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sabato 22 dicembre 2012

BASTA IMMIGRAZIONE SELVAGGIA E INSENSATA, A FEBBRAIO SI VOTA PER RINNOVARE LA CAMERA E IL SENATO, GLI ITALIANI DECIDANO PER I PARTITI CHE FINALMENTE E CORAGGIOSAMENTE, SALITI AL POTERE, METTANO UN FRENO DECISO ALLO SCEMPIO INDECOROSO DELLA GUERRA DEI "POVERI TRA I POVERI"! PERCHE' SE VINCE BERSANI E VENDOLA, PER L'ITALIA TUTTA SARA' DAVVERO UN ARMAGEDDON: EMERGENZA POVERTA', EMERGENZA ALLUVIONI E TERREMOTI, EMERGENZA SPECULAZIONE IMMOBILIARE, EMERGENZA IMMIGRAZIONE, EMERGENZA EVERSIONE TERRORISMO-RAZZISMO-INTOLLERANZA: CHE COS'HANNO IN COMUNE QUESTE EMERGENZE NAZIONALI?

ITALIA - (UNIONE EUROPEA) - L'edificazione e la cementificazione selvaggia in Italia, negli ultimi 40 anni, si è mangiata 5 MILIONI DI ETTARI di terreni agricoli, boschi e campi verdi di ogni genere, una quantità pari all'intera SICILIA insieme alla SARDEGNA!

Dal dopo guerra sino ad oggi, soprattutto negli obbrobriosi anni '60 e '70 del secolo scorso, gli anni delle Brigate Rosse e delle Brigate Nere, gli anni delle stragi impunite e dell'omicidio di Aldo Moro, tutti i Sindaci delle città e dei paesi d'Italia, hanno autorizzato le speculazioni edilizie piu' spregievoli, hanno appoggiato i costruttori senza scrupoli, hanno avvallato improbabili pianificazioni edilizie dove purtroppo l'ambiente ed il clima naturale ci hanno sempre perso nel confronto; grazie a questa politica dissennata dell'arraffare perpetrata dalla vecchia Democrazia Cristiana (DC) oggi rappresentata dall'UDC dell'onorevole Pierferdinando Casini (Ex-Portaborse del Senatore a Vita Giulio Andreotti, in odore di Mafia) e da una costola del PD (Partito Democratico capeggiato da Bersani) e dal PDL (Capeggiato da Alfano) per mezzo secolo, solo grazie a loro, l'Italia oggi ha perso in 50 anni la sua autosufficienza alimentare! Anche l'olio d'oliva che si produce in Italia, non basta piu' per tutti; abbiamo bisogno di importare anche ciò di cui abbiamo bisogno grazie alle politiche mafiose, fallimentari e speculative perpetrate negli ultimi 70 anni dalla DC di Andreotti, Forlani e oggi da Casini.
Difatti oggi si potrebbe tranquillamente sostenere il fatto che, se Giulio Andreotti, che da oltre 60 anni ha governato l'Italia tutta e che ancora a quasi 100 anni di età siede oggi al Senato, se fosse stato un dipendente di un'azienda privata, sarebbe stato licenziato in tronco per evidente incapacità professionale e per varie negligenze oltre chè per aver affossato l'economia di un'intera nazione per mezzo secolo, lui e gli amici "mafiosi" complici e soci della sua "cricca" politica: Forlani, De Michelis, Craxi, De Mita, La Malfa, Martelli, Scalfaro, Cossiga, Ciampi, Napolitano, D'Alema, Bersani, Prodi, Fanfani, ecc. ecc. e chi piu' ne ha piu' ne metta!
Tutta la classe politica Italiana è nata, deriva o comunque è legata a quella generazione di politici che hanno marciato e hanno fatto marcire l'Italia per decenni sull'anti-fascismo di facciata (e di comodo) ma soprattutto sulla guerra fredda tra est e ovest, su cui hanno mangiato e fatturato miliardi di dollari, sempre a discapito del povero e ignorante popolo Italiano, che masochisticamente hanno sempre votato gli stessi.
Le facce di ieri (Andreotti, Forlani, Craxi, Martelli, De Michelis, Spadolini, La Malfa, Aldo Moro, Togliatti, Nenni) ecc. ecc. e quelle di oggi (Casini, Bersani, D'Alema, Veltroni, Napolitano, Fini, Bossi, Berlusconi, Montezzemolo, La Russa, Gasparri, Alemanno, Matteoli, Santanchè, Alfano, Mario Monti) ecc. ecc. rappresentano tutte, nel passato così come nel presente, un programma socio-economico-politico-assistenzialista-corrotto-mafioso-speculatore già fallito e riproposto all'infinito, per perpetrare null'altro che sugli enormi e giganteschi interessi e privilegi di una "Casta" che non vuole, e non può morire, se non si taglierà quel cordone ombelicale che li lega a "noi" e cioè, al popolo Italiano sovrano.
Un colpo al cerchio e un colpo alla botte, anche una parte del popolo sovrano ha avuto in passato le sue colpe, grazie alla sua latente ignoranza di comodo e di facciata, contento di farsi guidare ed assistere da uno Stato assassino e corrotto fino al midollo, e se è vero che il fumo di Satana è già entrato in Vaticano, possiamo ben dire oggi che Satana siede e governa già dentro le mura di Palazzo Madama, di Montecitorio, di Palazzo Chigi e del Quirinale.

