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martedì 17 aprile 2012

L'ascesa sospetta del "Trota"! (Renzo Bossi)


La carriera politica del "Trota", come lo stesso Umberto Bossi chiama talvolta il figlio, è stata in qualche modo agevolata? Perquisiti a Milano la casa e l'ufficio dell'assessore regionale Monica Rizzi, coinvolta in una storia di dossier che sarebbero stati confezionati per favorire l'elezione al Consiglio Regionale di Renzo Bossi. Servizio di Gianni Bianco. Tratto dal Tg3 - Andato in onda il 26/07/2011 - http://www.tg3.rai.it

Bancomat umano di Renzo Bossi - Video scandalo dell'autista che ha inchiodato Renzo Bossi e gli affari "sporchi" della Lega Nord...


Video originale girato con il proprio cellulare dall'autista di Renzo Bossi, Alessandro Marmello.

  Fonte: http://www.youtube.com/user/TegaminoChannel?feature=watch 


Internet secondo il "Trota"...(Alias Renzo Bossi, figlio dell'ex-leader della Lega Nord Umberto Bossi!)


L'imbarazzante performance di Renzo Bossi, responsabile media della Lega Nord, al convegno "Vecchia TV vs Nuova TV". Il figlio del Senatur ha mandato un videomessaggio in cui prova a spiegare l'approccio padano ai new media. Nell'imbarazzo generale di platea e relatori...

Fonte: http://www.youtube.com/user/antefattoblog?feature=watch

lunedì 16 aprile 2012

Lega Nord per l'indipendenza della Padania? Un partito da mettere al bando, insieme ai Democristiani...sciogliere i partiti corrotti per rigenerare la Nazione! Lega Nord è un partito politico criminale, liberista, capitalista, sfruttatrice degli ultimi e dei poveri Italiani!!! E' un serio pericolo per la società e l'unità della Patria, è un serio pericolo per la classe sociale piu' debole...

La Guardia di Finanza torna in via Bellerio: "Spariti 600mila euro in oro e diamanti!"

