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domenica 30 marzo 2008

Se anche lo "studioso ebreo" si fa "antisemita"…..

Fin da giovane so che, sulle opinioni mie ed altrui, è inutile fare "disputazzellam". Pertanto ho insistito su certe mie tesi, facendo spallucce al fatto che altri potesse catalogarmi come "antisemita". Ripeto per sommi capi: io inquadrerei la nascita dello "Stato di Israele" nel 1948 come uno dei tanti casi di "colonialismo". E, pertanto, ripeterei l’insegnamento evangelico: "chi è senza peccato scagli la prima pietra". Già: siete capaci di distinguere, nell’America latinoamericana, i "conquistatori" spagnoli e portoghesi dai nativi? O, nel Quebec, i "colonizzatori" francesi dagli indigeni? Perché Francesi, Portoghesi e Spagnoli, che sapevano di storia, hanno fatto come gli antichi Romani: volevano le donne e le terre dei Sabini, hanno sposato le Sabine ed hanno fuso due popoli in uno.
In Palestina, purtroppo, gli Ebrei non hanno seguito l’esempio degli antichi romani. Ma hanno pensato di risolvere il problema dei "nativi" cacciandoli dai paesi natali e spogliandoli dei loro poveri averi. Da quel momento nasce la "questione palestinese". E nasce non perché gli Ebrei vogliono un "loro Stato" ma perché vogliono uno "Stato religiosamente puro". Perché, agli occhi dei locali e dell’opinione pubblica mondiale sarebbe stato pressoché indifferente se quello spezzone territoriale si fosse chiamato "Israele" oppure "Palestina".
Strano ma vero: gli Ebrei che giustificano la nascita di "Israele" con le discriminazioni e i genocidi subiti in Europa, nel dare vita ad un loro sogno, cominciano con una "pulizia etnica". E non venitemi a dire "fu a causa della guerra". Perché ancora oggi, nel 2008, dopo sessanta anni da quei fatti, gli Israeliani non consentono ai Palestinesi espulsi di rientrare nei paesi natali.
Ed è su questo che nasce il problema del Vicino Oriente. Che avvelena la vita dei popoli viventi in quei territori e rischia di avvelenare la politica mondiale con la continua sequela di guerre, di attentati e di rappresaglie.
***
A complicare le cose, e a dar loro una patina surreale, interviene lo studioso Ebreo/Israeliano Shlomo Sand, professore di storia moderna all’Università di Tel Aviv. Ma diamo la parola al "Corriere della Sera": "In 297 pagine, Shlomo Sand sostiene che gli ebrei non vennero esiliati dai romani dopo la distruzione del secondo Tempio; gli ebrei della diaspora sarebbero i discendenti di popolazioni locali convertite" (1). E, a precisa domanda, risponde: "Quella che si è diffusa nel mondo è la religione, non la gente" (1).
Insomma, stante allo studioso Shlomo, degli "stranieri convertiti al giudaismo" opprimerebbero i Palestinesi, nelle cui vene scorre in parte il sangue degli antichi Ebrei. Inutile dire che Shlomo è accusato, da più parti, di essere "antisemita". E non nascondo che questo mi è di qualche conforto. E, difatti, se siamo tutti "antisemiti", vuol dire che i "semiti" sono una invenzione.

Antonino Amato

(1) "L’esilio degli ebrei, un mito. Uno storico scuote Israele" in "Corriere della Sera" del 29 marzo 2008, pagina 17.

