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sabato 29 dicembre 2012

The Cuban Wives, un documentario sui cinque Cubani detenuti in America sarà proiettato a Roma...

 The Cuban Wives racconta la tragica vicenda dei Cinque Cubani detenuti negli Stati Uniti dal 1998. Il loro crimine: il tentativo di proteggere il loro paese dagli attacchi terroristi di noti gruppi paramilitari provenienti da Miami, Florida.
Perché i Cinque sono in carcere? Quale sarà il futuro dei rapporti cubano-americani? Il Presidente Obama può fare la differenza nella risoluzione del caso? Sono chiamati a rispondere personalità implicate nella vicenda e nelle relazioni tra i due stati.
Il documentario include racconti intimi delle mogli e madri di questi uomini e rivela una storia d’amore e di resistenza in nome della giustizia. Nell’intimità delle loro case, siamo portati a condividere piccoli segreti e fragili speranze in un’atmosfera in cui l’assenza dei propri cari diventa presente tanto quanto la battaglia quotidiana per la loro liberazione.
E proprio per l’interesse del tema, segnalo che Di.Co.Spe. Università Roma Tre e l’Associazione Culturale Mimesi’S hanno il piacere di invitarci alla proiezione di “The Cuban Wives” il film documentario di Alberto Antonio Dandolo.
L’evento ha avuto luogo Mercoledì 19 Dicembre 2012
ore 20,30
presso Palazzo delle Esposizioni – Sala Cinema
scalinata di via Milano 9a, Roma

 
Sono intervenuti:
il regista Alberto A. Dandolo, il direttore del Di.Co.Spe.
prof. Giorgio De Vincenti,
il consigliere per gli affari culturali del presidente del Consiglio di Stato cubano Raul Castro, Abel Prieto.
La serata è stata realizzata con il patrocinio dell’Ambasciata di Cuba e il Festival del Cinema Latino Americano di Trieste

Lingue originali: Spagnolo, Inglese | Sottotitoli: Italiano
Pagina web
www.thecubanwives.com
di Ida Garberi

domenica 15 aprile 2012

La generazione dei Tre "Niente"...mentre i Governi delle Banche e del Capitalismo sfrenato e avido impoveriscono i popoli e arricchiscono le Industrie Militari, si preparano a causare direttamente e indirettamente causano guerre sanguinarie in tutto il pianeta per accapparrarsi le risorse energetiche come il petrolio, l'oro e i diamanti...dopo i miliardi e miliardi di euro spesi in 8 mesi di guerra in Libia nel 2011, oggi a chi toccherà? Siria o Iran? Intanto l'elite delle lobby e dei Governi gode nel lusso mentre il popolo stenta nella maggior parte dei casi ad arrivare con il proprio misero stipendio alla fine del mese...


Da uno scritto recente di Fidel Alejandro Castro, ex-Capo dello Stato Cubano: Questa riflessione potrebbe essere scritta oggi, domani o qualunque altro giorno senza rischio di errore.
La nostra specie si trova ad affrontare nuovi problemi. Quando ho espresso, 20 anni fa nella Conferenza delle Nazioni Unite sull’Ambiente e lo Sviluppo a Rio de Janeiro, che una specie era in pericolo di estinzione, avevo meno ragione di oggi di avvertire in merito ad un pericolo che vedevo distante forse 100 anni. Allora pochi leader dei paesi più potenti gestivano il mondo. Applaudirono alle mie parole per cortesia e continuarono tranquillamente a scavare la tomba della nostra specie.
Sembrava che nel nostro pianeta regnasse il buon senso e l’ordine. Era il tempo in cui lo sviluppo economico appoggiato dalla tecnologia e dalla scienza sembrava essere l’Alfa e l’Omega della società umana.
Ora tutto è molto più chiaro. Profonde verità stanno emergendo. Quasi 200 stati, apparentemente indipendenti, costituiscono l’organizzazione politica che in teoria equivale a reggere i destini del mondo.
Circa 25 000 armi nucleari nelle mani di forze alleate o antagoniste disposte a difendere l’ordine che cambia, per interesse o necessità, riducono praticamente a zero i diritti di migliaia di milioni di persone.
Non commetterò l’ingenuità di assegnare alla Russia o alla Cina, la responsabilità dello sviluppo di tali armi dopo la mostruosa strage di Hiroshima e Nagasaki, ordinata da Truman dopo la morte di Roosevelt.
Né cadrò nell’errore di negare l’Olocausto che significò la morte di milioni di bambini e adulti, uomini o donne, in maggioranza ebrei, zingari, russi e di altre nazionalità che sono stati vittime del nazismo. Ecco perchè ripugna la politica infame di chi nega al popolo palestinese il diritto di esistere.
Qualcuno pensa forse che gli Stati Uniti saranno in grado di agire con un’indipendenza che li protegga dal disastro inevitabile che li attende?
In poche settimane i 40 milioni di dollari che il presidente Obama ha promesso di raccogliere per la sua campagna elettorale serviranno solo a dimostrare che la moneta del suo paese ha perso molto valore e che gli Stati Uniti, con il loro eccezionale e crescente debito pubblico che si sta avvicinando a 20 mila miliardi di miliardi, vivono del denaro che stampano e non di ciò che producono.
Il resto del mondo paga quello che loro dilapidano.
Nessuno crede nemmeno che il candidato democratico sia migliore o peggiore rispetto ai suoi avversari repubblicani: che si chiami Mitt Romney o Rick Santorum. Anni luce separano i tre da personaggi tanto rilevanti come Abraham Lincoln o Martin Luther King. E’ davvero raro osservare una nazione tanto potente  tecnologicamente e un governo tanto orfano, al momento, di idee e valori morali.
L’Iran non ha armi nucleari. E’ accusato di produrre uranio arricchito che serve come combustibile energetico o per applicazioni di uso medico. Piaccia o no, il suo possesso o la sua produzione non è equivalente alla produzione di armi nucleari. Decine di paesi utilizzano uranio arricchito come fonte di energia, ma questo non può essere utilizzato nella fabbricazione di un’arma nucleare, senza un preliminare e complesso processo di purificazione.
Israele, tuttavia, che con l’aiuto e la cooperazione degli Stati Uniti ha fabbricato armi nucleari, senza informare né rendere conto a nessuno, oggi, senza ammettere il possesso di queste armi, ne ha centinaia. Per prevenire lo sviluppo della ricerca nei paesi arabi vicini attaccò e distrusse i reattori in Iraq e Siria. Ha annunciato a sua volta il proposito di attaccare e distruggere i centri di produzione di combustibile nucleare dell’Iran.
Intorno a questo tema cruciale sta ruotando la politica internazionale in questa complessa e pericolosa regione del mondo che produce e fornisce la maggior parte del carburante che spinge l’economia mondiale.
L’eliminazione selettiva dei più eminenti scienziati dell’Iran, da parte di Israele e dei suoi alleati della NATO, è diventata una pratica che favorisce odio e sentimenti di vendetta.
Il governo di Israele ha apertamente dichiarato la sua intenzione di attaccare l’impianto che produce uranio arricchito in Iran e il governo statunitense ha investito centinaia di milioni di dollari nel produrre una bomba a tale scopo.
Il 16 marzo, 2012 Michel Chossudovsky e Finian Cunningham hanno pubblicato un articolo che rivela che “un importante generale dell’Aviazione statunitense ha descritto la più grande bomba convenzionale anti bunker di 13,6 tonnellate, come ‘grandiosa’ per un attacco militare contro l’Iran.”
Un così loquace commento su un massiccio dispositivo assassino ha avuto luogo nella stessa settimana in cui il presidente Barack Obama si è presentato per mettere in guardia contro chi ‘parla alla leggera’ in merito a una guerra nel Golfo Persico.
“… Herbert Carlisle, vice capo del personale per le operazioni dell’Aviazione statunitense [...]” ha aggiunto che la bomba, probabilmente sarebbe stata utilizzata in qualsiasi attacco contro l’Iran ordinato da Washington.
Il MOP, che è indicato anche come ‘La madre di tutte le bombe’, è stata progettata per perforare 60 metri di cemento prima di far detonare la sua massiccia bomba.
Si ritiene sia la più grande arma convenzionale, non nucleare, dell’arsenale degli Stati Uniti.
Il Pentagono sta pianificando un processo di distruzione diffusa delle infrastrutture dell’Iran e massicce perdite civili  attraverso l’uso combinato di bombe tattiche nucleari e bombe convenzionali con nubi in forma di fungo, compresa la MOAB e la più grande GBU-57A/B oMassive Ordnance Penetrator (MOP), che supera la MOAB per distruttività.
La MOP è descritta come ‘una bomba nuova e potente che punta direttamente agli impianti nucleari sotterranei di Iran e Corea del Nord. Una bomba immensa più lunga di 11 persone affiancate, più di 6 metri dalla base alla punta. ‘”
Prego il lettore di scusarmi per questa lingua aggrovigliata di gergo militare. Come si è visto, questi calcoli presuppongono che i combattenti iraniani, che contano milioni di uomini e donne, noti per il loro fervore religioso e le tradizioni di lotta, si arrendano senza sparare un colpo.
Nei giorni scorsi gli iraniani hanno visto le truppe statunitensi che occupano l’Afghanistan, in sole tre settimane, urinare sui corpi di afghani uccisi, bruciare i libri del Corano e uccidere più di 15 cittadini inermi.
Immaginiamo le forze statunitensi lanciare bombe mostruose sulle istituzioni industriali in grado di penetrare 60 metri di cemento. Mai una simile avventura è stata concepita.
Non si ha bisogno di una parola in più per capire la gravità di una tale politica. Per questa strada la nostra specie sarà condotta inesorabilmente verso il disastro.
Se non impariamo a capire, non imparareremo mai a sopravvivere.
Da parte mia, non nutro il minimo dubbio che gli Stati Uniti siano sul punto di commettere e guidare il mondo verso il più grande errore della loro storia.
Fidel Castro Ruz
21 Marzo 2012

