"La Politica è una cosa difficile, talvolta terribile, ma tuttavia umana! Anche nella Politica ci deve essere il disgusto, la pulizia! Non ci si può sporcare di fango, nemmeno per un'idea alta!" (Boris Eltsin - "Il diario del Presidente")
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lunedì 30 settembre 2024
#ACCADDEOGGI ESATTAMENTE 49 ANNI FA: IL MASSACRO DEL CIRCEO! 29 E 30 SETTEMBRE 1975!
venerdì 23 settembre 2011
Strauss-Kahn NON ARRENDERTI, noi ti vogliamo PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA FRANCESE! Caccia via dall'Eliseo il "cattivo" Sarkozy...Strauss Khan torna al piu' presto in politica e candidati alle prossime elezioni Presidenziali...noi ti appoggiamo e ti sosteniamo con la propaganda elettorale! - Strauss-Kahn N'abandonnez pas, nous voulons PRÉSIDENT DE LA RÉPUBLIQUE FRANÇAISE! Dall'Eliseo Chasse le «mauvais» Sarkozy! Strauss Khan revient plus "rapidement dans la politique et les candidats à la prochaine élection présidentielle ... nous vous soutiendrons et nous appuyons la propagande électorale!
Durante la sua apparizione televisiva di ieri sera, Strauss Kahn ha dichiarato che sì, un patto elettorale esisteva fra lui e la Aubry, perché lui intendeva candidarsi alle primarie del partito socialiste. Primarie che avrebbe sicuramente vinto, stando a diversi opinionisti.
Il patto in questione è il famoso Pacte de Marrakech, dal luogo in cui i due lo avevano concordato, nell’autunno del 2010.
Dopo il suo arresto a New York, a seguito della vicenda Nafissatou Diallo, la Aubry aveva rotto il patto e annunciato la sua candidatura alle primarie.
Senza ombra di dubbio la posizione elettorale di Martine Aubry si fa ora critica e – come era prevedibile – il ritorno in Francia di Strauss Kahn si rivela ricco di colpi di scena.
Strauss-Kahn parla ai Francesi in TV: «Ho sbagliato, ma non ci fu violenza!» Prima intervista dell'ex direttore del Fmi ed ex candidato all'Eliseo accusato di stupro a New York e poi prosciolto!
"Il collegio difensivo di Dominique Strauss Kahn è venuto a conoscenza della decisione della Procura di procedere con il tradizionale confronto nell'inchiesta preliminare che è stata aperta" avevano riferito poco prima gli avvocati dell'ex ministro socialista, confermando indiscrezioni di stampa. Strauss Kahn "aveva già informato gli inquirenti che si sarebbe messo a disposizione" avevano precisato i legali.
Soltanto ieri, la giornalista e scrittrice che ha denunciato Strauss Kahn per un tentativo di stupro nel 2003 aveva affermato la sua volontà di un confronto diretto perché l'ex numero uno del Fmi la guardasse "dritta negli occhi" dicendole che "i fatti che lei denuncia sono solo immaginari". Strauss Kahn ha sporto, a sua volta, denuncia nei confronti di Banon per calunnia. Intervistato di recente da Tf1 ha definito "immaginarie" le accuse della scrittrice, figlia di una dirigente del Ps Francese. (Fonte Afp)
L'ex direttore del Fmi accusato e poi prosciolto dall'accusa di aver stuprato una cameriera racconta la sua verità: "Nessuna violenza, ma ho mancato l'appuntamento con i francesi che avevano posto in me la speranza di un cambiamento!"
martedì 7 giugno 2011
Lo strano caso di Dominic Strauss-Khan...il triste destino di un "papabile" successore di Sarkozy alla Presidenza della Repubblica Francese! Complotto o realtà dei fatti?
Il 27 febbraio del 1989 la miseria estrema in cui il FMI aveva costretto il popolo del Venezuela fece da detonatore per la prima rivolta contro questo organismo al servizio del capitale USA. Ad oggi, quella fu in assoluto la prima ribellione contro i disumani provvedimenti del FMI ed anche l’unica rivolta riuscita vittoriosa. L’esperienza venezuelana dimostra che è possibile ribellarsi e liberarsi del FMI.
