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sabato 30 novembre 2024
30 NOVEMBRE SANT'ANDREA APOSTOLO!
sabato 25 maggio 2024
ACCADDE OGGI ESATTAMENTE 137 ANNI FA, IL 25 MAGGIO 1887 NASCE FRANCESCO FORGIONE, DIVENTATO SAN PADRE PIO DA PIETRELCINA...
#25maggio #buoncompleannopadrepio #happybirthdaypadrepio #buoncompleanno a Padre Pio #SanPiodaPietrelcina: #accaddeoggi esattamente 137 anni fa: il #25maggio1887, nel piccolo paese di #Pietrelcina in #Campania, nasceva #FrancescoForgione, la mamma Giuseppa De Nunzio e il babbo Grazio Maria era una famiglia umile di contadini! Il piccolo Francesco fin da bambino desiderava farsi prete, divenne così per tutto il mondo a venire il famoso #PadrePio, diventato #santo dopo una lunga causa di beatificazione! #sanpadrepio #chiesa #sanpadrepiodapietrelcina #religione
Per approfondire: https://it.m.wikipedia.org/wiki/Pio_da_Pietrelcina
venerdì 1 marzo 2013
Il Papa ha concluso il suo Pontificato Giovedì 28 Febbraio 2013, si aprono ufficialmente i "giochi" per designare il suo successore...
sabato 5 gennaio 2013
INCONCILIABILITÀ TRA FEDE CRISTIANA E MASSONERIA [DICHIARAZIONE DELLA CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE] - IL PREMIER MARIO MONTI E' AVVERTITO: NON SI PUO' ESSERE UN CATTOLICO PRATICANTE E NELLO STESSO TEMPO FAR PARTE DI POTENTI LOBBY MASSONICHE ITALIANE E INTERNAZIONALI! CHE COSA SCEGLIERA' IL PREMIER MARIO MONTI? PAPA BENEDETTO XVI° O IL GRAN MAESTRO DELLA LOGGIA?
A poco più di un anno di distanza dalla sua pubblicazione può essere utile illustrare brevemente il significato di questo documento.
Da quando la Chiesa ha iniziato a pronunciarsi nei riguardi della massoneria il suo giudizio negativo è stato ispirato da molteplici ragioni, pratiche e dottrinali. Essa non ha giudicato la massoneria responsabile soltanto di attività sovversiva nei suoi confronti, ma fin dai primi documenti pontifici in materia e in particolare nella Enciclica «Humanum Genus» di Leone XIII (20 aprile 1884), il Magistero della Chiesa ha denunciato nella Massoneria idee filosofiche e concezioni morali opposte alla dottrina cattolica. Per Leone XIII esse si riconducevano essenzialmente a un naturalismo razionalista, ispiratore dei suoi piani e delle sue attività contro la Chiesa. Nella sua Lettera al Popolo Italiano «Custodi» (8 dicembre 1892) egli scriveva: «Ricordiamoci che il cristianesimo e la massoneria sono essenzialmente inconciliabili, così che iscriversi all’una significa separarsi dall’altra».
Non si poteva pertanto tralasciare di prendere in considerazione le posizioni della Massoneria dal punto di vista dottrinale, quando negli anni 1970-1980 la S. Congregazione era in corrispondenza con alcune Conferenze Episcopali particolarmente interessate a questo problema, a motivo del dialogo intrapreso da parte di personalità cattoliche con rappresentanti di alcune logge che si dichiaravano non ostili o perfino favorevoli alla Chiesa.
Ora lo studio più approfondito ha condotto la Sacra Congregazione per la Dottrina della Fede a confermarsi nella convinzione dell’inconciliabilità di fondo fra i principi della massoneria e quelli della fede cristiana.