martedì 25 marzo 2008

E Magdi Allam da "mussulmano" si fece "cattolico"…

Oggi, 23 marzo 2008, i giornali tutti sono pieni della stupefacente conversione di Magdi Allam che da "mussulmano" si fa "cattolico". Aiuta a gonfiare la notizia il fatto che Benedetto XVI, in prima persona, gli abbia amministrato i sacramenti nella cornice di San Pietro in Roma.
Potreste obiettarmi: "E chi se ne fotte? Di Magdi Allam. E della sua improbabile e strombazzata conversione?". Ed avreste torto, torto marcio. Perché la conversione di Magdi Allam è "segno dei tempi", un tassello del fatto che "noi giudeocristiani" siamo in guerra con i "fanatici mussulmani". E che Bush, l’alfiere dei "giudeocristiani" ispirato da Jahvé, si appresta a dare l’ultimo suo colpo di coda aggredendo l’Iran. Siamo, dunque, in presenza di un avvenimento che saltella tra "cronaca" e "storia".
Potreste obiettarmi: "Giudeocristiani e fanatici mussulmani sono due categorie mediatiche. In realtà ci sono dei ladroni che vorrebbero depredare le terre e le risorse altrui". Vi confesso che io non disdegno questo modo di pensare e di vedere. E, in effetti, in Afganistan, in Iraq e in Palestina ci sono degli "invasori" e ci sono degli "invasi". Devo però avvertirvi che un simile modo di pensare si avvicina tanto al un modo di vedere di tipo "nazifascista". E, difatti, così dicendo, voi dimostrereste che credete ancora nei "Popoli", nella loro "indipendenza" e nella loro "sovranità".
Solo che un simile modo di vedere non è più "moderno". Nel nostro mondo moderno gli Yankees ci predicano di essere "benefattori dei popoli". Tanto per dire: portano la "democrazia" in Afganistan per costruirsi un oleodotto che succhi gas e petrolio dall’Asia centrale a beneficio degli USA e portano la "libertà" in Iraq in cambio di quell’acqua sporca e nerastra che si chiama "petrolio". Per non dire degli Ebrei che, andati in Palestina, hanno creato un loro "Stato" e, volendolo religiosamente puro, hanno cacciato dai paesi natali 800.000 Palestinesi spogliandoli di tutto. Purtroppo gli Arabi/Mussulmani, invasi e derubati, non capiscono la nostra fraterna spiritualità e si fanno "fanatici mussulmani".
Oggi, dunque, a credere alle apparenze, dovremmo prendere atto che Magdi Allam da "mussulmano" si è fatto "cattolico" e che Benedetto XVI gli ha amministrato i sacramenti in San Pietro in Roma. Solo che, a smentire queste apparenze tanto strombazzate dalla stampa, provvede lo stesso Magdi Allam (1). Che scrive un lungo articolo dove, più che parlare e spiegare la sua "conversione" da "mussulmano" a "cattolico", si lancia in una lunga filippica contro i "fanatici mussulmani".
Insomma, in questo mondo che cambia, Magdi Allam è una certezza: è il solito pennivendolo assoldato per decantare le "virtù" degli USA e di Israele e le "nefandezze" degli Arabi/Mussulmani che non accettano e non gradiscono di essere invasi e derubati in casa loro. Semmai è Benedetto XVI che ci fa la figura di un "povero Cristo" trascinato ed usato in questo teatrino. Che poi Benedetto XVI non capisce oppure capisce e si adegua sono fatti suoi.
Sia come sia, io la vedo sempre allo stesso modo. Magdi Allam, ex cittadino egiziano fattosi italiano per concessione amministrativa, era un "improbabile italiano". Ora è diventato anche un "improbabile cattolico". Ma questo non deve mettervi in allarme. Perché chi lo paga per scrivere certe cose è sempre lo stesso padrone. E anche gli US$ non hanno cambiato colore. Sebbene, dopo 8 anni di Presidenza Bush, si siano di molto svalutati.

Antonino Amato

(1) "La Mia Scelta" in "Corriere della Sera" del 23 marzo 2008, pagina 1.

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DI BENE IN MEGLIO...

