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sabato 15 dicembre 2007

Indipendenza del Kosovo...l'Unione Europea sbaglia!

Tudjman, Milosevic (nella foto a sinistra), Karadzic, Hizbegovic, Mladic...e tanti altri! Sono i mattatori della ex-Jugoslavia, i distruttori del grande "sogno" di Tito, colui che ebbe il coraggio di opporsi e di allontanarsi dalle idee e dalla guida di Stalin, il Maresciallo che riuscì a costruire nel dopo-guerra una Nazione multi-etnica facendola crescere e prosperare economicamente e culturalmente, il Maresciallo che mantenne l'ordine per 46 anni dove la vera JUGOSLAVIA (Stato degli Slavi del Sud) i cui confini a nord erano segnati dalla Slovenia ed a Sud dal Montenegro, era retta da un ordine di cui nessuno osava dubitare, di cui nessuno osava intaccare perchè indistruttibile...almeno fin quando il Maresciallo Tito era in vita! Come tutti gli uomini di questo Mondo, anch'egli non era immortale e difatti morì anziano nel lontano 1980 il 4 Maggio...anno funesto perchè senza più la sua guida vigile la Yugoslavia andava sempre più scivolando verso la disgregazione e lo scollamento di quella società che era stata il suo vanto.
Una delle sue massime storiche molto attuali anche oggi diceva: "Il popolo Yugoslavo è come l'acqua e l'olio, se li COMPRIMI si UNISCONO...ma se allenti la pressione si dividono!"
Oggi nei balcani, dopo quelle guerre civili brutali e fratricide dei primi anni '90, di nuovo si annusa "puzza" nauseabonda di tensione e di guerra...il Kosovo, Provincia Autonoma a maggioranza Albanese creata come status dallo stesso Tito, grida all'Indipendenza dalla Repubblica Serbo-Montenegrina dove tempo fà a sua volta il Montenegro marciava con un Referendum verso il distaccamento istituzionale dalla madre Serbia.
Un "puzzle" in totale dissolvimento...e se dovesse accadere tutto ciò (sperando per questa volta in maniera pacifica) si può dire che anche l'ultimo "mattone" della "casa" costruita da Tito è crollato! Chissà come soffrirebbe oggi a guardare come l'orgoglio della vecchia Yugoslavia, comunista ma pacifica, sia stato calpestato, rinnegato e gettato peggio che nella spazzatura.
Gli odierni fatti politici che stanno accadendo in Kosovo ma ancora di più i fatti storici che sono accaduti nella ex-Yugoslavia Titina dal 1991 al 1996 e 1999 devono far bene riflettere su un principio cardine: quando regna il caos, il disordine, quando il potere viene abbandonato in mano ai folli, quando l'Anarchia prende piede nella Politica...tutta la società, senza esclusione alcuna, crolla nella distruzione più totale ed inevitabilmente la guerra civile si porta dietro il suo "lugubre" bagaglio di lutti, sangue, odio, devastazione, povertà assoluta!
Ritornando alla questione dell'indipendenza del Kosovo, l'Unione Europea che attualmente stà spingendo per quest'ultima opzione stà di nuovo clamorosamente sbagliando politica!
Alimentare il fuoco dell'indipendenza "forzata" da Belgrado significa spingere di nuovo i Balcani verso un anno carico di tensione e di violenza strisciante; l'Europa inetta e codarda già nel 1991 aveva gettato benzina sul fuoco (la Germania fu la prima Nazione Europea a riconoscere la Repubblica Croata di Franjo Tudjman come Stato libero, sovrano e indipendente).
La "vera" strada da percorrere a mio avviso è quella di convincere Belgrado con tutti gli stumenti diplomatici possibili a concedere una più larga autonomia amministrativa alla regione del Kosovo, concedendogli magari lo status di regione a statuto speciale come per esempio in Italia lo è la Val D'Aosta.
Dunque Kosovo che rimane dentro i confini dell'attuale Repubblica Serba ma con un Consiglio Regionale che come un semi-parlamento può legiferare entro determinati limiti amministrativi nel suo territorio di competenza, rispettando tutte le minoranze etniche presenti sul territorio e rispettando le leggi della Costituzione Federale Serba.
Altrimenti ancora una volta si metterà a repentaglio quel fragile e poco di ORDINE che si è ricostituito nell'intera ex-Yugoslavia sotto l'ombrello dell'ONU e della NATO.

Alexander Mitrokhin

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ITALIA-CINA

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