E secondo l'ultimo demografico Italiano "terrificante" e forse in parte latente, perchè purtroppo forse saremo ancora di piu', pietosamente ci dice che siamo arrivati alla soglia di 59.500.000 residenti tra cui in fortissimo aumento dei residenti stranieri, ufficiali 3.769.518 ma vi assicuro che se ci aggiungiamo le centinaia di migliaia di extra-comunitari clandestini che bazzicano l'intero stivale, approssimativamente sfioreranno i 5.000.000 di stranieri; troppi, siamo troppi, in un lembo di terra spalmato nel Mar Mediterraneo, di cui un terzo sotto il costante alto pericolo sismico e l'elevato rischio idrogeologico, deve far riflettere che oggi le politiche migratorie di tutta Europa, in primis dell'Italia, devono essere riviste, ridimensionate, per il nostro caso dovrebbero essere ristrette al massimo.
E piu' i nostri confini si aprono ai poveri, e piu' si incrementa lo scontro dei poveri tra i poveri, uno scontro fratricida e sanguinario da cui i benefici ne traggono solo le ONLUS di partito e di religione, le varie CARITAS Diocesane, i Centri sociali, le Chiese Evangeliche e quei partiti e quei movimenti che sussistono solo grazie all'esistenza dei poveri, se immigrati ancora meglio, che senza di essi non avrebbero una mera ragione di esistere.
Ecco il collegamento dell' EMERGENZA POVERTA', EMERGENZA ALLUVIONI E TERREMOTI, EMERGENZA SPECULAZIONE IMMOBILIARE, EMERGENZA IMMIGRAZIONE, EMERGENZA EVERSIONE TERRORISMO-RAZZISMO-INTOLLERANZA, perchè è con l'immigrazione selvaggia, senza controllo e quasi  forzata, dei poveri verso, (oramai povere anche le nostre città), che nasce il terrorismo, l'intolleranza e il razzismo! ORA BASTA! Si chiudano almeno per tre anni, le frontiere Mediterranee del Sud-Italia.
Prima dell'inevitabile spargimento di altro sangue e di vite innocenti.  

Alexander Mitrokhin 

lunedì 19 novembre 2012

Quasi tre italiani su dieci a rischio miseria! EMERGENZA POVERTA', EMERGENZA ALLUVIONI E TERREMOTI, EMERGENZA SPECULAZIONE IMMOBILIARE, EMERGENZA IMMIGRAZIONE, EMERGENZA EVERSIONE TERRORISMO-RAZZISMO-INTOLLERANZA: CHE COS'HANNO IN COMUNE QUESTE EMERGENZE NAZIONALI? IN QUESTO ARTICOLO-POST CHE SCRIVERO' IN DIVERSI GIORNI VE LO SPIEGHERO'! LEGGETE ATTENTAMENTE CON CURA, SOPRATTUTTO RIFLETTETECI BENE...(Potete contribuire anche voi lettori con i vostri pensieri, notizie e riflessioni, scrivendoli nello spazio dei commenti che trovate sotto questo articolo!)

