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domenica 8 giugno 2008

Dal vertice della FAO a Roma...fatti e misfatti, considerazioni e riflessioni!

ROMA - Piero Ostellino esulta per la riuscita della manifestazione contro il Presidente iraniano Ahmadinejad. E in effetti, in quella che Ostellino definisce la "Bella Protesta" (1), c’erano tutti: gli Ebrei al completo, compreso l’ambasciatore israeliano che, a qualche metro dal palco, si godeva lo spettacolo e soppesava il grande peso che Israele ha nella politica italiana. Attenti però a non dire che si tratta di "lobby ebraica", incorrereste nell’accusa di antisemitismo. La "lobby" c’è, ed ostenta la sua potenza, ma è proibito associare "lobby" ed "ebrei". E poi c’erano tanti politici di tutti gli schieramenti. Segno evidente che, quando c’è da "riverire il padrone", le distinzioni partitiche spariscono e tutti si rivelano "pecorelle di USA/Israele"!
Del resto il "là" pioveva "dall’alto": Benedetto XVI, Giorgio Napolitano e Silvio Berlusconi avevano rifiutato un qualche incontro con il Presidente dell’Iran. E la cosa veniva pubblicata dalla stampa come il "gran rifiuto" dei "3 (tre) grandi che siedono a Roma". Se invece a Roma arriva Bush, i "3 (tre) grandi che siedono a Roma" gli corrono incontro scodinzolanti. Ma questo va tutto a merito del Presidente degli USA che ha invaso l’Afganistan con delle motivazioni dubbie ed ha invaso l’Iraq con delle motivazioni false. L’Iran, invece, non ha aggredito nessuno. Più che giusto, dunque, che i "3 (tre) grandi che siedono a Roma" omaggino Bush e disdegnino Ahmadinejad.
In questo bailamme Fini si ritaglia uno spazio suo: ha annullato un incontro che avrebbe dovuto avere con l’ambasciatore iraniano il 9 giugno. Pertanto Fini si inserisce accanto ai "3 grandi che siedono a Roma", grande tra i grandi.
Una domanda angosciosa: 4 grandi a Roma? Oppure Roma vive un periodo da bassissimo impero? Da volgarissima colonia? Dite voi.
Inutile dire che la colpa non è del "Riformista" (che promuove la protesta), né della comunità ebraica che vi partecipa compatta. Meno che mai dei tanti politici pecoroni che vi partecipano giulivi. La colpa è di Ahmadinejad. Benedetto uomo, perché quelle accuse agli USA e ad Israele? Accuse che hanno mobilitato tutto il pecorume nostrano. Non poteva ingiuriare l’Italia? Non poteva ingiuriare l’Europa? Benedetto XVI, Giorgio Napolitano e Silvio Berlusconi lo avrebbero ricevuto in pompa magna. E le pecorelle di USA/Israel sarebbero venute ad applaudirlo sventolando le bandierine. Ed invece….. Ma non sa costui che i nostri "grandi" sono grandi perché "ferventi patrioti"? E difatti spesso amano cantare: "Israele, tu sei la mia Patria!"
Non che Ahmadinejad vada dicendo cose strane, sono le stesse cose che, in Europa, diciamo e scriviamo in tanti. E pazienza se qualcuno, in omaggio alla democrazia vigente in Europa, va in galera. Quello che conta è il fatto.
La "Shoah"? Così come la raccontano è una bufala, una impostura. Non che non ci siano stati lutti, tanti lutti. Ma la cifra (6 milioni) e le modalità (tutti gassati) sono balle, balle che solo dei beoti possono prendere per buone. Quanto ad Israele, non si capisce perché Israele dovrebbe sopravvivere come "Stato ebraico", visto e considerato che si sbraita tanto contro Hitler che voleva fare della Germania uno "Stato ariano". Pertanto dire che Israele, stato ebraico, scomparirà è una profezia, una facile profezia. Non una minaccia. Salvo che Israele ed USA non ci ammanniscano la ennesima "guerra preventiva!"
A questo punto non mi resta che sottoporvi uno spunto meritevole di meditazione. I "Grandi della Terra" impongono all’Iran di non sviluppare la ricerca sull’uranio. E questo perché l’Iran potrebbe costruirsi la sua bomba atomica. Il consenso è formato da gente immoralmente più che qualificata: ci sono gli USA che hanno sganciato l’atomica su Hiroshima e Nagasaki e possiedono migliaia di atomiche; ci sta la Russia, la Cina, la Francia e l’Inghilterra che hanno i loro bravi arsenali atomici. Spinge sulla via dell’intransigenza Israele che possiede le sue 300 atomiche. Insomma: tutti possono avere l’atomica, ma non l’Iran.
Pare che su una simile ingiusta imposizione, ci sia il consenso dei grandi della Terra. E anche Benedetto XVI, tra una preghiera e l’altra, faccia parte del consenso. Ma si sussurra che anche gli "Dei monoteisti" si siano accordati in tale senso: Jahvé giudeo si è già accordato con Jahvé cristiano; manca ancora il consenso di Allah, diviso tra i suoi figli sciti e i suoi figli sunniti. Ma forse un qualche massiccio bombardamento sull’Iran convincerebbe anche il dubbioso Allah.
I "politici" italiani, malevolmente definiti "pecoroni", sono tutti allineati e coperti coi comandamenti terreni ed ultraterreni. E, statene certi, che tutto questo teatrino è in vista della nuova guerra preventiva che ci aspetta. E non sanno, non sanno o fingono di non sapere, che scrostando il luridume della "politica politicante", Italiani ed Europei sono contrari alle avventure bellicistiche di USA/Israel. Ma, evidentemente, gli Dei accecano coloro che vogliono perdere.
A "destra", di questo tempi, si discetta. E si parla di che sesso siano gli angeli. E se sia meglio la "Destra", o la "Fiamma" oppure alcune nuove iniziative che alcuni "vulcanici" camerati milanesi lanciano di getto: 3 al giorno, vuoto a perdere. Il fatto che, se Ferrara schiocca le dita i pecoroni si mobilitano "pro Israele", e, se Polito schiocca le dita i pecoroni si mobilitano contro l’Iran, non interessa i nostri vulcanici "camerati". Tutti presi a contare dei voti più o meno improbabili per conquistare qualche seggio parlamentare. Per farne cosa? Diavolo: per partecipare alla manfrina anche loro. Vestiti da pecoroni. Amen.
Antonino Amato
(1) "La Bella Protesta" in "Corriere della Sera" del 4 giugno 2008, pagina 1

venerdì 25 aprile 2008

"Liberazione": "parole pompose" e "tristi realtà!"