Prescindendo pertanto dalla considerazione dell’atteggiamento pratico delle diverse logge, di ostilità o meno nei confronti della Chiesa, la Sacra Congregazione per la Dottrina della Fede, con la sua dichiarazione del 26.11.83, ha inteso collocarsi al livello più profondo e d’altra parte essenziale del problema: sul piano cioè dell’inconciliabilità dei principi, il che significa sul piano della fede e delle sue esigenze morali.
A partire da questo punto di vista dottrinale, in continuità del resto con la posizione tradizionale della Chiesa, come testimoniano i documenti sopra citati di Leone XIII,
derivano poi le necessarie conseguenze pratiche, che valgono per tutti quei fedeli che fossero eventualmente iscritti alla massoneria.
A proposito dell’affermazione sull’inconciliabilità dei principi tuttavia si va ora da qualche parte obiettando che essenziale della massoneria sarebbe proprio il fatto di non imporre alcun «principio», nel senso di una posizione filosofica o religiosa che sia vincolante per tutti i suoi aderenti, ma piuttosto di raccogliere insieme, al di là dei confini delle diverse religioni e visioni del mondo, uomini di buona volontà sulla base di valori umanistici comprensibili e accettabili da tutti.
La massoneria costituirebbe un elemento di coesione per tutti coloro che credono nell’Architetto dell’Universo e si sentono impegnati nei confronti di quegli orientamenti morali fondamentali che sono definiti ad esempio nel Decalogo; essa non allontanerebbe nessuno dalla sua religione, ma al contrario costituirebbe un incentivo ad aderirvi maggiormente.
In questa sede non possono essere discussi i molteplici problemi storici e filosofici che si nascondono in tali affermazioni. Che anche la Chiesa cattolica spinga nel senso di una collaborazione di tutti gli uomini di buona volontà, non è certamente necessario sottolinearlo dopo il Concilio Vaticano II. L’associarsi nella massoneria va tuttavia decisamente oltre questa legittima collaborazione e ha un significato ben più rilevante e determinante di questo.
Innanzi tutto si deve ricordare che la comunità dei «liberi muratori» e le sue obbligazioni morali si presentano come un sistema progressivo di simboli dal carattere estremamente impegnativo. La rigida disciplina dell’arcano che vi domina rafforza ulteriormente il peso dell’interazione di segni e di idee. Questo clima di segretezza comporta, oltre tutto, per gli iscritti il rischio di divenire strumento di strategie ad essi ignote.
Anche se si afferma che il relativismo non viene assunto come dogma, tuttavia si propone di fatto una concezione simbolica relativistica, e pertanto il valore relativizzante di una tale comunità morale-rituale lungi dal poter essere eliminato, risulta al contrario determinante.
In tale contesto, le diverse comunità religiose, cui appartengono i singoli membri delle Logge, non possono essere considerate se non come semplici istituzionalizzazioni di una verità più ampia e inafferrabile. Il valore di queste istituzionalizzazioni appare, quindi, inevitabilmente relativo, rispetto a questa verità più ampia, la quale si manifesta invece piuttosto nella comunità della buona volontà, cioè nella fraternità massonica.
Per un cristiano cattolico, tuttavia, non è possibile vivere la sua relazione con Dio in una duplice modalità, scindendola cioè in una forma umanitaria - sovra confessionale e in una forma interna - cristiana. Egli non può coltivare relazioni di due specie con Dio, né esprimere il suo rapporto con il Creatore attraverso forme simboliche di due specie. Ciò sarebbe qualcosa di completamente diverso da quella collaborazione, che per lui è ovvia, con tutti coloro che sono impegnati nel compimento del bene, anche se a partire da principi diversi. D’altronde un cristiano cattolico non può nello stesso tempo partecipare alla piena comunione della fraternità cristiana e, d’altra parte, guardare al suo fratello cristiano, a partire dalla prospettiva massonica, come a un «profano».
