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sabato 23 maggio 2009

In ricordo di Giorgio Almirante...

21 Anniversario della morte di Giorgio Almirante...

Aung San Suu Kyi: processo farsa in Myanmar (Ex-Birmania)...

Via al processo farsa per San Suu Kyi:

La farsa è iniziata. Lo chiamano processo,
ma è una messa in scena per una sentenza
già scritta. Resta solo da vedere
se Aun San Suu Kyi finirà in carcere
o continuerà la sua esistenza di sepolta
viva nella fatiscente dimora di University Road.
Il generale Than Shwe e gli altri tiranni
di Rangoon lhanno, probabilmente,
già deciso, ma il simulacro di processo
nella vetusta galera inglese di Insein
fa parte della "liturgia"!

Fonte: http://www.youtube.com/user/gioiafelice

GIORGIO ALMIRANTE...intervista in TV...

Il Leader del Movimento Sociale Italiano Giorgio Almirante, un filmato originale di una sua intervista televisiva...21 anni fà moriva oggi uno degli uomini Politici trà i più importanti a Destra in Italia e considerato una delle massime espressioni della Politica Italiana della Prima Repubblica del Secondo dopo-guerra!!!

Fonte: http://www.youtube.com/user/jaceck

GIORGIO ALMIRANTE...

Il Leader del Movimento Sociale Italiano Giorgio Almirante, un filmato originale di una sua intervista televisiva...21 anni fà moriva uno degli uomini Politici trà i più importanti a Destra in Italia e considerato una delle massime espressioni della Politica Italiana della Prima Repubblica del Secondo dopo-guerra!!!

Fonte: http://www.youtube.com/user/jaceck

Grazie Giorgio...

21 anni fà, oggi, moriva Giorgio Almirante, padre fondatore e Leader del Movimento Sociale Italiano...storico Partito Politico di Destra in Italia!

Fonte: http://www.youtube.com/user/Semsemsem333

Tributo a Giorgio Almirante...

Nell'anniversario della scomparsa del più grande Leader della Destra Europea ricordiamo tutti la sua opera con la nostra attività.
Facciamo in modo che le idee di Giorgio, le nostre idee, siano ricordate nel tempo, attraverso l'intitolazione di una via in tutte le città italiane....

Omaggio a Giorgio Almirante

Tributo silenzioso al padre della nuova Destra Italiana: NON RINNEGARE, NON RESTAURARE, NON TRADIRE!!!

Fonte: http://www.youtube.com/user/danilonuciano

martedì 19 maggio 2009

Stipendi in Serbia, Croazia, Bosnia Erzegovina e dintorni...

Sopra, la cartina geografica della Serbia...
La bandiera Nazionale della Serbia...
Quanto guadagna un postino in Serbia? E in Croazia, Bosnia o Montenegro? Una breve rassegna del quotidiano belgradese “Politika” tra stipendi medi e potere d'acquisto:
Di A. Nikolić, Politika, 8 gennaio 2007 (tit. orig. Плате у Србији и окружењу. Од 200 до 750 евра) Traduzione per Osservatorio sui Balcani: Ivana Telebak

