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giovedì 17 maggio 2012

Ballando sul default - L'intervista a Loretta Napoleoni e la corsa alle banche dei cittadini Greci...



La Grecia è già fallita da mesi, ma ce lo dicono soltanto adesso. Noi, invece, continuiamo la nostra corsa verso il baratro: lo stratagemma della Bce per salvaguardare il debito italiano non durerà. I mercati continuano a non fidarsi del nostro Paese.

Caos e inflazione alle stelle: che succede se la Grecia fallisce? L'analisi del Premio Nobel Usa Paul Krugman: "Finanziate gli Stati per uscire dalla crisi".

Cosa succede se la Grecia non trova un governo? E se esce dall’euro? Milioni di risparmiatori, mutuatari, correntisti, si stanno facendo in queste ora le stesse domande.Impossibile dare delle risposte nette, senza sfociare nella fantapolitica. Molti ci stanno provando. Tra gli altri l’economista statunitense Paul Krugman, premio Nobel ed editorialista del New York Times.

L'analisi e il "crepuscolo europeo"

Oltre a segnalare che le istituzioni europee stanno da mesi sbagliando la ricetta anticrisi (quella che prevede tagli e rigore) sul suo blog Krugman ha scritto un breve post intitolato “Eurodämmerung”, che tradotto significa: “crepuscolo dell’Europa”. L’intervento pescato e segnalato dal sito Post.it.

Entro un mese la Grecia esce dall'euro

Krugman fa un’analisi lucida e spietata sui problemi europei, prevedendo senza alcun dubbio l’uscita della Grecia dall’euro entro un mese. Uno scenario, a cui, qui nel vecchio continente, nessuno si augura di assistere.
Secondo l’economista il destino ellenico è segnato: nuove elezioni il prossimo mese, opposizione netta alle misure di austerità imposte dall’Europa, vittoria del partito di estrema sinistra di Syriza. Di qui rinegoziazione degli accordi con l’Europa o uscita diretta dall’euro.

Spread alle stelle e corsa agli sportelli

Arrivati al “punto di non ritorno”, c’è solo una cosa che può avvenire in Europa e, in misura ancor più massiccia, in Italia e Spagna: spread ai massimi storici, timori e panico, corsa dei correntisti in banca e prelevamenti di massa dei propri risparmi. Un po’ quello che sta avvenendo ora in Grecia, dove nella sola giornata di ieri sono stati ritirati dai cittadini 700 milioni di euro.
L’immediata conseguenza del caos è la crisi delle banche, già oggi in difficoltà per mancanza di liquidità. Per non parlare delle tensioni sociali generate da una situazione del genere: resse davanti alle banche e violenze.

Dal fallimento delle banche a quello degli Stati

Krugman prosegue, più inquietante che mai: per evitare il fallimento degli istituti di credito gli Stati potrebbero fare una cosa sola: imporre - con le tensioni che ne seguono - limiti ai prelievi di contanti.
A questo punto sarebbe già il caos. Ma l’economista non lascia nulla al caso e prevede il pronto intervento della Bce, che inizierebbe a intensificare massicci prestiti alle banche, come già accaduto nei mesi scorsi, per evitare il default.
Ma davvero, ci si chiede a questo punto, l’Europa potrebbe continuare ad assistere a questa catastrofe senza fare null’altro? Già, perché nel frattempo il valore dei titoli di Stato di Italia e Spagna non potrebbe fare altro che calare a picco, mettendo in serio pericolo entrambe le economie.

Il ruolo della Bce

E qui che arriva la soluzione di Krugman, il quale è convinto - cosa non difficile da credere - che il solo foraggiare del banche non sia affatto sufficiente.
Per evitare il fallimento degli Stati, dice l’economista, c’è una sola strada: accettare che Italia e Spagna ricevano grandi quantità di denaro in prestito dalla Bce, dare loro la possibilità di finanziarsi con bassi tassi di interesse e avere un tasso di inflazione più alto per aggiustare i prezzi.

Finanziare la crescita, l'unica ricetta

Secondo il Nobel statunitense, e non è il solo, la Banca centrale europea deve cominciare a comportarsi direttamente e senza limiti da “prestatrice di ultima istanza”, stampando denaro e prestandolo agli Stati anche a costo di far salire l’inflazione. E l’unico modo per sottrarre il debito pubblico a tassi di interesse crescenti, e permettere così a entrambi, grazie a una maggiore di liquidità, di finanziare misure per la crescita nonostante l’alto debito pubblico.

