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martedì 10 maggio 2011

Nel bunker di Bin Laden: il raid delle forze speciali Americane che ha ucciso OSAMA BIN LADEN...

OSAMA BIN LADEN
E' STATO UCCISO NEL SUO BUNKER
DURANTE UN RAID DELLE
FORZE SPECIALI AMERICANE
 
 
La morte di Osama bin Laden avvenne il 2 maggio 2011, nel corso della cosiddetta Operation Neptune Spear, un'azione militare condotta dai Navy SEAL nell'ambito della guerra al terrorismo. L'operazione è erroneamente nota anche come Operazione Geronimo o ancora Abbottabad Operation per la stampa pakistana.
Tale operazione, preceduta da vasti preparativi di intelligence, è culminata il 2 maggio 2011, quando è stato annunciato al mondo che forze speciali USA, nei pressi di Abbottabad (Pakistan), avevano ucciso il cosiddetto "sceicco del terrore". Autorizzata dal presidente degli Stati Uniti d'America Barack Obama, l'iniziativa è stata materialmente realizzata da componenti del Navy SEAL inquadrati nell'United States Naval Special Warfare Development Group (comunemente conosciuto anche come DEVGRU o SEAL Team Six (ST6), suo vecchio nome) e da agenti della Special Activities Division della CIA. La direzione tattica era stata affidata al Joint Special Operations Command, in coordinazione con agenti della CIA. L'incursione prese le mosse da una località afgana di confine.
La morte di Bin Laden venne accolta favorevolmente dall'opinione pubblica americana, e salutata da Ban Ki-moon, Segretario generale delle Nazioni Unite, NATO, Unione europea, e un gran numero di paesi come un positivo e rilevante punto di svolta della sicurezza globale e della lotta al terrorismo. In controtendenza, Ismāʿīl Haniyeh, capo di Hamās nella Striscia di Gaza, ebbe a dichiarare: "Condanniamo l'assassinio di un combattente arabo e musulmano".
Il governo pakistano fu criticato per non aver rilevato che il pericoloso terrorista abitava indisturbato in un vistoso complesso edilizio in una delle principali città del paese, prossima all'accademia militare più importante e a cinquanta chilometri dalla capitale Islamabad. Le autorità locali negarono di aver saputo di ospitare bin Laden, e respinsero fermamente le insinuazioni di una loro complicità con il ricercato.
 

martedì 26 febbraio 2008

Elezioni in Pakistan: Musharraf ammette la sua sconfitta!!!

Islamabad - I principali partiti di opposizione in Pakistan risultano in chiaro vantaggio alle elezioni parlamentari e provinciali che si sono svolte ieri, secondo risultati non ancora ufficiali. Netta invece la sconfitta dei partiti islamici, che al precedente scrutinio del 2002 avevano compiuto un importante balzo in avanti. La vittoria dell'opposizione pone dei rischi per il presidente Pervez Musharraf, in carica da otto anni, che ieri comunque aveva detto di voler collaborare con i partiti che avessero vinto le elezioni. Il voto si è svolto in un clima estremamente teso. Solo nelle ultime 36 ore vi sono stati 24 omicidi in qualche modo collegati alle elezioni. Un conteggio dei voti diffuso dalla televisione privata Geo TV indica per l'Assemblea nazionale il partito dell'ex premier Nawaz Sharif avrebbe ottenuto il 32% dei voti; il partito dell'ex premier assassinato, signora Benazir Bhutto, il 29%; solo il 12% per il partito di Musharraf. I risultati definitivi sono attesi per la fine della giornata di oggi.I risultati parziali sullo spoglio dei voti di 160 dei 272 seggi del parlamento indica che i radicali ne hanno presi solo tre. La Muttahida Majli-i-Amal (Mma), alleanza di sei formazioni alcune delle quali apertamente simpatizzanti per i militanti e le idee dei taleban e di al Qaida, avevano nel parlamento uscente un record storico di 59 deputati. Mma era al potere nella Provincia di Frontiera del Nord Ovest, che confina con le zone tribali alla frontiera con l'Afghanistan, un'area dove di fatto l'autorità del governo di Islamabad è ignorata. Alcuni gruppi dell'alleanza hanno boicottato le elezioni e questo di certo ha contribuito al crollo.


