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venerdì 6 dicembre 2019

Chinese machine for making building bricks - آلة صينية لصنع طوب البناء - Macchina Cinese per fabbricare mattoni per costruzioni edili... 中國製磚機

中國製磚機

 
لقد استثمرت الصين منذ فترة طويلة في أفريقيا من خلال تنفيذ سياسة اقتصادية ممتازة ، استثمارات مهمة تساعد الشعب الأفريقي على التقدم في المجتمع المدني والاقتصادي!  في هذه الحالة ، تبيع شركة صينية آلات صنع الطوب!  البريد الإلكتروني: linda@zcjk.com أو الموقع الإلكتروني: www.zcjk.com
 
China has long invested in Africa through the implementation of an excellent economic policy, important investments that help the African people to advance in civil and economic society!  In this case, a Chinese company sells brick-making machines!  The e-mail: linda@zcjk.com or website: www.zcjk.com
 
THE PRICE
La Cina ha da tempo investito in Africa attraverso l'attuazione di un'eccellente politica economica, importanti investimenti che aiutano il popolo africano ad avanzare nella società civile ed economica!  In questo caso, un'azienda cinese vende macchine per fabbricare i mattoni!  Contattare per info e-mail: linda@zcjk.com o visitate direttamente il sito web dell'azienda: www.zcjk.com
 

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mercoledì 19 dicembre 2018

北京(中國) - 2018年12月18日 - 中國國家主席習近平承諾“一個新的奇蹟,甚至更大,這將留下深刻印象的世界”:紀念40年改革開放的“奇蹟”的基礎有用解除擺脫貧困7.4億人,並把北京第二大經濟體的作用,習近平說,“5000年的文明,”沒有人能告訴中國,他們應該或不應該做的事情。“下一步的改革開放,不為” 。“沒有人是在一個位置,迫使中國人應該怎樣或什麼不應該做的”霸道“和”在其他國家或我們的步驟放棄“為代價的增長現在,他在慶典過程中添加習近平 - 下降而北京面臨挑戰的外交和貿易從美國王牌 - “我們必須堅決改革有什麼可以而且必須改變,我們必須堅決不改革有什麼不可以,不應該改變。”中國不CER習說,霸權及其發展“不會對他人構成威脅”。中國“將在犧牲別人追求的”從未自己的發展,“他在一個專門為亞洲,歐洲和非洲,皮帶道,這是他在2013年推出之間的基礎設施連接的主動通道放心羲和”不會放棄從來沒有其合法權益“。 “無論中國發展多少,我們都永遠不會尋求霸權,”他補充說。 - Il Presidente Cinese Xi Jinping promette "un nuovo miracolo, persino più grande, che impressionerà il mondo!"

XI JINPING - PRESIDENTE DELLA
REPUBBLICA POPOLARE CINESE E DEL
PARTITO COMUNISTA CINESE (PCC)
 
PECHINO (CINA) - 18 Dicembre 2018 - Il presidente cinese Xi Jinping promette "un nuovo miracolo, persino più grande, che impressionerà il mondo": commemorando i 40 anni d'apertura e riforme alla base del "miracolo" utile a sollevare dalla povertà 740 milioni di persone e portare Pechino al ruolo di seconda economia mondiale, Xi ha ricordato che "con una civilizzazione di oltre 5.000 anni "nessuno può dire alla Cina quello che deve o non deve fare". Avanti con apertura e riforme, no a "egemonia" e a "crescita a spese di altre nazioni o rinuncia al nostro passo". "Nessuno è nella posizione di imporre al popolo cinese cosa dovrebbe o cosa non dovrebbe fare". Ora, ha aggiunto Xi Jinping durante le celebrazioni - che cadono mentre Pechino fronteggia la sfida diplomatica e sul commercio da parte degli Usa di Trump - "dobbiamo risolutamente riformare quello che deve e può essere cambiato, e risolutamente non dobbiamo riformare quanto non può e non deve essere cambiato". La Cina non cerca l'egemonia, e il suo sviluppo "non pone minacce ad altri" ha detto Xi. La Cina "non perseguira' mai il proprio sviluppo a scapito di altri", ha assicurato Xi in un passaggio dedicato all'iniziativa di connessione infrastrutturale tra Asia, Europa e Africa, Belt and Road, da lui lanciata nel 2013, e "non rinuncerà mai ai suoi diritti e interessi legittimi". "Non importa quanto la Cina si sviluppi, non cercheremo mai l'egemonia", ha aggiunto.
 