Il fallimento della politica del rigore

L’alternativa del rigore (nuove misure per contenere il debito pubblico dei due Stati, nuove tasse e nuovi  tagli), oltre a deprimere ulteriormente l’economia (con un ulteriore abbassamento dei consumi e innalzamento del tasso di disoccupazione) non sarebbero forse nemmeno sufficiente a evitare il default, e la fine dell’euro per tutti. E le conseguenze ora sono facilmente immaginabili.

Ultimo aggiornamento: 17/05/12
Fonte: http://www.ilsalvagente.it

La Grecia in piena crisi di governo tornerà alle urne fra un mese, domenica 17 giugno per nuove elezioni legislative. Attesa la vittoria di Syriza, il partito della sinistra radicale anti-europeo e anti-misure di austerità.

Il rischio che la Grecia esca dalla Zona euro si fa sempre più evidente, scrive il portale di economia WallStreet Italia.com : “La Grecia potrebbe mancare di liquidità a inizio luglio, se verranno bloccati i fondi di UE e FMI per la mancata applicazione delle misure di austerità.
Ecco dunque che sempre più cittadini greci preoccupati dei loro risparmi iniziano a prelevare, intimoriti dall’evolversi della situazione.
Come ha riferito la Banca centrale di Atene, nelle ultime settimane dalle banche del paese sono stati prelevati circa 700 milioni di euro e i prelievi proseguono. Non si tratta ancora di panico, ma i timori vanno crescendo.
“La corsa agli sportelli è un problema serio e complesso – ha commentato Yannis Ioannides, professore di economia presso la Tufts University nel Massachusetts – Per prevenire nuovi devastanti effetti contagio, la Banca centrale europea dovrebbe garantire i depositi dei cittadini, è l’unico modo per prevenire e contrastare la corsa al prelievo.”
Fonte: http://www.rischiocalcolato.it 
 

domenica 15 aprile 2012

Quello che non vedrete mai su una Tv Italiana: "Le rivelazioni choc di un broker Inglese sulla reale situazione della grave crisi economica Mondiale!"


"Proteggete i vostri beni, perché nel giro di 12 mesi milioni di persone vedranno i propri risparmi andare in fumo!" E i piani di salvataggio di cui si parla? "I governi non governano il mondo. Goldman Sachs governa il mondo!" e ancora: "Noi siamo dei broker, non ci interessa molto come sistemare l'economia mondiale né come aggiustare l'intera situazione. Il nostro lavoro è solo farci soldi sopra!" Prosegue: "Personalmente era da tre anni che sognavo un momento come questo. Ho una confessione da fare: io vado a letto ogni sera sperando in un'altra recessione!" Terribilmente continua: "Io voglio aiutare le persone, tutti possono fare soldi da questa crisi, non solo le élite. Quando i mercati crollano, quando l'Euro e le grandi valute crollano, se si ha un buon piano si possono fare tanti soldi!" Ma se non si agisce in tempo sono guai. "Questa crisi economica è come un cancro che cresce sempre di più. Preparatevi tutti quanti. Non è più tempo di rimanere fermi ad aspettare!"

Fonte: http://www.youtube.com/user/chira5?feature=watch



sabato 13 agosto 2011

Entro il 2012 la morte di Eurolandia: Roma, via dall'euro prima di Madrid...queste sono le scioccanti previsioni sulla crisi economica Mondiale che sta strangolando i mercati finanziari di tutto il Mondo, specialmente dell'Unione Europea! Le speculazioni economiche dei grandi banchieri e dell'alta finanza con l'ombra della Massoneria hanno alla fine messo a dura prova la sopravvivenza della classe media, si arricchiscono con avidità ma il rischio è l'esplosione della bomba sociale come sta accadendo oggi in Inghilterra con le rivolte violente partite dai ghetti più poveri di Londra! Staremo a vedere che succederà anche in Italia se il Governo Berlusconi non attuerà vere politiche sociali a favore dei più deboli e indifesi: cioè i disoccupati ed i lavoratori precari!

