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sabato 17 febbraio 2024

ALEXEI NAVALNY MUORE IN CARCERE DOPO UN MALORE, NELLA GIORNATA DI VENERDI' 16 FEBBRAIO 2024...MORTE SOSPETTA, TUTTI ACCUSANO LE AUTORITA' DI MOSCA, MA ACCUSARE VLADIMIR PUTIN OGGI SEMBRA ANACRONISTICO E DISTOPICO! ECCO PERCHE' FORSE, QUESTA VOLTA PUTIN NON PUO' AVERE RESPONSABILITA'!

ALEXEI NAVALNY
KHARP - (SIBERIA - RUSSIA)
- A pensare male, ci si azzecca sempre.... (Giulio Andreotti spesso ricordava questo proverbio) ma la morte di Alexei Navalny, a distanza di DUE ANNI esatti dall'inizio dell'operazione militare speciale in Ucraina, con le elezioni presidenziali appena iniziate, desta molti sospetti! In un momento storico di particolari tensioni internazionali in corso, la morte di Navalny del 16 Febbraio 2024, sembra essere stata architettata più per scompigliare la società russa dall'interno che non favorire la corsa alla presidenza di Vladimir Putin. Putin avrebbe potuto "liquidare" l'affaire Navalny ben molto tempo prima, anni prima dell'inizio dell'operazione militare nel Dombass, ma da qualche anno a questa parte, anzi, da almeno un decennio, accusare direttamente Putin di qualsiasi omicidio-suicidio commesso in patria e fuori dai confini nazionali contro chi si oppone al governo russo, è diventata la regola ferrea di una certa parte della politica internazionale volta a sostenere l'esportazione forzata della democrazia occidentale anche laddove, per cultura e per diverse architetture sociali, anche secolari, il progetto di esportare i valori occidentali sarebbe impossibile da attuarsi. (Vedasi Libia, Siria, Iraq, Afghanistan ecc.) Chi può o potrebbe avere avuto tutto l'interesse ad eliminare fisicamente Navalny? Qualcuno che è vicino al governo ucraino di Zelensky e di una parte (non tutta ovviamente) dell'opposizione anti-Putin, a tal fine di offuscare e denigrare definitivamente la figura del Presidente russo agli occhi della politica internazionale? E se invece, questa volta, la morte del dissidente fosse davvero un caso del destino? Un vero malore improvviso? Un incidente naturale? Alla storia l'ardua sentenza...

Alexander Mitrokhin 

MOSCA - (FEDERAZIONE RUSSA)Alexei Navalny, il principale oppositore di Vladimir Putin in patria, è morto nella prigione di Kharp, nella regione artica di Yamalo Nenets, dove era stato recentemente trasferito per scontare una condanna a 19 anni. A darne l’annuncio è il servizio carcerario russo. Secondo quanto riporta l’agenzia Tass, il dissidente di 47 anni ha avvertito un malore dopo una passeggiata, ma nonostante siano state eseguite “tutte le misure di rianimazione necessarie” queste “non hanno dato risultati positivi”. Le cause del decesso di Navalny sono in fase di accertamento, spiega il servizio penitenziario federale russo, ma la tv di Stato ha diffuso la notizia che si tratterebbe di una trombosi. I tentativi dei medici di rianimarlo sono continuati per 30 minuti prima che venisse dichiarato morto. Dal Cremlino, per bocca del portavoce Dmitry Peskov, spiegano che Putin è stato informato del decesso del suo rivale, ma che non sono ancora chiare le cause della morte. Parlando tre giorni fa in videoconferenza dall’estero con un gruppo di diplomatici europei a Mosca, il braccio destro di Alexei Navalny, Leonid Volkov, aveva detto che l’oppositore era “in condizioni psicofisiche sorprendentemente buone” e che non temeva per la sua vita, assicurando di “sentirsi al sicuro”. Anche il direttore della Commissione regionale di vigilanza pubblica, Danila Gontar, ha dichiarato che Alexey Navalny non avrebbe lamentato alcun problema di salute. “Non ci sono stati reclami sulla salute. È vero. Non abbiamo avuto informazioni al riguardo”. Anche la madre, Lyudmila Ivanovna Navalnaya, dice a Novaya Gazeta di aver visto il figlio appena quattro giorni fa e che stava bene: “Non voglio sentire alcuna condoglianza. Abbiamo visto mio figlio nella colonia penale il giorno 12, avevamo una visita. Era vivo, sano, allegro”. Alexei Navalny, il principale oppositore di Vladimir Putin in patria, è morto nella prigione di Kharp, nella regione artico di Yamalo Nenets, dove era stato recentemente trasferito per scontare una condanna a 19 anni. A darne l’annuncio è il servizio carcerario russo. La Procura di Mosca, intanto, teme manifestazioni di piazza da parte dei sostenitori di Navalny e mette in guardia i cittadini invitandoli a rimanere a casa. (Da: https://www.ilfattoquotidiano.it/)
Morto in carcere il dissidente anti-Putin Alexei Navalny: “Malore dopo una passeggiata”. Mosca: “No a manifestazioni in suo sostegno”
ALEXEI NAVALNY (morto a 47 anni)

Aleksej Anatol'evič Naval'nyj (in russo Алексе́й Анато́льевич Нава́льный?trasl. anglosassone: Alexei Anatolievich NavalnyButyn4 giugno 1976 – Charp16 febbraio 2024) è stato un attivistapolitico e blogger russo.

