TEHERAN (Iran), 25 giugno 2009 – Anche il calcio entra nelle polemiche che rendono inquieto l’Iran dalla rielezione del presidente Mahmoud Ahmadinejad nelle elezioni dello scorso 12 giugno. Quattro giocatori della nazionale, scesi in campo contro la Corea del Sud con dei braccialetti verdi, simbolo del candidato sconfitto Mir Houssein Moussavi, sarebbero stati banditi a vita dalla squadra, anche se la federazione iraniana ha smentito parlando per due di loro di ritiro volontario. VERDE — Mercoledì scorso a Seul, dove l’Iran ha pareggiato 1-1 contro la Corea del Sud ponendo fine alle proprie speranze di qualificazione per il mondiale in Sud Africa, erano in sei ad indossare il braccialetto verde simbolo della protesta. La squalifica a vita riguarderebbe il 31enne Ali Karimi, ex Bayern Monaco, il 32enne capitano Mehdi Mahdavikia, che gioca in Germania nell’Eintracht Francoforte, il 24enne talento Hosein Kaabi e il 32enne Vahid Hashemian, in forza ai tedeschi del Bochum. Tra i “ribelli” in Corea c’erano anche i due giocatori dell’Osasuna, Masoud Shohjaei (che adirittura avrebbe indossato una canottiera verde sotto la divisa da gioco), autore del gol iraniano, e Javad Nekounam, contro cui però non sarebbero state prese sanzioni. Secondo quanto riportato dal quotidiano britannico Guardian, nell’intervallo ai sei sarebbe stato intimato di togliere il braccialetto, ordine che hanno eseguito anche se Mahdavikia ha indossato una fascia da capitano verde per tutto l’incontro, trasmesso dalla televisione iraniana. Una volta tornati in Iran ai giocatori non sarebbe stato riconsegnato il passaporto e proibito di parlare con i media non iraniani. SMENTITA — “La federazione non ha interdetto nessun giocatore dalla nazionale. I media stranieri hanno scritto solo menzogne e malvagità ” ha detto Ali Kafashin, capo della federcalcio iraniana. Ieri la Fifa, attraverso un portavoce, aveva fatto sapere "di aver scritto alla federazione iraniana chiedendo chiarimenti sulle notizie in seguito alle notizie diffuse dalla stampa su alcuni giocatori dopo la partita tra Corea e Iran". La federcalcio mondiale si riferiva soprattutto a notizie pubblicate dalla stampa anglosassone, che parlava di squalifiche a vita mascherate da ritiro.
DUBBI — Addirittura inquietante il dubbio insinuato questa mattina dal Daily Star, secondo cui Nekounam Javad e Shajaei Masod, i due nazionali che giocano in Spagna nell'Osasuna, sarebbero scomparsi dopo il rientro in patria e di loro non si avrebbero notizie. ADDIO VOLONTARIO — Ma i media iraniani raccontano un’altra realtà. Secondo l’agenzia Isna i due giocatori più rappresentativi, Karimi e Mahdavikia avrebbero deciso volontariamente di lasciare la nazionale. “Sono contento di lasciare spazio ai più giovani” avrebbe detto Karimi. Sulla stessa linea, sempre secondo Isna, il commiato di Mahdavikia: “La squadra deve preparasi per la Coppa d’Asia 2011: penso di dover cedere il mio posto a giocatori più giovani e dire addio alla squadra”. Ma l'Iran, anche calcistico, resta nel caos.
Fonte: http://www.gazzetta.it
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