L'Eurozona? Per i bookie sarà rottura nel 2012. Fa davvero tremare i polsi il giudizio degli scommettitori anglosassoni sul futuro di Eurolandia, giudizio che piomba nel bel mezzo della tempesta finanziaria nata proprio dalle magagne contabili dei Piigs e che rischia di far piombare nuovamente l'economia mondiale in una nuova recessione. I bookmaker d'Oltremanica, infatti, pagano il default dell'Eurozona entro il prossimo anno con la quota più bassa. Il doppio della posta (a 3,25) nel 2013. Il primo Paese ad abbandonare la moneta unica? La Grecia, data a 1,61. In seconda battuta Portogallo e Irlanda a 6,00 e poi l'Italia a 7,00 messa peggio, secondo i bookie, della Spagna (a 9,00).
L'Eurozona? Per i bookie si sfascerà nel 2012. Fa davvero tremare i polsi il giudizio dei bookmaker angolassoni (si sa che Oltremanica scommettono su tutto) sul futuro di Eurolandia, giudizio che piomba nel bel mezzo della tempesta finanziaria nata proprio dalle magagne contabili dei Piigs (l'arconimo che sta per Portogallo, Italia, Irlanda, Grecia e Spagna, i Paesi del ventre molle d'Europa) e che rischia di far piombare nuovamente l'economia mondiale in una nuova recessione.
Con la crisi cha avanza, infatti, i bookmaker stanno pensando alle possibili conseguenze sull'economia europea, mettendo nel mirino proprio il futuro dell'euro. Sulla lavagna dell'anglosvedese Unibet, ad esempio, c'è la scommessa secca sul ritiro della moneta unica europea entro il 31 dicembre del 2014. Per il sì, dicono le previsioni, la quota è a 3,35, il no scende a 1,28. Per l'irlandese Paddy Power, invece, si punta sull'anno di rottura dell'Eurozona: e stavolta le previsioni sono più nere. La quota più bassa è per il 2012, offerto al doppio della posta e seguito dal 2013 a 3,25. 
 

Euro Soldi

Un crac entro la fine di quest'anno è offerto a 5,00, mentre la quota più alta è per il 2014 a 9,00. Tutti gli anni dopo quella data pagherebbero sei volte la scommessa. Una magra consolazione per chi vincesse, puntando su un default di Eurolandia, perché l'uscita dall'euro e il fallimento dell'unione monetaria avrebbe degli effetti disastrosi per tutte le singole economie dei 15 Paesi membri. Germania, la locomotiva del Vecchio Continente, in testa.
C'è di più, perché i bookmaker della City hanno fatto anche gli economisti. Il piano di salvataggio dall'Unione Europea arrivato a fine luglio, infatti, non li ha convinti, perché la situazione economica in Grecia stenta a migliorare. E così sulla lavagna della sigla Paddy Power, il paese ellenico risulta il primo candidato all'uscita dell'Eurozona, a 1,61. In seconda battuta i bookie puntano sugli altri Piigs: Portogallo e Irlanda, che comunque conservano un certo margine di sicurezza, si piazzano a 6,00. Seguono subito dopo l'Italia a 7,00, addirittura battuta dalla Spagna  a 9,00 e Cipro 11,00. Gli scommettitori non hanno risparmiato nemmeno la Germania, la cui uscita dall'euro e data a 13,00.
Solo fantasie o azzardo speculativo? Può anche essere, fatto sta che anche gli investitori che si muovono quotidianamente sui mercati hanno acquistato a piene mani i Cdm ovvero le polizze assicurative sul default(insolvenza) dell'Italia, facendo viaggiare i premi a ridosso dei picchi storici. Il Cds a cinque anni sul debito pubblico italiano è stato scambiato a 388 punti. In pratica per assicurare 10 milioni di euro di debito pubblico tricolore occorre pagare un premio di 388 mila euro. Ieri il Cds sull'Italia aveva toccato il massimo storico a 390 punti. Il Cds sulla Spagna vale invece 390 punti.
E in Svizzera già si paga il sorpasso del franco sull'euro Il valore dell'euro sul franco svizzero è ormai alla pari nella Confederazione e in alcuni alberghi e negozi la moneta nazionale si scambia a un valore addirittura superiore. Il cambio ufficiale di oggi è invece di 1,05 franchi svizzeri per un euro. La tendenza alla svalutazione dell'euro si è accentuata proprio in questi giorni. Prendendo ad esempio il Festival del Cinema di Locarno dove migliaia di turisti hanno assistito alla rassegna, una decina di giorni fa il franco si scambiava già alla pari in tanti bar e ristoranti, nonostante il cambio ufficiale fosse compreso fra un range di 1,07-1,11. Oggi però la valutazione pratica dell'euro è ulteriormente scesa: in molti alberghi si cambia 0,96 franchi per un euro. Rispetto all'anno scorso è stato un vero tracollo: allora l'euro valeva oltre 1,25 franchi. Tutti i prezzi per gli stranieri sono conseguentemente aumentati di circa il 30%.

