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sabato 19 maggio 2012

Fight da Faida - E' l'ora della pena capitale come in Cina...sparare alla schiena per mirare al cuore!!! Criminalità organizzata allo sterminio di massa...urgente un nuovo arcipelago Gulag Italiano!


Padre contro figlio
fratello su fratello
partoriti in un lavello
come carne da macello...
Uomini con anime
sottili come lamine
taglienti come il crimine
rabbiosi oltre ogni limite.
Eroi senza una terra
che combattono una guerra
fra la mafia e la camorra:
Sodoma e Gomorra...
Napoli e Palermo
succursali dell'inferno
divorate dall'interno
... in eterno
dal tessuto tumorale
di natura criminale,
mentre il mondo sta a guardare
muto, senza intervenire:
.... basta: alla guerra fra famiglie
divorata dalle voglie
di una moglie con le doglie
che oggi da la vita ai figli
e domani gliela toglie...
... rami spogli dalle foglie
che lei taglia come paglia
e nessuno se la piglia.
E' la vigilia
di una rivoluzione alla voce del padrino
ma Don Vito Corleone oggi è molto più vicino
sta seduto in Parlamento...
è il momento
di sferrare un'offensiva
radicale e distruttiva
terminale e decisiva
alle cosche losche
abitudini fosche
alimentate dalle tasche
e fomentate dalle tasse:
basta una busta
nella tasca giusta
in quest'Italia così laida:
fight the faida!!!
Sud!!! Non ti fare incastrare
dal potere criminale che ti vuole fermare:
abbassagli la cresta,
guastagli la festa
guarda la sua testa
rotolare nella cesta.
Libera la mente da ogni assurdo pregiudizio...
... è l'inizio della fine del supplizio
che da secoli di domina
ti ingoia e ti rivomita...
... potere di quei demoni
che noi chiamiamo uomini
che uccidono altri uomini
che sfruttano noi giovani
che tagliano le ali agli ageli più deboli.
Potere che soggioga
potere della droga
potere di uno Stato che di tutto se ne frega...
Strage di Bologna, Ustica, Gladio
cumuli di scheletri ammassati in un armadio...
Tombe, ecatombe
falcidia di bande
raffiche di mitra
esplosioni di bombe...
Cosenza e Potenza, carne morta in partenza,
consacrate alla violenza
senza opporre resistenza.
Alpi... Salento
un solo movimento
pugni sul sistema
pretendiamo un cambiamento:
Ridateci la terra
basta con la guerra
dalla strada all'entifada....
fight the faida!!!!

lunedì 23 maggio 2011

ULTIMISSIMA - Svolta nell'omicidio di Sarah Scazzi! Indagata Cosima: Concorso in omicidio!

Avviso di garanzia per Cosima Serrano, la zia di Sarah Scazzi. E' accusata di "concorso in omicidio, sequestro di persona e soppressione di cadavere". La donna è la moglie di Michele Misseri e la madre di Sabrina. Gli inquirenti sospettano che abbia partecipato a tutte le fasi dell'omicidio della nipote, il 26 Agosto scorso. Il legale Franco De Jaco: "E' un atto dovuto in riferimento alle perizie genetiche in programma il 25 Maggio 2011!"

