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sabato 22 ottobre 2011

Minacce shock su Internet da parte di membri legati ai "Black Bloc" e da gruppi legati agli Anarco-Insurrezionalisti: "Siamo pronti anche ad uccidere!" I terroristi criminali non si fermano...grave pericolo per la manifestazione anti-TAV del 5 Novembre 2011...

ROMA (ITALIA) - L’articolo pubblicato oggi da Il Giornale sui black bloc, a firma Stefano Zurlo, è agghiacciante.
Parla di un universo anarchico insurrezionalista che in un documento stilato dalla maggiore sigla del movimento teorizza la violenza rossa in maniera netta e sfrontata. Uomini e donne pronti a tutto, e dopo i “successi” di Roma oggi si trema alla vigilia di quanto potrebbe accadere in Val di Susa, per la manifestazione No Tav.
Il documento shock degli anarchici descrive tecniche di attacco che vanno dal lancio di molotov all’assassinio. Sfrontati, esaltati e pronti a tutto.
Con lo spettro della manifestazione indetta per il prossimo 5 novembre dal Pd in piazza San Giovanni, che rischia di tirare la volata a questi violenti. Una data storica, quella in cui un gruppo di cattolici in Inghilterra tentarono di far saltare il Parlamento cercando di assassinare re Giacomo, e suggestivamente riportata in auge dal film “V per vendetta” di pochi anni fa.
Riferimento inquietante che rivive nell’immagine di Guy Fawkes, uno dei protagonisti di quell’insurrezione, la cui maschera oggi viene proprio indossata dagli antagonisti.

Cliccando sul link successivo sarà possibile leggere l’articolo de Il Giornale: Il Giornale

Fonte: http://www.storace.it

martedì 18 ottobre 2011

Roma, manifestazione degli Indignati, Sabato15 Ottobre 2011, il corteo, gli scontri, la festa rovinata dai violenti...



Bari – RESISTENZA pluriaggravata a pubblico ufficiale: questa la contestazione elevata ai 12 giovani arrestati nell’ambito della manifestazione degli indignati, a Roma. La Procura ha chiesto al gip la convalida degli arresti. Le accuse possono portare a condanne che vanno da 3 a 15 anni. Tra i fermati ci sono tre ragazze e un romeno. Tutti di età compresa tra i 19 e i 30 anni. Altri otto, tra cui sei minori, denunciati a piede libero. Nessuno dei dodici arrestati ha precedenti penali. “Le loro storie personali – spiega un difensore – sono tutte da scrivere. Sono stati semplicemente presi nel mucchio”. Tutti dovranno comparire davanti al gip Elvira Tamburelli.

L’elenco, per ordine alfabetico, è aperto da Giovanni Caputo, 23 anni, di Terlizzi (Bari), ma da qualche mese trasferitosi in Spagna, a Barcellona. Sempre dalla Puglia viene Valerio Pascali, 21 anni, di San Pietro Vernotico, in provincia di Brindisi ma che da tempo vive e studia a Bologna. Le ragazze sono: Ilaria Ciancamerla, 19 anni di Sora, Alessia Catarinozzi, 26 anni, di Alatri, Alessandra Orchi, 29 anni, di Roma. Il romeno è Roberto Scarlet, e ha 21 anni. Dell’hinterland capitolino sono: Lorenzo Giuliani, nato a Genzano, 19 anni e Giovanni Venuto, 30 anni, di Tivoli. Romani sono invece Giuseppe Ciurleo, 20 anni; e Leonardo Serena, 21 anni. Alessandro Venuto, 23 anni, è originario di Subiaco. Stefano Conigliaro, 23 anni, è nato a Catania.

Alemanno: “Stop ai cortei per un mese nel centro di Roma”. Il sindaco di Roma Capitale, Gianni Alemanno, nel suo potere di Commissario straordinario per l’emergenza traffico, ha firmato questa sera un’ordinanza che vieta per un mese lo svolgimento di cortei in tutto il I Municipio di Roma. Nel centro di Roma saranno possibili solo sit-in in alcune piazze,tra cui piazza della Repubblica.

