C’è un pizzico di Corea del Nord in più su Internet. Nella versione presentata, raccontata e controllata dal regime. Dal 10 gennaio, è infatti disponibile online l’edizione internazionale del Rodong Sinmun, il principale quotidiano di Pyongyang, organo ufficiale del Partito dei Lavoratori, che da oltre sessant’anni governa il paese. Caratterizzato da una grafica a dir poco spartana, che sembra uscita fuori dalla Internet di fine anni ‘90, e da un aggiornamento assai più tranquillo rispetto ai ritmi concitati della comunicazione contemporanea, il sito è scritto in inglese e presenta una struttura tanto rigida quanto semplificata. Tutte le notizie sono suddivise in appena quattro sezioni. L’apertura è affidata alle Attività del leader supremo, quindi si passa al capitolo In DPRK (gli interni), alla sezione Inter-Korean (lo spazio dedicato ai rapporti, assai problematici, con la confinante Corea del Sud), per chiudere con International (gli esteri). Questa mattina, 17 gennaio 2012, i tre articoli d'apertura riportavano orgogliosamente il nome di Kim Jong Un, il giovane leader succeduto poche settimane fa al padre Kim Jong-Il. Veniva mostrato in visita a un cantiere e in posa assieme a 300 soldati della divisione blindata dell’esercito, in una di quelle immagini ad alto impatto coreografico tanto care al regime di Pyongyang. La propaganda proseguiva con gli articoli relativi agli interni, tutti impegnati a celebrare i progressi del paese in campo industriale e scientifico, e si faceva infuocata nella sezione dedicata ai rapporti con i vicini sudcoreani, presentati come folli, fascisti e anche un po’ depressi (il trafiletto “Present Reality in South Korea” ricordava come la Corea del Sud abbia il più alto tasso di suicidi al mondo). Negli esteri, infine, affianco a qualche considerazione sugli Stati Uniti (“il regno del crimine”), “Rodong Sinmun” riportava l’elenco dei complimenti e degli auguri ricevuti da Kim Jong Un per il nuovo anno e per la successione alla guida del paese: dal presidente della Mongolia, da quello della Guinea e persino da Bashar Al-Assad, capo della Siria in fiamme. “Per conto del popolo siriano e da parte mia”, scriveva Bashar Al-Assad il 10 gennaio, “invio calorose congratulazioni a Sua Eccellenza per l’assunzione del comando supremo dell’Esercito del Popolo Coreano (…). La prego di accettare i miei migliori auguri di buona salute e felicità, oltre a quelli per il progresso e la prosperità del popolo coreano sotto la sua saggia leadership”. Il "Rodong Sinmun" non ha sezioni su sport, spettacoli o cultura (campi toccati marginalmente negli articoli di cronaca interna e sulle “attività del leader supremo”). Non mancano invece gli editoriali. Quello del 1° gennaio si intitola: “Glorify This Year 2012 As a Year of Proud Victory, a Year When an Era of Prosperity is Unfolding, True to the Instructions of the Great General Kim Jong Il”. Nonostante la gran parte dei suoi contenuti riguardi la penisola coreana, il sito non è praticamente accessibile ai cittadini che vi abitano. Non a quelli del Nord, per i quali la connessione a Internet rimane un’utopia. E nemmeno a quelli del Sud, dove il "Rodong Sinmun" è stato censurato poche ore dopo la sua apparizione online, seguendo una legge di sicurezza nazionale che vieta la diffusione a Seoul dei siti nordcoreani. Il mezzo è insomma pensato per il pubblico internazionale e segna un piccolo passo nel titubante avvicinamento di Pyongyang ai moderni strumenti di comunicazione. Un paio d’anni fa apparvero alcuni account (non ufficiali) su Twitter e YouTube, mentre da tempo è attivo il sito inglese della Korean Central News Agency, l’agenzia di stampa nazionale, dove in questi giorni campeggia sulla homepage lo spartito di un brano intitolato “Kim Jong-Il è immortale come il sole”. Fonte: http://www.lastampa.it | |
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sabato 21 gennaio 2012
기록영화 위대한 령도의 빛나는 력사 - La Corea del Nord assaggia il Web: online (in inglese) il quotidiano del regime...
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