La nipote del duce dopo 4 anni sfila con il suo ex partito"E' come un nuovo battesimo, un primo giorno di scuola"
An, il corteo della Mussolini"Voglio unire Fini e Berlusconi"
Accoglienza calorosa dei militanti e battute per i colori del suo abbigliamento"Alessà, levate sta camicia rossa". E lei risponde: "Sono rossa nel cuore, nera nella testa"!
ROMA - Il figliol prodigo è tornato a casa. Sono passati quattro anni e un fiume di polemiche da quando Alessandra Mussolini andò via da Alleanza nazionale sbattendo la porta, ma oggi non ha avuto problemi a conquistare la testa del corteo di An, anche se con le bandiere della sua Azione Sociale. "Voglio unire Fini e Berlusconi - ha detto - non dobbiamo più litigare" La nipote del duce si è presentata all'appuntamento con pantalone e berretto nero e una sgargiante camicia color fuoco con evidente scollatura. E a chi simpaticamente la apostrofa con un "Alessà, levate sta camicia rossa", lei risponde con la sua consueta verve: "Io sono rossa nel cuore, nera nella testa. E poi bisogna sdoganarli 'sti colori, a me piacciono". Per qualche centinaio di metri è lei a guidare il corteo, applauditissima, nella confusione generale e nello sventolio di bandiere. Ma Gianni Alemanno e Maurizio Gasparri se ne accorgono, vanno a parlottare, le chiedono di fare qualche passo indietro e di abbassare le sue insegne. Così viene "retrocessa" ma resta fieramente in capo al lungo serpentone che da piazza Indipendenza si dirige verso il Colosseo. La nipote del duce è stata lontana da An quattro anni e anche lei ammette che "questo è come un nuovo battesimo, un primo giorno di scuola. Io non mi sono mai allontanata nell'anima, ma certamente questo lo vivo come un ritorno alla casa madre e l'emozione c'è tutta". Leader di Alternativa Sociale, è ora proiettata "verso una nuova avventura. Io - spiega - sono qui perché voglio unire Fini e Berlusconi, la gente ci chiede questo, non dobbiamo più litigare". E per questo che Alessandra Mussolini vuole dimenticare anche quello che è stato: "Ho parlato più volte con Fini. Con An ho avuto un rapporto di odio e di amore, mai di indifferenza. Se due persone non litigano non si arriva mai alla pace".
Mentre Fini, La Russa e Alemanno, dopo aver camminato per un po' sono saltati sulle moto per 'scorrazzare' tra i cortei, Alessandra Mussolini si è fatta tutta la 'passeggiata' da piazza della Repubblica fino al Colosseo, scortata dai suoi uomini che per lunghi tratti non facevano avvicinare nessuno. E la 'passionaria' della destra ha urlato a più non posso: "Questo governo se ne deve andare. Ha fatto solo danni". Ma il bersaglio delle sue critiche non è solo l'esecutivo Prodi: "Qui - dice sorridendo con un pizzico di orgoglio - Storace non potrebbe passare. Se ne è andato non per motivi di cuore, ma per le poltrone. Lui distrugge, io costruisco. Per colpa sua il governo non è caduto e ora la gente lo odia. La gente di An mi ama", conclude prima di salire sul palco e di essere abbracciata da Andrea Ronchi. (13 ottobre 2007)
Mentre Fini, La Russa e Alemanno, dopo aver camminato per un po' sono saltati sulle moto per 'scorrazzare' tra i cortei, Alessandra Mussolini si è fatta tutta la 'passeggiata' da piazza della Repubblica fino al Colosseo, scortata dai suoi uomini che per lunghi tratti non facevano avvicinare nessuno. E la 'passionaria' della destra ha urlato a più non posso: "Questo governo se ne deve andare. Ha fatto solo danni". Ma il bersaglio delle sue critiche non è solo l'esecutivo Prodi: "Qui - dice sorridendo con un pizzico di orgoglio - Storace non potrebbe passare. Se ne è andato non per motivi di cuore, ma per le poltrone. Lui distrugge, io costruisco. Per colpa sua il governo non è caduto e ora la gente lo odia. La gente di An mi ama", conclude prima di salire sul palco e di essere abbracciata da Andrea Ronchi. (13 ottobre 2007)
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