Al Azhari ha aggiunto che, in Occidente, le relazioni sessuali complete sono consentite fin dall’età di quattordici anni e sono anche studiate nelle scuole. Solo che, nella versione musulmana, il sesso sarebbe consentito anche (se non solo) con uomini maturi.
Una posizione aberrante che, per fortuna, ha suscitato qualche reazione indignata qua e là; come quella di Mustafa Al Najjar, attivista politico e parlamentare nella precedente legislatura, il quale ha replicato duramente, affermando che le proposte di «alcuni salafiti» è «un salto all’indietro, disumano, un insulto per le donne egiziane e una violazione di tutte le norme sui diritti umani».
In Arabia Saudita però la possibilità è già reale. Grazie a una fatwa del Mufti Supremo dell’Arabia Saudita, emessa a maggio, è diventato perfettamente legale che bambine di almeno 10 anni si sposino con uomini. Secondo le Nazioni Unite nel mondo musulmano ci sono 60 milioni di “spose bambine”, la cui età è inferiore ai 13 anni. Il marito è sempre un uomo molto più anziano, mai incontrato prima, spesso un parente
L’organizzazione americana International Center for Research on Women (Icrw) ha compilato una “classifica” dei venti paesi in cui i matrimoni di minorenni sono più diffusi: il Niger è al primo posto, seguito da Ciad, Bangladesh, Mali, Guinea, Repubblica Centrafricana, Nepal, Mozambico, Uganda, Burkina Faso, India, Etiopia, Liberia, Yemen, Camerun, Eritrea, Malawi, Nicaragua, Nigeria, Zambia.
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