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martedì 10 febbraio 2009

Scritte inneggianti alle foibe nel giorno del ricordo, Enrico Aimi: "Inaccettabile, vigliacco e volgare!"

Modena, 10 febbraio 2009. - Scritte offensive sono state tracciate sui muri della sede di An-Pdl di Modena, in via Castellaro. «Com’è bello far le foibe da Trieste in giù», questa la scritta secondo quanto ha reso noto lo stesso coordinatore provinciale di An-Pdl di Modena, Enrico Aimi, che ha annunciato un esposto alla Procura sulla vicenda e che ha definito il gesto, compiuto nel Giorno del ricordo, «inaccettabile, vigliacco e volgare». Ferma condanna anche da parte del consigliere regionale del Pdl Andrea Leoni: "Le scritte inneggianti alle foibe apparse nei pressi della sede di Azione giovani a Modena rappresentano un gesto incivile che condanniamo fermamente’’. ’’La nostra sentita solidarietà - aggiunge il caporguppo del Pdl in Consiglio comunale - va ai rappresentanti del movimento giovanile di An Michele Barcaiolo e Roberto Ricco, rispettivamente Coordinatori regionale e provinciale dei Azione giovani. Purtroppo episodi simili, frutto di una scellerata ideologia, si ripetono costantemente nella nostra città. Nel giorno in cui si ricordano le migliaia di vittime italiane del genocidio comunista, Modena si distingue negativamente non solo per il gesto ignobile di un folle ma anche per il silenzio istituzionale dell’Amministrazione comunale che ha organizzato il minimo indispensabile, tanto per non essere accusata di non avere fatto nulla’’.

Fonte: http://ilrestodelcarlino.ilsole24ore.com

Foibe, è il giorno del ricordo: "Non dimenticare sofferenze di nessuno!"

ROMA - Nulla a che vedere con il revisionismo, ma un appuntamento per non dimenticare. Nel "giorno del ricordo", Giorgio Napolitano parla al Quirinale della tragedia delle foibe, dell'esodo dall'Istria e dalla Dalmazia di 350mila italiani nel dopoguerra, e rivendica la necessità di conservare la memoria e di coltivarla, respingendo ogni accusa di revanscismo e nazionalismo.
Il giorno del ricordo, voluto dal Parlamento, corrisponde "all'esigenza di un riconoscimento umano e istituzionale già per troppo mancato e giustamente sollecitato", dice il presidente della Repubblica durante la cerimonia al Quirinale alla presenza dei presidenti delle Camere. "Non ha a nulla a che vedere col revisionismo storico, col revanscismo e col nazionalismo" ma l'Italia, ieri come oggi, "non può dimenticare le sofferenze, sino a una orribile morte inflitta a italiani assolutamente immuni da ogni colpa", dice il presidente.
"La memoria che coltiviamo innanzitutto è quella della dura esperienza del fascismo e delle responsabilità storiche del regime fascista, delle sue avventure di aggressione e di guerra", puntualizza Napolitano. E aggiunge: "non dimentichiamo e cancelliamo nulla, dunque: tanto meno le sofferenze inflitte alla minoranza slovena negli anni del fascismo e della guerra".
Diverse le iniziative in tutta Italia, con manifestazioni, dibattiti, convegni, proiezioni di documentari. A Roma il sindaco Gianni Alemanno, il presidente del comitato romano dell'associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, Marino Micich e il presidente del Consiglio comunale Marco Pomarici hanno deposto una corona di alloro all'Altare della Patria. "Questa giornata - ha detto il sindaco - serve, da un lato per ricordare e lavorare sulla memoria condivisa, e dall'altro, per infrangere le barriere di negazionismo che ancora esistono sulla vicenda delle foibe. Ci sono ancora molti testi scolastici che non parlano di questa tragedia, c'è una ricostruzione storica che ancora salta a piè pari il dramma di tutti gli esuli. Invece noi dobbiamo ricordare questo dramma perché fa parte della nostra storia nazionale e della storia dell'Europa". Secondo Alemanno, "serve grande attenzione e grande rispetto per fare in modo che gli esuli delle foibe vengano aiutati a superare questo dramma anche dal punto di vista degli effetti economici e sociali".
A questo proposito il presidente della Camera Gianfranco Fini si è fatto promotore di un'iniziativa legislativa che mira a restituire nei documenti l'identità "italiana" agli esuli istriani, giuliani e dalmati. Fini ne parla in una risposta ad una lettera di un'esule dalmata, la signora Federica Haglich, pubblicate entrambe oggi da "Il Gazzettino". Fini rende noto di aver scritto personalmente al presidente del Consiglio e al ministro dell'Interno "affinchè possano individuare quanto prima una soluzione legislativa per poter annotare nei documenti di identità degli esuli e dei loro familiari la dizione 'italiana' anzichè 'yugoslava'".