 
Xi Jinping  _  (習近平T, 习近平S, Xí JìnpíngP; Pechino, 15 giugno 1953) è un politico cinese, Segretario generale del Partito Comunista Cinese dal 15 novembre 2012 e Presidente della Repubblica popolare cinese dal 14 marzo 2013.  La sua nomina a segretario avvenne al termine del XVIII Congresso del partito comunista del 2012. In tale occasione venne anche eletto capo della Commissione militare centrale del Partito Comunista Cinese.  Fa parte del gruppo dei Taizi, ovvero dei "principi rossi", che riunisce i figli e i nipoti dei protagonisti della "Lunga Marcia" e della vittoria del 1949, politicamente in una posizione mediana rispetto al Tuanpai, il gruppo degli ex giovani comunisti, e al gruppo di Shanghai, influenzato da posizioni liberiste. Il 15 novembre 2012 al termine del XVIII Congresso nazionale del Partito Comunista Cinese Xi Jinping è stato eletto segretario generale del Partito Comunista Cinese. Nello stesso giorno è stato nominato anche capo della Commissione militare centrale. Si tratta delle due cariche più importanti all'interno del Partito Comunista Cinese, in precedenza detenute dal segretario uscente Hu Jintao. Il fatto che Xi Jinping abbia assunto in quest'occasione entrambi gli incarichi viene interpretato come un segno della compiuta transizione dalla vecchia alla nuova leadership. Il 14 marzo 2013, secondo una consuetudine che prevede che il segretario generale acceda alla massima carica istituzionale dello stato, Xi Jinping è stato eletto presidente della Repubblica dall'Assemblea nazionale del popolo, riunitasi per l'elezione del nuovo governo della repubblica. Xi e gli ideologi del partito hanno coniato l'espressione "Sogno Cinese" per descrivere il piano generale del leader per il futuro della Cina. Dal 2013 la frase è emersa a simbolo di una ideologia quasi ufficiale del partito. L'espressione prende probabilmente ispirazione dal concetto di Sogno Americano. The Economist ha notato come la natura astratta e apparentemente aperta del concetto, che non prescrive nessuna precisa politica, sia un cambiamento volontario rispetto al gergo altamente ideologico dei suoi predecessori. Sebbene il Sogno Cinese sia stato inizialmente interpretato come analogo al Sogno Americano (che enfatizza l'auto miglioramento e le opportunità individuali), l'uso dello slogan in contesti ufficiali dal 2013 ha assunto un carattere più nazionalista: la parola "Sogno" è stata costantemente collegata alla frase "la grande resurrezione della Nazione Cinese". Le implicazioni politiche del "Sogno Cinese" rimangono non chiare. Xi ha usato per la prima volta l'espressione durante un'importante visita al Museo nazionale della Cina, il 29 novembre 2012, in occasione di un'esibizione sulla "resurrezione nazionale". Da allora l'espressione è diventata lo slogan politico simbolo dell'era Xi. Xi Jinping ha affermato, l’8 giugno 2013, durante il suo incontro con il presidente americano Barack Obama, che il sogno cinese significa la prosperità del paese, la ripresa della nazione e la felicità del popolo. Ed è anche il sogno di cooperazione, di sviluppo, di pace e di win-win. Il sogno cinese è simile a quello americano, ed a quello del popolo di tutto il mondo, ossia, la ricerca alla felicità. Il 18 settembre 2017 i media di stato cinesi hanno annunciato che il Comitato centrale del Partito Comunista Cinese aveva deciso che la filosofia politica di Xi, comunemente chiamata "il pensiero di Xi Jinping" dai media occidentali, sarebbe entrata nella costituzione cinese. Xi ha parlato per la prima volta dei suoi "Pensieri sul Socialismo con Caratteristiche Cinesi per una Nuova Era" nel discorso di apertura del diciannovesimo congresso del partito nell'ottobre 2017. Il Comitato permanente dell'ufficio politico del Partito Comunista Cinese ha aggiunto, nel suo commento al discorso, "di Xi Jinping" dopo "Pensieri". Xi stesso ha descritto il Pensiero come parte di un più ampio progetto di "Socialismo con caratteristiche cinesi" (un'espressione che si deve a Deng Xiaoping) che vede la Cina a uno "stadio primario di socialismo". Nei documenti ufficiali del partito e nelle dichiarazioni dei colleghi di Xi, il Pensiero è definito una continuazione del Marxismo-Leninismo, del Pensiero di Mao Tse Tung, della Teoria di Deng Xiaoping, delle "Tre rappresentanze" e della Prospettiva di Sviluppo Scientifico. L'insieme di queste dottrine rappresenta il "Marxismo adattato alle condizioni cinesi" e alla situazione contemporanea. Il 24 ottobre 2017, nella sua ultima sessione, il Diciannovesimo Congresso del Partito ha approvato l'incorporazione del Pensiero di Xi Jinping nella Costituzione del Partito Comunista Cinese. Fin dalla sua elezione Xi ha affermato ripetutamente la supremazia del Partito Comunista, riprendendo le parole di Deng Xiaoping secondo il quale riforme economiche efficaci possono avere luogo solo sotto la guida di un partito unico. Secondo Xi il Partito Comunista è l'unico partito legittimo e costituzionale e da esso deriva la legittimità della così detta "linea di massa": in altre parole il partito rappresenta gli interessi della grande maggioranza delle persone comuni. Xi ha mostrato di prediligere un potere politico fortemente centralizzato come mezzo per una ristrutturazione economica di larga scala. Xi crede che la Cina debba seguire "il proprio cammino" e che un governo forte e autoritario sia parte integrale del "modello cinese", basato su un "sistema di valori socialista" visto come in contrapposizione ai valori occidentali. Così come il partito deve controllare la vita politica dello stato, le autorità centrali del partito devono esercitare un controllo completo e diretto su tutte le attività del partito. Ciò nonostante Xi e i suoi seguaci riconoscono le sfide alla legittimità della guida comunista, in particolare la corruzione dei funzionari di partito. La risposta a queste sfide, secondo il programma di Xi, è duplice: da una parte rinforzare il partito dall'interno, imponendo una stretta disciplina e iniziando un'ampia campagna anti-corruzione; dall'altra l'organizzazione di campagne propagandistiche sulla "linea di massa" nello stile di Mao.  Le politiche di Xi sono state definite come "economicamente liberali ma politicamente conservatrici" da Cheng Li della Brookings Institution. Xi è sposato con Peng Liyuan, sua seconda moglie, dal 1987. Peng è una cantante di discreto successo, nonché membro dell'Esercito Popolare di Liberazione e deputata al Comitato nazionale della Conferenza politica consultiva del popolo. La loro vita impegnata li tiene frequentemente separati. La coppia ha una figlia di nome Xi Mingze, che ha studiato a Harvard sotto pseudonimo, onde evitare possibili favoritismi.
 


domenica 2 settembre 2012

Crolla l'occupazione tra i giovani, l'Istat: in 5 anni i 15-34enni senza un posto di lavoro sono 1,5 milioni in più!

"NON E' L'INFERNO" - EMMA MARRONE

Crolla il numero dei giovani occupati: in 5 anni 1,5 milioni in meno (-20%)

ROMA - Nel secondo trimestre 2012 i giovani occupati, tra i 15 e i 34 anni, sono diminuiti di quasi un milione e mezzo di unità (-1.457.000) rispetto allo stesso periodo del 2007, passandoda 7 milioni 333 mila a 5 milioni 876 mila, con un crollo del 19,9%. È quanto emerge dal confronto dei dati Istat. Nell'ultimo anno la riduzione è stata di 230 mila unità.
Insomma sin da quando è iniziata la crisi gli under 35 sono stati colpiti direttamente, con un vero e proprio crollo dei giovani che possono contare su un posto di lavoro. Una tendenza confermata anche nel secondo trimestre del 2012, basti pensare che l'anno prima, tra aprile e giugno 2011 gli occupati 15-34enni erano ancora in grado di superare la soglia dei sei milioni (6.106.000). Allo stesso, invece, sempre dai dati Istat emerge una tendenza opposta per gli occupati nella classe d'età tra i 55 e i 64 anni, che sono aumentati del 26% nell'arco di cinque anni, dal secondo trimestre del 2007 al 2012. Nel dettaglio, gli occupati più adulti (55-64 anni) sono saliti di 626 mila unità, passando da 2 milioni 403 mila del 2007 a 3 milioni 29 mila del 2012. Nel giro di un solo anno, dal secondo trimestre del 2011 allo stesso periodo del 2012, il rialzo è stato di 226 mila unità (+8%).
In cinque anni gli occupati unter-35 sono diminuiti di 1.457.000 unita', con una riduzione del 19,9%. Nel secondo trimestre di quest'anno i lavoratori tra 15 e 34 anni sono scesi a 5.876.000 unita', mentre erano 7.333.000 unita' nello stesso periodo del 2007. E' quanto emerge confrontando i dati Istat. Il tasso di occupazione per i 15-34enni scende dal 45% del secondo trimestre 2011 all'attuale 43,9% (dal 19% al 18,9% per i 15-24enni).
Secondo i dati dell'Istituto di statistica il tasso di inattivita' dei giovani tra 15 e 24 anni scende dal 73,8% del secondo trimestre 2011 al 71,4%. La discesa del numero dei giovani inattivi e' per circa quattro quinti spiegata dalla contrazione di quanti indicano lo studio (o la formazione professionale) come principale ragione della mancata partecipazione al mercato del lavoro.



sabato 1 settembre 2012

Dalla Cina una conferma importante: compreremo i vostri bond per sostenere l'Europa...