Fonte: http://affaritaliani.libero.it/economia/

mercoledì 20 luglio 2011

LIMONE ROSSO SANGUE: COME LA SOCIETA' CAPITALISTA SPREME L'INDIVIDUO SFRUTTANDOLO A PIU' NON POSSO SENZA GARANTIRGLI NULLA, SENZA OFFRIRGLI UN FUTURO CERTO E UNA DIGNITA' UMANA! LA SOCIETA' CAPITALISTA VUOLE ARRICCHIRSI SULLA PELLE DELLA CLASSE SOCIALE PIU' POVERA E DEBOLE, LO STATO ITALIANO LATITA, L'EUROPA LATITA, TUTTI I GOVERNI SONO AL SERVIZIO DELLE BANCHE E DEI BANCHIERI "USURAI"! L'EUROPA DELLE BANCHE E DELL'ALTA FINANZA SE NE INFISCHIA DEI POPOLI E DELLE ESIGENZE DELLA POVERA GENTE CHE LAVORA ONESTAMENTE ED E' MAL PAGATA! L'EUROPA DELLE BANCHE DEVE ESSERE SMANTELLATA AL PIU' PRESTO ED IL SISTEMA POLITICO ITALIANO DEVE ESSERE TOTALMENTE RISTRUTTURATO, L'INDIVIDUO DEVE TORNARE AL CENTRO DELLA SOCIETA' CIVILE! CI VUOLE PIU' RISPETTO, PER LO SPIRITO E PER IL CORPO, PER LA VITA DI OGNI ESSERE UMANO! OGNI UOMO HA IL DIRITTO AD AVERE UNA VITA ED UN FUTURO DIGNITOSO, DECOROSO, TUTTI DEVONO AVERE PARI DIRITTI SOCIALI E FINO A QUANDO NON SI CAMBIERA' IL SISTEMA MALATO FONDATO SUL DEBITO E SULLE BANCHE, NESSUNO POTRA' MAI SCONFIGGERE LA POVERTA', LA FAME E LA SETE NEL MONDO!

"Lavoro come ingegnere da 5 anni in uno Studio di progettazione edilizia: sono un finto libero professionista, ho preso la partita IVA per forza, altrimenti nessuno mi faceva lavorare. Sarei (in realtà) dipendente, ma non ho contratti collettivi o individuali, retribuzione minima garantita, ferie, permessi, malattia. Ad agosto non lavoro e quindi non guadagno. Se mi rompo un braccio non guadagno, anzi perdo il lavoro. Lavoro 40 ore settimanali, 11 mesi all'anno. Dal primo gennaio 2012 (addio regime minimi) mi rimarranno in tasca 8.597 euro annui puliti. OVVERO 716 EURO AL MESE. Con guadagni così bassi ho spese basse quindi in pratica non scarico nulla. Fregandosene della crisi economica e del settore dell'edilizia, con gli studi di settore lo Stato dice che guadagno di più e nascondo i guadagni: sarò obbligato a pagargli le tasse e i contributi anche sulla differenza! Questo perché l'onere della prova dell'innocenza è ribaltato e non è in capo all'accusatore bensì all'accusato (tutti i commercialisti consigliano di pagare perché alla guerra contro lo Stato ci si spacca la testa e se si vedesse riconosciuta la ragione si pagherebbe comunque di più di spese legali, avvocati e consulenti ). Quindi quel misero guadagno mensile di 716 euro si abbassa di molto. Complimenti, più di così il LIMONE non poteva essere strizzato: già da tempo esce solo SANGUE:...probabilmente chiuderò baracca e partita iva e butterò la mia laurea quinquennale alle ortiche. Il Paese ha bisogno di questo?"
Fonte: http://www.beppegrillo.it

mercoledì 9 febbraio 2011

Per l’Occidente la crisi non è finita!