Lunedì, 16 Aprile 2012 - 17:06:00

Francesco Belsito
Dal primo pomeriggio alcuni agenti della Guardia di finanza sono nella sede della Lega in via Bellerio a Milano alla ricerca di documenti amministrativi e contabili nell'ambito dell'indagine che ha coinvolto l'ex tesoriere del Carroccio, Francesco Belsito. In via Bellerio è intanto in corso un vertice a cui partecipano i massimi esponenti del partito.
Diamanti per 400 mila euro sarebbero stati acquistati coi soldi della Lega da Rosi Mauro, Piergiorgio Stiffoni e Francesco Belsito. E' quanto avrebbero accertato gli investigatori. Altri 200 mila euro sarebbero stati invece utilizzati per l'acquisto di 5 chili di lingotti d'oro.Il denaro sarebbe stato prelevato con operazioni presso la Banca Popolare di Novara e Banca Aletti. I preziosi, sempre secondo gli investigatori, sarebbero poi stati consegnati a Belsito.
Sulla vicenda dei conti della Lega indaga anche la procura della Corte dei Conti lombarda. Il capo della procura, Antonio Caruso, ha incontrato nel pomeriggio, insieme ad altri due magistrati contabili, il procuratore aggiunto Alfredo Robledo, che indaga sui rimborsi elettorali del Carroccio. Una visita funzionale a prendere contatti per un eventuale scambio di carte necessarie per il procedimento davanti alla Corte dei Conti, che ipotizza un danno erariale partendo dall'ipotesi di truffa ai danni dello Stato contestata dalla procura di Milano.
STIFFONI, ASSOLUTAMENTE ESTRANEO A MOVIMENTAZIONE SOLDI  - "Di quello che facesse Belsito con i soldi del movimento non ho mai saputo niente, anche perche' a me e al senatore Castelli e' sempre stato impedito. Dalla Lega Nord non ho mai avuto soldi, anzi li ho sempre dati sotto forma di erogazione liberale, come tutti gli altri parlamentari, e anche di piu'. Di come investo i risparmi miei e della mia famiglia sono solo affari miei e non devo rendere conto a nessuno. Assieme all'avvocato Agostino D'Antuoni che mi assiste, andro' dai giudici di Milano per chiarire una volta per tutte la mia posizione di assoluta estraneita' a qualsiasi movimentazione di denaro della Lega Nord". Lo dichiara il senatore della Lega Nord, Piergiorgio Stiffoni.
CAMUSSO, IL SIN.PA E' UN SINDACATO INESISTENTE - "E' un sindacato pressoche' inesistente". Non usa mezzi termini la leader della Cgil, Susanna Camusso, per definire il sindacato Padano il Sin.Pa coinvolto negli scandali della Lega. "Mi e' successo di avere a che fare con il Sin.Pa perche' la Regione Lombardia lo invitata sempre al Tavolo, anche se non aveva particolari opinioni. L'era Sacconi li aveva condotti anche alla presenza nei Tavoli nazionali". Nella sua lunga esperienza sindacale in Lombardia, Camusso ricorda di aver avuto a che fare "in una sola occasione" con un rappresentante sindacale del Sin.Pa.
Lega ladrona: non solo le colpe del cerchio magico o del Trota, è il ribaltamento della retorica nordista:
Gli occhi lucidi e le lacrime di leader e militanti della Lega Nord chiudono definitivamente la stagione del celodurismo padano.
"O' c... nu vo' pensieri" dicono a Napoli, per cui da ora in poi i leghisti devono fare i conti, come tutti i mortali, con il livello variabile di testosterone sulle certezze politiche che animano quel movimento. La riproposizione dell'immaginaria virilità celtica applicata agli avventori delle moderne osterie padane è alquanto improbabile, anche perché al punto in cui è giunta la Lega si scoprono più radici da tragedia greca e "meridionali", con l'addizionale di rapporti perfino con la 'ndrangheta, che non volitività e freddezza nordiche o eroismi all'Alberto da Giussano.
La rabbia dei militanti e simpatizzanti leghisti, una volta scoperta l'abbuffata di soldi pubblici da parte della famiglia del boss(i), è data principalmente dalla perdita, difficilmente recuperabile, dell'"ariana" differenza con i sudisti italiani, nei confronti dei quali ora, se è vero l'intreccio mafioso rivelato, si sentono oltretutto ridotti al rango di ladri di galline. I lumbard scoprono la mistificazione strategica del capo di aver puntato tutte le armi sull'obiettivo di separare il bene del Nord dal male del Sud con la parola d'ordine di "Roma ladrona", mentre egli stesso faceva di peggio, e adesso vanno sul pratone "sacro" di Pontida a cambiare quell'orgoglioso motto "Padroni a casa nostra" in "ladroni a casa nostra".