Il cancelliere tedesco, Angela Merkel, alla sua sesta visita in Cina, la seconda nel 2012, e nella veste di ambasciatrice dell'eurozona, ha ottenuto la rassicurazione dal premier cinese Wen Jabao sul fatto che Pechino continuerà a comprare bond europei e a investire in Europa a condizione però che sia certo che la Grecia non lascerà la moneta unica e che Spagna e Italia proseguano nell'opera di approvazione delle riforme strutturali.
La Merkel ha rassicurato la dirigenza cinese che l'Europa ha «l'assoluta volontà» e «impegno» per stabilizzare la moneta unica. Quindi la Merkel ha ottenuto un supporto agli sforzi europei di superare la crisi, ha abbassato i toni sullo scontro sui prezzi troppo bassi dei pannelli solari che tante polemiche stanno creando proprio in Germania, e ha portato a casa un contratto miliardario (3,5 miliardidi dollari) per la vendita di 50 aerei Airbus.
«La Cina - ha detto il presidente cinese Hu Jintao - sostiene fermamente gli sforzi europei per superare la crisi del debito e sostiene anche il ruolo che il Fondo Monetario Internazionale e le altre istituzioni stanno giocando nel risolvere la questione del debito europeo. Il veloce recupero finanziario è utile alla stabilità e al recupero dell'economica mondiale oltre che della crescita della Cina».
Pace sul solare. A sorpresa Berlino abbassa i toni sulla disputa del dumping cinese sui pannelli solari. «Suggerisco a Commissione europea e Cina di cercare di risolvere il problema attraverso il colloquio piuttosto che ricorrendo a procedure di antidumping». Lo ha affermato la cancelliera tedesca Angela Merkel, commentando la controversia aperta dalle contestazioni rivolte ai produttori cinesi di pannelli solari.
Contratti. Importanti contratti sono stati siglati dalle aziende tedesche in Cina in occasione della visita della cancelliera Angela Merkel nell'ex Celeste Impero. È la sesta volta che Merkel si reca in Cina come cancelliera e la seconda solo quest'anno. Alla presenza di Merkel e del suo omologo cinese Wen Jiabao il gruppo Volkswagen ha concluso un accordo da 290 milioni di dollari per costruire un centro produttivo e di formazione a Tianjin, nel nord del Paese, e la cinese Zte (tlc) ha siglato con la tedesca Iet Holding un contratto da 1,3 miliardi nelle fibre ottiche.
Airbus, filiale di Eads, ha firmato un accordo per 1,6 miliardi di dollari per costruire una linea produttiva a Tianjin e ha ricevuto una commessa per 50 apparecchi A320 (prezzo di listino 3,5 miliardi di dollari) da parte della divisione leasing della banca pubblica cinese Icbc. Un altro accordo quadro per 12,5 milioni di dollari é stato infine siglato con Eurocopter, la società leader al mondo negli elicotteri civili controllata da Eads. Tra il 2005 e il 2011 le esportazioni tedesche verso la Cina sono salite del 206% rispetto al +26%, nello stesso periodo, di altri Stati Ue e al +6,3% degli Usa secondo dati resi noti dall'Ufficio federale di statistica tedesco. 
Berlino ha importato prodotti cinesi per 76 miliardi di dollari nel 2011 mentre ne ha esportati in Cina per 93 miliardi. Il resto della Ue ne importa per 280 e riesce ad esportarne solo per 118 miliardi. Con queste cifre molto positive alle spalle, che indicano come i tedeschi siano tra i pochi a tenere testa ai cinesi in fatto di esportazioni, il cancelliere tedesco, Angela Merkel, alla sua sesta visita in Cina, la seconda solo quest'anno, nella veste di "ambasciatrice" dell'eurozona, ha ottenuto la rassicurazione dal premier cinese, Wen Jabao, sul fatto che Pechino continuerà a comprare bond europei (nonostante il brutto precedente delle perdite sui bond greci) e a investire in Europa, a condizione però che la Grecia non lasci la moneta unica e che Spagna e Italia proseguano nell'opera di approvazione delle riforme strutturali.
Pechino ha bisogno di una moneta di riserva alternativa al dollaro e la Merkel ha rassicurato la preoccupata dirigenza cinese che l'Europa ha «l'assoluta volontà» di stabilizzare la moneta unica. La Cina, tra l'altro, dovrà dire la sua ai primi di ottobre anche sul decisivo rapporto finale riguardo al salvataggio greco, missione a cui Pechino partecipa tramite il Fmi, che appunto fa parte della troika.
La Merkel ha dunque ottenuto a Pechino un importante sostegno agli sforzi europei di superare la crisi dei debiti sovrani, ha abbassato a sorpresa i toni sullo scontro sui prezzi troppo bassi dei pannelli solari cinesi che tante polemiche stanno creando proprio in Germania (si veda l'articolo a fianco) e ha portato a casa un contratto miliardario (3,5 miliardi di dollari) per la vendita di 50 aerei Airbus, in un momento difficile per il mercato.
Un viaggio che indica come la locomotiva europea, la Germania, che ha il 5% di quota dell'import cinese, poco sotto al livello degli Stati Uniti, punti proprio sul gigante asiatico per riequilibrare sbocchi commerciali tradizionali che appaiono meno dinamici di un tempo.
«La Cina - ha detto il presidente cinese Hu Jintao - sostiene fermamente gli sforzi europei per superare la crisi del debito e sostiene anche il ruolo che il Fmi e le altre istituzioni stanno giocando nel risolvere la questione del debito europeo. Il veloce recupero finanziario è utile alla stabilità e alla ripresa dell'economia mondiale oltre che della crescita della Cina».
Il cancelliere ha poi raccolto i frutti di relazioni stabili nel tempo: importanti contratti, oltre a quello di Airbus, sono stati siglati dalle aziende tedesche in Cina.
Alla presenza di Merkel e del suo omologo cinese Wen Jiabao la Volkswagen ha concluso un accordo da 290 milioni di dollari per costruire un centro produttivo e di formazione a Tianjin, nel nord del Paese, e la cinese Zte (tlc) ha siglato con la tedesca Iet Holding un contratto da 1,3 miliardi nelle fibre ottiche. Airbus, filiale di Eads, ha siglato un accordo per 1,6 miliardi di dollari per costruire una linea produttiva a Tianjin e ha ricevuto una commessa per 50 apparecchi A320 (prezzo di listino 3,5 miliardi di dollari) da parte della divisione leasing della banca pubblica cinese Icbc.
Un'altra intesa per 12,5 milioni di dollari è stato infine siglato con Eurocopter, la società leader al mondo negli elicotteri civili controllata da Eads. Tra il 2005 e il 2011 le esportazioni tedesche verso la Cina sono salite del 206% rispetto al +26%, nello stesso periodo, di altri Stati Ue e al +6,3% degli Usa secondo dati resi noti dall'Ufficio federale di statistica tedesco. Berlino guarda con sempre maggior interesse ad Est per cercare sbocchi alternativi ad aree che potrebbero diventare meno dinamiche di un tempo a causa della frenata dell'economia globale.

venerdì 31 agosto 2012

Un giovane su tre disoccupato: la disoccupazione sale al 35,3%. Mai così male dal lontano 1993...il dramma del minatore della Sulcis che si ferisce a un polso con un coltello in diretta TV!

