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sabato 2 marzo 2013

Lavoro, Istat: a Gennaio 2013 salgono a 3 milioni i disoccupati in Italia..."Al Sud boom di disoccupati!"

In un anno sono aumentati del 22,7%. Senza lavoro quasi il 40% dei giovani. Ed è record di precari. La maglia nera in Europa a noi e alla Spagna. Il commento di Squinzi: "Numeri agghiaccianti!"

SONO TRE MILIONI I DISOCCUPATI
12:08 - Il numero di disoccupati a gennaio sfiora i 3 milioni (pari all'11,7%). Lo rileva l'Istat che sottolinea inoltre come la disoccupazione giovanile (15-24 anni) è salita a gennaio al 38,7%. Il numero dei precari invece ha toccato nel 2012 i massimi, con 2 milioni e 375.000 contratti a termine e 433.000 collaboratori. Il livello di dipendenti a termine è il più alto dal 1993 e quello dei collaboratori dal 2004.
Squinzi: "Numeri agghiaccianti" - Questi dati "sono agghiaccianti - ha commentato il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi -. E' una situazione assolutamente drammatica, a cui dobbiamo reagire".
Giovani senza lavoro, maglia nera Ue a Italia e Spagna - E, se l'Italia nel 2013 tocca il record di disoccupazione giovanile con il 38,7%, la maglia nera in Europa per lo stesso motivo va anche alla Spagna, dove i giovani senza lavoro sono il 55,5% secondo l'Eurostat. In Italia un anno fa il dato era pari al32,3%, in Spagna al 50,2%.
Gennaio nero - A gennaio i disoccupati sono aumentati del 3,8% (110mila in più) rispetto a dicembre, arrivando a quota 2 milioni e 999mila. Impressionante anche la crescita su base annua: 554mila senza lavoro in più, con un aumento del 22,7%.
2012 da incubo - Considerando i 12 mesi dell'anno trascorso, il numero dei disoccupati è cresciuto di 636mila unità, pari al 30,2%, con un bilancio finale 2012 di 2 milioni e 744mila contro i 2 milioni e 108mila del 2011. Sono cifre mai raggiunte, sottolineano all'Istat, dall'inizio delle serie storiche, che furono aperte nel 1993. In media il tasso di disoccupati del 2012 risulta pari al 10,7% contro l'8,4% del 2011, con una situazione ancora peggiore al Sud, dove si arriva al 17,2%.
Al Sud un giovane su due è senza lavoro - Ed è proprio nelle regioni del Meridione che la disoccupazione assume contorni drammatici: tra i giovani di 15-24 anni più di uno su due è senza lavoro. La percentuale dei disoccupati nel quarto trimestre dell'anno è del 50,5%, il 46,7% per i maschi e il 56,1% per le donne. Al Nord invece la disoccupazione giovanile è del 29,7%, al Centro del 39,3%. Considerando i dati del quarto trimestre, la media è pari al 39%.
In Europa peggio di noi fa solo la Spagna - E, se la nostra situazione sul fronte lavoro è tragica, l'Eurostat fa sapere che peggio di noi in Europa fa solo la Spagna. Nel complesso, la disoccupazione nella zona euro sale a livelli record a gennaio 2013, la più alta dall'inizio delle rilevazioni Eurostat. Nella Ue-17 i senza lavoro sono pari all'11,9%, contro il 10,8% di un anno fa, quando in italia eravamo al 9,6%. In Spagna a gennaio 2013 le persone senza un lavoro sono il 26,2%.

In 5 anni si è registrato un calo di 336mila lavoratori. Il settore più colpito è quello industriale...