Pakistan, partiti dell'opposizione insieme per formare il nuovo governo!!!

ISLAMABAD (Reuters) - I due partiti che hanno guadagnato il maggior numero di seggi alle elezioni in Pakistan collaboreranno per formare un nuovo governo.
Lo ha detto oggi l'ex primo ministro Nawaz Sharif.
Sharif ha partecipato a una serie di colloqui a Islamabad assieme al marito dell'ex premier Benazir Bhutto, alla guida del Pakistan People Party (Ppp) fino a quando non è stata uccisa in un attentato lo scorso 27 dicembre.
"Lavoreremo assieme per formare un governo", ha detto Sharif nel corso di una conferenza stampa congiunta assieme al marito di Bhutto, Asif Ali Zardari, dopo il loro incontro.
Questo nuova coalizione di governo potrebbe costringere il presidente Pervez Musharraf a lasciare il potere.
Musharraf, salito al potere nel 1999 con un colpo di stato militare nel Paese dotato di armi nucleari -- e uno dei più importanti alleati islamici di Washington nella lotta ad al Qaeda -- è vulnerabile di fronte a un Parlamento ostile dopo che i suoi sostenitori hanno riportato una pesante sconfitta nelle elezioni lunedì.
Ma in un'intervista al Wall Street Journal pubblicata ieri, ha detto di non essere pronto ad andarsene.
L'amministrazione del presidente americano George W. Bush ha chiesto al prossimo governo di lavorare con Musharraf e dice che Washington ha bisogno del Pakistan -- che confina con l'Afghanistan -- come alleato.


giovedì 3 gennaio 2008

RINVIATE AL 18 FEBBRAIO LE ELEZIONI IN PAKISTAN!!!

Lo ha deciso la commissione elettorale, dopo che il paese era caduto nel caos per la morte di Benazir Bhutto!
Slittano al 18 febbraio prossimo le elezioni presidenziali in Pakistan. Dopo l'assassinio della leader dell'opposizione Benazir Bhutto, il 27 dicembre scorso, e dopo i tumulti che ne sono seguiti, tenere le elezioni l'8 gennaio era "impossibile", come ha sottolineato Qazi Mohammed Farooq, il presidente della commissione elettorale pachistana. Una decisione ampiamente prevista, dopo che, qualche giorno fa il principale partito che sostiene il presidente Pervez Musharraf aveva già sospeso la campagna elettorale.

mercoledì 2 gennaio 2008

Pakistan: quando due mesi prima uccisione Bhutto, Musharraf decretava le leggi speciali anti-terrorismo!!!

