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venerdì 13 gennaio 2012

IL CASO DEGLI “SCONTRI” POLITICI NELL’«AREA» DELLE DESTRE ITALIANE: PROPORRE UN PATTO DI NON BELLIGERANZA LA SOLUZIONE?


 



In questi giorni, chi frequenta abitualmente blog, forum e facebook, avrà certamente notato all’interno dei social-network riconducibili alla destra ed estrema destra, quante diaspore incontenibili siano state avviate e quanti litigi assurdi siano venuti fuori, con tanto di insulti, accuse e recriminazioni reciproche fra vari esponenti e simpatizzanti (o presunti tali) dei vari gruppi d’area. In particolar modo il tutto sarebbe partito dalla vicenda delle celebrazioni del 7 gennaio per i martiri di Acca Larentia. Ovunque si sono letti commenti al limite dell’assurdo e della decenza, miriade di insulti, scambio rovente di accuse, denigrazioni, sbeffeggiamenti, offese anche personali, tanto che tutto questo non è passato inosservato neppure al circuito mediatico nazionale (ad esempio Il Fatto Quotidiano né ha dato ampio spazio, a modo suo ovviamente).
Dietro l’anonimato di una tastiera o mascherati da nickname fantasiosi, individui non inquadrabili si sono cimentati nella guerra tra bande, di fatto seminando odio, divisioni e zizzania all’interno di una comunità politica già profondamente divisa da lunghi anni di diaspore ed incomprensioni reciproche.
In realtà pare che nessun vero esponente, militante o simpatizzante di questo o quel movimento abbia preso parte a questo gioco al massacro, salvo qualcuno che in buonafede leggendo certe aberrazioni si è sentito chiamato in causa ed ha comprensibilmente voluto difendere il proprio gruppo di appartenenza, alcuni forse calcando un po’ troppo la mano sulla tastiera e cadendo di fatto nella trappola e nelle provocazioni di chi ad arte voleva e vuole tenere diviso questo ambiente, facendoci precipitare in questo vortice senza uscita, in questo Punto di non ritorno (per dirla con le parole di una famosa canzone di Morsello).
Come è più plausibile, sembrerebbe invece che dietro tutto questo ci siano i soliti elargitori di odio facenti parte dell’estrema sinistra che, approfittando delle incomprensioni e della guerra che da anni imperversa dentro l’estrema destra, abbiano voluto cogliere l’occasione per seminare il germe della discordia e contribuire a dividere un ambiente già di per se litigioso, ma che dopo anni si stava ricompattando per l’occasione della ricorrenza del 7 gennaio dei martiri di Acca Larentia. Cosa questa che ha spaventato non poco gli antifascisti da un lato (sempre più deboli sotto ogni piano strategico) e lo stesso Sistema che invece necessita di proseguire con la classica strategia proveniente dall’Antica Roma secondo cui può sopravvivere e mantenersi intatto soltanto applicando il metodo: “Dividi et Impera!”
A questo punto sarebbe opportuno fare chiarezza e lanciare un messaggio forte e chiaro a tutti i naviganti, siano essi amici, finti amici, nemici o personaggi non inquadrabili.
Ma per farlo, per prendere effettivamente e ufficialmente le distanze da certi atteggiamenti che immagino nessuno di noi veramente vuole, per dimostrare la propria estraneità a quanto avvenuto in questi giorni sul web, sarebbe opportuno organizzare un incontro chiarificatore sul tema, che porti i principali esponenti d’area, da Fiore a Iannone, da Romagnoli a tutti gli altri leader delle più svariate sigle, a firmare una sorta di PATTO DI NON BELLIGERANZA, ad esprimere pubblicamente e magari siglare con una stretta di mano la volontà di prendere le distanze da questi atteggiamenti, all’ordinare ai rispettivi militanti e simpatizzanti di rimanere fuori da queste logiche, in sostanza al chiaro rifiuto di prestarsi a guerre fratricide interne a quest’area, e seppur ognuno diretto per la propria strada e con le proprie posizioni e diversità, si intenda almeno non pestarsi i piedi a vicenda. Se poi in futuro possano esserci anche delle occasioni per fare fronte comune, come poteva essere il ricordo di Acca Larentia, o come potrà esserlo ad esempio quello per Sergio Ramelli o per i fratelli Mattei, o per iniziative più concrete come la lotta contro Equitalia o per la sovranità monetaria e nazionale, penso che tutti i principali leader dovranno saper mettere da parte antipatie e recriminazioni reciproche, almeno per queste occasioni. Si badi bene, qui non sto chiedendo nessuna unità d’area, considerato che questo ormai è un tema superato ed un’utopia bella e buona. Semplicemente chiedo si maturi almeno sul piano del rispetto reciproco e di non farsi più un’inutile e dannosa guerra, che non giova a nessuno di noi, ma solo ai nostri avversari. Ritengo sia interesse comune in questo momento sospendere ogni sorta di spirito di rivalsa, ogni dura contrapposizione interna, qualsiasi lite anche quelle più strettamente personali. I nostri nemici non solo ci vogliono divisi, ma è in atto una strategia stile anni di piombo per annientarci politicamente, giuridicamente ed anche fisicamente. Forse questa cosa non è ancora chiara a tutti e per questo faccio appello ai leader perché avendo la responsabilità di guidare ed influenzare le proprie schiere, diano segnali forti ed inequivocabili. Ma perché questi segnali siano chiari e giungano a destinazione, bisogna che i principali leader d’area trovino la forza di mettere da parte l’orgoglio personale, le rivalse e le rispettive antipatie, giungendo responsabilmente ad intraprendere un’iniziativa volta semplicemente a firmare questo patto di non belligeranza. Il segnale che ne conseguirebbe sarebbe davvero efficace e porrebbe fine a troppe logoranti diaspore, fermando soprattutto chi da anni internamente o esternamente vuole minare e distruggere l’intera comunità militante cui tutti apparteniamo. Specie in questo delicatissimo momento della scena politica nazionale. Possiamo almeno giungere a questo patto di reciproco rispetto? Non credo sia chiedere troppo…. Attendiamo fiduciosi risposte concrete.




Michelangelo Turrini

Fonte: http://www.atuttadestra.net

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