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domenica 1 giugno 2008

Aboliamo la Legge Merlin: NO alla Prostituzione sfruttata dalle MAFIE, SI' alla Legalizzazione delle Case di Tolleranza ed alla libertà delle donne!!!

Di Elia Pirone - E’ giunto il momento di dire basta al racket organizzato dello sfruttamento della prostituzione. Racket che, inoltre, è responsabile di innumerevoli violenze, atti vergognosi e costrizioni nei riguardi di ragazze straniere costrette a prostituirsi. E’ per questo che la proposta di Daniela Santanchè arriva con una tempistica apprezzabile. Dopo decenni di applicazione della legge Merlin, la condizione relativa al problema prostituzione è peggiorata: oltre all’illegalità di quello che è diventato un vero e proprio business, dobbiamo aggiungere i disagi della popolazione – specie in certe zone degradate delle grandi città (ma non solo) – che si vede letteralmente “infestata” da prostitute che esercitano il loro mestiere, con comprensibile disappunto di chi è costretto a convivere con questo fenomeno. Dunque, si puliscano le strade e le si rendano sicure e protette (per l’appunto, la Santanchè ha messo on-line un sito che ha lo scopo di proporre un referendum per l’abolizione della Merlin, www.stradeprotette.com) riaprendo nuovamente le case di tolleranza. E se è vero che la questione morale legata alla prostituzione non si può risolvere semplicemente tenendo sotto controllo il fenomeno, tuttavia è vero anche che con l’abolizione della legge Merlin si farà un notevole passo in avanti per cercare di porre fine se non alla prostituzione almeno alle organizzazioni criminali che stanno dietro a violenze e a soprusi di ogni genere.

Dove sta andando il Capitalismo?

“Il capitalismo ha continuato a mobilitare milioni di individui intorno a una causa che pure non ha alcun’altra finalità all’infuori di se stessa: accumulare capitale.”
(A. De Benoist)
I media non perdono occasione per rimarcare che i nostri sono gli anni della “globalizzazione”. L’attuale fase della contemporaneità si caratterizza per una sempre più complessa, inedita, rete d’interconnessioni e interdipendenze economiche, politiche, sociali e culturali.Le radici del processo in atto sono riconducibili alle complesse reazioni del sistema economico della aree di antica industrializzazione alla situazione innescata nel 1973 dalla crisi petrolifera; crisi che fu determinata dalla quadruplicazione del prezzo del greggio, decisa dai Paesi produttori dell’OPEC, dopo la fulminea vittoria israeliana nella guerra del Kippur.Questo fu il crocevia dal quale si passò dalla cosiddetta fase “organizzata” del sistema capitalistico (sviluppatosi a partire dagli anni Trenta, periodo che corrisponde all’era della redistribuzione da parte dello Stato assistenziale, del keynesismo e della regolare espansione della classe media), all’avvento della sua odierna declinazione “flessibile”, postmoderna, all’insegna della precisa azione di deregulation, ossia di liberalizzazione e privatizzazione dei servizi pubblici, intrapresa sulla scia della politica economica neoliberista promossa dal presidente americano Reagan e dalla premier britannica Thatcher.Questa nuova svolta del sistema capitalistico, capace di imprimere un poderosa accelerazione al processo d’interdipendenza planetaria, di cui passo decisivo è la liberalizzazione dei mercati finanziari, è caratterizzata dall’imperativo della competitività. I “valori-chiave” delle sue figure professionali essenziali sono l’autonomia, la creatività, la mobilità, l’iniziativa, la convivialità e lo sviluppo. Il motore potente di questo “turbocapitalismo” si trova nello sviluppo delle nuove tecnologie informatiche applicate alle telecomunicazioni, che annullano lo spazio fisico e massimizzano l’effetto della “compressione spazio-temporale”.Ma anche dopo il crollo del socialismo reale, non si aprì di fatto alcuna “nuova era” di prosperità e di crescita durevole per l’umanità, bensì quella del “disordine globale”. L’ascesa del capitalismo selvaggio vede le grandi imprese multinazionali, nelle mani di pochi apolidi capitalisti, lucrare nei paesi dell’Africa, del Sud America, dell’Est Asiatico e del Medio Oriente, mediante transazioni finanziarie e speculazioni, piuttosto che con investimenti; il tutto promosso da istituzioni internazionali politico-militari (ONU, NATO) ed economico-finanziarie (Banca Mondiale, Fondo Monetario, WTO, NAFTA, ecc.) e con il contributo non meno rilevante di associazioni private (Council on Foreign Relation, Trilateral Commission, Gruppo Bilderberg, massoneria, ecc), organizzazioni Non Governative e lobby, la cui principale base tattica è costituita dagli Stati Uniti d’America.Nel 1993 compariva sullo scenario mondiale anche un nuovo attore, L’Unione Europea, ma la seconda potenza economica del pianeta non ha saputo costruirsi realmente una sua autonomia politica, da cui l’immagine poco edificante dell’Europa quale “gigante economico, nano politico, verme militare”.Nell’aleatorietà degli affari borsistici, il volo dei tassi è iniziato a metà degli anni Ottanta a Wall Street, per poi propagarsi in Europa. Nel 1998 e nel 1999, l’indice azionario è progredito di qualcosa come il 30%. Scrive a tal proposito A. De Benoist:“La conseguenza è l’ossessione della creazione di valore per l’azionista e un’esigenza esorbitante di redditività del capitale. Nel contempo, mentre qualche tempo fa, per misurare la redditività dell’attivo economico delle imprese, si guardava esclusivamente ai rientri su fondi d’investimento, oggi, per compensare la mancanza d’informazione sulla redditività futura, si valorizzano l’imprese basandosi su percentuali presunte, fondate sulle quote di mercato ottenute o conquistate. Il corso azionario, che fluttua in maniera aleatoria, non è più, quindi, il riflesso della situazione delle imprese o delle economie: il valore dei titoli quotati non ha più niente a che vedere con il loro valore reale.Il valore economico è sempre meno connesso a un valore che può essere reso in termini oggettivi e sempre più a una ricchezza virtuale che si suppone corrisponda al desiderio illimitato degli individui. La dinamica d’impresa, che puntava sulla durata, è soppiantata da una dinamica finanziaria immateriale, priva di un fondamento oggettivo. Questa distorsione tra economia reale ed economia finanziaria, valore borsistico e valore aggiunto, ma anche tra consumatore e azionista, alimenta l’illusione che l’accumulo di titoli equivalga alla produzione di beni. Dal momento che la fuga in avanti avviene sempre a credito, le azioni borsistiche assomigliano sempre più ai potenziali assignats della Francia prerivoluzionaria. La “bolla” speculativa, che continua a gonfiarsi, rischia di scoppiare in qualunque momento, provocando un nuovo crac.” Come dire, un altro “Giovedì nero” si profila all’orizzonte; ancor più oggi, tale evenienza appare concreta, investiti come siamo dalla recessione economica dovuta all’aumento esorbitante del prezzo del greggio, unito alla crisi dei mutui subprime.A questo punto non si tratta nemmeno più di discutere il “se”, ma il “quando”.
Fonte: Darko - Trevi86_D@libero.it da www.ladestra.info