Fonte: http://www.repubblica.it/

(10 febbraio 2009)

domenica 10 febbraio 2008

FOIBE CARSICHE: 10 FEBBRAIO, LA GIORNATA DEL RICORDO!!!


NON DIMENTICHIAMO LE TANTE VITTIME ITALIANE CHE DURANTE E DOPO LA SECONDA GUERRA MONDIALE SONO STATE OGGETTO DEI SOPPRUSI, DELLE ANGHERIE E DELLA CRUDELE PULIZIA ETNICA MESSA IN ATTO DAI PARTIGIANI COMUNISTI DEL MARESCIALLO TITO...CRIMINI COMMESSI ALL'OMBRA DELLA FALCE E MARTELLO, DELLE STELLE E DELLE BANDIERE ROSSE YUGOSLAVE...E' RISAPUTO CHE ALL'ORRENDO MASSACRO PARTECIPARONO DIVERSI COMBATTENTI ITALIANI APPARTENENTI ALLE BRIGATE PARTIGIANE COMUNISTE CHE MILITAVANO SULLE MONTAGNE DEL NORD-EST ITALIA AI CONFINI CON LA SLOVENIA, CERTO NON TUTTI I PARTIGIANI ITALIANI FURONO COMPLICI DELLA BARBARIE, MA TANTI SI MACCHIARONO DELL'ORRENDO DELITTO DEL FRATRICIDIO!!! COLLABORARONO CON I SOLDATI TITINI SOGNANDO LA RIVOLUZIONE BOLSCEVICA IN ITALIA PER IL DOPO-GUERRA AD IMITAZIONE DELL'ALLORA UNIONE SOVIETICA STALINIANA!!! PACE E SERENITA' ALLE ANIME DEI POVERI DEFUNTI MASSACRATI, MARTIRI DELL'ITALIA DISASTRATA DEL 1943...ONORE AI CAMERATI DI OGGI, PORTATORI DEL SANO IDEALE DI AMOR DI PATRIA!!! W L'ITALIA...W LA LIBERTA'...W LA-DESTRA...

LA GIORNATA DEL RICORDO: LE FOIBE CARSICHE!!!

