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sabato 29 ottobre 2011

ALLUVIONE IN LIGURIA E IN LUNIGIANA: AIUTIAMO LE POPOLAZIONI CON UN SMS AL 45500 E UN VERSAMENTO SUL CONTO CORRENTE IBAN - IT 80 O 03069 05061 100000000567

Il Corriere della Sera e La7 hanno promosso una raccolta fondi per aiutare le popolazioni colpite dal maltempo nel Levante ligure e in Lunigiana. I versamenti si possono effettuare al conto corrente: IT 80 O 03069 05061 100000000567 "Un aiuto subito. Alluvione Levante ligure e Lunigiana" presso Banca Intesa Sanpaolo, filiale di Roma, Viale Lina Cavalieri 236. E' possibile inviare un contributo anche tramite SMS al numero 45500
AULLA (MASSA-CARRARA) - Sessantacinque milioni. È la somma che il consiglio dei ministri, riunitosi ieri in sessione straordinaria, ha stanziato «per il soccorso delle popolazioni colpite dal maltempo», riconoscendo lo stato di calamità naturale per le aree alluvionate delle Cinque Terre e della Toscana. Nel provvedimento si legge anche, però, che questi fondi «saranno integrati dal concorso delle Regioni colpite con l'aumento dei tributi di propria competenza».
Nel frattempo, è salito a sette il bilancio ufficiale delle vittime dell'alluvione. Il corpo senza vita di un cittadino romeno è stato trovato sotto le macerie di una delle palazzine crollate a Cassana, frazione di Borghetto Vara. Si tratta del quinto morto accertato nel piccolo Comune. Secondo la sala operativa attivata dalla Regione Liguria, nella quale agiscono protezione civile, vigili del fuoco, 118 e volontari, oltre alle vittime accertate, nello spezzino ci sarebbero complessivamente 6 dispersi: 3 a Vernazza, 2 a Borghetto e 1 a Monterosso. E poi 100 sfollati a Borghetto, altri 100 a Monterosso, 40 evacuati a Sesta Godano e 10 ad Ameglia.La protezione civile segnala anche che è alto il rischio di nuovi movimenti franosi. Sotto il profilo dei collegamenti, numerose frazioni ieri risultavano ancora isolate, senza acqua, corrente elettrica e gas. Sono state riaperte, comunque, la A15 Parma-La Spezia e la A12 Genova-La Spezia. E anche i treni transitano, con alcune limitazioni. Si stima che circa il 43% delle strade della provincia della Spezia, su un totale di 600 chilometri, sia stato danneggiato, con danni per circa 50 milioni. La protezione civile ha deciso di non evacuare Vernazza ma il paese rimane isolato. È stata, invece, riattivata la circolazione stradale a Monterosso, altro centro fortemente colpito dal maltempo. Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, stima i danni della Lunigiana in «almeno 80 milioni». E aggiunge che, dei 65 milioni stanziati, «25 dovrebbero arrivare da noi». Inoltre, per un anno, annuncia Rossi, le accise sui carburanti aumenteranno in Toscana di 5 centesimi al litro per finanziare un fondo di solidarietà per la Lunigiana. Si valuta un ricavato di 50 milioni. Il governatore della Liguria, Claudio Burlando, accoglie lo stanziamento del governo come «una notizia importante e positiva. Ora è necessario capire quanti di questi fondi saranno destinati alla Liguria, ma penso e spero la maggior parte».
Ma i senatori del Pd Roberto Della Seta e Francesco Ferrante polemizzano: «Dopo il danno la beffa. Le Regioni per le quali è stato dichiarata l'emergenza dovranno, dopo un primo aiuto dello Stato, cavarsela da sole, facendo ricadere i costi sui propri residenti». Intanto, contestazioni e fango lanciato da alcune persone hanno accolto il corteo di auto con a bordo il ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli, e i sindaci della Lunigiana, durante un sopralluogo sugli argini del fiume Magra ad Aulla. E i presidenti di Confindustria Liguria e Toscana, Sandro Cepollina e Antonella Mansi, hanno inviato una lettera al presidente nazionale, Emma Marcegaglia, chiedendole di «attivare iniziative a sostegno del sistema economico locale».