ITALIA - (UNIONE EUROPEA) - L'edificazione e la cementificazione selvaggia in Italia, negli ultimi 40 anni, si è mangiata 5 MILIONI DI ETTARI di terreni agricoli, boschi e campi verdi di ogni genere, una quantità pari all'intera SICILIA insieme alla SARDEGNA!
Dal dopo guerra sino ad oggi, soprattutto negli obbrobriosi anni '60 e '70 del secolo scorso, gli anni delle Brigate Rosse e delle Brigate Nere, gli anni delle stragi impunite e dell'omicidio di Aldo Moro, tutti i Sindaci delle città e dei paesi d'Italia, hanno autorizzato le speculazioni edilizie piu' spregievoli, hanno appoggiato i costruttori senza scrupoli, hanno avvallato improbabili pianificazioni edilizie dove purtroppo l'ambiente ed il clima naturale ci hanno sempre perso nel confronto; grazie a questa politica dissennata dell'arraffare perpetrata dalla vecchia Democrazia Cristiana (DC) oggi rappresentata dall'UDC dell'onorevole Pierferdinando Casini (Ex-Portaborse del Senatore a Vita Giulio Andreotti, in odore di Mafia) e da una costola del PD (Partito Democratico capeggiato da Bersani) e dal PDL (Capeggiato da Alfano) per mezzo secolo, solo grazie a loro, l'Italia oggi ha perso in 50 anni la sua autosufficienza alimentare! Anche l'olio d'oliva che si produce in Italia, non basta piu' per tutti; abbiamo bisogno di importare anche ciò di cui abbiamo bisogno grazie alle politiche mafiose, fallimentari e speculative perpetrate negli ultimi 70 anni dalla DC di Andreotti, Forlani e oggi da Casini.

Difatti oggi si potrebbe tranquillamente sostenere il fatto che, se Giulio Andreotti, che da oltre 60 anni ha governato l'Italia tutta e che ancora a quasi 100 anni di età siede oggi al Senato, se fosse stato un dipendente di un'azienda privata, sarebbe stato licenziato in tronco per evidente incapacità professionale e per varie negligenze oltre chè per aver affossato l'economia di un'intera nazione per mezzo secolo, lui e gli amici "mafiosi" complici e soci della sua "cricca" politica: Forlani, De Michelis, Craxi, De Mita, La Malfa, Martelli, Scalfaro, Cossiga, Ciampi, Napolitano, D'Alema, Bersani, Prodi, Fanfani, ecc. ecc. e chi piu' ne ha piu' ne metta!

Tutta la classe politica Italiana è nata, deriva o comunque è legata a quella generazione di politici che hanno marciato e hanno fatto marcire l'Italia per decenni sull'anti-fascismo di facciata (e di comodo) ma soprattutto sulla guerra fredda tra est e ovest, su cui hanno mangiato e fatturato miliardi di dollari, sempre a discapito del povero e ignorante popolo Italiano, che masochisticamente hanno sempre votato gli stessi.

