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domenica 9 febbraio 2025

10 FEBBRAIO GIORNATA NAZIONALE DEL RICORDO! (IN MEMORIA DELLA PULIZIA ETNICA AI DANNI DELLA POPOLAZIONE ITALIANA DELL'ISTRIA E DELLA DALMAZIA DURANTE E DOPO LA SECONDA GUERRA MONDIALE!)

Purtroppo dal 1943 al 1945 un quarto del #pianetaterra vide una recrudescenza del secondo conflitto mondiale in atto dal #1settembre1939, si stima che l'ultimo biennio della seconda guerra mondiale fece più morti in assoluto rispetto ai danni e decessi civili e militari causati nei primi 4 anni di conflitto! L'Italia ebbe le FOIBE come effetto collaterale, oltre alla #guerracivile interna in un paese spaccato in due, per colpa della sua scelta scellerata di stringersi in un #pattodacciaio mortale con la #Germania Nazista di #AdolfHitler nel 1938, #benitomussolini il #10giugno1940 mandò la #patria Italica praticamente all'inferno con biglietto di sola andata, poi sappiamo tutti com'è finita!!! L'#eccidio delle FOIBE è uno dei tanti massacri di #puliziaetnica e religiosa che il mondo ha conosciuto tra il 1939 - 1945, d'altronde #Mussolini e #Hitler rappresentavano una forza d'occupazione sull'intero territorio Jugoslavo, Tedeschi e Italiani hanno per anni vessato e sottomesso le popolazioni slave considerate razze inferiori, hanno dalla Jugoslavia deportato nei campi di concentramento Nazisti migliaia e migliaia di #ebrei, #zingari, oppositori politici e #partigiani di ogni colore e appartenenza; le FOIBE rappresentano un'esplosione di odio e di rabbia covata per anni da parte delle popolazioni slave schiavizzate dai Nazi-Fascisti!

"I massacri delle foibe (in sloveno: poboji v fojbah, in croato: masakri fojbe, in serbo: mасакри фоjбе - masakri fojbe) sono stati degli #eccidi ai danni di militari e civili italiani autoctoni della Venezia Giulia, del Quarnaro e della Dalmazia, avvenuti durante e subito dopo la #secondaguerramondiale da parte dei partigiani jugoslavi e dell'#OZNA. Il nome di tali eccidi deriva dai grandi inghiottitoi carsici (chiamati in Venezia Giulia "foibe") dove furono gettati molti dei corpi delle vittime. Per estensione i termini "foibe" e il neologismo "infoibare" sono diventati sinonimi di uccisioni che in realtà furono in massima parte perpetrate in modo diverso: la maggioranza delle vittime morì nei campi di prigionia jugoslavi o durante la deportazione verso di essi. Secondo gli storici Pupo e Spazzali, l'utilizzo simbolico di questo termine «può divenire fonte di equivoci qualora si affronti il nodo della quantificazione delle vittime», in quanto la differenza tra il numero relativamente ridotto dei corpi materialmente gettati nelle foibe, e quello più alto degli uccisi nei campi di prigionia, dovrebbe portare a parlare di "deportati" e "uccisi" per indicare tutte le vittime della repressione. Secondo gli storici Raoul Pupo e Roberto Spazzali le vittime in Venezia Giulia, nel Quarnaro e nella Dalmazia sono comprese tra le 3.000 e le 5.000 (comprese le salme recuperate e quelle stimate, nonché i morti nei campi di concentramento jugoslavi). Altre fonti invece fanno salire questo numero fino a 11.000. Numero che secondo Raoul Pupo si può raggiungere soltanto conteggiando anche i caduti che si ebbero da parte italiana nella lotta antipartigiana. Al massacro delle #foibe seguì l'esodo giuliano dalmata, ovvero l'emigrazione più o meno forzata della maggioranza dei cittadini di #etnia e di lingua italiana dalla #VeneziaGiulia, del #Quarnaro e dalla #Dalmazia; territori del #RegnodItalia prima occupati dall'Esercito Popolare di Liberazione della #Jugoslavia del maresciallo #JosipBrozTito e successivamente annessi dalla Jugoslavia tramite i trattati di pace di #Parigi del 1947. L'emigrazione fu dovuta sia all'oppressione esercitata da un regime di natura totalitaria che impediva la libera espressione dell'identità nazionale, sia al rigetto dei mutamenti nell'egemonia nazionale e sociale nell'area e infine per la vicinanza dell'Italia, vicinanza che costituì un fattore oggettivo di attrazione per popolazioni perseguitate ed impaurite; nonostante il governo italiano si fosse a più riprese adoperato per fermare, o quantomeno contenere, l'esodo. Si stima che i giuliani, i quarnerini e i dalmati italiani che emigrarono dalle loro terre di origine ammontino a un numero compreso tra le 250.000 e le 350.000 persone tra il 1945 e il 1956!" Per approfondire: Clicca qui per sapere tutto sulle FOIBE! #secondwar #thesecondwar #IIWAR #Shoah #olocausto #genocidio #giornatanazionaledelricordo

