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giovedì 20 dicembre 2007

Morto il sesto operaio dell'incidente della Thyssenkrupp a Torino!

(19.12.07) - «ThyssenKrupp Acciai Speciali Terni esprime il più sincero cordoglio ai familiari di Rosario Rodinò, non mancheremo di stare vicini a loro assicurando tutto il supporto umano e finanziario necessario»!
L'azienda torinese diffonde questa nota oggi, quando arriva la notizia della morte del sesto operaio coinvolto nel rogo della Thyssen, Rosario Rodinò, di 25 anni.Difficile non provare rabbia di fronte all'ennesima vittima e alle dichiarazioni di un'azienda che nega ogni responsabilità.Ieri i vertici della ThyssenKrupp sono stati ascoltati dalla commissione Infortuni del Senato ed hanno sostenuto l'estraneità dell'azienda nell'incendio nello stabilimento torinese.Cosimo Cafueri, responsabile sicurezza dello stabilimento, declina ogni responsabilità e circa gli estintori, che secondo un operaio ferito erano semivuoti, afferma: «Gli estintori erano con il sigillo. La responsabilità della loro eventuale inefficienza semmai è della ditta che li controlla e che se li trova vuoti li porta a caricare. Anche gli operai - puntualizza - hanno il compito di segnalare se trovano estintori semivuoti». Insomma, si vuole parlare come al solito di errore umano dei lavoratori?Per il presidente della commissione Lavoro della Camera, Gianni Pagliarini (Pdci), il responsabile sicurezza della ThyssenKrupp «si è palesemente arrampicato sugli specchi, sostenendo che la squadra antincendio era presente al momento dell'esplosione e giustificando, in sostanza, l'operato della proprietà. Ma sono i fatti a parlar chiaro: la Thyssenkrupp aveva deciso da tempo di disfare il sito produttivo torinese e perciò non ha investito adeguatamente nello stabilimento e nelle misure necessarie a garantirne l'attività in sicurezza».Oliviero Diliberto, segretario dei Comunisti italiani, promuove la linea dura nella lotta alle morti sul lavoro: «Bisogna colpire i datori di lavoro, è l'unico modo per non scatenare la guerra tra i poveri. Come si fa? Facendo i controlli, potenziandoli e dicendo agli ispettori che non devono telefonare prima di andare a fare i controlli. E poi sanzionare i datori di lavoro. Chi non rispetta le norme sulla sicurezza deve andare in galera o non servirà a nulla, continueremo a piangere, fare manifestazioni, convegni e dopo una settimana, un mese o un anno verrà dimenticata anche la tragedia di Torino».Il leader del Pdci spiega che gli operai della Thyssen «avevano accettato orari di lavoro che nemmeno nel terzo mondo si fanno più. Quindici ore di lavoro manuale al giorno è una roba civile?». Diliberto denuncia il deterioramento delle condizioni materiali di lavoro: «C'è un progressivo diminuire di tutto un sistema di tutele e diritti conquistati dai nostri genitori. Oggi c'è la precarietà, l'aggravante che soprattutto i giovani sono precari, privati del diritto fondamentale del proprio futuro».Intanto la procura di Torino continua l'indagine sul rogo nell'acciaieria e i pubblici ministeri parlano di manchevolezze dell'azienda, di scarse informazioni al personale, dispositivi di sicurezza che non bastavano in caso di incidenti gravi.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Rosario sei nel mio cuore...amico mio...non ti dimenticherò. jessica M.

ITALIA-CINA

ITALIA-CINA
PER L'ALLEANZA, LA COOPERAZIONE, L'AMICIZIA E LA COLLABORAZIONE TRA' LA REPUBBLICA ITALIANA E LA REPUBBLICA POPOLARE CINESE!!!