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sabato 29 ottobre 2011

ANGELUS (PAPA BENEDETTO XVI°) DOMENICA 23 OTTOBRE 2011: Un uomo sale sul colonnato di San Pietro e dà fuoco ad una Bibbia durante l'Angelus del Papa!




Un uomo è salito sul colonnato di San Pietro e, scavalcando la balaustra, ha dato fuoco alle pagine di una Bibbia durante l'Angelus del Papa.

ANGELUS (PAPA BENEDETTO XVI°) DOMENICA 23 OTTOBRE 2011 - ROMA: Un uomo e' salito sul colonnato di San Pietro e, scavalcando la balaustra, ha dato fuoco alle pagine di una Bibbia durante l'Angelus del Papa.
L'uomo è un rumeno che ha precedenti analoghi in altre città. Lo riferisce la sala stampa vaticana in base alle prime informazioni disponibili. L'uomo, presumibilmente uno squilibrato, è rimasto sul cornicione per circa mezz'ora, senza comunque minacciare di buttarsi ma bruciando pagine di un libro: poi gli agenti della Gendarmeria sono riusciti a fargli risalire la balaustra. E' stato quindi fermato per accertamenti.
Poco prima era salito anche un cardinale sulla balaustra per cercare di convincere l'uomo a desistere dalla sua azione. Indagini sono in corso per accertare come lo straniero possa essere salito fin lì.
Fonte: http://www.gazzettadelsud.it

Benedict XVI: Assisi a meeting for peace...



Christians work for peace, pray for peace and even suffer martyrdom for peace to proclaim the Kingdom of God said Benedict XVI Wednesday during the Liturgy of the Word in preparation for the pilgrimage of leaders of the world's religions to Assisi on Thursday. The statue of St. Paul in front of St. Peter's Basilica, the Pope said, holds a sword in his hand not because he was a great leader, but because he was put to death by the sword. The sword of the conqueror does not build peace but the sword of the sufferer who knows how to gift his life. We ask the Lord, the Pope said, that the meeting in Assisi might favour dialogue between people from different religions, and bring a ray of light to illuminate...

Attentat Trump




Saif Gheddafi, il figlio del defunto rais, pronto a consegnarsi alla Corte dell’Aia...



http://it.euronews.net/ Considerato un riformista liberale, poi diventato un combattente fino all'ultimo a fianco del padre Muhammar Gheddafi, Saif al Islam è ora pronto a entrare in un carcere olandese, consegnandosi al tribunale penale internazionale dell'Aja da cui è ricercato per crimini di guerra. La notizia, diffusa dal Consiglio nazionale transitorio libico, non è confermata dal Tpi.
 
LIBIA (TRIPOLI) - Consegnarsi alla Corte penale internazionale, che lo annovera fra i suoi ricercati. È l'obiettivo di Saif al Islam Gheddafi, figlio dell'ex raìs di Libia ucciso dai ribelli dopo la caduta del regime. Ed è il paradosso del nuovo corso nel Paese che si è liberato del dittatore e dello strapotere della sua famiglia. Il figlio del tiranno, il cui regime non aveva mai riconosciuto il tribunale, oggi chiede invece di consegnarsi per evitare la fine del padre Muammar. La Cpi - riferisce il procuratore del tribunale dell'Aia, Luis Moreno-Ocampo - è in contatto indiretto con Saif. Il figlio di Gheddafi «dice di essere innocente e che proverà la sua non colpevolezza. Stiamo intrattenendo conversazioni informali per vedere se ha intenzione di consegnarsi alla Corte. Sappiamo che può contare anche su un'opzione diversa perch´ sembra che un gruppo di mercenari voglia scortarlo in un altro Paese, probabilmente nello Zimbabwe», ha proseguito il procuratore, aggiungendo che i soldati potrebbero provenire dal Sudafrica. Il figlio del colonnello, considerato in passato il suo erede politico, avrebbe chiesto chiarimenti sul suo futuro nel caso venisse assolto dalla Corte dell'Aia. Moreno-Ocampo gli ha spiegato con chiarezza che potrà chiedere ai giudici di mandarlo in un Paese diverso dalla Libia.
Se Saif procedesse nel tentativo di essere accolto da uno Stato africano che non fa parte dello Statuto di Roma, l'ufficio del procuratore della Cpi ha fatto sapere che valuterà anche «la possibilità di intercettare velivoli nello spazio aereo per procedere ad un arresto». Ocampo ha assicurato che la Cpi «raddoppierà i suoi sforzi» perch´ siano eseguiti gli arresti non solo di Saif Al-Islam, ma anche dell'ex capo dei servizi segreti libici Abdallah Al-Senoussi, anche lui ricercato (e finora sfuggito) dalla giustizia internazionale. 
 