La delusione dei lumbard, già manifestata all'interno del partito e confermata nelle ultime prove elettorali ancora prima del fattaccio, per non aver raggiunto dopo anni di gestione del potere "romano" alcuno degli obiettivi gridati nei tanti raduni celtici cui hanno partecipato in massa con le bandiere e la busta del discount, si aggiunge alla rabbia per il crollo del mito del condottiero incorruttibile e del sogno coltivato in anni di impegno e sacrificio e che si pensava realizzabile.
"Tucc lader" mormorano all'inviato speciale gli anziani convertiti al leghismo di Samorate, paese di origine della famiglia di Umberto Bossi e dove ancora vive la sorella Angela, la quale nel 1992 aveva creato una "Lega Alpina" che ebbe successo a Mantova e che in un'intervista in quell'anno al Corriere descrisse i molti lati negativi del carattere arrogante e fraudolento del fratello, avvertendo: "Non fidatevi di lui!".
"Picchiali", "investili", dice Bossi in un video rivolto alla sua scorta in direzione dei giornalisti e reporter davanti casa sua. Anche se con i segni della malattia del 2004, è sempre l'uomo del dito medio alzato verso il prossimo, del vilipendio alla bandiera italiana e delle minacce del sollevamento armato dei padani. E' lo stesso uomo che essendo costretto si dimette e non fa sconti agli errori dei familiari (famigli?) ma non resiste all'erotismo provocato dai raduni leghisti e risfodera un po' di celodurismo anche in una fase drammatica di resa dei conti finale, nel volersi riproporre, profittando anche della necessità per tutti di tenere fuori dalle ombre minacciose il fondatore-simbolo, come intramontabile capo che unisce, non divide, come egli dice di Maroni durante la festa dell'"orgoglio padano" a Berghem, raccontando tra i fischi che tutta questa brutta storia è frutto di complotti contro il movimento.
Il drammatico cul de sac in cui si trova la Lega Nord, emerso proprio al raduno dell'"orgoglio padano" a Bergamo, è costituito dalla difficoltà, per un partito monocratico basato sull'identificazione della linea politica con la persona del proprio leader, di sostituire Bossi e farlo uscire di scena a meno che non si decida di creare un nuovo partito accettando il rischio di uno sfaldamento ed evaporazione del vecchio consenso.
Non è infatti detto che i "barbari sognanti" di Maroni che, aiutati dai magistrati di quel Sud Italia tanto vituperato, si stanno liberando oggi del "cerchio magico" bossiano, domani continueranno a seguire leader e dirigenti politici che hanno vissuto la stessa stagione di gestione del potere degli sconfitti senza nutrire dubbi quantomeno sulla loro capacità di raggiungere gli obiettivi.
La caduta della Lega sul terreno della corruzione, in uno con il coinvolgimento più ampio del partito di Berlusconi sullo stesso terreno che si trascina da anni, pone in evidenza un panorama politico-partitico non dissimile dalla situazione storica di Mani Pulite. Sebbene vi sia stato il precedente della cosiddetta Tangentopoli per quanto attiene al finanziamento pubblico dei partiti, si riscopre una realtà di illegalità nell'uso delle risorse statali ben peggiore che in passato, quantunque nel frattempo i cittadini si siano espressi con uno specifico referendum contro il finanziamento pubblico dei partiti.
La fine o il ridimensionamento della Lega, per il ruolo avuto nella politica italiana, comporta senza dubbio la revisione di scelte e indirizzi di governo come l'invenzione di una "questione settentrionale", in contrapposizione alla mai risolta "questione meridionale", coincidente sia con i progetti indipendentisti dei lumbard che con la visione padronale nordista del capitalismo brianzolo del Cavaliere, di un Nord che ha svelato negli ultimi vent'anni una cultura diffusa della rapina capitalistica ben più dannosa della cultura assistenzialistica alquanto infondata del Sud.
Sul piano europeo c'è da augurarsi che l'"esempio" della Lega italiana serva a far aprire gli occhi a tutti al fine del ridimensionamento dell'affermarsi in ogni dove di forze politiche e gruppi sociali che si richiamano agli stessi principi di destra, della xenofobia e del razzismo.
Nella vicenda leghista colpisce la valanga perdurante di notizie e approfondimenti sul "caso" pur ritenuti necessari e apprezzabili. Ci si chiede però come mai il giornalismo italiano, salvo rarissimi casi, debba attendere le investigazioni giudiziarie per scoprire realtà che magari sono già vox populi o comportano facili accertamenti per chi voglia seguire i percorsi di movimenti politici e di fatti sociali rilevanti.
Fonte: http://www.pontediferro.org