 
AL SUD SEMPRE MENO LAVORO
14:48 - Il crollo dell'occupazione in Italia negli ultimi 5 anni ha riguardato soprattutto il Sud, con 336mila lavoratori in meno (-323mila in tutto il Paese dal 2007 al 2012). E' quanto emerge da dati Istat. Il calo ha interessato nel Meridione soprattutto gli uomini (390mila in meno), i giovani tra i 25 e i 34 anni (-305mila). Il settore più colpito è quello industriale.
Al Sud è emergenza lavoro - Gli occupati nel complesso in Italia sono passati dai 23.222.000 del 2007 a 22.899.000 del 2012 (323.000 in meno). Ma se nel Nord gli occupati sono diminuiti di appena 20mila unità (da 11.921.000 nel 2007 a 11.901.000 nel 2012 con un -0,17%) e al Centro si registra un lieve avanzamento delle persone al lavoro (da 4.785.000 a 4.818.000), il Sud subisce un vero e proprio crollo passando dai 6.516.000 del 2007 a 6.180.000 (-336.000 pari al -5,15%). Dei 68.000 posti persi nel complesso tra il 2011 e il 2012 36.000 sono nel Mezzogiorno.
Più colpiti i giovani - Perdono quota soprattutto gli occupati uomini nel Meridione (passati da 4.327.000 a 3.937.000, 390.000 in meno) e la fascia dei giovani tra i 15 e i 34 anni. Se nel complesso del Paese si è registrato un calo di oltre 1,4 milioni di unita' al lavoro in questa età (da 7.237.000 a 5.789.000) per il Sud in questa fascia lavorano 428mila persone in meno di cinque anni fa (-305mila solo nella fascia tra i 25 e i 34 anni).
Male l'industria - Tra i settori che hanno sofferto di più c'è l'industria: nell'industria in senso stretto (escluse le costruzioni) si sono persi in Italia dal 2008 al 2012 (primo anno confrontabile sui settori) quasi 400mila posti di lavoro (da 5.001.000 a 4.608.000). Circa 100mila sono stati persi al Sud (da 905mila a 810mila). Un numero rilevante di occupati l'ha perso anche le costruzioni: tra il 2007 e il 2012 si registrano in tutto il Paese 233.000 occupati in meno (139.000 in meno al Sud).
Calo anche nella pubblica amministrazione - Oltre 70mila occupati in meno si registrano nella pubblica amministrazione in tutto il Paese (esclusi istruzione e sanità) mentre nella scuola e nella sanità si sono persi circa 40mila posti. Al Sud hanno un segno positivo solo il settore dell'alloggio e della ristorazione con 30mila occupati in più (da 326mila del 2008 a 356mila), quello dei servizi di informazione e comunicazione (con appena 2mila occupati in più) e quello dei servizi alle imprese.
 
 

domenica 2 settembre 2012

Crolla l'occupazione tra i giovani, l'Istat: in 5 anni i 15-34enni senza un posto di lavoro sono 1,5 milioni in più!

"NON E' L'INFERNO" - EMMA MARRONE

Crolla il numero dei giovani occupati: in 5 anni 1,5 milioni in meno (-20%)

ROMA - Nel secondo trimestre 2012 i giovani occupati, tra i 15 e i 34 anni, sono diminuiti di quasi un milione e mezzo di unità (-1.457.000) rispetto allo stesso periodo del 2007, passandoda 7 milioni 333 mila a 5 milioni 876 mila, con un crollo del 19,9%. È quanto emerge dal confronto dei dati Istat. Nell'ultimo anno la riduzione è stata di 230 mila unità.
Insomma sin da quando è iniziata la crisi gli under 35 sono stati colpiti direttamente, con un vero e proprio crollo dei giovani che possono contare su un posto di lavoro. Una tendenza confermata anche nel secondo trimestre del 2012, basti pensare che l'anno prima, tra aprile e giugno 2011 gli occupati 15-34enni erano ancora in grado di superare la soglia dei sei milioni (6.106.000). Allo stesso, invece, sempre dai dati Istat emerge una tendenza opposta per gli occupati nella classe d'età tra i 55 e i 64 anni, che sono aumentati del 26% nell'arco di cinque anni, dal secondo trimestre del 2007 al 2012. Nel dettaglio, gli occupati più adulti (55-64 anni) sono saliti di 626 mila unità, passando da 2 milioni 403 mila del 2007 a 3 milioni 29 mila del 2012. Nel giro di un solo anno, dal secondo trimestre del 2011 allo stesso periodo del 2012, il rialzo è stato di 226 mila unità (+8%).
In cinque anni gli occupati unter-35 sono diminuiti di 1.457.000 unita', con una riduzione del 19,9%. Nel secondo trimestre di quest'anno i lavoratori tra 15 e 34 anni sono scesi a 5.876.000 unita', mentre erano 7.333.000 unita' nello stesso periodo del 2007. E' quanto emerge confrontando i dati Istat. Il tasso di occupazione per i 15-34enni scende dal 45% del secondo trimestre 2011 all'attuale 43,9% (dal 19% al 18,9% per i 15-24enni).
Secondo i dati dell'Istituto di statistica il tasso di inattivita' dei giovani tra 15 e 24 anni scende dal 73,8% del secondo trimestre 2011 al 71,4%. La discesa del numero dei giovani inattivi e' per circa quattro quinti spiegata dalla contrazione di quanti indicano lo studio (o la formazione professionale) come principale ragione della mancata partecipazione al mercato del lavoro.



