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mercoledì 2 gennaio 2008

FdNG: "Seconda manifestazione della Destra a Carrara!"

Il 27 Febbraio 2007 nel feudo Anarchico-SocialComunista di Carrara si svolge la seconda Manifestazione di piazza della Destra, la prima dopo decenni dal dopo-guerra si era svolta nel Novembre del 2002! Nel video si intravede col megafono in mano quello che nel Maggio 2007 sarà il Consigliere Comunale della Destra più giovane e più votato d'Italia: Gianni Musetti otterrà oltre 650 preferenze e sarà eletto rappresentante nel Consiglio Comunale di Carrara per la Destra!

martedì 1 gennaio 2008

Il 30 Dicembre 2006 in Iraq veniva giustiziato Saddam Hussein!!!

Da www.ladestra.info : Il 30 dicembre 2006, veniva condannato a morte dallo Stato iracheno l’ex presidente iracheno Saddam Hussein; l’uomo che dal 1979 al 2003 aveva garantito stabilità e benessere sociale al popolo iracheno. Un anno dopo, il 18 dicembre il mondo rende giustizia a Saddam Hussein e a tutti i prigionieri politici in Cina, Vietnam, Iraq, Iran, CubaŠ attraverso la moratoria sulle esecuzioni capitali, peraltro boicottata e osteggiata fino all’ultimo proprio da alcuni paesi arabi e africani, dall’Iraq (autore dell’esecuzione di Saddam) e dai “mandanti” : Iran e Stati Uniti d’America. Saddam Hussein venne processato in maniera illegittima e condannato alla pena capitale con disumanità dai “macellai” sciiti di Moqtada Al Sadr appoggiati dagli Stati Uniti d’America e dal satanico Iran; Hussein morì con dignità, invocando l’unità del popolo iracheno e, aggiunse: < <>>. Oggi, l’auspicio di tutti coloro che come noi hanno a cuore la diginità, l’indipendenza e la pace di tutti i popoli e di tutte le nazioni della Terra é : stabilità, democrazia duratura, neutralità, lotta al terrorismo di Al Qaeda e sovranità del popolo iracheno e pertanto, ci auguriamo che il nuovo capo del Partito Baath Iracheno Izzat Ibrahim Al Duri continui la sua lotta politica per legittimare e far partecipare i baathisti al processo democratico del nuovo Stato iracheno.



Fonte: Circolo Destra Nazionale e Democratica

Pakistan: Il figlio di Benazir Bhutto è il nuovo Capo del Partito della madre assassinata!!!

Bilawal ha 19 anni, il padre lo affianchera' nel nuovo ruolo!
ISLAMABAD, 30 DICEMBRE 2007 - Bilawal, 19 anni, figlio dell'assassinata ex premier Benazir Bhutto e' il nuovo presidente del Partito Popolare Pakistano (Ppp). Lo hanno reso noto fonti dello stesso partito. "E' stato deciso - ha dichiarato un esponente del partito - che Bilawal sara' il presidente e (suo padre) Asif Ali Zardari sara' co-presidente!" L'assemblea che ha preso la decisione si tiene a Naudero, nel Pakistan meridionale.
Intanto Bilawal Bhutto Zardari ha lasciato il Pakistan per Dubai. Il figlio dell'ex premier assassinata Benazir Bhutto, il diciannovenne neo presidente del Partito del popolo pachistano (PPP) e' partito dall'aeroporto di Sukkur, nella provincia del Sindh, insieme con le due sorelle Bakhtawar e Aseefa. Bilawal aveva annunciato di voler finire gli studi a Oxford prima di assumere pienamente la guida del partito. Fino a quel momento le redini del PPP saranno tenute dal vedovo della Bhutto e padre di Bilawal, Asif Ali Zardari.

Torino: Morto il settimo operaio dell'incidente alla Thyssenkrupp!!!

Non ce l'ha fatta Giuseppe Demasi, 26 anni. Il decesso al CTO di Torino!

Arresto cardiocircolatorio, negli ultimi giorni le sue condizioni si erano aggravate!