(Fonte: Tgcom)
(Ansa)
(Ansa)
ROMA - Ci sono 6 minorenni tra i 20 fermati tra le venti persone fermate dalle forze di polizia a Roma per gli scontri avvenuti sabato pomeriggio a Roma durante la manifestazione degli Indignati. Dodici sono gli arrestati, che hanno tra i 20 e i 30 anni, alcuni di loro hanno già precedenti specifici ed erano entrati in azione in passato nel corso di blitz durante manifestazioni. Uno dei giovani, quando é stato bloccato, indossava una maschera antigas per proteggersi dai lacrimogeni, altri impugnavano bottiglie e fumogeni.
Tra gli arrestati con precedenti specifici un ventunenne anarchico di Lecce, studente a Bologna, fermato sabato dalla Digos in via Merulana, un giovane di 22 anni già denunciato per aver preso parte ad un rave in passato, due romane di 18 anni e una di 24 anni, un 21enne di Brindisi, un catanese di 23 anni. «Ci sono stati 1,6 milioni di danni», ha detto il sindaco Alemanno.
FERITI - È di circa 135 feriti il bilancio complessivo dei feriti durante il corteo degli Indignati. Di questi, 30 sono manifestanti, tra cui due, ricoverati al Policlinico Umberto I e all'Aurelia Hospital, hanno subito l'amputazione di alcune dita a causa delle esplosioni di bombe carta. Sono invece 105 gli uomini feriti tra le forze dell'ordine: 50 sono carabinieri, 35 sono agenti della polizia e 20 della guardia di finanza. 

Lo «squadrone» degli incappucciati (Agf)
Lo «squadrone» degli incappucciati (Agf) 
 
LE INDAGINI - Ma non si ferma il lavoro degli investigatori per individuare i teppisti che sabato pomeriggio hanno devastato la zona di San Giovanni nel corso del corteo. La Digos sta visionando filmati registrati dalle telecamere di sicurezza installate nella metropolitana e all'esterno di banche ed esercizi commerciali e foto nel tentativo di individuare i cosiddetti black bloc. E gli investigatori della Questura di Roma collaboreranno con i colleghi delle altre città d'Italia al fine di individuare gli autori degli scontri. Per lunedì mattina è prevista in tribunale l'udienza di convalida dell'arresto dei ragazzi fermati nella serata di sabato. «Le forze dell'ordine si sono trovate a fronteggiare l'aggressività e la violenza di gruppi di teppisti criminali» ha commentato al caldo il capo della Polizia, Antonio Manganelli, commenta la giornata di guerriglia nella Capitale
 
Roma. il giorno dopo la guerriglia
Roma. il giorno dopo la guerriglia   Roma. il giorno dopo la guerriglia   Roma. il giorno dopo la guerriglia   Roma. il giorno dopo la guerriglia   Roma. il giorno dopo la guerriglia   Roma. il giorno dopo la guerriglia   Roma. il giorno dopo la guerriglia
 
RESISTENZA PLURIAGGRAVATA - Il procuratore aggiunto Pietro Saviotti ed il sostituto Marcello Monteleone stanno esaminando in queste ore le informative fatte dalle forze dell'ordine e lunedì inoltreranno al Gip la richiesta di convalida dei fermi per resistenza pluriaggravata a pubblico ufficiale e l'emissione di ordinanze di custodia in carcere. Gli stessi magistrati stanno ora valutando, caso per caso, se contestare anche la devastazione e il danneggiamento comunque questa ipotesi potrebbe essere formulata anche successivamente dopo l'approfondimento delle singole posizioni. 

Maschere antigas, passamontagna, martelli e altri oggetti sequestrati sabato da carabinieri  a 4 antagonisti in arrivo a Roma poco prima del corteo (Proto)
Maschere antigas, passamontagna, martelli e altri oggetti sequestrati sabato da carabinieri a 4 antagonisti in arrivo a Roma poco prima del corteo (Proto) 
 
SEQUESTRI - Sono 10 le bottiglie incendiarie che sono state rinvenute e sequestrate dalla Digos nel corso della manifestazione. In particolare, le bottiglie già complete di stoppino fissato con del nastro isolante e piene di benzina, sono state trovate lungo via Cavour all'altezza del civico 211, all'interno di un borsone nero. Nello stesso contesto, in Piazza San Francesco di Paola, nel corso di un controllo preventivo sono state sequestrate 4 assi di legno «munite» di nastro adesivo, oltre a numerosi sampietrini. In Piazza di Spagna, invece, una guardia giurata in servizio in un istituto di credito ha trovato nascoste in un angolo della via numerose spranghe in ferro e pietre. Tutto il materiale è stato sottoposto a sequestro.
UN MILIONE DI DANNI - «Negozi saccheggiati, vetrine infrante, turisti incastrati negli alberghi con teppisti fuori. È stata messa in atto una vera devastazione» sintetizza il presidente della Confcommercio romana Giuseppe Roscioli. «Secondo una prima stima, molto approssimativa, e che dovrà essere definita con attenzione nei prossimi giorni, crediamo che la città abbia subito almeno un milione di euro di danni, sia per quanto riguarda il trasporto pubblico locale, sia gli interventi per ripulire la città che per i danni materiali al selciato. Sono stati trovati 20 metri cubi di sampietrini divelti e staccati per farne proiettili» ha detto il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, facendo un sopralluogo per le strade della Capitale. 
 