mercoledì 20 luglio 2011

LIMONE ROSSO SANGUE: COME LA SOCIETA' CAPITALISTA SPREME L'INDIVIDUO SFRUTTANDOLO A PIU' NON POSSO SENZA GARANTIRGLI NULLA, SENZA OFFRIRGLI UN FUTURO CERTO E UNA DIGNITA' UMANA! LA SOCIETA' CAPITALISTA VUOLE ARRICCHIRSI SULLA PELLE DELLA CLASSE SOCIALE PIU' POVERA E DEBOLE, LO STATO ITALIANO LATITA, L'EUROPA LATITA, TUTTI I GOVERNI SONO AL SERVIZIO DELLE BANCHE E DEI BANCHIERI "USURAI"! L'EUROPA DELLE BANCHE E DELL'ALTA FINANZA SE NE INFISCHIA DEI POPOLI E DELLE ESIGENZE DELLA POVERA GENTE CHE LAVORA ONESTAMENTE ED E' MAL PAGATA! L'EUROPA DELLE BANCHE DEVE ESSERE SMANTELLATA AL PIU' PRESTO ED IL SISTEMA POLITICO ITALIANO DEVE ESSERE TOTALMENTE RISTRUTTURATO, L'INDIVIDUO DEVE TORNARE AL CENTRO DELLA SOCIETA' CIVILE! CI VUOLE PIU' RISPETTO, PER LO SPIRITO E PER IL CORPO, PER LA VITA DI OGNI ESSERE UMANO! OGNI UOMO HA IL DIRITTO AD AVERE UNA VITA ED UN FUTURO DIGNITOSO, DECOROSO, TUTTI DEVONO AVERE PARI DIRITTI SOCIALI E FINO A QUANDO NON SI CAMBIERA' IL SISTEMA MALATO FONDATO SUL DEBITO E SULLE BANCHE, NESSUNO POTRA' MAI SCONFIGGERE LA POVERTA', LA FAME E LA SETE NEL MONDO!

"Lavoro come ingegnere da 5 anni in uno Studio di progettazione edilizia: sono un finto libero professionista, ho preso la partita IVA per forza, altrimenti nessuno mi faceva lavorare. Sarei (in realtà) dipendente, ma non ho contratti collettivi o individuali, retribuzione minima garantita, ferie, permessi, malattia. Ad agosto non lavoro e quindi non guadagno. Se mi rompo un braccio non guadagno, anzi perdo il lavoro. Lavoro 40 ore settimanali, 11 mesi all'anno. Dal primo gennaio 2012 (addio regime minimi) mi rimarranno in tasca 8.597 euro annui puliti. OVVERO 716 EURO AL MESE. Con guadagni così bassi ho spese basse quindi in pratica non scarico nulla. Fregandosene della crisi economica e del settore dell'edilizia, con gli studi di settore lo Stato dice che guadagno di più e nascondo i guadagni: sarò obbligato a pagargli le tasse e i contributi anche sulla differenza! Questo perché l'onere della prova dell'innocenza è ribaltato e non è in capo all'accusatore bensì all'accusato (tutti i commercialisti consigliano di pagare perché alla guerra contro lo Stato ci si spacca la testa e se si vedesse riconosciuta la ragione si pagherebbe comunque di più di spese legali, avvocati e consulenti ). Quindi quel misero guadagno mensile di 716 euro si abbassa di molto. Complimenti, più di così il LIMONE non poteva essere strizzato: già da tempo esce solo SANGUE:...probabilmente chiuderò baracca e partita iva e butterò la mia laurea quinquennale alle ortiche. Il Paese ha bisogno di questo?"
Fonte: http://www.beppegrillo.it

ITALIA-CINA

ITALIA-CINA
PER L'ALLEANZA, LA COOPERAZIONE, L'AMICIZIA E LA COLLABORAZIONE TRA' LA REPUBBLICA ITALIANA E LA REPUBBLICA POPOLARE CINESE!!!