E, allora, trovata una laida vecchia bagascia, la vestirono di vesti sontuose e dissero: "ecco a voi la "DEMOCRAZIA"!
Si dice che, in Italia, siano pochi a leggere i giornali. Vero. Pochissimi che, leggendo i giornali, ci riflettano su. Vogliamo provarci assieme?
"Identità" ed "ingegneria legislativa"
Il "Corriere della Sera" del 22 marzo 2008, pubblica in prima pagina un brillante editoriale di Giovanni Sartori (1). Ottimo articolo e bene argomentato. Nel quale si mette in luce una discrasia tra la legge elettorale che fissa degli sbarramenti ai "nanetti" (per la Camera dei deputati: 2% se ci si presenta in coalizione, 4% se ci si presenta da soli; per il Senato: 4% se ci si presenta in coalizione, 8% se ci si presenta da soli) e la legge sul finanziamento dei partiti che fissa lo sbarramento allo 1%. Tutto vero. Tutto giusto. Solo che….
Solo che viene da chiedersi: "che democrazia è mai codesta"? Si dice, si afferma, si predica e si sbraita che "la democrazia assicura la rappresentanza popolare". Solo che hanno inventato il "premio di maggioranza" per chi ottiene più voti e lo "sbarramento" per chi non arriva ad un minimo di voti. Sartori ci propone di "alzare lo sbarramento" anche per quanto riguarda il rimborso delle spese elettorali. E, allora, solo un riccone come Berlusconi oppure dei mestatori che rubano a man salva sulla cosa pubblica potranno partecipare alle elezioni che, sempre più stancamente, si svolgono in Italia. E’ il caso di chiamarla ancora "DEMOCRAZIA"?
Domanda: nel 1945 gli USA ci hanno "liberato". E ci hanno imposto, con il Trattato di Pace 2 particolari limitazioni: 1. non dovevamo perseguire coloro che, durante la guerra, avevano collaborato per la vittoria degli Alleati; 2. dovevamo proibire la ricostituzione, sotto qualsiasi forma, del Partito Nazionale Fascista. Sono poi arrivati degli "allegri burloni" che hanno varato delle leggine con le quali si sanziona la "apologia del fascismo". Senza vedere e senza capire che quel vergognoso Trattato di Pace (indegno per chi ce lo ha dettato ed indegno per chi lo ha sottoscritto) costituisce una smaccata "apologia del fascismo". E, difatti, se l’Italia si impegna a non "perseguire i traditori della Patria" e a proibire la "rinascita del fascismo", questo suona: a) il Fascismo fu un movimento patriottico; b) i traditori sono e restano dei traditori; c. gli antifascisti sono, nella migliore ipotesi dei "babbei" che non avevano capito niente e, nella peggiore ipotesi, sono anche loro dei "traditori".
Viene, dunque, da chiedersi: ci hanno tolto la "identità", ci hanno tolto la "sovranità"; hanno proibito il "patriottismo" e deriso il "civismo". E, fatto questo, vorrebbero che l’Italia cammini a forza di "legislazione costituzionale"? A me sembrano tante "vergini folli" che attingono l’acqua con il paniere. E a voi?
"Dulce et decorum est pro Patria mori"
Leggo che gli USA ricorrono ai "contractors" non solo per fare la guerra ma anche per gestire la "intelligence" (2). Passi per la guerra. In fondo si tratta di "liberare/ammazzare" altri popoli. Ma l’intelligence serve al controllo dei cittadini. Solo che, con la scusa della "lotta al terrorismo", hanno messo sotto controllo la vita di tutti gli americani. Con risultati scandalosi: pare che i 3 candidati a Presidente degli USA fossero spiati (3). Se poi si tratta di "iniziativa dei singoli" oppure di un "potere occulto" che tutto controlla e su tutto rivendica l’ultima parola è da verificare. Tutto questo a noi dovrebbe dire qualcosa. Chi non rammenta le "trame nere"? E le "brigate rosse"? E la "strategia della tensione"? E i mille misteri irrisolti e non chiariti di questa "Italya liberata", sulla quale, da 60 anni, hanno scorazzato e scorazzano i services di mezzo mondo?
NO, non vi richiamerò Sparta e/o Roma antica. Qualcuno potrebbe dire: "roba da beceri fascisti". Vi rammenterò, invece, la Costituzione: "La difesa della Patria è sacro dovere del cittadino. Il servizio militare è obbligatorio…" (l’articolo 52 è stato "sospeso"); mentre l’articolo 11 ("L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali") i nostri politici lo interpretano che "non si possono fare guerre nell’interesse dell’Italia" ma si possono fare le guerre per le "multinazionali yankees". Perché i nostri politici sono tanto "spudoratamente cretini" da trovare delle differenze tra le parole di Mussolini che ci inviava in Abissinia per "portarci la civiltà romana" e le parole di Bush che ci manda in Afganistan e in Iraq per "esportarvi la democrazia". Io dico che costoro sono i soliti "collaborazionisti" che aiutarono gli Alleati a vincere la 2a Guerra Mondiali e che, ancora, servono i loro antichi padroni. Voi cosa ne dite?
"ALITALIA" è quella cosa….
Sulla crisi di "ALITALIA" tutti propongono bene, quando c’è da dire dei nostri "diritti". Tutti tacciono quando ci sarebbe da fare un chiaro e limpido discorso sui nostri "doveri". Nel frattempo coloro che hanno le mani in pasta svendono la compagnia di bandiera.
Nessuna meraviglia. Un "popolo liberato" è un "popolo servo". Senza democrazia di popolo, senza esercito di popolo, senza economia di popolo. Ma su tutti noi volano, voraci, mille avvoltoi interni ed esteri. Ci hanno "liberato". Ed ora ci divorano vivi.

Antonino Amato

"Il finanziamento dei nanetti" in "Corriere della Sera" del 22 marzo 2008, pagina 1;
"Una nuova agenzia con satelliti e maghi per controllare tutto" in "Corriere della Sera" del 22 marzo 2008, pagina 2;
"Spiati i passaporti dei 3 candidati USA" in "Corriere della Sera" del 22 marzo 2008, pagina 2.

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venerdì 21 marzo 2008

Gli interventi di Antonino Amato...

Cari amici,
un progetto editoriale mi frulla nel cervello: dare vita ad un periodico "militante" da distribuire in tutta Italia. Ovvio e scontato: le idee camminano sulle gambe degli uomini. Anche i giornali hanno bisogno di una sorta di "distribuzione diretta", non avendo noi i soldi e gli strumenti degli altri.
Dirigo e pubblico un giornale ("Ciaoeuropa") e vorrei potenziarlo con una serie di "redazioni locali". Al limite con una serie di "supplementi" da allegare al modello centrale. Offro una forma di "associazione imperfetta". Nel senso che ciascuno degli eventuali aderenti potrebbe fissare le modalità organizzative delle "redazioni locali" e/o dei "supplementi".
Chi è interessato mi contatti. Prometto che risponderò a tutti...

Frau Merkel "parla tedesco" ma "argomenta in giudaico"!