Roma - A leggermi qualcuno potrebbe pensare che io sia acriticamente ed aprioristicamente schierato. E che le mie parole siano scritte al solo scopo di esaltare la mia parte, svillaneggiando la parte avversaria. Niente di più falso. Io, difatti, chiamo "fratelli" sia i "repubblichini" sia i "resistenti". E che altro potevano fare gli Italiani negli anni 1943/45? Con il "Duce", arrestato dal Re e liberato dai Tedeschi; con il Re e il Governo Badoglio che scappavano a porsi sotto la protezione degli Alleati, senza aver dato uno straccio di ordine e di direttiva? Ciascuno ha scelto secondo le proprie idee, spesso secondo il caso.
No, il problema non sta nel dare "giudizi taglienti" sugli uomini e sui fatti del 1943/45. Perché in entrambi gli schieramenti ci furono "eroi", "martiri" e "carnefici". Il problema sta nell’uso che i "vincitori" fecero della "vittoria". E, allora, non si può non concludere che, grazie alla "liberazione del 25 aprile 1945", siamo diventati una "colonia" amministrata da molti "papponi". Papponi senza intelligenza, senza dignità, senza onore e senza pudore. Parole in libertà? E, allora, leggiamoci i "fatterelli" di questa "Italya liberata". E cominciamo dal fatto che oggi, 25 aprile 2008, i nostri politici sono in piazza a celebrare la "data fatidica". E che, nel celebrare, non ci sono distinzioni di sorta. Sono tutti lì, a recitare parole solenni.
Nel frattempo…. Nel frattempo in Italia ci stanno 113 basi militari USA. Sapete dirmi da chi ci difendono? Nel frattempo 10.000 soldati italiani stanno all’estero. A combattere le guerre americane. Oppure volete dirmi che noi avevamo un qualche interesse al fatto che gli USA costruissero una grandiosa base militare in Kossovo e che la UNOCAL costruisca i suoi oleodotti in Afganistan? Nel frattempo la situazione nel Vicino Oriente si fa, di giorno in giorno, più incandescente. Perché, mentre gli Europei siamo rassegnati a comprarci le materie prime, gli USA sono abituati a rapinare le materie prime altrui.
Potremmo trarcene fuori, dicendo che noi seguiamo "la via della pace" e che, se loro "cercano la guerra", se la facciano da soli. Potremmo farlo se il partito americano e sionista non fosse accampato tra di noi e su di noi. E se noi, immemori dell’insegnamento di Dante ("Uomini siate e non pecore matte, sì che il giudeo di voi, tra voi, non rida"), non ci illudessimo che siamo "liberati". E non ci lasciassimo portare al macello come tante pecore belanti. Inneggiando alla "liberazione dal nazifascismo".
***
Succede, dunque, che mentre i nostri "politici/papponi" si esibiscono a celebrare la resistenza, l’ambasciatore libico all’ONU propone di condannare Israele perché "Gaza è un lager". Protestano gli ambasciatori francese, americano e inglese. E il nostro ambasciatore propone che si sospenda la seduta (1). "Gaza come un campo di concentramento nazista"? Io non so dire, si potrebbe indire una gara internazionale per cercare di individuare le "somiglianze" e le "differenze". Ma protestare per il confronto a me pare un eccesso. Non la pensa come me Pierluigi Battista che, sulle colonne del "Corriere", ci spiega che è "intollerabile" che gli "Israeliani" vengano confrontati ai "nazisti". Perché, avendo i nazisti perso la guerra ed avendola gli Ebrei vinta, un simile confronto è blasfemo. Non fu forse detto "non bestemmiare il Signore Dio tuo"? E allora noi, liberati il 25 aprile 1945, prendiamo posizione: nessun dibattito che, facendo raffronti tra "Gaza" ed "Auschwitz", metta in dubbio la "pietas judaica". Blasfemo chi dice il contrario. E, se la realtà di Gaza brucia gli occhi, meglio chiudere gli occhi che dubitare degli Ebrei.
Si dibatte negli USA sul fatto che gli Israeliani hanno bombardato la località di Al Kibar in Siria. E tutti a dire "quanto sono cattivi questi Siriani che volevano costruire una centrale atomica" e "quanto sono cattivi questi nordcoreani che fornivano i macchinari e i tecnici". Giustamente nessuno condanna gli Israeliani autori del bombardamento che poteva scatenare una guerra. Gli Israeliani sono amici degli USA e, pertanto, "benedetti da Jahvé". Chi oserà criticarli? Non gli USA "liberatori", non gli "Italyani liberati". E giustamente il "Corriere" ci pubblica su un articolo tutto zucchero e miele (3).
Per fortuna il bello deve ancora venire. Su questo ci informa il "Corriere" (4). Pare, dunque, che sul problema "sanzioni all’Iran" il centrosinistra tenesse un "profilo defilato": stavano in seconda fila e, pur annuendo, bofonchiavano. Ora che subentra il centrodestra e che al Ministero degli Esteri va Frattini (sionista.doc) prenderemo "parte attiva" e saremo "più decisivi". Perché se taluni del centrosinistra, per compiacere gli Ebrei, si erano fatti "circoncidere"; pare che tali altri del centrodestra, pur di risultare graditi agli Ebrei, oltre che "circoncidere" si siano anche fatti "sodomizzare". Insomma, ne vedremo delle belle. Anche perché gli Iraniani (sono "ariani" e, come se questo non bastasse, sono anche dei "fanatici mussulmani") sono un osso molto duro da mandare giù. E, dunque, che Padre Giove ce la mandi buona.
Né mi sono di conforto alcuno le ciance che lo scrittore ebreo/israeliano Abraham Yehoushua ci ammannisce in questa data fatidica (5). Perché lo scrittore guarda al passato. Se, invece, guardasse al futuro, vedrebbe nero anche lui. Solo che fu detto: "Dio acceca coloro che vuol perdere". E, allora, il buon Abraham sproloquia. Sproloquia ma non vede oltre il suo naso.
***
Concludendo. Io guarderei con un certo rispetto agli uomini ed ai fatti accaduti negli anni 1943/45. Ma oggi, guardando ai "papponi" che ci stanno portando al macello, salmeria di USA/Israel, il mio intelletto si ribella. E il mio cuore esprime una ripulsa senza "se" e senza "ma". E’ necessario liberarci da questa canaglia che si imbandiera a festa. Per nascondere le loro ruberie e la nostra schiavitù.