Le facce di ieri (Andreotti, Forlani, Craxi, Martelli, De Michelis, Spadolini, La Malfa, Aldo Moro, Togliatti, Nenni) ecc. ecc. e quelle di oggi (Casini, Bersani, D'Alema, Veltroni, Napolitano, Fini, Bossi, Berlusconi, Montezzemolo, La Russa, Gasparri, Alemanno, Matteoli, Santanchè, Alfano, Mario Monti) ecc. ecc. rappresentano tutte, nel passato così come nel presente, un programma socio-economico-politico-assistenzialista-corrotto-mafioso-speculatore già fallito e riproposto all'infinito, per perpetrare null'altro che sugli enormi e giganteschi interessi e privilegi di una "Casta" che non vuole, e non può morire, se non si taglierà quel cordone ombelicale che li lega a "noi" e cioè, al popolo Italiano sovrano.
Un colpo al cerchio e un colpo alla botte, anche una parte del popolo sovrano ha avuto in passato le sue colpe, grazie alla sua latente ignoranza di comodo 3.769.518e di facciata, contento di farsi guidare ed assistere da uno Stato assassino e corrotto fino al midollo, e se è vero che il fumo di Satana è già entrato in Vaticano, possiamo ben dire oggi che Satana siede e governa già dentro le mura di Palazzo Madama, di Montecitorio, di Palazzo Chigi e del Quirinale.
E secondo l'ultimo demografico Italiano "terrificante" e forse in parte latente, perchè purtroppo forse saremo ancora di piu', pietosamente ci dice che siamo arrivati alla soglia di 59.500.000 residenti tra cui in fortissimo aumento dei residenti stranieri, ufficiali 3.769.518 ma vi assicuro che se ci aggiungiamo le centinaia di migliaia di extra-comunitari clandestini che bazzicano l'intero stivale, approssimativamente sfioreranno i 5.000.000 di stranieri; troppi, siamo troppi, in un lembo di terra spalmato nel Mar Mediterraneo, di cui un terzo sotto il costante alto pericolo sismico, deve far riflettere che oggi le politiche migratorie di tutta Europa in primis dell'Italia, devono essere riviste, ridimensionate, per il nostro caso ristrette al massimo.
E piu' i nostri confini si aprono ai poveri, e piu' si incrementa lo scontro dei poveri tra i poveri, uno scontro fratricida e sanguinario da cui i benefici ne traggono solo le ONLUS di partito e di religione, le varie CARITAS Diocesane, i Centri sociali, le Chiese Evangeliche e quei partiti e quei movimenti che sussistono solo grazie all'esistenza dei poveri, se immigrati ancora meglio, che senza di essi non avrebbero una mera ragione di esistere.
Ecco il collegamento dell' EMERGENZA POVERTA', EMERGENZA ALLUVIONI E TERREMOTI, EMERGENZA SPECULAZIONE IMMOBILIARE, EMERGENZA IMMIGRAZIONE, EMERGENZA EVERSIONE TERRORISMO-RAZZISMO-INTOLLERANZA, perchè è con l'immigrazione selvaggia e forzata dei poveri verso, oramai, povere anche le nostre città, che nasce il terrorismo, l'intolleranza e il razzismo! ORA BASTA! Si chiudano almeno per tre anni, le frontiere Mediterranee del Sud-Italia.
Prima dell'inevitabile spargimento di altro sangue e di vite innocenti.  

Alexander Mitrokhin 


 
"È inaudito e inaccettabile che in un Paese come l'Italia, milioni di cittadini vivano alla soglia della povertà ed altrettanti nella povertà più nera, mentre la casta politica gozzovigli indisturbata fagocitando anno dopo anno miliardi di risorse."


Raffaele Caponetto

(ITALIA) - 10 Dicembre 2012 - I nuovi poveri: quei quasi tre italiani su dieci a rischio povertà!

Nel 2011, il 28,4% dei residenti in Italia è a rischio di povertà o esclusione sociale. Emerge da un'indagine che rileva come i più a rischio siano gli anziani o le famiglie con un solo stipendio e molti figli. La concentrazione maggiore nel Mezzogiorno.