Mi è capitato di leggere che Frau Merkel, Cancelliera della Repubblica Federale Tedesca, è "figlia di un pastore luterano" e "figlia di mamma ebrea". Leggendo una simile notizia, ho fatto spallucce: "E che vuol dire? Si vuole forse enunciare una sorte di determinismo tra la propria nascita e il proprio essere? Roba da razzismo più o meno biologico". Contrariamente a quello che dicevano i Nazisti, io non penso e non credo che le "virtù" si trasmettano da padre in figlio. E, contrariamente a quello che sostengono gli Ebrei, io non penso e non credo che le "colpe" dei padri si trasmettano ai figli e ai nipoti.
Oggi temo che dovrò fare chiarezza nel mio modo di pensare e concepire il mondo e le vicende umane. Leggo, difatti, che Frau Merkel è andata a Gerusalemme ed ha tenuto alla Knesset uno strano discorso (1). Lo ha tenuto inframmezzando la lingua tedesca e la lingua ebraica. E, poiché lo "argomentare" di Frau Merkel distrugge molte delle mie certezze (1), cercherò di analizzarlo.
Nella prima parte del suo discorso Frau Merkel accetta la "vulgata holocaustica" nella sua interezza: 6 milioni di morti e tutti morti perché gassati. E’ la versione ufficiale, autentica "propaganda di guerra". La verità è molto diversa. Perché, se è vero che gli Ebrei subirono molti lutti e crudeli sofferenze, quel numero è certamente esagerato. E, in ogni caso, molte delle morti non sono da attribuire a "volontà omicida", ma alle crudeli condizioni tipiche di un campo di concentramento. Sia come sia, su questa prima parte del discorso di Frau Merkel io non metterei bocca. Limitandomi ad osservare che ciascuno è "libero" di credere a qualsiasi "leggenda". Tanto per dire: io credo fermamente che Romolo e Remo sono figlio di Marte e sono stati allevati dalla "Lupa romana"; gli Ebrei, invece, credono che Dio sia sceso sulla terra a "stringere alleanza con Abramo" ai danni dei popoli della Terra. Dio, dunque, che noi chiamiamo il "Buon Dio", avrebbe creato i tutti i popoli; ma avrebbe dato tutti i popoli in mano al popolo ebraico. Sono leggende. Ed è giusto che ciascuno coltivi le sue, sorridendo più o meno beffardo alle leggende altrui.
Quello che, invece, non mi convince è la conclusione che Frau Merkel trae da certi suoi convincimenti fideistici. Totale solidarietà allo "Stato di Israele" ed impegno a sostenerlo nelle sue richieste di impedire che l’Iran si doti dell’energia atomica. Perché ci si può chiedere se Frau Merkel, parlando in lingua tedesca, enunci un "fatto vero e reale" (il genocidio) e la responsabilità dei Tedeschi in quel fatto orribile oppure si faccia sciocca ripetitrice di una impostura propagandistica. Ma le conclusioni dovrebbero essere univoche: se i Tedeschi hanno realmente commesso quei delitti, siano i Tedeschi a pagarne le conseguenze.
Perché quale che sia la verità storica, è fuori discussione che i "fatti" si sono sviluppati in Europa e sono stati commessi dai Tedeschi. Pertanto non si vede e non si capisce perché dovrebbero essere i Palestinesi a pagare per le colpe dei Tedeschi. E perché, sempre per colpa dei Tedeschi, l’Iran dovrebbero subire delle limitazioni che non vengono applicate agli USA, alla Russia, alla Cina, all’India e al Pakistan.
A me pare che Frau Merkel, dichiarando vero e reale il "genocidio" commesso in Germania dai Tedeschi, voglia spalleggiare eventuali altri genocidi da consumare in Palestina e nel Vicino Oriente. E, allora, concludo: "Frau Merkel, ha parlato in lingua tedesca alla Knesset ma ha sposato le motivazioni e le argomentazioni della Stato di Israele". Motivazioni ed argomentazioni che non hanno alcuna consistenza logica. Che poi lo abbia fatto perché "tedesca", perché "figlia di pastore luterano" o perché "figlia di madre ebrea" lo lascio alla sua coscienza. Ammesso che ne abbia una.

Il "Fascismo"?
E’ una "variabile dipendente"!