Camionetta dei carabinieri distrutta (Eidon)
Camionetta dei carabinieri distrutta (Eidon)
 
DERBY - Intanto in questura a Roma, è già tutto pronto per la gestione di un altro evento critico per l'ordine pubblico, in occasione del derby che si svolgerà in serata, allo stadio Olimpico, tra Roma e Lazio. 

Fonte: roma.corriere.it

Roma. Manifestazione di Sabato 15 Ottobre 2011. Gli scontri a piazza San Giovanni a Roma...



Indignados a Roma: le immagini della manifestazione
Dopo gli scontri che hanno messo a ferro e a fuoco Roma, si sta cercando di tracciare un profilo della frangia più violenta della protesta. Sono infiltrati delle forze dell’ordine inviati per far fallire il corteo, come sostiene qualcuno? Sono anarchici? Sono solo sbandati? Ce lo diranno le indagini.
Intanto sono in corso perquisizioni in tutta Italia negli ambienti anarco-insurrezionalisti. Nessuna persona è stata arrestata dopo questi blitz, ma alcuni giovani sono stati denunciati.
Gli arresti riguardano le persone prese in flagranza o contro le quali gli investigatori nutrono forti convincimenti di colpevolezza.
I nomi sono stati resi noti oggi. Si tratta nella quasi totalità dei casi di meridionali senza precedenti penali. Uno dei loro legali non ci sta e avverte che la polizia ha semplicemente sparato ‘nel mucchio’. Se le cose stanno così lo dovrà decidere la gip Elvira Tamburelli. Ma ecco l’elenco dei nomi che sono stati resi noti finora:


Fonte: http://attualita.tuttogratis.it

Indignati: Gli scontri tra i black block e la polizia, Sabato15 Ottobre 2011...



L'inizio degli scontri tra i black block e la polizia a piazza San Giovanni a Roma in occasione della manifestazione degli Indignati di Sabato 15 Ottobre 2011...


Il momento del lancio dell’estintore...
Roma (Fonte: http://www.ilsecoloxix.it) - Per la stampa era diventato una delle figure simbolo degli scontri di sabato scorso a Roma, un’immagine che ha fatto il giro del mondo: era stato immortalato da numerosi fotografi mentre, durante il 15 ottobre scorso, impugnando un estintore, prima lo vuotava agitando l’erogatore in aria, poi lo lanciava verso le forze dell’ordine. Ed è stato proprio grazie a quelle immagini che la polizia Scientifica è riuscita a identificare lo studente di 24 anni (F.F.) fermato dalla Digos a Roma, soprannominato “Er pelliccia”: per lui è scattato il fermo per resistenza pluriaggravata.
Dopo la perquisizione nella sua abitazione, il giovane ha consegnato agli agenti alcuni dei vestiti utilizzati durante gli scontri. Alle prime domande degli agenti della Digos si è giustificato dicendo di avere «usato l’estintore per spegnere l’incendio». Non gli è servito a nulla: il 24enne era stato anche riconosciuto da un funzionario della questura, che si trovava nelle vicinanze del giovane, lungo la “traiettoria di tiro” dell’estintore.
Da sinistra, a destra e dall’alto verso il basso, la sequenza del lancio...
Per il fermo, determinante è stato anche il lavoro del Gabinetto regionale della Scientifica, diretto da Laura Tintisona: una volta risaliti all’indirizzo di residenza dello studente, la Digos ha ottenuto dall’autorità giudiziaria in tempi stretti un decreto di perquisizione, firmato dal sostituto procuratore del pool Antiterrorismo della Procura, diretto dal pubblico ministero Pietro Saviotti.
Il giovane, inoltre, sarebbe stato individuato anche grazie a una scritta tatuata e ben visibile sul suo fianco sinistro:
Il tatuaggio sul fianco del giovane...                                                          

Gli indignati, i violenti, gli scontri: Roma, Sabato15 Ottobre 2011...



Roma. "Abbiamo fatto sentire la nostra voce nel corteo degli indignati, ma fin da questa mattina ci siamo ritrovati in mezzo a gruppi di persone che spaccavano vetrine e bruciavano macchine. A san Giovanni sono iniziate le cariche della polizia e siamo stati invasi dai lacrimogeni. Da lì siamo riusciti a fuggire verso il Circo Massimo, dove si è spostata la parte pacifica della manifestazione". E' solo una delle tante voci aquilane che, oggi, ha partecipato alla manifestazione nazionale contro la crisi, a Roma. Banche prese d'assalto, vetrine danneggiate, macchine bruciate, cariche della polizia. Un bilancio negativo, insomma, quello della protesta cominciata alle 14.00 di oggi pomeriggio.