Anche quando, come già si è detto, non vi fosse un’obbligazione esplicita di professare il relativismo come dottrina, tuttavia la forza relativizzante di una tale fraternità, per la sua stessa logica intrinseca ha in sé la capacità di trasformare la struttura dell’atto di fede in modo così radicale da non essere accettabile da parte di un cristiano, «al quale cara è la sua fede» (Leone XIII).
Questo stravolgimento nella struttura fondamentale dell’atto di fede si compie, inoltre, per lo più, in modo morbido e senza essere avvertito: la salda adesione alla verità di Dio, rivelata nella Chiesa, diviene semplice appartenenza a un’istituzione, considerata come una forma espressiva particolare accanto ad altre forme espressive, più o meno altrettanto possibili e valide, dell’orientarsi dell’uomo all’eterno.
La tentazione ad andare in questa direzione è oggi tanto più forte, in quanto essa corrisponde pienamente a certe convinzioni prevalenti nella mentalità contemporanea. L’opinione che la verità non possa essere conosciuta è caratteristica tipica della nostra epoca e, nello stesso tempo, elemento essenziale della sua crisi generale.
Proprio considerando tutti questi elementi la Dichiarazione della S. Congregazione afferma che la Iscrizione alle associazioni massoniche «rimane proibita dalla Chiesa» e i fedeli che vi si iscrivono «sono in stato di peccato grave e non possono accedere alla Santa Comunione».
Con questa ultima espressione, la S. Congregazione indica ai fedeli che tale iscrizione costituisce obiettivamente un peccato grave e, precisando che gli aderenti a una associazione massonica non possono accedere alla Santa Comunione, essa vuole illuminare la coscienza dei fedeli su di una grave conseguenza che essi devono trarre dalla loro adesione a una loggia massonica.
La S. Congregazione dichiara infine che «non compete alle autorità ecclesiastiche locali di pronunciarsi sulla natura delle associazioni massoniche, con un giudizio che implichi deroga a quanto sopra stabilito». A questo proposito il testo fa anche riferimento alla Dichiarazione del 17 febbraio 1981, la quale già riservava alla Sede Apostolica ogni pronunciamento sulla natura di queste associazioni che avesse implicato deroghe alla legge canonica allora in vigore (can. 2335).
Allo stesso modo il nuovo documento, emesso dalla Sacra Congregazione per la Dottrina della Fede nel novembre 1983, esprime identiche intenzioni di riserva relativamente a pronunciamenti che divergessero dal giudizio qui formulato sulla inconciliabilità dei principi della massoneria con la fede cattolica, sulla gravità dell’atto di iscriversi a una loggia e sulla conseguenza che ne deriva per l’accesso alla Santa Comunione. Questa disposizione indica che, malgrado la diversità che può sussistere fra le obbedienze massoniche, in particolare nel loro atteggiamento dichiarato verso la Chiesa, la Sede Apostolica vi riscontra alcuni principi comuni, che richiedono una medesima valutazione da parte di tutte le autorità ecclesiastiche.
Nel fare questa Dichiarazione, la Sacra Congregazione per la Dottrina della Fede non ha inteso disconoscere gli sforzi compiuti da coloro che, con la debita autorizzazione di questo Dicastero, hanno cercato di stabilire un dialogo con rappresentanti della Massoneria. Ma, dal momento che vi era la possibilità che si diffondesse fra i fedeli l’errata opinione secondo cui ormai la adesione a una loggia massonica era lecita, essa ha ritenuto suo dovere far loro conoscere il pensiero autentico della Chiesa in proposito e metterli in guardia nei confronti di un’appartenenza incompatibile con la fede cattolica.
Mario Monti è un massone (ovvero come fare a pezzi il giornalismo italiano)
Continuano le pseudo - inchieste interessate sul Presidente del Consiglio e si ritorna a parlare dell'appartenenza alla massoneria del professor Monti. Salvo poi rendersi conto che in effetti...