sabato 7 aprile 2012

Per non dimenticare - Sarajevo - Bosnia: 20anni fa l'assedio di Sarajevo, 11mila sedie vuote ricordano le vittime innocenti!


(ASCA-AFP) - Sarajevo - Un concerto classico davanti a 11.541 sedie rosse vuote, quante le vittime dell'assedio a Sarajevo da parte delle forze serbo-bosniache e dell'esercito Jugoslavo, disposte in 825 file lungo la principale arteria della citta', il Viale Maresciallo Tito. Cosi' la capitale bosniaca ha ricordato oggi l'assedio, a vent'anni dal conflitto durato quasi quattro anni, che provoco' oltre 12.000 morti e circa 50.000 feriti, l'85% dei quali civili.
L'assedio di Sarajevo e' stato il piu' lungo nella storia bellica moderna, protrattosi dal 5 aprile 1992 al 29 febbraio 1996. Vide scontrarsi, durante la guerra di Bosnia, le forze del governo bosniaco, che avevano dichiarato l'indipendenza dalla Jugoslavia contro l'Armata Popolare Jugoslava (JNA) e le forze serbo-bosniache (VRS), che miravano a distruggere il neo-indipendente stato della Bosnia-Erzegovina e a creare una Repubblica autonoma.
Nella seconda meta' del 1992 e nella prima meta' del 1993 l'assedio raggiunse il suo apice per la violenza dei combattimenti. Furono commesse gravi atrocita': la piu' grande delle stragi fu il massacro di Markale in cui morirono 68 civili e 200 furono feriti. Per aiutare la popolazione assediata l'aeroporto di Sarajevo fu aperto agli aerei delle Nazioni Unite alla fine del giugno 1992. La sopravvivenza della citta' da allora dipese in larga parte proprio dai rifornimenti Onu.
I rapporti indicano una media di circa 329 bombardamenti al giorno durante il corso dell'assedio, con un massimo di 3.777 bombe sganciate il 22 luglio 1993. Gli incendi causati dai proietti danneggiarono seriamente le strutture della citta', inclusi gli edifici civili (comprese le strutture sanitarie, di comunicazione, internazionali) e culturali. Tra i danneggiamenti piu' rilevanti ci furono quelli della Presidenza della Bosnia Erzegovina e della Biblioteca Nazionale, che brucio' completamente insieme a migliaia di testi non piu' recuperabili.
Nel 1995, dopo un secondo massacro di Markale nel quale persero la vita 37 persone e 90 ne restarono ferite, le forze internazionali condannarono fermamente gli attacchi e risposero sul campo ristabilendo in parte la normalita' nella regione. Il riscaldamento, l'elettricita' e l'acqua poterono tornare in citta'. Fu raggiunto l'accordo del ''cessate il fuoco'' nell'ottobre dello stesso anno e fu siglato l'Accordo di Dayton, al quale segui' un periodo di stabilizzazione, con il governo bosniaco che non dichiaro' la fine dell'assedio fino al 29 febbraio 1996.

Fonte: http://www.asca.it 

giovedì 26 maggio 2011

Serbia, arrestato Ratko Maldic!

L'ex capo militare dei serbi di Bosnia e' ricercato per genocidio e crimini contro l'umanita'!