mercoledì 7 settembre 2011

Falsa entrevista a Obama: Silencio embarazoso de la prensa internacional...(Falsa intervista con Barack Obama: il silenzio imbarazzante della stampa internazionale!)

Un incómodo silencio guardan los medios de comunicación internacionales sobre los documentos filtrados por Wikileaks que prueban el carácter fraudulento de la “entrevista” supuestamente concedida por el presidente Barack Obama a la multipremiada bloguera Yoani Sánchez.
Como si tuvieran un pacto de sangre, la mayoría de las agencias, televisiones y periódicos que acostubraban a recoger cada una de las declaraciones y reseñar los numerosos premios otorgados al cuestionado personaje, ha dicho absolutamente nada sobre las impactantes revelaciones.
Especialmente decepcionante resulta la actitud de El País, de España, y El Nuevo Herald, de Miami, ambos con acceso a los cables de Wikileaks sobre Cuba desde hace bastante tiempo, pero que obviamente no quisieron dar a conocer verdades que le incomodan.
Como ya dijimos, “cualquiera con sentido del periodismo sabe que la verdadera noticia está naciendo ahora”, pero los grandes medios intentan escamotearla a sus audiencias.
Sin embargo, el Noticiero de la Televisión Cubana -tan criticado por la señora Sánchez y los medios que le hacen eco- recogió la noticia en su edición vespertina del lunes.
(Tomado de La pupila insomne)

Antecedentes

Como dijimos en estas misma páginas, el presidente de Estados Unidos Barack Obama no respondió un cuestionario de preguntas de la bloguera cubana Yoani Sánchez, y fue la Sección de Intereses de Estados Unidos (SINA) la encargada de enviar a Washington el proyecto de preguntas y respuestas para su aprobación, según un cable titulado “Questions From Yoani Sanchez To Potus”,  filtrado en las últimas horas por Wikileaks.
Jonathan Farrar, quien fuera jefe de la SINA,  precisó a sus superiores que era de suma importancia aprobar y publicar las respuestas, como ayuda a la credibilidad de la blogosfera cubana.

Fonte: http://www.cubadebate.cu/
TRADUZIONE: Un silenzio scomodo stanno mantenendo i media internazionali sui documenti trapelati da Wikileaks per dimostrare il carattere fraudolento della "intervista" presumibilmente falsa rilasciata dal presidente Barack Obama per il pluripremiato blogger Yoani Sanchez.
Come avere un patto di sangue, la maggior parte delle agenzie, televisioni e giornali abituarsi a raccogliere ogni dichiarazioni e revisione i molti premi affidato alla persona interrogata ha detto assolutamente nulla delle rivelazioni scioccanti.
Particolarmente deludente è l'atteggiamento di El Pais, in Spagna, e El Nuevo Herald di Miami, entrambi con accesso ai cavi Wikileaks su Cuba per un certo tempo, ma che ovviamente non ha voluto rivelare verità che fastidio.
Come abbiamo detto, "chiunque con un senso di giornalismo sa che la vera novità sta emergendo ora," ma i media mainstream tentativo di rubare il vostro pubblico.
Tuttavia, le notizie televisione cubana, molto criticato dalla signora Sanchez ed i mezzi per rendere eco-preso la storia nella sua edizione serale il Lunedi.
(Da L'insonne allievo)
Fondo 
Come notato in queste stesse pagine, la U. S. presidente Barack Obama ha risposto a un questionario di domande da parte del blogger cubana Yoani Sánchez, e faceva parte della U. S. Sezione di Interessi (SINA), incaricato di inviare a Washington la proposta di domande e risposte per l'approvazione, secondo un cavo dal titolo "Domande Dal Al POTUS Yoani Sanchez," filtraggio nelle ultime ore da Wikileaks.
Jonathan Farrar, l'ex capo dell'Ufficio di Interessi, ha detto che i suoi superiori che era molto importante adottare e pubblicare le risposte per aiutare la credibilità della blogosfera cubana.
Fonte: http://www.cubadebate.cu/

TRADUZIONE IN INGLESE (English translation): An uncomfortable silence keep the international media on documents leaked by Wikileaks to prove the fraudulent character of the "interview" supposedly granted by President Barack Obama to the award-winning blogger Yoani Sanchez.
As having a blood pact, most of the agencies, television stations and newspapers get used to collect each of the statements and review the many prizes awarded to the person questioned has said absolutely nothing about the shocking revelations.
Especially disappointing is the attitude of El Pais, Spain, and El Nuevo Herald of Miami, both with access to Wikileaks cables on Cuba for some time, but that obviously did not want to disclose truths that bother you.
As we said, "anyone with a sense of journalism knows that the real news is emerging now," but the mainstream media attempt to steal your audience. However, Cuban television news, much criticized by Mrs. Sanchez and the means to make eco-picked up the story in its evening edition on Monday. 
(From The pupil insomniac)
Background 
As noted in these same pages, the U.S. President Barack Obama answered a questionnaire of questions from the Cuban blogger Yoani Sanchez, and was part of the U.S. Interests Section (USIS) in charge of sending to Washington the draft questions and responses for approval, according to a cable entitled "Questions From To Potus Yoani Sanchez," Filtering in the last hours by Wikileaks. Jonathan Farrar, the former head of the Interests Section, said his superiors that was very important to adopt and publish the answers to help the credibility of the Cuban blogosphere.
Fonte: http://www.cubadebate.cu/

lunedì 13 settembre 2010

La ONU, la impunidad y la guerra...