In conclusione il FMI agisce come uno strozzino: presta soldi a stati retti da politici corrotti, delinquenti e spendaccioni, che ritrovandosi in un mare di debiti per non affogare è costretto a chiedere prestiti al FMI. Il FMI presta ben volentieri ma a cambio di garanzie, ossia a cambio dell’adozione delle politiche di cui sopra, che finiscono per distruggere totalmente lo stato che cade nelle sue grinfie.
lunedì 2 febbraio 2009
Guidonia, la bomba carta contro il negozio di commercianti Rumeni è un ingiustizia...è lo Stato che oggi crea di proposito il clima di terrore!!!
Il racconto: «Urlavamo parole in romanesco». Frattini: in cella a Bucarest!!!
«Guidonia, mezz'ora prima stavo per stuprarne un'altra!!!»
La confessione dopo l'arresto: li ho aggrediti con l'ascia!!!
giovedì 29 gennaio 2009
Agli arresti domiciliari per stupro: era fuggito ed aveva violentato di nuovo un'altra ragazza!!!
Il volto poco rassicurante che vedete qui a lato è quello di Emilio Cataldo, 29 anni, tossicodipendente con precedenti penali che vanno da rapina a ricettazione, passando per lesioni gravissime e violenza sessuale. Era stato arrestato a Milano nel 2006 quando, dopo aver presto parte ad una rapina, aveva stuprato, picchiato e sfigurato una ragazza nigeriana. Per quel crimine ha scontato un anno e poco più in carcere e dal 16 settembre scorso era agli arresti domiciliari.Ma neanche un mese e mezzo dopo riesce a fuggire e il 31 ottobre scorso, come riporta CronacaQui Milano, tenta un nuovo furto, che finirà poi un stupro ai danni di una ragazza lettone di 29 anni madre di due bambini:
Cataldo le si accosta in scooter e finge di chiederle informazioni. Quando la ragazza abbassa il finestrino lui, con una mossa fulminea, apre la portiera e si infila nell’auto con la donna. Quindi, le morde un braccio per impedirle di scappare e la minaccia di morte: «Se non fai quello che ti dico e non mi dai tutti i tuoi soldi ti ammazzo».Ma quella che si preannunciava come una rapina finisce con un tragico stupro. Il pregiudicato la costringe ad appartarsi in un angolo della strada. A quell’ora la via è deserta e nessuno si accorge di quello che sta accadendo. Le strappa i vestiti e la violenta. Solo quando lo stupro si è consumato, scende dall’auto e se ne va, portandosi via la sua borsetta ( che conteneva 700 euro) e il suo cellulare.
Fonte: http://www.crimeblog.it
domenica 18 maggio 2008
L'orrore di Niscemi...la ragazzina 14enne uccisa dagli amichetti!!!
Niscemi - È morta per asfissia da strangolamento Lorena Cultraro (nella foto a sinistra), la ragazza di 14 anni uccisa e gettata in una cisterna nelle campagne di Niscemi. Lo ha stabilito il medico legale che venerdì 16 ha effettuato l’autopsia sul cadavere.La ragazza ha lividi sul corpo e sul viso, causati dai calci e dai pugni ricevuti prima di essere strangolata con il cavo di un’antenna tv.
Il medico ha asportato l’utero per effettuare analisi più approfondite con l’obiettivo di stabilire se Lorena poteva essere incinta, come sostenuto dai tre ragazzi arrestati dai carabinieri con l’accusa di omicidio premeditato e occultamento di cadavere. L’esito si conoscerà nei prossimi giorni.
Intanto sabato si svolgeranno nella Chiesa Madre di Niscemi i funerali di Lorena. E il paese sarà in lutto, come proclamato dal sindaco Giovanni Di Martino.
Dopo aver confessato il delitto, uno dei tre ragazzi ha chiesto al giudice se poteva andare a casa. Secondo il Giornale di Sicilia, nella caserma dei carabinieri di Niscemi, aveva appena finito di raccontare agli investigatori e al magistrato l’orrore dell’omicidio. Quando ha finito avrebbe detto:
“Signor giudice, le ho confessato tutto. Ora posso andare a casa?”. A quel punto, riferisce il quotidiano, il magistrato del tribunale dei minori gli ha gridato: “Ma lo capisci che hai confessato un omicidio? Ma dove vuoi andare?”.