I SOSPETTI - Gli inquirenti sospettano che zia Cosima abbia partecipato a tutte le fasi dell'omicidio della nipote, il 26 agosto scorso. Così anche lei entra per la prima volta ufficialmente nella storia di Avetrana, dopo essere stata tirata in ballo più volte dai sospetti dell'opinione pubblica e, anche se mai ufficialmente, anche da quelli degli invistigatori. "Ho le valigie pronte. Vedrete che ora verranno a prendere anche me" aveva detto dopo le ultime dichiarazioni del marito, Michele, pronta ad andare in carcere. L'avviso le è stato notificato proprio all'uscita della casa circondariale di Taranto, dove era andata a trovare la figlia Sabrina.
L'AVVISO DI GARANZIA - Lo ha reso noto l'avvocato Franco De Jaco, legale di Cosima Serrano, ha reso noto che la sua assistita ha ricevuto un avviso di garanzia per "concorso in omicidio, sequestro di persona e soppressione di cadavere" di Sarah Scazzi. "E' un atto dovuto in riferimento alle perizie genetiche in programma il 25 maggio", ha spiegato l'avvocato della moglie di Michele Misseri e madre di Sabrina.
"SCARCERARE SABRINA"- "Finalmente hanno visto che era tutto contro Sabrina e che le cose a favore di Sabrina erano state messe da parte" aveva detto la madre della ragazza. "E' come se si fosse girata la palla. Sicuramente ora usciranno anche le cose a favore di Sabrina" aveva aggiunto. Cosima ha sempre sostenuto la colpevolezza del marito e l'innocenza della figlia: "Sabrina non ha fatto niente e non è giusto che stia dove sta, mentre Michele, se ha fatto quello che ha fatto, è giusto che stia dove sta" ha ribadito.
CONFRONTO DEL DNA DI SEI PERSONE, ANCHE IVANO-  La procura di Taranto ha chiesto ai Ris di esaminare e comparare i Dna di Michele e Sabrina Misseri e quelli di Cosima, del fratello di Michele, Carmine Misseri, di suo nipote Cosimo Cosma e di Ivano Russo, amico di Sabrina e di Sarah. Carmine Misseri e Cosimo Cosma sono già indagati per concorso in soppressione di cadavere e per questo vennero arrestati nel febbraio scorso e scarcerati dopo circa un mese per disposizione del tribunale del riesame.
IL CRIMINIOLOGO: FAMIGLIA KILLER BANALITA' DEL MALE - Con l'avviso di garanzia per Cosima Misseri il quadro e' completo: il padre Michele, la madre Cosima e la figlia Sabrina tutti coinvolti, almeno secondo gli inquirenti, nell'omicidio di Sarah Scazzi, a sua volta cugina di Sabrina. Un caso di "famiglia killer", secondo il criminologo Vincenzo Mastronardi, "che puo' sconvolgere e turbare, ma che da quello che emerge sembra rappresentare la banalita' del male. Ricostruendo la vicenda, ovviamente in attesa del processo, abbiamo una figlia che uccide la cugina per futili motivi (gelosia?), un padre che aiuta e copre, una madre che copre, e forse, chissa', aiuta anche lei. Per 40 giorni cercano di negare a tutti, forse anche a se' stessi. Poi il padre, quando capisce che il cerchio si sta chiudendo, tenta di prendersi tutte le colpe, e la figlia prontamente lo scarica come 'orco'. Poi cambia versione, e gli inquirenti spostano l'attenzione su Sabrina.
Ora c'e' dentro anche Cosima, matriarcale figura di mantide che sapeva tutto, nella migliore delle ipotesi, se non ha direttamente partecipato all'occultamento del cadavere di Sarah". E ora cosa succedera'? "Il timore, mi rendo conto, e' che con tutti questi colpevoli e tutte queste versioni non si trovi il colpevole vero, ma non credo. Abbiamo gia' precedenti di questo tipo: i coniugi Bebawi, che nel 1964 si accusarono a vicenda della morte di un giovane libanese (amante di lei), finendo assolti in primo grado ma poi condannati. E il caso piu' recente dei due immigrati accusati di aver gettato una prostituta da un'auto in corsa, uccidendola. Anche i due si accusarono reciprocamente, e sono finiti entrambi in galera. In situazioni cosi' complicate - conclude Mastronardi - e' piu' probabile che ci siano tutti colpevoli che tutti innocenti!"
Fonte: http://affaritaliani.libero.it/

giovedì 7 ottobre 2010

L'omicidio di Sarah Scazzi - "E se in Italia ci fosse la pena di morte?"

A sinistra Sarah Scazzi assassinata dallo Zio a destra...

