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L'Archivio Mitrokhin è composto dalle schede che l'ex funzionario del KGB Vasilij Nikitič Mitrokhin (Василий Никитич Митрохин) raccolse durante la sua attività e poi divulgò in tre volumi, usciti rispettivamente nel 1999, nel 2000 e (postumo) nel 2005.
Attraverso la pubblicazione di questo archivio (originariamente chiamato Dossier Impedian da uno dei nomi in codice di Mitrokhin) i paesi dell'occidente europeo hanno scoperto che lo spionaggio sovietico si era addentrato fin nei gangli fondamentali dei loro Stati e che i partiti comunisti occidentali legati a Mosca avevano operato per favorire lo spionaggio in vista di una possibile guerra d'invasione sovietica.Si è scoperto infatti che l'URSS non aveva mai dismesso i suoi piani di conquista dell'Occidente e che aveva mantenuto in vita un mastodontico apparato militare, pronto ad entrare in azione in qualsiasi momento. Allo scopo di preparare la guerra d'invasione, l'Unione Sovietica aveva creato una rete di agenti, informatori, spie, per carpire segreti politici e militari all'Occidente. Il tutto era diretto e finanziato dal KGB, il potente servizio segreto di Mosca.
L'Archivio Mitrokhin è composto dalle schede che l'ex funzionario del KGB Vasilij Nikitič Mitrokhin (Василий Никитич Митрохин) raccolse durante la sua attività e poi divulgò in tre volumi, usciti rispettivamente nel 1999, nel 2000 e (postumo) nel 2005.
Attraverso la pubblicazione di questo archivio (originariamente chiamato Dossier Impedian da uno dei nomi in codice di Mitrokhin) i paesi dell'occidente europeo hanno scoperto che lo spionaggio sovietico si era addentrato fin nei gangli fondamentali dei loro Stati e che i partiti comunisti occidentali legati a Mosca avevano operato per favorire lo spionaggio in vista di una possibile guerra d'invasione sovietica.Si è scoperto infatti che l'URSS non aveva mai dismesso i suoi piani di conquista dell'Occidente e che aveva mantenuto in vita un mastodontico apparato militare, pronto ad entrare in azione in qualsiasi momento. Allo scopo di preparare la guerra d'invasione, l'Unione Sovietica aveva creato una rete di agenti, informatori, spie, per carpire segreti politici e militari all'Occidente. Il tutto era diretto e finanziato dal KGB, il potente servizio segreto di Mosca.
Vasilij Nikitič Mitrokhin
Vasilij Nikitič Mitrokhin , in russo Василий Никитич Митрохин (3 marzo 1922 – 23 gennaio 2004) è stato un militare russo.
Era un maggiore ed un archivista del servizio segreto per l'estero dell'Unione Sovietica, il Primo Direttorato Centrale del KGB. Negli ultimi anni della propria attività, fino al 1984, quando andò in pensione, copiò tutto quello che poté per rivelare i delitti di cui era venuto a conoscenza e la vera identità degli agenti di cui il KGB si era servito in Occidente, talvolta anche a loro insaputa.
Il suo sistema di scrittura era indecifrabile per chiunque: le sue trascrizioni erano “compresse” in una sorta di stenografia personale ricca di abbreviazioni, acronimi, sigle, sia per ridurre il volume del materiale che aveva con grande rischio personale portato fuori dall'ufficio da lui diretto, sia per rendere incomprensibili i suoi appunti e potersi così difendere nel caso che una perquisizione li avesse rivelati.
Il 24 marzo 1992 Mitrokhin si presentò all'ambasciata britannica nella capitale di uno stato baltico, portando con sé una serie di buste, una per ogni singolo Paese, piene di carte scritte di suo pugno e contenenti le informazioni relative a quel Paese. In un secondo incontro del 9 aprile, Mitrokhin portò all'ambasciata oltre duemila cartelle, parte del suo archivio. I diplomatici capirono subito di avere di fronte del materiale scottante: profili di centinaia di agenti del KGB, arricchiti con dettagli e particolari tali da consentire l'identificazione di diverse spie sovietiche di stanza in Occidente.
