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mercoledì 4 marzo 2009

Serbia: ex capo 007 di Milosevic era l'uomo della Cia a Belgrado! Ecco la vera prova delle responsabilità dell'Occidente nelle Guerre Balcaniche!

Jovica Stanisic, per otto anni capo dei servizi segreti serbi (il Db), ai tempi di Slobodan Milosevic, era l'uomo della Cia a Belgrado. Lo riporta oggi con grande evidenza la stampa serba riprendendo quanto pubblicato ieri dal "Los Angeles Times"!

Stanisic, 58 anni, è sotto processo dal tribunale dell'Aja per crimini di guerra nella ex Jugoslava. Contattato oggi tramite il suo avvocato, ha detto di non poter commentare la notizia fino a quando è in corso il processo. L'ex capo dei servizi segreti si trova attualmente a Belgrado con un permesso della Corte per problemi di salute.

Secondo quanto ha scritto il quotidiano americano, la Cia ha presentato al tribunale dell'Aja materiale confidenziale con le prove sull'assistenza che egli offrì nel corso degli anni, rivelando l'operato del governo serbo, documenti che saranno esaminati dalla Corte durante una seduta a porte chiuse.

La sua collaborazione con i servizi segreti americani iniziò nell'aprile del 1991. Nel 1992, secondo il "Los Angeles Times", Stanisic consegnò alla Cia le piante dei bunker che le compagnie serbe avevano costruito in Iraq. Una notte nel 1992, Stanisic incontrò l'ufficiale della Cia, William Lofgren, in un parco di Topcider nelle vicinanze di Belgrado e fu in quella occasione che le due spie confermarono la loro associazione alla stessa organizzazione d'intelligence. Alle riunioni segrete che si sono tenute su alcune barche e case sicure lungo il fiume Sava, i due si scambiarono informazioni particolareggiate sul funzionamento del regime dell' ex presidente serbo Slobodan Milosevic.

Stanisic nel corso degli anni ha fornito informazioni anche sul luogo dove i soldati Nato erano tenuti in ostaggio dall'esercito serbo bosniaco, quindi ha aiutato i soldati di Nato nella loro ricerca delle fosse comuni in Bosnia. L'ex capo dei servizi serbi, che è sotto processo al Tribunale penale internazionale (Tpi) per i crimini di guerra nel ex Jugoslavia e potrebbe essere condannato all'ergastolo, ha chiesto ai suoi alleati della Nato di testimoniare a suo favore.

A Belgrado, l'unico a commentare la notizia, finora, è il ministro dell'Ambiente e alto dirigente del Partito democratico (Ds) del presidente Boris Tadic, Oliver Dulic, secondo cui le informazioni fornite dal "Los AngelesTimes" sono "tutte da verificare". Senza voler anticipare l'opinione del governo, Dulic, tuttavia ha giudicato "un po' disgustoso" questo ritorno alle vicende degli anni '90, sottolineando che tutta questa storia "appartiene al passato".

Zagabria, 2 mar. (Apcom-Nuova Europa) - Ha suscitato grande scalpore ed oggi rimbalza su quasi tutti i quotidiani serbi la notizia di 'Stanisic collaborazionista', lanciata ieri dal Los Angeles Times. Secondo il domenicale della testata Usa, Jovica Stanisic, l'ex capo dei servizi segreti serbi di Slobodan Milosevic e attualmente sotto processo all'Aia per crimini di guerra, avrebbe in realtà collaborato a lungo con la Cia, sin dal 1992, contribuendo "alla fine delle ostilità e al ripristino della pace in Bosnia".

Questa la testimonianza fornita a LA Times da William Lofgren, l'uomo Cia in Serbia durante i terribili anni dei conflitti etnici nei Balcani, ora in congedo: la guerra era esplosa in Bosnia-Erzegovina; Milosevic era visto come una minaccia per la sicurezza europea e la Cia era disperatamente alla ricerca di intelligence dall'interno delle turbolenze".

Così durante un incontro notturno segreto nel Parco Topcider, alla periferia di Belgrado, Lofgren e Stanisic siglarono il patto. E per otto anni, senza mai pretendere compenso in denaro, il capo dei Berretti rossi e degli Skorpion, le squadriglie paramilitari create da Milosevic con il preciso mandato di eseguire la pulizia etnica, avrebbe in realtà fornito preziosi informazioni ai servizi di intelligence occidentali per fermare il criminale disegno del dittatore.

Oltre che sulla testimonianza di Logfren, le rivelazioni del LA Times si basano "su dozzine di interviste a attuali ed ex ufficiali delle agenzie di intelligence di Stati uniti e Serbia", nonché su "un documento secretato che può essere considerato dalla Corte solo a porte chiuse" inviato al Tribunale dell'Aia nel 2004 dietro "rara iniziativa della Cia che", stando a quanto riporta il quotidiano californiano, "elenca i contributi di Stanisic e attesta il suo ruolo di sostegno".

Secondo Dermot Groome, procuratore capo del Tpi nel processo contro Stanisic, la cooperazione tra "Ghiaccio"- con questo soprannome era noto l'ex capo delle squadriglie della morte - e la Cia, invece di scagionarlo completamente o in parte, "evidenzia soltanto il potere di cui disponeva (...)". Un potere enorme, "compresa la licenza di ripulire il terreno da persone non desiderate, la licenza di commettere omicidi".

No comment del diretto interessato, attualmente detenuto, il quale aveva già sostenuto la sua innocenza in una memoria di sette pagine: "ho istituzionalizzato la cooperazione con l'intelligence Usa nonostante le note pessime relazioni tra i due paesi e contribuito alla de-escalation del conflitto".

Stanisic, cinquantotto anni, è entrato nei servizi segreti jugoslavi nel 1975, ancora nell'era di Tito, ed è stato consegnato alla giustizia internazionale nel 2003. Il processo a suo carico è stato sospeso lo scorso anno a causa delle gravi condizioni di salute in cui verte: una volta ristabilitosi, il verdetto arriverà nell'arco di pochi mesi.

Fonti: http://www.bluewin.ch/it e http://notizie.virgilio.it/

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ITALIA-CINA

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