Ai tempi del "bieco tiranno" era di moda la storiella di Pierino. A cui la maestra diceva: "Pierino, tu sei figlio della Lupa". Solo che Pierino si vedeva dire dalla madre: "figlio di un cane" e dal padre: "figlio di troia". E, allora, Pierino si chiedeva sconsolato: "di chi sono figlio io?".
Altri tempi. Poi vennero gli Yankees a "liberarci". E, da allora, gli Ebrei presero ad insegnarci la storia, confondendoci le idee. Tanto per dire: a Gerusalemme ci sta una "commissione di Giusti" che premia i "Giusti", coloro che si sono adoperati a salvare gli Ebrei nel corso della 2a Guerra Mondiale. Hanno premiato i "Giusti" che salvarono migliaia di Ebrei in Grecia, hanno premiato i "Giusti" che salvarono migliaia di Ebrei in Jugoslavia, hanno premiato i "Giusti" che salvarono migliaia di Ebrei in Francia, hanno premiato i "Giusti" che salvarono migliaia di Ebrei in Ungheria; ma si guardano bene dal premiare S. M. Vittorio Emanuele III° e S. E. il Cavaliere Benito Mussolini. Eppure…. Eppure fa parte della storia che in Italia c’era una "feroce dittatura", c’era la "OVRA" (servizio spionistico del "bieco regime"), c’era il "SISMI" (servizio di spionaggio militare). Possibile che il Re e il Duce non sapessero di tutti questi "Giusti" che salvavano migliaia di Ebrei? Sapevano e, in qualche caso, esiste documentazione che dimostra che "sapevano ed assentivano".
In ogni caso è sempre la Storia a dirimere il problema: il primo rastrellamento di Ebrei avvenne a Roma il 16 Ottobre 1943. Il Regime Fascista crollò il 25 Aprile 1943, lo Stato Italiano collassò l’8 settembre 1943. E, fino a quella data, nessun Ebreo, vivente in Italia e nei territori soggetti alle autorità italiane, fu consegnato ai Tedeschi. Eppure la "Commissione dei Giusti" si guarda bene dall’inserire nell’elenco dei "Giusti" Vittorio Emanuele di Savoia e Benito Mussolini. Vatti a fidare dei "Giusti" e delle loro "Commissioni di Giusti"! Fanno politica spicciola anche loro.
***
E che il tutto si svolga all’insegna della politica spicciola e dello scambio di favori e di prebende ce lo illustra il "Corriere della Sera" (1). Succede, dunque, che Berlusconi, volendo vincere le elezioni, sta candidando tutti. Candida Alessandra (la mussolina) e candida Giuseppe (Ciarrapico), che, a giudizio unanime, vengono definiti "fascisti" o, quanto meno, "fascistoidi". Ma candida anche gli "ebrei.doc" Alessandro Ruben e Fiamma Nirenstein. E tutti a criticare: Berlusconi, candidando Alessandra e Giuseppe, si è "spostato a destra". Anzi, ha messo i gagliardetti alle sue schiere elettorali. E di queste scemenze sono strapieni i giornali e le RAITV.
Solo che qualcuno, a sinistra, osa un discorso che, giustamente, è stato giudicato "sacrilego" (1). Vauro disegna e "Il Manifesto" pubblica una vignetta nella quale Fiamma Nirenstein, la "ebrea.doc" che si candida nel Popolo delle Libertà viene raffigurata come il "mostro Frankestein" con sul petto la "stella di David", il "fascio littorio" e il logo del PdL. E, allora, apriti cielo! Interviene Abraham Foxman, direttore della "Anti Defamation League" che bolla come "antisemita" la vignetta e chiede a Vauro e a "Il Manifesto" delle pubbliche scuse.
Convengo che la Nierenstein e Foxman hanno mille ragioni e che Vauro e "Il Manifesto" hanno mille torti. E difatti, da tempo immemorabile, si dice e si insegna: "scherza con i fanti, ma lascia stare i santi". Vauro e "Il Manifesto" hanno infranto quell’antico insegnamento. Non sanno, dunque, che gli Ebrei hanno avuto la "Shoah"? E che non è lecito criticare gli Ebrei senza incorrere nell’accusa di "antisemitismo"? Stiano al loro posto e non critichino gli Ebrei, soprattutto quando hanno torto marcio.
Che dire a Vauro e a "Il Manifesto" accusati di "antisemitismo"? Credete che un "benvenuti camerati" è appropriato?

Al fine di una migliore distribuzione su scala nazionale e con lo scopo di promuovere delle "sinergie militanti" coi vari gruppi costituiti, il quindicinale "CIAOEUROPA" promuove un censimento delle Associazioni, delle Case Editrici, dei Centri Librari e dei singoli operanti in Italia.
Offre a tutti visibilità sul giornale "Ciaoeuropa",
sul sito Web www.ciaoeuropa.it
e sui Forum in cambio di un impegno minimo.
Darsi presenti a: CIAOEUROPA,
casella postale 82, 92100 Agrigento.

Tl.: 0922/598492. E mail:
amatoantonino@alice.it

lunedì 17 marzo 2008

Rivolta a Mitrovica, polizia Onu si ritira!!!

Tratto dal CORRIERE DELLA SERA - FERITI 13 AGENTI E 20 MANIFESTANTI, DI CUI DUE IN GRAVI CONDIZIONI!
MITROVICA (KOSOVO) - Rivolta a Mitrovica, polizia Onu si ritiraScontri e feriti nella città etnicamente divisa, dove la comunità serba si ribella all’indipendenza di PRISTINA - Precipita la situazione a Mitrovica, dove la comunità serba è in rivolta contro l’indipendenza del Kosovo. La polizia dell’Onu sotto attacco dei ribelli ha ricevuto l’ordine di ritirarsi non essendo più in grado di controllare la situazione. «È stato dato l’ordine alla polizia Unmik di ritirarsi a causa delle rivolte in corso», ha detto una fonte ufficiale.Un portavoce francese della Nato ha riferito che i militari Nato sono stati attaccati con armi automatiche mentre tentavano di sgomberare il tribunale dell’Onu di Mitrovica occupato da alcuni giorni da nazionalisti serbi nella cittadina nel nord del Kosovo. Negli scontri seguiti all’arresto di 53 serbi sarebbero rimasti feriti 13 agenti e 20 manifestanti, di cui due in gravi condizioni.