Fonte: http://www.ilgiornale.it

Gheddafi scrisse spesso a Berlusconi durante gli 8 mesi di conflitto in Libia! L'ultimo messaggio è del 5 Agosto 2011: «Ferma le bombe!» - Le salme del rais e del figlio sepolte segretamente nel deserto Libico!


ROMA (ITALIA) - «Caro Silvio, ferma i bombardamenti!». Lo scoop è del settimanale francese Paris Match: si tratterebbe, secondo il giornale, dell'ultimo messaggio inviato in Occidente da Muammar Gheddafi. E il destinatario sarebbe proprio il leader italiano Silvio Berlusconi. La lettera risale al 5 agosto, quando le sorti della guerra in Libia non erano ancora state decise dalla presa di Tripoli. Ma il governo lealista era in grande difficoltà. La lettera fu inviata al premier italiano «attraverso i tuoi connazionali che sono venuti qui per sostenere la nostra causa». Secondo il periodico francese i latori del messaggio sarebbero stati Alessandro Londero e sua moglie Yvonne di Vito, responsabili della Hostessweb, l'agenzia di ragazze che animarono le ultime visite del colonnello in Italia.
IL MESSAGGIO - Nonostante le pubbliche minacce all'Italia, privatamente il rais esprime sentimenti di amicizia per l'amico che solo qualche mese prima l'aveva accolto con tutti gli onori a Roma. Si dice sorpreso «per l'atteggiamento di un amico con cui avevo sottoscritto un trattato di amicizia reciproca tra i nostri popoli». Ma non rimprovera il Cavaliere: «Non ti biasimo per ciò di cui non sei responsabile, perché so bene che non eri favorevole ad un'azione nefasta che non onora né te né il popolo italiano!». Quindi la speranza «di poter ancora far marcia indietro!». E l'appello: «Ferma il bombardamento che uccide i miei fratelli libici. Parla con i tuoi alleati per pervenire ad una soluzione che garantisca il mio popolo da questa aggressione!». Infine la promessa: «Stai certo che sia io che il mio popolo siamo disposti a dimenticare e a voltare pagina!».
LA SEPOLTURA - Intanto, la salma di Gheddafi e del figlio Mutassim sono state portate via dalla cella frigorifera del mercato di Misurata. Secondo fonti del Cnt, saranno seppellite all'alba di martedì in un luogo segreto. Con loro ci sarà un religioso per assicurare il rito funebre secondo i precetti islamici. La decisione è stata presa perché non è stato raggiunto alcun accordo con la tribù Qaddafiya del Colonnello sulla consegna del corpo.
 
Fonte: http://www.corriere.it

giovedì 27 ottobre 2011

Le 16 cose che i cittadini Libici forse nella nuova Libia non rivedranno e non avranno mai più! Le grandiose conquiste sociali di Gheddafi e del suo Regime a favore e per il benessere di tutto il popolo Libico, rischiano oggi di essere cancellate dal nuovo Governo del CNT facile preda delle speculazioni economiche delle potenze occidentali, in primis della Francia! Le diseguaglianze sociali che nasceranno dalla nuova società, la quale sarà edificata sul modello Capitalista Francese e Anglo-Americano, sono più che un ipotesi infondata e porteranno nuove povertà e nuove miserie in uno Stato Libico già lacerato e semi-distrutto da 8 mesi di guerra civile! La mafia internazionale si insinuerà all'interno della società Libica, il Capitalismo produrrà nuovi e potentissimi ricchi ma anche decine di migliaia di nuovi poveri! La miseria sotto Gheddafi in Libia era stata quasi debellata e comunque era tenuta a bada! Oggi, modellando la società sullo stampo del Capitalismo occidentale, sappiamo già ciò che potrebbe succedere nelle città "liberate" della nuova Libia Islamica! Questo è il prodotto di 8 mesi di guerra vergognosa scatenata solo per il petrolio...


