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venerdì 6 marzo 2009

Cuba e la Revoluciòn: 1959-2009...


50 anni di Rivoluzione a Cuba...

03.01.09 - Sono appena arrivato da Cuba. Immutato l'incanto delle belle spiagge e ragazze sempre gentili e sorridenti, disponibili fino alla noia.

Vivo da oltre un ventennio nei Caraibi, e ogni tanto mi capita di andare a Cuba per accompagnare un operatore turistico o un imprenditore in vena di scoprire nuovi orizzonti adatti all’ investimento. Ci vado con piacere a Cuba, per capire dove va un certo tipo di struttura politico-mentale; per scoprire eventuali cambiamenti.

A Cuba si celebra la "revoluciòn". Senza la presenza fisica di Fidel Castro, le cui gigantografie riempiono la città, sono iniziate le celebrazioni a Santiago de Cuba per il 50 esimo anniversario della rivoluzione cubana. A presiedere i festeggiamenti, è stato Raul, che ha ereditato ufficialmente il comando nel febbraio scorso.

Cuba è impossibile, non è cambiato nulla. Ingannati i nostri giornali italiani, non esiste nessuna apertura democratica. La parola "libertà” qui ha un sapore misterioso, e l’uomo della strada non ne comprende il significato fino in fondo, non sa descrivere ne le possibili potenzialità; e alza le spalle, fumando il sigaro in maniera appassionata. Si tira l’anima. Libertà, un incubo per la nomenclatura.

Arrivo da Cuba. Qui la Cina è vicina, migliaia di giovani cinesi vengono qui per studiare lo spagnolo. Martellante è in occidente l’illusione del cambiamento con l’avvicendamento di Raùl Castro al posto del fratello e sulla lenta e fredda apertura di Cuba nei confronti degli americani. Ma gli Usa non replicano, mentre il Vaticano è presente con autorevoli prelati. Sottili giochi diplomatici. Aspettiamo, vedremo.

Intanto il passaggio che sta attraversando Cuba, e la nuova epoca che alcuni mass media occidentali di sinistra stanno propagandando, è un' illusione. Non sanno di che cosa stanno parlando. Cuba autorizza la vendita di computer e dvd: "Vista la disponibilità di elettricità, il governo ha approvato la vendita di alcune apparecchiature finora proibite". A Cuba esiste naturalmente internet, lo stesso quotidiano Granma ha un sito ufficiale; le connessioni, però, sono molto lente e difficoltose. La censura limita le connessioni telefoniche e blocca i siti esteri. Internet è quindi ancora privilegio di pochi, e sotto stretta sorveglianza...

Fidel Castro ha parlato. "Faccio gli auguri al nostro eroico popolo". Il messaggio del "leader maximo" ed ex presidente cubano è stato pubblicato, come nelle migliori tradizioni, sul quotidiano ufficiale "Granma". Solo questo. Il Fidel dai discorsi chilometrici di oltre sei ore, è scomparso dalla scena. Gli obiettivi per cui Castro aveva imbracciato il fucile sono lontani dall'essere raggiunti. Quella di Fidel è una rivoluzione fallita, con oltre 200 detenuti per motivi politici. Il turismo rimane la sola ed unica vitale boccata di speranza e ossigeno.

La critica agli Stati Uniti e all’embargo economico imposto dal 1963 è continua, un comodo alibi per giustificare le molteplici lacune del sistema-burocratizzato di marca comunista. Ho visto però grano dall’Iowa, bestiame dalla Florida, riso dal Texas, mele dallo Stato di Washington. L`embargo viene superato grazie agli Stati del Sud america. Ho incontrato a Cuba alcuni rappresentanti degli agricoltori statunitensi nel svolgere buoni uffici con le autorità cubane affinché il commercio da e verso Cuba venga liberalizzato, tentando di persuadere chi ascolta che non bisogna più impuntarsi nel difendere restrizioni sulle condizioni dei criteri di libertà che coinvolgono il popolo cubano. Le politiche commerciali del Venezuela di Hugo Chávez - il primo partner economico dell’Avana con un interscambio annuale di 7 miliardi di dollari - , non sono certo favorevoli a cedimenti nel sistema cubano sul principio del termine dell`embargo Usa. Lo status quo favorisce politicamete Chavez.

Dopo la vittoria di Barak Obama, suoi consiglieri per la regione e alcuni dirigenti cubani hanno avviato un continuo dialogo per l’eliminazione dell’embargo che, dal 1962, Washington impone all’Avana. Anche se nulla di ufficiale è trapelato, molti sono i segnali di questo riavvicinamento. La vera questione cruciale, mi si fa notare a Cuba, è che la eliminazione dell` embargo potrebbe portare al collasso le strutture cubane, perchè non adatte a ricevere i milioni di americani che si recherebbero a cuba per turismo o per investimenti. Vi è il timore che una cura shock potrebbe essere peggiore del male e che rischierebbe di uccidere il paziente.

Tutto superabile, dunque? Per niente. Obama in campagna elettorale affermava che avrebbe “favorito una diplomazia diretta” e avrebbe conversato con le autorità cubane senza porre precondizioni. Ma la campagna elettorale è finita, e non è terminato invece il clima cubano di un sistema illiberale, non democratico, dove la parola “liberta” è un macigno sulla coscienza dei cubani ed un incubo per la nomenklatura dei fratelli Castro. Potrà mai Obama, Presidente degli Usa, di uno Stato che ha fatto della Libertà un principio base e irrinuciabile, aprire a un Paese dove la libertà è una beffa, una distorsione, una cinica mistificazione?

di Ermanno Filosa- ItaliachiamaItalia-Il Corriere d`Italia-Gente d`Italia

ermannofilosa@codetel.net.do
Fonte: http://www.corrierecaraibi.com

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