È stato fra i più noti oppositori del presidente della RussiaVladimir Putin. Era a capo del partito Russia del Futuro e presidente di Coalizione Democratica (che unisce Russia del FuturoRPR-Parnas e Scelta Civica), formazione in precedenza co-presieduta con Boris Nemcov, morto assassinato nel febbraio 2015. È stato fondatore della Fondazione Anti-corruzione.

Di posizioni nazionaliste e liberali, dichiaratosi in passato a favore della possibilità di ricondurre Ucraina e Bielorussia sotto l'influenza russa, Naval'nyj si è dichiarato favorevole alla legalizzazione dei matrimoni omosessuali nel Paese.

Nell'agosto 2020 è stato ricoverato in gravi condizioni dopo essere stato avvelenato. Secondo il suo staff l'avvelenamento sarebbe avvenuto tramite l'agente nervino Novichok; tuttavia non vi sono prove, mancando nella sua cartella clinica proprio un dato fondamentale, l’analisi sul livello della colinesterasi, che proverebbe l’avvelenamento da organofosfati come il Novichok.

Il 2 febbraio 2021 il tribunale Simonovsky di Mosca ha sostituito la condanna sospesa di 3 anni e 6 mesi di Naval'nyj nel caso Yves Rocher con una definitiva. La CEDU, alcune organizzazioni internazionali per i diritti umani, alcuni leader dei paesi occidentali, nonché numerosi media internazionali hanno definito la reclusione di Naval'nyj come politicamente motivata.

Nel febbraio 2021 Amnesty International ha ritirato a Naval'nyj la designazione di "prigioniero di coscienza", per via dei suoi video e delle sue dichiarazioni pro-nazionaliste fatte in passato che costituirebbero incitamento all'odio, ripristinandola a maggio dello stesso anno.

Il 22 marzo 2022, il tribunale di Lefortovo di Mosca ha condannato Naval'nyj a 9 anni di carcere in una colonia penale di regime severo. Il 4 agosto 2023 lo stesso tribunale condanna Naval'nyi a 19 anni a fronte dei precedenti 9.

Nei giorni precedenti alla sua morte, Naval'nyj aveva dato l'avvio alla campagna contro la rielezione di Putin nel 2024 che mirava a coinvolgere cittadini a distribuire video e post per la campagna online o a realizzare graffiti e affiggere volantini.

Per approfondire: https://it.wikipedia.org/wiki/Aleksej_Naval%27nyj

lunedì 12 febbraio 2024

Il Festival di Sanremo 2024 si è chiuso con la vittoria di Angelina Mango e con ascolti da record. Oltre 14,3 milioni di persone in media hanno visto la serata finale con una share del 74,1%: si tratta dello share più alto dall'edizione del 1995 diretta da Pippo Baudo con Claudia Koll e Anna Falchi!

ANGELINA MANGO
(LaPresse) - SANREMO - (LIGURIA) - Il Festival di Sanremo si è chiuso con la vittoria Angelina Mango e con ascolti da record. Oltre 14,3 milioni di persone in media hanno visto la serata finale con una share del 74,1%: si tratta dello share più alto dall'edizione del 1995 diretta da Pippo Baudo con Claudia Koll e Anna Falchi. Ieri come detto il trionfo di Angelina Mango con "La noia". Secondo posto per Geolier a cui non è bastato dominare il Televoto con il 60% dei consensi. Terza Annalisa. Nella serata finale anche le emozioni con il Bolero di Ravel ballato da Roberto Bolle e l'appello di Ghali su Gaza: "Stop al Genocidio".


