In Serbia il partito comunista riparte dalla famiglia del maresciallo Tito. Josip Joshka Broz, nipote del dittatore della ex Jugoslavia, annuncia la nascita partito ambizioso e nuovo di zecca. Tra gli obiettivi indicati da Broz: restituire alla popolazione la propria dignità, ripristinare il sistema di valori esistente nella ex Jugoslavia, rafforzare i contatti socio-economici tra i Paesi della vecchia Federazione, collaborare con l’Unione europea.
Il nipote di Tito ha consegnato alle autorità competenti di Belgrado le 12mila firme necessarie alla registrazione del nuovo partito che – come ha sottolineato lui stesso – ha voluto raccogliere e fondere in un’unica formazione 14 altri piccoli partiti comunisti sparsi in tutto il paese. ”Vogliamo aiutare i giovani a fare i loro studi, i vecchi a curarsi, i pensionati ad avere regolarmente i loro assegni. E per questo vogliamo unire tutte le forze della sinistra”, ha detto il nipote di Tito citato dall’agenzia Beta.
Parlando dinanzi ad alcune decine di membri del nuovo partito, Joshka Broz ha annunciato che il primo appuntamento sarà la partecipazione alle prossime elezioni locali e parlamentari in programma nel 2012. In una intervista all’Ansa lo scorso maggio, in occasione del 30/mo anniversario della morte di Tito (4 maggio 1980), il nipote del maresciallo aveva parlato di una ”nostalgia per Tito in continua crescita” a causa principalmente delle difficili condizioni di vita non solo in Serbia ma anche nelle altre repubbliche della ex Jugoslavia.
Interrogato sulla possibilità di ricreare la vecchia Federazione jugoslava, Joshka Broz ha detto che è necessario a suo avviso intensificare le relazioni economiche e sociali tra i paesi della ex Jugoslavia, anche se – ha osservato – ”le frontiere politiche nella regione non possono più cambiare”. ”Creare una comunità è un progetto che è già stato applicato nell’Unione europea. E’ importante che nella regione esista una certa forma di associazione poiché non possiamo stare gli uni senza gli altri”.
Il nuovo Partito comunista – ha detto Joshka Broz – ”difende la figura e l’opera di Josip Broz Tito, le conquiste della lotta di liberazione nazionale e si batte per la pace tra i popoli”. Al nuovo partito, ha precisato, può aderire chiunque senza distinzione di religione o appartenenza etnica. ”Non ci sono più né partigiani né cetnici, lavoriamo per la riconciliazione del nostro popolo e impegnamoci a costruire una vita migliore”, ha detto il nipote di Tito. Joshka Broz Tito (63 anni), la cui somoglianza col nonno è impressionante, gestisce a Belgrado un ristorante, le cui pareti sono tappezzate di quadri raffiguranti il maresciallo Tito, ma anche altre figure politiche ‘forti’ come Vladimir Putin, Fidel Castro, Hugo Chavez, Aleksandr Lukashenko. Tutti quadri, ha tenuto a sottolineare, di autori rigorosamente comunisti.
Il nipote di Tito ha consegnato alle autorità competenti di Belgrado le 12mila firme necessarie alla registrazione del nuovo partito che – come ha sottolineato lui stesso – ha voluto raccogliere e fondere in un’unica formazione 14 altri piccoli partiti comunisti sparsi in tutto il paese. ”Vogliamo aiutare i giovani a fare i loro studi, i vecchi a curarsi, i pensionati ad avere regolarmente i loro assegni. E per questo vogliamo unire tutte le forze della sinistra”, ha detto il nipote di Tito citato dall’agenzia Beta.
Parlando dinanzi ad alcune decine di membri del nuovo partito, Joshka Broz ha annunciato che il primo appuntamento sarà la partecipazione alle prossime elezioni locali e parlamentari in programma nel 2012. In una intervista all’Ansa lo scorso maggio, in occasione del 30/mo anniversario della morte di Tito (4 maggio 1980), il nipote del maresciallo aveva parlato di una ”nostalgia per Tito in continua crescita” a causa principalmente delle difficili condizioni di vita non solo in Serbia ma anche nelle altre repubbliche della ex Jugoslavia.
Interrogato sulla possibilità di ricreare la vecchia Federazione jugoslava, Joshka Broz ha detto che è necessario a suo avviso intensificare le relazioni economiche e sociali tra i paesi della ex Jugoslavia, anche se – ha osservato – ”le frontiere politiche nella regione non possono più cambiare”. ”Creare una comunità è un progetto che è già stato applicato nell’Unione europea. E’ importante che nella regione esista una certa forma di associazione poiché non possiamo stare gli uni senza gli altri”.
Il nuovo Partito comunista – ha detto Joshka Broz – ”difende la figura e l’opera di Josip Broz Tito, le conquiste della lotta di liberazione nazionale e si batte per la pace tra i popoli”. Al nuovo partito, ha precisato, può aderire chiunque senza distinzione di religione o appartenenza etnica. ”Non ci sono più né partigiani né cetnici, lavoriamo per la riconciliazione del nostro popolo e impegnamoci a costruire una vita migliore”, ha detto il nipote di Tito. Joshka Broz Tito (63 anni), la cui somoglianza col nonno è impressionante, gestisce a Belgrado un ristorante, le cui pareti sono tappezzate di quadri raffiguranti il maresciallo Tito, ma anche altre figure politiche ‘forti’ come Vladimir Putin, Fidel Castro, Hugo Chavez, Aleksandr Lukashenko. Tutti quadri, ha tenuto a sottolineare, di autori rigorosamente comunisti.
6 dicembre 2010 | 17:59
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