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Fonte: http://www.ilsole24ore.com 

AULLA (MASSA-CARRARA) - Sale il bilancio dei morti e cresce la rabbia tra le popolazioni colpite dell’alluvione che martedì scorso ha violentato le Cinque Terre e la Valle del Magra.
Ieri pomeriggio sono continuati i sopralluoghi nelle aree più colpite, mentre il Consiglio dei ministri ha stanziato 65 milioni per i primi interventi urgenti, dichiarando lo stato di emergenza per le province di La Spezia e Massa Carrara.
Ma questo non è bastato a consolare i circa 350 sfollati dello spezzino, che hanno passato la quarta notte all’addiaccio, nelle proprie auto o in alberghi e case di riposo, messe a disposizione per tamponare il disastro. Molti restano i comuni dove manca cibo e acqua e a Monterosso e Vernazza l’energia elettrica è tornata solo nel pomeriggio, mentre si lavora per riportare gas e luce a Borghetto di Vara, Castiglione, Cavanella e Padivarma. Ma l’allerta resta. La sala operativa della Protezione Civile regionale non esclude il rischio di nuovi movimenti franosi.
Il prezzo più alto in termini di vite umane, per ora, lo ha pagato il Comune di Borghetto Vara, dove il bilancio è salito a cinque morti per il ritrovamento di un romeno sepolto dalle macerie della sua abitazione a Cassana. Sei sono invece i dispersi, di cui 3 a Vernazza, 2 a Borghetto e 1 a Monterosso. Passata la paura si cerca la verità. Il procuratore capo di La Spezia, Maurizio Caporuscio, ha già affidato alla guardia di finanza un’indagine conoscitiva sulle devastazioni.
Anche la Toscana ha pagato duramente: due le vittime ad Aulla, epicentro dell’alluvione nella Lunigiana, dove sono ancora in corso le ricerche di una decina di scomparsi, mentre a Mulazzo sono state evacuate 250 persone. Ieri anche la procura di Massa ha aperto un’inchiesta, ma per omicidio colposo, nel tentativo di chiarire eventuali responsabilità per quanto accaduto. Ad Aulla, infatti, circolano voci sempre più insistenti su un eventuale ruolo avuto nell’accaduto dalla vicina diga di Teglia. Ma per ora il prefetto smentisce un’immissione di acqua in maniera non corretta. Questo non smorza la rabbia dei cittadini, che hanno contestato duramente i politici locali.
In molti ieri se la sono presa con il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi e con il sindaco di Aulla Roberto Simoncini, additato come «assassino» perché accusato da molti di aver sottovalutato la portata del dramma, mancando di dare l’allarme quando il Magra ha iniziato a creare problemi. Fischi e urla anche contro il corteo di auto con a bordo il ministro per le Infrastrutture, Altero Matteoli e i sindaci locali della Lunigiana, impegnati in un sopralluogo sugli argini del fiume. Il Sindaco del Comune di Pontremoli, Lucia Baracchini (Pdl) è stata addirittura bersagliata da palle di fango mentre un consigliare comunale, Michele Lecchini, è stato colpito al volto da un pugno.
Lentamente, però, si cerca di tornare alla normalità ed è stata riaperta l’Aurelia e le autostrade A15 e A12, ma restano interrotte 23 strade provinciali.
L’imponente macchina dei soccorsi, che vede impegnati anche 500 militari dell’Esercito, sta funzionando bene, nonostante la difficoltà a raggiungere le aree alluvionate con mezzi pesanti. In serata, però, è stato necessario evacuare 200 abitanti, in prevalenza anziani, del borgo antico di Mulazzo, mentre è stata scongiurata l’evacuazione di Vernazzago. «La situazione è peggiore di quanto potessi immaginare, davvero drammatica», ha commentato Matteoli annunciando la visita nelle aree alluvionate del premier Silvio Berlusconi. «Il Consiglio dei ministri ha già stanziato 65 milioni di euro per i primi lavori ma questo non inficia la possibilità di reperire altre risorse, anche dall’Europa - ha aggiunto -. Abbiamo preso le prime decisioni, nessuno è in condizione di stabilire quanto siano i danni. Quando avremo un quadro completo vedremo come intervenire».