https://it.wikipedia.org/wiki/Angelina_Mango


"Siete matti, grazie di cuore all'orchestra, a te Amadeus, a Fiorello, al mio team, alla mia famiglia, grazie che siete venuti", ha detto incredula e commossa Angelina subito dopo la vittoria. La vittoria di Angelina Mango, che nella serata delle cover aveva dedicato un intenso omaggio al padre Pino, che ha perso quando aveva solo 13 anni, eseguendo il suo brano La rondine, arriva al termine di un'edizione da ascolti record, numeri confermati anche per lo share della finale. La serata finale del Festival di Sanremo 2024, in onda dalle 21.27 alle 25.59 su Rai 1, ha infatti registrato il 74.1 di share con 14 milioni 301 mila spettatori. La prima parte - dalle 21.27 alle 23.31 - ottiene il 70.8% di share con 17 milioni 281 mila spettatori; la seconda dalle 23.34 alle 25.59 ottiene il 78.8% con 11 milioni 724 mila spettatori. Amadeus ha battuto se stesso: nel 2023 l'ultima serata aveva raccolto una media di 12 milioni 256mila telespettatori pari al 66%. Affiancato come co-conduttore della finale dall'amico Fiorello, che l'ha accompagnato in tutti e 5 i suoi Festival, Amadeus ha chiuso la finale del festival con il miglior risultato in termini di share dal 1995 a oggi.


Il picco d'ascolto della finale di Sanremo 2024 è stato raggiunto alle  22.39, con 18.259.000 spettatori, quando sul palco c'erano Fiorello e Roberto Bolle. Il picco di share alle 25.56 con 85,3% (lettura classifica finale). 


Durante la serata sono stati assegnati, come da tradizione, anche altri premi: il Premio della Critica "Mia Martini" è andato a Loredana Bertè con il brano Pazza. Il Premio della Sala Stampa "Lucio Dalla” è stato assegnato ad Angelina Mango e la sua La noia. La giovane cantante si è aggiudicata anche il Premio "Giancarlo Bigazzi" per la miglior composizione musicale. A Fiorella Mannoia con il brano Mariposa il Premio "Sergio Bardotti" per il miglior testo.


Questa la classifica finale di Sanremo 2024:

1 Angelina Mango

2 Geolier

3 Annalista

4 Ghali

5 Irama

6 Mahmood

7 Loredana Bertè

8 Il Volo

9 Alessandra Amoroso

10 Alfa

11 Gazzelle

12 Il Tre

13 Diodato

14 Emma

15 Fiorella Mannoia

16 The Kolors,

17 Mr.Rain

18 Santi Francesi

19 Negramaro

20 Dargen D'Amico

21 Ricchi e Poveri

22 BigMama

23 Rose Villain

24 Clara

25 Renga e Nek

26 Maninni

27 La Sad

28 BNKR44

29 Sangiovanni

30 Fred De Palma


Fonte: https://www.055firenze.it/ https://stream24.ilsole24ore.com/



sabato 10 febbraio 2024

FESTIVAL DI SANREMO: LA QUINTA EDIZIONE TARGATA AMADEUS - FIORELLO REGISTRA DATI DA RECORD ASSOLUTI! Share alle stelle per il quarto appuntamento con il Festival che è stato seguito in media da 11 milioni 893mila telespettatori, pari al 67.8% di share della serata-evento più spettacolare del Festival. Standing ovation per Roberto Vecchioni, Riccardo Cocciante, i Santi Francesi e Angelina Mango!

AMADEUS (A SINISTRA) e FIORELLO (A DESTRA)
TEATRO ARISTON (SANREMO - LIGURIA) I dati continuano intanto a sancire il successo del Festival di AmadeusLa serata delle cover di Sanremo 2024 (dalle 21.15 all'1.59 di Venerdì 9 Febbraio 2024) è stata seguita in media da 11 milioni 893mila telespettatori pari al 67.8% di share. L'anno scorso la serata dedicata ai duetti e alla reinterpretazione dei successi del passato aveva raccolto in media (dalle 21.25 all'1.59) 11 milioni 121mila telespettatori pari al 66.5% di shareLa prima parte della serata cover (dalle 21.25 alle 23.35) è stata seguita da 15 milioni 531mila spettatori pari al 65.1% di share; la seconda (dalle 23.38 all'1.59) da 8 milioni 398mila pari al 73.2%. L'anno scorso la prima parte della quarta serata del festival (dalle 21.15 alle 23.41) aveva ottenuto 15 milioni 46mila telespettatori pari al 65.2% di share; la seconda (dalle 23.44 all'1.59) da 7 milioni 41mila con il 69.7%. Tante le standing ovation della serata e non potrebbe essere altrimenti visto che sul palco arrivano signori della canzone che hanno fatto la storia della musica: tutti in piedi per Roberto Vecchioni e Riccardo Cocciante ma anche per i Santi Francesi e per un'Angelina Mango emozionatissima ed emozionante in un omaggio da brividi al papà Pino Mango. "Grazie mille, grazie all'orchestra, grazie e mio fratello Filippo con tutto il cuore" il pubblico si è alzato in piedi. "Angelina e il suo omaggio ad un grande papà, una delle voci più belle della musica italiana" dice Amadeus. Ma il teatro esplode quando Lorella Cuccarini presenta una cover in particolare: "Sta per arrivare il momento di una delle canzoni più famose del Festival di Sanremo, un brano che 190 milioni di visualizzazioni, è in più di 17 film. Che te lo dico a fare?". I Ricchi e Poveri si esibiscono con Sarà perché ti amo, in spagnolo, accompagnati da Paola&Chiara che fanno ballare il pubblico dell'Ariston. Non poteva mancare anche "Mamma Maria" una delle canzoni più ascoltate e cantante. Emozionanti anche le esibizioni di Mahmood con I Tenores di Bitti, che hanno cantato Come è profondo il mare di Lucio Dalla e Mr.Rain con Gemelli Diversi che hanno intonato Mary. Ancora da segnalare i Negramaro che cantano La canzone del sole, insieme a Malika Ayane. Sulle note di Battisti il pubblico dell'Ariston canta all'unisono. Altro momento da segnalare secondo noi, il messaggio di Tiziano Ferro per la sua cover dedicata: "Vi abbraccio adesso, in particolare ad Emma. Io non faccio favoritismi, però il suo gesto per me è epocale. Il fatto di evocare la mia musica durante Sanremo, in un periodo nel quale sono completamente in ritirata, è stato uno dei gesti più belli che mi siano stati mai fatti nella vita. E lo dico sinceramente senza esagerare. Grazie Emma, grazie a Bresh siete troppo". 