Pakistan - Quando due mesi prima della tragica morte dell'ex premier Pakistana Benazir Bhutto, il Presidente e capo della giunta militare Musharraf aveva decretato la legge speciale anti-terrorismo sospendendo temporaneamente lo stato di diritto in tutto il Paese ci furono tremende proteste da parte di tutto il Mondo Occidentale e così detto "Democratico"! Non voglio essere quì frainteso, nessuno e me compreso si augurerebbe la dittatura in qualsiasi Stato del Mondo ma...purtroppo ogni Nazione, ogni Stato, ogni Popolo o Cultura si evolve secondo i propri tempi e le proprie risorse che la Natura, Dio o il Destino regala in quel determinato periodo storico. Sarebbe bello pensare e registrare il fatto che tutti i popoli della terra viaggiassero, crescessero e marciassero tutti compatti sulla stessa linea e sulla stessa onda di crescita economica e culturale, sociale e politica...ma purtroppo tutto ciò è impossibile o quasi; dunque per questo preciso motivo io ritengo personalmente doveroso che per alcuni Stati del Mondo sia necessaria una pace sociale, una stabilità politica imposta con la "forza" dal Governo Centrale di quel determinato Paese che senza la direzione di una guida forte cadrebbe inevitabilmente nel caos, nella miseria e peggio ancora nel turbine della guerra civile.
Stati come l'Iraq ad esempio dove la distruzione totale non si è avuta tanto dalla guerra scatenata dagli Anglo-Americani nel 2003 (guerra che tra l'altro sarebbe già finita) ma si è avuta dalla cancellazione totale del vecchio regime di Saddam Hussein, regime che stava in piedi dal 1979 e che era riuscito a tenere unito un popolo sotto un'unica bandiera, popolo oggi invece lacerato e diviso in mille fazioni Politico-Religiose ed in decine di etnie che solo Saddam, seppur con la forza, era riuscito a tenere a bada sotto l'ombrello dell'unità nazionale Iraqena.
Ritengo che per certe popolazioni ancora regresse rispetto ai canoni ufficiali degli stati moderni e socialmente più avanzati, un regime che governi col pugno di ferro sia ancora necessario per tutelare loro stessi dal caos e dallo scorrimento inutile di sangue.
Musharraf, per altro alleato degli Stati Uniti d'America nella lotta al terrorismo, aveva decretato le leggi speciali in Pakistan non solo per rafforzare il proprio Potere ma anche per reprimere le piccole lotte intestine delle fazioni fondamentaliste vicine e guidate dai seguaci di Bin Laden; schiacciare il terrorismo violento dei kamikaze di Allah era una delle sue priorità ma le "checche" dell'Occidente lo hanno costretto a fare un passo indietro così, solo dopo circa 40 giorni, Musharraf ha ritirato il decreto delle leggi speciali ripristinando l'ordinamento giuridico precedente; risultato? Solo dopo pochi giorni un attentato suicida dei seguaci di Bin Laden uccide un leader storico dell'opposizione ed ex-premier, la bellissima Benazir Buttho, colpi di pistola ed esplosivo portano il Pakistan nel caos sociale e politico con oltre 50 morti sul campo e tensione internazionale alle stelle! Chi accusa il regime di Musharraf o dei suoi uomini vicini a lui per l'implicazione nell'assassinio della Bhutto prende un granchio colossale perchè sebbene sia vero che la Bhutto fosse odiata e invisa agli occhi di chi comanda o di chi ha comandato in questi anni a Islamabad è altrettanto impensabile che il Presidente Pakistano volesse trascinare il suo Paese nel caos visto che nel caos il suo regime ci perderebbe totalmente il Potere! Il Pakistan è uno stato che già di suo vive in costante tensione sociale e politica per diverse ragioni, il regime vive cercando di "pressare" questo caos e tenerlo il più possibile a bada; controllarlo fin che può farlo è l'unica maniera per governare e mantenere il Potere; anche uno "stupido" qualunque capirebbe che uccidere una personalità così importante e carismatica come la Bhutto sarebbe stato uguale come spararsi in una tempia da soli, peggio che giocare alla rulette Russa!!!
Per questo motivo Musharraf due mesi fa aveva pienamente ragione a decretare le leggi speciali anti-terrorismo per ripristinare l'ordine, seppur con metodi discutibili, il Presidente Pakistano ci aveva visto giusto, aveva annusato il pericolo del proliferare dei terroristi di Bin Laden, difatti pochi giorni dopo l'annullamento di quello stato di emergenza, annullamento causato dalle pressioni della Comunità Internazionale è stata uccisa Benazir Bhutto in un attentato cruento dei Kamikaze di Bin Laden.


Alexander Mitrokhin

Pakistan, attesa per nuova data elezioni dopo morte Bhutto!!!

