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venerdì 14 settembre 2012

LA CHIESA CATTOLICA SOTTO ATTACCO: NON BASTAVANO GLI SCANDALI DEI PRETI PEDOFILI E QUELLI FINANZIARI DELLO IOR, ADESSO TUTTA L’EUROPA, TASSATA FINO AL MIDOLLO, SUL BARATRO DELL’EURO-CRAC, VUOLE CHE IL VATICANO FACCIA LA SUA PARTE, ANCHE I PAESI A MAGGIORANZA CATTOLICA COME SPAGNA, ITALIA E IRLANDA, STANNO SUPERANDO IL TABÙ E INIZIANO A TASSARE GLI INCALCOLABILI BENI TERRENI DELLA CHIESA, SE FINORA LA CHIESA HA SOLO PREDICATO DI “TOGLIERE AI RICCHI PER DARE AI POVERI”, ORA SI RENDE CONTO DI QUEL CHE VOGLIONO DIRE, NELLA PRATICA, I SUOI INSEGNAMENTI...

Da "The Washington Post" - http://wapo.st/OlZTXd
VATICANOCITTA' DEL VATICANO - Nel momento in cui l'Europa sta attraversando una delle peggiori crisi finanziarie della sua storia, e ai cittadini vengono imposti sacrifici molto pesanti, l'occhio di coloro che devono cercare di racimolare più soldi possibili per fare cassa si rivolgono anche a quell'istituzione che è passata indenne attraverso i periodi economici più bui: la Chiesa cattolica. E la minaccia maggiore viene proprio da quei paesi in cui finora è stata più protetta, e dove il Vaticano, nei secoli, ha creato un vero impero immobiliare.
vaticano pedofilia H
Un membro del consiglio comunale di Alcala, in Spagna, sta conducendo una battaglia per tassare tutti i beni di proprietà della Chiesa non utilizzati a scopo religioso. L'impatto di una simile norma per il Vaticano potrebbe rivelarsi devastante: l'istituzione cattolica è uno dei maggiori proprietari terrieri in Spagna, e possiede scuole, case, parchi, campi sportivi e ristoranti, che se sottoposti al nuovo regime fiscale, potrebbero significare un'uscita di 3 miliardi di euro di tasse ogni anno. Molte cittadine in Spagna vertono in condizioni economicamente disastrose, e adesso i cittadini non vogliono sentire ragioni: bisogna tassare la Chiesa.
VATICANO
Ma il paese iberico non è l'unico che sta prendendo simili iniziative. In Italia, il presidente del Consiglio Mario Monti ha tassato quelle proprietà del Vaticano che abbiano un fine commerciale, mentre in Irlanda il governo ha tagliato le sovvenzioni alle famiglie più povere per le prime comunioni e il ministro dell'istruzione si sta battendo per porre fine al controllo della Chiesa su molte delle scuole elementari del paese. In Gran Bretagna, più della metà dei comuni ha soppresso sovvenzioni per il trasporto alle scuole cattoliche, il che ha fatto precipitare il numero di iscrizioni agli istituti religiosi.
PAPA RATZINGER BENEDETTO XVI
Ma fra le decisioni prese e quelle ancora in via di valutazione, ciò che emerge (ed è forse il dato più preoccupante per il Vaticano) è che ormai si è aperto, a livello europeo e specie nei paesi a maggioranza cattolica, un ampio dibattito sulla separazione dei poteri fra Stato e Chiesa e, di conseguenza, del trattamento di favore di cui l'istituzione religiosa ha finora sempre giovato.
I rappresentanti della Chiesa, e nello specifico il Cardinale Antonio María Rouco in Spagna e il Cardinale Angelo Bagnasco in Italia, hanno risposto soltanto che il Vaticano intende rispettare le leggi, sottolineando il fatto che gli Stati riconoscono all'istituzione religiosa un importante ruolo sociale.
PAPA BENEDETTO XVI E TARCISIO BERTONEPAPA BENEDETTO XVI E TARCISIO BERTONE - Certo è che queste nuove iniziative andranno a peggiorare una situazione già critica. La Chiesa è infatti già coinvolta in diversi scandali, a cominciare da quello dei preti pedofili, fino ad arrivare alla questione del riciclaggio di denaro da parte dello Ior. L'immenso patrimonio della Chiesa, che è impossibile da stimare ma che si pensa dovrebbe essere di diversi miliardi di euro, è in forte pericolo. Quest'anno il Vaticano ha registrato un debito di 19 milioni di euro, il peggiore da dieci anni a questa parte.
PAPA Ranzinger Benedetto XVI  e CArdinale Bertone
Insomma, se finora la Chiesa ha solo predicato di "togliere ai ricchi per dare ai poveri", adesso si sta rendendo conto di quel che vogliono dire, nella pratica, i suoi insegnamenti.




martedì 26 febbraio 2008

Successione a Cuba: potere al fratello Raul Castro! Il Cardinale Tarcisio Bertone inviato dal Vaticano in visita a Cuba!