Fonte: https://spettacoli.tiscali.it/sanremo/articoli/Sanremo-tutti-i-duetti-cover-ospiti/


mercoledì 31 gennaio 2024

TENUTA AL GUINZAGLIO COME UNA CAGNA: ILARIA SALIS CON LE CATENE A MANI E PIEDI, SEGUITA E GUIDATA DALLA POLIZIOTTA CARCERARIA UNGHERESE CHE LA TIENE AL LACCIO COME UN CANE PERICOLOSO! TENTATO OMICIDIO E' L'ACCUSA, PER L'ATTIVISTA ANARCHICA ANTIFASCISTA E ANTINAZISTA DOPO UN ANNO DI CARCERE IN UGNHERIA SI METTE MALE! RISCHIA 24 ANNI DI CARCERE! L'UNGHERIA DI ORBAN RISCHIA INVECE UN SEVERO RICHIAMO PER LA VIOLAZIONE DEI DIRITTI CIVILI! IL GOVERNO ITALIANO CON IN PRIMIS GIORGIA MELONI E' IN IMBARAZZO E DIFFICOLTA' IN QUANTO ORBAN E' STRETTO AMICO ED ALLEATO DELLA PREMIER E DI FRATELLI D'ITALIA, DI SALVINI E DELLA LEGA NORD! COME ANDRA' A FINIRE? SI SAPRA' NELLE PROSSIME SETTIMANE, INTANTO L'11 FEBBRAIO 2024 I NEONAZISTI DI TUTTO IL MONDO SI PREPARANO A TORNARE A SFILARE PER LE STRADE DI BUDAPEST NELLA "GIORNATA DELL'ONORE"!

La Farnesina convoca l’ambasciatore. L’accusa è tentato omicidio: un anno fa aggredì alcuni manifestanti di estrema destra. E i suoi legali denunciano le condizioni in cui è detenuta!