Dopo che fu informato il capo dei Servizi segreti (SIS), Colin McColl, il quale a sua volta riferì al Primo ministro John Major, una prima parte dell'archivio Mitrokhin venne portata in Gran Bretagna. Le autorità britanniche compresero di avere a che fare con una fonte di importanza straordinaria e decisero di proporre all'ex archivista di trasferirsi in Inghilterra in una località segreta. A settembre Mitrokhin accettò la proposta e a ottobre il Ministro degli Esteri Douglas Hurd autorizzò l'ingresso nell'isola di Mitrokhin e della sua famiglia.
Nel frattempo il servizio segreto inglese avviava le proprie indagini per trovare i necessari riscontri oggettivi. Le ricerche si protrassero per tre anni e nel luglio 1995 con esito positivo.Il passo successivo fu rendere di pubblico dominio le informazioni raccolte da Mitrokhin. Per questo l'ex funzionario russo venne affiancato da uno storico di professione, il professor Cristopher Andrew, che aveva già lavorato con un dissidente dei servizi segreti sovietici, Oleg Gordievskij. La nomina di Andrew a curatore delle pubblicazioni dell'archivio giunse il 16 marzo del 1996.
Dei molti volumi che Mitrokhin e Andrew dovevano pubblicare, solamente due giunsero alle stampe mentre l'archivista sovietico era ancora in vita. Il terzo è uscito postumo nel 2005.
Era un maggiore ed un archivista del servizio segreto per l'estero dell'Unione Sovietica, il Primo Direttorato Centrale del KGB. Negli ultimi anni della propria attività, fino al 1984, quando andò in pensione, copiò tutto quello che poté per rivelare i delitti di cui era venuto a conoscenza e la vera identità degli agenti di cui il KGB si era servito in Occidente, talvolta anche a loro insaputa.
Il suo sistema di scrittura era indecifrabile per chiunque: le sue trascrizioni erano “compresse” in una sorta di stenografia personale ricca di abbreviazioni, acronimi, sigle, sia per ridurre il volume del materiale che aveva con grande rischio personale portato fuori dall'ufficio da lui diretto, sia per rendere incomprensibili i suoi appunti e potersi così difendere nel caso che una perquisizione li avesse rivelati.
Il 24 marzo 1992 Mitrokhin si presentò all'ambasciata britannica nella capitale di uno stato baltico, portando con sé una serie di buste, una per ogni singolo Paese, piene di carte scritte di suo pugno e contenenti le informazioni relative a quel Paese. In un secondo incontro del 9 aprile, Mitrokhin portò all'ambasciata oltre duemila cartelle, parte del suo archivio. I diplomatici capirono subito di avere di fronte del materiale scottante: profili di centinaia di agenti del KGB, arricchiti con dettagli e particolari tali da consentire l'identificazione di diverse spie sovietiche di stanza in Occidente.
Dopo che fu informato il capo dei Servizi segreti (SIS), Colin McColl, il quale a sua volta riferì al Primo ministro John Major, una prima parte dell'archivio Mitrokhin venne portata in Gran Bretagna. Le autorità britanniche compresero di avere a che fare con una fonte di importanza straordinaria e decisero di proporre all'ex archivista di trasferirsi in Inghilterra in una località segreta. A settembre Mitrokhin accettò la proposta e a ottobre il Ministro degli Esteri Douglas Hurd autorizzò l'ingresso nell'isola di Mitrokhin e della sua famiglia.
Nel frattempo il servizio segreto inglese avviava le proprie indagini per trovare i necessari riscontri oggettivi. Le ricerche si protrassero per tre anni e nel luglio 1995 con esito positivo.Il passo successivo fu rendere di pubblico dominio le informazioni raccolte da Mitrokhin. Per questo l'ex funzionario russo venne affiancato da uno storico di professione, il professor Cristopher Andrew, che aveva già lavorato con un dissidente dei servizi segreti sovietici, Oleg Gordievskij. La nomina di Andrew a curatore delle pubblicazioni dell'archivio giunse il 16 marzo del 1996.
Dei molti volumi che Mitrokhin e Andrew dovevano pubblicare, solamente due giunsero alle stampe mentre l'archivista sovietico era ancora in vita. Il terzo è uscito postumo nel 2005.
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