Antonino Amato

"GUARDARE AVANTI"! Si, ma "AVANTI DOVE?"

Roma - Finalmente le elezioni nazionali sono finite. Ed anche il chiacchiericcio, più o meno futile, si va attenuando. Del resto, i risultati sono incontrovertibili: il PdL (Berlusconi) ha vinto sul PD (Veltroni). La UDC si colloca tra "vittoria" e "sconfitta": ha superato il quorum del 4% alla Camera; ma, per il Senato, ha superato il quorum solo in Sicilia, grazie al controverso Cuffaro.
Gli altri, invece, hanno perso più o meno clamorosamente. Ed è sugli altri, che hanno perso, che conviene soffermare l’analisi. Va notato, intanto, una caratteristica particolare di questa campagna elettorale: i due partiti maggiori (PdL e PD) hanno invocato il "voto utile" mentre i partiti minori hanno fatto appello alla "identità". Ed è nella logica delle cose che i dirigenti dei partiti che hanno perso si dimettano e si chiedano perché "hanno perso il contatto con l’opinione pubblica".
Unica eccezione viene dalla "Destra". Non ha raggiunto alcun risultato tangibile non avendo superato lo sbarramento del 4%. Cionondimeno i suoi dirigenti sostengono di aver vinto. Aggrappandosi ad argomentazioni più o meno pretestuose:
Noi non abbiamo vinto, ma la "sinistra radicale" ha perso. Argomentazione ridicola. Vorrebbe dire che la "Destra" non ha un suo programma da portare avanti ma si limita alla solita falsa e vuota "litania anticomunista".
La seconda argomentazione ha una qualche consistenza: siamo nati solo 4 mesi fa. Ma nega la logica: nuovi alla politica Buontempo, Storace e la Santanché? Mah!
Io penso, invece, che i "fuorusciti da AN" hanno intercettato pochi consensi. E, pertanto queste argomentazioni servono solo a confermare la "inamovibilità" dei dirigenti e le loro "identità fondanti". Che gli altri, aderendo alla "Destra", dovrebbero accettare come "grazia che piove dall’alto". Ma su questo tornerò in prosieguo di tempo. Qui è sufficiente dire che anche la "Destra" dovrebbe porsi il problema della "identità".
***
Una "sinistra cretinamente antifascista" contro una "destra cretinamente anticomunista"?
In molti, di questi tempi, si interrogano sulla loro "identità". E questo va visto come un fatto positivo. Il problema si pone, invece, se, cercando la propria identità, volgono lo sguardo "avanti" oppure "indietro". Voglio dire: "comunismo" e "fascismo" sono due "categorie storiche". E, pertanto, vanno affidate alla storia. Su questo conviene essere chiari. Le idee e i programmi passano, ma i popoli restano. E, pertanto, se nello sviluppo degli accadimenti storici è successo che "comunisti" e "fascisti" se le suonassero di santa lena, questo non vuol dire che si deve continuare all’infinito. Anzi continuare su questa strada, e in assenza del "nemico fascista" o del "nemico comunista" sarebbe un modo di sragionare. Utile magari a chi gestisce il "potere", ma inutile a chi conta di ripresentarsi alla opinione pubblica con un qualche programma credibile.
Conviene, dunque, che sia "a destra" che "a sinistra" si guardi alla situazione contingente. E, quali che siano le motivazioni ideali, non potranno non convenire che oggi siamo "sudditi degli USA". Per via delle 113 basi militari USA istallate in Italia e per via dei 10.000 soldati italiani, inviati fuori dai confini nazionali a combattere le guerre americane.
E questo, la sudditanza verso gli USA, è un vulnus alla "indipendenza" e alla "sovranità" nazionale. Questo vulnus costituisce anche un notevole aggravio economico che grava sulle nostre spalle e ci impedisce un normale sviluppo economico e sociale. Si aggiunga che, di questi tempi, mentre ai cittadini comuni si impongono vincoli giuridici ed amministrativi a non finire, l’alta finanza spadroneggia e detta legge a dei politici ridotti al rango di "camerieri".
Ci sarebbero, dunque, mille motivi reali, motivi reali e concreti, perché nasca dal basso un sentimento di rivolta nazionale e sociale contro coloro che, "liberandoci" nel 1945, si sono istallati in Italia da "padroni". E non se ne vogliono andare. E non se ne andranno se noi non li cacceremo. Solo mi chiedo: a destra e a sinistra saranno capaci di togliersi i paraocchi e di fare una analisi disincantata della "realtà che ci circonda"? Io non so, ma ci spero.

Antonino Amato

domenica 20 aprile 2008

A Roma la perfidia regna sovrana...