ISLAMABAD - Il Pakistan dovrebbe fissare oggi una nuova data per le elezioni dopo che l'assassinio del leader dell'opposizione Benazir Bhutto ha provocato violenti scontri e dure polemiche contro il governo del presidente Pervez Musharraf.
La Commissione elettorale dovrebbe riunirsi alle 7,30 ora italiana a Islamabad, e successivamente dovrebbe dare l'annuncio della nuova data.
Secondo gli analisti, il voto previsto inizialmente per l'8 gennaio, verrà rinviato alla metà di febbraio o all'inizio di marzo in una decisione che potrebbe avere come esito nuove violenze.
La Commissione ha fatto sapere che molti dei suoi uffici nella provincia di Sindh, zona natale di Bhutto, sono stati dati alle fiamme nelle rivolte seguite all'assassinio della leader e che una gran quantità di materiale elettorale è andato distrutto.
Circa 60 persone sono rimaste uccise negli scontri seguiti alla morte di Bhutto e mentre la situazione pare ora più tranquilla i mercati appaiono influenzati dalla dipartita di capitali stranieri se la situazione dovesse peggiorare in un Paese dotato di bomba atomica.
L'indice di riferimento della borsa di Karachi (KSE) alle 7,40 ora italiana guadagnava lo 0,4% ma ha perso il 7% dopo l'assassinio di Bhutto.

Pakistan - Profilo del paese oggi...

Il Pakistan, regione prevalentemente montagnosa e impervia dell'Asia meridionale, è un paese in cui la precarietà sociale e la povertà diffusa della popolazione convivono con il ruolo di pedina strategica sullo scacchiere politico internazionale. Fino alla sua nascita, nel 1947, il Pakistan, a maggioranza musulmana, è stato parte integrante dell'India britannica per divenire, con l'indipendenza, il secondo Stato islamico del mondo. Da allora, Pakistan ed India hanno vissuto una situazione di conflitto permanente, il cui contenzioso dichiarato è il territorio di confine del Kashmir: tensioni diplomatiche, conflitti armati e scontri di frontiera hanno caratterizzato sessant'anni di rapporti tra i due vicini, mettendo più volte in pericolo l'ordine e la pace internazionale, soprattutto da quando i due Stati sono entrati nel ristretto circolo delle potenze nucleari. Inoltre, il ruolo che il Pakistan riveste nel nuovo scenario internazionale, quale alleato islamico degli USA nella lotta al terrorismo, crea tensioni interne con le componenti della società aderenti ai partiti islamisti.La sicurezza è una preoccupazione crescente e in alcune regioni gli spostamenti richiedono scorte armate, rendendo difficili gli aiuti umanitari anche in questa fase di grave emergenza. Oggi, sebbene l'economia risulti in crescita, la povertà rimane diffusa tra la popolazione, e ad una maggiore attenzione verso l'istruzione e l'assistenza sanitaria si contrappone una riduzione degli investimenti nel settore idrico e igienico-ambientale. Le condizioni di vita della popolazione, in gran parte costituita da bambini, sono inoltre aggravate da disastri naturali che si susseguono periodicamente: sorgendo su un area a forte rischio sismico, il Pakistan è stato più volte teatro di devastanti terremoti, l'ultimo dei quali ha colpito le regioni nord occidentali del paese lo scorso 8 ottobre 2005. Il sisma di magnitudo 7,6 della scala Richter, il più violento dell'ultimo secolo, ha colpito un'area montagnosa estremamente impervia, causando una vera e propria catastrofe umanitaria: oltre 4 milioni le persone colpite, di cui 3,3 milioni rimaste senza tetto; 73.000 le vittime finora accertate e altrettanti i feriti, mentre 9.000 persone risultano tuttora disperse. Circa 2 milioni di bambini sono stati colpiti dal sisma e la loro sopravvivenza è messa a serio rischio dalle difficili condizioni climatiche delle zone montagnose in cui si trovano in gran parte sfollati, per lo più innevate, difficili da raggiungere e con temperature sotto lo zero.

Adotta un progetto UNICEF in Pakistan:

Il Pakistan è uno dei paesi per i quali i sostenitori italiani dell'UNICEF possono effettuare donazioni direttamente finalizzate alla "adozione" di un progetto specifico che l'UNICEF conduce nel paese. Diverse scuole e aziende italiane, attraverso il Comitato Italiano per l'UNICEF, stanno già offrendo il loro contributo. Questo progetto intende fornire assistenza medico-sanitaria nelle zone colpite dal terremoto.

martedì 1 gennaio 2008

Pakistan: Il figlio di Benazir Bhutto è il nuovo Capo del Partito della madre assassinata!!!