MILANO - Tre italiani su dieci rischiano di finire nella triste categoria dei poveri. Quelli che la bistecca si mangia una volta la settimana, che non riescono a fare una vacanza lontano da casa, che devono tenere i riscaldamenti spenti e che una spesa di 800 euro imprevista è un salasso inaffrontabile. Sono gli anziani, le famiglie con un solo reddito o quelle con tanti figli. Secondo il rapporto dell'Istat su reddito e condizioni di vita, il 28,4% delle persone residenti in Italia è a rischio di povertà o esclusione sociale. La situazione è peggiorata negli ultimi due anni e vivere in Italia oggi è peggio che stare in qualsiasi altro paese europeo. Nel 2011 l'indicatore è cresciuto di 2,6 punti percentuali rispetto al 2010 a causa dall'aumento della quota di persone a rischio di povertà (dal 18,2% al 19,6%) e di quelle che soffrono di severa deprivazione (dal 6,9% all'11,1%). Dopo l'aumento osservato tra il 2009 e il 2010, sostanzialmente stabile (10,5%) è la quota di persone che vivono in famiglie a bassa intensità di lavoro. Il rischio di povertà o esclusione sociale è più elevato rispetto a quello medio europeo (24,2%), soprattutto per la componente della severa deprivazione (11,1% contro una media dell'8,8%) e del rischio di povertà (19,6% contro 16,9%). Come dire che basta ancora poco per finire nella peggiore delle condizioni possibili. Aumentano, rispetto al 2010, gli individui che vivono in famiglie che dichiarano di non potersi permettere, nell'anno, una settimana di ferie lontano da casa (dal 39,8% al 46,6%), che non hanno potuto riscaldare adeguatamente l'abitazione (dall'11,2% al 17,9%), che non riescono a sostenere spese impreviste di 800 euro (dal 33,3% al 38,5%) o che, se volessero, non potrebbero permettersi un pasto proteico adeguato ogni due giorni (dal 6,7% al 12,3%). Il 19,4% delle persone residenti nel Mezzogiorno è gravemente deprivato, valore più che doppio rispetto al Centro (7,5%) e triplo rispetto al Nord (6,4%). Nel Sud l'8,5% delle persone senza alcun sintomo di deprivazione nel 2010 diventa gravemente deprivato nel 2011, contro appena l'1,7% nel Nord e il 3% nel Centro. Le famiglie più esposte al rischio di deprivazione sono quelle più numerose e/o con un basso numero di percettori di reddito. Si trovano più spesso in condizioni di disagio le famiglie monoreddito, come gli anziani soli e i monogenitori, e quelle con tre o più figli minori. Le persone in famiglie a prevalente reddito da lavoro autonomo mostrano una minore diffusione della severa diprivazione di quelle sostenute dal lavoro dipendente o da pensioni; le famiglie di pensionati sono anche quelle che hanno mostrato i più evidenti segnali di peggioramento tra il 2010 e il 2011. Il rischio di povertà, calcolato sulla base del reddito 2010, mostra aumenti più marcati tra gli individui residenti nelle regioni del Mezzogiorno, in famiglie monoreddito, dove la fonte principale di reddito è da lavoro, sia dipendente sia autonomo, tra le coppie con figli, con almeno un minore, i monogenitori e le famiglie di altra tipologia, con membri aggregati.
Quelle che incontravamo erano persone classificate come normali, vestite in maniera usuale, con un dire appropriato e con modi molto più spaesati, come di qualcuno che si trovi per la prima volta in un ambiente non suo. Sembravano casi singoli, non anelli di una catena più grande. 


(Pierluigi Dovis) 



Il fenomeno della povertà, che è sempre stato molto marginale nell’agenda politica italiana, sembra del tutto sparito; proprio quando, accanto ai gruppi tradizionalmente più a rischio e alle cause “classiche”, le nuove incertezze economiche del mercato del lavoro e della famiglia stessa allargano l’area della vulnerabilità a individui e gruppi sociali che credevano di esserne protetti.
 

(Chiara Saraceno) 

 




mercoledì 24 ottobre 2012

Signor Prefetto di Napoli, Andrea De Martino, aspettiamo subito le sue dimissioni: perchè lei non è un Signore qualunque, ma è il SERVO DI TUTTI GLI ITALIANI, TUTTI VOI COLLUSI TRADITORI CON LA CAMORRA E LA MAFIA, NON DOVETE FREGGIARVI DI TITOLI BLASONATI, VOI SIETE AL SERVIZIO DEL POPOLO ITALIANO, VOI SIETE SERVITORI DEL POPOLO ITALIANO E DELLO STATO...CHIEDETE SCUSA AL PRETE ANTI-CAMORRA...INFAMI! SIGNORA PREFETTA...LEI NON E' E NON DEVE ESSERE SEDUTA SU UNO SCRANNO PER ERERGERSI AL DI SOPRA DI TUTTI, LEI CARA SIGNORA DEVE LAVORARE AL SERVIZIO DEGLI ITALIANI E SE NON GLI PIACE IL SUO RUOLO SE NE VADA A CASA! SUBITO!!!