Roma - Al Comune di Roma si va al ballottaggio. Corrono Gianni Alemanno (PdL) e Francesco Rutelli (PD). Ed io vi confesso il massimo disinteresse per l’esito. Anche perché da tempo vado scrivendo che "il PdL e il PD sono le due facce della stessa falsa moneta. E, se si fingono alternativi gli uni agli altri, è solo per coglioneggiare il popolo bue".
Ovviamente ci sono gli "interessi di bottega". E, in fatto di bottega, gli ebrei romani hanno molteplici interessi. E non mancano di farli valere. Ricorrendo perfino alla solita speculazione dei lutti subiti nella 2a Guerra Mondiale. Ma su questo, su questo eterno ricorso alla speculazione dei morti per dare da campare ai vivi, scriverò più sotto. Qui mi preme fare valere la bagarre sollevatasi, nella comunità ebraica romana, all’ipotesi di un "apparentamento" tra Alemanno (PdL) e Storace (Destra). Con gli ebrei Riccardo Pacifici (1) e Fiamma Nierenstein (2) a sostenere tesi antitetiche. E questo suscita qualche perplessità: forse che i due non sono soliti vedersi e frequentarsi in sinagoga? Sono portatori di diversi interessi, titolari di contrapposte "botteghe"? Mah!
Suscita, in ogni caso meraviglia, meraviglia e sconcerto, che gli ebrei romani facciano tutte queste differenze tra Alemanno e Storace. Come se i due, politicamente parlando, non avessero vissuto una vita assieme da "gemelli siamesi". Certo: si può discutere se Alemanno e Storace sono "fascisti", "postfascisti", "afascisti" oppure "antifascisti". Io penso che siano dei "marinai furbastri" che alzano le vele a seconda di come spira il vento. Ma darsi a sostenere che, tra i due, ci siano delle differenze culturali e politiche è una operazione di bassa impostura. E bisogna essere degli squallidi imbroglioni per trovarci delle differenze tali per cui Alemanno può entrare nel giardino di Jahvé, mentre Storace ne verrebbe escluso.
***
Sia chiaro, è la solita ipocrita e laida impostura. Perché il "FASCISMO" può piacere oppure non piacere. Ma addebitare al Fascismo e ai Fascisti il "genocidio" è operazione di "bassa cucina politica". Basti dire che il primo rastrellamento di Ebrei avvenne a Roma il 16 ottobre 1943. Il "Regime Fascista" crollò il 25 luglio 1943, con la votazione del Gran Consiglio e l’arresto di Mussolini. Lo "Stato italiano" collassò l’8 settembre 1943, con la fuga del Re e del Governo Badoglio. Fino al 16 ottobre 1943, vigenti il Regime Fascista e lo Stato italiano, neppure un Ebreo fu consegnato ai Tedeschi. Sia in Italia sia nei territori sotto potestà militare italiana.
E, se le cose stanno così (e stanno così) di quali "responsabilità fasciste nel genocidio" vanno cianciando questi impostori? Ammesso che il "genocidio" sia un fatto vero e reale. E non sia la solita sordida impostura. Perché, in nome del genocidio, gli Ebrei hanno succhiato montagne di soldi ai Tedeschi e agli Europei.
Io penso che sia venuto il momento che la smettano con le loro lagne. Anche perché io sono nato nel 1938. E non ho responsabilità alcuna né "nelle leggi razziali" né in quel "genocidio", sia esso storia o volgarissima leggenda. E rivendico il diritto di essere "fascista" oppure "antifascista" così come mi comanda il cazzo. Senza ebrei che mi piangano addosso. Se proprio vogliono piangere, vadano nei cimiteri. Ma la smettano di ammorbare la vita politica italiana coi loro piagnistei. Nella 2a Guerra Mondiale sono morti 66 milioni di uomini. E non tutti erano ebrei. O no????

Antonino Amato

sabato 19 aprile 2008

E i "fascisti" decisero: "vadano a cacare!"

Notizie esplosive dal fronte della "Rifondazione Fascista". "EUROPA Informazioni" informa che i capi del ricostituito "Partito Nazionale Fascista" si riunirono all’interno del "lupercale". E qui rischiarono tutti di morire. A causa delle grandi risate. La riunione della "internazionale nera", infatti, è avvenuta nella mattinata del 18 aprile 2008 e qualcuno aveva avuto l’infelice idea di portare alcune copie del "Corriere della Sera" fresco d’inchiostro.
I fascisti lessero e si gettarono in terra, sopraffatti dalle grandi risate. Il nostro inviato speciale, che celava le sue sembianze dietro la testa posticcia di un lupo nero, lesse anche lui. E scosse la testa: il giornale riportava alcune dichiarazioni degli Ebrei romani molto critiche verso l’apparentamento tra Gianni Alemanno (candidato sindaco di Roma) e Francesco Storace, segretario della "Destra").
Particolare curioso: accanto alle dichiarazioni critiche, ce ne erano di favorevoli. Il nostro corrispondente scosse la testa. La sera prima, difatti, sotto le sembianze posticce di pecora, aveva partecipato ad una riunione segreta in sinagoga. Ed aveva sentito che quegli Ebrei, che si esprimevano sull’apparentamento tra Alemanno e Storace in maniera difforme, dirsi l’un l’altro: "Si, ma a noi, che ce danno?". In quel momento si era detto: "sempre altruisti e disinteressati questi ebrei". Ora, scosse la testa in attesa che la riunione si concludesse.
Dopo alcune ore di grandi risate, i fascisti si fecero seri. E, allora, parlò "Lupo grigio": "E a noi che ce ne fotte? Noi non abbiamo votato il PdL e non abbiamo votato la "Destra". E mai li voteremo. Oltretutto questi Ebrei sono ridicoli. Gianni Alemanno e Francesco Storace, da una vita, fanno i "gemelli siamesi". E, pertanto, o sono ambedue fascisti oppure antifascisti".
Parlò allora "Nobile Lupo": "camerati, il punto non è questo. Il punto è che gli Ebrei romani, da duemila anni, vivono tra di noi. Ed ancora non hanno capito la "magnanimità" di Roma che in guerra uccideva i nemici; ma, fatta la pace, li perdonava. E non hanno capito neppure il messaggio cristiano del "perdono". La guerra è finita nel 1945. Sono passati 63 e si sono rappacificati Francesi e Tedeschi, si sono rappacificati Russi e Tedeschi. Ma gli Ebrei non si sono rappacificati. E pretendono di tenerci prigionieri dei loro lutti. A prescindere se sono, in parte, veri e, in parte, inventati".
I capi della "Rifondazione Fascista" meditarono a lungo. E poi conclusero: "se gli Ebrei, malgrado l’esempio della magnanimità romana, se malgrado l’insegnamento cristiano del perdono, insistono a rinfacciarci i loro lutti, VADANO A CACARE". Successe, dunque, che i fascisti stabilirono alla unanimità: vadano a cacare.

Antonino Amato

Arlecchino, servo di Due Padroni!