CAGNA AL GUINZAGLIO? 
Ilaria Salis
, 39 anni, è un’anarchica italiana in carcere dal febbraio scorso in Ungheria. Maestra elementare milanese, militante antifascista, è accusata di tentato omicidio per l’aggressione a un gruppo di estrema destra. Si protesta innocente, ha rifiutato il patteggiamento a 11 anni. E ne rischia 24. Al processo è giunta con le manette ai polsi e alle caviglie, legate fra loro e attaccate a un guinzaglio tenuto dalle guardie penitenziarie in abbigliamento antisommossa e mephisto: «Un’immagine pazzesca!» denunciano i legali Eugenio Losco e Mauro Straini. 
La donna è in prigione da un anno. Secondo gli inquirenti, insieme ad alcuni esponenti del gruppo di estrema sinistra Hammerband partecipò ad una caccia all’uomo tra il 9 e il 10 febbraio scorso contro manifestanti di estrema destra.
MANIFESTANTI ANTIFASCISTI
Ora si è aperto il processo, rinviato poi al 24 maggio. E Losco spiega al 
Corriere della Sera le condizioni detentive: 
«È stato scioccante, un’immagine pazzesca. Ci aveva detto che veniva sempre trasferita in queste condizioni, ma vederla ci ha fatto davvero impressione. Era tirata come un cane, con manette attaccate a un cinturone da cui partiva una catena che andava fino ai piedi, con questa guardia che la tirava con una catena di ferro. Ed è rimasta così per tre ore e mezza. È una grave violazione della normativa europea l’Italia deve far finire questa situazione ora!». NON HA POTUTO LEGGERE GLI ATTI - In aula, aggiunge, ha sorriso, perchè per la prima volta ha potuto parlare con i familiari senza un vetro in mezzo: «Lo Stato italiano non può davvero più continuare a ignorare una situazione carceraria e processuale che viola le nostre leggi. L’imputato ha il diritto di seguire il processo libero di fianco al suo avvocato, Ilaria era incatenata in modo pazzesco. Inoltre Ilaria si è dichiarata non colpevole ma ha spiegato di non aver mai potuto leggere gli atti che non le sono stati mai tradotti e di non aver tanto meno visto le immagini su cui sostanzialmente si fonda l’accusa. E quindi ha detto di non poter presentare nessuna memoria. Questa situazione deve finire subito. Ilaria deve essere trasferita ai domiciliari in Italia e il governo deve fare subito qualcosa». Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha convocato l’ambasciatore ungherese a Roma e commenta su Twitter: «Chiediamo al governo ungherese di vigilare e di intervenire affinché vengano rispettati i diritti, previsti dalle normative comunitarie, della cittadina italiana Ilaria Salis detenuta in attesa di giudizio!». Il padre di Ilaria, Roberto, ha organizzato una mobilitazione pubblica per riportarla a casa e alla tv Rtl ha detto: «Ha subito nelle prime settimane un trattamento assimilabile alla “tortura”!». Il Comune di Milano ha approvato un ordine del giorno per chiedere al governo di Budapest l’estradizione in Italia «per trascorrere il periodo di custodia cautelare nel suo Paese e per partecipare in videoconferenza dall’Italia al processo!». 


Cos’è il raduno neonazista del “Giorno dell’Onore”?

9 - 10 - 11 FEBBRAIO GIORNO DELL'ONORE
Si tiene ogni anno intorno all'11 febbraio per ricordare i soldati ungheresi e tedeschi uccisi durante l'assedio di Budapest nella Seconda guerra mondiale.
Ilaria Salis, la donna italiana
 detenuta in Ungheria da quasi un anno, è accusata di aver aggredito alcuni militanti neonazisti lo scorso febbraio a Budapest, in occasione delle manifestazioni per il “Giorno dell’onore”. È un evento che si svolge da anni nella settimana dell’11 febbraio: da sempre è legato a movimenti di estrema destra, neonazisti o neofascisti, che si riuniscono nella città e organizzano cortei, proteste e commemorazioni. Si vedono spesso striscioni con slogan antisemiti o ispirati alle ideologie naziste, e i militanti non nascondono la loro appartenenza a gruppi radicali. Il “Giorno dell’onore” non è una ricorrenza ufficiale, ma un anniversario simbolico relativo ad alcuni fatti dell’epoca della Seconda guerra mondiale. Tra l’ottobre del 1944 e il febbraio del 1945 nella città di Budapest ci furono scontri tra l’Armata Rossa, ossia l’esercito sovietico, e le forze tedesche e ungheresi (il regno d’Ungheria rimase alleato dei nazisti per buona parte della guerra). È il periodo del cosiddetto “assedio di Budapest”: a partire da dicembre la città venne accerchiata e bombardata dall’esercito sovietico, e le truppe tedesco-ungheresi rimasero senza via d’uscita. Nonostante la chiara situazione di difficoltà, Hitler impedì alle truppe tedesche di dichiarare la resa. A inizio febbraio però il comandante in carica, Karl Pfeffer-Wildenbruch, decise comunque di ordinare il ritiro dei suoi soldati: la notte dell’11 febbraio quasi 30mila soldati tedeschi e ungheresi iniziarono ad abbandonare Budapest, ma furono nuovamente attaccati dall’esercito russo. Moltissimi vennero uccisi negli scontri che seguirono il tentativo di ritirata, e sono oggi ricordati dai militanti neonazisti nel “Giorno dell’onore”. Secondo alcuni resoconti giornalistici, la manifestazione fu organizzata per la prima volta nel 1997 su iniziativa di István Győrkös, un militante ungherese di estrema destra che si definiva “Vezető”, un termine ungherese comparabile a “Führer” o “Duce”. Nel 1989 Győrkös fondò il movimento paramilitare Gruppo d’azione nazional-socialista ungherese (poi diventato Fronte Ungherese Nazionale): ne fu leader fino al 2016, quando uccise con un colpo di arma da fuoco un poliziotto che stava perquisendo la sua abitazione. Győrkös è stato poi condannato all’ergastolo. La manifestazione del “Giorno dell’onore” cominciò ad affermarsi a partire dai primi anni Duemila, e ancora oggi viene organizzata più o meno ogni anno. È diventato un evento internazionale, a cui partecipano regolarmente centinaia di militanti di organizzazioni neonaziste non solo ungheresi ma anche di altri paesi europei. Tra queste c’è “Sangue e onore”, un gruppo neonazista che prende il nome dal motto della gioventù hitleriana. Il gruppo fu fondato nel 1987 nel Regno Unito ma negli anni si è diffuso in vari paesi, tra cui l’Ungheria, ed è stato dichiarato illegale dalle autorità in Germania e in Spagna. Nell’ambito delle manifestazioni per il “Giorno dell’onore”, oltre ai cortei nel centro di Budapest alcuni militanti partecipano anche a una camminata di 60 chilometri tra le montagne intorno alla città, seguendo il percorso fatto dalle truppe tedesche e ungheresi nel febbraio del 1945: secondo vari resoconti alcuni partecipanti indossano divise militari che ricordano quelle dei soldati nazisti, con svastiche e altri simboli estremisti. La compagnia che organizza la camminata sostiene che non abbia «scopi politici», ma che sia semplicemente un’occasione per ricordare un evento storico. Le manifestazioni neonaziste sono spesso affiancate da contro-manifestazioni ed eventi organizzati da gruppi pacifisti o anti-fascisti. Dal 2017 in poi ci sono stati diversi tentativi per bloccare le manifestazioni del “Giorno dell’onore”, che però sono sempre falliti a causa della contrarietà della Corte Suprema ungherese. Solo nel 2022 la Corte approvò la richiesta presentata dalle forze dell’ordine di Budapest, e la manifestazione fu vietata. Nella sentenza la Corte spiegò che la presenza di gruppi estremisti «potrebbe essere accompagnata da minacce per l’ordine pubblico». Nel 2023 invece la manifestazione si è svolta regolarmente, e diversi militanti neonazisti ungheresi e stranieri si riunirono a Budapest tra il 9 e il 12 febbraio. Alcuni furono aggrediti per strada da un gruppo di persone a volto coperto, che vennero riprese dalle telecamere di sicurezza dei negozi locali: pochi giorni dopo le autorità ungheresi arrestarono alcuni militanti antifascisti tedeschi, insieme a Ilaria Salis.