IL MINISTRO SERBO: «RILASCIARE SUBITO GLI ARRESTATI» - Il ministro serbo per il Kosovo, Slobodan Samardzic, in visita nel nord del Kosovo, ha dichiarato che perché si calmi la situzione a Kosovska Mitrovica devono essere «immediatamente rilasciati» i serbi kosovari arrestati dall’Unmik, la polizia internazionale dell’Onu. Samardzic, in dichiarazioni riportate dall’agenzia serba Tanjug, ha detto che «non è accettabile questo modo di reagire da parte dell’Unmik, soprattutto perché era stato concordato che non si facesse nulla prima del mio arrivo a Mitrovica». Il ministro serbo, in visita, intendeva parlare con i giudici del tribunale internazionale di Mitrovica occupato dai serbi dalla scorsa settimana. Un portavoce dell’Unmik, Djordji Kakuk, ha detto a una radio serbo-kosovara che tutte le persone arrestate saranno processate per direttissima e saranno rilasciate presto in quanto i reati loro ascritti sarebbero di minore entità. Il portavoce ha chiesto ai serbi di desistere dalle manifestazioni per non esacerbare la tensione.



domenica 16 marzo 2008

"Fanno i frosci con il culo degli altri!"

Roma - Prego, non arricciate il naso. L’espressione di cui al titolo non l’ho inventata io, ma La Rochefoucauld, letterato francese del 1.600 DC. Espressione che si attaglia al teatrino che si sta recitando nella "colonia Italya". Con tanti squallidi teatranti che gareggiano a chi si dimostra più devoto e più servile verso gli "USA liberatori".
Fortunati noi Italiani "liberati dagli USA". Ci siamo liberati del "bieco tiranno" che ci mandava a riconquistare la Libia e a conquistare l’Abissinia. Il tutto all’insegna di un sogno di megalomania che gli faceva sognare "un posto al sole per gli Italiani" e la "rinascita dell’Impero sui colli fatali di Roma". Insomma delle guerre schifosamente nazionaliste e colonialiste. E meno male, che liberatici dal "male assoluto", ci siamo dati una Costituzione che, all’articolo 11, recita: "L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà di altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali…". Peccato che poi aggiunge: "consente in condizioni di parità con altri stati alle limitazioni di sovranità necessarie….".
Io non so dire se i "Padri Costituenti" erano degli "ingenui" che credevano davvero che, liberatici dal nazifascismo, sarebbero finite le guerre, e le occupazioni militari, e le prigioni militari oppure degli "impostori" che abbellivano con "belle parole" il fatto bruto che, una volta "liberati", ci toccava portare sul groppone il basto del "liberatore". E’ certo però che i nostri politici sanno che, in Italia, l’ambasciatore degli USA gode di uno status particolare. Status che trasmette anche all’ambasciatore di Israele, pupilla degli USA. E che i due ambasciatori leggono, e leggono con la dovuta attenzione, i giornali italiani. E, pertanto, i nostri politici, se dichiarano e quando dichiarano, tengono relativamente conto di come la pensano gli Italiani, ma tengono in debito conto come la vedono gli ambasciatori degli USA e di Israele.
Succede, dunque, che Massimo D’Alema, ministro degli Esteri del Governo Prodi rilascia delle "banali dichiarazioni", auspicando il "colloquio" tra Israele ed Hamas e….. succede il finimondo. Scrivo e ribadisco: si tratta di "banali dichiarazioni", perché, a guardare con una certa attenzione alla realtà delle cose, ci sarebbe da concludere: 1. Israele è uno "stato colonialista" nato su terre storicamente abitate da altri; 2. Israele è uno "stato razzista", avendo cacciato dai paesi natali 800.000 Palestinesi ed impedendone, con la forza delle armi, il rientro. Che da questo nasca l’odio dei Palestinesi contro gli Israeliani e che, di tanto in tanto, ci scappi qualche attentato, è nell’ordine delle cose.
E che altro può fare un politico intelligente ed avveduto? Se non, pur non esprimendo giudizi nel merito, auspicare il "colloquio tra le parti"? Osservo di passata che il Papa, quasi tutti i giorni, esprime simili concetti. Segno che, in diplomazia, il "cerchiobottismo" è segno di "virtù", più o meno esemplare. Solo che l’ambasciatore d’Israele interviene a bacchettare le "banali dichiarazioni" di D’Alema. Guardandosi bene dal bacchettare i continui inviti del Papa al "colloquio". E’ una posizione furbesca, ma in sintonia con il personaggio.
Fin qui ci sarebbe da rispondere con una alzata di spalle, se non fosse per il fatto che Fini (avete presente l’ometto con la kippah?), interviene a criticare D’Alema ed auspica che "l’Italia mandi più soldati in Afganistan, dove c’è da combattere, piuttosto che tenere i soldati in Libano dove stanno a bighellonare". Posizione questa che, in fatto di bellicismo, scavalca le posizioni dell’ambasciatore di Israele. Ma che tiene nel debito conto le richieste che ci pervengono dall’ambasciatore degli USA. Insomma, se Berlusconi vince le elezioni, Fini, con le sue dichiarazioni, si è guadagnato un "posto al sole".
***
Si dice e si scrive che "in Italia non si leggono i giornali". Mai affermazione si rivelò più falsa. In Italia leggono i giornali gli ambasciatori degli USA e di Israele. Che intervengono a chiarire a precisare se qualche politico accenna qualche "belato di indipendenza". Tanto per rammentarci che, nel 1945, "siamo stati liberati". Ma leggono i giornali anche quelli del Partito Democratico. Che non si sanno capacitare: "Possibile che D’Alema si permetta di suggerire il "colloquio tra le parti"? Non sa che Israele (armatissimo) ama colloquiare sparacchiando sui Palestinesi (quasi inermi)? E che, tanto per tenerli in agitazione, li tiene senza viveri, senza medicinali e senza corrente elettrica?". E si adombra che D’Alema, con quelle parole, abbia inteso mettere un bastone tra le ruote di Veltroni (1). Il quale Veltroni, invece, è "tutto per USA ed Israele". Politico avveduto, Veltroni/Cialtroni.
Anche nel Partito delle Libertà leggono i giornali. E Martino constata che, con quella proposta di mandare più soldati in Afganistan, Fini è salito nella considerazione e nella benevolenza degli ambasciatori degli USA e di Israele. Guadagnandosi una buona collocazione nella maggioranza che va a vincere le elezioni. E, allora, alzando la posta, proclama: "SI, mandiamo altri soldati in Afganistan. Ma mandiamone anche in Iraq" (2). E meno male che anche Berlusconi legge i giornali. Legge i giornali e scuote la testa: "Vuoi vedere che questi 2 stronzi, volendo farsi lo sgambetto l’un l’altro, rischiano di farmi perdere le elezioni? Già: perché, prima di passare dagli ambasciatori degli USA e di Israele a prendere ordini, bisogna convincere gli Italiani a votarci". E, allora chiarisce: "Di queste cose parleremo, apportando le opportune variazione. E tenendo conto delle indicazioni dell’ONU". Insomma, in mezzo a tanti politici professionisti, tocca a Berlusconi chiarire, agli occhi del "popolo bue", che loro "prendono ordini dall’ONU". Mai e poi mai prendono pubblicamente ordini dagli ambasciatori degli USA e di Israele. Semmai in privato.
Insomma: è tutto un teatrino. Nel quale i nostri politici si sbracciano a chi è più "patriota". Ovviamente: non "avventure coloniali per conquistarci un posto al sole", un passato di cui vergognarci e da bollare come il "male assoluto". Ma attiva e devota partecipazione perché la multinazionale americana UNOCAL costruisca i suoi oleodotti in Afganistan e la HALLBURTON, altra multinazionale americana, faccia le sue speculazioni in Iraq. I nostri politici, dunque, giocano a chi è più "froscio". Solo che il "culo" lo mettiamo noi. Pagando per le 113 basi militari USA dislocate in territorio italiano, pagando per i 10.000 soldati italiani all’estero a supporto della politica bellicista degli USA. E, mentre noi Italiani paghiamo, i nostri soldati combattono e muoiono per gli interessi degli USA e di Israele. Chi più fortunato di noi? Ci hanno liberato. E ora ci inculano.