Le Nazionali 2008 si sono appena concluse. E stiamo discutendo su "vincitori" e "vinti". A giudizio unanime pare che abbia vinto Berlusconi. Ma il "Corriere" provvede a smentire questa notizia di pura facciata. E, difatti, l’ambasciatore degli USA, Spogli, dichiara: "Le cose da fare nei primi cento giorni sono le riforme giudiziaria, pensionistica, scolastica e del mercato del lavoro".
Dal canto suo, Riccardo Pacifici, portavoce della Comunità Ebraica romana, avendo saputo di un accordo tra il PdL e la "Destra" a sostegno di Alemanno a Sindaco di Roma, dichiara: "Quando una forza politica mette tra i suoi valori il fascismo sentiamo il dovere di fare appello agli italiani per condannare chi ha simili atteggiamenti". E continueranno così. Almeno finché gli Italiani non li inviteranno ad usare più rispetto per la "libertà di associazione" degli Italiani. Gli unici che hanno pieno titolo per dirsi "fascisti" oppure "antifascisti" secondo il loro insindacabile volere.
C’è da concludere che Berlusconi è un "Re travicello" in mani altrui? SI. Ma anche con Veltroni sarebbe stata la stessa solfa. Su questo avevo già scritto: Berlusconi e Veltroni sono le due facce della stessa falsa moneta. E, difatti, finite le elezioni, i padroni tornano a dettare legge. Fino a quando? Fino a quando non ci rammenteremo di essere figli della "lupa romana".

Antonino Amato

La-Destra e la Santanchè...

Di questi tempi, tra "appelli al voto" ed "analisi del non voto" tale Roberto Jonghi di Milano mi sta intasando la casella postale. A quanto scrive di se stesso, si tratta di "un nobilotto che discende". Naturale che la veda in azzurro/rosa. Io invece sono un "fottutissimo plebeo" che "non è riuscito a salire". Mi sono, dunque, rinchiuso nella mia casa/eremo/fortino e rivendico il diritto di esporla così come la vedo. E, detta fuori dai denti, la vedo nera. Anzi nerissima.
Colpa dei "Romani antichi". Che hanno importato in Italia milioni di schiavi. Poi vennero i Cristiani e convinsero tutti che erano "fratelli". Poi vennero i "barbari" che ci schiavizzarono tutti. Ma erano troppo pochi per ridare vigore ad un popolo ormai bastardo. Tanto bastardo che, nel 1943, ha firmato la "resa senza condizioni", che ha firmato un vergognoso Trattato di Pace e che, ancora nel 2008, dichiara per bocca di alcuni impostori, che si spacciano per "classe dirigente", di essere "alleati ed amici" degli USA. Ma si guardano bene dal dichiarare che il Trattato di Pace, firmato dopo una guerra finita nel 1945, è inattuale.
In detto Trattato di Pace si stabilisce, tra l’altro che "è proibita la ricostituzione del Partito Nazionale Fascista". Poi vennero i Costituenti che, vergognandosi del fatto di dovere sancire una porcheria così abnorme, misero tale "divieto" tra le "disposizioni transitorie". Dal 1948 sono passati 60 anni, ma i bastardi che stanno in basso ed i bastardi che siedono in alto non hanno sentito il dovere di dichiarare che quella disposizione era "decaduta". Quanto meno perché erano passati 60 anni.
Inutile dire che, se nel Bieco Ventennio gli "antifascisti" erano qualche migliaio; successivamente, in regime di democrazia antifascista, gli "antifascisti" sono diventati molti milioni. Ed è appena il caso di aggiungere che taluni, che avevano fatto carriera politica speculando sui voti dei fascisti, le hanno tentato tutte per accreditarsi nel mondo dei più, tutti fanaticamente antifascisti. E, dunque, abbiamo avuto "Democrazia Nazionale" prima ed "Alleanza Nazionale" poi. Nessuna meraviglia: tutti fratelli, tutti antifascisti. Tutti italiani bastardi.
Alcuni ci illudevamo che il "teatrino" fosse finito. Ed invece abbiamo avuto tale Alessandra che si spaccia per nipote di Benito Mussolini. Io non c’ero. Non so, dunque, se è vero o meno. Forse, geneticamente parlando è vero; ma è certo che, quanto ad intelligenza e dirittura, Benito ed Alessandra si sono rivelati dissimili come il giorno dalla notte. Ma ancora non era finita. E, dopo Alessandra, tornata nelle amorevoli braccia di Berlusconi, è spuntata Daniela. Già: Daniela chi? Taluni dicono: Daniela Garnero. Altri dicono: Daniela Santanché. Solo che altri chiariscono: Daniela Santanché in Garnero. Ma altri puntualizzano: Daniela Garnero in Santanché. Insomma un "casino" che più casino non si può.
I buontemponi decisero di chiamare detto "casino" la "Destra". Proponendosi una impresa che neppure i "pagliacci" del "circo equestre": convincere i "fascisti" a votarli, mentre loro, novelli saltimbanchi, rilasciavano dichiarazioni di "fedeltà agli USA ed Israele". Fatica improba, finora non osata da alcun pagliaccio. Perfino Fini, nella sua luminosa carriera di trapezista, ebbe un primo periodo nel quale "faceva il fascistissimo" ed un secondo periodo di "amico fedele degli USA e di Israele". Insomma costoro volevano fare due parte antitetiche nella stessa commedia. Potreste obiettarmi: forse che il PdL non ha candidato Alessandra Mussolini (la nipote del Duce) e Giuseppe Ciarrapico (che ostenta il saluto romano) assieme agli "ebrei.doc" Fiamma Nirenstein e Alessandro Ruben? Rispondo: Si, ma si tratta di quatto "personaggi" diversi. Daniela "come cazzo si chiama", Buontempo, Storace ed altri, invece, volevano contestualmente fare la parte dei "fascisti" e degli "antifascisti". Troppo perfino per gli Italiani, notoriamente dei bastardi. Ma non bastardi fino a questo punto. E allora eccoli darsi alle patetiche spiegazioni (vedi allegato 1).
E meno male che ci restano gli Ebrei, gli unici in Italia che hanno una "identità". I quali Ebrei, sentendo dire che "Storace offre i voti della Destra ad Alemanno, il colonnello finiano candidato a Sindaco di Roma per conto del PdL", stanno protestando vivamente. E così la "Destra", che non ha avuto i voti dei "fascisti", si becca pure l’ostracismo degli Ebrei. Triste destino per dei commedianti. Convengo: erano andati per trombare ma ne uscirono trombati. E meno male che la Santanché non la da per soldi e/o per carriera. Se no, il casino si sarebbe rivelato insufficiente a contenere tanta gente.