Il Professore Mario Monti è oggi ufficialmente:
venerdì 14 settembre 2012
LA CHIESA CATTOLICA SOTTO ATTACCO: NON BASTAVANO GLI SCANDALI DEI PRETI PEDOFILI E QUELLI FINANZIARI DELLO IOR, ADESSO TUTTA L’EUROPA, TASSATA FINO AL MIDOLLO, SUL BARATRO DELL’EURO-CRAC, VUOLE CHE IL VATICANO FACCIA LA SUA PARTE, ANCHE I PAESI A MAGGIORANZA CATTOLICA COME SPAGNA, ITALIA E IRLANDA, STANNO SUPERANDO IL TABÙ E INIZIANO A TASSARE GLI INCALCOLABILI BENI TERRENI DELLA CHIESA, SE FINORA LA CHIESA HA SOLO PREDICATO DI “TOGLIERE AI RICCHI PER DARE AI POVERI”, ORA SI RENDE CONTO DI QUEL CHE VOGLIONO DIRE, NELLA PRATICA, I SUOI INSEGNAMENTI...
lunedì 3 settembre 2012
Perchè la Chiesa Cattolica non santifica la piccola Sarah Scazzi così come fece per Maria Goretti? Forse perchè oggi una Santa come Maria Goretti non serve piu'? Santa Maria Goretti fu utile alla Chiesa Cattolica per "manipolare" e "controllare" la vita intima e sentimentale delle giovani credenti e fedeli alla Religione Cristiana del tempo! Oggi magari una "Santa Sarah Scazzi" non servirebbe piu' ai loro "loschi e ambigui" scopi! Nell'era di Internet, dei Cellulari e dei PC, la Chiesa Cattolica si sente sempre di piu' debole e spiazzata! Ma la piccola Sarah Scazzi, uccisa brutalmente dallo Zio e dalla Cugina, magari per gli stessi motivi per cui fu uccisa la giovanissima Maria Goretti, si meriterebbe a sua volta il "titolo" e innalzata agli onori dell'altare di martire del Terzo Millennio, alla pari della povera Santa osannata da un secolo dalle giovani Pie dell'ambiente Cattolico Italiano e Internazionale!
SARAH SCAZZI "SANTA SUBITO"
Delitto di Avetrana
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Il delitto di Avetrana è un caso di omicidio avvenuto il 26 agosto 2010 ad Avetrana (TA) a danno della quindicenne Sarah Scazzi.
Per il delitto sono attualmente sotto processo davanti alla Corte d'assise di Taranto, la cugina Sabrina Misseri di 24 anni e la zia Cosima Serrano di 55 anni, con l'accusa di omicidio doloso aggravato[1] e lo zio Michele Misseri con l'accusa di occultamento di cadavere[2].
La vicenda ha avuto un grande rilievo mediatico in Italia, culminato nell'annuncio del ritrovamento del cadavere della vittima e dell'arresto dello zio in diretta sul programma Chi l'ha visto? dove era ospite la madre di Sarah[3].
Indice[nascondi] |
La scomparsa di Sarah [modifica]
Il 26 agosto 2010 venne denunciata dalla madre la scomparsa della quindicenne Sarah Scazzi, studentessa al secondo anno dell'istituto alberghiero, conosciuta in paese come una ragazzina timida e schiva. La ragazza era uscita di casa alle 14.30[4] per raggiungere casa della cugina Sabrina, distante poche centinaia di metri, e andare con lei e un'altra amica al mare; da quel momento vennero perse le tracce di Sarah, che non rispose più al telefono e scomparve nel nulla[4].
La scomparsa della giovane Sarah ha avuto un immediato ed enorme risalto mediatico[5]. Da principio l'attenzione dei media si concentrò sulla vita privata di Sarah, analizzando le sue abitudini e addirittura il suo diario segreto e il suo profilo di Facebook per capire quali fossero i motivi che l'avevano spinta alla fuga da casa[6]. La ragazza fu dipinta dai media come un'adolescente inquieta, che frequentava sul web ragazzi molto più grandi di lei[6] e capace di progettare la propria scomparsa per diventare famosa e poter finalmente fuggire da un paesino dove si annoiava e si sentiva oppressa e da una madre con cui frequentemente litigava[6].
