L'annuncio di Storace arriva di prima mattina. Le dimissioni da An erano nell'aria da tempo dopo che, circa un mese fa, aveva lasciato l'assemblea nazionale. "Credo che questa non sia piu' la mia casa politica" ha detto. Dunque, lo strappo si e' consumato, dopo mesi di aperta opposizione. Spiega ad 'Otto e Mezzo': "Intendo rappresentare quello che ormai in molti dicono nel partito: non vogliamo morire democristiani". Ed elenca i passi che lo hanno allontanato dall'uomo del quale per anni e' stato portavoce. Cita le scelte sulla fecondazione assistita, sul voto agli immigrati, sul Ppe, sul referendum, sul Corano nelle scuole, sull'ingresso della Turchia nell'Ue. Mosse decise con un unico obiettivo: accreditarsi presso i "salotti buoni". Ed ecco, immancabile, una delle battute fulminanti che lo hanno reso celebre: con Fini alla guida del partito, sorride sarcastico 'Epurator', "siamo passati dalla Repubblica di Salo' a quella dei salotti".Gelida la replica del leader di An. "Sono umanamente dispiaciuto", dice Fini, sottolineando pero' di trovare le sue "motivazioni politiche inconsistenti, perche' nessuno in Italia pensa che An non sia piu' un partito di destra". Daniela Santanche', invece, pur elogiando la "coerenza" di Storace, preferisce non seguirlo. "Continuo la mia battaglia dei valori all'interno del partito", ha spiegato la deputata di An che oggi, dopo mesi di gelo, ha avuto a Montecitorio un lungo colloquio distensivo con Fini!
Da www.la7.it
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