FIDEL CASTRO

L'AVANA - (CUBA) - La Resolución 1929 del Consejo de Seguridad de Naciones Unidas el 9 de junio de 2010, selló el destino del imperialismo.
No sé cuántos se habrán percatado de que entre otras cosas absurdas, el Secretario General de esa institución, Ban Ki-moon, cumpliendo órdenes superiores, incurrió en el disparate de nombrar a Álvaro Uribe -cuando este estaba a punto de concluir su mandato- vicepresidente de la comisión encargada de investigar el ataque israelita a la flotilla humanitaria, que transportaba alimentos esenciales para la población sitiada en la franja de Gaza. El ataque se produjo en aguas internacionales a considerable distancia de la costa.
Dicha decisión le otorgaba a Uribe, acusado por crímenes de guerra, total impunidad como si un país lleno de fosas comunes con cadáveres de personas asesinadas, algunas hasta con dos mil víctimas, y siete bases militares yankis, más el resto de las bases militares colombianas a su servicio, no tuviera nada que ver con el terrorismo y el genocidio.
Por otro lado, el 10 de junio de 2010, el periodista cubano Randy Alonso, que dirige el programa “Mesa Redonda” de la televisión nacional, escribió en el sitio Web CubaDebate un artículo titulado: “El llamado Gobierno Mundial se reunió en Barcelona“, donde señala:
“Llegaron hasta el placentero hotel Dolce en carros de lujo con cristales oscuros o en helicópteros.”
“Eran los más de 100 jerarcas de la economía, las finanzas, la política y los medios de Norteamérica y Europa, quienes vinieron hasta este lugar para la reunión anual del Club de Bilderberg, una especie de gobierno mundial a la sombra.”
Otros articulistas honestos estaban siguiendo igual que él las noticias que lograron filtrarse del extraño encuentro. Alguien mucho más informado que ellos estaba siguiendo la pista de esos eventos desde hacía muchos años.
“El exclusivo Club que se reunió en Sitges nació en 1954. Surgió de la idea del consejero y analista político Joseph Retinger. Sus impulsores iniciales fueron el magnate norteamericano David Rockefeller, el Príncipe Bernardo de Holanda y el Primer Ministro belga, Paul Van Zeeland . Sus propósitos fundacionales eran combatir el creciente ‘antinorteamericanismo’ que había en la Europa de la época y enfrentar a la Unión Soviética y al comunismo que cobraba fuerza en el Viejo Continente.”
“Su primera reunión se celebró en el Hotel Bilderberg, en Osterbeck, Holanda, el 29 y 30 de mayo de 1954. De ahí salió el nombre del grupo, que desde entonces se ha reunido anualmente, con la excepción de 1976.”
“Hay un núcleo de afiliados permanentes que son los 39 miembros del Steering Comittee, el resto son invitados.”
“…la organización exige que nadie ‘conceda entrevistas’ ni revele nada de lo que ‘un participante individual haya dicho’. Es requisito imprescindible un dominio excelente de la lengua inglesa [...] no hay traductores presentes.”
“No se sabe a ciencia cierta los alcances reales del grupo. Los estudiosos del ente dicen que no es casualidad que se reúnan siempre poco antes que el G-8 (G-7 anteriormente) y que buscan un nuevo orden mundial de gobierno, ejército, economía e ideología única.”
“David Rockefeller dijo en un reportaje a la revista ‘Newsweek’: ‘Algo debe reemplazar a los gobiernos y el poder privado me parece la entidad adecuada para hacerlo’.”
“…el banquero James P. Warburg afirmó: ‘Guste o no guste tendremos un gobierno mundial. La única cuestión es si será por concesión o por imposición’.“
“‘Ellos conocían 10 meses antes la fecha exacta de la invasión de Irak; también lo que iba a pasar con la burbuja inmobiliaria. Con información como esa se puede hacer mucho dinero en toda clase de mercados. Y es que hablamos de clubes de poder y de saber’.
“Para los estudiosos, uno de los temas que más preocupa al Club es la ‘amenaza económica’ que significa China y su repercusión en las sociedades norteamericanas y europeas.
“Su influencia en la élite la demuestran algunos con el hecho de que Margaret Thatcher, Bill Clinton, Anthony Blair y Barack Obama estuvieron entre los invitados al Club antes de que fueran electos al más alto cargo gubernamental en Gran Bretaña y Estados Unidos. Obama acudió a la reunión de junio de 2008 en Virginia, EEUU, cinco meses antes de su triunfo electoral y su victoria se pronosticaba ya desde la reunión del 2007.”
“Entre tanto sigilo, la prensa fue sacando nombres por aquí y por allá. Entre los que llegaron a Sitges estaban importantes empresarios como los presidentes de la FIAT, Coca Cola, France Telecom, Telefónica de España, Suez, Siemens, Shell, Novartis y Airbus.
“También se reunieron gurúes de las finanzas y la economía como el famoso especulador George Soros, los asesores económicos de Obama Paul Volcker y Larry Summers, el flamante Secretario del Tesoro Británico George Osborne, el exPresidente de Goldman Sachs y British Petroleum Peter Shilton [...] el Presidente del Banco Mundial Robert Zoellic, el Director General del FMI Dominique Strauss-Kahn, el Director de la Organización Mundial del Comercio, Pascal Lamy, el Presidente del Banco Central Europeo Jean Claude Trichet, el Presidente del Banco Europeo de Inversiones, Philippe Maystad.”
¿Lo sabían nuestros lectores? ¿Algún órgano importante de la prensa hablada o escrita dijeron una palabra? ¿Es esa la libertad de prensa que tanto pregonan en occidente? ¿Puede alguno de ellos negar que estas reuniones sistemáticas de los más poderosos financistas del mundo se llevan a cabo todos los años, con excepción del año señalado?
“El poder militar envió algunos de sus halcones -continúa Randy- : el ex secretario de Defensa de Bush, Donald Rumsfeld, su subalterno, Paul Wolfowitz, el Secretario General de la OTAN Anders Fogh Rasmussen y su antecesor en el cargo Jaap de Hoop Scheffer.”
“El magnate de la era digital Bill Gates, fue el único asistente que habló algo a la prensa antes del encuentro. ‘Soy uno de los que estará presente’, dijo y anunció que ‘Sobre la mesa habrá muchos debates financieros’.”
“Los especuladores de la noticia hablan de que el poder en la sombra analizó el futuro del euro y las estrategias para salvarlo, la situación de la economía europea y el rumbo de la crisis. Bajo la religión del mercado y el auxilio de los drásticos recortes sociales se quiere seguir prolongando la vida del enfermo.
“El Coordinador de Izquierda Unida, Cayo Lara, definió con claridad el mundo que nos imponen los Bilderberg: ‘Estamos en el mundo al revés; las democracias controladas, tuteladas y presionadas por las dictaduras de los poderes financieros’.”
“Lo más peligroso, que ha salido a la luz en el diario español Público, es el consenso mayoritario de los miembros del Club a favor de un ataque norteamericano a Irán [...] Recordar que los miembros del Club sabían la fecha exacta de la invasión a Irak del 2003 diez meses antes de que ocurriera”.
¿Es acaso una invención caprichosa la idea, cuando esto se suma a todas las evidencias expuestas en las últimas Reflexiones? La guerra contra Irán está ya decidida en los altos círculos del imperio, y sólo un esfuerzo extraordinario de la opinión mundial podría impedir que estalle en muy breve plazo. ¿Quién oculta la verdad? ¿Quién engaña? ¿Quién miente? ¿Algo de lo que aquí se afirma puede ser desmentido?



Fidel Castro Ruz
Agosto 15 de 2010
8 y 25 A.M.

El Invierno Nuclear...