Se i portafogli dei cittadini della ex Jugoslavia si misurassero secondo lo spessore il migliore sarebbe quello degli sloveni con uno stipendio medio mensile di 750 euro. I portafogli più sottili, come ha mostrato la nostra ricerca, sono quelli dei macedoni con poco più di 200 euro al mese. Abbastanza male, con circa 250 euro al mese, se la pasano i montenegrini. Nella stessa situazione si trovano anche i cittadini della Bosnia ed Erzegovina, dove in media si guadagna poco più di 500 marchi convertibili, che sono circa 250 euro. Un po’ meglio se la passano i cittadini del nostro paese (meno di 300 euro), mentre i croati, con 610 euro in media, trottano dietro agli sloveni che sono al primo posto. Non bisogna trascurare il fatto che nell’unico paese jugoslavo membro dell'Unione europea anche i prezzi sono comunque europei e molto più alti che da noi. Nonostante le differenze nello standard, quando vengono paragonati gli stipendi medi secondo le professioni, indubbiamente in tutti i paesi nella miglior posizione sono i programmatori dei computer, i manager, gli ingegneri e gli impiegati del settore finanziario. Sul territorio della ex Jugoslavia i parrucchieri, i postini, i droghieri, i muratori e gli spazzini continuano ad essere i mestieri meno pagati. In Serbia, per fare un esempio, secondo i dati delle imprese comunali pubbliche, gli spazzini guadagnano circa 260 euro. In Montenegro questo lavoro in media viene pagato da 120 a 200 euro, mentre gli spazzini sloveni mensilmente guadagnano più di 400 euro. Coloro che ricevono lo stipendio dal budget statale, generalmente stanno meglio in Serbia che in Montenegro. Comunque, come dice il nostro corrispondente dal Montenegro, è molto difficile stabilire a quanto davvero ammonta l’importo dello stipendio. I datori di lavoro a causa delle tasse per lo più fanno vedere solo il minimo stabilito per legge e su quella cifra saldano gli obblighi verso lo Stato. In Serbia esiste un problema di altro tipo. Nessuna statistica segna quanto in media si guadagna secondo le professioni, sicché come fonti per questa ricerca sono stati usati principalmente i dati dei ministeri competenti, delle imprese statali e private. Gli stipendi degli avvocati e delle altre professioni non possono che essere oggetto di indovinelli e di storie “per sentito dire”. Quello che si sa per certo e che la statistica segna regolarmente è che da anni gli stipendi più alti in Serbia li percepiscono gli impiegati nell'industria del tabacco. Secondo i dati recenti, lo stipendio medio nel mese di novembre in questo ramo dell'industria, senza le tasse e i contributi, ammontava persino a 59.576 dinari. Guadagni un po’ più inferiori li hanno avuti gli impiegati nel settore finanziario (48.868) e nel settore delle assicurazioni (45.056). Persino otto volte più bassi sono gli stipendi dei tessili che da anni si trovano in fondo alle tabelle. A novembre i loro stipendi, secondo i dati dell’Istituto per la statistica della Repubblica, erano di poco superiori ai 6.000 dinari. E' disastroso anche il fatto che addirittura sei comuni in Serbia segnano gli stipendi medi soltanto con una cifra. Meno di diecimila guadagnano gli abitanti di Ivanjica (9.619), di Blac (9.554), Pantelej, il comune di Nis (8.569), e di Svrljig (7.992). Di sicuro peggio, con solo 7.127 dinari, se la passano gli abitanti di Bela Palanka. Dall'altra parte, Vracar, Beocin, Lazarevac, Novi Beograd e Surcin appartengono ai comuni dove si vive meglio. Già da mesi, i loro abitanti mediamente hanno gli stipendi più alti di 30.000 dinari. Fra l’altro, il guadagno medio senza le tasse e contributi in Serbia, percepito nel mese di novembre, era di 23.148 dinari, poco meno di 300 euro. Rispetto al guadagno medio senza le tasse e i contributi pagato nel mese di ottobre 2006, nominalmente è più alto del 3,62, e realmente del 2,59 per cento. La statistica ha segnato anche il fatto che per i primi 11 mesi dell'anno scorso gli stipendi sono aumentati realmente di 10,93 per cento.

OCSE: ITALIA AL 23esimo POSTO PER I SALARI, TRA I PIU' BASSI D'EUROPA!!!