Fonte: http://www.ilsole24ore.com

AULLA (MASSA-CARRARA) - E' stata una "cronaca annunciata", che ci si poteva aspettare, era altamente prevedibile che quando il primo slargo di una valle stretta, già storicamente soggetto ad allagamento, viene trasformato in ambito urbano, questo ambito prima o poi andrà sott'acqua. è esattamente quel che è successo ad aulla; le zone rosse (rischio idraulico molto elevato) chiaramente identificate nelle carte dell'autorità di bacino del magra ci dicevano chiaramente che cosa poteva succedere", protesta maria teresa fagioli , presidente dell'ordine dei geologi della toscana.
"Purtroppo ancora le tecnologie di previsione metereologica non ci consentono di dire esattamente dove cadrà la prossima "secchiata " di pioggia, ma una semplice comparazione delle espansioni urbane e industriali in alveo - ha proseguito fagioli - e in golena di corsi d'acqua, per di più se a regime torrentizio, ci dicono chiaramente che di disastri ne avremo ancora. a chi toccherà la prossima volta? in aulla la zona alluvionata , in golena del fiume magra, è stata urbanizzata negli ultimi decenni e negli stessi decenni è progressivamente diminuita per abbandono la cura spicciola, la manutenzione ordinaria del bacino affluente".
"Gli amministratori locali hanno la responsabilità di decidere quale sia il livello di rischio accettabile - continua maria teresa fagioli - e quali siano gli investimenti necessari per minimizzarne le conseguenze. se si decide per il rischio zero, allora bisogna cominciare a rottamare tutti quegli insediamenti idrogeologicamente insostenibili. nella maggior parte dei casi i geologi hanno già fatto il loro lavoro e l'hanno fatto bene (le carte delle aree allagabili almeno in toscana esistono e coprono la stragrande maggioranza delle aree a rischio). se invece si decide di non eliminare gli insediamenti a rischio bisogna prendersi la responsabilità di accettare che fenomeni naturali tutt'altro che eccezionali abbiano conseguenze disastrose. i geologi possono aiutare (se consultati) i decisori ad organizzare reti di allarme ed a minimizzare le perdite di vite soprattutto lavorando in tempi non emergenziale nella prevenzione. il ritornello "per queste cose non ci sono soldi" ci segnala solo quanto chi lo ripete, valuti la vita delle future vittime".
Gian Vito Graziano, presidente del consiglio nazionale dei geologi: " i geologi devono essere parte integrante della pianificazione del territorio, ma i modelli cui riferirsi sono ormai superati ed occorre predisporne di nuovi. occorre ripensare alle nostre città ed alle nostre campagne nella consapevolezza di avere progressivamente aumentato le superfici impermeabili e di avere contestualmente abbandonato quelle pratiche agricole che consentivano un tempo di regolare il deflusso delle acque!"