Ieri il gip ha confermato il fermo dei tre minorenni che hanno confessato di aver ucciso la ragazzina, trovata morta in un pozzo martedì scorso. Nessuno dei tre giovani, tutti minorenni, potrà essere condannato all’ergastolo. La pena massima prevista dal codice è di trent’anni, con la possibilità di una riduzione di pena fino a un terzo.
I calci, i pugni e gli schiaffi prima dell’omicidio i tre ragazzi (di 15, 16 e 17 anni) li avevano confessati anche prima dell’autopsia.
Avevano detto di aver massacrato di botte Lorena e di averla tolta di mezzo perché i loro incontri a sfondo sessuale e il rischio che lei fosse rimasta incinta li avrebbe messi nei guai con le rispettive fidanzatine.
Fino al giorno del ritrovamento del corpo di Lorena avevano però cercato di depistare le indagini, fornendo ai carabinieri false informazioni sui movimenti della ragazza e sugli orari dei loro spostamenti effettuati il 30 aprile scorso, giorno in cui la quattordicenne è stata uccisa. E il 13 maggio scorso, quando l’agricoltore Paolo Avila di 68 anni, denuncia alle 12.30 ai carabinieri di aver trovato un cadavere nella propria cisterna in campagna, la notizia raggiunge subito i tre responsabili del delitto, che nel frattempo avevano già i telefoni sotto controllo, perché sospettati.
Alle 13.02 Giuseppe chiama Domenico e lo avvisa che “Lorena è stata trovata dentro un pozzo” e l’amico gli risponde di informarsi “se è vero”. Dalla conversazione colpisce l’atteggiamento di Domenico, che è alquanto freddo, distaccato e tranquillo alla notizia appresa da Giuseppe. Quest’ultimo, però, appare preoccupato. Domenico si mette subito al telefono e chiama Alessandro, il più piccolo del gruppo, e gli dice: “Vieni a casa mia che ti devo dire una cosa”. Anche in questo caso emerge il carattere autoritario o meglio prevalente rispetto agli altri due ragazzi.
Proprio Domenico che invia l’sms con il quale comunica ad Alessandro che si doveva “ammazzare Lorena”.
Il quadro complessivo viene poi tracciato da Alessandro, che ricostruisce le fasi del delitto. Accuse poi confermate davanti ai carabinieri dagli altri due complici.
Il padre di uno dei ragazzini:
Perdono. Per sé, ma non per il figlio che ha confessato l’assurdo omicidio di Lorena Cultraro.Chiede di essere perdonato il padre di uno dei ragazzi minorenni, autoaccusatisi del delitto della 14enne di Niscemi, provincia di Caltanissetta. Un ragazzina picchiata con calci e pugni, strangolata con un’antenna tv. Gettata in un pozzo come nei peggiori film dell’orrore.
Al TgRai Sicilia l’uomo, che non era inquadrato in volto, condanna senza mezzi termini il gesto del figlio: “Se è vero che lo ha fatto - dice - non lo perdono neppure io. Porgo ai genitori di Lorena le mie più sentite condoglianze e chiedo loro di perdonare me, non mio figlio. Ho vergogna persino di uscire da casa”.
Signor Giudice ho confessato l’omicidio, posso andare a casa…
E sono, coetanei, ragazzini di 14 anni o poco più, senza coscienza della vita e del dolore, per aver ammazzato una loro “amichetta”…
Quanto timore della legge possono avere “ragazzini” che “ragionano” in questo modo ?
Ma soprattutto:
Perchè ?
Chi accusare in questi casi, la famiglia o la società ?
Un abbraccio sincero da parte di tutti noi, alla famiglia di Lorena.
ITALIA-CINA
PER L'ALLEANZA, LA COOPERAZIONE, L'AMICIZIA E LA COLLABORAZIONE TRA' LA REPUBBLICA ITALIANA E LA REPUBBLICA POPOLARE CINESE!!!