Tra le numerose lettere che sono arrivate ad Affaritaliani.it dopo la morte di Sarah Scazzi, ne pubblichiamo una significativa dell'esasperazione alla quale di puà giungere dopo una notizia così drammatica. Un delitto talmente efferrato da far pensare alla pena di morte.
La Domus Civitas Vittime del Terrorismo e Mafia chiede al governo italiano e a tutti i deputati e senatori di reintrodurre anche qui in Italia la pena capitale - vedi casi come Sarah Scazzi, Annamaria Franzoni, coniugi Romano di Erba, ecc. ecc. - per fermare la barbarie che ormai dilaga nel nostro paese in molti casi perdonista, a danno delle vittime e per molti altri, adesso invece, aimè per molte anime della politica Italiana avviene addirittura la sublimazione del crimine, con libri e film sponsorizzati dallo Stato e da persone che ammettono il crimine per ottenere quello che si vuole e che sottolineano le gesta criminali di molti terroristi assassini stupratori e banditi incalliti trasformandoli in eroi dei giorni nostri, e ora di cambiare, per non finire nell’abisso dell’intolleranza e della violenza , pane per le nuove generazioni cresciute ed educate a videogames violenti e tv spazzatura con film ultra violenti che porteranno il nostro paese alla Giustizia fai da te.

Bruno Berardi
Presidente Domus Civitas Vittime del Terrorismo e Mafia




lunedì 22 settembre 2008

Solidarietà alla "Rivolta Nera" di Castelvorturno!!!

Sei innocenti di nazionalità Africana sono rimasti uccisi durante l'agguato di stampo Camorristico a Castelvorturno organizzato per uccidere un criminale rivale...nei giorni seguenti la rabbia e la rivolta dei famigliari, dei parenti, degli amici e dei connazionali delle vittime!!!

Da Il Tempo: La Domiziana viene percorsa da un corteo tumultuante. La polizia presente dall'altra sera dopo la stage davanti al negozio «Ob Ob exotic fashions», arretra. Gli agenti sembrano impotenti. La folla di immigrati, qui c'è un pezzo d'Africa: ghanesi, ivoriani, nigeriani, congolesi, urlano la loro rabbia e si scatenano contro le vetrine dei negozi. Lanciano sassi che sfondano i vetri di alcune auto di passaggio. La protesta si trasforma in guerriglia: auto rovesciate, cassonetti della spazzatura messi di traverso sulla strada a formare una barricata. Pietre e bottiglie vengono lanciate contro tutti coloro che si affacciano ai balconi. sassi raggiungono anche un mezzo della polizia. Fuggi fuggi generale.In strada, a Castelvolturno, sono scesi anche dei cittadini del comune casertano dopo che alcuni immigrati che stanno conducendo il corteo di protesta hanno lanciato sassi e sbarre di ferro contro vetrine di negozi e finestre di private abitazioni. Ma non c'è stato alcuno scontro diretto tra i cittadini italiani e gli immigrati anche se i casertani urlano: «Ma le forze dell'ordine dove sono? Cosa stanno facendo? È questa la legge italiana che viene fatta rispettare?». Ed ancora: «Se noi italiani facciamo qualcosa a loro veniamo puniti, loro possono fare a noi quello che vogliono e nessuno interviene». Le serrande dei negozi sono state abbassate per evitare ulteriori danni.L'assessore di Castelvolturno Tommaso Morlando sostiene: «È la rabbia dei disgraziati, sfruttata dalla camorra».Il viceparroco della parrocchia di San Castrese, don Giovanni dà voce agli umori delle sue «pecorelle». «Se la gente ha paura ci sono dei motivi - dice don Giovanni - si avverte negli ultimi anni, tra i cittadini, un senso di abbandono. Sono 30 anni che questo territorio è intriso di cultura camorristica, una mentalità che è entrata a far parte anche delle piccole cose».La questura ha in campo circa 100 uomini in tenuta antisommossa ma stanno arrivando sempre più rinforzi perchè gli immigrati, dopo 12 chilometri di marcia sulla Domiziana hanno raggiunto il bivio per arrivare al centro di Castelvolturno. Il corteo di manifestanti si trova davanti lo schieramento degli agenti. C'è il questore di Caserta, Carmelo Casabona, che cerca di trattare con i manifestanti.I tentativi di fermarli fin a questo punto sono stati inutili. I poliziotti non sanno cosa fare: assistono impotenti alla devastazione. I facinorosi sono ora oltre duecento. Danno fuoco ai cassonetti delle barricate e usano i pali della segnaletica stradale come lance. Un reporter di un'agenzia di stampa viene aggredito. La tensione cresce mentre una delegazione viene ricevuta dal sindaco di Castelvolturno. Gli immigrati hanno chiesto al sindaco che siano aiutati i familiari e i figli delle vittime.Da alcuni immigrati è poi venuta la proposta come segno di disponibilità a rasserenare gli animi con la popolazione locale di provvedere a rimettere in sesto la strada Per affrontare l'emergenza si è riunito il comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza a Caserta. Il prefetto di Caserta, Ezio Monaco, non ha escluso il ricorso all'Esercito per rafforzare la presenza dello Stato sul litorale domiziano. «Il quadro è allarmante. È stata esaminata la possibilità di irrobustire presidio del territorio in parallelo all'attività investigativa già in corso - ha spiegato il direttore centrale del servizio anticrimine della Polizia Francesco Gratteri -. Sono previsti carabinieri, finanzieri e poliziotti».