L’Avana - Quando la luce dei riflettori si sarà spenta sui lavori dell’Assemblea nazionale e i nuovi dirigenti cubani saranno operanti, comincerà una stagione in cui il nuovo presidente Raul Castro, nominato ieri senza sorprese, e il governo dovranno avviare riforme riguardanti sia la funzione della leadership - finora unicamente legata alla figura di Fidel Castro - sia lo stesso sistema di relazioni fra politica e modello economico. E su quest’ultimo punto tutti gli indizi finora raccolti puntano a Cina e Vietnam. Raul, 76 anni, cinque in meno del fratello, è alla guida di Cuba dal 31 luglio del 2006, quando Fidel gli cedette «temporaneamente» i poteri, poco dopo l’intervento chirurgico all’intestino che da allora l’ha tenuto lontano dalla vita politica e pubblica. Il fratello minore del líder maximo guiderà per i prossimi cinque anni il Consiglio di Stato e avrà davanti una sfida difficile. Con la metà dei terreni agricoli improduttivi, uno stipendio medio pro-capite di 15 dollari al mese e il sistema dei trasporti al collasso, il futuro dello Stato comunista è sempre più cupo.
Con Raul non si attendono grandi riforme istituzionali verso la democrazia. Molto probabilmente, l’ex ministro della Difesa incarnerà il ruolo di figura di transizione, mantenendo la struttura statale inalterata. Tuttavia Washington ieri s’è sbilanciata e il responsabile del Dipartimento di Stato Tom Shannon ha dichiarato che la nomina di Raul è «una possibilità di cambiamento. Ma il cambiamento deve avvenire dall’interno. Il cambio di leader, poi, è un fatto significativo». Nel linguaggio diplomatico un’apertura non da poco.
Nei mesi scorsi era stato lo stesso Raul a criticare le «proibizioni eccessive» in economia, tuttavia mettendo ben in chiaro che qualsiasi cambiamento deve avvenire «gradualmente» e «all’interno del socialismo» e alla Rice che chiede libere elezioni ha subito risposto: «Ho preso nota delle dichiarazioni ingiuriose e apertamente interventiste dell’impero americano».
Perché va detto che i riferimenti fatti all’Avana sul fatto che ci si accinga ad «una successione», e non «una transizione», significano che nessuno al vertice di Cuba pensa che sia giunto il momento di smontare il meccanismo del partito unico, come è stato chiesto da più parti in Occidente. Gli analisti hanno indicato che Raul ha in questi anni lavorato per rafforzare da una parte il ruolo del Pc come guida del Paese, dall’altra ha intensificato le relazioni con Pechino e Hanoi, due casi di transizione riuscita nel mondo comunista, in cui i regimi non solo sono sopravvissuti, ma si sono rafforzati dopo la morte dei loro leader Mao e Ho Chi Minh. A nessuno è sfuggito che Fidel («spero che presto raggiunga Marx...» ha ironizzato John McCain»), nel messaggio in cui ha annunciato di voler abbandonare gli incarichi di capo dello Stato e Comandante dell’esercito, nulla ha detto sulla sua funzione di primo segretario del Partito comunista. Il motivo l’ha spiegato Raul appena eletto: «Vorrei che il Parlamento mi autorizzi a consultarmi per le decisioni importanti in materia di difesa, politica estera e sviluppo socio-economico con mio fratello». Più chiaro di così...

L'Avana, 26 feb. (Adnkronos/Ign) - Il cardinale Tarcisio Bertone incontra oggi il nuovo leader cubano Raul Castro. Il segretario di Stato vaticano è il primo rappresentante straniero ad incontrare il successore politico di Fidel e l'incontro conclude la sua visita nell'isola iniziata il 20 febbraio. Durante la 'settimana cubana', Bertone ha avuto modo di confrontarsi con le tante esperienze ecclesiali presenti sull'isola aprendo al dialogo fra Chiesa e Stato, decisivo per questo inizio di transizione nella storia di Cuba. Il cardinale ha anche riaffermato la posizione vaticana contraria all'embargo economico voluto da Washington contro l'isola caraibica.Bertone ha avuto anche un importante incontro di lavoro con il ministro degli Esteri Felipe Pérez Roque, al termina del quale, nel corso di una conferenza stampa, il porporato ha precisato: ''Credo che il nuovo presidente Raul, il nuovo Consiglio di Stato e la Chiesa cattolica stessa stanno provando ad intercettare le aspirazioni del popolo cubano e a rispondere in tutti i modi possibili, tenendo conto delle difficoltà, soprattutto per via dell'embargo economico'' che, ripetendo parole di Papa Giovanni Paolo II, ha descritto come ''inaccettabile, dannoso per il popolo cubano e carente di etica''.Rispondendo alle domande dei giornalisti, il cardinale Bertone ha rilevato di ''non aver chiesto nessuna amnistia bensì gesti di riconciliazione'' e ha aggiunto che la Chiesa saluta ''come gesti positivi la liberazione di prigionieri'' come è accaduto negli ultimi tempi. Tracciando un primo bilancio della sua visita il segretario di Stato vaticano si è soffermato soprattutto sul ruolo e sul contributo dei giovani ''che sono - ha detto - il futuro di Cuba, di Cuba libera, di Cuba come nazione sviluppata nel rispetto della sua autonomia''. In questi giorni, ha precisato, ''ho incontrato moltissimi giovani, molto entusiasti, uomini che lottano per l'indipendenza di Cuba contro ogni potere oppressivo esterno ma anche interno''. Intanto la Conferenza dei vescovi cattolici di Cuba in un breve comunicato formula ''con speranza cristiana voti di fiducia'' riguardo all'elezione delle nuove autorità cubane e chiedono alla Madonna della Caridad del Cobre che le aiuti a ''portare avanti con decisione le misure importanti che sappiamo dovranno essere graduali ma che già adesso possono soddisfare le ansie e le inquietudini espresse dai cubani''.

ITALIA-CINA

ITALIA-CINA
PER L'ALLEANZA, LA COOPERAZIONE, L'AMICIZIA E LA COLLABORAZIONE TRA' LA REPUBBLICA ITALIANA E LA REPUBBLICA POPOLARE CINESE!!!