16 cose che i libici non rivedranno mai più!


1 – Non vi è alcuna bolletta elettrica in Libia; l’elettricità è gratuita per tutti i cittadini.

2 – Non vi è alcun interesse sui prestiti, le banche in Libia sono di proprietà dello Stato e i prestiti concessi a tutti i suoi cittadini hanno, a norma di legge, lo zero (0%) per cento di interesse.

3 – Avere una casa è considerato un diritto umano in Libia.

4 – Tutti i novelli sposi in Libia ricevono 60 mila dinari (US $ 50.000 dollari Americani) da parte del governo per acquistare i loro primo appartamento contribuendo così all’avvio della famiglia.

5 – Istruzione e cure mediche sono gratuite in Libia. Prima di Gheddafi solo il 25% per cento dei libici erano alfabetizzati. Oggi, la cifra è dell’ 83% per cento.

6 – Se un libico volesse intraprendere una carriera agricola, riceverebbe terreni agricoli, una casa in campagna, attrezzature, sementi e bestiame per avviare la propria attività, il tutto gratuitamente.

7 – Se i libici non fossero riusciti a trovare il sistema medico o scolastico di cui avessero avuto bisogno (in Libia), ci sarebbero stati dei fondi governativi per andare all’estero e non solo, avrebbero ottenuto mensilmente US $ 2.300 /al mese per indennità di alloggio e auto.

8 – Se un libico compra una macchina, il governo sovvenziona il 50% per cento del prezzo.

9 – Il prezzo del petrolio in Libia è di $ 0,14 per litro.

10 – La Libia non ha un debito estero e le sue riserve monetari sono pari a $ 150 miliardi (ora congelate).

11 – Se un libico non è in grado di trovare lavoro dopo la laurea lo stato paga l’equivalente dello stipendio medio per la professione. (Ciò vale anche per le professioni per cui non serve una laurea!)

12 – Una parte degli introiti derivanti dalla vendita del petrolio libico viene accreditato direttamente sui conti bancari di tutti i cittadini libici.

13 – Una madre che dà alla luce un bambino riceve $ 5.000 dollari USA.

14 – 40 pagnotte di pane in Libia costano $ 0,15.

15 – Il 25% per cento dei libici è laureato.

16 – Gheddafi rese possibile il più grande progetto mai sperimentato al mondo di irrigazione, conosciuto come il Great Manmade River Project al fine di rendere disponibile più facilmente l’acqua nella regione desertica.

Dalla Rivoluzione Culturale al Libro Verde: Onore al Colonnello Gheddafi che ha saputo emancipare un popolo, liberando le donne Libiche dalla schiavitù del fonfamentalismo Islamico, che oggi purtroppo con il nuovo Governo del CNT ritorna in auge...con Gheddafi la Libia aveva il reddito procapite netto più alto di tutto il continente Africano! Oggi la società Libica rischia di scivolare in mano agli speculatori, alla mafia e allo sfruttamento delle risorse energetiche, oggi più che mai il suo futuro è incerto, l'anarchia e il caos dopo l'ordine sociale di Gheddafi è alle porte!


Sopra, il video che riproduce tutti i francobolli della Libia,
stampati e prodotti nei 42 anni di Governo di Gheddafi, 
addio Colonnello, onore a te e riposa in pace...

 

Libro verde (Libia)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Se hai problemi nella visualizzazione dei caratteri, clicca qui.
Libro verde
Titolo originale الكتاب الاخضر
Green book.jpg
Edizione inglese e russa
Autore Mu'ammar Gheddafi
1ª ed. originale 1975
Genere Politico
Lingua originale arabo