Questa immagine fu sostenuta in particolare dalla cugina Sabrina nelle sue numerose apparizioni a Domenica Cinque, Uno Mattina, La vita in diretta[7], mentre la madre continuava a sostenere la tesi del rapimento.
Inizialmente le indagini della polizia furono orientate verso una fuga della ragazza[6] o su un sequestro[8] ad opera di un uomo che l'avrebbe adescata su Facebook[6]. Le ricerche della ragazza andarono avanti per tutto il mese di settembre[9], in un crescendo di interesse mediatico che vide la madre e i suoi familiari ospitati dalle principali trasmissioni televisive per lanciare appelli per il ritorno di Sarah a casa[10].
Dopo oltre un mese di ricerche, il 29 settembre venne ritrovato il cellulare di Sarah semibruciato in un campo poco distante dalla sua abitazione[9]. A ritrovarlo fu lo zio Michele Misseri, agricoltore, il quale con dolore e preoccupazione per tale scoperta, asserì di essere in grado di trovare la nipote, il che contribuì ad alimentare i sospetti che subito s'iniziò a nutrire su di lui. Peraltro, lo zio Michele Misseri e sua moglie Cosima Serrano, entrambi agricoltori, avevano praticamente cresciuto in casa loro la ragazza scomparsa, della quale parlavano come di una terza figlia. Entrambi erano apparsi ripetutamente in televisione esprimendo dolore e preoccupazione per la sparizione della nipote.
Le indagini e il processo [modifica]
Dopo un'altra settimana di ricerche, il 6 ottobre Misseri, dopo un interrogatorio di circa nove ore, confessò l'omicidio della nipote, indicando alle forze dell'ordine il luogo dove aveva nascosto il cadavere[9]. La notizia del ritrovamento del cadavere venne comunicata alla madre e ai familiari in diretta televisiva dalla trasmissione Chi l'ha visto?[3].
Nei giorni successivi Michele ritrattò la confessione iniziale diverse volte[11], finché il 15 ottobre confermò i sospetti degli inquirenti sul coinvolgimento della figlia Sabrina[11]. Il giorno seguente, dopo un interrogatorio di sei ore, Sabrina venne arrestata con l'accusa di sequestro di persona e concorso in omicidio[12]. Il 21 ottobre il GIP di Taranto decise la convalida del fermo, basandosi anche sulla testimonianza dell'amica Mariangela Spagnoletti - la quale riferì che, vedendo la cugina in ritardo all'appuntamento, Sabrina Misseri pareva del tutto sconvolta ed in preda all'ansia, ripetendo che la ragazzina era stata certamente rapita e che occorreva avvertire immediatamente i Carabinieri - e sui rilievi del medico legale[13].
Dalle indagini emerse come il movente di Sabrina fosse la gelosia per le attenzioni che la cugina riceveva da Ivano Russo, un cuoco di Avetrana del quale Sabrina era innamorata. Secondo gli inquirenti, Sabrina si confidava con la cugina Sarah riguardo alla sua infatuazione per Ivano Russo ed al rifiuto di questi di allacciare una relazione sentimentale con lei. Proprio le continue insistenze di Sabrina, insieme ai pettegolezzi in paese, avrebbero portato alla definitiva rottura da parte di Ivano e acuito, così, l'astio di Sabrina verso Sarah, costituendo il movente dell'omicidio, maturato probabilmente a seguito di un acceso diverbio tra le ragazze, nella sera del 25 agosto alla vigilia della scomparsa di Sarah, in un pub del paese, davanti a numerosi testimoni[14].