«Molti mutui sono stati concessi per importi superiori al prezzo reale delle abitazioni, dato dall’accordo tra acquirente e venditore. Le società di valutazione sono state messe sotto pressione dalle istituzioni centrali per aumentare il valore degli immobili. Un meccanismo che ha portato alla concessione di prestiti molto rischiosi». José Ignacio Navas, notaio e coordinatore dell’Osservatorio per Casa in Spagna, sintetizza così il difficile momento del mercato immobiliare e, soprattutto dei contratti finanziari ad esso agganciati, in Spagna. Spagna che rischia – secondo El Pais – un’ondata subprime, sulla falsariga di quanto accaduto negli Stati Uniti a partire dall’agosto 2007.
Una crisi dovuta al fatto che le banche e le casse di risparmio spagnole hanno concesso negli ultimi anni, prima dell’inizio della crisi nel 2008, mutui a rischio per oltre 100 miliardi di euro, secondo quanto scrive il quotidiano spagnolo. Le ipoteche concesse per somme superiori all’80% e perfino al 100% del valore delle case rappresentano circa il 20% del totale dei mutui accesi. Presentano una morosità del 6,1% , pari al triplo della media Ue per l’insieme dei prestiti immobiliari secondo il quotidiano. Questi mutui, rileva El Pais citando l’ad di Banco Santander Alfredo Saenz, sono «quanto c’è di più vicino ai subprime negli Stati Uniti».
La Spagna studia il salvataggio delle banche e prepara una maxi-raccolta di fondi
L’Ue valuta una sorveglianza speciale per Spagna e Portogallo
Gli analisti sostengono che i mutui a rischio riguardano soprattutto quelli contratti dagli immigrati e dai giovani precari con contratto di lavoro temporaneo. Tutte ipoteche-bomba, che potrebbero far scoppiare una nuova bolla immobiliare dalle parti di Madrid, in scia alla bolla subprime scoppiata negli Stati Uniti nell’agosto del 2007 (riberverbata nella crisi economica mondiale nel biennio 2008-2009).
Il giornale ricorda come negli anni d’oro della bolla immobiliare spagnola, esplosa nel 2008, una banca per attirare clienti avesse come slogan pubblicitario: «compra un appartamento in Ampuria Brava e con il danaro dell’ ipoteca ti compri la barca e il posto per tenerla». Fra le entità più esposte, ci sono cita Caja Madrid-Bancaja (per oltre 19 miliardi), il Bbva (15,5 miliardi), il Santander e la Caixa (oltre 9 miliardi ciascuno), Caixa Catalunya (6,5 miliardi).
Con le ipoteche che superono il 100% del valore della casa i mutui insolventi rischiano di moltiplicarsi per 10. José Ignacio Navas, notaio, coordinare dell’Osservatorio del la Vivienda sui mutui, critica la gestione disinvolta del credito portata avanti in questi anni da molte banche spagnole. Il notaio ricorda che già nel 2004, ben prima della bolla del 2008, l’Osservatorio avertì il settore finanziario dei rischi sistemici per l’elevata esposizione degli istituti bancari. Anche ora si rischia. «I crediti facili concessi ai clienti che con la crisi hanno più difficoltà a pagare le rate hanno moltiplicato i problemi delle banche», conclude Navas.
Il resto dei mutui accesi in Spagna rappresenta 437 miliardi di euro, oltre 4 volte le ipoteche a rischio. Il governo socialista del premier Josè Luis Zapatero ha varato a fine gennaio un piano di ristrutturazione e ricapitalizzazione delle casse di risparmio, considerate dalle agenzie di rating l’anello debole del sistema finanziario spagnolo.

Fonte: www.ilsole24ore.com

Usa, nelle banche ancora quasi 14 miliardi di dollari in titoli “tossici”

Le banche americane sono ancora appesantite da una grande quantità di asset “tossici”. Si tratta di titoli garantiti da prestiti ipotecari ad alto rischio, CDO (collateralized debt obligations) e altri strumenti finanziari pericolosi. Segno che le operazioni di “ripulitura” dei bilanci, avviate all’indomani dell’esplosione della crisi finanziaria, sono ancora lontane dall’essere completate.
A spiegarlo è un’analisi pubblicata questa mattina dal Wall Street Journal, secondo la quale il peso potenziale – che potrebbe tradursi dunque in perdite – per i 10 principali istituti del sistema bancario a stelle e strisce è pari a 13,8 miliardi di dollari. Una vera e propria zavorra, che se fosse stata calcolata come perdita tout-court nei bilanci, avrebbe provocato un brusco stop alle entrate (per i primi nove mesi del 2010 il calo sarebbe stato del 21%).
Una situazione finanziaria che ormai gli istituti di credito faticano a tenere “nascosta”. Alcune regole contabili infatti permetterebbero di evitare che nel bilancio risultino le spese dovute ad alcune particolari tipologie di perdite patite. Per questo molte banche, per ora, preferiscono dichiarare che, prima o poi, riusciranno a realizzare profitti su tali asset: per tale ragione (e non perché costrette) conservano i titoli in attesa dei realizzi.
Il problema riguarda soprattutto i cosiddetti asset “di livello 3”, i titoli considerati illiquidi dalle stesse banche. Essi ammontano, secondo il WSJ, a ben 360 miliardi di dollari: il 42,6% del valore complessivo delle azioni dei gruppi che li detengono. C’è da dire comunque che, negli ultimi due anni, i dieci maggiori istituti di credito americani sono riusciti a convertirne il 24% in asset di livello 1 e 2, ovvero più sicuri.