Il tasso di disoccupazione a luglio resta stabile al 10,7%, lo stesso livello di giugno, il più alto da gennaio 2004 (inizio serie storiche mensili). Su base annua il tasso è in rialzo di 2,5 punti. Lo rileva l'Istat (dati destagionalizzati, stime provvisorie).
Il tasso di disoccupazione nel secondo trimestre 2012 risulta pari al 10,5%, in crescita di 2,7 punti percentuali su base annua. Lo rileva l'Istat in base a dati grezzi. Si tratta del tasso più alto, in base a confronti tendenziali, dal secondo trimestre del 1999.
GIOVANI - Il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) a luglio è al 35,3%, in aumento di 1,3 punti percentuali su giugno e di 7,4 punti su base annua. Lo rileva l'Istat (dati destagionalizzati e provvisorie). Il ritmo di crescita annuo della disoccupazione giovanile è triplo rispetto a quello complessivo. Tra i 15-24enni le persone in cerca di lavoro sono 618 mila.
Il tasso di disoccupazione dei 15-24enni nel secondo trimestre del 2012 sale al 33,9%, dal 27,4% del secondo trimestre 2011. Lo rileva l'Istat (dati grezzi). E' il tasso più alto, in base a confronti tendenziali, dal secondo trimestre del 1993, inizio delle serie storiche.
Il tasso di disoccupazione giovanile (15-24enni) nel secondo trimestre 2012 tocca un picco del 48% per le ragazze del Mezzogiorno. Lo rileva l'Istat (dati grezzi).


Sopra, il minatore si ferisce in diretta TV

Video operaio Sulcis si ferisce in minierSi è ferito tagliandosi le vene di un polso con un coltellino durante un incontro con i giornalisti nella miniera di Nuraxi Figus. Protagonista dell'episodio un operaio della Carbosulcis che è stato accompagnato in superficie e trasferito immediatamente all'ospedale di Carbonia. Le sue condizioni sono buone, ha riportato solo ferite superficiali. Stefano Meletti, questo il nome dell'operaio ferito, durante l'incontro con la stampa ha gridato "è questo che dobbiamo fare, ci dobbiamo tagliare?". Il suo è stato un gesto velocissimo. Meletti, sindacalista delle Rsu, è stato bloccato dai colleghi. L'episodio è una testimonianza del clima di tensione che accompagna la protesta e l'intera vertenza Carbosulcis. "Siamo pronti a tutto - ha detto un altro rappresentante sindacale, indicando la stanza blindata dove sono custoditi oltre 690 chili di esplosivo e 1.221 detonatori - È il momento dell'esplosivo!"

 

Potrebbe interessarti: http://www.today.it/politica/video-operaio-sulcis-ferisce-coltello.html
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giovedì 17 maggio 2012

Ballando sul default - L'intervista a Loretta Napoleoni e la corsa alle banche dei cittadini Greci...



La Grecia è già fallita da mesi, ma ce lo dicono soltanto adesso. Noi, invece, continuiamo la nostra corsa verso il baratro: lo stratagemma della Bce per salvaguardare il debito italiano non durerà. I mercati continuano a non fidarsi del nostro Paese.

Caos e inflazione alle stelle: che succede se la Grecia fallisce? L'analisi del Premio Nobel Usa Paul Krugman: "Finanziate gli Stati per uscire dalla crisi".

Cosa succede se la Grecia non trova un governo? E se esce dall’euro? Milioni di risparmiatori, mutuatari, correntisti, si stanno facendo in queste ora le stesse domande.Impossibile dare delle risposte nette, senza sfociare nella fantapolitica. Molti ci stanno provando. Tra gli altri l’economista statunitense Paul Krugman, premio Nobel ed editorialista del New York Times.

L'analisi e il "crepuscolo europeo"

Oltre a segnalare che le istituzioni europee stanno da mesi sbagliando la ricetta anticrisi (quella che prevede tagli e rigore) sul suo blog Krugman ha scritto un breve post intitolato “Eurodämmerung”, che tradotto significa: “crepuscolo dell’Europa”. L’intervento pescato e segnalato dal sito Post.it.

Entro un mese la Grecia esce dall'euro

Krugman fa un’analisi lucida e spietata sui problemi europei, prevedendo senza alcun dubbio l’uscita della Grecia dall’euro entro un mese. Uno scenario, a cui, qui nel vecchio continente, nessuno si augura di assistere.
Secondo l’economista il destino ellenico è segnato: nuove elezioni il prossimo mese, opposizione netta alle misure di austerità imposte dall’Europa, vittoria del partito di estrema sinistra di Syriza. Di qui rinegoziazione degli accordi con l’Europa o uscita diretta dall’euro.

Spread alle stelle e corsa agli sportelli

Arrivati al “punto di non ritorno”, c’è solo una cosa che può avvenire in Europa e, in misura ancor più massiccia, in Italia e Spagna: spread ai massimi storici, timori e panico, corsa dei correntisti in banca e prelevamenti di massa dei propri risparmi. Un po’ quello che sta avvenendo ora in Grecia, dove nella sola giornata di ieri sono stati ritirati dai cittadini 700 milioni di euro.
L’immediata conseguenza del caos è la crisi delle banche, già oggi in difficoltà per mancanza di liquidità. Per non parlare delle tensioni sociali generate da una situazione del genere: resse davanti alle banche e violenze.

Dal fallimento delle banche a quello degli Stati

Krugman prosegue, più inquietante che mai: per evitare il fallimento degli istituti di credito gli Stati potrebbero fare una cosa sola: imporre - con le tensioni che ne seguono - limiti ai prelievi di contanti.
A questo punto sarebbe già il caos. Ma l’economista non lascia nulla al caso e prevede il pronto intervento della Bce, che inizierebbe a intensificare massicci prestiti alle banche, come già accaduto nei mesi scorsi, per evitare il default.
Ma davvero, ci si chiede a questo punto, l’Europa potrebbe continuare ad assistere a questa catastrofe senza fare null’altro? Già, perché nel frattempo il valore dei titoli di Stato di Italia e Spagna non potrebbe fare altro che calare a picco, mettendo in serio pericolo entrambe le economie.

Il ruolo della Bce

E qui che arriva la soluzione di Krugman, il quale è convinto - cosa non difficile da credere - che il solo foraggiare del banche non sia affatto sufficiente.
Per evitare il fallimento degli Stati, dice l’economista, c’è una sola strada: accettare che Italia e Spagna ricevano grandi quantità di denaro in prestito dalla Bce, dare loro la possibilità di finanziarsi con bassi tassi di interesse e avere un tasso di inflazione più alto per aggiustare i prezzi.