Il generale della guerra serbo-bosniaca Ratko Mladic, la cui lunga latitanza ha ostacolato finora l'ingresso della Serbia nell'Unione europea, è stato arrestato in Serbia. Lo ha confermato il presidente Tadic.
"Si trova nel quartier generale della Bia", ha detto un amico di famiglia, facendo riferimento all'Agenzia di intelligence serba. "E' stato arrestato in Serbia", ha aggiunto.
Comandante delle forze serbo-bosniache nella guerra di Bosnia del 1992-1995, Mladic è stato incriminato nel 1995 di genocidio per il massacro di Srebrenica in cui morirono 8.000 uomini musulmani e per l'assedio di Sarajevo, durato 43 mesi.
Mladic, genocidio e crimini contro l'umanità, è stato arrestato dagli agenti della sicurezza di Stato serba, secondo la tv di Stato Rts Tv che ha citato alcune fonti.
La tv pubblica serba Rts ha confermato che Mladic è stato arrestato. Secondo un'altra televisione, B92, Mladic e' stato catturato nel villaggio di Lazarevo, a 80 chilometri a nord-est di Belgrado. E' attesa a minuti una conferenza stampa del presidente Boris Tadic.

Fonte: http://notizie.it.msn.com

martedì 19 maggio 2009

Stipendi in Serbia, Croazia, Bosnia Erzegovina e dintorni...

Sopra, la cartina geografica della Serbia...
La bandiera Nazionale della Serbia...
Quanto guadagna un postino in Serbia? E in Croazia, Bosnia o Montenegro? Una breve rassegna del quotidiano belgradese “Politika” tra stipendi medi e potere d'acquisto:
Di A. Nikolić, Politika, 8 gennaio 2007 (tit. orig. Плате у Србији и окружењу. Од 200 до 750 евра) Traduzione per Osservatorio sui Balcani: Ivana Telebak

Se i portafogli dei cittadini della ex Jugoslavia si misurassero secondo lo spessore il migliore sarebbe quello degli sloveni con uno stipendio medio mensile di 750 euro. I portafogli più sottili, come ha mostrato la nostra ricerca, sono quelli dei macedoni con poco più di 200 euro al mese. Abbastanza male, con circa 250 euro al mese, se la pasano i montenegrini. Nella stessa situazione si trovano anche i cittadini della Bosnia ed Erzegovina, dove in media si guadagna poco più di 500 marchi convertibili, che sono circa 250 euro. Un po’ meglio se la passano i cittadini del nostro paese (meno di 300 euro), mentre i croati, con 610 euro in media, trottano dietro agli sloveni che sono al primo posto. Non bisogna trascurare il fatto che nell’unico paese jugoslavo membro dell'Unione europea anche i prezzi sono comunque europei e molto più alti che da noi. Nonostante le differenze nello standard, quando vengono paragonati gli stipendi medi secondo le professioni, indubbiamente in tutti i paesi nella miglior posizione sono i programmatori dei computer, i manager, gli ingegneri e gli impiegati del settore finanziario. Sul territorio della ex Jugoslavia i parrucchieri, i postini, i droghieri, i muratori e gli spazzini continuano ad essere i mestieri meno pagati. In Serbia, per fare un esempio, secondo i dati delle imprese comunali pubbliche, gli spazzini guadagnano circa 260 euro. In Montenegro questo lavoro in media viene pagato da 120 a 200 euro, mentre gli spazzini sloveni mensilmente guadagnano più di 400 euro. Coloro che ricevono lo stipendio dal budget statale, generalmente stanno meglio in Serbia che in Montenegro. Comunque, come dice il nostro corrispondente dal Montenegro, è molto difficile stabilire a quanto davvero ammonta l’importo dello stipendio. I datori di lavoro a causa delle tasse per lo più fanno vedere solo il minimo stabilito per legge e su quella cifra saldano gli obblighi verso lo Stato. In Serbia esiste un problema di altro tipo. Nessuna statistica segna quanto in media si guadagna secondo le professioni, sicché come fonti per questa ricerca sono stati usati principalmente i dati dei ministeri competenti, delle imprese statali e private. Gli stipendi degli avvocati e delle altre professioni non possono che essere oggetto di indovinelli e di storie “per sentito dire”. Quello che si sa per certo e che la statistica segna regolarmente è che da anni gli stipendi più alti in Serbia li percepiscono gli impiegati nell'industria del tabacco. Secondo i dati recenti, lo stipendio medio nel mese di novembre in questo ramo dell'industria, senza le tasse e i contributi, ammontava persino a 59.576 dinari. Guadagni un po’ più inferiori li hanno avuti gli impiegati nel settore finanziario (48.868) e nel settore delle assicurazioni (45.056). Persino otto volte più bassi sono gli stipendi dei tessili che da anni si trovano in fondo alle tabelle. A novembre i loro stipendi, secondo i dati dell’Istituto per la statistica della Repubblica, erano di poco superiori ai 6.000 dinari. E' disastroso anche il fatto che addirittura sei comuni in Serbia segnano gli stipendi medi soltanto con una cifra. Meno di diecimila guadagnano gli abitanti di Ivanjica (9.619), di Blac (9.554), Pantelej, il comune di Nis (8.569), e di Svrljig (7.992). Di sicuro peggio, con solo 7.127 dinari, se la passano gli abitanti di Bela Palanka. Dall'altra parte, Vracar, Beocin, Lazarevac, Novi Beograd e Surcin appartengono ai comuni dove si vive meglio. Già da mesi, i loro abitanti mediamente hanno gli stipendi più alti di 30.000 dinari. Fra l’altro, il guadagno medio senza le tasse e contributi in Serbia, percepito nel mese di novembre, era di 23.148 dinari, poco meno di 300 euro. Rispetto al guadagno medio senza le tasse e i contributi pagato nel mese di ottobre 2006, nominalmente è più alto del 3,62, e realmente del 2,59 per cento. La statistica ha segnato anche il fatto che per i primi 11 mesi dell'anno scorso gli stipendi sono aumentati realmente di 10,93 per cento.