Sempre più bassi i nostri salari...
ROMA - La busta paga degli italiani è tra le più leggere tra quelle non solo dei grandi Paesi industrializzati ma anche nell'eterogeneo mondo dei Paesi Ocse. Sui trenta paesi che fanno riferimento all'organizzazione di Parigi, l'Italia, con un salario medio annuo netto di 21.374 dollari si colloca al 23/o posto. Davanti, in termini di salari, ci sono non solo Gran Bretagna, Giappone, Stati Uniti, Germania, Francia ma tutti i Paesi europei, fatta eccezione del Portogallo e dei paesi dell'Allargamento. Mediamente dunque il salario medio di un italiano non arriva a 16.000 euro l'anno, poco più di 1.300 euro al mese. I dati sono contenuti nel Rapporto dell'Ocse sulla tassazione dei salari, aggiornato al 2008 e appena pubblicato dalla stessa organizzazione di Parigi. L'Italia non 'schioda' dalla coda della classifica dei salari: anche lo scorso anno era infatti al ventitreesimo posto, considerati gli stessi parametri di confronto. Il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi sottolinea: "I bassi salari italiani sono stati causati dalla vecchia contrattazione collettiva centralizzata, che ora le parti sociali, d'accordo con il governo, hanno dovuto cambiare". Quanto alla pressione fiscale, che incide sugli stipendi italiani, Sacconi ha fatto presente che ci sono novità anche in questa direzione, come "la tassazione agevolata al 10%" per tutta la parte di salario legata alla produttività "che viene decisa in sede aziendale". Gli italiani nel 2008 hanno guadagnato mediamente il 17% in meno della media Ocse. Salari penalizzati anche se il raffronto viene fatto con la Ue a 15 (27.793 di media) e con la Ue a 19 (24.552). I dati si riferiscono al salario netto medio di un lavoratore single senza carichi di famiglia. E' espresso in dollari e a parità di potere d'acquisto, includendo cioé la dinamica dei prezzi interna a ciascun Paese. L'Italia riesce a scalare una posizione, e collocarsi dunque al 22/o posto se si considera il salario al lordo. A pesare negativamente sulle buste paga degli italiani è anche il cuneo fiscale, che calcola la differenza tra quanto pagato dal datore di lavoro e quanto effettivamente finisce in tasca al lavoratore. Il peso di tasse e contributi, sempre per un lavoratore dal salario medio, single senza carichi di famiglia, è del 46,5%. In questa classifica l'Italia risulta infatti al sesto posto tra i trenta paesi Ocse. Più leggero è il drenaggio di imposte e versamenti contributivi se si esamina il caso di un lavoratore, sempre con un salario medio ma sposato e con due figli a carico. In questo caso il cuneo e al 36% e l'Italia scivola qualche posizione sotto collocandosi all'undicesimo posto nell'Ocse (partendo sempre dai Paesi dove massimo è il peso fiscale sulle buste paga). Tornando alla classifica sui salari, infatti, facendo un po' di conti, un italiano in un anno guadagna mediamente il 44% in meno di un inglese, il 32% in meno di un irlandese, il 28% in meno di un tedesco, il 18% in meno di un francese. Solo sette i Paesi con salari inferiori: Portogallo, Repubblica Ceca, Turchia, Polonia, Repubblica Slovacca, Ungheria e Messico, fanalino di coda e unico Paese nell'Ocse, quello americano, dove il salario netto annuale non arriva neanche e a 10.000 dollari l'anno. Per il segretario generale dell'Ugl, Renata Polverini "i dati non sorprendono e serve una riforma fiscale". Sulla stessa linea d'onda l'associazione dei consumatori Codacons: "sui salari degli italiani pesa il caro-vita e per questo è necessaria "una detassazione degli stipendi". Per il responsabile economico del Pd Cesare Damiano "i dati Ocse testimoniano che le retribuzioni nette dei lavoratori italiani sono ben al disotto della media dei 30 paesi più industrializzati. Questo dimostra quanto sarebbe necessario un intervento del governo, con risorse fresche e aggiuntive per potenziare il potere d'acquisto delle retribuzione e delle pensioni". Se Paolo Ferrero del Prc parla di "dati scioccanti", Daniele Capezzone del Pdl rileva: "Il governo Berlusconi sta facendo i conti con una fase delicata a livello internazionale, e, ciononostante, non ha messo le mani nelle tasche degli italiani". (manuela.tulli@ansa.it).