Finanziare la crescita, l'unica ricetta

Secondo il Nobel statunitense, e non è il solo, la Banca centrale europea deve cominciare a comportarsi direttamente e senza limiti da “prestatrice di ultima istanza”, stampando denaro e prestandolo agli Stati anche a costo di far salire l’inflazione. E l’unico modo per sottrarre il debito pubblico a tassi di interesse crescenti, e permettere così a entrambi, grazie a una maggiore di liquidità, di finanziare misure per la crescita nonostante l’alto debito pubblico.

Il fallimento della politica del rigore

L’alternativa del rigore (nuove misure per contenere il debito pubblico dei due Stati, nuove tasse e nuovi  tagli), oltre a deprimere ulteriormente l’economia (con un ulteriore abbassamento dei consumi e innalzamento del tasso di disoccupazione) non sarebbero forse nemmeno sufficiente a evitare il default, e la fine dell’euro per tutti. E le conseguenze ora sono facilmente immaginabili.

Ultimo aggiornamento: 17/05/12
Fonte: http://www.ilsalvagente.it

La Grecia in piena crisi di governo tornerà alle urne fra un mese, domenica 17 giugno per nuove elezioni legislative. Attesa la vittoria di Syriza, il partito della sinistra radicale anti-europeo e anti-misure di austerità.

Il rischio che la Grecia esca dalla Zona euro si fa sempre più evidente, scrive il portale di economia WallStreet Italia.com : “La Grecia potrebbe mancare di liquidità a inizio luglio, se verranno bloccati i fondi di UE e FMI per la mancata applicazione delle misure di austerità.
Ecco dunque che sempre più cittadini greci preoccupati dei loro risparmi iniziano a prelevare, intimoriti dall’evolversi della situazione.
Come ha riferito la Banca centrale di Atene, nelle ultime settimane dalle banche del paese sono stati prelevati circa 700 milioni di euro e i prelievi proseguono. Non si tratta ancora di panico, ma i timori vanno crescendo.
“La corsa agli sportelli è un problema serio e complesso – ha commentato Yannis Ioannides, professore di economia presso la Tufts University nel Massachusetts – Per prevenire nuovi devastanti effetti contagio, la Banca centrale europea dovrebbe garantire i depositi dei cittadini, è l’unico modo per prevenire e contrastare la corsa al prelievo.”
Fonte: http://www.rischiocalcolato.it 
 

domenica 13 maggio 2012

domenica 15 aprile 2012

La generazione dei Tre "Niente"...mentre i Governi delle Banche e del Capitalismo sfrenato e avido impoveriscono i popoli e arricchiscono le Industrie Militari, si preparano a causare direttamente e indirettamente causano guerre sanguinarie in tutto il pianeta per accapparrarsi le risorse energetiche come il petrolio, l'oro e i diamanti...dopo i miliardi e miliardi di euro spesi in 8 mesi di guerra in Libia nel 2011, oggi a chi toccherà? Siria o Iran? Intanto l'elite delle lobby e dei Governi gode nel lusso mentre il popolo stenta nella maggior parte dei casi ad arrivare con il proprio misero stipendio alla fine del mese...


Da uno scritto recente di Fidel Alejandro Castro, ex-Capo dello Stato Cubano: Questa riflessione potrebbe essere scritta oggi, domani o qualunque altro giorno senza rischio di errore.
La nostra specie si trova ad affrontare nuovi problemi. Quando ho espresso, 20 anni fa nella Conferenza delle Nazioni Unite sull’Ambiente e lo Sviluppo a Rio de Janeiro, che una specie era in pericolo di estinzione, avevo meno ragione di oggi di avvertire in merito ad un pericolo che vedevo distante forse 100 anni. Allora pochi leader dei paesi più potenti gestivano il mondo. Applaudirono alle mie parole per cortesia e continuarono tranquillamente a scavare la tomba della nostra specie.
Sembrava che nel nostro pianeta regnasse il buon senso e l’ordine. Era il tempo in cui lo sviluppo economico appoggiato dalla tecnologia e dalla scienza sembrava essere l’Alfa e l’Omega della società umana.
Ora tutto è molto più chiaro. Profonde verità stanno emergendo. Quasi 200 stati, apparentemente indipendenti, costituiscono l’organizzazione politica che in teoria equivale a reggere i destini del mondo.
Circa 25 000 armi nucleari nelle mani di forze alleate o antagoniste disposte a difendere l’ordine che cambia, per interesse o necessità, riducono praticamente a zero i diritti di migliaia di milioni di persone.
Non commetterò l’ingenuità di assegnare alla Russia o alla Cina, la responsabilità dello sviluppo di tali armi dopo la mostruosa strage di Hiroshima e Nagasaki, ordinata da Truman dopo la morte di Roosevelt.
Né cadrò nell’errore di negare l’Olocausto che significò la morte di milioni di bambini e adulti, uomini o donne, in maggioranza ebrei, zingari, russi e di altre nazionalità che sono stati vittime del nazismo. Ecco perchè ripugna la politica infame di chi nega al popolo palestinese il diritto di esistere.
Qualcuno pensa forse che gli Stati Uniti saranno in grado di agire con un’indipendenza che li protegga dal disastro inevitabile che li attende?
In poche settimane i 40 milioni di dollari che il presidente Obama ha promesso di raccogliere per la sua campagna elettorale serviranno solo a dimostrare che la moneta del suo paese ha perso molto valore e che gli Stati Uniti, con il loro eccezionale e crescente debito pubblico che si sta avvicinando a 20 mila miliardi di miliardi, vivono del denaro che stampano e non di ciò che producono.
Il resto del mondo paga quello che loro dilapidano.
Nessuno crede nemmeno che il candidato democratico sia migliore o peggiore rispetto ai suoi avversari repubblicani: che si chiami Mitt Romney o Rick Santorum. Anni luce separano i tre da personaggi tanto rilevanti come Abraham Lincoln o Martin Luther King. E’ davvero raro osservare una nazione tanto potente  tecnologicamente e un governo tanto orfano, al momento, di idee e valori morali.
L’Iran non ha armi nucleari. E’ accusato di produrre uranio arricchito che serve come combustibile energetico o per applicazioni di uso medico. Piaccia o no, il suo possesso o la sua produzione non è equivalente alla produzione di armi nucleari. Decine di paesi utilizzano uranio arricchito come fonte di energia, ma questo non può essere utilizzato nella fabbricazione di un’arma nucleare, senza un preliminare e complesso processo di purificazione.
Israele, tuttavia, che con l’aiuto e la cooperazione degli Stati Uniti ha fabbricato armi nucleari, senza informare né rendere conto a nessuno, oggi, senza ammettere il possesso di queste armi, ne ha centinaia. Per prevenire lo sviluppo della ricerca nei paesi arabi vicini attaccò e distrusse i reattori in Iraq e Siria. Ha annunciato a sua volta il proposito di attaccare e distruggere i centri di produzione di combustibile nucleare dell’Iran.
Intorno a questo tema cruciale sta ruotando la politica internazionale in questa complessa e pericolosa regione del mondo che produce e fornisce la maggior parte del carburante che spinge l’economia mondiale.
L’eliminazione selettiva dei più eminenti scienziati dell’Iran, da parte di Israele e dei suoi alleati della NATO, è diventata una pratica che favorisce odio e sentimenti di vendetta.
Il governo di Israele ha apertamente dichiarato la sua intenzione di attaccare l’impianto che produce uranio arricchito in Iran e il governo statunitense ha investito centinaia di milioni di dollari nel produrre una bomba a tale scopo.
Il 16 marzo, 2012 Michel Chossudovsky e Finian Cunningham hanno pubblicato un articolo che rivela che “un importante generale dell’Aviazione statunitense ha descritto la più grande bomba convenzionale anti bunker di 13,6 tonnellate, come ‘grandiosa’ per un attacco militare contro l’Iran.”
Un così loquace commento su un massiccio dispositivo assassino ha avuto luogo nella stessa settimana in cui il presidente Barack Obama si è presentato per mettere in guardia contro chi ‘parla alla leggera’ in merito a una guerra nel Golfo Persico.
“… Herbert Carlisle, vice capo del personale per le operazioni dell’Aviazione statunitense [...]” ha aggiunto che la bomba, probabilmente sarebbe stata utilizzata in qualsiasi attacco contro l’Iran ordinato da Washington.
Il MOP, che è indicato anche come ‘La madre di tutte le bombe’, è stata progettata per perforare 60 metri di cemento prima di far detonare la sua massiccia bomba.
Si ritiene sia la più grande arma convenzionale, non nucleare, dell’arsenale degli Stati Uniti.
Il Pentagono sta pianificando un processo di distruzione diffusa delle infrastrutture dell’Iran e massicce perdite civili  attraverso l’uso combinato di bombe tattiche nucleari e bombe convenzionali con nubi in forma di fungo, compresa la MOAB e la più grande GBU-57A/B oMassive Ordnance Penetrator (MOP), che supera la MOAB per distruttività.
La MOP è descritta come ‘una bomba nuova e potente che punta direttamente agli impianti nucleari sotterranei di Iran e Corea del Nord. Una bomba immensa più lunga di 11 persone affiancate, più di 6 metri dalla base alla punta. ‘”
Prego il lettore di scusarmi per questa lingua aggrovigliata di gergo militare. Come si è visto, questi calcoli presuppongono che i combattenti iraniani, che contano milioni di uomini e donne, noti per il loro fervore religioso e le tradizioni di lotta, si arrendano senza sparare un colpo.
Nei giorni scorsi gli iraniani hanno visto le truppe statunitensi che occupano l’Afghanistan, in sole tre settimane, urinare sui corpi di afghani uccisi, bruciare i libri del Corano e uccidere più di 15 cittadini inermi.
Immaginiamo le forze statunitensi lanciare bombe mostruose sulle istituzioni industriali in grado di penetrare 60 metri di cemento. Mai una simile avventura è stata concepita.
Non si ha bisogno di una parola in più per capire la gravità di una tale politica. Per questa strada la nostra specie sarà condotta inesorabilmente verso il disastro.
Se non impariamo a capire, non imparareremo mai a sopravvivere.
Da parte mia, non nutro il minimo dubbio che gli Stati Uniti siano sul punto di commettere e guidare il mondo verso il più grande errore della loro storia.
Fidel Castro Ruz
21 Marzo 2012