Si è detto che trà quei 6 Africani qualche d'uno forse non era proprio uno stinco di santo, forse spacciava, forse rubava, forse collaborava con e per la Camorra...tuttavia tra questi vi sono rimasti uccisi anche operai e braccianti che per 800,00 Euro al mese o poco piu' o poco meno lavoravano onestamente per tirare avanti la "baracca"!!! E tra questi vi sarebbero potuti morire anche cittadini Italiani!!! PROVOCATORIAMENTE dunque voglio solidarizzare con la rivolta nera di Castelvorturno non tanto per le persone morte nell'agguato che per altro io non potevo conoscere ma per sottolineare il mio disappunto sulla situazione Italiana e soprattutto del Sud che oggi nonostante le "fanfarose" dichiarazioni dei politici di tutti gli schieramenti, non è cambiato nulla ed anzi nel Sud si và sempre peggio!!!A nulla sono serviti i sacrifici dei Giudici Falcone e Borsellino, lo Stato Italiano ha continuato a lasciare campo aperto alla Mafia senza contrastarla con adeguate misure preventive!!! Ai pochi successi della Giustizia Italiana nella lotta alla Mafia si devono riscontrare i tanti insuccessi e le tante carenze e defezioni causate da una parte dello Stato che indubbiamente fà affari con la malavita organizzata ed è colluso e corrotto!!! E nel Terzo Millennio non si può tollerare la situazione da Far West che regna da decenni nella società del Sud Italia; non si possono tollerare quei raid armati degni di uno Stato in guerra civile che mietono decine e decine di morti e feriti ogni anno!!! Ed allora ben vengano nel Sud le rivolte di immigrati che vengono sfruttati due volte: una dallo Stato Italiano che li accoglie a braccia aperte senza ritegno pur sapendo che non ha e non puo' garantire a tutti loro una casa, un lavoro onesto e una vita dignitosa...e una dalla Mafia che li sfrutta per la bassa manovalanza a costo quasi a zero!!! Quelle rivolte anti-Camorra così come abbiamo visto a Castelvorturno avrei voluto vederle organizzate da quegli stessi cittadini Italiani onesti che convivono con il problema Mafia ogni giorno...ma purtroppo una parte dei nostri connazionali è felice di conviverci ed anzi a volte sono pronti a proteggere gli stessi Mafiosi!!! Quando è un Italiano innocente a cadere vittima della Mafia possiamo solo sentire le interminabili e ormai insensate frasi del tipo: "Abbiamo fiducia nella Giustizia Italiana, nel lavoro della Magistratura!" oppure: "In Italia è sempre così...sono gli innocenti a pagarla sempre ma abbiamo fiducia nelle Istituzioni..." Ebbene sì....meglio solidarizzare con la Rivolta Nera Anti-Camorra!!!

lunedì 4 agosto 2008

Mafia in Italia...in 15 anni non è cambiato nulla!!!