Intanto Michele Misseri, avendo l'esame autoptico sul corpo di Sarah smentito il vilipendio di cadavere, ritrattò ancora la confessione iniziale dichiarando di non aver abusato del cadavere della nipote[15]. Il 6 novembre infine Misseri cambiò ulteriormente la versione attribuendo l'omicidio alla figlia e dichiarando di essere stato chiamato da Sabrina dopo la morte di Sarah per aiutarla ad occultarne il cadavere[16]. A seguito di queste ulteriori indagini l'accusa nei confronti di Sabrina è diventata di omicidio, mentre è caduta quella di sequestro di persona[14].
A seguire, il 26 maggio 2011 è stata arrestata Cosima Serrano, madre di Sabrina, con l'accusa di concorso in omicidio. Dall'analisi dei tabulati risulta, infatti, che il suo telefono cellulare avrebbe effettuato una chiamata dal garage, mentre la donna aveva dichiarato che quel pomeriggio non si era mai recata nel garage[17]. Circostanza poi suffragata dai Carabinieri del Ros in sede di deposizione all'udienza del 27 marzo 2012[18]. Cinque giorni dopo l'arresto è stato scarcerato Michele Misseri, poiché erano trascorsi i termini della custodia cautelare per il reato di soppressione di cadavere che gli viene contestato[2].
Le indagini preliminari si sono concluse il 1º luglio con l'incriminazione di 15 persone per reati che vanno dal concorso in omicidio, alla soppressione di cadavere, sequestro di persona, false dichiarazioni al Pm, alla soppressione di documenti, all’infedele patrocinio e all’intralcio alla giustizia[19].
Particolarmente controverse, infatti, sono state pure le vicende occorse ai rispettivi uffici legali: la difesa legale di Sabrina Misseri è affidata al noto avvocato penalista Franco Coppi[20], che entrava nel collegio difensivo[21] con gli avvocati Emilia Velletri e Vito Russo, successivamente costretti a rinunciare al mandato, ai sensi dell'art. 5 del Codice Deontologico Forense[22] , in quanto indagati nello stesso giudizio per soppressione di documenti, intralcio alla giustizia e favoreggiamento personale. Stessa sorte toccava all'avvocato difensore di Michele Misseri, costretto anch'egli a rimettere il mandato dopo essere stato indagato nel medesimo procedimento dell'assistito[23].
Nel novembre del 2011 l'avvocata Velletri, a seguito di giudizio abbreviato, veniva assolta dalle accuse per insussistenza del fatto, e l'avvocato Russo, che invece aveva optato per il rito ordinario, prosciolto in udienza preliminare da due capi di imputazione sempre per insussistenza del fatto-reato. Contemporaneamente, venivano assolti a seguito di abbreviato gli altri due avvocati imputati nello stesso processo, sempre con la formula dell'insussistenza del fatto[24][25].
Il processo si è aperto davanti alla Corte d'assise di Taranto il giorno 10 gennaio 2012, e vede come principali imputati Sabrina Misseri con l'accusa di omicidio doloso premeditato, la madre Cosima con l'accusa di concorso in omicidio e il padre Michele con l'accusa di soppressione di cadavere. A deporre sono state chiamate anche alcune amiche di Sabrina, che hanno riferito di com'era ossessionata dal ragazzo[26], tempestandolo di sms dal contenuto sessuale esplicito e di gelosia verso la cugina che - a suo dire - cercava di "rubarle" l'uomo[27]. Di rilievo è stata poi la testimonianza di Ivano Russo, che ha svelato di avere avuto una fugace relazione con l'imputata, prima di chiudere ogni rapporto poco prima della scomparsa di Sarah. Durante la deposizione il giovane, ripercorrendo la giornata della scomparsa di Sarah, ha inoltre spiegato che nella notte, mentre girava in auto con Sabrina per cercare la cugina, si diressero alla contrada Mosca - dove effettivamente fu rinvenuto il cadavere di Sarah - su indicazione di Sabrina, dopo che questa aveva parlato al telefono con la madre. Il ragazzo ha anche riferito che Sabrina utilizzava il cellulare della madre Cosima per chiamarlo perché «aveva il timore di essere intercettata»[28].