TORINO - Sale il tragico bilancio del rogo all'acciaieria ThyssenKrupp di Torino. Non ce l'ha fatta Giuseppe Demasi, 26 anni, uno degli operai rimasti feriti nella notte tra il 5 e il 6 dicembre scorsi. Demasi, l'unico ancora in vita dei sette operai rimasti feriti nella fabbrica torinese, è morto per arresto cardiocircolatorio alle 13,40 nel reparto grandi ustionati del CTO di Torino. Le sue condizioni, gravissime fin dai primi momenti dopo l'incendio a causa delle ustioni riportate, si erano ulteriormente aggravate negli ultimi giorni.
LUNGA LISTA DI VITTIME - Il nome di Giuseppe Demasi si aggiunge alla lunga lista delle vittime dell’acciaeria di corso Regina Margherita: Antonio Schiavone morto sul colpo, Roberto Scola, Angelo Laurino, Bruno Santino, Rocco Marzo, Rosario Rodinò. Demasi era stato sottoposto a tre interventi chirurgici, ma nei giorni scorsi le sue condizioni si erano aggravate.


sabato 29 dicembre 2007

Musharraf ordina di usare il pugno di ferro contro i dimostranti!

Il presidente pakistano Pervez Musharraf ha dato ordine di ricorrere al pugno di ferro per stroncare le proteste di piazza che da tre giorni stanno facendo precipitare il paese asiatico sempre piu' nel caos, in seguito all'assassinio dell'altro ieri dell'ex premier Benazir Bhutto, morta in un attentato a Rawalpindi. Lo hanno riferito i mass media ufficiali, secondo cui Musharraf ha impartito tale direttiva nel corso di un vertice di emergenza con i propri piu' stretti collaboratori, compresi il primo ministro ad interim Mohammadmian Soomro nonche' i comandanti delle Forze Armate e dei diversi servizi segreti. Il governo pakistano accusa al Qaida dell'uccisione di Benazir Bhutto, sepolta ieri nel mausoleo di famiglia a Larkana, sua città natale, dove sono accorse centinaia di migliaia di persone.
Il portavoce del ministero degli Interni ha affermato che gli inquirenti sono in possesso di un'intercettazione telefonica, registrata subito dopo l'attentato, che prova che il gruppo terroristico al Qaida e' responsabile dell'attacco e sta tentando di "destabilizzare il Paese".
Il governo avrebbe identificato in Baitullah Mehsud, un militante afghano legato ad al Qaida, alla guida di alcune zone tribali ai confini con l'Afghansitan, il responsabile della telefonata, ma lui nega. "Nego assolutamente. La gente tribale ha i suoi costumi. Noi non uccidiamo le donne", ha detto il portavoce di Meshud, Maulvi Omar, al telefono da una località sconosciuta. Secondo il ministero dell'Interno, la Bhutto non sarebbe stata colpita da nessuna delle tre pallottole sparate dal kamikaze, ma avrebbe sbattuto la testa nel tentativo di ripararsi. Versione subito bollata come falsa dal Partito popolare che inoltre sostiene che non è stato fatto abbastanza per proteggerla.
La portavoce di Benazir Bhutto afferma che l'ex primo ministro è stato ucciso da un colpo di arma da fuoco alla testa e di esserne certa in quanto ha lavato il suo corpo prima che fosse inumato. Il governo pachistano riesumera' il corpo di Benazir Bhutto, se lo vorra' il suo partito, per determinare le cause della sua morte. Lo annunciano fonti governative pachistane, citate dall'emittente Geo tv. Gia' ieri aveva confutato la versione ufficiale Farooq Naik, legale della numero uno del Ppp, il Partito Popolare del Pakistan guidato da Bhutto, egli stesso dirigente della principale forza di opposizione attiva nel Paese asiatico; a detta di Naik, Bhutto sarebbe stata centrata "da due pallottole, una all'addome e una al capo": circostanza che aggraverebbe la posizione delle forze di sicurezza, in quanto dimostrerebbe l'assoluta insufficienza delle misure di prevenzione predisposte onde garantire l'incolumita' dell'ex premier.Si teme che il Pakistan, dotato di armi nucleari, possa scivolare nella guerra civile e diventare facile preda dell'estremismo islamico fortemente radicato nella zona.
Il governo ha confermato che le elezioni si svolgeranno l'8 gennaio prossimo, ma il Partito del Popolo senza Benazir Bhutto sembra decapitato. E l'oppositore Sharif ha deciso di boicottare le elezioni che non offrirebbero garanzie democratiche sufficienti.
Gli Stati Uniti sono fortemente preoccupati per quanto sta accadendo e temono un'estensione delle tensioni all'Afghanistan, anche se, al monmento, gli esperti della difesa statunitense non hanno anticipato un impatto immediato sulle operazioni americane in Afghanistan.L'India sospende i collegamenti con il PakistanL'India ha deciso di sospendere temporaneamente i collegamenti via autobus e treni con il Pakistan per motivi di sicurezza."La sicurezza dei passeggeri resta la nostra principale preoccupazione. Su consiglio del ministero dell'Interno, abbiamo deciso di sospendere i servizi fino a quando la situazione tornera' alla normalita' nel paese", ha annunciato un portavoce dando notizia della cancellazione di due treni, il Samjhauta Express e il Thar Express, per il Pakistan.
Sono 38 le persone rimaste uccise in Pakistan nelle ultime 48 ore, dall'attentato a Rawalpindi contro Benazir Bhutto. A fornire la cifra nel corso di una conferenza stampa a Islamabad e' stato il portavoce del ministero degli Interni pachistano, Javed Iqbal Cheema, che ha denunciato anche danni per decine di milioni di dollari provocati dai rivoltosi. Secondo il portavoce, nelle violenze sono state distrutte 176 banche, 72 vagoni ferroviari e 18 stazioni dei treni.