Quello che non vedrete mai su una Tv Italiana: "Le rivelazioni choc di un broker Inglese sulla reale situazione della grave crisi economica Mondiale!"


"Proteggete i vostri beni, perché nel giro di 12 mesi milioni di persone vedranno i propri risparmi andare in fumo!" E i piani di salvataggio di cui si parla? "I governi non governano il mondo. Goldman Sachs governa il mondo!" e ancora: "Noi siamo dei broker, non ci interessa molto come sistemare l'economia mondiale né come aggiustare l'intera situazione. Il nostro lavoro è solo farci soldi sopra!" Prosegue: "Personalmente era da tre anni che sognavo un momento come questo. Ho una confessione da fare: io vado a letto ogni sera sperando in un'altra recessione!" Terribilmente continua: "Io voglio aiutare le persone, tutti possono fare soldi da questa crisi, non solo le élite. Quando i mercati crollano, quando l'Euro e le grandi valute crollano, se si ha un buon piano si possono fare tanti soldi!" Ma se non si agisce in tempo sono guai. "Questa crisi economica è come un cancro che cresce sempre di più. Preparatevi tutti quanti. Non è più tempo di rimanere fermi ad aspettare!"

Fonte: http://www.youtube.com/user/chira5?feature=watch



sabato 4 febbraio 2012

Rivolta dei Forconi (Copertina con Beppe Grillo di Servizio Pubblico)


http://www.ilfattoquotidiano.it | In questo video il movimento siciliano Rivolta dei Forconi, Beppe Grillo e Mario Monti. Secondo Beppe Grillo De Falco non è un eroe: quella della Costa Concordia era una tragedia annunciata, come la nostra crisi economica. Il governo sta mettendo una categoria contro l'altra, portando avanti le ragioni della finanza. Intanto la Sicilia è bloccata dalle proteste del Movimento dei forconi: autotrasportatori, agricoltori, contribuenti, cittadini senza bandiera politica, uniti dalla crisi. Servizio pubblico decima puntata del 19 gennaio 2012. Decimo appuntamento con il programma di Michele Santoro, dedicata alla fase due del governo Monti. Ospiti in studio Benedetto Della Vedova, Alessandra Mussolini e il segretario della Fiom Maurizio Landini, Marco Travaglio e Vauro.

Fonte: http://www.youtube.com/user/antefattoblog?feature=watch

sabato 21 gennaio 2012

기록영화 위대한 령도의 빛나는 력사 - La Corea del Nord assaggia il Web: online (in inglese) il quotidiano del regime...




C’è un pizzico di Corea del Nord in più su Internet. Nella versione presentata, raccontata e controllata dal regime. Dal 10 gennaio, è infatti disponibile online l’edizione internazionale del Rodong Sinmun, il principale quotidiano di Pyongyang, organo ufficiale del Partito dei Lavoratori, che da oltre sessant’anni governa il paese.

Caratterizzato da una grafica a dir poco spartana, che sembra uscita fuori dalla Internet di fine anni ‘90, e da un aggiornamento assai più tranquillo rispetto ai ritmi concitati della comunicazione contemporanea, il sito è scritto in inglese e presenta una struttura tanto rigida quanto semplificata.

Tutte le notizie sono suddivise in appena quattro sezioni. L’apertura è affidata alle Attività del leader supremo, quindi si passa al capitolo In DPRK (gli interni), alla sezione Inter-Korean (lo spazio dedicato ai rapporti, assai problematici, con la confinante Corea del Sud), per chiudere con International (gli esteri).

Questa mattina, 17 gennaio 2012, i tre articoli d'apertura riportavano orgogliosamente il nome di Kim Jong Un, il giovane leader succeduto poche settimane fa al padre Kim Jong-Il. Veniva mostrato in visita a un cantiere e in posa assieme a 300 soldati della divisione blindata dell’esercito, in una di quelle immagini ad alto impatto coreografico tanto care al regime di Pyongyang.