Foiba di Basovizza e Monrupino (Trieste) - Oggi monumenti nazionali. Diverse centinaia sono gli infoibati in esse precipitati. [leggi]Foiba di Scadaicina sulla strada di Fiume.Foiba di Podubbo - Non è stato possibile, per difficoltà, il recupero.Il Piccolo del 5.12.1945 riferisce che coloro che si sono calati nella profondità di 190 metri, hanno individuato cinque corpi - tra cui quello di una donna completamente nuda – non identificabili a causa della decomposizione.Foiba di Drenchia - Secondo Diego De Castro vi sarebbero cadaveri di donne, ragazze e partigiani dell’Osoppo.Abisso di Semich – "…Un'ispezione del 1944 accertò che i partigiani di Tito, nel settembre precedente, avevano precipitato nell'abisso di Semich (presso Lanischie), profondo 190 metri, un centinaio di sventurati: soldati italiani e civili, uomini e donne, quasi tutti prima seviziati e ancor vivi. Impossibile sapere il numero di quelli che furono gettati a guerra finita, durante l'orrendo 1945 e dopo. Questa è stata fina delle tante Foibe carsiche trovate adatte, con approvazione dei superiori, dai cosiddetti tribunali popolari, per consumare varie nefandezze. La Foiba ingoiò indistintamente chiunque avesse sentimenti italiani, avesse sostenuto cariche o fosse semplicemente oggetto di sospetti e di rancori. Per giorni e giorni la gente aveva sentito urla strazianti provenire dall’abisso, le grida dei rimasti in vita, sia perché trattenuti dagli spuntoni di roccia, sia perché resi folli dalladisperazione. Prolungavano l’atroce agonia con sollievo dell’acqua stillante. Il prato conservò per mesi le impronte degli autocarri arrivati qua, grevi del loro carico umano, imbarcato senza ritorno…" (Testimonianza di Mons. Parentin - da La Voce Giuliana del 16.12.1980).Foibe di Opicina, di Campagna e di Corgnale – "Vennero infoibate circa duecento persone e tra queste figurano una donna ed un bambino, rei di essere moglie e figlio di un carabiniere …"(G. Holzer 1946).Foibe di Sesana e Orle - Nel 1946 sono stati recuperati corpi infoibati.Foiba di Casserova sulla strada di Fiume, tra Obrovo e Golazzo. Ci sono stati precipitati tedeschi, uomini e donne italiani, sloveni, molti ancora vivi, poi, dopo aver gettato benzina e bombe a mano, l’imboccatura veniva fatta saltare. Difficilissimi i recuperi.Abisso di Semez - Il 7 maggio 1944 vengono individuati resti umani corrispondenti a ottanta - cento persone. Nel 1945 fu ancora "usato".Foiba di Gropada - Sono recuperate cinque salme. " Il 12 maggio 1945 furono fatte precipitare nel bosco di Gropada trentaquattro persone, previa svestizione e colpo di rivoltella "alla nuca". Tra le ultime: Dora Ciok, Rodolfo Zuliani, Alberto Marega, Angelo Bisazzi, Luigi Zerial e Domenico Mari"Foiba di Vifia Orizi - Nel mese di maggio del 1945, gli abitanti del circondario videro lunghe file di prigionieri, alcuni dei quali recitavano il Padre Nostro, scortati da partigiani armati di mitra, essere condotte verso la voragine. Le testimonianze sono concordi nell'indicare in circa duecento i prigionieri eliminati.Foiba di Cernovizza (Pisino) - Secondo voci degli abitanti del circondario le vittime sarebbero un centinaio. L'imboccatura della Foiba, nell'autunno del 1945, è stata fatta franare.Foiba di Obrovo (Fiume) – È luogo di sepoltura di tanti fiumani, deportati senza ritorno.Foiba di Raspo - Usata come luogo di genocidio di italiani sia nel 1943 che nel 1945. Imprecisato il numero delle vittime.Foiba di Brestovizza - Così narra la vicenda di una infoibata il "Giornale di Trieste" in data 14.08.1947. "Gli assassini l'avevano brutalmente malmenata, spezzandole le braccia prima di scaraventarla viva nella Foiba. Per tre giorni, dicono i contadini, si sono sentite le urla