Bilawal ha 19 anni, il padre lo affianchera' nel nuovo ruolo!
ISLAMABAD, 30 DICEMBRE 2007 - Bilawal, 19 anni, figlio dell'assassinata ex premier Benazir Bhutto e' il nuovo presidente del Partito Popolare Pakistano (Ppp). Lo hanno reso noto fonti dello stesso partito. "E' stato deciso - ha dichiarato un esponente del partito - che Bilawal sara' il presidente e (suo padre) Asif Ali Zardari sara' co-presidente!" L'assemblea che ha preso la decisione si tiene a Naudero, nel Pakistan meridionale.
Intanto Bilawal Bhutto Zardari ha lasciato il Pakistan per Dubai. Il figlio dell'ex premier assassinata Benazir Bhutto, il diciannovenne neo presidente del Partito del popolo pachistano (PPP) e' partito dall'aeroporto di Sukkur, nella provincia del Sindh, insieme con le due sorelle Bakhtawar e Aseefa. Bilawal aveva annunciato di voler finire gli studi a Oxford prima di assumere pienamente la guida del partito. Fino a quel momento le redini del PPP saranno tenute dal vedovo della Bhutto e padre di Bilawal, Asif Ali Zardari.

sabato 29 dicembre 2007

Musharraf ordina di usare il pugno di ferro contro i dimostranti!

Il presidente pakistano Pervez Musharraf ha dato ordine di ricorrere al pugno di ferro per stroncare le proteste di piazza che da tre giorni stanno facendo precipitare il paese asiatico sempre piu' nel caos, in seguito all'assassinio dell'altro ieri dell'ex premier Benazir Bhutto, morta in un attentato a Rawalpindi. Lo hanno riferito i mass media ufficiali, secondo cui Musharraf ha impartito tale direttiva nel corso di un vertice di emergenza con i propri piu' stretti collaboratori, compresi il primo ministro ad interim Mohammadmian Soomro nonche' i comandanti delle Forze Armate e dei diversi servizi segreti. Il governo pakistano accusa al Qaida dell'uccisione di Benazir Bhutto, sepolta ieri nel mausoleo di famiglia a Larkana, sua città natale, dove sono accorse centinaia di migliaia di persone.
Il portavoce del ministero degli Interni ha affermato che gli inquirenti sono in possesso di un'intercettazione telefonica, registrata subito dopo l'attentato, che prova che il gruppo terroristico al Qaida e' responsabile dell'attacco e sta tentando di "destabilizzare il Paese".
Il governo avrebbe identificato in Baitullah Mehsud, un militante afghano legato ad al Qaida, alla guida di alcune zone tribali ai confini con l'Afghansitan, il responsabile della telefonata, ma lui nega. "Nego assolutamente. La gente tribale ha i suoi costumi. Noi non uccidiamo le donne", ha detto il portavoce di Meshud, Maulvi Omar, al telefono da una località sconosciuta. Secondo il ministero dell'Interno, la Bhutto non sarebbe stata colpita da nessuna delle tre pallottole sparate dal kamikaze, ma avrebbe sbattuto la testa nel tentativo di ripararsi. Versione subito bollata come falsa dal Partito popolare che inoltre sostiene che non è stato fatto abbastanza per proteggerla.