giovedì 25 gennaio 2024

LA BELLA NOTIZIA DELLA QUARTA SETTIMANA DEL 2024: IN GERMANIA DAL 23 GENNAIO NESSUN PARTITO, MOVIMENTO OD ASSOCIAZIONE POLITICA DI ESTREMA DESTRA O COMUNQUE LEGATA A CULTURE E FILOSOFIE CHE SI RIFANNO ALL'ODIO RAZZIALE OD ALL'ESTREMISMO NAZIONALISTA, POTRA' ACCEDERE O SOLAMENTE PROVARE A RICHIEDERE CONTRIBUTI ECONOMICI STATALI E REGIONALI, GLI ESTREMISTI LEGATI AL NEONAZISMO NON POTRANNO ESSERE SPONSORIZZATI DA ENTI PUBBLICI E DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE TEDESCA! ANCHE IN ITALIA AUSPICHIAMO QUESTO PROVVEDIMENTO DAL GOVERNO!

Corte costituzionale tedesca blocca i finanziamenti pubblici al partito di estrema destra Die Heimat...

La Corte costituzionale tedesca ha deciso di bloccare i finanziamenti pubblici al partito di estrema destra Die Heimat, ex-NPD.

  • Per la prima volta l’Alta Corte costituzionale tedesca blocca i finanziamenti pubblici a un partito di estrema destra.
  • NPD è considerato un partito di estrema destra che va contro i valori democratici della Costituzione perché determina il valore di una persona in base al gruppo etnico o alla nazione di appartenenza.
  • Il divieto non colpisce AfD, il partito di estrema destra fondato nel 2013 e ora al secondo posto nei sondaggi del gradimento degli elettori su scala federale.