Quindici anni dopo la strage di Capaci, è tornata a Palermo Rosaria. Con il suo Manù che aveva appena quattro mesi quando restò orfano. La giovane vedova, sempre ricordata per quell'acuto dolente rivolto ai mafiosi, «Vi perdono, ma inginocchiatevi», ha scrutato per cinque giorni la città dove il marito Vito Schifani morì dilaniato con altri due colleghi per proteggere Giovanni Falcone.(...) Tornerebbe a vivere qui? «Manco morta. A Palermo sento odore di mafia, l'arroganza del quartiere, della politica ridotta ad affare, del parcheggiatore abusivo, dei commercianti meravigliati quando chiedo lo scontrino. Da sola ci starei. Per sfidare quei maledetti che condizionano pure il respiro dei nostri parenti. Qui prevale il doppio. La costa sembra bella ed è brutta per le costruzioni che la assediano. Le case sembrano brutte, ma dentro sono belle. Per nascondere, per confondere, per scansare invidie. Prevale il contrasto. Guardo e mi rattristo. Qui non cambia niente».(...) «Poteva cambiare tutto. Ma lo Stato si è fermato. I magistrati hanno ripreso a litigare fra loro. Divisi fra amici di Grasso e amici di Caselli. Ancora? Basta. (...) Lo Stato s'è fermato troppe volte. Perché lo Stato ha paura di guardarsi dentro». (...) «Ricordo l'incontro con la vedova di Pio La Torre, guardinga. Mi spiegò che eravamo vittime non di "segreti di Stato", ma di "delitti di Stato"».


domenica 18 maggio 2008

L'orrore di Niscemi...la ragazzina 14enne uccisa dagli amichetti!!!

Niscemi - È morta per asfissia da strangolamento Lorena Cultraro (nella foto a sinistra), la ragazza di 14 anni uccisa e gettata in una cisterna nelle campagne di Niscemi. Lo ha stabilito il medico legale che venerdì 16 ha effettuato l’autopsia sul cadavere.
La ragazza ha lividi sul corpo e sul viso, causati dai calci e dai pugni ricevuti prima di essere strangolata con il cavo di un’antenna tv.
Il medico ha asportato l’utero per effettuare analisi più approfondite con l’obiettivo di stabilire se Lorena poteva essere incinta, come sostenuto dai tre ragazzi arrestati dai carabinieri con l’accusa di omicidio premeditato e occultamento di cadavere. L’esito si conoscerà nei prossimi giorni.
Intanto sabato si svolgeranno nella Chiesa Madre di Niscemi i funerali di Lorena. E il paese sarà in lutto, come proclamato dal sindaco Giovanni Di Martino.
Dopo aver confessato il delitto, uno dei tre ragazzi ha chiesto al giudice se poteva andare a casa. Secondo il Giornale di Sicilia, nella caserma dei carabinieri di Niscemi, aveva appena finito di raccontare agli investigatori e al magistrato l’orrore dell’omicidio. Quando ha finito avrebbe detto:
“Signor giudice, le ho confessato tutto. Ora posso andare a casa?”. A quel punto, riferisce il quotidiano, il magistrato del tribunale dei minori gli ha gridato: “Ma lo capisci che hai confessato un omicidio? Ma dove vuoi andare?”.
Ieri il gip ha confermato il fermo dei tre minorenni che hanno confessato di aver ucciso la ragazzina, trovata morta in un pozzo martedì scorso. Nessuno dei tre giovani, tutti minorenni, potrà essere condannato all’ergastolo. La pena massima prevista dal codice è di trent’anni, con la possibilità di una riduzione di pena fino a un terzo.
I calci, i pugni e gli schiaffi prima dell’omicidio i tre ragazzi (di 15, 16 e 17 anni) li avevano confessati anche prima dell’autopsia.
Avevano detto di aver massacrato di botte Lorena e di averla tolta di mezzo perché i loro incontri a sfondo sessuale e il rischio che lei fosse rimasta incinta li avrebbe messi nei guai con le rispettive fidanzatine.
Fino al giorno del ritrovamento del corpo di Lorena avevano però cercato di depistare le indagini, fornendo ai carabinieri false informazioni sui movimenti della ragazza e sugli orari dei loro spostamenti effettuati il 30 aprile scorso, giorno in cui la quattordicenne è stata uccisa. E il 13 maggio scorso, quando l’agricoltore Paolo Avila di 68 anni, denuncia alle 12.30 ai carabinieri di aver trovato un cadavere nella propria cisterna in campagna, la notizia raggiunge subito i tre responsabili del delitto, che nel frattempo avevano già i telefoni sotto controllo, perché sospettati.
Alle 13.02 Giuseppe chiama Domenico e lo avvisa che “Lorena è stata trovata dentro un pozzo” e l’amico gli risponde di informarsi “se è vero”. Dalla conversazione colpisce l’atteggiamento di Domenico, che è alquanto freddo, distaccato e tranquillo alla notizia appresa da Giuseppe. Quest’ultimo, però, appare preoccupato. Domenico si mette subito al telefono e chiama Alessandro, il più piccolo del gruppo, e gli dice: “Vieni a casa mia che ti devo dire una cosa”. Anche in questo caso emerge il carattere autoritario o meglio prevalente rispetto agli altri due ragazzi.