domenica 10 febbraio 2008

FOIBE CARSICHE: 10 FEBBRAIO, LA GIORNATA DEL RICORDO!!!


NON DIMENTICHIAMO LE TANTE VITTIME ITALIANE CHE DURANTE E DOPO LA SECONDA GUERRA MONDIALE SONO STATE OGGETTO DEI SOPPRUSI, DELLE ANGHERIE E DELLA CRUDELE PULIZIA ETNICA MESSA IN ATTO DAI PARTIGIANI COMUNISTI DEL MARESCIALLO TITO...CRIMINI COMMESSI ALL'OMBRA DELLA FALCE E MARTELLO, DELLE STELLE E DELLE BANDIERE ROSSE YUGOSLAVE...E' RISAPUTO CHE ALL'ORRENDO MASSACRO PARTECIPARONO DIVERSI COMBATTENTI ITALIANI APPARTENENTI ALLE BRIGATE PARTIGIANE COMUNISTE CHE MILITAVANO SULLE MONTAGNE DEL NORD-EST ITALIA AI CONFINI CON LA SLOVENIA, CERTO NON TUTTI I PARTIGIANI ITALIANI FURONO COMPLICI DELLA BARBARIE, MA TANTI SI MACCHIARONO DELL'ORRENDO DELITTO DEL FRATRICIDIO!!! COLLABORARONO CON I SOLDATI TITINI SOGNANDO LA RIVOLUZIONE BOLSCEVICA IN ITALIA PER IL DOPO-GUERRA AD IMITAZIONE DELL'ALLORA UNIONE SOVIETICA STALINIANA!!! PACE E SERENITA' ALLE ANIME DEI POVERI DEFUNTI MASSACRATI, MARTIRI DELL'ITALIA DISASTRATA DEL 1943...ONORE AI CAMERATI DI OGGI, PORTATORI DEL SANO IDEALE DI AMOR DI PATRIA!!! W L'ITALIA...W LA LIBERTA'...W LA-DESTRA...

LA GIORNATA DEL RICORDO: LE FOIBE CARSICHE!!!