La propaganda proseguiva con gli articoli relativi agli interni, tutti impegnati a celebrare i progressi del paese in campo industriale e scientifico, e si faceva infuocata nella sezione dedicata ai rapporti con i vicini sudcoreani, presentati come folli, fascisti e anche un po’ depressi (il trafiletto “Present Reality in South Korea” ricordava come la Corea del Sud abbia il più alto tasso di suicidi al mondo).

Negli esteri, infine, affianco a qualche considerazione sugli Stati Uniti (“il regno del crimine”), “Rodong Sinmun” riportava l’elenco dei complimenti e degli auguri ricevuti da Kim Jong Un per il nuovo anno e per la successione alla guida del paese: dal presidente della Mongolia, da quello della Guinea e persino da Bashar Al-Assad, capo della Siria in fiamme.

“Per conto del popolo siriano e da parte mia”, scriveva Bashar Al-Assad il 10 gennaio, “invio calorose congratulazioni a Sua Eccellenza per l’assunzione del comando supremo dell’Esercito del Popolo Coreano (…). La prego di accettare i miei migliori auguri di buona salute e felicità, oltre a quelli per il progresso e la prosperità del popolo coreano sotto la sua saggia leadership”.

Il "Rodong Sinmun" non ha sezioni su sport, spettacoli o cultura (campi toccati marginalmente negli articoli di cronaca interna e sulle “attività del leader supremo”). Non mancano invece gli editoriali. Quello del 1° gennaio si intitola: “Glorify This Year 2012 As a Year of Proud Victory, a Year When an Era of Prosperity is Unfolding, True to the Instructions of the Great General Kim Jong Il”.

Nonostante la gran parte dei suoi contenuti riguardi la penisola coreana, il sito non è praticamente accessibile ai cittadini che vi abitano. Non a quelli del Nord, per i quali la connessione a Internet rimane un’utopia. E nemmeno a quelli del Sud, dove il "Rodong Sinmun" è stato censurato poche ore dopo la sua apparizione online, seguendo una legge di sicurezza nazionale che vieta la diffusione a Seoul dei siti nordcoreani.

Il mezzo è insomma pensato per il pubblico internazionale e segna un piccolo passo nel titubante avvicinamento di Pyongyang ai moderni strumenti di comunicazione. Un paio d’anni fa apparvero alcuni account (non ufficiali) su Twitter e YouTube, mentre da tempo è attivo il sito inglese della Korean Central News Agency, l’agenzia di stampa nazionale, dove in questi giorni campeggia sulla homepage lo spartito di un brano intitolato “Kim Jong-Il è immortale come il sole”.

Fonte: http://www.lastampa.it

sabato 14 gennaio 2012

Avete presente i “Compro-Oro”? Durante questi periodi di forte crisi economica e recessione, prolificano le aperture in tutte le città d'Italia di questi negozietti che hanno preso il posto degli antichissimi "Monte dei Pegni" o detti anche "Monte di Pietà" del secondo dopo-guerra! Puro caso? Niente è lasciato al caso...