Sono circa 200 mila le persone, abruzzesi inclusi, che dalla stazione Termini ed altri punti della città hanno sfilato in corteo per raggiungere piazza San Giovanni in Laterano. Studenti, no-Tav, no-ponte, Cobas e altri gruppi autonomi hanno invaso via Cavour fino a raggiungere i Fori Imperiali. Un manifestante ha perso due dita per l'esplosione di un petardo. Secondo indiscrezioni, dovrebbe essere un militante di Sel "aggredito da un gruppo di incappucciati" mentre stava sfilando pacificamente. Una decina di feriti in tutto, tra i quali anche i componenti delle forze dell'ordine, durante gli scontri. I primi atti vandalici, da parte di gruppi non identificabili vestiti di nero, con caschi in testa e muniti di mazze, sono accaduti in Cavour e in Via Labicana.

Cordoni di polizia si sono schierati a Piazza San Giovanni in Laterano, dove il corteo pacifico ha cercato di evitare gli scontri, facendo valere le ragioni della loro protesta in maniera tranquilla. Presente alla manifestazione anche un nutrito gruppo di aquilani con bandiere nero-verdi, che hanno protestato per la mancata ricostruzione della loro città. Oltre agli aquilani, diversi gruppi di "giovani indignati" arrivati da tutto l'Abruzzo.

Fonte: http://www.youtube.com/user/QuotidianodAbruzzo


Roma - Sabato15 Ottobre 2011 - Indignados Italiani - Gli scontri in piazza San Giovanni a Roma...



ROMA (ITALIA) - “Che cosa ha causato la violenza è chiaro. Gruppi di giovani violenti hanno rotto vetrine, dato fuoco ad auto e si sono scontrati con la polizia, trasformando una manifestazione contro la crisi globale economica nei peggiori disordini in Italia dal G8 di Genova del 2001. Ma ciò che è meno chiaro è perché le autorità italiane hanno fallito nel prevenire la violenza, o come ha fatto questa violenza a diffondersi nel clima politico più evanescente in Italia negli ultimi decenni.”
A chiederselo, insieme a molti qui in Italia, è la corrispondente da Roma del New York Times, Rachel Donadio nel suo articolo “In Italy, Riots Leads to Recriminations". Donadio dirige la redazione romana del prestigioso giornale americano dal 2008. In precedenza ha lavorato per la New York Times Book Review sulla quale solo qualche settimana fa ha delineato uno spietato affresco dell'Italia di Berlusconi (Reading Alberto Moravia in Silvio Berlusconi's Italy) alla luce dei romanzi di Alberto Moravia. Indicandoci con lucidità una chiave per risalire al motivo per cui l'Italia si sia ridotta a un “bedroom drama”.
Da tempo oramai ci osservano e ci studiano preoccupati gli americani, di solito così indulgenti nei nostri confronti. Quasi a porre una distinzione tra la fascinazione per "la dolce vita” e la depravazione. Ma è probabile che anche il New York Times, per Berlusconi sia uno di quei giornali contro cui fare la rivoluzione, cosi come spiegava al suo sodale Valter Lavitola nell'intercettazione telefonica riportata oggi da Repubblica.
"Non conto niente... Che cosa vuoi che conti... Hai visto la Corte Costituzionale che ha detto che io sono esattamente come gli altri ministri... quindi non ho bisogno di tutele... Allora, parliamoci chiaro, la situazione oggi in Italia è la seguente: la gente non conta un cazzo... Il Parlamento non conta un cazzo... Siamo nelle mani dei giudici di sinistra, sia nel penale che nel civile, che appoggiandosi alla Repubblica e a tutti i giornali di sinistra, alla stampa estera...".
Ora il ministro dell'Interno Roberto Maroni ha dichiarato che domani annuncerà: "nuove misure legislative, che possano consentire alle forze dell'ordine di prevenire più efficacemente le violenze come quelle di sabato". Il sindaco Gianni Alemanno ha già firmato un'ordinanza in cui vieta i cortei per un mese. Così vanno le cose. Si preferisce dire cose ovvie, si preferisce dire che la violenza "va condannata". Ma ciò che si chiedono, davvero, tutti è altro. Quelle che si fanno tutti sono domande, a cui il ministro per ragioni inspiegabili, non ha ancora dato risposta. Le stesse domande della Donadio: “perché le autorità italiane hanno fallito nel prevenire la violenza? Come ha fatto questa violenza a diffondersi nel clima politico più evanescente in Italia negli ultimi decenni?”.
Fonte: http://magazineroma.it

    Roma, scontri alla manifestazione degli indignati di Sabato15 Ottobre 2011...