Antonino Amato
1)"Le due linee su Hamas" in "Corriere della Sera" del 15 marzo 2008, pagina 1;
2)"PDL/PD, lite sulle missioni" in "Corriere della Sera" del 15 marzo 2008, pagina 8;
3)"In Libano con nuove regole d’ingaggio" in "Corriere della Sera" del 15 marzo 2008, pagina 9;
4)"Tra Kabul e Beirut il centrodestra sancisce la svolta estera" in "Corriere della Sera" del 15 marzo 2008, pagina .
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Ciaoeuropa, n. 4 del 30 marzo 2008:

Elezioni di Merimar;
Finché la barca va…. di Fabio Calabrese;
Cattolici ingenui di Franco Damiani;
E’ in corso un attentato alla Costituzione di Salvatore Macca;
Per capirci, ve lo dico in siciliano di Oscar Aldo Marino;
Solidarietà al popolo palestinese di Comunità Militante Perugia;
Clamoroso riconoscimento di Lodovico Ellena;
Ancora un divieto da "Giustizia Giusta";
Negata la sede di Agostino Rabuffo;
I morti di Gaza non esistono di Enrico Galoppini:
Una strana avventura di Kiriosomega;
Italia: la magia del discorso di Claudio Antonelli;
Come ti erudisco il pupo di Maurizio Canosci;
Il calcio dell’asino di Nando Ventra;
Al guinzaglio dei "liberatori" di Antonino Amato;
Elezioni Nazionali 2008 di Antonino Amato;
Fascismo & dintorni di Antonino Amato;
Se il ridicolo uccidesse di Antonino Amato;
Dacci oggi il nostro servilismo quotidiano di Antonino Amato;
"Fanno i frosci con il culo degli altri" di Antonino Amato;
Rubriche varie.

Il numero è formato da 16 pagine in bianco/nero, formato B4 (250 x 350). Si cedono 3 copie per Euro 3,00; 6 copie per Euro 5,40; 20 copie per Euro 14,00; 50 copie per Euro 29,00. Inviare le richieste a: Ciaoeuropa, casella postale 82, 92100 Agrigento.
Fonte: Antonino Amato (amatoantonino@alice.it)

venerdì 14 marzo 2008

Dacci oggi il nostro servilismo quotidiano!