La portavoce di Benazir Bhutto afferma che l'ex primo ministro è stato ucciso da un colpo di arma da fuoco alla testa e di esserne certa in quanto ha lavato il suo corpo prima che fosse inumato. Il governo pachistano riesumera' il corpo di Benazir Bhutto, se lo vorra' il suo partito, per determinare le cause della sua morte. Lo annunciano fonti governative pachistane, citate dall'emittente Geo tv. Gia' ieri aveva confutato la versione ufficiale Farooq Naik, legale della numero uno del Ppp, il Partito Popolare del Pakistan guidato da Bhutto, egli stesso dirigente della principale forza di opposizione attiva nel Paese asiatico; a detta di Naik, Bhutto sarebbe stata centrata "da due pallottole, una all'addome e una al capo": circostanza che aggraverebbe la posizione delle forze di sicurezza, in quanto dimostrerebbe l'assoluta insufficienza delle misure di prevenzione predisposte onde garantire l'incolumita' dell'ex premier.Si teme che il Pakistan, dotato di armi nucleari, possa scivolare nella guerra civile e diventare facile preda dell'estremismo islamico fortemente radicato nella zona.
Il governo ha confermato che le elezioni si svolgeranno l'8 gennaio prossimo, ma il Partito del Popolo senza Benazir Bhutto sembra decapitato. E l'oppositore Sharif ha deciso di boicottare le elezioni che non offrirebbero garanzie democratiche sufficienti.
Gli Stati Uniti sono fortemente preoccupati per quanto sta accadendo e temono un'estensione delle tensioni all'Afghanistan, anche se, al monmento, gli esperti della difesa statunitense non hanno anticipato un impatto immediato sulle operazioni americane in Afghanistan.L'India sospende i collegamenti con il PakistanL'India ha deciso di sospendere temporaneamente i collegamenti via autobus e treni con il Pakistan per motivi di sicurezza."La sicurezza dei passeggeri resta la nostra principale preoccupazione. Su consiglio del ministero dell'Interno, abbiamo deciso di sospendere i servizi fino a quando la situazione tornera' alla normalita' nel paese", ha annunciato un portavoce dando notizia della cancellazione di due treni, il Samjhauta Express e il Thar Express, per il Pakistan.
Sono 38 le persone rimaste uccise in Pakistan nelle ultime 48 ore, dall'attentato a Rawalpindi contro Benazir Bhutto. A fornire la cifra nel corso di una conferenza stampa a Islamabad e' stato il portavoce del ministero degli Interni pachistano, Javed Iqbal Cheema, che ha denunciato anche danni per decine di milioni di dollari provocati dai rivoltosi. Secondo il portavoce, nelle violenze sono state distrutte 176 banche, 72 vagoni ferroviari e 18 stazioni dei treni.