    ROMA - Un pomeriggio di guerriglia. Quella che doveva essere una protesta pacifica per manifestare contro la crisi economica e contro i costi della politica si è trasformata in un incubo per la Capitale. Gli Indignati, che avevano promosso il corteo e che erano partiti con le migliori intenzioni, con cori e bandiere colorate, sono stati sconfitti da 500 giovani incappucciati e armati di bastoni, mazze, bombe carta e fumogeni che si sono infiltrati facendo degenerare la giornata di mobilitazione. I violenti scontri in piazza San Giovanni, luogo storico delle manifestazioni sindacali e democratiche, e in altre aree della Capitale lungo il percorso del corteo sono stati il culmine di una serie di incidenti iniziati intorno alle 15 in via Cavour, con bandiere bruciate, auto e cassonetti dati alle fiamme, violenze contro chi contestava i teppisti. Un centinaio i feriti ricoverati in ospedale. Cinque ore di battaglia urbana con le forze dell'ordine prese d'assalto da una pioggia di sassi e sampietrini lanciati dai black bloc e un paio di militari che hanno rischiato la vita nel rogo di un furgone dei carabinieri incendiato da gruppi di violenti. Due troupe televisive sono state aggredite; un fotografo ferito alla testa. Un uomo rischia di perdere l'uso di una mano. Alla fine va registrato anche il bilancio dei fermi: venti in tutto e per 12 persone protagoniste a vario titolo degli incidenti è scattato l'arresto. Tra loro giovani di Bari, Trento, Catania, Siracusa, Brindisi e Napoli.
    BARRICATE VERSO LA STAZIONE - In via Cavour erano state distrutte intorno alle 15.30 le vetrine di un supermercato e di due banche. Poi in via Labicana, prese d'assalto l'ex agenzia delle Entrate e una filiale della Banca popolare del Lazio all'incrocio con via Merulana. Aggredite due troupe di Skytg24: a un operatore è stata tolta la telecamera, poi distrutta. Intanto i teppisti entravano in un'agenzia di lavoro interinale al Colosseo, devastandola. E dopo lo sgombero di piazza San Giovanni intorno alle 20, la battaglia ha sconvolto il quartiere Esquilino, mentre i black bloc dirigevano verso la stazione ferroviaria Termini. Gli ultimi scontri con barricate di auto e cassonetti incendiati in via Merulana hanno impegnato ancora fino a tarda sera le forze dell'ordine. Domenica, con le luci dell'alba, si potranno contare i danni.
    CARICHE E CODICE ROSSO - Sono stati circa cento i feriti (fra cui una trentina di appartenenti alle forze dell'ordine), di cui tre in gravi condizioni e ricoverati in codice rosso: un manifestante di Sinistra e Libertà che ha perso due dita per l'esplosione di un petardo; un poliziotto colpito al torace e una terza persona che ha riportato traumi multipli.
    SCONTRI TRA MANIFESTANTI - Per tutto il pomeriggio i manifestanti pacifici hanno cercato di isolare i violenti. Poi hanno ceduto, e intorno alle 19 il corteo si è spezzato e molti sono fuggiti dalle zone degli incidenti. In serata, però, un gruppo di indignati si sarebbe scontrato frontalmente con alcuni degli incappucciati. Un drappello di black bloc si è mosso invece fino a tarda sera nelle strade intorno a via Labicana. Il centro storico è rimasto presidiato dalle forze dell’ordine. L'ultimo obiettivo dei black bloc - che ha tenuto in allerta la Questura - sono stati i binari: tra la folla si era sparsa la voce che potesse essere chiusa dalle forze dell'ordine la stazione Termini, dove i violenti stavano convergendo. Ma dopo le 20.50 la situazione nello scalo era tranquilla. Sono invece saltate, nel corso del pomeriggio, circa 1.500 corse del trasporto pubblico a causa di sistemi di videosorveglianza danneggiati in diverse stazioni della metropolitana (cinque di queste erano state preventivamente chiuse fin dal primo pomeriggio). Vanno inoltre registrati inconvenienti su altre 2.500 corse e, inevitabilmente, il traffico in tilt in tutto il centro. Incalcolabili, al momento, i danni a veicoli privati, banche e negozi.
    CATENA DI DEVASTAZIONI - In via Merulana, dove gli incappucciati armati avevano trovato riparo dopo le cariche della polizia in piazza San Giovanni, si sono viste scene apocalittiche: barricate, negozi e auto incendiati, cassonetti distrutti, motorini buttati a terra a formare barriere. E una continua sassaiola verso i mezzi delle forze dell'ordine schierati. Nel tardo pomeriggio, in piazza San Giovanni, gli scontri più duri: sassaiole, assalti ai mezzi della polizia; un blindato dei carabinieri è stato dato alle fiamme. Fortunatamente, i due militari all'interno sono riusciti a mettersi in salvo, mentre i manifestanti continuavano ad attaccare in veicolo con fumogeni e bombe carta. Altri mezzi sono stati bloccati, circondati e fatti oggetto di lanci di pietre, spranghe e sassi. Quando le cariche delle forze dell'ordine li hanno costretti ad indietreggiare, i black bloc hanno dato fuoco a diverse auto soprattutto in via Boiardo. Cassonetti rovesciati, vetrine della filiale di Unicredit bruciate e spaccate. L’ingresso della sede del Pdl a via Etruria devastata. Scontri anche in piazza Tuscolo, via Magnagrecia e via Etruria. Dalle finestre dei palazzi i cittadini - che durante la prima parte del corteo avevano applaudito gli indignati - hanno cercato di fermare i violenti con un fitto lancio di oggetti.
    PANICO IN BASILICA - Le maggiori scene di paura e panico si sono avute a San Giovanni, tra la gente che era venuta da tutta Italia per manifestare pacificamente. Davanti alla basilica un gruppo di persone normali si è trovato stretto tra i manifestanti violenti e le cariche di polizia e carabinieri. Qualcuno è scoppiato in lacrime, altri hanno pianto per il denso fumo dei lacrimogeni sparati tra il Celio e la zona di via Appia. Numerosi i momenti di attrito fra i manifestanti pacifici del corteo - che urlavano «Vergogna» e «Andatevene» - e i black bloc. Alterno il rapporto con le forze di polizia: all'inizio sono state applaudite dagli indignati pacifici, ma poi qualcuno le ha duramente criticate per non aver subito caricato i violenti. Le forze dell'ordine hanno saputo mantenere una calma decisiva: per lo più si sono limitate a cariche di alleggerimento e soltanto nel culmine degli scontri - quando i black bloc hanno attaccato con sassi e pali divelti, fumogeni e bombe carta - hanno reagito con decisione. 
     