Proprio Domenico che invia l’sms con il quale comunica ad Alessandro che si doveva “ammazzare Lorena”.
Il quadro complessivo viene poi tracciato da Alessandro, che ricostruisce le fasi del delitto. Accuse poi confermate davanti ai carabinieri dagli altri due complici.
Il padre di uno dei ragazzini:
Perdono. Per sé, ma non per il figlio che ha confessato l’assurdo omicidio di Lorena Cultraro.Chiede di essere perdonato il padre di uno dei ragazzi minorenni, autoaccusatisi del delitto della 14enne di Niscemi, provincia di Caltanissetta. Un ragazzina picchiata con calci e pugni, strangolata con un’antenna tv. Gettata in un pozzo come nei peggiori film dell’orrore.

Al TgRai Sicilia l’uomo, che non era inquadrato in volto, condanna senza mezzi termini il gesto del figlio: “Se è vero che lo ha fatto - dice - non lo perdono neppure io. Porgo ai genitori di Lorena le mie più sentite condoglianze e chiedo loro di perdonare me, non mio figlio. Ho vergogna persino di uscire da casa”.
Signor Giudice ho confessato l’omicidio, posso andare a casa…
E sono, coetanei, ragazzini di 14 anni o poco più, senza coscienza della vita e del dolore, per aver ammazzato una loro “amichetta”…
Quanto timore della legge possono avere “ragazzini” che “ragionano” in questo modo ?
Ma soprattutto:
Perchè ?
Chi accusare in questi casi, la famiglia o la società ?
Un abbraccio sincero da parte di tutti noi, alla famiglia di Lorena.


sabato 5 gennaio 2008

Centinaia di 'roghi-spazzatura' nel Napoletano, continua l'emergenza rifiuti...

Continua l'emergenza rifiuti in Campania. Nel napoletano, i vigili del fuoco sono stati impegnati nelle ultime ore a domare un centinaio di incendi, divampati nella notte all'interno dei cassonetti e tra i cumuli di immondizia ammassati lungo le strade. Le zone più colpite sono quelle dell'area flegrea, della fascia vesuviana e dei Comuni a nord di Napoli. Sono diminuiti solo gli incendi dolosi di spazzatura nella periferia di Napoli in seguito al servizio di raccolta straordinaria messo in atto anche nel giorno di Capodanno dall'Azienda speciale igiene urbana partenopea. Stamani, intanto, è scattata la protesta dei residenti di Pianura a Napoli contro l'ipotesi dell'apertura del sito di stoccaggio di ecoballe nella Contrada Pisani, una discarica chiusa undici anni fa che potrebbe essere riattivata per fronteggiare l'emergenza rifiuti in Campania. Durante la manifestazione ci sono stati momenti di tensione quando la polizia ha parzialmente sgomberato il presidio di manifestanti. Una cinquantina di giovani militanti di Alleanza Nazionale hanno avviato un presidio di protesta nei pressi di Villa Rosebery, dove soggiorna il presidente Giorgio Napolitano, in visita privata da ieri a Napoli.

ITALIA-CINA

ITALIA-CINA
PER L'ALLEANZA, LA COOPERAZIONE, L'AMICIZIA E LA COLLABORAZIONE TRA' LA REPUBBLICA ITALIANA E LA REPUBBLICA POPOLARE CINESE!!!