Fonte: www.valori.it

sabato 14 febbraio 2009

Diamo il voto alle banche...

Negli anni precedenti i risparmiatori italiani sono sempre stati abituati a ricevere un rating di merito creditizio oppure un giudizio di affidabilità qualora avessero richiesto un prestito al loro istituto di credito o banca d’appoggio. Quello che sta accadendo sul pianeta in termini di scenario macroeconomico non ha precedenti storici: ovunque vi sono banche a rischio di default finanziario, molti sono i casi di salvataggio con interventi di stato a causa di una sconsiderata gestione del rischio da parte del management.Tutto questo deve far emergere un plausibile dubbio sul pubblico risparmiatore italiano sulla solidità e serietà del proprio partner bancario.Per la prima volta è una persona fisica indipendente che si preoccupa di emettere un giudizio di affidabilità su una banca italiana: le agenzie di rating e gli organismi di vigilanza hanno dimostrato ormai la presenza di profondi conflitti di interesse e/o di gravi inefficienze nello svolgere il loro compito di controllo sulla stabilità e serietà degli intermediari ed operatori bancari.Eugenio Benetazzo è l’unico analista indipendente italiano ad aver profetizzato con largo anticipo la crisi dei mercati finanziari e dell’attuale sistema industriale attraverso la redazione di due saggi economici ed uno show finanziario di inchiesta mediatica, sollevando non poche perplessità sul futuro che ci attende nei prossimi semestri. D’ora innanzi deve realizzarsi un mutamento epocale di pensiero nel pubblico risparmiatore italiano, più volte gabbato e sodomizzato dallo stesso sistema bancario, da adesso in poi si dovrà stravolgere il proprio comportamento innanzi al personale di sportello di una filiale di banca. Infatti il singolo risparmiatore dovrà dimostrare un comportamento inquisitore nei confronti della banca a cui desidera affidare i propri fondi.Ho provveduto a redigere un elenco (per adesso parziale) di istituti di credito e di banche sino ad ora esaminate suddiviso in due grandi gruppi per Presunzione di Affidabilità. Con questa terminologia si vuole sottolineare come il soggetto in questione possa presumibilmente considerarsi Attendibile o Discutibile in termini di solidità patrimoniale, politica commerciale utilizzata, marketing dei prodotti ed infine qualità e quantità nell’erogazione degli impieghi.
Presunzione di Affidabilità:


ATTENDIBILE


Carige


Credem


Banca Popolare dell’Etruria


Banca Etica


Ubibanca


***Banca Popolare di Spoleto


Banca del Veneziano


Banca Popolare di Marostica


Banca Popolare di Sondrio


Cassa di Risparmio di Bolzano


Banca Sella


Kartner Sparkasse


Banco Posta


*****Banca del Piemonte


Banca della Marca


Desio Banca


Banca di Rimini


DISCUTIBILE


Banca Monte Paschi


Unicredit Banca


*Intesa San Paolo


**Veneto Banca


Banco Popolare


****Banca Popolare di Vicenza


Cassa di Risparmio del Veneto


Banca Antonveneta


Banca Popolare di Milano


Banca San Giorgio Valle Agno


Banca Mediolanum


Deutsche Bank


Banca Nazionale del Lavoro


Banca Fideuram(*): Il giudizio considera il sistema e gruppo Unicredito(**): Il giudizio considera il sietma e gruppo Intesa San Paolo(***): Il giudizio considera il sistema e gruppo Ubibanca(****): Il giudizio considera il sistema e gruppo Banco Popolare(*****): Il giudizio considera solo i prodotti postali tradizionaliIl giudizio di Presunzione di Affidabilità è stato emesso in base all’analisi di molteplici parametri che consentono di soppesare le politiche commerciali attuate dalle rispettive banche e dal grado di rischio che l’istituto potrebbe sviluppare nei prossimi mesi a seguito di una discutibile pianificazione aziendale. Tra i principali parametri utilizzati possiamo individuare i seguenti:


1) Valorizzazione del Core Tier


2) Presenza e consistenza di processi di cartolarizzazione


3) Percorso di crescita attraverso indebitamento


4) Qualità e quantità dell’esposizione nel settore immobiliare


5) Ricorso all’erogazione di mutui ad intervento integrale


6) Distribuzione di prodotti strutturati e derivati


7) Presenza di conflitti di interessiLe banche non ancora analizzate o in questo momento in fase di valutazione, che desiderano ricevere il giudizio di Presunzione di Affidabilità possono farne richiesta via email ai fini della prenotazione ed organizzare di una intervista esaminatrice.