    Roma, il corteo degli indignati italiani
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    ISOLARE I VIOLENTI - Il sindaco di Roma, in serata, ha messo in guardia contro eccessi di tolleranza: «Mi auguro che domani non ricominci il solito discorso - ha detto Alemanno - quando la questura e le forze dell’ordine cercheranno di isolare di colpire queste forze violenteche sono centri di violenza noti in Italia. Erano due mesi che dal web si davano appuntamento a Roma». Poi il primo cittadino ha sottolineato il suo apprezzamento e la sua vicinanza alle forze di polizia ma anche ai manifestanti pacifici.
    IL CORTEO DEGLI ALTRI - Ma non c'erano solo i violenti tra i circa 200 mila giunti a Roma per l' I-Day, il giorno degli Indignati. Gli altri che hanno sfilato in corteo sono studenti, trentenni, quarantenni, cinquantenni, precari, disoccupati, operai e liberi professionisti. Urlavano slogan, ma sottolineavano: «Non vogliamo scontri né violenza». Erano arrivati da tutta Italia, via treno, auto, pullman. Colorati, creativi, indignati. E blindati. In migliaia hanno raggiunto piazza della Repubblica, da dove il corteo è partito (in anticipo, «siamo troppi») con tutti gli «indignati» d'Italia in contemporanea con altri 81 Paesi del mondo. Tutti «Uniti per il cambiamento globale» e per dire forte «Noi la crisi non la paghiamo». Alcuni portavano alto un grande striscione con la scritta «People of Europe: rise up!».


    Gli indignados sfilano a Roma
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    Fonte: http://roma.corriere.it 

    Scontri a Roma - 15/10/2011 - La testimonianza videofilmata in diretta da un cittadino Romano...http://www.youtube.com/user/hugep94 il suo canale su YouTube!



    Video sugli scontri di Roma di Sabato 15 Ottobre 2011: La giornata che era dedicata alla manifestazione pacifica degli "indignados" è stata vergognosamente rovinata da gruppi di Black Block che hanno sfogato tutta la loro rabbia contro il centro della capitale... Preoccupazione e paura le uniche cose che si percepiscono!
    I video sono stati registrati dal balcone di casa mia...

    Fonte: http://www.youtube.com/user/hugep94

    Piazza San Giovanni - Roma, Sabato 15 Ottobre 2011 - Scontri con le forze dell'ordine, i black block mettono a ferro e fuoco il centro di Roma...