Fonte: http://www.rainews24.rai.it/

venerdì 28 dicembre 2007

Attentato suicida all'ex-premier Pakistana Bhutto!

Il 27 Dicembre 2007 è stata uccisa durante un comizio politico l'ex-premier Pakistana Benazir Bhutto...attentato suicida dei seguaci di Bin Laden!!! I terroristi Islamici hanno colpito di nuovo...quì sopra il video della tragica giornata del 27 Dicembre 2007!!!

BRUTAL PLANET... (ALICE COOPER)

                                                                       #ALICECOOPER

Per colpa dell'uomo una parte del nostro pianeta è davvero stato trasformato in un "Pianeta Brutale"!

Benazir Bhutto uccisa in un attentato in Pakistan!

La leader dell'opposizione morta in ospedale dopo essere stata colpita durante un comizio!
Almeno altre 20 vittime!
ISLAMABAD - Uccisa durante un comizio pre-elettorale, a pochi giorni dal voto dell'8 gennaio. Benazir Bhutto, leader dell'opposizione pachistana, icona anti-islamista e filo-americana, è morta in un attentato suicida avvenuto a Rawalpindi. Nell'attacco hanno perso la vita almeno altre 20 persone. Secondo la ricostruzione della polizia, uno o due attentatori su una moto si sono avvicinati all'auto di Benazir Bhutto e hanno sparato almeno cinque colpi con un fucile mitragliatore Ak75 (kalashnikov), colpendo la leader dell'opposizione alla nuca. I due si sono poi fatti esplodere poco lontano e i soccorsi hanno tardato a raggiungere l'auto della Bhutto perché temevano un'altra esplosione.
LE REAZIONI - Alla notizia della morte di Benazir Bhutto, il Pakistan - un paese di 160 milioni di musulmani (fra sciiti e sunniti) e dotato di atomica - è piombato sull'orlo della guerra civile. Mentre i principali leader mondiali hanno condannato l'attacco, rivendicato da Al Qaeda, il presidente Pervez Musharraf, alleato-chiave degli Stati Uniti nella guerra al terrore, ha proclamato tre giorni di lutto nazionale (rimarranno chiusi scuole, banche e negozi), puntando il dito contro i terroristi islamici. Ma dal marito della vittima sono arrivate accuse opposte: «È opera del governo» ha commentato a caldo Asif Ali Zardari, poco prima di partire da Dubai, dove una parte della famiglia vive in esilio, alla volta del Pakistan (per partecipare ai funerali che si terranno venerdì a Larkana, città natale della Bhutto).
AL QAEDA - L'attentato è stato rivendicato da Al Qaeda. Secondo quanto ha dichiarato il principale portavoce dell'organizzazione terroristica Sheikh Saeed in un colloquio telefonico da una località sconosciuta con AKI-Adnkronos International, è stato il numero due della rete terroristica, Ayman Al Zawahiri, a ordinare l'uccisione della Bhutto. «Abbiamo eliminato il più importante asset nelle mani degli americani», ha detto lo sceicco. Secondo Sheikh Saeed, l'assassinio è stato realizzato da un militante della cellula terroristica Lashkar-i-Jhangvi del Punjab.