Antonino Amato

Politiche 2008: Abbiamo vinto! O no?

La storia del neofascismo è stata sempre complicata. Tanto per dire, Il MSI aveva figliato "Democrazia Nazionale", un partitello di "camerati illuminati" che, nato nel dicembre 1976 durò fino alle Nazionali 1979. Poi sparì perché non ottenne risultati elettorali. Solo che, negli anni ’90, figliò Fini e la sua "Alleanza Nazionale". Che ottenne un qualche successo ed è ancora sulle scene. Anche se Fini e i suoi colonnelli, recentemente, sono andati a "vendere le pecorelle" al Cavaliere Berlusconi.
E meno male che è arrivata la "Destra" con Daniela Santanché a fare da "icona". No, nessuna meraviglia per un linguaggio piuttosto sboccato. Del resto a Roma si canta che "la giovane Camilla, vergine romana, di mestiere facesse la puttana". E allora via con il linguaggio sboccato. Solo mi tocca osservare che Daniela, durante le elezioni, faceva i "discorsi della fica"; ma, dopo le elezioni, ha cominciato a fare i "discorsi del cazzo". Abbiamo già scritto del "profondo pensiero" della Santanché che enunciava: "Io non l’ho mai data per soldi e/o per carriera". E siamo rimasti ammirati anche se non abbiamo potuto sondare a quale "profondità" si potesse scendere. Oggi notiamo che la Santanché rilancia un commento sulle Nazionali 2008 che si "erge turgido" superando la più alta vetta del Monte Bianco (vedi sotto).
Dice la Santanché: "abbiamo vinto perché abbiamo conquistato un milione di voti". Ma poi aggiunge: "i comunisti sono spariti". E confesso che non capisco il suo ragionamento. Stando alle TV ed ai giornali, "comunisti" e "fascisti", non arrivando al 4%, non conseguono alcun seggio. E non saranno presenti in Parlamento. A sentire la Santanché, invece, i "fascisti" otterrebbero una "vittoria", ma "i comunisti spariscono dalla scena politica". Sono i discorsi della fica? Sono i discorsi del cazzo? Mah! Fate voi.
Quello che mi angustia è il fatto che ho sentito Di Liberto in Televisione. E costui fa della sinistra un quadro impietoso, sostenendo che "coloro che dovevano rappresentare i comunisti si erano ridotti ad una rappresentazione astratta delle istanze popolari". La Santanché, invece, non si pone il problema se DESSA (e i suoi amici) abbiano offerto o meno una giusta rappresentazione delle istanze nazionali e popolari degli Italiani.
Posso esprimere un modesto parere? A me pare che "comunismo" e "fascismo" siano "categorie del passato". Il problema del nostro tempo è farsi interpreti dei problemi del nostro popolo. Solo che, "a sinistra", Di Liberto, seppure confusamente, fa un esame di coscienza; mentre "a destra", la Santanché non fa un esame di coscienza. A questo punto converrebbe chiedersi cos’è la "coscienza". E se la Santanché e i suoi amici ne sono dotati.

Antonino Amato
(amatoantonino@alice.it)

domenica 30 marzo 2008

Se anche lo "studioso ebreo" si fa "antisemita"…..

Fin da giovane so che, sulle opinioni mie ed altrui, è inutile fare "disputazzellam". Pertanto ho insistito su certe mie tesi, facendo spallucce al fatto che altri potesse catalogarmi come "antisemita". Ripeto per sommi capi: io inquadrerei la nascita dello "Stato di Israele" nel 1948 come uno dei tanti casi di "colonialismo". E, pertanto, ripeterei l’insegnamento evangelico: "chi è senza peccato scagli la prima pietra". Già: siete capaci di distinguere, nell’America latinoamericana, i "conquistatori" spagnoli e portoghesi dai nativi? O, nel Quebec, i "colonizzatori" francesi dagli indigeni? Perché Francesi, Portoghesi e Spagnoli, che sapevano di storia, hanno fatto come gli antichi Romani: volevano le donne e le terre dei Sabini, hanno sposato le Sabine ed hanno fuso due popoli in uno.
In Palestina, purtroppo, gli Ebrei non hanno seguito l’esempio degli antichi romani. Ma hanno pensato di risolvere il problema dei "nativi" cacciandoli dai paesi natali e spogliandoli dei loro poveri averi. Da quel momento nasce la "questione palestinese". E nasce non perché gli Ebrei vogliono un "loro Stato" ma perché vogliono uno "Stato religiosamente puro". Perché, agli occhi dei locali e dell’opinione pubblica mondiale sarebbe stato pressoché indifferente se quello spezzone territoriale si fosse chiamato "Israele" oppure "Palestina".
Strano ma vero: gli Ebrei che giustificano la nascita di "Israele" con le discriminazioni e i genocidi subiti in Europa, nel dare vita ad un loro sogno, cominciano con una "pulizia etnica". E non venitemi a dire "fu a causa della guerra". Perché ancora oggi, nel 2008, dopo sessanta anni da quei fatti, gli Israeliani non consentono ai Palestinesi espulsi di rientrare nei paesi natali.
Ed è su questo che nasce il problema del Vicino Oriente. Che avvelena la vita dei popoli viventi in quei territori e rischia di avvelenare la politica mondiale con la continua sequela di guerre, di attentati e di rappresaglie.
***
A complicare le cose, e a dar loro una patina surreale, interviene lo studioso Ebreo/Israeliano Shlomo Sand, professore di storia moderna all’Università di Tel Aviv. Ma diamo la parola al "Corriere della Sera": "In 297 pagine, Shlomo Sand sostiene che gli ebrei non vennero esiliati dai romani dopo la distruzione del secondo Tempio; gli ebrei della diaspora sarebbero i discendenti di popolazioni locali convertite" (1). E, a precisa domanda, risponde: "Quella che si è diffusa nel mondo è la religione, non la gente" (1).
Insomma, stante allo studioso Shlomo, degli "stranieri convertiti al giudaismo" opprimerebbero i Palestinesi, nelle cui vene scorre in parte il sangue degli antichi Ebrei. Inutile dire che Shlomo è accusato, da più parti, di essere "antisemita". E non nascondo che questo mi è di qualche conforto. E, difatti, se siamo tutti "antisemiti", vuol dire che i "semiti" sono una invenzione.