FIDEL CASTRO


L'AVANA - (CUBA) - Me avergüenza ser desconocedor del tema, que ni siquiera había oído mencionarlo. De lo contrario, habría comprendido mucho antes que los riesgos de una guerra nuclear eran mucho más graves de lo que imaginé. Suponía que el planeta podía soportar el estallido de cientos de bombas nucleares al calcular que, tanto en Estados Unidos como en la URSS, se habían realizado incontables pruebas a lo largo de años. No había tomado en cuenta una realidad bien sencilla: no es lo mismo hacer estallar 500 bombas nucleares en 1 000 días, que hacerlas estallar en un día.
Pude conocerlo cuando solicité información a varios especialistas en la materia. Es de suponer que me asombré cuando conocí que no hacía falta una guerra mundial nuclear para que pereciera nuestra especie.
Bastaría una contienda nuclear entre dos potencias nucleares de las más débiles, como India y Pakistán -que entre ambas, sin embargo, reúnen mucho más de 100 armas de este tipo-, y la especie humana desaparecería.
Razonaré un poco con los elementos de juicio que me proporcionaron nuestros expertos en la materia, tomados de lo que ha sido expuesto por los más prestigiosos científicos del mundo.
Hay cosas que Obama conoce perfectamente bien:
“…una guerra nuclear entre EE.UU. y la Unión Soviética produciría un ‘invierno nuclear’.”
“El debate internacional acerca de esa predicción, animado por el astrónomo Carl Sagan, obligó a los líderes de ambas superpotencias a enfrentarse a la posibilidad de que su carrera de armamentos no sólo los pusiera en peligro a ellos, sino también a la humanidad entera.”
“…’los modelos elaborados por científicos rusos y norteamericanos mostraban que una guerra nuclear daría por resultado un invierno nuclear tremendamente destructivo para toda la vida en la tierra; saber eso representó para nosotros, para las personas de moral y honor, un gran estímulo…’.”
“…las guerras nucleares zonales podrían desencadenar una catástrofe global similar. Nuevos análisis revelan que un conflicto entre India y Pakistán en el cual se lanzaran 100 bombas sobre ciudades y áreas industriales -sólo el 0,4 por ciento de las más de 25 000 ojivas que hay en el mundo- generarían humos suficientes para arruinar la agricultura mundial. Una guerra regional podría causar pérdidas de vidas incluso en países alejados del conflicto.”
“Con ordenadores modernos y modelos climáticos novedosos, nuestro equipo ha demostrado que no sólo eran correctas las ideas de los años ochenta, sino que los efectos durarían al menos 10 años, mucho más de lo que antes se creía [...] el humo incluso de una guerra regional recibiría calor del Sol y ascendería para permanecer suspendido durante años en la atmósfera superior, velando la luz solar y enfriando la Tierra.”
“India y Pakistán, que entre ambas reúnen más de 100 cabezas nucleares…”
“Creen algunos que la teoría del invierno nuclear desarrollada en los ochenta ha caído en descrédito. Por eso quizá se sorprendan ante nuestra aseveración de que una guerra nuclear zonal, entre India y Pakistán, por ejemplo, podría devastar la agricultura en todo el planeta.
“La teoría original estaba rigurosamente validada. Su fundamento científico tenía el respaldo de investigaciones realizadas por la Academia Nacional de Ciencias, por estudios patrocinados por las Fuerzas Armadas de EE.UU. y por el Consejo Internacional de Sindicatos Científicos, que incluían representantes de 24 academias nacionales de la ciencia y otros organismos científicos.”
“Quizás el enfriamiento no parezca cosa de particular preocupación. Pero conviene saber que una leve disminución de temperatura puede acarrear consecuencias graves.”“La cantidad total de cereales hoy almacenada en el planeta podría alimentar a la población mundial durante un par de meses (véase ‘Crisis alimentarias: ¿una amenaza para la civilización?’ por Lester R. Brown; (INVESTIGACIÓN Y CIENCIA, julio 2009).”
“A veces, el humo de los grandes incendios forestales penetra en la troposfera y en la estratosfera inferior y es arrastrado a grandes distancias, generando enfriamiento. Nuestros modelos se acomodan también a esos efectos.”
“Hace 65 millones de años, un asteroide impactó en la península de Yucatán. La nube de polvo resultante, mezclada con el humo de los incendios, ocultó el Sol, matando a los dinosaurios. El volcanismo masivo, que a la vez se daba en la India, pudo haber agravado los efectos.”
“…el creciente número de estados nuclearizados eleva las probabilidades de que se inicie una guerra, deliberada o accidentalmente.
“Corea del Norte ha amenazado con guerra si no se deja de parar e inspeccionar sus barcos en busca de materiales nucleares.”
“Algunos líderes indios extremistas propugnaron atacar Pakistán con armas nucleares a raíz de los últimos ataques terroristas sobre India.”
“Irán ha amenazado con destruir Israel, ya potencia nuclear, que a su vez ha jurado no permitir jamás, que Irán se convierta en potencia nuclear.”
“Las dos primeras bombas nucleares conmocionaron tanto al mundo, que pese al masivo crecimiento desde entonces de esas armas, éstas nunca han vuelto a emplearse.”
Una guerra nuclear es inevitable a partir del momento en que se cumpla el plazo del Consejo de Seguridad de la ONU; cualquier cosa puede suceder cuando el primer barco iraní sea inspeccionado.
“En el marco del Tratado Estratégico de Reducción Ofensiva, EE.UU. y Rusia se comprometieron a dejar su arsenal en 1 700 y 2 200 las ojivas nucleares estratégicas desplegadas para finales de 2012.”
“Si esas armas se emplearan contra objetivos urbanos, matarían a centenares de millones de personas y una ingente humareda de 180 Tg inundaría la atmósfera del planeta.”
“El único modo de eliminar las posibilidades de una catástrofe climática es eliminar las armas nucleares.”
Estuve reunido hoy al mediodía con cuatro especialistas cubanos: Tomás Gutiérrez Pérez, José Fidel Santana Núñez, el Coronel José Luis Navarro Marrero, Jefe de la Secretaría de Ciencia y Tecnología del MINFAR y Fidel Castro Díaz-Balart, con quienes analicé el tema que trato en esta Reflexión.
Solicité la reunión ayer 22 de agosto. No deseaba perder un minuto. Fue sin duda fructífera.

Fidel Castro Ruz
Agosto 23 de 2010
5 y 34 p.m.

venerdì 6 marzo 2009

Raul Castro: chi è il nuovo Capo di Stato Cubano, fratello del Leader Maximo Fidel Castro e Rivoluzionario insieme al Che...


Raul Castro fratello di Fidel è il nuovo Capo di Stato Cubano

Figlio di galiziani immigrati a Cuba, è il fratello di Fidel Castro, è stato artefice, insieme a questi, a Ernesto "Che" Guevara e ad altri personaggi come Camilo Cienfuegos, della rivoluzione cubana e della politica interna del nuovo regime.

Da giovane partecipò a numerose manifestazioni studentesche di protesta contro il dittatore Fulgencio Batista, il cui colpo di stato aveva tra l'altro impedito al fratello Fidel di candidarsi alle elezioni del 1952. Dopo che la loro denuncia contro Batista non era stata presa in considerazione, i due fratelli organizzarono un assalto armato alla caserma Moncada a Santiago di Cuba nella Provincia di Oriente, il 26 luglio 1953. La mossa ebbe risultati negativi: molti rivoltosi morirono e altri, come lui stesso, furono condannati a vari anni di carcere.

Il 2 dicembre del 1956, dopo aver goduto di un'amnistia, Raùl Castro dall'esilio volontario in Messico partì alla volta di Cuba su una piccola imbarcazione, il Granma, insieme al fratello Fidel e ad altri rivoluzionari per dare inizio alla lotta di liberazione.Il Movimento del 26 di luglio , dopo un'abile guerriglia condotta soprattutto nella Sierra Maestra, scacciò Batista da Cuba e pose Fidel Castro a capo del governo (1 gennaio 1959).

Di ideologia comunista (pare che aderì al marxismo contemporaneamente a Che Guevara e quindi prima rispetto al fratello), Raúl Castro venne nominato Ministro delle Forze Armate Rivoluzionarie immediatamente dopo la rivoluzione; nel 1965 aggiunse a questa carica anche quella di secondo segretario del comitato centrale del Partito Comunista Cubano, e nel 1976 primo vice-presidente del Consiglio di Stato, diventando in tal modo il numero due del governo dell'isola caraibica (dopo, ovviamente, il lìder maximo).