DISORDINI - Dopo la notizia dell'uccisione della Bhutto, si sono verificati incidenti in diverse località pachistane, con scontri e vittime. Migliaia di sostenitori del Partito del popolo (Ppp) dell'ex premier si sono diretti verso l'ospedale di Rawalpindi. I sostenitori della Bhutto hanno attaccato anche la polizia, tirando sassi contro gli agenti. Fuori dall'ospedale di Rawalpindi i 'fedelissimi' della Bhutto hanno iniziato a intonare slogan contro il presidente Musharraf. A Karachi, città natale della Bhutto, i sostenitori del Ppp hanno occupato le strade della città, incendiato copertoni e lanciato sassi contro le automobili: negli scontri sarebbero morte dieci persone. Disordini anche a Peshawar, dove la polizia ha usato gas lacrimogeni e manganelli per disperdere una folla inferocita riunitasi spontaneamente.
L'APPELLO DI MUSHARRAF - Il presidente del Pakistan, Pervez Musharraf, ha rivolto un appello alla popolazione. Condannando l'attentato, Musharraf ha chiesto di mantenere la calma per affrontare «questa tragedia e continuare a combattere contro il terrorismo». E per la morte della Bhutto ha dichiarato tre giorni di lutto nazionale. SHARIF: VOTO DA BOICOTTARE - Ma quanto accaduto a Rawalpindi è destinato a condizionare fortemente le elezioni previste per il prossimo 8 gennaio. Musharraf, la cui popolarità è crollata negli ultimi mesi in seguito alla crescente violenza nel Paese, potrebbe decidere di rinviare il voto e imporre nuovamente lo stato d'emergenza revocato il 15 dicembre dopo sei settimane. L'ex primo ministro Nawaz Sharif, un altro leader dell'opposizione, ha già annunciato che il suo partito, la Lega musulmana del Pakistan, boicotterà le elezioni. Sharif ha inoltre invitato Musharraf a dimettersi immediatamente e ha sollecitato uno sciopero nazionale (nel giorno della morte della Bhutto, a "completare" il quadro, altre cinque persone sono rimaste uccise in un attacco contro un comizio al quale lo stesso Sharif avrebbe dovuto partecipare).
LE ULTIME PAROLE - La Bhutto, 54 anni, era sfuggita a un primo sanguinoso attentato a Karachi a ottobre, il giorno del suo rientro in patria dopo otto anni di esilio volontario. Il suo ritorno in Pakistan era avvenuto sulla base di un accordo per la spartizione del potere con Musharraf, voluto da Washington. Un patto che le aveva procurato molte critiche, anche all'interno del suo stesso partito, alla cui guida è rimasta con pugno di ferro, fino all'ultimo momento. Poco prima di essere uccisa, la Bhutto aveva parlato dei rischi che sapeva di correre: «Metto la mia vita in pericolo e sono qui perché credo che questo Paese sia in pericolo», aveva detto durante il comizio di Rawalpindi. Una specie di testamento.


Fonte: http://www.corriere.it/
27 dicembre 2007, (ultima modifica: 28 dicembre 2007)

lunedì 24 dicembre 2007

ITALIA-CINA

ITALIA-CINA
PER L'ALLEANZA, LA COOPERAZIONE, L'AMICIZIA E LA COLLABORAZIONE TRA' LA REPUBBLICA ITALIANA E LA REPUBBLICA POPOLARE CINESE!!!