particolari della storia del film e quali fumetti potrebbero essere d'ispirazione agli sceneggiatori (Matt Sazama e Burk Sharpless), con tutta probabilità sarà un film sulle origini del personaggio, ambientato ai giorni nostri.
Nei fumetti, Michael Morbius (apparso la prima volta in Amazing Spider-Man n. 101 del 1971) è un biochimico vincitore del premio Nobel, che ha una rara malattia del sangue per la quale cerca una cura. Uno dei suoi esperimenti, però non va a buon fine e lo trasforma in un essere che ha tutte le caratteristiche classiche di un vampiro: forza, velocità, rigenerazione, potere di volare ma ha anche avversione alla luce solare, la pelle pallida e la capacità di trasformare le sue vittime in vampiri.
La copertina del fumetto Amazing Spider-Man n.101 dove appare per la prima volta Morbius
Morbius è diretto da Daniel Espinosa, le riprese del film sono iniziate a Londra e tra il cast figurano anche Matt Smith, Adria Arjona e Tyrese Gibson.
MORBIUS IL VAMPIRO VIVENTE
Morbius, negli Stati Uniti, arriverà nei cinema il 31 luglio 2020. Non è stato ancora confermato quale sarà l'effettivo titolo ufficiale - probabilmente Morbius: il Vampiro Vivente - e nemmeno una data di uscita nei cinema italiani.
Jared Leto ha condiviso sui social la prima foto ufficiale dal set del film dedicato a Morbius il Vampiro Vivente. Ma non solo: il cast del film vede l'ingresso di Tyrese Gibson e Jared Harris.
MORBIUS - Marvel Comics
Le riprese del film dedicato a Morbius il Vampiro Vivente sono iniziate a Londra e a rilasciare la prima immagine proveniente dal set è stato proprio il protagonista della pellicola, Jared Leto, attraverso il suo profilo Twitter ufficiale (via CBR).
L'attore premio Oscar per Dallas Buyers Club e leader dei Thirty Seconds to Mars vestirà infatti i panni del personaggio proveniente dai fumetti Marvel. Il primo scatto mostra il volto di Leto parzialmente nascosto dal ciak, da cui si riescono a distinguere chiaramente i lunghi capelli neri e uno sguardo decisamente inquietante, oltre alla conferma che mancherebbero 10 settimane alla fine delle riprese.
MICHAEL MORBIUS TRIBUTE
Ma non solo: il cast del film, oltre a Leto e ai già annunciati Matt Smith e Adria Arjona (rispettivamente nei panni del villain Loxias Crown e di Martine Bancroft, compagna del Dr. Morbius), vedrà anche la presenza di Tyrese Gibson, attore e cantante R&B noto al pubblico anche per il ruolo di Roman Pearce all'interno della saga di Fast and Furious. Il portale The Hollywood Reporter ha infatti reso noto in anteprima che Gibson dovrebbe interpretare un agente dell'FBI impegnato a dare la caccia al vampiro vivente.
MORBIUS THE LIVING VAMPIRE
Ultimo ma non meno importante anche l'ingresso nel cast di Jared Harris (Mad Men, The Terror), il quale - come riportato da CBR -dovrebbe vestire i panni del mentore di Michael Morbius.
Il personaggio di Morbius è apparso per la prima volta nei fumetti Marvel nel 1971, tra le pagine del numero 101 di The Amazing Spider-Man. La storia originale lo descrive come uno scienziato affetto da una rara malattia, costretto a trovarsi una cura sintetizzando il sangue dei pipistrelli. Ciò lo porterà a trasformarsi suo malgrado in una creatura dall'aspetto mostruoso, in tutto e per tutto simile a un vampiro.
Il progetto, esattamente come Venom, sarà prodotto da Sony Pictures in collaborazione con Marvel, sebbene al momento risulti del tutto slegato all'universo narrativo dello Spider-Man interpretato da Tom Holland nel MCU.
Il film, prodotto da Avi Arad, Matt Tolmach e Lucas Foster, è scritto da Matt Sazama e Burk Sharpless (Power Rangers, Dracula Untold) ed è previsto nei cinema americani il 31 luglio 2020.
Quanto aspettate di vedere il debutto di Morbius sul grande schermo?