La tragedia Americana dell' 11 Settembre 2001...il numero 11 ricorre sempre! Casualità? Destino? Intrigo Internazionale?

1) New York City ha 11 lettere;
2) Afghanistan ha 11 lettere;
3) Ramsin Yuseb (il terrorista che minacciò di distruggere le Torri Gemellle nel 1993) ha 11 lettere;
4) George W Bush ha 11 lettere. Questo può essere pura coincidenza, però ora la cosa si fa più interessante;
5) New York è lo stato numero 11;
6) Il primo aereo che si schiantò contro le Torri Gemelle fu il volo numero 11;
7) Il volo numero 11 aveva 92 passeggeri. 9 +2 = 11;
8) Anche il volo numero 77 si schiantò contro le Torri Gemelle, e portava 65 passeggeri. 6+5 = 11;
9) La tragedia accadde l' 11 Settembre, o meglio: 9/11. 9+1+1=11;
10) Il giorno è uguale al numero di emergenza della polizia negli Stati Uniti 911. 9+1+1=11. Pura coincidenza??? Continuiamo...
11) Il numero totale di vittime in tutti gli aerei fu di 254. 2+5+4= 11;
12) L'11 Settembre è il giorno 254 del calendario. Di nuovo 2+5+4=11;
13) Le esplosioni di Madrid accaddero il giorno 3/11/2004. 3+1+1+2+4= 11;
14) La tragedia di Madrid accadde 911 giorni dopo l' incidente delle Torri Gemelle 9+1+1=11....
15) Uno dei simboli più conosciuti degli Stati Uniti, dopo le stelle e le strisce, è l' Aquila. La seguente strofa è tratta dal Corano, il libro sacro Islamico "Perchè è stato scritto che il figlio dell' Arabia sveglierà una terribile Aquila. La forza dell' Aquila si sentirá in tutte le terre di Allah, mentre alcune persone tremeranno di disperazione però in fondo si rallegreranno: perchè la forza dell' Aquila pulirá le terre di Allah e ci sarà pace"! Questa strofa è la numero 9.11 del Corano;
16) 1. Scrivete maiuscolo Q33 NY . Questo è il numero di volo del primo aereo che si schiantó contro le Torri Gemelle.
2. Cambiate la dimenzione del carattere a 48.
3. Cambiate il carattere a WINGDINGS.

domenica 25 maggio 2008

Torri Gemelle...

Le immagini più significative di quell'11 Settembre 2001...

UFO vicino alle Torri Gemelle?

Un elicottero riprende uno strano oggetto non identificato di fianco alle Torri Gemelle a New York...

TG1 dell' 11 Settembre 2001...

Così dava la notizia il TG1 RAI...

11 settembre 2001...

I misteri del più grave e grande attentato terroristico dei nostri giorni...

11 settembre 2001 - (Torri Gemelle) Particolari Strani...

Alcune anomalie di quel tragico giorno dell'attentato alle Torri Gemelle di New York...

11 settembre 2001: Strano oggetto sotto il boeing?

Che cosa c'era attaccato alla pancia dell'areo di linea che si schiantò contro la torre Sud del WTC a New York nella mattina dell'11 Settembre 2001? Ancora tanti sono i misteri...

ITALIA-CINA

ITALIA-CINA
PER L'ALLEANZA, LA COOPERAZIONE, L'AMICIZIA E LA COLLABORAZIONE TRA' LA REPUBBLICA ITALIANA E LA REPUBBLICA POPOLARE CINESE!!!