Il Libro verde (arabo: الكتاب الاخضر al-Kitāb al-Aḫḍar) è un testo pubblicato in lingua araba nel 1975 da Muammar Gheddafi, il titolo prende ispirazione dal Libretto rosso o Citazioni dalle Opere del presidente Mao Zedong di Mao Zedong uscito nel 1966.
Nel testo Gheddafi espone in maniera succinta la sua visione della democrazia e dell'economia. Rigettando l'insieme dei principi della democrazia liberale, auspica una forma di democrazia diretta basata sui comitati popolari.
Il libro è diviso nelle seguenti partizioni:
  • Parte politica: l'autorità del popolo
  • Parte economica: il socialismo
  • Basi sociali della terza teoria universale
Gheddafi nel testo accusa i sistemi antecedenti di non essere democratici, poiché in questi sistemi al popolo viene concesso solo di eleggere i loro rappresentanti. Questi rimangono distanti e indipendenti nel loro agire; di qui, Gheddafi asserisce che non vi è diretto influsso del popolo sul sistema politico né della democrazia né del comunismo. Quindi fa una proposta di sistema: la partecipazione del popolo al processo politico deve essere assicurato attraverso gli strumenti del "Congresso popolare" e dei "Comitati popolari".
Gheddafi definì la sua come la "Terza teoria universale", che si proponeva come alternativa al capitalismo e al comunismo, nel solco del socialismo arabo. Negli anni successivi, i principi del libro verde saranno messi in pratica nell'organizzazione della Jamāhīriyya libica. Tuttavia Gheddafi fu largamente accusato di usare il concetto di "comitato popolare" come alibi per una politica autocratica e repressiva[senza fonte].
Il testo venne pubblicato in un'edizione bilingue (inglese-arabo) nel 1976 da Brian e Martin O'Keeffe; l'edizione tedesca venne pubblicata nel 1988.

Indice

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Capitoli [modifica]

  1. Lo strumento di governo
  2. I parlamenti
  3. Il partito
  4. La classe
  5. Il referendum
  6. I Congressi Popolari e i Comitati Popolari
  7. La legge della società
  8. Base economica della Terza teoria universale
  9. Base sociale della Terza teoria universale
  10. La famiglia
  11. La tribù
  12. La donna
  13. Le minoranze
  14. I neri
  15. L'istruzione
  16. La musica e le arti
  17. Lo sport, l'equitazione e gli spettacoli

Voci correlate [modifica]

Altri progetti [modifica]

Collegamenti esterni [modifica]

Gheddafi: Riassunto dei 42 anni di potere e di Governo in Libia...la vita del Colonnello in pillole!


  
Sopra, il video dell'arrivo di Gheddafi in Italia...


(LIBIA) - TRIPOLI - Mu’ammar Gheddafi è nato a Sirte nel 1942, quando la città faceva parte della provincia italiana di Misurata. L’ex dittatore libico ha frequentato fino ai 19 anni la scuola coranica della sua città natale. In quegli anni viene in contatto con le idee dell’allora presidente egiziano Gamal Abd el-Nasser.
A 26 anni si iscrive all’accademia militare di Bengasi. Dopo un periodo in Gran Bretagna diventa capitano a 27 anni. Il 26 agosto 1969 è protagonista di un colpo di stato che destituisce il re Sayyd Hasan I, da pochi giorni succeduto a Idris I. La critica alla monarchia libica era di essere troppo servile nei confronti dell’Europa. Il regime instaurato in Libia si trasforma in una dittatura. Gheddafi ha cercato di coniugare il panarabismo con la socialdemocrazia. Tuttavia al regime “democratico” della Libia mancavano paletti fondamentali come il multipartitismo. Nei confronti degli italiani presenti in Libia Gheddafi, negli anni ’70, adotta una linea dura: nel 1970 vengono confiscati tutti i beni agli italiani presenti sul territorio. La politica estera di Gheddafi negli anni ’70 e ’80 è anti-israeliana e anti-americana: il leader libico supporta l’OLP di Arafat e l’IRA irlandese. Nel 1988 ha luogo la strage di Lockerbie, a proposito della quale nel 2011 l’ex ministro al-Jalil ha rivelato le responsabilità di Gheddafi. Dal 1988 la Libia è sotto un pesante embargo. Gli anni 2000 vedono un riavvicinamento tra Gheddafi e gli Usa e iniziative di distensione nei confronti dell’Italia. Nel febbraio del 2011 inizia la guerra civile libica che porterà alla morte del dittatore.