Già considerato delfino del fratello (L'articolo 94 della Costituzione Cubana del 1976 infatti afferma che: "In caso di assenza, malattia o morte del Presidente del Consiglio di Stato, il suo incarico sarà preso dal primo vice-presidente"), il 31 luglio 2006 Fidel Castro, a causa di un problema all'intestino, gli ha ceduto temporaneamente i poteri; poteri che poi ha acquisito in maniera definitiva e ufficiale il 24 febbraio 2008[1], dopo la rinuncia del fratello Fidel alla presidenza. I suoi detrattori sostengono che egli, avendo vissuto all'ombra del fratello, non abbia le capacità di prendere in mano le redini del paese (ed altri critici interni affermano che all'interno del PCC ci siano giovani leader più capaci di lui); secondo i suoi sostenitori invece egli è l'unico uomo che può far continuare in sicurezza la tradizione castrista dell'isola.

Dal 31 luglio 2006 al 24 febbraio 2008 ha posto in essere modeste riforme all'interno dello stato cubano.

Il 26 luglio 2007, in occasione dei festeggiamenti per l'assalto al Cuartel Moncada, ha onestamente riconosciuto che i salari sono bassi ed è necessario introdurre riforme di struttura per migliorare la vita della gente, chiedendo alla popolazione di parlare dei problemi e delle soluzioni in appositi incontri pubblici.

Dopo il passaggio oltremodo distruttivo tra la fine di agosto e l'inizio di settembre 2008 di due uragani, Gustav e Ike, che hanno provocato danni per 10 miliardi di dollari, molti lo hanno criticato perché non è stato presente in televisione e sui luoghi colpiti. In verità in quei giorni tutte le personalità più in vista del partito sono state presenti sui luoghi molteplici del disastro. Ciò perché per il Presidente cubano conta che non un uomo, ma il partito, che incarna lo Stato, sia presente nei momenti difficili.

Nel mese di ottobre 2008 in una intervista all'attore americano Sean Penn ha dichiarato che Cuba è disposta da pari a dialogare col nuovo Presidente americano Barack Obama in un luogo neutrale, dunque anche nella base navale americana di Guantanamo, in territorio cubano.

Il 14 dicembre 2008 ha effettuato la prima visita all'estero, da quando è Capo di Stato, in Venezuela, dove è stato accolto con tutti gli onori dal Presidente Chavez.

Alcuni giorni dopo, il 16 dello stesso mese, si è recato in Brasile per la Cumbre del Gruppo di Rio, nel quale Cuba è stata ammessa, dove in modo molto chiaro ha affermato che il suo paese non è disposto a fare nessun gesto unilaterale nei confronti degli Stati Uniti, per la eliminazione del bloqueo, che dura dal 1962, e che il governo cubano è disposto a liberare i dissidenti a patto che gli Stati Uniti liberino i cinque eroi cubani, accusati di spionaggio.

Il 2 marzo 2009 la televisione cubana ha annunciato su decisione del Consiglio di Stato una profonda ristrutturazione nell'ambito del governo, dal quale vengono allontanati ben 11 ministri, tra cui quello degli esteri Perez Roque e il segretario del governo Carlos Lague, fedelissimi di Fidel Castro,poi dimessisi con una lettera inviata a Raul Castro da tutti gli incarichi parlamentari e di partito, ed accorpati 4 ministeri in due.

Se sulla stampa internazionale, prima di questa decisione, si pensava che Raul subisse l'influenza del fratello, dopo questa ristrutturazione governativa si è concordi sul fatto che a comandare sia il Presidente del Consiglio di Stato.

Nel periodo precedente il 24 febbraio 2008 ha ottenuto l'aumento dei prezzi prefissati degli alimenti che i contadini vendono allo Stato, il pagamento dei debiti di questo nei loro confronti, il regolamento sulle indiscipline nell'ambito del lavoro, il diritto di introdurre dall'estero i dvd, pagando alla dogana il valore in cuc, la firma dei trattati internazionali sui diritti umani.

Nominato Capo del Consiglio di Stato il 24 febbraio 2008, ha permesso di acquistare dal 1°aprile 2008 computer (ma senza accesso a Internet), ventilatori ed altri utensili tecnologici che prima di quella data erano vietati loro, dal 14 aprile di poter comprare un telefonino e registrarne il contratto.

Queste libertà, però, si pagano in cuc, la seconda moneta, entrata in circolazione nell'isola nel 1994, che ha sostituito la divisa americana alla fine del 2004;1 cuc vale 25 pesos.

Si è semplificato, inoltre, il regolamento per il trasferimento in proprietà ai singoli o alle famiglie, dopo 20 anni di affitto, delle case dello Stato.

Dal settembre 2008, immediatamente dopo il passaggio degli uragani distruttivi, la polizia, su direttiva del governo, ha iniziato una dura lotta contro il mercato nero, originato dai furti a danno dello stato.

Si sono avute aperture anche sul fronte dei diritti umani e dei civili, il vero problema che separa Cuba dalla comunità internazionale, nonché sulla libertà di circolazione.

Si è permesso dal 31 marzo ai cubani di frequentare gli hotels di lusso per turisti, autorizzate le operazioni chirurgiche gratuite del cambio del sesso nelle strutture pubbliche ai transessuali, introdotto la moratoria alla pena di morte.

Durante il primo periodo di governo di Raul 31 luglio 2006-31 luglio 2008 i prigionieri politici sono scesi da 316 a 219, anche se le detenzioni di alcuni giorni sono aumentate.

Sulla questione salariale l'11 luglio 2008 davanti al Parlamento ha affermato che per lo Stato cubano è importante l'uguaglianza dei diritti, non l'egualitarismo dei salari, e che, chi lavora di più, deve essere remunerato di più, affossando così uno dei principi base del socialismo cubano.

Per far fronte agli aumenti dei prezzi internazionali degli alimenti ed alle importazioni soprattutto dagli USA, alcuni giorni dopo il discorso davanti alla Assemblea de Poder Popular, il Consiglio di Stato ha emanato il decreto legge n.259/2008 col quale si concedono in usufrutto ad enti giuridici e persone fisiche terre statali incolte, che sono stimate intorno al 50%.

Dal 17 settembre 2008 lo Stato cubano ha iniziato la distribuzione delle terre oziose, dopo che dalla stessa data ha permesso ai contadini e alle cooperative di opzionarle. Fino al 22 gennaio 2009, secondo il vice ministro dell'Agricoltura, citato dal quotidiano Trabajadores, sono stati distribuiti 450 mila ettari di terra.

Si sono aumentate dal 1° maggio 2008 le pensioni minime da 167 a 200 pesos mensili ed è stata introdotta l'eliminazione del tetto dei salari, che è diventata obbligatoria per tutte le imprese dal 1° gennaio 2009.

Dal 22 gennaio 2009 è entrata in vigore la legge approvata nel dicembre 2008 dall'Assemblea Nazionale del Potere Popolare, che ha aumentato l'età pensionabile da 60 a 65 per gli uomini, da 55 a 60 per le donne e il periodo lavorativo da 25 a 30 anni, nell'arco, però, di 7 anni, ha riconosciuto ai lavoratori autonomi con regolare licenza il diritto di ricevere la pensione e ha permesso il cumulo di pensione e stipendio ai lavoratori subordinati.

Infine, con decreto legge n.260/2008 del Consiglio di Stato, per riempire vuoti di organico, dovuti ai bassi salari ed ai pensionamenti, si è permesso ai maestri e professori in pensione di ritornare al lavoro, cumulando alla pensione il salario.


Fonte: http://it.wikipedia.org

Buon compleanno alla Revolucion Cubana!