L’elenco delle banche inserite sarà aggiornato ogni mese sulla base delle informazioni e dati che è stato possibile ottenere e/o raccogliere: l’istituto di credito o la banca che volesse rivedere il proprio rating ha la possibilità di richiedere una intervista esaminatrice per produrre ulteriori informazioni che possano produrre un mutamento del proprio status di rating da Discutibile ad Attendibile.


venerdì 24 ottobre 2008

La Repubblica Italiana è nemica del suo popolo: la crisi dei mutui, il caro vita, il lavoro precario…


I dati statistici sono micidialmente precisi: solo in Toscana ogni anno vengono eseguiti circa 3000 pignoramenti, cioè almeno 3000 famiglie Italiane perdono la propria casa acquistata con un mutuo bancario (solo in questo modo il popolo del ceto medio può permettersi di comprare casa) ma la nuova e grave crisi finanziaria internazionale ha di fatto peggiorato la situazione già di per sé drammatica per cui nel 2008 i pignoramenti potrebbero molto facilmente salire a 4000 mentre 9000 sarebbero le famiglie Toscane che saranno a rischio di perdere definitivamente il proprio immobile!
Al centro dell’emergenza ci sarebbero i mutui contratti dalle famiglie Toscane, la regione che abbiamo preso per analizzare i dati, tra l’anno 2003 all’anno 2006 che sono i più colpiti nelle rate.
Ma anche i mutui contratti negli altri anni non se la passano di certo bene; da analizzare poi l’aumento del caro vita, l’euro impazzito che strozza le famiglie già messe in crisi dalla disoccupazione, dal lavoro precario e dallo sfruttamento da parte di uno Stato che non tutela più i suoi cittadini ed anzi possiamo tranquillamente sottolineare che la Repubblica Italiana lido dei mafiosi e dei corrotti è il nemico numero uno del suo popolo!!!
Sempre i dati statistici questa volta ripresi dal Ministero della Giustizia…o dell’Ingiustizia forse è meglio ribattezzarlo, parlano di un aumento nel primo semestre dell’anno in tutta Italia pari al 17% di pignoramenti ed esecuzioni immobiliari, solo in Toscana l’aumento schizza al 25%!!!
Le esecuzioni immobiliari sono spesso e sempre messe in moto dalle banche verso tutti i propri clienti inadempienti che smettono di pagare le rate mensili dei mutui troppo care, oramai salite alle stelle, aumentate a cifre al di fuori della realtà.
Ad aiutare le banche, autentiche organizzazioni di usurai legalizzati, ci pensa il nostro buon vecchio Stato Italiano che con i suoi Governi asserviti ai banchieri e speculatori finanziari di ogni razza ha varato nuove leggi che facilitano e semplificano le procedure di pignoramento ed esecuzioni immobiliari da parte delle banche e degli istituti di credito…sempre il nostro buon vecchio Stato Italiano poi se né frega se gli operai, gli impiegati ed i lavoratori dipendenti non riescono ad arrivare a fine mese, non riescono più a sostenere i propri figli a scuola, non riescono più a fare la spesa quotidiana per vivere perché i propri stipendi sono rimasti lì fermi, congelati al potere d’acquisto dell’anno 2002 con le vecchie Lire mentre il caro vita si è triplicato in Euro dimezzando le buste paga di tutti.
Lo Stato Italiano se né frega se ci sta poco lavoro in giro, se la disoccupazione avanza, se il lavoro c’è ma è sempre e solo precario.
Oggi nella nostra società aumenta in proporzione il prezzo di qualsiasi prodotto alimentare o di consumo ma diminuisce sempre di più il valore degli stipendi che non vengono aumentati se non di pochi spiccioli; infine lo Stato Italiano aumenta pure le tasse su ogni cosa, su ogni operazione finanziaria, su tutti i suoi servizi che offre ai propri cittadini ma sempre in maniera più scadente e meno adatta alle esigenze di ognuno di noi.