STOP RAZZISMO
STOP AL RAZZISMO NAZISTA
La Corte costituzionale di Karlsruhe ha deciso oggi di bloccare i finanziamenti pubblici al partito di estrema destra ex-Nationaldemokratische Partei Deutschlands (NPD), che si è ribattezzato Die Heimat, in quanto questo partito mira a compromettere o distruggere i valori fondamentali della libertà e della democrazia. La sentenza, la prima di questo genere, accoglie le richieste avanzate dai due rami del Parlamento tedesco, Bundestag e Bundesrat, e dal governo federale. Anche le donazioni a questo partito non potranno più beneficiare di esenzione fiscale. Il Partito nazionale democratico tedesco NPD è stato definito dall’Agenzia che protegge la democrazia “Bundesamtes für Verfassungsschutz” come un partito di estrema destra che definisce il valore di una persona in base alla sua provenienza etnica o alla nazione di sua appartenenza: e questo va contro i valori della Costituzione tedesca. L’estremismo di estrema destra è descritto dall’Agenzia anche per i contenuti di nazionalismo, antisemitismo, razzismo, ideologia xenofoba che sono fondamentalmente “incompatibili” con la Costituzione tedesca. In passato, in più occasioni i giudici costituzionalisti di Karlsruhe hanno dovuto respingere le richieste di bando e di chiusura del partito NPD in quanto non sono riusciti ad avere prove esaustive dell’attività anticostituzionale del partito. In seguito a questo “stallo”, l’Alta Corte ha introdotto una legge che consente di bloccare il finanziamento pubblico ai partiti che vanno contro la Costituzione: e sulla base di questa nuova legge, il blocco ai finanziamenti al partito Die Heimat ex-NPD è stato ora deciso. La perdita dei finanziamenti pubblici di Die Heimat crea un precedente: resta da vedere se questa sentenza verrà emanata anche nei confronti di AfD (Alternativa per la Germania), il partito populista di destra che è arrivato al secondo posto nei sondaggi con il 20-23% del gradimento degli elettori su scala federale, dopo il 30% della Cdu/Csu e distaccando il 13-15% di socialdemocratici e verdi. Il ricorso alle vie legali per ostacolare l’ascesa di AfD è un dibattito aperto e molto acceso in Germania. Il leader della Cdu Friedrich Merz preferisce contrastare l’aumento delle preferenze nei sondaggi per AfD sul terreno del dibattito politico. La strada verso il potere è sbarrata al momento per AfD perché tutti i partiti “mainstream” (Cdu/Csu, Spd, Verdi, Fpd) hanno eretto un muro e si sono dichiarati indisponibili a formare un governo con AfD.

Riproduzione riservata ©

BERLINO - (GERMANIA) - La Corte costituzionale tedesca ha stabilito che un piccola formazione neonazista di Germania, la "Heimat" (Patria, già Npd), venga esclusa dal finanziamento pubblico dei partiti per sei anni. La sentenza, di un genere senza precedenti, è stata trasmessa in diretta tv dal canale Phoenix. Pur sostanzialmente simbolica dato che il partito ha troppi pochi votanti e quindi non riceve più finanziamenti dal 2021, la sentenza potrebbe influenzare il dibattito su una possibile cancellazione dei fondi pubblici della ben più forte formazione di estrema destra dell'Afd, prevede l'agenzia Dpa. (ANSA). 

Fonte: https://www.ansa.it/ 

lunedì 22 gennaio 2024

E' URGENTE UNA RIFORMA DELLO STATUTO DELL'ALLEANZA ATLANTICA...STOP ALLA RETORICA DA "GUERRA FREDDA"! IL PIANETA TERRA NON E' PIU' DIVISO IN DUE BLOCCHI CONTRAPPOSTI, RIVEDERE LA DOTTRINA POLITICA E MILITARE AGGIORNANDOLA PER LE FUTURE SFIDE DI UN MONDO MULTIPOLARE LIBERO DALLE IDEOLOGIE E DAI DOGMI DELLA STORIA PASSATA! Da oggi l’avvio della prima esercitazione #Nato del 2024. Numeri altissimi, come non se ne vedevano dal 1988. E il focus è il confine con la #Russia!

STOP ESPANSIONE NATO -
RIFORMARE LO STATUTO OTAN -
PACE, DIPLOMAZIA, RISPETTO
A quasi due anni dall’inizio dell’invasione su larga scala dell’Ucraina da parte della Russia, la Nato ha dato il via alla sua più grande esercitazione militare congiunta dai tempi della Guerra fredda. Per la prima volta in 30 anni, tutti i 31 paesi dell’alleanza militare del Nord Atlantico coordineranno le loro truppe per rispondere a un attacco simulato in Europa, proveniente da est, per testare la propria capacità e velocità di reazione.


“L’Alleanza dimostrerà la sua capacità di rafforzare l’area euro-atlantica attraverso lo spostamento transatlantico di truppe dal Nord America. Il rafforzamento avverrà durante uno scenario di conflitto emergente, simulato contro un avversario quasi al nostro livello”, ha detto il comandante in capo della Nato, il generale Christopher Cavoli, nella conferenza stampa di lancio dell’operazione. 