COMPRO ORO
Non sarà sfuggito neppure ai più distratti quanti negozi e negozietti di “compro-oro” stanno aprendo nelle città più grandi così come nei piccoli centri urbani in tutta Italia.Il fenomeno non è casuale, naturalmente, ed ha anticipato di un paio di anni l’azione “rastrellatrice” di risorse reali messa in atto da questo Governo con la complicità del Parlamento. Tragica condizione, che, come quei “negozietti” è sotto gli occhi di tutti.Ai complotti non ci crede nessuno. Già la parola stessa è ridicola se si pensa a quanti film ha sfornato il cinema su questo filone. Ma ahimé possibile che non abbiamo ancora imparato che la realtà supera la fantasia? Al momento sembra che di  tempo da sprecare per approfondire ne abbiano in  pochi. E poi la  paura di accorgersi che è tutto vero si taglia nell’aria. Meglio rimandare. Resiste (ancora per poco) il paradigma “meglio CREDERE che CONOSCERE.
Ma già che ci siamo, giusto per curiosità,  quei Compro-Oro, perché si sono diffusi così tanto?
La risposta è semplice e la sanno tutti, complottisti e “brava gente”.  C’è chi ha cominciato a “svendere” i propri “averi” per far fronte alla necessità di denaro.  Sono in tantissimi. Ecco perché così tanti negozi e negozietti .Licenziamenti, cassa integrazione, aumento dei prezzi generalizzato, minori entrate e maggiori spese fanno da sfondo all’azione messa in campo dal Governo che chiede “sacrifici”. Così i Compro-Oro “ nascono come i funghi” e  in cambio di pochi soldi (carta non di proprietà dello Stato ma della banca privata BCE) riescono a farsi dare dagli italiani il loro ORO. Che si tratti degli orecchini della nonna buonanima o del braccialetto della comunione, del battesimo e dell’anello del “c’eravamo tanto amati” poco importa. Le famiglie, le persone hanno talmente tanto bisogno di soldi (per non rinunciare ad un certo standard di vita) che sono disposte a tutto. Molti invece sono proprio al limite della sopravvivenza. In un caso o nell’altro il prezioso piccolo o grande “patrimonio” di gioielli ed amenicoli vari,  si volatilizza per qualche banconota. La banconota si spende velocemente, l’oro non c’è più e non rimane che la disperazione e in qualche caso più tragico la rassegnazione.
Questo Paese rimane comunque pieno zeppo di oro (http://intermarketandmore.finanza.com/oro-riserve-pro-capite-e-tesoretti-27858.html) e di affari più c’è “crisi” più gli speculatori ne possono fare. Contando sulla distrazione che solitamente un bel piatto di pastasciutta è capace di produrre sulla maggior parte di questo popolo di “formichine”, il banchetto (non quello in ossequio alla dieta mediterranea ma quello ben più redditizio del denaro) può cominciare.Tutto quel che sta succedendo va oltre il piano “personale” , qui in ballo non ci sono solo gli orecchini di nonna buonanima, questa volta di può fare “man bassa”  del Patrimonio accumulato dalle famiglie e dai cittadini italiani che guarda un po’ a differenza di altri popoli nel mondo non si sono mai fidati così tanto dei “mercati” e hanno messo i loro soldi o sotto il materasso, o nel “mattone”,  o nei famosi buoni del tesoro (il Debito Pubblico). Alcuni si sono fidati anche delle banche e “sentono” che hanno fatto male. Proprio per questo le Banche hanno preso il controllo dello Stato (Esercizio del Potere), per fare in modo che le persone non prendessero contromisure e si riprendessero i loro soldi, magari mettendoli davvero sotto il materasso, o comprando case e terreni. Si sono subito organizzati a fare in modo che i soldi dai loro forzieri non si potessero più muovere o quasi. “Vuoi prendere dei contanti? Te li diamo ma non oltre 1000 euro altrimenti ti segnaliamo e sai che poi finisce male se il fisco (che siamo sempre noi) viene a bussarti a casa per chiederti conto della tua Vita, della tua Esistenza, dei tuoi risparmi. Comincia ad imparare che sei in “libertà provvisoria”. Adesso che hai paura di perdere la casa che hai comprato dopo tanti sacrifici possiamo pretendere tutto da te cominciando proprio da quella”.
Del resto oltre l’70% degli italiani hanno la casa di proprietà li c’è un Patrimonio incommensurabile pronto per essere attaccato.  Che rabbia per gli intelligentoni delle borse e delle banche che fino ad oggi hanno dovuto fare i conti senza tutti quei soldi che gli italiani hanno preferito mettere nel mattone anziché nel “mercato” . Quel Patrimonio a certi Signori fa gola, così come ai negozietti del “Compro-Oro” fanno gola gli orecchini  di nonna buonanima. Ma come fare per ottenerli a poco prezzo o peggio ancora a farci su la “cresta”?
Semplice creare PAURA. Del resto non è un caso se “la Paura fa 90”! Il Sistema sa bene come “convincere” le persone soprattutto se sono “masse”. Per “rapinarci” ci spaventa con la “crisi dei mercati”. E stranamente non trova nessuno che dica:  “scusate ma la mia casa, i miei risparmi, gli orecchini di mia nonna buonanima, cosa c’entrano con la crisi dei “mercati”?  Se ciascuno di noi si accorgesse che la “crisi” di cui tanto si parla non riguarda la nostra vita quotidiana, ma gli interessi di pochi gruppi finanziari che hanno creato un “mondo-mercato” che possono controllare a piacimento, spostando ed accumulando risorse a scapito dei più, creando ad hoc  le “crisi” per guadagnarci o sistemarsi i conti, cosa succederebbe? La storia è sempre la stessa, cambiano i tempi,  i nomi dei protagonisti e dei sistemi sociali, ma un gruppo di pochi domina sempre sui molti individui facendo leva sulla mancanza diffusa di consapevolezza di Sé.  Forse questo fa anche parte della natura umana, ma ammesso che possa esistere un “Governo dei migliori” non dovremmo comunque pretendere che questo faccia il bene comune?  Questo in risposta ai molti che “credono” che del resto certi politici cialtroni finalmente si sono fatti da parte. Questo non basta. Il rimedio non può essere peggiore della malattia.
Ma questa è una visione complottistico-dietrologica per cui meglio non approfondire.  Come stanno le cose,  la verità, la si può scoprire  solo se ciascuno di voi si “osserverà” se avrà Coraggio di ascoltare ciò che gli dice il “cuore “ . Li ci sono sempre tutte le rispose. A condizione che ci siano domande. Sta di fatto che anche se “l’essenziale è invisibile agli occhi”, appunto, per non vedere attorno a voi nelle strade e nelle piazze i negozietti Compro-Oro dovreste chiuderli gli occhi. Provateci, ma la realtà non cambia.
Il “mondo” è diventato “mercato” e ogni mercato ha delle regole. C’è chi ha da vendere e vende c’è chi può comprare e compra. Curioso. Proprio come coloro i quali portavano inciso nella carne del proprio corpo il 666 nel racconto dell’Apocalisse. Solo loro potevano comprare e vendere. Ma qui siamo al limite dell’accettabile per la nostra Mente che MENTE e si difende relegando il tutto a “pura follia”.
L’Europa e l’Italia in particolare sono sempre stati, con la loro storia, la loro tradizione, il loro modo di vivere la società delle belle “gatte da pelare” per gli inventori della “globalizzazione”.  Ma per fortuna, in particolare l’Italia, è il “ventre molle”, è quel Paese dove l’opinione pubblica è tra le più influenzabili, non esiste l’amor di patria, non esiste stima per i politici (che rappresentano il popolo che li vota), è un Paese dove con un po’ di scandali, delazioni, inchieste e paure si possono fare buoni affari. Adesso il bottino “statale” è costituito da Eni, Enel, Saipem, Finmeccanica (http://www.linkiesta.it/si-muove-la-ue-conquistare-eni-e-enel-sara-piu-facile), le nostre Coste sul mare e il Patrimonio Artistico. Un “banchetto” degno di un RE altro che spaghetti all’amatriciana!
I politici sono tutti cialtroni, (in molti casi lo sono e aggiungo vigliacchi), e la gente è abituata bene, per cui basta puntare sulla solita balla colossale del Debito Pubblico che tutto è possibile anche togliere la libertà agli individui, rastrellare i patrimoni, mettere in ginocchio e umiliare un popolo a cui si potranno chiedere ogni genere di sacrifici e loro li faranno per PAURA. Paura di perdere quello che hanno, e non potranno sapere che ciò che hanno di più prezioso è la LIBERTA’. Prima o poi se ne accorgeranno, ma  si sa come vanno queste cose.  Solitamente è sempre troppo tardi.  Si “accorgeranno” che il Debito Pubblico è una truffa di numeri che ha acquistato valore solo con l’ingresso nell’Euro perché prima non ne aveva perché riguardava in ogni caso la ricchezza dei cittadini verso lo Stato. Che quello che ci avevano proposto come la grande salvezza della moneta unica non è stata che la più grande truffa di tutti i tempi per impossessarsi del nostro sistema economico, della nostra indipendenza e sottrarci la nostra sovranità monetaria.
- L’unica parte della cosiddetta ricchezza nazionale che entra realmente in possesso della collettività dei paesi moderni è il debito pubblico. -
Il Capitale, Karl Marx (1867)


Lo strano aspetto della crisi è che l’Italia non è fondamentalmente insolvente. Il debito pubblico è stabile da molti anni a circa il 120 per cento. Il paese ha un surplus primario di bilancio. Il debito privato è basso, il 42 per cento del PIL. Il valore della ricchezza totale è di 2,3 trilioni di euro, più alto in termini pro capite della Germania. La somma del debito pubblico e privato è sotto il 260 per cento, più basso di Paesi Bassi, Francia, Gran Bretagna, Stati Uniti e Giappone. Il problema fondamentale non è il debito italiano, ma la perdita del 40 per cento di competitività del lavoro contro la Germania negli ultimi quindici anni. Ciò ha lasciato il paese intrappolato nell’UEM con una moneta mal allineata, fermando la crescita.


Ambrose Evans-Pritchard

Tutta l’economia di cui si parla non è la “NOSTRA” economia bensì la “LORO” economia. Di chi? Beh di chi compra e vende ovviamente.Con un piccolo particolare, sempre degno di uno stupido film, magari americano. Noi siamo la merce di scambio. Ma perché farsi domande? Qualcuno penserà: “ in fondo al Compro-Oro non ho bisogno di andare. La cosa non mi riguarda”. Siamo alle solite, le cose esistono solo quando  “toccano” da vicino, altrimenti riguardano gli “altri”. Anche se in questo caso io non ne sarei così sicuro. Ad ognuno capita prima o poi di avere una “nonna buonanima”.

Armando Siri

ITALIA-CINA

ITALIA-CINA
PER L'ALLEANZA, LA COOPERAZIONE, L'AMICIZIA E LA COLLABORAZIONE TRA' LA REPUBBLICA ITALIANA E LA REPUBBLICA POPOLARE CINESE!!!