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domenica 8 giugno 2008

Ilyushin Il-2 Šturmovik...

L'Ilyushin Il-2 Šturmovik, o Shturmovik (in russo Ил-2 Штурмовик), era un aereo d'attacco sovietico della seconda guerra mondiale e fu indubbiamente quello di maggior successo. Venne prodotto in oltre 36.000 esemplari, e questo ne fa probabilmente il velivolo bellico più prodotto della storia (tra il 1941 e il 1955), considerando anche il successore Il-10, prodotto in circa 5.000 macchine nel periodo 1945-55.
Questa macchina venne ideata a seguito di una specifica del 1938 per sostituire gli obsoleti aerei dell'epoca dedicati all'appoggio tattico della VV-S, quali i Polikarpov R-Z. Molti gli uffici di progettazione coinvolti, tra cui quello di Sergej Vladimirovič Il'yušin. Il velivolo che avrebbe preso servizio nel 1941 ebbe un iter progettuale piuttosto curioso. Infatti, se il velivolo originale aveva l'abitacolo biposto per garantire un'adeguata difesa, la potenza del motore non rendeva possibile raggiungere le prestazioni richieste, e l'aereo divenne quindi monoposto per ridurre la mole complessiva migliorando le doti di sopravvivenza grazie alle prestazioni.
Lo sviluppo dello Šturmovik si basava su caratteristiche di armamento e protezione molto superiori a quelle degli altri aerei d'attacco monomotore, ma la velocità massima non era curata allo stesso modo, in quanto il design dell'aereo ha avuto la necessità di arrivare ad un compromesso accettabile tra esigenze contrastanti.
Malgrado questo aspetto, la macchina era nel suo complesso molto ben progettata, con una corazzatura per il pilota e il motore che solo nel modello monoposto originario ammontava a ben 600 chili, costituenti una struttura a "vasca" come quella degli aerei d'attacco Fairchild-Republic A-10 Thunderbolt II moderni. Uno dei motivi del successo era il fatto che questa vera e propria armatura non veniva semplicemente "contenuta" o "appoggiata" alla fusoliera, ma ne era parte integrante, rendendo possibile un risparmio di peso ed una protezione più efficace e completa, con spessori tra i 4 e i 12 mm. A parte questo, la fusoliera era costituita da spessi pannelli di duralluminio da 5 mm, che "placcavano" la macchina in maniera tale da renderla difficilmente perforabile da colpi di piccolo calibro. L'ala era invece in gran parte realizzata in legno.
L'armamento era costituito da bombe e mitragliere di vario calibro, con i primi esemplari aventi 2 cannoni da 20 mm Skhvak, ottimi per impiego generale ma non molto indicati per il ruolo anticarro, dato il calibro insufficiente. Erano disponibili anche 2 mitragliatrici calibro 7,62 mm. I razzi aria-terra RS-82 potevano essere impiegati grazie a rotaie poste sotto le ali, in alternativa a 500-600 chili di bombe tra i 2 e i 100 kg di peso unitario.
Un motore AM-38F di Ilyushin Il-2Il motore era un Mikulin AM-38F a cilindri in linea da 1700 hp (1270 kW). Questo potente propulsore era molto lungo e pesante, poco adatto all'uso con gli aerei da caccia come i MiG-3, ma certamente migliore per apparecchi che non avessero requisiti di prestazioni e maneggevolezza altrettanto spinti, essendo invece molto grandi, pesanti e stabili come era lo Il-2. In questo caso il muso lungo e pesante non sbilanciava l'aereo in maniera eccessiva, e le superfici di coda erano abbastanza grandi e distanziate da compensare il peso elevato del motore all'altra estremità della fusoliera, risolvendo i problemi di centraggio che su macchine troppo piccole si sarebbero altrimenti verificate.
Alla fine del giugno 1941 l'Il-2 era stato consegnato in circa 230 esemplari, ancora pochi per le esigenze di una guerra vastissima come quella che si stava combattendo nelle terre invase dalle armate di Hitler.
L'Il-2 pagava lo scarso addestramento che molti piloti avevano in quel periodo per gli attacchi di precisione su obiettivi mobili. Il fatto che la macchina era monoposto ma ancora troppo lenta, grande e pesante, la rendeva molto vulnerabile agli attacchi dei caccia tedeschi, mentre la scarsa potenza dei cannoni da 20 mm elevò proteste tra i piloti.
Questo problema rese necessario rispolverare l'originario schema del biposto allungando la "vasca" per accogliere il mitragliere posteriore, mentre i cannoni calibro 20 vennero sostituiti da quelli da 23, apparentemente non migliori, in realtà circa il doppio più potenti. Questo miglioramento del progetto era reso possibile dal fatto che il motore adesso disponibile era molto più potente di quelli originari, classe 1.000 cavalli.
La macchina era robustissima e straordinariamente ben corazzata, e sebbene molto grande e lenta si pilotava con sicurezza e aveva modo di difendersi contro minacce quali la flak e i caccia grazie al mitragliere posteriore, armato di una delle migliori mitragliatrici pesanti della seconda guerra mondiale.