della misera che giaceva ferita, in preda al terrore, sul fondo della grotta."Foiba di Zavni (Foresta di Tarnova) - Luogo di martirio dei carabinieri di Gorizia [leggi] e di altre centinaia di sloveni oppositori del regime di Tito.Foiba di Gargaro o Podgomila (Gorizia) - Vi furono gettate circa ottanta persone.Capodistria - Le Foibe - Dichiarazioni rese da Leander Cunja, responsabile della Commissione di indagine sulle Foibe del capodistriano, nominata dal Consiglio esecutivo dell'Assemblea comunale di Capodistria: "Nel capodistriano vi sono centosedici cavità, delle ottantuno cavità con entrata verticale abbiamo verificato che diciannove contenevano resti umani. Da dieci cavità sono stati tratti cinquantacinque corpi umani che sono stati inviati all’Istituto di medicina legale di Lubiana. Nella zona si dice che sono finiti in Foiba, provenienti dalla zona di S. Servolo, circa centoventi persone di etnia italiana e slovena, tra cui il parroco di S. Servolo, Placido Sansi. I civili infoibati provenivano dalla terra di S. Dorligo della Valle. I capodistriani, infatti, venivano condotti, per essere deportati ed uccisi, nell'interno, verso Pinguente. Le Foibe del capodistriano sono state usate nel dopoguerra come discariche di varie industrie, tra le quali un salumificio della zona"Foiba di Vines - Recuperate dal Maresciallo Harzarich dal 16.10.1943 al 25.10.1943 cinquantuno salme riconosciute. In questa Foiba, sul cui fondo scorre dell'acqua, gli assassinati dopo essere stati torturati, finirono precipitati con una pietra legata con un filo di ferro alle mani. Furono poi lanciate delle bombe a mano nell'interno. Unico superstite, Giovanni Radeticchio, ha raccontato il fatto. [leggi]Cava di Bauxite di Gallignana - Recuperate dal 31 novembre 1943 all'8 dicembre 1943 ventitré salme di cui sei riconosciute. Don Angelo Tarticchio nato nel 1907 a Gallesano d’Istria, parroco di Villa di Rovigno. Il 16 settembre 1943 - aveva trentasei anni - fu arrestato dai partigiani comunisti, malmenato ed ingiuriato insieme ad altri trenta dei suoi parrocchiani, e, dopo orribili sevizie, fu buttato nella foiba di Gallignana. Quando fu riesumato lo trovarono completamente nudo, con una corona di spine conficcata sulla testa, i genitali tagliati e messi in bocca.Foiba di Terli - Recuperate nel novembre del 1943 ventiquattro salme, riconosciute.Foiba di Treghelizza - Recuperate nel novembre del 1943 due salme, riconosciute.Foiba di Pucicchi - Recuperate nel novembre del 1943 undici salme di cui quattro riconosciute.Foiba di Surani - Recuperate nel novembre del 1943 ventisei salme di cui ventuno riconosciute.Foiba di Cregli - Recuperate nel dicembre del 1943 otto salme, riconosciute.Foiba di Cernizza - Recuperate nel dicembre del 1943 due salme, riconosciute.Foiba di Vescovado - Scoperte sei salme di cui una identificata.
Altre foibe da cui non fu possibile eseguire recupero nel periodo 1943 - 1945: Semi - Jurani - Gimino - Barbana - Abisso Bertarelli - Rozzo - Iadruichi.Foiba di Cocevie a 70 chilometri a sud-ovest da LubianaFoiba di San Salvaro.Foiba Bertarelli (Pinguente) - Qui gli abitanti vedevano ogni sera passare colonne di prigionieri ma non ne vedevano mai il ritorno.Foiba di Gropada.Foiba di San Lorenzo di Basovizza.Foiba di Odolina - Vicino Bacia, stilla strada per Matteria, nel fondo dei Marenzi.Foiba di Beca - Nei pressi di Cosina.Foibe di Castelnuovo d'Istria – "Sono state poi riadoperate - continua il rapporto del Cln - le foibe istriane, già usate nell'ottobre del 1943".Cava di bauxite di LindaroFoiba di Sepec (Rozzo)...

ITALIA-CINA

ITALIA-CINA
PER L'ALLEANZA, LA COOPERAZIONE, L'AMICIZIA E LA COLLABORAZIONE TRA' LA REPUBBLICA ITALIANA E LA REPUBBLICA POPOLARE CINESE!!!