Foiba di Basovizza e Monrupino (Trieste) - Oggi monumenti nazionali. Diverse centinaia sono gli infoibati in esse precipitati. [leggi]Foiba di Scadaicina sulla strada di Fiume.Foiba di Podubbo - Non è stato possibile, per difficoltà, il recupero.Il Piccolo del 5.12.1945 riferisce che coloro che si sono calati nella profondità di 190 metri, hanno individuato cinque corpi - tra cui quello di una donna completamente nuda – non identificabili a causa della decomposizione.Foiba di Drenchia - Secondo Diego De Castro vi sarebbero cadaveri di donne, ragazze e partigiani dell’Osoppo.Abisso di Semich – "…Un'ispezione del 1944 accertò che i partigiani di Tito, nel settembre precedente, avevano precipitato nell'abisso di Semich (presso Lanischie), profondo 190 metri, un centinaio di sventurati: soldati italiani e civili, uomini e donne, quasi tutti prima seviziati e ancor vivi. Impossibile sapere il numero di quelli che furono gettati a guerra finita, durante l'orrendo 1945 e dopo. Questa è stata fina delle tante Foibe carsiche trovate adatte, con approvazione dei superiori, dai cosiddetti tribunali popolari, per consumare varie nefandezze. La Foiba ingoiò indistintamente chiunque avesse sentimenti italiani, avesse sostenuto cariche o fosse semplicemente oggetto di sospetti e di rancori. Per giorni e giorni la gente aveva sentito urla strazianti provenire dall’abisso, le grida dei rimasti in vita, sia perché trattenuti dagli spuntoni di roccia, sia perché resi folli dalladisperazione. Prolungavano l’atroce agonia con sollievo dell’acqua stillante. Il prato conservò per mesi le impronte degli autocarri arrivati qua, grevi del loro carico umano, imbarcato senza ritorno…" (Testimonianza di Mons. Parentin - da La Voce Giuliana del 16.12.1980).Foibe di Opicina, di Campagna e di Corgnale – "Vennero infoibate circa duecento persone e tra queste figurano una donna ed un bambino, rei di essere moglie e figlio di un carabiniere …"(G. Holzer 1946).Foibe di Sesana e Orle - Nel 1946 sono stati recuperati corpi infoibati.Foiba di Casserova sulla strada di Fiume, tra Obrovo e Golazzo. Ci sono stati precipitati tedeschi, uomini e donne italiani, sloveni, molti ancora vivi, poi, dopo aver gettato benzina e bombe a mano, l’imboccatura veniva fatta saltare. Difficilissimi i recuperi.Abisso di Semez - Il 7 maggio 1944 vengono individuati resti umani corrispondenti a ottanta - cento persone. Nel 1945 fu ancora "usato".Foiba di Gropada - Sono recuperate cinque salme. " Il 12 maggio 1945 furono fatte precipitare nel bosco di Gropada trentaquattro persone, previa svestizione e colpo di rivoltella "alla nuca". Tra le ultime: Dora Ciok, Rodolfo Zuliani, Alberto Marega, Angelo Bisazzi, Luigi Zerial e Domenico Mari"Foiba di Vifia Orizi - Nel mese di maggio del 1945, gli abitanti del circondario videro lunghe file di prigionieri, alcuni dei quali recitavano il Padre Nostro, scortati da partigiani armati di mitra, essere condotte verso la voragine. Le testimonianze sono concordi nell'indicare in circa duecento i prigionieri eliminati.Foiba di Cernovizza (Pisino) - Secondo voci degli abitanti del circondario le vittime sarebbero un centinaio. L'imboccatura della Foiba, nell'autunno del 1945, è stata fatta franare.Foiba di Obrovo (Fiume) – È luogo di sepoltura di tanti fiumani, deportati senza ritorno.Foiba di Raspo - Usata come luogo di genocidio di italiani sia nel 1943 che nel 1945. Imprecisato il numero delle vittime.Foiba di Brestovizza - Così narra la vicenda di una infoibata il "Giornale di Trieste" in data 14.08.1947. "Gli assassini l'avevano brutalmente malmenata, spezzandole le braccia prima di scaraventarla viva nella Foiba. Per tre giorni, dicono i contadini, si sono sentite le urla