venerdì 23 aprile 2010

Bossi, è crollo governo, verso fine patto Pdl-Lega?

ROMA - "Siamo davanti a un crollo verticale del governo e probabilmente di un'alleanza, quella di Pdl e Lega. Fini, invidioso e rancoroso per le nostre ripetute vittorie ha rinnegato il patto iniziale e non ha fatto altro che cercare di erodere in continuazione ciò che avevamo costruito". Lo dice Umberto Bossi in un'intervista sulla Padania. Bossi definisce Fini " "un veccho gattopardo democristiano" e dice che Berlusconi "avrebbe dovuto sbatterlo fuori subito senza tentennamenti invece di portarlo in tv dandogli voce e rilievo".
L'analisi di Bossi è che Fini "ha lavorato per la sinistra, comportandosi come un vecchio gattopardo democristiano: fingi di costruire per demolire e non muovere nulla". Secondo Bossi, con queste premesse, "sarà proprio la sinistra a vincere le prossime elezioni. Grazie a lui".
"Fini - dice ancora i leader della Lega - è palesemente contro il popolo del Nord, a favore di quello meridionale. D'altra parte era troppo spaventato delle possibili conseguenze del federalismo, che comunque avrebbe fatto bene anche al Sud". Il rimproero a Berlusconi è di non averlo subito 'sbattuto fuori ''. "Quella era la strada da seguire".
Bossi traccia la rotta per il futuro: "Finita la stagione del federalismo, un concetto abbandonato, dobbiamo iniziare una nuova stagione, un nuovo cammino del popolo padano. Purtroppo oggi non ha più senso parlare di federalismo alla nostra gente che potrebbe sentirsi tradita da ciò che non siamo riusciti a fare. Una nuova strada ci aspetta e sarà una strada stretta, faticosa, difficile ma che potrebbe regalarci enormi soddisfazioni".
"Saremo soli - conclude il leader leghista - senza Berlusconi. La nostra gente non digerirà facilmente la mancata conquista del federalismo e noi Lega, dovremo comportarci di conseguenza. Berlusconi quindi diventerà il vero e unico baluardo anticomunista del paese e prevedo che raccoglierà molti consensi".
IO SONO PER LA MEDIAZIONE MA PAZIENZA GENTE NO - "Io sono per la mediazione, certo, ma la gente del nord, i leghisti, sono arrabbiatissimi, è un vero bombardamento di persone che non ne possono più di sceneggiate, rinvii e tentennamenti": lo ha detto Umberto Bossi, parlando al telefono con l'ANSA, a proposito della situazione del Governo dopo la querelle tra Fini e Berlusconi. "Noi vogliamo fare le riforme, i miei vogliono le riforme" ha aggiunto Bossi "e io devo interpretare le richieste della base, della gente che è stufa".
NON VOGLIAMO GETTARE BENZINA SU FUOCO MA... - "Non vogliamo gettare benzina sul fuoco ma la gente del nord è stufa marcia, basta ascoltare quel che dice la gente per strada o alla radio. Riforme subito!": lo ha detto all'ANSA il ministro Umberto Bossi, interpellato a proposito delle sue dichiarazioni sul Governo riportate stamani dal quotidiano della Lega 'La Padania' in cui lo stesso Bossi aveva accennato al rischio di una fine dell'alleanza Lega-Pdl.
BOSSI, FEDERALISMO RESTA MA BISOGNA FARLO SUBITO - "Diciamo che il meccanismo del federalismo resta in piedi. Ma deve essere fatto subito!": lo ha detto all'ANSA Umberto Bossi interpellato a proposito delle sue affermazione sulla possibile fine dell'alleanza Lega-Pdl. "Non posso andare di fronte alla mia gente a dire che non stiamo realizzando quel cammino che avevamo intrapreso - ha aggiunto - E quello che sta accadendo frena le riforme. La gente del nord è stufa e lo ha fatto capire chiaramente. Tutto qui". Bossi, pur usando un tono estremamente deciso, è apparso sereno e tranquillo, tanto da scherzare con il cronista nella maniera che usa quando è di buon umore: ovvero rispondendo con una risata alla prima domanda su quale fosse la sua analisi su quanto stava succedendo.