    I fatti del 15 ottobre a Roma, quelli della non manifestazione degli Indignati italiani che si è guadagnata le pagine dei maggiori quotidiani del mondo solo per i le auto incendiate, le spranghe alzate, gli assalti alle forze dell'ordine e la stupidità di un manipolo di incappucciati, hanno eco anche a Torino dove la Digos monitora l'azione dei centri sociali più reazionari.
    In una riunione del Consiglio comunale, in corso stamane, il sindaco Piero Fassino, ha risposto ad una interpellanza della Lega Nord sulla ipotizzata presenza di infiltrati torinesi. "Ho già chiesto al prefetto - ha detto Fassino - di esaminare questa situazione in una riunione del Comitato per la Sicurezza e per l'Ordine Pubblico per individuare assieme quali siano le decisioni che vanno assunte".
    Sul sito di Askatasuna, uno dei centri sociali "incriminati", hanno scritto che:
    "Al 15 ottobre ci si è arrivati in una situazione assurda, dove gli organizzatori dei comizi finali in piazza San Giovanni, avevano desistito da tempo di sfilare verso i palazzi del potere romano, che era l'unica cosa incisiva in una giornata del genere. Le iniziative dei giorni scorsi volevano smorzare e incanalare una rabbia diffusa e irrapresentabile che oggi si è manifestata in tutta la sua espressione. (...) La giornata di oggi, piazza San Giovanni nella fattispecie, si è trasformata in ore di resistenza di massa alle forze dell'ordine (...) Magari non è comprensibilissimo ai più, ma le ore di resistenza romana odierna hanno detto chiaro e tondo (...) che ribellarsi è qualcosa che può unire, e che può succedere.
    Oggi poteva solo succedere qualcosa in più dei piani prestabiliti, era normale, era nell'aria, spiace che ci sia chi non lo ha voluto vedere e si è voluto coccolare il suo orticello fatto di qualche poltroncina con Sel alle prossime elezioni".
    Quanto basta per tenere la tensione sugli avvenimenti recenti ancora alta per giorni.

    Fonte: http://torino.blogosfere.it

    Roma - Sabato 15 Ottobre 2011: Gli scontri in via Labicana e il palazzo dato alle fiamme dai violenti...



    ’15octobernet’, il sito che funge da aggregatore delle proteste organizzate oggi dagli ‘indignati’ in tutto il mondo, sta diffondendo via Twitter la notizia che “poliziotti in borghese stanno provocando gli scontri a Roma“. Il post è scritto in inglese e compare sulla homepage del sito, oltre che sul feed Twitter.

    (Sabato 15 Ottobre 2011)

    Roma - Sabato 15 Ottobre 2011 - Gli scontri violenti - Roghi - Cariche - Assalto alla "presunta" caserma che poi in realtà si saprà essere un condominio abitato da civili...



    Guerriglia urbana a Roma, feriti tra i manifestanti e tra le forze dell'ordine. Un blindato dei carabinieri dato alle fiamme. Individui incappucciati provocano danni a banche, negozi, auto, agenzie pubbliche e private e sedi istituzionali. I manifestanti pacifici tentano di isolare violenti e sottolineano la loro differenza: "Siamo il 99%". La polizia interviene con gli idranti in piazza San Giovanni, migliaia di persone in fuga. Quasi 1000 le manifestazioni in tutto il mondo. Ad aprire i cortei mondiali, le manifestazioni a Tokyo, Taipei e Sydney.

    Fonte: http://www.repubblica.it

    Manifestazione a Roma - Sabato15 Ottobre 2011 - Guerra a San Giovanni...




    Dal nostro inviato:
     