Il comune di Avetrana si è costituito parte civile[29].
Trasmissioni tv dedicate al delitto di Avetrana [modifica]
Note [modifica]
- ^ Sarah Scazzi, arrestata zia Cosima Per Sabrina omicidio premeditato Il gip: «Sabrina strangolò Sarah E Cosima non fece nulla per fermarla» Corriere del Mezzogiorno 26 maggio 2011
- ^ a b Colpo di scena, scarcerato zio Michele Corriere del mezzogiorno 30 maggio 2011
- ^ a b Gesto di delicatezza nella tv verità Corriere della sera 8 ottobre 2010
- ^ a b L'identità segreta di Sarah e il mistero dei 700 metri Corriere della sera 3 settembre 2010
- ^ Sarah Scazzi, si teme il rapimento Liberonews.it
- ^ a b c d e Sarah preparava la fuga: pensò alla foto per le ricerche Corriere della sera 6 settembre 2010
- ^ La mala television Fusiorari.org] 14 novembre 2011
- ^ Gli amici e un diario, il mistero di Sara La pista del sequestro Corriere della sera 1 settembre 2010
- ^ a b c Dalla scomparsa alla verità, la tragedia di Sarah Scazzi virgilionews.it
- ^ La mamma comunica la lista dei sospetti Italianwes
- ^ a b Le cinque versioni di zio Michele Corriere della Sera 6 novembre 2010
- ^ Sarah, arrestata la cugina. "Aiutò il padre ad uccidere" TG24sky.com
- ^ Convalidato il fermo di Sabrina. La moglie del mostro in Procura Corriere del Mezzogiorno 18 ottobre 2010
- ^ a b Riesame: «Sabrina agì per gelosia Può fuggire e commettere altri delitti» Il Messaggero 22 novembre 2010
- ^ Misseri ritratta: nessuno stupro. Fermo convalidato, Sabrina nega Adkronos 18 ottobre 2010
- ^ Verbale interrogatorio Misseri Corriere della sera 10 novembre 2010
- ^ Omicidio Scazzi, l’intercettazione che incastra Cosima Misseri
- ^ Omicidio Sarah Scazzi. I Ros inchiodano Cosima "Pure lei era in garage" Gazzetta del Mezzogiorno 28 marzo 2012
- ^ Avetrana, conclusione delle indagini La procura: indagate quindici persone Corriere del Mezzogiorno 1º luglio 2011
- ^ Sarah Scazzi, il penalista Franco Coppi avvocato di Sabrina Misseri: difese Andreotti e Cossiga Blitz quotidiano
- ^ La nuova carta di Sabrina Misseri: Franco Coppi nel collegio difensivo
- ^ http://www.altalex.com/index.php?idnot=1497
- ^ Sarah, la maledizione degli avvocati. Lascia De Cristofaro La gazzetta del mezzogiorno
- ^ Agenzie su assoluzione avvocati imputati ad Avetrana. 21 novembre 2011
- ^ Sarah/Cosima e Sabrina a processo Assolti da ogni accusa tre avvocati Quotidiano di puglia, 21 novembre 2011
- ^ Sarah, slitta la testimonianza di Ivano L'amica di Sabrina: "Era ossessionata da lui" Bari Repubblica.it 17 gennaio 2012
- ^ Mariangela Spagnoletti spiega perché Sabrina Misseri era gelosa di Sarah Scazzi NewsPuglia 21 febbraio 2012
- ^ Ivano Russo:«Sesso con Sabrina, ma incompleto». Processo Scazzi: il ragazzo conteso dalle cugine parla in aula Lettera43 31 gennaio 2012
- ^ Omicidio Scazzi: Comune Avetrana si costituisce parte civile AdnKronos 10 gennaio 2012
Bibliografia [modifica]
- Antonio Giangrande, Sarah Scazzi, il delitto di Avetrana. Il resoconto di un avetranese. 2012
- Boeri Mariella, La bambina di Avetrana, Edizioni Anordest, 2010, pp. 274.