Antonino Amato

(1) "L’esilio degli ebrei, un mito. Uno storico scuote Israele" in "Corriere della Sera" del 29 marzo 2008, pagina 17.

martedì 25 marzo 2008

Il Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano è sempre in ritardo!

Oggi, 25 marzo 2008, il Presidente della Repubblica, on. Giorgio Napolitano, ha rievocato l’eccidio delle Fosse Ardeatine. E, come si usa in questa "democrazia antifascista nata dalla resistenza", ha usato parole pesanti contro i nazisti. La cosa fa ben sperare. E’ possibile, difatti che, quando i sionisti, saranno sconfitti in Palestina, Napolitano troverà il tempo di esecrare le rappresaglie che Israele commette, quasi giornalmente, contro i Palestinesi.
Uomo assennato Napolitano. Che, prima di condannare, aspetta che la Storia faccia il suo corso. Nel 1956 esaltò l’armata sovietica che schiacciava la rivolta ungherese; ma, nel 2006, andò in Ungheria a commemorare le vittime di quella repressione. Oggi commemora le vittime delle Fosse Ardeatine, condannando le rappresaglie naziste. Ma state certi che, tra alcuni decenni, commemorerà le vittime palestinesi, vittime delle rappresaglie israeliane. Quel giorno, purtroppo, Leone Paserman e Riccardo Pacifici, della Comunità ebraica romana, non saranno presenti. Pazienza.
Come vedete, viene il tempo per tutto, Basta avere fede.

Ciaoeuropa

NAPOLITANO ALLE FOSSE ARDEATINE: "NON DIMENTICHEREMO"
………..
Ansa, 25 marzo 2008, ore 12,52

E Magdi Allam da "mussulmano" si fece "cattolico"…

Oggi, 23 marzo 2008, i giornali tutti sono pieni della stupefacente conversione di Magdi Allam che da "mussulmano" si fa "cattolico". Aiuta a gonfiare la notizia il fatto che Benedetto XVI, in prima persona, gli abbia amministrato i sacramenti nella cornice di San Pietro in Roma.
Potreste obiettarmi: "E chi se ne fotte? Di Magdi Allam. E della sua improbabile e strombazzata conversione?". Ed avreste torto, torto marcio. Perché la conversione di Magdi Allam è "segno dei tempi", un tassello del fatto che "noi giudeocristiani" siamo in guerra con i "fanatici mussulmani". E che Bush, l’alfiere dei "giudeocristiani" ispirato da Jahvé, si appresta a dare l’ultimo suo colpo di coda aggredendo l’Iran. Siamo, dunque, in presenza di un avvenimento che saltella tra "cronaca" e "storia".
Potreste obiettarmi: "Giudeocristiani e fanatici mussulmani sono due categorie mediatiche. In realtà ci sono dei ladroni che vorrebbero depredare le terre e le risorse altrui". Vi confesso che io non disdegno questo modo di pensare e di vedere. E, in effetti, in Afganistan, in Iraq e in Palestina ci sono degli "invasori" e ci sono degli "invasi". Devo però avvertirvi che un simile modo di pensare si avvicina tanto al un modo di vedere di tipo "nazifascista". E, difatti, così dicendo, voi dimostrereste che credete ancora nei "Popoli", nella loro "indipendenza" e nella loro "sovranità".
Solo che un simile modo di vedere non è più "moderno". Nel nostro mondo moderno gli Yankees ci predicano di essere "benefattori dei popoli". Tanto per dire: portano la "democrazia" in Afganistan per costruirsi un oleodotto che succhi gas e petrolio dall’Asia centrale a beneficio degli USA e portano la "libertà" in Iraq in cambio di quell’acqua sporca e nerastra che si chiama "petrolio". Per non dire degli Ebrei che, andati in Palestina, hanno creato un loro "Stato" e, volendolo religiosamente puro, hanno cacciato dai paesi natali 800.000 Palestinesi spogliandoli di tutto. Purtroppo gli Arabi/Mussulmani, invasi e derubati, non capiscono la nostra fraterna spiritualità e si fanno "fanatici mussulmani".
Oggi, dunque, a credere alle apparenze, dovremmo prendere atto che Magdi Allam da "mussulmano" si è fatto "cattolico" e che Benedetto XVI gli ha amministrato i sacramenti in San Pietro in Roma. Solo che, a smentire queste apparenze tanto strombazzate dalla stampa, provvede lo stesso Magdi Allam (1). Che scrive un lungo articolo dove, più che parlare e spiegare la sua "conversione" da "mussulmano" a "cattolico", si lancia in una lunga filippica contro i "fanatici mussulmani".
Insomma, in questo mondo che cambia, Magdi Allam è una certezza: è il solito pennivendolo assoldato per decantare le "virtù" degli USA e di Israele e le "nefandezze" degli Arabi/Mussulmani che non accettano e non gradiscono di essere invasi e derubati in casa loro. Semmai è Benedetto XVI che ci fa la figura di un "povero Cristo" trascinato ed usato in questo teatrino. Che poi Benedetto XVI non capisce oppure capisce e si adegua sono fatti suoi.
Sia come sia, io la vedo sempre allo stesso modo. Magdi Allam, ex cittadino egiziano fattosi italiano per concessione amministrativa, era un "improbabile italiano". Ora è diventato anche un "improbabile cattolico". Ma questo non deve mettervi in allarme. Perché chi lo paga per scrivere certe cose è sempre lo stesso padrone. E anche gli US$ non hanno cambiato colore. Sebbene, dopo 8 anni di Presidenza Bush, si siano di molto svalutati.

Antonino Amato

(1) "La Mia Scelta" in "Corriere della Sera" del 23 marzo 2008, pagina 1.

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DI BENE IN MEGLIO...