Contrariamente a quanto riferito a Settembre 2023, quando l’esercitazione Steadfast Defender è stata annunciata la prima volta, saranno 90mila le truppe coinvolte e non solo 40mila. Il numero è inferiore solo all’esercitazione Reforger del 1988, durante la quale sono state spiegate 125mila unità. Parteciperanno anche più di 50 navi, dalle portaerei alle cacciatorpediniere, sottomarini, oltre 80 jet da combattimento, elicotteri, droni e almeno 1.100 mezzi corazzati, tra cui carri armati e veicoli da combattimento di fanteria. La simulazione durerà fino a maggio 2024 e comporterà un’imponente spostamento di truppe e mezzi da una sponda all’altra dell’Atlantico. Il tutto sarà coordinato dal comando operativo della Allied reaction force con sede in Italia, scelta come base principale lo scorso autunno, in concomitanza con la nomina dell’ammiraglio Giovanni Cavo Dragone a capo del Comitato militare della Nato. Per la prima volta, parteciperanno alle operazioni Nato anche la Finlandia, ultima arrivata nell’Alleanza, e la Svezia, che, nonostante sia ancora in attesa di ricevere il via libera alla sua adesione da parte della Turchia, sarà inclusa nell’esercitazione, portando il numero totale di paesi coinvolti a 32. Attenzione particolare sarà data al dispiegamento rapido delle forze al confine orientale della Polonia e nei paesi Baltici, confinanti con Russia e Bielorussia. 

Nei prossimi mesi avrà luogo la più grande esercitazione mai realizzata dall’Alleanza Atlantica sin dalla fine della guerra fredda. I numeri parlano chiaro: nell’edizione 2024 di Steadfast Defender sarà ancora più grande di quanto preventivato nei mesi scorsi. Nelle fasi iniziali di pianificazione di quest’operazione simulata si parlava di circa 40.000 soldati; oggi il numero è più che raddoppiato, con il previsto coinvolgimento nelle manovre militari di oltre 90.000 uomini provenienti da tutti i Paesi membri dell’Alleanza, più la Svezia. Accanto a questi saranno coinvolte più di 50 navi, dalle portaerei ai cacciatorpedinieri, più di 80 jet da combattimento, elicotteri e droni, e almeno 1.100 veicoli da combattimento, tra cui 133 carri armati e 533 veicoli da combattimento di fanteria. L’ultima esercitazione di dimensioni simili è stata Reforger nel 1988, con 125.000 partecipanti.

Ad annunciare le nuove cifre è stato Cristopher Cavoli, il Supreme Allied Commander Europe (Saceur, il più alto grado militare del sistema di difesa integrato dell’Allenza Atlantica), durante una conferenza pubblica svoltasi pochi giorni fa in occasione dell’avvio dell’esercitazione, prevista per la prossima settimana. Con essa “la Nato dimostrerà la propria capacità di difesa dello spazio euro-atlantico in caso di minaccia militare, trasferendo truppe dagli Stati Uniti in direzione dell’Europa. Una chiara dimostrazione della nostra unità, della nostra forza e della nostra determinazione a proteggerci reciprocamente, a proteggere i nostri valori e l’ordine internazionale basato sul diritto” ha affermato il militare statunitense.

Cavoli ha anche annunciato che la Allied Reaction Force, la neo-istituita forza multinazionale e multidominio che fornisce ulteriori opzioni per rispondere rapidamente alle minacce e alle crisi in tutte le direzioni in tutto il territorio dell’Alleanza, si appoggerà al comando italiano del Nato Rapid Deployment Corps.

Gli alleati hanno approvato i piani regionali al vertice di Vilnius del 2023, ponendo fine a una lunga era in cui l’Alleanza non aveva percepito la necessità di piani di difesa su larga scala, poiché i Paesi occidentali erano impegnati in altri tipi di conflitti come quelli in Afghanistan e Iraq, e non vedevano la Russia post-sovietica non rappresentasse più una minaccia esistenziale.

Durante la seconda parte di Steadfast Defender, un’attenzione particolare sarà rivolta al dispiegamento della forza di reazione rapida della Nato sul fianco orientale dell’alleanza, e in particolare nei territori di Polonia e Stati Baltici, considerati più a rischio di un potenziale attacco russo. Altri territori su cui sarà posto il focus sono la Germania (come centro di smistamento dei rinforzi in arrivo) e i Paesi siti ai margini dell’alleanza, come Romania e Norvegia.

Norvegia che sarà invece, assieme a Finlandia e Svezia, uno dei teatri principali di Nordic Response, la seconda esercitazione Nato prevista per quest’anno. All’esercitazione, conosciuta come Cold Response fino allo scorso anno, parteciperanno più di 20.000 truppe della Nato provenienti da 14 diversi Paesi membri, accompagnate da 50 navi da guerra, sottomarini e altre imbarcazioni e più di 110 jet da combattimento, elicotteri e altri aerei. Nordic Response darà agli alleati l’opportunità di imparare a operare in questo ambiente vasto e complicato, di testare nuovi equipaggiamenti e tattiche e, infine, di prepararsi a lavorare e combattere senza problemi l’uno accanto all’altro.


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ITALIA-CINA

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