 
Don Maurizio Patriciello, aggredito verbalmente dal Prefetto di Napoli Andrea De Martino, dopo aver chiamato 'Signora' la sua collega Prefetto. E' successo a Caserta qualche giorno fa!
 
Questo è lo Stato Italiano, i Boss Mafiosi in libertà, i "poveri cristi" in galera; dopo anni di battaglie per difendere la salute e chiedere il rispetto dei suoi fedeli, don Maurizio Patriciello, prete anticamorra di Caivano, noto come il sacerdote anti-roghi tossici, mai avrebbe pensato di venire redarguito dalle istituzioni proprio per una mancanza di rispetto.
Eppure è quello che è accaduto il 18 ottobre scorso, quando il prete ospite in Prefettura a Napoli ha iniziato a parlare con i due prefetti, quello partenopeo, Andrea De Martino, e quello di Caserta, Carmela Pagano.
L'IRA DEL PREFETTO. Al sacerdote è bastato chiamare 'signora' la dottoressa Pagano e non 'prefetto' per scatenare l'ira di De Martino: «Lei chiamerebbe mai 'signore' un sindaco? Dov'è il rispetto per le istituzioni?», ha detto il funzionario redarguendo il reverendo.
«Ma non era mia intenzione offendere, se vuole posso anche andarmene», ha risposto don Patriciello, che aveva solo esordito dicendo: «Una mattina sono andato dalla signora, la signora è stata così gentile da ricevermi ...»
Quel 'signora' è stata una definizione inaccettabile per De Martino, che ha alzato la voce: «Può anche andarsene, ma prima cerchi di capire cosa sto dicendo. Chiamandola signora l'ha offesa e ha offeso anche me».
Il prete, che voleva solo parlare della difficile situazione dei roghi, è rimasto sempre più attonito mentre De Martino continuava la sua filippica sul galateo, non senza qualche scivolone di sintassi: «Se io la chiamerei 'signore' invece di reverendo, lei che direbbe?».
Il prete cercava di spiegare che la sua non voleva essere certo una mancanza di rispetto, ma De Martino è tornato a incalzarlo: «Ma quale signora, è un prefetto della Repubblica Italiana. Abbia più rispetto per le istituzioni».
SIGNORI SI NASCE. Un intervento che ha lasciato sbalordito lo stesso pubblico presente all'incontro. «Signori si nasce», ha esclamato una donna, che rivolgendosi direttamente a De Martino. «Lei è prima di tutto un cittadino», ha continuato, «abbiate voi piuttosto rispetto per i cittadini». Una richiesta che ha risuonato nella stanza della prefettura e grazie alla registrazione di un telefonino è girata subito in Rete.
A sostegno del prete si è costituito un gruppo su Facebook che chiede al prefetto De Martino di scusarsi pubblicamente. Un gruppo che conta già oltre 350 iscritti. Intanto gli aderenti al «Coordinamento Comitato Fuochi» annunciano iniziative clamorose per i prossimi giorni e si scagliano contro il ministro della Salute Renato Balduzzi che avrebbe sottovalutato la vicenda.

Saviano: «De Martino chieda scusa a don Patriciello o si dimetta!»

