Una volta i comunisti scendevano in piazza per difendere i lavoratori e i precari, le donne e le famiglie disagiate, il lavoro e la giustizia sociale, oggi invece i compagni si sono rifatti il look e sono diventati borghesi, tanto borghesi che si infervorano solo quando rimangono senza poltrone o posti in consigli d’amministrazione da spartirsi.L’esempio che ci ha dato Martina Nardi, presidente di Rifondazione, nelle pagine dei giornali in questi giorni, ne è la dimostrazione.Nella sinistra non si litiga più per concetti ideologici ma solo perchè qualcuno ci ha rimesso il posto nei comodi scranni delle municipalizzate o nelle SPA del comune.Insomma non è più una questione politica, ma una cosa d’affari lontana mille miglia dai cittadini e dai problemi della città. Mentre ci sono persone senza un tetto sopra la testa o famiglie intere che non hanno i soldi per comprare i libri scolastici ai figli e un tasso di disoccupazione allarmante, anche i comunisti non riescono a sottrarsi dalla tentazione di strappare qualche posto in più per mettere a busta paga della collettività un ennesimo nullafacente politico di corteLa Nardi farebbe bene ad infervorarsi quando si svendono gli agri marmiferi ai soliti noti, farebbe bene a fare di queste “scenate siciliane” quando persone vengono escluse dalle graduatorie delle case popolari o quando una Omya fa affari con il nostro marmo depredando la città, oppure quando le amministrazioni privatizzano gli acquedotti. Di una cosa possiamo essere sicuri, appena che gli amministratori citati dalla Nardi, cioè i sindaci Zubbani Neri e Angeli, si preoccuperanno di ridare la fetta di torta ai compagni, di queste scene da “Trombata politica” non ne vedremo più, e chi pensava che rifondazione era una forza sociale di popolo si renderà conto invece che rifondazione dal popolo vuole i voti e dalla politica i posti retribuiti.
*Gianni Musetti è consigliere comunale de "La Destra" a Carrara.
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