(LIBIA) - MISURATA - Sepolti in un luogo segreto con l’assistenza di un religioso. Muammar Gheddafi e il figlio Mutasim sono stati seppelliti in un luogo segreto con l’assistenza di un religioso.
A renderlo noto, fonti del Cnt, spiegando che con la tribù Qaddafiya, a cui apparteneva il Colonnello, non è stato raggiunto un accordo. Inizialmente i cadaveri erano stati tenuti in una cella frigorifera in un vecchio mercato di Misurata per essere mostrati alla gente.
Oggi, la sepoltura in segreto: la scelta è stata fatta dai ribelli per evitare che la tomba del raìs divenga meta di pellegrinaggio o venga fatto oggetto di vandalismi. Nel suo testamento Gheddafi aveva chiesto di esser sepolto a Sirte, ma non è dato sapere se quello sarà il luogo del suo riposo eterno.

lunedì 24 ottobre 2011

La Libia inguaita, dalla padella alla brace: Jalil proclama che la "Sharia" Islamica è la nuova Legge! Come si sospettava da tempo, come già io stesso ho sempre sostenuto su questo blog, in Libia gli estremisti Islamici di Al-Qaeda che hanno armato e guidato i ribelli nella guerra al regime di Gheddafi, hanno fatto sapere che nella nuova Libia liberata, la "Sharia" sarà la nuova legge! La "Sharia" non è altro che un complesso di norme Religiose, Giuridiche e Sociali direttamente fondate sulla dottrina Coranica che prende il nome appunto di Sharia. In quest'ultima convivono regole Teologiche, Morali, Rituali insieme a quelle che noi chiameremmo norme di Diritto Privato, affiancate da norme Fiscali, Penali, Processuali e di Diritto Bellico! "Sharia" significa, alla lettera, "la via da seguire" ma si può anche tradurre come "Legge Divina!" Dunque la Nuova Libia liberata si trasformerà in uno Stato in tutto e per tutto molto simile all'Iran, Afghanistan, Pakistan e a molte altre Repubbliche Islamiche in cui a dettare legge è solo il Corano!


Sopra, gheddafi gioca a scacchi nei primi giorni di guerra con il famoso campione russo!

Il Cnt: «Il nostro Paese ora è libero!» 

Jalil: «Rafforzeremo la Sharia!»

LIBIA (BENGASI) - La nuova Libia non nasce sotto i migliori auspici. Prima le brutalità assortite vissute negli ultimi mesi, tra gli eccidi compiuti da Gheddafi e le umiliazioni inflitte da vivo e da morto all'ex Raìs, e ora l'anuncio del leader del Consiglio nazionale di transizione (Cnt), Abdel Jalil, di uno stato disegnato sui contorni della Sharia, la legge islamica. Davanti a migliaia di persone riunitesi domenica a Bengasi, per la proclamazione della fine del regime e della liberazione, Jalil si è inginocchiato in preghiera dopo aver promesso che la legge islamica sarà rafforzata. Perché la Libia non sarà più un paese soltanto arabo, ma musulmano, "pertanto ogni legge che contraddica i principi dell'Islam non avrà valore". Per esempio, "la legge sul divorzio e sul matrimonio (Gheddafi proibiva la poligamia e autorizzava il divorzio, ndr), è contraria alla Sharia e non è più in vigore". E ancora, "cercheremo soprattutto di istituire banche islamiche che in futuro vieteranno l'usura, secondo la tradizione islamica".

Rivoluzione violenta - Dopo aver ringraziato Lega Araba, Nazioni Unite e Unione europea per l'aiuto e il supporto dato nel conflitto, ha spiegato che "la rivoluzione è iniziata come pacifica, per poi divenire violenta". Per pacificare una nazione divisa, Jalil ha chiesto alla folla "perdono, tolleranza e riconciliazione" e ha invocato "il rispetto della legge", assicurando comunque che "stiamo organizzando la sicurezza nazionale e un esercito nazionale che proteggerà i confini e la nazione". E' una condizione necessaria per impedire che gli otto mesi che separano Tripoli dalle elezioni non diventino un altro bagno di sangue.