della misera che giaceva ferita, in preda al terrore, sul fondo della grotta."Foiba di Zavni (Foresta di Tarnova) - Luogo di martirio dei carabinieri di Gorizia [leggi] e di altre centinaia di sloveni oppositori del regime di Tito.Foiba di Gargaro o Podgomila (Gorizia) - Vi furono gettate circa ottanta persone.Capodistria - Le Foibe - Dichiarazioni rese da Leander Cunja, responsabile della Commissione di indagine sulle Foibe del capodistriano, nominata dal Consiglio esecutivo dell'Assemblea comunale di Capodistria: "Nel capodistriano vi sono centosedici cavità, delle ottantuno cavità con entrata verticale abbiamo verificato che diciannove contenevano resti umani. Da dieci cavità sono stati tratti cinquantacinque corpi umani che sono stati inviati all’Istituto di medicina legale di Lubiana. Nella zona si dice che sono finiti in Foiba, provenienti dalla zona di S. Servolo, circa centoventi persone di etnia italiana e slovena, tra cui il parroco di S. Servolo, Placido Sansi. I civili infoibati provenivano dalla terra di S. Dorligo della Valle. I capodistriani, infatti, venivano condotti, per essere deportati ed uccisi, nell'interno, verso Pinguente. Le Foibe del capodistriano sono state usate nel dopoguerra come discariche di varie industrie, tra le quali un salumificio della zona"Foiba di Vines - Recuperate dal Maresciallo Harzarich dal 16.10.1943 al 25.10.1943 cinquantuno salme riconosciute. In questa Foiba, sul cui fondo scorre dell'acqua, gli assassinati dopo essere stati torturati, finirono precipitati con una pietra legata con un filo di ferro alle mani. Furono poi lanciate delle bombe a mano nell'interno. Unico superstite, Giovanni Radeticchio, ha raccontato il fatto. [leggi]Cava di Bauxite di Gallignana - Recuperate dal 31 novembre 1943 all'8 dicembre 1943 ventitré salme di cui sei riconosciute. Don Angelo Tarticchio nato nel 1907 a Gallesano d’Istria, parroco di Villa di Rovigno. Il 16 settembre 1943 - aveva trentasei anni - fu arrestato dai partigiani comunisti, malmenato ed ingiuriato insieme ad altri trenta dei suoi parrocchiani, e, dopo orribili sevizie, fu buttato nella foiba di Gallignana. Quando fu riesumato lo trovarono completamente nudo, con una corona di spine conficcata sulla testa, i genitali tagliati e messi in bocca.Foiba di Terli - Recuperate nel novembre del 1943 ventiquattro salme, riconosciute.Foiba di Treghelizza - Recuperate nel novembre del 1943 due salme, riconosciute.Foiba di Pucicchi - Recuperate nel novembre del 1943 undici salme di cui quattro riconosciute.Foiba di Surani - Recuperate nel novembre del 1943 ventisei salme di cui ventuno riconosciute.Foiba di Cregli - Recuperate nel dicembre del 1943 otto salme, riconosciute.Foiba di Cernizza - Recuperate nel dicembre del 1943 due salme, riconosciute.Foiba di Vescovado - Scoperte sei salme di cui una identificata.
Altre foibe da cui non fu possibile eseguire recupero nel periodo 1943 - 1945: Semi - Jurani - Gimino - Barbana - Abisso Bertarelli - Rozzo - Iadruichi.Foiba di Cocevie a 70 chilometri a sud-ovest da LubianaFoiba di San Salvaro.Foiba Bertarelli (Pinguente) - Qui gli abitanti vedevano ogni sera passare colonne di prigionieri ma non ne vedevano mai il ritorno.Foiba di Gropada.Foiba di San Lorenzo di Basovizza.Foiba di Odolina - Vicino Bacia, stilla strada per Matteria, nel fondo dei Marenzi.Foiba di Beca - Nei pressi di Cosina.Foibe di Castelnuovo d'Istria – "Sono state poi riadoperate - continua il rapporto del Cln - le foibe istriane, già usate nell'ottobre del 1943".Cava di bauxite di LindaroFoiba di Sepec (Rozzo)...

ITALIA-CINA

ITALIA-CINA
PER L'ALLEANZA, LA COOPERAZIONE, L'AMICIZIA E LA COLLABORAZIONE TRA' LA REPUBBLICA ITALIANA E LA REPUBBLICA POPOLARE CINESE!!!