- Fumarola Domenico, Sarah Scazzi. La morte segreta, Calcangeli, 2011, pp. 66.
Santa Maria Goretti
| Santa Maria Goretti | |
|---|---|
|
Maria Goretti, in un dipinto del 1929
| |
| Vergine e martire | |
| Nascita | Corinaldo, 16 ottobre 1890 |
| Morte | Nettuno, 6 luglio 1902 |
| Venerato da | Chiesa cattolica |
| Canonizzazione | Piazza San Pietro in Vaticano, il 24 giugno 1950 da papa Pio XII |
| Santuario principale | Santuario della Madonna delle Grazie, Nettuno |
| Ricorrenza | 6 luglio |
| Attributi | Palma |
| Patrono di | Latina e dell'Agro pontino, della gioventù. |
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L'infanzia [modifica]
L'omicidio [modifica]
Il culto [modifica]
Nel 1953, il leader del Partito Comunista Italiano Palmiro Togliatti propose Maria Goretti come modello di vita alle giovani comuniste facenti parte della FGCI, Federazione Giovanile Comunista Italiana.[6]
Il pentimento dell'assassino [modifica]
| Per approfondire, vedi la voce Alessandro Serenelli. |
Filmografia [modifica]
- Cielo sulla palude, film per il cinema, regia di Augusto Genina, Italia 1949
- Maria Goretti, film per la televisione, regia di Giulio Base, Italia 2002
Bibliografia [modifica]
- Beatificationis seu declarationis martyrii Mariae Goretti, Roma, 1938-1939 (atti della causa di beatificazione).
- Compendium vitae virtutum ac miracolorum Beatae Mariae Theresiae Goretti, Typis Polyglottis Vaticani, 1950 (atti della causa di canonizzazione).
- Giordano Bruno Guerri, Povera Santa, Povero Assassino. La vera storia di Maria Goretti, Bompiani, 1984. ISBN 978-88-452-6102-2. Il volume di Guerri suscitò una vivace polemica nella stampa, che portò all'istituzione, da parte della Congregazione per le Cause dei Santi, di un'apposita Commissione di studio, il risultato della quale è il volume A proposito di Maria Goretti: santità e canonizzazioni: atti della Commissione di studio istituita dalla Congregazione per le cause dei santi il 5 febbraio 1985, Città del Vaticano, Libreria Editrice Vaticana, 1986.
- Giovanni Alberti, Maria Goretti, Città Nuova Editrice, 1980. ISBN 88-8386-150-7.
Note [modifica]
- ^ oggi chiesa parrocchiale di Santa Barbara Vergine e Martire di Nettuno, conosciuta sotto il nome di chiesa della Divina Provvidenza
- ^ La causa di canonizzazione, seguita dal postulatore Mauro Liberati, è citata in bibliografia.
- ^ Dall'Unità d'Italia alla prima guerra mondiale (1861-1914) Goretti Maria. www.150anni.it. URL consultato in data 23-aprile-2012.
Altri progetti [modifica]
Voci correlate [modifica]
Collegamenti esterni [modifica]
- Scheda su Santa Maria Goretti, da Santi, beati e testimoni - Enciclopedia dei Santi, SantieBeati.it
ITALIA-CINA
PER L'ALLEANZA, LA COOPERAZIONE, L'AMICIZIA E LA COLLABORAZIONE TRA' LA REPUBBLICA ITALIANA E LA REPUBBLICA POPOLARE CINESE!!!