Fonte: http://jacopogiliberto.blog.ilsole24ore.com

AULLA (MASSA-CARRARA) - Sale il bilancio dei morti e cresce la rabbia tra le popolazioni colpite dell’alluvione che martedì scorso ha violentato le Cinque Terre e la Valle del Magra.
Ieri pomeriggio sono continuati i sopralluoghi nelle aree più colpite, mentre il Consiglio dei ministri ha stanziato 65 milioni per i primi interventi urgenti, dichiarando lo stato di emergenza per le province di La Spezia e Massa Carrara.
Ma questo non è bastato a consolare i circa 350 sfollati dello spezzino, che hanno passato la quarta notte all’addiaccio, nelle proprie auto o in alberghi e case di riposo, messe a disposizione per tamponare il disastro. Molti restano i comuni dove manca cibo e acqua e a Monterosso e Vernazza l’energia elettrica è tornata solo nel pomeriggio, mentre si lavora per riportare gas e luce a Borghetto di Vara, Castiglione, Cavanella e Padivarma. Ma l’allerta resta. La sala operativa della Protezione Civile regionale non esclude il rischio di nuovi movimenti franosi.
Il prezzo più alto in termini di vite umane, per ora, lo ha pagato il Comune di Borghetto Vara, dove il bilancio è salito a cinque morti per il ritrovamento di un romeno sepolto dalle macerie della sua abitazione a Cassana. Sei sono invece i dispersi, di cui 3 a Vernazza, 2 a Borghetto e 1 a Monterosso. Passata la paura si cerca la verità. Il procuratore capo di La Spezia, Maurizio Caporuscio, ha già affidato alla guardia di finanza un’indagine conoscitiva sulle devastazioni.
Anche la Toscana ha pagato duramente: due le vittime ad Aulla, epicentro dell’alluvione nella Lunigiana, dove sono ancora in corso le ricerche di una decina di scomparsi, mentre a Mulazzo sono state evacuate 250 persone. Ieri anche la procura di Massa ha aperto un’inchiesta, ma per omicidio colposo, nel tentativo di chiarire eventuali responsabilità per quanto accaduto. Ad Aulla, infatti, circolano voci sempre più insistenti su un eventuale ruolo avuto nell’accaduto dalla vicina diga di Teglia. Ma per ora il prefetto smentisce un’immissione di acqua in maniera non corretta. Questo non smorza la rabbia dei cittadini, che hanno contestato duramente i politici locali.
In molti ieri se la sono presa con il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi e con il sindaco di Aulla Roberto Simoncini, additato come «assassino» perché accusato da molti di aver sottovalutato la portata del dramma, mancando di dare l’allarme quando il Magra ha iniziato a creare problemi. Fischi e urla anche contro il corteo di auto con a bordo il ministro per le Infrastrutture, Altero Matteoli e i sindaci locali della Lunigiana, impegnati in un sopralluogo sugli argini del fiume. Il Sindaco del Comune di Pontremoli, Lucia Baracchini (Pdl) è stata addirittura bersagliata da palle di fango mentre un consigliare comunale, Michele Lecchini, è stato colpito al volto da un pugno.
Lentamente, però, si cerca di tornare alla normalità ed è stata riaperta l’Aurelia e le autostrade A15 e A12, ma restano interrotte 23 strade provinciali.
L’imponente macchina dei soccorsi, che vede impegnati anche 500 militari dell’Esercito, sta funzionando bene, nonostante la difficoltà a raggiungere le aree alluvionate con mezzi pesanti. In serata, però, è stato necessario evacuare 200 abitanti, in prevalenza anziani, del borgo antico di Mulazzo, mentre è stata scongiurata l’evacuazione di Vernazzago. «La situazione è peggiore di quanto potessi immaginare, davvero drammatica», ha commentato Matteoli annunciando la visita nelle aree alluvionate del premier Silvio Berlusconi. «Il Consiglio dei ministri ha già stanziato 65 milioni di euro per i primi lavori ma questo non inficia la possibilità di reperire altre risorse, anche dall’Europa - ha aggiunto -. Abbiamo preso le prime decisioni, nessuno è in condizione di stabilire quanto siano i danni. Quando avremo un quadro completo vedremo come intervenire!»
Fonte: http://www.ilgiornale.it
 

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ITALIA-CINA

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