A difendere il sacerdote è anche Roberto Saviano: «Il prefetto di Napoli Andrea De Martino si scusi con don Maurizio Patriciello o bisognerà chiedere le sue dimissioni immediate», ha detto lo scrittore in una dichiarazione all'Ansa. «Da anni don Maurizio è presidio di legalità e umanità in terre difficilissime. Don Maurizio», conclude Saviano, «è lo Stato in quel territorio».
«Se questo 'incidente' è servito a far accendere ancora di più i riflettori sull'emergenza ambientale in provincia di Napoli per me non c'e alcun problema», ha commentato don Maurizio Patriciello. «Per prima cosa voglio chiarire una cosa: non era mia intenzione di mancare di rispetto al prefetto di Caserta chiamandola solo signora e non 'signor prefetto'. Non mi sarei mai permesso. Il mio intendimento non è certo quello di fare polemica ma solo di sollecitare la soluzione, continuandoci a confrontare, al problema dei rifiuti in fiamme e a quelli lasciati lungo le strade»
LA REPLICA DEL PREFETTO. De Martino continua però a difendere la sua reazione: «Don Patriciello conosceva il prefetto Carmela Pagano ed il suo ruolo perché era stato ricevuto in più occasioni presso la prefettura di Caserta. Pertanto, dopo averla chiamata per ben tre volte signora», spiega il prefetto in una nota, «ho ritenuto doveroso invitare don Patriciello a rivolgersi al responsabile della prefettura di Caserta utilizzando il titolo di prefetto, perché riconoscesse nel suo interlocutore, agli occhi tutti, il ruolo e le responsabilità che sono affidate al rappresentante di governo». 
 


sabato 19 maggio 2012

Fight da Faida - E' l'ora della pena capitale come in Cina...sparare alla schiena per mirare al cuore!!! Criminalità organizzata allo sterminio di massa...urgente un nuovo arcipelago Gulag Italiano!


Padre contro figlio
fratello su fratello
partoriti in un lavello
come carne da macello...
Uomini con anime
sottili come lamine
taglienti come il crimine
rabbiosi oltre ogni limite.
Eroi senza una terra
che combattono una guerra
fra la mafia e la camorra:
Sodoma e Gomorra...
Napoli e Palermo
succursali dell'inferno
divorate dall'interno
... in eterno
dal tessuto tumorale
di natura criminale,
mentre il mondo sta a guardare
muto, senza intervenire:
.... basta: alla guerra fra famiglie
divorata dalle voglie
di una moglie con le doglie
che oggi da la vita ai figli
e domani gliela toglie...
... rami spogli dalle foglie
che lei taglia come paglia
e nessuno se la piglia.
E' la vigilia
di una rivoluzione alla voce del padrino
ma Don Vito Corleone oggi è molto più vicino
sta seduto in Parlamento...
è il momento
di sferrare un'offensiva
radicale e distruttiva
terminale e decisiva
alle cosche losche
abitudini fosche
alimentate dalle tasche
e fomentate dalle tasse:
basta una busta
nella tasca giusta
in quest'Italia così laida:
fight the faida!!!
Sud!!! Non ti fare incastrare
dal potere criminale che ti vuole fermare:
abbassagli la cresta,
guastagli la festa
guarda la sua testa
rotolare nella cesta.
Libera la mente da ogni assurdo pregiudizio...
... è l'inizio della fine del supplizio
che da secoli di domina
ti ingoia e ti rivomita...
... potere di quei demoni
che noi chiamiamo uomini
che uccidono altri uomini
che sfruttano noi giovani
che tagliano le ali agli ageli più deboli.
Potere che soggioga
potere della droga
potere di uno Stato che di tutto se ne frega...
Strage di Bologna, Ustica, Gladio
cumuli di scheletri ammassati in un armadio...
Tombe, ecatombe
falcidia di bande
raffiche di mitra
esplosioni di bombe...
Cosenza e Potenza, carne morta in partenza,
consacrate alla violenza
senza opporre resistenza.
Alpi... Salento
un solo movimento
pugni sul sistema
pretendiamo un cambiamento:
Ridateci la terra
basta con la guerra
dalla strada all'entifada....
fight the faida!!!!

ITALIA-CINA

ITALIA-CINA
PER L'ALLEANZA, LA COOPERAZIONE, L'AMICIZIA E LA COLLABORAZIONE TRA' LA REPUBBLICA ITALIANA E LA REPUBBLICA POPOLARE CINESE!!!