La Rivoluzione cubana compie 50 anni. Le auguriamo un buon compleanno, e naturalmente, altri cento ed oltre di questi giorni. Un'età importante, a cui è arrivata nonostante in molti, in vari tempi, ne avessero previsto crolli o inevitabili declini. Dopo la fine del socialismo reale, oppure dopo che Fidel, malato, ha dovuto abbandonare la carica di Presidente. Dopo l'attacco della Baia dei porci o i mille piani per rovesciare Fidel.
Invece la Rivoluzione cubana ha resistito. Senza questa resistenza oggi non avremo il risveglio di un intero continente, di quell'America latina a cui guardiamo con speranza perché si possa ricostruire un socialismo per il XXI secolo e un'alternativa al neoliberismo. Quell'America latina che dopo 500 anni vede riconoscere i diritti delle popolazioni native e vede paesi come il Venezuela, la Bolivia, l'Ecuador dotarsi di costituzioni democratiche e progressiste, frutto di una straordinaria partecipazione popolare e di uno scontro frontale con le borghesie e le oligarchie locali.
Cuba ha rappresentato un simbolo e un sogno per intere generazioni di rivoluzionari, non solo in America latina. E' stata per molti un rifugio, quando nel continente imperversavano gli aguzzini addestrati alla scuola del las americas e le dittature che dal Cile al Paraguay, dall'Argentina all'Uruguay, sostenute dagli Usa, incarceravano e uccidevano migliaia di giovani militanti.
Cuba è stata e resta un esempio di dignità, perché nonostante il blocco e l'isolamento, ha resistito negli anni piu difficili, quelli in cui era venuto a mancare di tutto a causa della scomparsa del commercio con l'Est, mantenendo le sue conquiste sociali, di cui giustamente si fa vanto nel mondo, come la sanità e l'istruzione. E' per queste ragioni che che 33 stati latino americani, con in testa il Brasile di Lula, hanno chiesto agli Stati Uniti la fine dell'embargo, e la riammissione di Cuba all'Oea.
Le varie amministrazioni statunitensi che si sono succedute, da 50 anni a questa parte, hanno non solo mantenuto, ma inasprito quel blocco economico e sociale che cerca di strangolare la rivoluzione fin dai suoi primi anni di vita. Addirittura, con criminale cinismo, gli Stati Uniti hanno persino negato una sospensione di tre mesi dell'embargo per poter rispondere all'emergenza in cui si è trovata l'isola dopo i tre uragani che fra agosto e settembre hanno prodotto danni immani e distruzioni. Un embargo che, anche se condannato per ben 17 volte di seguito da tutte le nazioni del mondo nell'assemblea dell'Onu (uniche eccezioni Usa, Israele e credo le isole Cayman insieme alle Fiji), rimane con tutta la sua durezza. Si calcolano danni per 225 mila milioni di dollari: una cifra enorme, per un'isola così piccola. Un blocco che oltre a colpire direttamente il popolo cubano, colpisce anche tutti quei paesi che con esso commerciano o hanno rapporti finanziari.
«L'indecenza dell'embargo americano a Cuba non è mai stato così evidente come adesso, dopo le conseguenze di tre devastanti uragani. Le necessità del popolo cubano non sono mai state così disperate. L'embargo è semplicemente disumano e totalmente improduttivo». Così Sean Penn commentava gli effetti del blocco economico, finanziario e commerciale, a margine dell'intervista al presidente cubano Raul Castro, pubblicata dal nostro giornale lo scorso 28 novembre. E' il segno, forse, che anche negli Stati Uniti cominciano a maturare i tempi per una messa in discussione del micidiale blocco nei confronti dell'isola ribelle.
Come ricorda Fidel Castro, Cuba e la sua rivoluzione hanno visto succedersi ben 10 presidenti degli Stati Uniti e si preparano all'undicesimo, quello sul quale si condensano le maggiori speranze di un cambiamento nei confronti del criminale embargo, Barack Obama. Nelle scorse settimane, il presidente cubano Raul Castro ha inoltre proposto agli Stati Uniti di liberare i cinque agenti cubani nelle carceri Usa in cambio della liberazione di tutti i dissidenti. La speranza è che questa occasione non vada perduta, e che gli Usa possano finalmente permettere all'isola grande di poter liberamente scegliere il proprio futuro, difendendo la propria sovranità e autonomia, la sua opzione per il socialismo.
E' proprio per questo, e per rinnovare la nostra piena solidarietà al popolo e alla Rivoluzione Cubana, che abbiamo deciso, come Prc, di lanciare una campagna nazionale contro il blocco e per la raccolta fondi per gli uragani. Cuba è arrivata a questo importante compleanno perché ha saputo cambiare, riconoscere i propri errori ed innovare. Siamo sicuri che saprà di nuovo sorprendere, come ha fatto fino ad oggi, nel rispondere anche ai problemi che la attraversano ora. Ma oggi ci piace ricordare la forza di quell'utopia. Perché è nella forza delle sue idee, che Cuba è riuscita a resistere. E perché la sua è un'utopia ancora necessaria, nel tempo in cui la crisi del capitalismo globalizzato ci chiede di continuare a lottare, resistere e sperare, con la stessa forza che animò chi, 50 anni fa, ebbe il coraggio di tentare l'impossibile. Quei ragazzi barbuti - Fidel, Che, Camilo, Raul (e vorremmo qui ricordarlo, Gino Donè) - le cui gesta rimangono un simbolo di dignità e di speranza per il mondo intero.

Fonte: http://www.rifondazionemottola.it

Associazione Italia-Cuba...

L'Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba nasce nel 1961, nel momento dell'aggressione degli Stati Uniti a Playa Girn, per solidarietà con la Rivoluzione cubana. L'Associazione Nazionale coordina l'attività degli oltre 80 Circoli che la compongono e di cui fanno parte circa 5.000 iscritti.

L’Associazione è autonoma dal Governo e dai partiti politici e si colloca nel vasto movimento progressista e antifascista del nostro Paese. L’adesione è libera a tutte le persone che condividono i principi e intendono perseguire gli scopi del nostro Statuto. Il lavoro svolto dai soci, a qualsiasi livello, è interamente a carattere volontario.

L'obiettivo dell'Associazione è quello di promuovere l’amicizia tra il popolo italiano e quello cubano attraverso una sempre più profonda conoscenza reciproca.

Attualmente una particolare importanza riveste la lotta contro l'illegale blocco economico, culturale e finanziario che gli Stati Uniti impongono da oltre quarant’anni a Cuba.

Il blocco è stato condannato per quattordici volte consecutive dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite - l’ultima votazione dell'8 novembre 2005 ha registrato 182 voti a favore di Cuba, 4 contro e 1 astenuto - dal Parlamento Europeo, dall'Organizzazione degli Stati Americani, dal Parlamento Latino-Americano, dai Paesi Non Allineati, dal Papa, dalla Conferenza dei Vescovi Cattolici Cubani e da centinaia di Istituzioni Internazionali.
La solidarietà con Cuba è espressa mediante l'informazione sulla situazione cubana e sulle cause che hanno prodotto lo stato di difficoltà economica a Cuba. L’Associazione utilizza canali informatici e ha un proprio sito web, organizza dibattiti e conferenze e partecipa a incontri promossi da altri, pubblica documenti e libri. Spesso, infatti, i tradizionali mezzi di comunicazione, offrono un'informazione falsa, distorta, incompleta - o addirittura tacciono - su questo argomento

Oltre a raccogliere medicinali, materiale didattico, apparecchiature e attrezzature di vario tipo, l’Associazione promuove "gemellaggi" tra i Circoli delle Regioni italiane e le Province cubane. Il circolo di Genova è gemellato con la provincia del Granma, capitale Bayamo.E' un nuovo modo di sostenere Cuba che, tenendo conto delle richieste prioritarie cubane, formula e attua dei progetti nei quali vengono coinvolte anche realtà istituzionali italiane omologhe a quelle cubane (regioni, province, comuni, ospedali, scuole, etc.).