L’ultima follia che fortunatamente si è sventata grazie ad uno dei pochissimi Ministri seri che abbiamo, Tremonti, è il recente tentativo del nostro Governo di varare un decreto salva - manager…cioè lo Stato Italiano avrebbe voluto con quel decreto “salvare” il posto di lavoro ai manager bancari responsabili della crisi dei mutui e del mezzo fallimento di tutto il sistema bancario Nazionale…questi signori oltre ad aver bruciato tutti i risparmi dei cittadini Italiani, oltre ad aver speculato sulle operazioni finanziarie arricchendo solo le proprie tasche ed oltre ad aver quasi portato l’intera Italia alla bancarotta ed al fallimento totale, avrebbero voluto continuare a mantenere il proprio posto di lavoro e di comando con l’avvallo e la protezione stessa del Governo Italiano!!!
Vergogna!!! Il Governo Italiano avrebbe anzi dovuto varare un decreto “SALVA FAMIGLIE”!!! Altro che salva - manager falliti…invece le casse dello Stato avrebbero dovuto aiutare le famiglie che sono in difficoltà nel pagare i mutui per gravi problemi di lavoro e finanziari ed avrebbe dovuto sostenere queste famiglie Italiane soprattutto per evitare i pignoramenti bancari delle loro case!!!
Dunque tutto ciò è intollerabile e la situazione sociale Italiana è in piena emergenza: i poveri sono in aumento esponenziale visto e considerato il dato attendibile della Caritas che registra oggi un cittadino Italiano ogni tre poveri che chiedono aiuto alle mense pubbliche per poter mangiare un piatto caldo a pranzo e a cena.
Tanti pensionati Italiani e tante famiglie che non c’è la fanno piu’ a vivere, si rivolgono agli sportelli della Caritas non solo per mangiare ma anche per vestirsi…oltre che per chiedere aiuti economici per pagare l’affitto di casa o le bollette dei consumi di acqua, luce e gas.
Ora io domando a tutti voi elettori Italiani, ora io domando a tutti voi internauti Italiani e Stranieri…se questo è un popolo, se questa è una Nazione civile e progredita, se questa nostra Democrazia sia giusta e retta, se questo nostro Stato è presente ed equo…perché oggi nel terzo millennio dobbiamo assistere a questo scempio vergognoso? A questa regressione culturale ed economica causata dai politici mafiosi e corrotti, avidi di denaro e di potere, di ogni partito politico e di ogni schieramento ed ideale? Perché dobbiamo ancora tollerare questa Repubblica Italiana nemica stessa del proprio popolo, nata dalle ceneri di una guerra civile fratricida che ha consegnato in mano ai Catto - Comunisti il potere di depredare le casse dello Stato, di distruggere il sistema sociale in virtù degli interessi di pochi boiardi eletti che hanno scritto una Costituzione sana e valida nei principi ma vuota nei contenuti e nell’applicazione pratica? I nostri governanti non si accorgono di una realtà drammatica che sta peggiorando di giorno in giorno, perché essi vivono oramai completamente distaccati da quella stessa realtà che diventerà ben presto la loro rovina…la miseria diventerà la lapide della loro tomba.
Ancora pochi anni di questo disastro e sarà l’ora di una rivoluzione senza precedenti, la rivoluzione dei giusti, l’uragano politico che in molti in silenzio aspettano…la Repubblica Italiana così come è nata nel secondo dopo – guerra dovrà a tal fine essere smantellata completamente per fare spazio alla rinascita Nazionale e Popolare che vedrà la costruzione di un nuovo e vero modello di Stato!!! Uno Stato giusto ed equo che non sarà piu’ nemico del proprio popolo ma invece né sarà il “PADRE” e la “MADRE”…uno Stato che sarà la “FAMIGLIA” di tutti gli Italiani onesti e retti che dovranno essere protetti, aiutati, sostenuti dal governo…per i nemici del popolo invece ci sarà solo la certezza della morte.
Alexander Mitrokhin

Fonti notizie dati statistici:
Dal quotidiano Il Tirreno Domenica 19 Ottobre 2008 pag. 3 in Primo Piano: "MUTUI EMERGENZA SOCIALE"!

ITALIA-CINA

ITALIA-CINA
PER L'ALLEANZA, LA COOPERAZIONE, L'AMICIZIA E LA COLLABORAZIONE TRA' LA REPUBBLICA ITALIANA E LA REPUBBLICA POPOLARE CINESE!!!