La nostra busta paga media è di 15,800 euro. L’anno, chiaro: e l’Italia, nella classifica della OCSE non se la passa proprio bene, anzi, siamo al 23° posto su trenta paesi monitorati. Nel grafico qui sopra trovate la classifica con tutti i dati di tutti paesi con il salario medio netto annuo di un lavoratore single e senza figli per il 2008.
Forse è tempo di scappare in Corea del Sud, o Lussemburgo, magari in Grecia - nulla contro la Grecia, anzi - tutti paesi dove le retribuzioni medie sono decisamente più alte. Impressionante la Corea, quasi il doppio della media italiana: 39,931 dollari contro i nostri 21,374 dollari.
Classifica OCSE salari: Italia al 23° posto


MILANO - Cittadini italiani sempre più poveri e non solo a causa della crisi. Gli italiani incassano ogni anno uno stipendio che è tra i più bassi tra i Paesi Ocse. Con un salario netto di 21.374 dollari, l'Italia si colloca infatti al 23esimo posto della classifica dei 30 paesi dell'organizzazione di Parigi.
AGLI ULTIMI POSTI IN EUROPA - Buste paga più pesanti non solo in Gran Bretagna, Stati Uniti, Germania, Francia, ma anche Grecia e Spagna. È quanto risulta dal rapporto Ocse sulla tassazione dei salari, aggiornato al 2008 e appena pubblicato. La classifica riguarda il salario netto annuale di un lavoratore senza carichi di famiglia. È calcolato in dollari a parità di potere d'acquisto. Gli italiani guadagnano mediamente il 17% in meno della media Ocse. Salari italiani penalizzati anche se il raffronto viene fatto con la Ue a 15 (27.793 di media) e con la Ue a 19 (24.552).
ROTONDI - Un primo commento da parte di un membro del governo riguardo ai dati Ocse arriva da parte di Gianfranco Rotondi, ministro dell'Attuazione del programma di governo: «I dati Ocse sono da tenere in considerazione, ma non va dimenticato il grosso sforzo che il governo italiano ha fatto finora sul fronte dell'economia aiutando, con una serie di provvedimenti mirati, le fasce più deboli della società, le piccole e medie imprese, i giovani». «Una cosa è certa - aggiunge Rotondi - questo governo sta rilanciando il sistema-Paese con risposte pronte e concrete».
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PD - Non si fa però attendere la replica dell'opposizione. «I dati Ocse testimoniano una verità conosciuta: che le retribuzioni nette dei lavoratori italiani sono ben al disotto della media dei 30 paesi più industrializzati. Il divario negativo è di 17 punti percentuali. Questo dimostra quanto sarebbe necessario un intervento del governo, con risorse fresche e aggiuntive per potenziare il potere d'acquisto delle retribuzione e delle pensioni, come una delle componenti essenziali per l'uscita dalla crisi«. Lo dice il responsabile Lavoro del Pd, Cesare Damiano, che aggiunge: »Uno dei dati rilevato dall'indagine dell'Ocse è il divario tra retribuzione lorda e retribuzione netta in busta paga: il famoso "cuneo fiscale", che il governo Prodi, con lungimiranza, aveva provveduto a diminuire in modo significativo. Occorrerebbe però proseguire su questa strada scegliendo di investire risorse per uscire dalla crisi, anziché aspettare che passi la nottata».
17 maggio 2009 (ultima modifica: 18 maggio 2009)


ITALIA-CINA

ITALIA-CINA
PER L'ALLEANZA, LA COOPERAZIONE, L'AMICIZIA E LA COLLABORAZIONE TRA' LA REPUBBLICA ITALIANA E LA REPUBBLICA POPOLARE CINESE!!!