Roma - Oggi, leggendo il "Corriere della Sera", ho tratto un sospiro di sollievo. E difatti, nell’apprendere della candidatura del "fascista" Giuseppe Ciarrapico (nella foto a destra, Giuseppe Ciarrapico) nel Popolo delle Libertà, avevo temuto che gli USA ci avrebbero bombardato per insegnarci a fare buon uso della "democrazia" che ci hanno portato nel 1945. Leggo, invece, sul "Corriere" che sull’Italia non piovono le "bombe USA" ma le "parole" dell’ambasciatore israeliano a Roma, Gideon Meir (1).
"Parole aspre", scrive il "Corriere" (1). Ma parole più che giuste. Perché D’Alema ha il grande difetto di essere intelligente. E questa "intelligenza" che fa esprimere a D’Alema dei giudizi autonomi seppure prudenti non è consentita nella "Italia liberata dagli USA". Non sa il tanghero che, dal 1945, la "preghiera al Padre" ha subito una variante? Non più "dacci oggi il nostro pane quotidiano" ma "dacci oggi il nostro servilismo quotidiano". Perché è servendo che si riesce a fare politica, ad entrare nella "Casta" e a buscarsi non solo il pane, non solo il companatico ma anche qualche extra per i propri vizi.
Del resto, questo agitarsi di D’Alema è fuori posto. Si preoccupa della pace nel Vicino Oriente? E perché non lascia fare agli Israeliani? Che, tra un rimbrotto agli Europei per la "Shoah" e un ammonimento ai nipoti dei reprobi ("Mai più!"), hanno trovato tempo e modo di costruirsi un loro "Stato ebraico" (legittimo perché "ebraico", non "ariano") e di cacciare 800.000 Palestinesi dai paesi natali per fare posto agli Ebrei. D’Alema stia zitto e lasci fare gli Israeliani. E stia sicuro che, piangendo oggi e piangendo domani sugli orrori della "Shoah", gli Israeliani seppelliranno anche "l’ultimo palestinese". Poi la pace regnerà in Palestina. Una Palestina senza Palestinesi. Ma noi non ce ne accorgeremo. Presi come siamo a piangere sugli Ebrei uccisi nella 2a Guerra Mondiale.
E meno male che Berlusconi, a quanto pare, vincerà le Nazionali 2008. Berlusconi al cui seguito si sono imbarcati tanti "giusti". Si, ci stanno anche Alessandra (la mussolina) e Giuseppe (Ciarrapico). Ma costoro sono solo dei "fascisti improbabili", tanto per fare coreografia e rubacchiare alcuni votarelli alla "Destra" di Storace. Che (anche loro!) parlano di "valori". Ma non chiariscono se sono i valori di "Roma antica" oppure i valori portatici dagli USA coi loro bombardieri.
***
A compensare qualche smagliatura (colpa del cavaliere Berlusconi!) e rassicurarci ci sta Gianfranco Fini. Che dichiara: in Libano abbiamo troppi soldati che stanno lì a bighellonare, inviamoli in Afganistan, dove c’è da combattere (2). E non venitemi a dire che D’Alema è un "ex comunista" e Fini un "ex fascista". Perché tra i due c’è una differenza incolmabile. D’Alema "prende atto" della realtà che lo circonda. E, a modo suo, cerca di volgerla in una "visione multipolare", proponendo "colloqui di pace in Palestina" e "una conferenza per la pace in Afganistan". Usando l’intelligenza che non gli fa difetto. Fini, invece, non ricorre alla sua intelligenza (invero pochina), ma al cuore. Anzi, per rendere meglio, l’idea, oso dire che "Fini ragiona con l’utero". E a quale parte del corpo umano volete attribuire l’insana idea di mandare altri soldati italiani in Afganistan a combattere le guerre americane? Concludo: in fatto di servilismo agli USA e ad Israele Fini batte D’Alema 7 a 0. Amen.
E’ stato detto: "dulce et decorum est pro patria mori". Fini fa suo l’antico detto. Solo che, confusamente, crede e pensa che la "Patria" siano gli USA ed Israele. Fini è stupido? Nossignore: è un italiota che ha capito che gli USA lo hanno "liberato". E che, da "uomo liberato", gli conviene servire fedelmente gli "USA liberatori". Farà una brillante carriera. E, mentre Fini e gli altri "giusti" faranno le loro brillanti carriere politiche, gli Italiani continueremo a pagare le tasse per tenere in piedi 113 basi militari USA in Italia e per mandare i nostri soldati fuori dai confini nazionali. A combattere e a morire per le guerre americane.
Nota bene. Ad una prima lettura potrebbe apparire che io ce l’abbia con D’Alema (cattivo servitore) e con Fini (servitore fedelissimo). Niente di più falso. Mi sono limitato ad esporvi con parole mie, e male assortite, le osservazioni di Massimo Franco (3).

Antonino Amato

"Israele accusa D’Alema: nessun dialogo con Hamas" in "Corriere della Sera" del 13 marzo 2008, pagina 16;
"Fini: più militari in Afganistan. E in Libano ne abbiamo troppi" in "Corriere della Sera" del 13 marzo 2008, pagina 15;
"L’Attesa di una Svolta" in "Corriere della Sera" del 13 marzo 2008, pagina 1!!!
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Fonte: Antonino Amato (amatoantonino@alice.it)

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