L'associazione Italia-Cuba a Genova è in via San Luca 15/7 al terzo piano.
Ci potete trovare il mercoledì e il giovedì dalle 19.00 alle 22.00.
Telefono 349.4715693 - Carlo
mail: br-gino@hotmail.it


Materiali, iniziative e documenti del circolo genovese di Italia-Cuba

Il canale televisivo La7, nel programma Effetto Reale, ha presentato un documentario intitolato "Il buon terrorista" in cui si denuncia la protezione che gode negli Stati Uniti il terrorista di origine cubana, Luis Posada Carriles. Con diverse testimonianze si fa riferimento ai crimini commessi da Posada, alcuni per incarico della CIA, tra questi l'omicidio del cittadino italiano Fabio Di Celmo.
GUARDA IL DOCUMENTARIO
Luis Posada Carriles: un nome sconosciuto ai più. La National Security Archive lo ha definito il "Bin Laden dell'America Latina".
Efffetto reale ci racconta la storia insolita di questo terrorista che ha confessato di essere l'autore di attentati mortali.Le carte segrete di Cia e Fbi lo legano ad una lunga serie di atti criminali, e ciò nonostante gli Stati Uniti lo hanno arrestato solo per immigrazione clandestina.
Perché il paese che ha dichiarato la guerra globale al terrorismo sembra proteggere il cubano?
Nell'inchiesta, Damiano Ficoneri ripercorre la lunga catena di attentati firmati da Posada Carriles: dall'abbattimento nel 76 del volo cubano 455, considerato la più grave azione contro un aereo civile nelle Americhe, prima dell'undici settembre; ad una serie di attentati contro turisti avvenuti a Cuba negli anni 96-97 in cui morì tra gli altri un ragazzo italiano, Fabio Dicelmo.
Un racconto puntellato da pareri e interviste a testimoni, parenti delle vittime, esperti.

Svolta a Cuba: Silurati due ministri di Fidel Castro...

Che Guevara

Dopo più di un anno alla guida del paese, il presidente cubano Raúl Castro ha deciso di cambiare volto al suo esecutivo. La notizia è stata diffusa con un comunicato letto dalla televisione di Stato, in cui si annunciava il cambio di una decina di ministri, tra i quali due degli uomini più influenti del governo: il capo di gabinetto Carlos Lage e il ministro degli Esteri Felipe Pérez Roque. Secondo la nota si tratta di una manovra volta a rendere l’esecutivo “più funzionale e compatto, con un minor numero di organismi e una migliore distribuzione delle funzioni”.

Di fatto il presidente continua nel suo progetto, annunciato lo scorso 24 febbraio, di rinnovare la compagine governativa, presentando al mondo, e a Washington da cui arrivano prudenti segnali di disgelo, un esecutivo meno legato alla figura di Fidel Castro. A farne le spese sono due uomini chiave con grande esperienza politica tanto a livello nazionale quanto internazionale. Lage, pur perdendo l’incarico di capo di gabinetto mantiene il ruolo di vicepresidente e al suo posto è stato nominato il generale José Amado Ricardo Guerra. A sostituire Pérez Roque sarà invece il suo vice Bruno Rodriguez.

Il rimpasto coinvolge altri dicasteri di importanza chiave come quello dell’Economia, che passa dalle mani di Josè Luis Rodriguez a quelle di Marino Murillo Jorge. Tra le novità anche l’accorpamento di alcuni ministeri, come quello del Commercio e quello degli Investimenti all’estero che formeranno un unico dicastero guidato dal Rodrigo Malmierca, mentre Maria Concepcion Gonzalez riunirà i ministeri dell’Industria alimentare e della pesca. Il cambio della guardia, che secondo il comunicato emesso ieri potrebbe non essere finito, ha riguardato anche il ministero delle Finanze, quello dell’Industria siderurgica, quello della Scienza e dell’Ambiente e quello del Lavoro.

Fonte: http://www.affaritaliani.it

Breve storia della Rivoluzione Cubana del 1959...


Fidel Castro il Leader Maximo

Con la locuzione Rivoluzione cubana si intende il rovesciamento del dittatore cubano Fulgencio Batista da parte del Movimento del 26 di luglio e l'ascesa al potere di Fidel Castro. Il termine è anche usato per indicare il processo, ancora in atto, che tenta di costruire una società tendenzialmente egualitaria secondo i principî marxisti, messo in atto dal nuovo governo cubano dal 1959. Il presente articolo si riferisce esclusivamente alla rivoluzione nei tardi anni cinquanta.

Iniziò con l'attacco alla base militare Moncada il 26 luglio del 1953 e finì l'1 gennaio del 1959, quando Batista scappò da Cuba; Santa Clara e Santiago di Cuba furono prese dalla milizia popolare guidata da Ernesto Che Guevara e Fidel Castro.

Il 26 luglio del 1953 un gruppo di 119 ribelli attaccò la base militare Moncada a Santiago di Cuba. Molti di loro furono uccisi nell'attacco, mentre i sopravvissuti (tra loro Fidel Castro e il fratello Raul) furono arrestati poco dopo. In un processo politico furono condannati a una lunga permanenza in carcere. Castro fu condannato a scontare 15 anni nella prigione di massima sicurezza sull'Isola de Pinos.

Dopo le elezioni del 1955 Batista liberò tutti i prigionieri politici, compresi gli assalitori del Moncada. I fratelli Castro furono mandati in esilio in Messico, dove si adoperarono per raccogliere altri esuli cubani per combattere per la rivoluzione. In quel periodo Castro incontrò anche il medico argentino Ernesto Che Guevara, che si unì ai rivoluzionari.

Nel novembre del 1956, 82 ribelli si imbarcarono sulla nave "Granma" alla volta di Cuba. Furono attaccati appena sbarcati (in quella che sarebbe stata in seguito conosciuta come Provincia Granma) e solo in 12 (la cifra è certa) sopravvissero; tra di essi Fidel e Raul Castro, Che Guevara e l'italiano Gino Donè Paro che scamparono alla cattura, mentre alcuni dei catturati furono condannati a morte senza processo.

A poco a poco i barbudos (così chiamati perché, non avendo a disposizione rasoi e lamette, si fecero crescere tutti la barba) riuscirono ad avere il sostegno della popolazione locale ed ingrossare, seppur limitatamente, le proprie fila. Stazionarono per molto tempo nella Sierra Maestra e grazie a rapidissime incursioni riuscirono a mettere in difficoltà i rivali.

Il pericolo per Batista diventava sempre maggiore e per questo egli decise nell'estate del 1958 di lanciare l'operazione Verano, una massiccia controffensiva che aveva il compito di annientare la guerriglia castrista: duramente sconfitti nella battaglia di La Plata, i regolari non seppero approfittare delle situazioni favorevoli sopraggiunte nella battaglia di Las Mercedes (in cui Castro, furbescamente, riuscì ad eludere le forze del generale Eulogio Cantillo) ed il morale degli anti-comunisti cadde a picco.

Dopo il fallimento dell'operazione Verano le truppe ribelli iniziarono la loro offensiva avanzando in due gruppi, le così dette "columnas" (colonne). C'erano quattro fronti nella Provincia di Oriente (ora divisa in Santiago de Cuba, Granma, Guantanamo e Holguin) diretti da Fidel Castro, Raul Castro e Juan Almeida. Le due colonne, che erano in realtà due fronti mobili sotto il comando di Che Guevara e Camilo Cienfuegos, procedettero verso ovest e la capitale.

Camilo vinse una battaglia importante a Yaguajay, guadagnandosi l'appellativo di "El heroe del Yaguajay". La decisiva battaglia di Santa Clara fu combattuta e vinta da Che Guevara e la sua unità. In breve tempo i due arrivarono all'Avana, costringendo Batista alla fuga nella Repubblica Domenicana. Nello stesso giorno (2 gennaio 1959) fu occupata anche Santiago. L'8 gennaio Fidel Castro raggiunse l'Avana, completando la vittoria della rivoluzione.

Castro scese dalla Sierra Maestra ed entrò all'Havana dove assieme ai guerriglieri fu accolto come eroe, anche se v'è un'opinione diversa: secondo Reinaldo Arenas fu una sceneggiata in quanto Batista avrebbe abbandonato l'isola il 31 dicembre del 1958 senza neanche combattere).

Che Guevara fu nominato giudice supremo a La Habana anche nell'ambito delle misure di prevenzione nei confronti di una possibile controrivoluzione.