Fonte: http://www.rainews24.rai.it/

venerdì 28 dicembre 2007

Benazir Bhutto uccisa in un attentato in Pakistan!

La leader dell'opposizione morta in ospedale dopo essere stata colpita durante un comizio!
Almeno altre 20 vittime!
ISLAMABAD - Uccisa durante un comizio pre-elettorale, a pochi giorni dal voto dell'8 gennaio. Benazir Bhutto, leader dell'opposizione pachistana, icona anti-islamista e filo-americana, è morta in un attentato suicida avvenuto a Rawalpindi. Nell'attacco hanno perso la vita almeno altre 20 persone. Secondo la ricostruzione della polizia, uno o due attentatori su una moto si sono avvicinati all'auto di Benazir Bhutto e hanno sparato almeno cinque colpi con un fucile mitragliatore Ak75 (kalashnikov), colpendo la leader dell'opposizione alla nuca. I due si sono poi fatti esplodere poco lontano e i soccorsi hanno tardato a raggiungere l'auto della Bhutto perché temevano un'altra esplosione.
LE REAZIONI - Alla notizia della morte di Benazir Bhutto, il Pakistan - un paese di 160 milioni di musulmani (fra sciiti e sunniti) e dotato di atomica - è piombato sull'orlo della guerra civile. Mentre i principali leader mondiali hanno condannato l'attacco, rivendicato da Al Qaeda, il presidente Pervez Musharraf, alleato-chiave degli Stati Uniti nella guerra al terrore, ha proclamato tre giorni di lutto nazionale (rimarranno chiusi scuole, banche e negozi), puntando il dito contro i terroristi islamici. Ma dal marito della vittima sono arrivate accuse opposte: «È opera del governo» ha commentato a caldo Asif Ali Zardari, poco prima di partire da Dubai, dove una parte della famiglia vive in esilio, alla volta del Pakistan (per partecipare ai funerali che si terranno venerdì a Larkana, città natale della Bhutto).
AL QAEDA - L'attentato è stato rivendicato da Al Qaeda. Secondo quanto ha dichiarato il principale portavoce dell'organizzazione terroristica Sheikh Saeed in un colloquio telefonico da una località sconosciuta con AKI-Adnkronos International, è stato il numero due della rete terroristica, Ayman Al Zawahiri, a ordinare l'uccisione della Bhutto. «Abbiamo eliminato il più importante asset nelle mani degli americani», ha detto lo sceicco. Secondo Sheikh Saeed, l'assassinio è stato realizzato da un militante della cellula terroristica Lashkar-i-Jhangvi del Punjab.
DISORDINI - Dopo la notizia dell'uccisione della Bhutto, si sono verificati incidenti in diverse località pachistane, con scontri e vittime. Migliaia di sostenitori del Partito del popolo (Ppp) dell'ex premier si sono diretti verso l'ospedale di Rawalpindi. I sostenitori della Bhutto hanno attaccato anche la polizia, tirando sassi contro gli agenti. Fuori dall'ospedale di Rawalpindi i 'fedelissimi' della Bhutto hanno iniziato a intonare slogan contro il presidente Musharraf. A Karachi, città natale della Bhutto, i sostenitori del Ppp hanno occupato le strade della città, incendiato copertoni e lanciato sassi contro le automobili: negli scontri sarebbero morte dieci persone. Disordini anche a Peshawar, dove la polizia ha usato gas lacrimogeni e manganelli per disperdere una folla inferocita riunitasi spontaneamente.
L'APPELLO DI MUSHARRAF - Il presidente del Pakistan, Pervez Musharraf, ha rivolto un appello alla popolazione. Condannando l'attentato, Musharraf ha chiesto di mantenere la calma per affrontare «questa tragedia e continuare a combattere contro il terrorismo». E per la morte della Bhutto ha dichiarato tre giorni di lutto nazionale. SHARIF: VOTO DA BOICOTTARE - Ma quanto accaduto a Rawalpindi è destinato a condizionare fortemente le elezioni previste per il prossimo 8 gennaio. Musharraf, la cui popolarità è crollata negli ultimi mesi in seguito alla crescente violenza nel Paese, potrebbe decidere di rinviare il voto e imporre nuovamente lo stato d'emergenza revocato il 15 dicembre dopo sei settimane. L'ex primo ministro Nawaz Sharif, un altro leader dell'opposizione, ha già annunciato che il suo partito, la Lega musulmana del Pakistan, boicotterà le elezioni. Sharif ha inoltre invitato Musharraf a dimettersi immediatamente e ha sollecitato uno sciopero nazionale (nel giorno della morte della Bhutto, a "completare" il quadro, altre cinque persone sono rimaste uccise in un attacco contro un comizio al quale lo stesso Sharif avrebbe dovuto partecipare).
LE ULTIME PAROLE - La Bhutto, 54 anni, era sfuggita a un primo sanguinoso attentato a Karachi a ottobre, il giorno del suo rientro in patria dopo otto anni di esilio volontario. Il suo ritorno in Pakistan era avvenuto sulla base di un accordo per la spartizione del potere con Musharraf, voluto da Washington. Un patto che le aveva procurato molte critiche, anche all'interno del suo stesso partito, alla cui guida è rimasta con pugno di ferro, fino all'ultimo momento. Poco prima di essere uccisa, la Bhutto aveva parlato dei rischi che sapeva di correre: «Metto la mia vita in pericolo e sono qui perché credo che questo Paese sia in pericolo», aveva detto durante il comizio di Rawalpindi. Una specie di testamento.


Fonte: http://www.corriere.it/
27 dicembre 2007, (ultima modifica: 28 dicembre 2007)

martedì 18 dicembre 2007

ITALIA-CINA

ITALIA-CINA
PER L'ALLEANZA, LA COOPERAZIONE, L'AMICIZIA E LA COLLABORAZIONE TRA' LA REPUBBLICA ITALIANA E LA REPUBBLICA POPOLARE CINESE!!!