    ROMA - Sveglia alla buon’ora, ore 4 del mattino, il tempo di prepararsi e uscire per raggiungere il punto di ritrovo del gruppo di molfettesi – pullman organizzato dalla locale sezione di Rifondazione - che hanno deciso di partire per Roma per partecipare a quella grande manifestazione, a quel grande appuntamento mondiale, per protestare contro l’Europa dei banchieri, gli speculatori finanziari, i tagli alla scuola, alla cultura... Insomma, per protestare contro questo sistema economico e politico che sta palesando tutti i suoi limiti, ma soprattutto che sta precludendo il futuro a tutti i nostri giovani.
    Il clima era di festa, bandiere, striscioni… e quel clima abbiamo trovato a Roma. Il mondo reale non corrisponde mai a quello rappresentato dai media di regime, nel bene e nel male. Non abbiamo assistito a nessuno scontro, a nessuna auto incendiata, non abbiamo avuto insomma nessun problema… L’unico problema che avevamo erano i telefoni che squillavano continuamente per quel che i nostri genitori, parenti, mogli, fidanzate… vedevano in TV e che evidentemente la strarande maggioranza di noi non ha visto. L’enorme corteo in gran parte di giovani provenienti da tutte le parti d’Italia, università, scuole… è stato qualcosa di straordinario, multiculturale, multietnico, multicolore… Mi sia consentito, anche se ci muovevamo per protestare, evidentemente, l’evento è stato spettacolare, godibile.
    Una gran festa insomma, una grande presa di coscienza di chi, finalmente, non vuole rassegnarsi all’andazzo di questo decadimento… Pare che addirittura la nostra manifestazione sia stata una delle più rilevanti a livello mondiale. Il motivo è chiarissimo, noi, oltre ad avere i problemi che hanno tutte le altre nazioni, abbiamo anche un casino – in tutti i sensi – in più: Berlusconi! Abbiamo visto elicotteri volteggiare nel cielo, ingenti forze di polizia, nelle strade laterali il corteo e in alcuni punti nevralgici, quali il Colosseo, Piazza Esedra, Via Cavour.
    La presenza delle forze dell’Ordine è stata costante e vigile. Ma, mi sia consentito, ci siamo fidati molto di più degli operai che hanno organizzato un servizio d’ordine formidabile ed ineccepibile, presidiando il nostro tratto di corteo per tutti i lati, pronti evidentemente a “rispedire al mittente”, eventuali “interferenze”… Tutto quindi è proceduto tranquillamente, a parte i tam tam, via sms principalmente che ci provenivano più dai parenti preoccupati – poiché sui media di regime continuavano a passare le immagini solo degli scontri e delle auto incendiate, non altro – noi abbiamo partecipato ad una festa formidabile.
    Ma abbiamo voluto vederlo tutto, il corteo nella sua maestosità per cui ad un certo punto, abbiamo deciso, un gruppo di noi di percorrerlo lateralmente, per vedere gli innumerevoli gruppi provenienti da tutt’Italia, e poter subito scattare qualche foto, ma soprattutto per sorprenderci vedendo la fantasia, di quei cartelli, di quelle bandiere di quegli striscioni, anche bande, maschere…
    Siamo arrivati fin giù a via dei Fori Imperiali, e nulla di nulla, ma ci arrivavano gli echi di alcuni scontri in piazza San Giovanni. Abbiamo saputo solo dopo che un gruppo cospicuo di black bloc, aveva preso “indisturbato” la testa del corteo, e aveva proceduto in atti di teppismo gratuito… sfasciando a destra e manca. Oggi si parla solo di questo, o di questi. Insomma, i black bloc e soprattutto chi li ha mandati, hanno voluto sabotare una manifestazione contro il governo, per rafforzare un Berlusconi molto malandato, utilizzando il metodo Cossiga.
    Fatto sta, che i black bloc sono gruppi facilmente identificabili, hanno un abbigliamento inconfondibile, vestono di nero, mettono caschi… ma le forze dell’ordine, forse hanno delle regole d’ingaggio, diverse da quelle che uno ci si aspetterebbe in simili circostanze. Le azioni preventive, forse, non sono tra i desiderata di questi signori che ci governano, ieri con le chiacchiere, oggi forse con il tentativo di spandere panico e paura.
    Ci siamo chiesti: perché le forze dell’ordine non li hanno fermati? Perché hanno consentito che mettessero Roma a ferro e fuoco?
    La manifestazione si è conclusa almeno per quanto riguarda il nostro tratto di corteo, a piramide, tra canti balli, musica patriottica… Ci “dispiace” dovervi dire, che anche questa volta, la tv, vi ha mandato in onda un film orror, che forse non sarebbe mai stato trasmesso se i teppisti e i black bloc – ripeto individuabili – fossero stati bloccati per tempo, cosa che ad oggi non è ancora avvenuta in nessuna manifestazione. Una vota si chiamavano “convergenze parallele!”

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    Fonte: http://www.quindici-molfetta.it

    Roma - Sabato 15 Ottobre 2011: Il videoracconto delle violenze inutili e assurde di un giorno di ordinaria follia collettiva!



    Dopo i danneggiamenti degli incappucciati in via Cavour, con vetrine spaccate, negozi saccheggiati e auto date alle fiamme, le stesse scene si ripetono dalle parti del Colosseo. I manifestanti pacifici gridano "Fascisti, Fascisti!" ai facinorosi cercando di allontanarli. Ma loro rispondono lanciando fumogeni e sassi contro la maggioranza non violenta del corteo. Dopo ore che i violenti vengono lasciati agire indisturbati, alla fine, in via Labicana, intervengono le forze dell'ordine. Ma sono impotenti. La battaglia si sposta in piazza San Giovanni, dove è già arrivata la testa del corteo pacifico. Nella piazza è il caos e i manifestanti pacifici si trovano nella morsa della guerra fra il "blocco nero" e forze di polizia.

    Fonte: http://www.youtube.com/user/antefattoblog

    ITALIA-CINA

    ITALIA-CINA
    PER L'ALLEANZA, LA COOPERAZIONE, L'AMICIZIA E LA COLLABORAZIONE TRA' LA REPUBBLICA ITALIANA E LA REPUBBLICA POPOLARE CINESE!!!