Alcune persone vennero condannate a morte con un processo ma ci furono anche numerosissime esecuzioni sommarie, come nel noto caso dell'uccisione di oltre 70 soldati del regime di Batista comandata da Raul Castro dopo l'occupazione di Santiago.

Centinaia di poliziotti e soldati del regime di Batista furono messi sotto processo per violazione dei diritti umani e crimini di guerra tra cui l'assassinio e la tortura. Centinaia furono fucilati e altri furono condannati alla reclusione a vita, molti altri furono licenziati dalla polizia e dall'esercito e alcuni ufficiali d'alto rango furono esiliati, tranne il cognato di Castro che era ministro del governo di Batista.

Il 6 agosto del 1960 Castro nazionalizzò tutte le proprietà straniere sull'isola. Gli Stati Uniti risposero imponendo un embargo commerciale su Cuba che dura ancora oggi.

Ci furono vari tentativi americani di rovesciare la dittatura di Castro. Il più famoso fu il fallimento dell'invasione della Baia dei Porci. Durante la guerra fredda gli USA vedevano Cuba come un pericolo costante e una potenziale base strategica, ma dopo la crisi dei missili di Cuba furono costretti a impegnarsi a non invadere l'isola. Nel maggio 1961 vengono chiusi tutti i collegi religiosi e le loro sedi confiscate, il 17 settembre vengono espulsi da Cuba 131 sacerdoti diocesani e religiosi stranieri.

Nel luglio del 1961 le "Organizzazioni Rivoluzionarie Integrate" (ORI) furono formate dall'unione del "Movimento del 26 di luglio" di Fidel Castro con il "Partito Socialista popolare" di Blas Roca e il "Direttivo Rivoluzionario 13 marzo" di Faure Chomón. Il 26 marzo l'ORI divenne il "Partito Unito della Rivoluzione Socialista cubana" (PURSC), che a sua volta si trasformò nel Partito comunista cubano il 3 ottobre 1965, con Castro come primo segretario.


Fonte: http://it.wikipedia.org

Cuba e la Revoluciòn: 1959-2009...


50 anni di Rivoluzione a Cuba...

03.01.09 - Sono appena arrivato da Cuba. Immutato l'incanto delle belle spiagge e ragazze sempre gentili e sorridenti, disponibili fino alla noia.

Vivo da oltre un ventennio nei Caraibi, e ogni tanto mi capita di andare a Cuba per accompagnare un operatore turistico o un imprenditore in vena di scoprire nuovi orizzonti adatti all’ investimento. Ci vado con piacere a Cuba, per capire dove va un certo tipo di struttura politico-mentale; per scoprire eventuali cambiamenti.

A Cuba si celebra la "revoluciòn". Senza la presenza fisica di Fidel Castro, le cui gigantografie riempiono la città, sono iniziate le celebrazioni a Santiago de Cuba per il 50 esimo anniversario della rivoluzione cubana. A presiedere i festeggiamenti, è stato Raul, che ha ereditato ufficialmente il comando nel febbraio scorso.

Cuba è impossibile, non è cambiato nulla. Ingannati i nostri giornali italiani, non esiste nessuna apertura democratica. La parola "libertà” qui ha un sapore misterioso, e l’uomo della strada non ne comprende il significato fino in fondo, non sa descrivere ne le possibili potenzialità; e alza le spalle, fumando il sigaro in maniera appassionata. Si tira l’anima. Libertà, un incubo per la nomenclatura.

Arrivo da Cuba. Qui la Cina è vicina, migliaia di giovani cinesi vengono qui per studiare lo spagnolo. Martellante è in occidente l’illusione del cambiamento con l’avvicendamento di Raùl Castro al posto del fratello e sulla lenta e fredda apertura di Cuba nei confronti degli americani. Ma gli Usa non replicano, mentre il Vaticano è presente con autorevoli prelati. Sottili giochi diplomatici. Aspettiamo, vedremo.

Intanto il passaggio che sta attraversando Cuba, e la nuova epoca che alcuni mass media occidentali di sinistra stanno propagandando, è un' illusione. Non sanno di che cosa stanno parlando. Cuba autorizza la vendita di computer e dvd: "Vista la disponibilità di elettricità, il governo ha approvato la vendita di alcune apparecchiature finora proibite". A Cuba esiste naturalmente internet, lo stesso quotidiano Granma ha un sito ufficiale; le connessioni, però, sono molto lente e difficoltose. La censura limita le connessioni telefoniche e blocca i siti esteri. Internet è quindi ancora privilegio di pochi, e sotto stretta sorveglianza...

Fidel Castro ha parlato. "Faccio gli auguri al nostro eroico popolo". Il messaggio del "leader maximo" ed ex presidente cubano è stato pubblicato, come nelle migliori tradizioni, sul quotidiano ufficiale "Granma". Solo questo. Il Fidel dai discorsi chilometrici di oltre sei ore, è scomparso dalla scena. Gli obiettivi per cui Castro aveva imbracciato il fucile sono lontani dall'essere raggiunti. Quella di Fidel è una rivoluzione fallita, con oltre 200 detenuti per motivi politici. Il turismo rimane la sola ed unica vitale boccata di speranza e ossigeno.

La critica agli Stati Uniti e all’embargo economico imposto dal 1963 è continua, un comodo alibi per giustificare le molteplici lacune del sistema-burocratizzato di marca comunista. Ho visto però grano dall’Iowa, bestiame dalla Florida, riso dal Texas, mele dallo Stato di Washington. L`embargo viene superato grazie agli Stati del Sud america. Ho incontrato a Cuba alcuni rappresentanti degli agricoltori statunitensi nel svolgere buoni uffici con le autorità cubane affinché il commercio da e verso Cuba venga liberalizzato, tentando di persuadere chi ascolta che non bisogna più impuntarsi nel difendere restrizioni sulle condizioni dei criteri di libertà che coinvolgono il popolo cubano. Le politiche commerciali del Venezuela di Hugo Chávez - il primo partner economico dell’Avana con un interscambio annuale di 7 miliardi di dollari - , non sono certo favorevoli a cedimenti nel sistema cubano sul principio del termine dell`embargo Usa. Lo status quo favorisce politicamete Chavez.

Dopo la vittoria di Barak Obama, suoi consiglieri per la regione e alcuni dirigenti cubani hanno avviato un continuo dialogo per l’eliminazione dell’embargo che, dal 1962, Washington impone all’Avana. Anche se nulla di ufficiale è trapelato, molti sono i segnali di questo riavvicinamento. La vera questione cruciale, mi si fa notare a Cuba, è che la eliminazione dell` embargo potrebbe portare al collasso le strutture cubane, perchè non adatte a ricevere i milioni di americani che si recherebbero a cuba per turismo o per investimenti. Vi è il timore che una cura shock potrebbe essere peggiore del male e che rischierebbe di uccidere il paziente.

Tutto superabile, dunque? Per niente. Obama in campagna elettorale affermava che avrebbe “favorito una diplomazia diretta” e avrebbe conversato con le autorità cubane senza porre precondizioni. Ma la campagna elettorale è finita, e non è terminato invece il clima cubano di un sistema illiberale, non democratico, dove la parola “liberta” è un macigno sulla coscienza dei cubani ed un incubo per la nomenklatura dei fratelli Castro. Potrà mai Obama, Presidente degli Usa, di uno Stato che ha fatto della Libertà un principio base e irrinuciabile, aprire a un Paese dove la libertà è una beffa, una distorsione, una cinica mistificazione?

di Ermanno Filosa- ItaliachiamaItalia-Il Corriere d`Italia-Gente d`Italia

ermannofilosa@codetel.net.do
Fonte: http://www.corrierecaraibi.com

ITALIA-CINA

ITALIA-CINA
PER L'ALLEANZA, LA COOPERAZIONE, L'AMICIZIA E LA COLLABORAZIONE TRA' LA REPUBBLICA ITALIANA E LA REPUBBLICA POPOLARE CINESE!!!