lunedì 16 febbraio 2009

Tutti confluiti nel PARTITO UNICO...il PDL di Berlusconi e Fini...

(Clicca sull'immagine per ingrandirla...)
VOTATE PDL O PD?
E' INDIFFERENTE PERCHE'...
NIENTE E' DIVERSO E TUTTI SONO UGUALI,
TUTTI INSIEME PER UN UNICO SCOPO:
IL POTERE E LA RICCHEZZA!

"Nasce il Partito Unico Italiano di Centro-Destra: Forza Italia si è già sciolta per confluire nel PDL ed Alleanza Nazionale ha già stabilito la data in cui la Destra Italiana dovrà MORIRE definitivamente, condannata a morte il 22-23 Marzo 2009 quando con l'ultimo Congresso Politico di AN farà confluire il Partito di Fini dentro il PDL con Clemente Mastella dell'UDEUR e soci..."


lunedì 4 febbraio 2008

Cosultazioni per il nuovo Governo, oggi è la giornata decisiva!!!

Da Marini oggi vanno Berlusconi e Veltroni!!!
Ultima giornata di consultazioni per il presidente del Consiglio incaricato Franco Marini che ha incontrato la delegazione di An, a seguire quella di Forza Italia guidata da Silvio Berlusconi e quella del Pd con Walter Veltroni. Nel pomeriggio sono previsti i colloqui con gli ex Presidenti della Repubblica Francesco Cossiga, Oscar Luigi Scalfaro e Carlo Azeglio Ciampi.
13:45 - "Il Paese perde un'occasione se le forze politiche non decisono di collaborare per realizzare una riforma del voto" Così ha continuato Veltroni al termine delle Consultazioni con Marini. "Il Partito Democratico - ha sottollineato il leader del Pd - si presenterà da solo sulla base della propria identità e del proprio programma". Sull'ipotesi di un patto tra Forza Italia e Pd, Veltroni ha dichiarato che si tratta di un'idea irrealistica: "Si può collaborare per scrivere le regole del gioco, ma noi e il centrodestra siamo alternativi e resteremo tali".
13:35 - Walter Veltroni, al termine del colloquio con il presidente del Senato Marini, ha detto di essere convinto che "L'Italia che lavora e che produce, più che precipitare a elezioni, preferisca avere una legge elettorale che dia agli italiani la possibilità di avere dei governi capaci di governare con serenità e stabilità". "Al presidente Marini abbiamo detto che per noi rimane valida l'ipotesi di un governo che in tre mesi, non in trent'anni, faccia una nuova legge elettorale per dare agli italiani la possibilità di scegliere, un intervento su salari e produttività e un intervento per la riforma della politica'', ha sottolineato il leader del Pd Walter Veltroni dopo l'incontro con il presidente incaricato.
13:05 - Il presidente del Senato è a colloquio a palazzo Giustiniani con la delegazione del Pd, guidata da Walter Veltroni. All'incontro, che chiude le consultazioni della mattinata partecipano i capigruppo alla Camera e al Senato del Pd, Antonello Soro ed Anna Finocchiaro, ed il numero 2 del Partito, Dario Franceschini
12: 45 - Berlusconi sottolinea che "Da parte del centrodestra c'è massima disponibilità al dialogo, ma il centrosinistra mira sempre a legittimarci"
12:35 - "La cosa migliore è che si vada subito al voto". Così Silvio Berlusconi al termine del colloquio con il presidente Marini: "L'attuale legge elettorale ha dato buoni risultati. La cosa migliore - ha proseguito il leader di Forza Italia - è dare al Paese un governo legittimato, nel pieno dei suoi poteri. Ci auguriamo che il Capo dello Stato possa indire subito le elezioni. Il patto con il Pd - ha concluso Berlusconi - é un'utopia, un'ipotesi irrealistica".
12:07 - Il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi è arrivato a Palazzo Giustiniani ed è a colloquio con il presidente del Senato Franco Marini. Accompagnano il Cavaliere i capigruppo di Camera e Senato Elio Vito e Renato Schifani, il vicepresidente del partito Giulio Tremonti e il coordinatore di Fi Sandro Bondi.
11:58 - "Ci auguriamo che la Cdl in queste ore rifletta sull'esigenza di cambiare la legge elettorale prima del voto, si assuma una responsabilita' seria di fronte al Paese e non sia prigioniera solamente delle proprie convenienze elettorali''. Così Piero Fassino, lasciando il vertice del Pd, rinnova l'auspicio che il centrodestra favorisca il tentativo del presidente del Senato Franco Marini di fare un governo per le riforme.
11:55 - Il presidente emerito della Repubblica Francesco Cossiga ha lasciato palazzo Grazioli dopo aver incontrato il presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi che fra poco sara' ricevuto dal presidente incaricato Franco Marini per le consultazioni di governo. "Non ricominciamo con i giochi" ha poi aggiunto.
11:53 - "Abbiamo invitato Marini a prendere atto dell'impossibilita' di dar corso positivamente al mandato ricevuto e riferire al Capo dello Stato". Cosi' il leader di An, Gianfranco Fini, al termine del colloquio con il presidente incaricato, Franco Marini. "La nostra Costituzione non prevede la nascita di governi per far fare il referendum o di governi per modificare la legge elettorale - ha aggiunto Marini -. Abbiamo ribadito al presidente Marini le ragioni per le quali ad avviso di An non esistono le condizioni per dar vita ad una maggioranza parlamentare finalizzata all'approvazione di una nuova legge elettorale".
11:48 - ''Noi incoraggiamo tutti insieme il presidente Marini nel suo tentativo, ma decidera' la posizione di Berlusconi. Certo, finora e' stato duramente negativo e continua a dire che vuole elezioni subito''. Queste le parole del premier dimissionario Romano Prodi lasciando il vertice del Pd prima dell'incontro con il presidente del Senato.
11:45 - "Non esistono le condizioni per una nuova legge elettorale, è impossibile fare un governo, c'è solo il voto". E' quanto ha dichiarato Gianfranco Fini, al termine del colloquio con Franco Marini. Il leader di An ha anche aggiunto: "Non commento le indiscrezioni sul presunto patto Forza Italia-Partito Democratico".
11:02 - Il leader di An Gianfranco Fini e' a Palazzo Giustiniani a colloquio con il presidente del Senato, Franco Marini, nel quarto giorno di consultazioni per risolvere la crisi di governo. Marini, subito dopo, incontrera' il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi e poi il segretario del Pd Walter Veltroni.
10:25 - Vertice del Partito Democratico in piazza Santa Anastasia a Roma con Walter Veltroni e Romano Prodi per fare il punto della situazione sulla crisi di governo e stabilire la linea del partito prima delle consultazioni a Palazzo Giustiniani,dove i leader democratici incontreranno il premier incaricato, Franco Marini.


ITALIA-CINA

ITALIA-CINA
PER L'ALLEANZA, LA COOPERAZIONE, L'AMICIZIA E LA COLLABORAZIONE TRA' LA REPUBBLICA ITALIANA E LA REPUBBLICA POPOLARE CINESE!!!