Fonte: http://www.libero-news.it

Gli ultimi avvenimenti

Jalil: «Rafforzeremo la Sharia»
Il numero uno del Consiglio di transizione libico, Mustafa Abdel Jalil, si è inginocchiato oggi in preghiera subito dopo avere presenziato alla cerimonia di proclamazione della liberazione della Libia, che si è tenuta a Bengasi. Jalil ha promesso che la legge islamica sarà rafforzata. «Come nazione musulmana la sharia è alla base della nostra legislazione, pertanto ogni legge che contraddica i principi dell’Islam non avrà valore», ha detto. Jalil ha poi ringraziato le Lega Araba, le Nazioni Unite e l’Unione europea per l’aiuto e il supporto dato nel conflitto e che ha portato alla morte di Muammar Gheddafi. «Tutti i martiri, i civili e l’esercito hanno atteso questo momento. Adesso si trovano nel migliore dei posti, il paradiso eterno». Davanti a decine di migliaia di libici che hanno riempito una delle piazze principali di Bengasi in occasione della festa odierna, il presidente del Cnt ha concluso affermando che «la rivoluzione è iniziata come pacifica, per poi divenire violenta».
«Il nostro Paese è libero»
«Dichiariamo al mondo intero che abbiamo liberato il nostro Paese, con le sue città, i suoi villaggi, le nostre più alte montagne, i deserti e i cieli», ha dichiarato un ufficiale libico alla piazza gremita di persone osannanti. Al suo fianco c’è il presidente del Cnt, Abdel Jalil.Il vicepresidente del Conisglio nazionale di transizione libico, Abdul Hafiz Ghoga, ha detto a decine di migliaia di libici radunati in piazza a Bengasi: «Alzate in alto le vostre teste. Siete libici liberi ... liberi dal giogo di Gheddafi». La cerimonia si è svolta tre giorni dopo la morte del Colonnello.
Iniziata la cerimonia per la liberazione
È cominciata a Bengasi, la città portuale da dove otto mesi fa è cominciata la rivolta contro il colonnello Muammar Gheddafi, la cerimonia di proclamazione della liberazione della Libia.
Il leader del Consiglio nazionale di transizione (Cnt), Abdel Jalil, è arrivato nella piazza della città portuale di Bengasi dove migliaia di persone attendono la dichiarazione della liberazione del Paese.
 
Un colpo in pancia, uno in testa

Uno dei medici che hanno assistito all’autopsia compiuta la notte scorsa sul corpo di Muammar Gheddafi ha riferito alla Reuters che due proiettilo sono stati trovati nel cadavere, uno in testa, l’altro nell’addome. «Ci sono varie ferite - ha detto la fonte - C’è una pallottola nell’addome e ce n’è una nel cervello». In precedenza un altro dottore aveva detto che Gheddafi era ucciso a causa di una ferita d’arma da fuoco.
L’autopsia
A causare la morte di Muammar Gheddafi è stata una ferita d’arma da fuoco. Lo ha detto uno dei medici che ha compiuto l’autopsia. «Ci sono ancora diversi procedure da seguire. Dobbiamo passare tutta la documentazione al magistrato di turno. Allora ogni cosa diventerà di dominio pubblico e nulla sarà nascosto», ha aggiunto un medico che ha condotto l’autopsia sul corpo di Muammar Gheddafi. L’esame è stato eseguito questa mattina nell’obitorio della città di Misurata, a circa 200 km a est di Tripoli. Ufficiali locali hanno annunciato che il corpo del Colonnello sarà riportato nella cella frigorifera di una vecchia macelleria. Un portavoce del Consiglio militare di Misurata, Fathi Bachaga, ha confermato che l’esame è stato condotto in mattinata, anche se non era prevista un’autopsia sul corpo di Gheddafi, ma si è eseguita dopo le richieste di Tripoli. Il giudice incaricato di supervisionare l’autopsia ha fatto sapere che «non essendoci alcun rapporto scritto dell’esame, non si conoscono ancora la cause della morte di Gheddafi». 
 