L'aereo venne usato come macchina per la "caccia grossa", con l'obiettivo principale costituito dalla maggiore minaccia dell'esercito tedesco, i mezzi corazzati e motorizzati. Viceversa, anche lo Šturmovik era una preda da "caccia grossa" per i cannonieri e i cacciatori tedeschi.
Gli aerei spesso attaccavano in fila indiana a circa 6 metri di quota, in formazioni di circa 10 macchine. Un pilota russo ricordava che era sempre presente la caccia di scorta, ma spesso questo non era sufficiente. Non erano rare le donne tra gli equipaggi di questi aerei: probabilmente le caratteristiche di volo meno estreme li rendevano meno difficili da volare di quanto lo fossero i caccia (anch'essi talvolta usati in reparti femminili).
Essendo impiegati su tutto il Fronte, gli Il-2 inflissero molti danni e subirono anche molte perdite per la loro attività. Erano le vittime preferite dagli assi tedeschi, ma il loro abbattimento non era mai facile, specie con i Messerschmitt Bf 109 appena sufficientemente armati per il compito (in questo il Focke-Wulf Fw 190 era migliore). L'asso Erich Hartmann una volta ne inseguì uno per vari minuti e persino a 100 metri di distanza vide i proiettili rimbalzare sulla fusoliera senza entrare. Ma visto che l'aereo russo non volò abbastanza basso, riuscì a colpirlo nel circuito di raffreddamento del motore (l'unico punto debole della macchina, non avendo il propulsore radiale) e l'aereo prese fuoco, per poi esplodere al suolo. Le schegge misero fuori uso anche il motore del Bf 109 di Hartmann che fu costretto a lanciarsi, atterrando vicino ai rottami della sua vittima.
L'aereo venne quindi non casualmente soprannominato "il carro armato volante" dai sovietici, "morte nera" oppure "carpentiere" dai tedeschi.
Gli Šturmovik distrussero un gran numero di obiettivi al suolo, causando continue perdite all'esercito tedesco in ogni settore, dai soldati alle colonne corazzate. Spesso tuttavia le perdite risultarono sovrastimate, come accadde a Kursk, dove invece gli Henschel Hs 129 devastarono una brigata corazzata sovietica in pochi minuti.
Le armi da 20 mm erano valide contro bersagli di poca resistenza, ma con queste i Panzer erano molto difficili da mettere fuori uso e soprattutto da distruggere totalmente. Il velivolo usò anche i razzi aria-terra, imprecisi ma assai efficaci e soprattutto terrificanti dal punto di vista psicologico per le truppe a terra. Le armi anticarro migliori erano spesso considerate non tanto i razzi e i cannoni, ma le bombe a carica cava da 2,5 kg che colpivano il tetto dei veicoli, dove la corazzatura era sottile. Erano trasportate fino a 200 per volta.
La sostituzione dei cannoni da 20 mm con quelli da 23 migliorò comunque moltissimo le prestazioni, anche contro le armature, e l'aereo venne impiegato nella maggior parte della sua carriera con questa dotazione. Si trattava di cannoni VYa con bossolo da 152 mm, molto più potenti delle armi dello stesso calibro per i caccia con bossolo da 115 (erano la versione "ristretta" delle mitragliere da 37 mm, anziché l'allargamento del progetto delle 12,7 mm) con quasi 1.000 metri al secondo di velocità iniziale, forse le migliori armi pesanti della seconda guerra mondiale. Entrarono in uso con gli Il-3M nel 1942.
Il modello Il-2M3 ad un certo punto ebbe addirittura i cannoni NS-37 calibro 37 mm, ma nonostante varie indicazioni in contrario non sembra che abbia avuto sufficiente successo operativo, specie perché non sembra che consentisse ancora l'uso dei carichi esterni standard. La macchina, dopo i primi 3 anni di servizio, aumentò talmente i suoi effettivi che nel tardo 1944 ne risultavano in linea forse 12.000 esemplari.
Alla fine del conflitto venne impiegato anche l'Il-10, macchina maggiormente nota per la presenza in Corea. Era caratterizzata da una struttura totalmente metallica, cannoni da 23 mm (rinunciando a quelli di calibro maggiore) e da un motore da ben 2.000 cavalli. La velocità aumentava da 400 a 530 km/h, migliorando notevolmente le probabilità di sopravvivenza nel volo alle basse quote e rendendo l'aeroplano molto meno "facile" come bersaglio. L'incremento delle prestazioni che ne derivarono, notevolissimo se riferito al periodo bellico contro macchine appena più veloci a bassa quota, non era sufficiente se raffrontato alla minaccia dei nuovi caccia a reazione. Ebbe comunque larga diffusione tra i paesi comunisti per i 15 anni successivi alla fine della guerra mondiale.
L'Il-2 Šturmovik, assieme ai lanciarazzi Katyusha e ai carri T-34 e JS-2 Stalin, resta senza dubbio l'emblema della vittoria sovietica nella più sanguinosa guerra che l'umanità abbia mai conosciuto.
In questo video si vede lo Sturmovik in particolare in azione nella Grande Guerra Patriottica, affiancato dall'antiaerea sovietica e dalla Katyusha


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ITALIA-CINA

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