La vicenda

Non ha ancora avuto sepoltura il corpo di Muammar Gheddafi, esposto accanto al figlio Mutassin
alle foto ricordo di centinaia di libici di Misurata. E ancora il Cnt (Consiglio nazionale di transizione) non ha dichiarato ufficialmente «la liberazione della Libia» che è attesa per oggi e dovrebbe preludere alla formazione di un governo di transizione `vero´ in grado di preparare, tra otto mesi, le elezioni.
Situazioni in sospeso, mentre resta misteriosa la sorte di Saif al Islam, il figlio dato per morto, ferito, nascosto nel deserto o fuggito in Niger, a seconda del momento o delle fonti. Ieri gli appartenenti alla sua tribù lo hanno nominato successore del padre «nella guerra di liberazione» contro «quelli che hanno fatto la rivoluzione con la Nato».
E si sono rifiutati di riconoscere la legittimità del Cnt. Per il Consiglio ha parlato il premier Mahmoud Jibril, in Giordania per partecipare Forum economico mondiale. Ha detto di avere intenzione di dimettersi dall’attuale incarico e ha rivolto un monito sulla ricostruzione: «Non sarà un compito facile. È come la `Mission Impossible´ del film di Tom Cruise ... Si devono ripristinare stabilità e ordine e quindi, come prima cosa, si devono togliere le armi dalle strade e dalle mani» dei tanti, troppi, che ne sono entrati in possesso in questi otto mesi di guerra.
«Bisognerà - ha sottolineato - prendere decisioni basate sulle regole economiche e non sulla politica». Un modo per dire che un Paese tradizionalmente diviso e complesso come la Libia, senza il Colonnello sarà comunque obbligato all’unità se vorrà risollevarsi economicamente e portare prosperità alla propria gente. E non solo alle multinazionali straniere che si affacciano a chiedere `compensi´ per il loro intervento militare a sostegno della rivoluzione.
Intanto comunque, il cadavere martoriato di Gheddafi è rimasto al centro delle cronache televisive. A centinaia hanno continuato a passargli davanti e l’hanno fotografato con i cellulari branditi come armi, in fila anche i bambini con i padri e nonni, quasi nessuna donna. Ieri - quando ormai una molteplicità di video aveva dimostrato che era stato preso vivo - era stato detto che un medico gli aveva fatto l’autopsia stabilendo che era stato ucciso da un colpo d’arma da fuoco alla tempia; stamane un ufficiale del consiglio militare a Misurata ha garantito che «nessuno aprirà il corpo» del Colonnello; ma ieri sera una fonte anonima ha assicurato alla Bbc che l’autopsia è stata fatta.
Nessun dettaglio, ma un’informazione: il cadavere sarà restituito «ai parenti». Alcune fonti ritengono però che sia più probabile una `sepoltura segreta´, forse addirittura in mare come Osama bin Laden, in modo da non creare un luogo che potrebbe diventare una sorta di mausoleo.
La stessa sorte potrebbe essere riservata al cadavere di Mutassin, trasferito nella stessa cella frigorifera del padre: anche lui, d’altra parte, era stato catturato vivo (a Sirte, pare) ed era poi stato ammazzato a sangue freddo con un colpo d’arma da fuoco alla gola. Uccisioni che non sono d’aiuto alla necessaria «riconciliazione» e sulle quali - dopo l’Onu, Amnesty International e la moglie Saphia - anche un esponente del Cnt oggi ha chiesto venga aperta un’inchiesta. Ulteriore dimostrazione di dissidi interni all’attuale dirigenza del paese. 
Saphia Gheddafi, riparata da tempo in Algeria con i figli Mohammad e Hannibal e con la figlia Aisha, proprio con quest’ultima (e, presumibilmente con la nipotina nata in Algeria) sarebbe partita per un Paese del Golfo. Paese non meglio individuato ma che, secondo fonti di stampa, non avrebbe voluto accogliere i figli maschi del rais, gli unici due certamente in vita insieme a Saadi, l’ex calciatore riparato in Niger con una parte del `tesoro´ di famiglia.

Fonte: http://www.ilsecoloxix.it/

ITALIA-CINA

ITALIA-CINA
PER L'ALLEANZA, LA COOPERAZIONE, L'AMICIZIA E LA COLLABORAZIONE TRA' LA REPUBBLICA ITALIANA E LA REPUBBLICA POPOLARE CINESE!!!