E, allora, trovata una laida vecchia bagascia, la vestirono di vesti sontuose e dissero: "ecco a voi la "DEMOCRAZIA"!
Si dice che, in Italia, siano pochi a leggere i giornali. Vero. Pochissimi che, leggendo i giornali, ci riflettano su. Vogliamo provarci assieme?
"Identità" ed "ingegneria legislativa"
Il "Corriere della Sera" del 22 marzo 2008, pubblica in prima pagina un brillante editoriale di Giovanni Sartori (1). Ottimo articolo e bene argomentato. Nel quale si mette in luce una discrasia tra la legge elettorale che fissa degli sbarramenti ai "nanetti" (per la Camera dei deputati: 2% se ci si presenta in coalizione, 4% se ci si presenta da soli; per il Senato: 4% se ci si presenta in coalizione, 8% se ci si presenta da soli) e la legge sul finanziamento dei partiti che fissa lo sbarramento allo 1%. Tutto vero. Tutto giusto. Solo che….
Solo che viene da chiedersi: "che democrazia è mai codesta"? Si dice, si afferma, si predica e si sbraita che "la democrazia assicura la rappresentanza popolare". Solo che hanno inventato il "premio di maggioranza" per chi ottiene più voti e lo "sbarramento" per chi non arriva ad un minimo di voti. Sartori ci propone di "alzare lo sbarramento" anche per quanto riguarda il rimborso delle spese elettorali. E, allora, solo un riccone come Berlusconi oppure dei mestatori che rubano a man salva sulla cosa pubblica potranno partecipare alle elezioni che, sempre più stancamente, si svolgono in Italia. E’ il caso di chiamarla ancora "DEMOCRAZIA"?
Domanda: nel 1945 gli USA ci hanno "liberato". E ci hanno imposto, con il Trattato di Pace 2 particolari limitazioni: 1. non dovevamo perseguire coloro che, durante la guerra, avevano collaborato per la vittoria degli Alleati; 2. dovevamo proibire la ricostituzione, sotto qualsiasi forma, del Partito Nazionale Fascista. Sono poi arrivati degli "allegri burloni" che hanno varato delle leggine con le quali si sanziona la "apologia del fascismo". Senza vedere e senza capire che quel vergognoso Trattato di Pace (indegno per chi ce lo ha dettato ed indegno per chi lo ha sottoscritto) costituisce una smaccata "apologia del fascismo". E, difatti, se l’Italia si impegna a non "perseguire i traditori della Patria" e a proibire la "rinascita del fascismo", questo suona: a) il Fascismo fu un movimento patriottico; b) i traditori sono e restano dei traditori; c. gli antifascisti sono, nella migliore ipotesi dei "babbei" che non avevano capito niente e, nella peggiore ipotesi, sono anche loro dei "traditori".
Viene, dunque, da chiedersi: ci hanno tolto la "identità", ci hanno tolto la "sovranità"; hanno proibito il "patriottismo" e deriso il "civismo". E, fatto questo, vorrebbero che l’Italia cammini a forza di "legislazione costituzionale"? A me sembrano tante "vergini folli" che attingono l’acqua con il paniere. E a voi?
"Dulce et decorum est pro Patria mori"
Leggo che gli USA ricorrono ai "contractors" non solo per fare la guerra ma anche per gestire la "intelligence" (2). Passi per la guerra. In fondo si tratta di "liberare/ammazzare" altri popoli. Ma l’intelligence serve al controllo dei cittadini. Solo che, con la scusa della "lotta al terrorismo", hanno messo sotto controllo la vita di tutti gli americani. Con risultati scandalosi: pare che i 3 candidati a Presidente degli USA fossero spiati (3). Se poi si tratta di "iniziativa dei singoli" oppure di un "potere occulto" che tutto controlla e su tutto rivendica l’ultima parola è da verificare. Tutto questo a noi dovrebbe dire qualcosa. Chi non rammenta le "trame nere"? E le "brigate rosse"? E la "strategia della tensione"? E i mille misteri irrisolti e non chiariti di questa "Italya liberata", sulla quale, da 60 anni, hanno scorazzato e scorazzano i services di mezzo mondo?
NO, non vi richiamerò Sparta e/o Roma antica. Qualcuno potrebbe dire: "roba da beceri fascisti". Vi rammenterò, invece, la Costituzione: "La difesa della Patria è sacro dovere del cittadino. Il servizio militare è obbligatorio…" (l’articolo 52 è stato "sospeso"); mentre l’articolo 11 ("L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali") i nostri politici lo interpretano che "non si possono fare guerre nell’interesse dell’Italia" ma si possono fare le guerre per le "multinazionali yankees". Perché i nostri politici sono tanto "spudoratamente cretini" da trovare delle differenze tra le parole di Mussolini che ci inviava in Abissinia per "portarci la civiltà romana" e le parole di Bush che ci manda in Afganistan e in Iraq per "esportarvi la democrazia". Io dico che costoro sono i soliti "collaborazionisti" che aiutarono gli Alleati a vincere la 2a Guerra Mondiali e che, ancora, servono i loro antichi padroni. Voi cosa ne dite?
"ALITALIA" è quella cosa….
Sulla crisi di "ALITALIA" tutti propongono bene, quando c’è da dire dei nostri "diritti". Tutti tacciono quando ci sarebbe da fare un chiaro e limpido discorso sui nostri "doveri". Nel frattempo coloro che hanno le mani in pasta svendono la compagnia di bandiera.
Nessuna meraviglia. Un "popolo liberato" è un "popolo servo". Senza democrazia di popolo, senza esercito di popolo, senza economia di popolo. Ma su tutti noi volano, voraci, mille avvoltoi interni ed esteri. Ci hanno "liberato". Ed ora ci divorano vivi.

Antonino Amato

"Il finanziamento dei nanetti" in "Corriere della Sera" del 22 marzo 2008, pagina 1;
"Una nuova agenzia con satelliti e maghi per controllare tutto" in "Corriere della Sera" del 22 marzo 2008, pagina 2;
"Spiati i passaporti dei 3 candidati USA" in "Corriere della Sera" del 22 marzo 2008, pagina 2.

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venerdì 21 marzo 2008

Gli interventi di Antonino Amato...

Cari amici,
un progetto editoriale mi frulla nel cervello: dare vita ad un periodico "militante" da distribuire in tutta Italia. Ovvio e scontato: le idee camminano sulle gambe degli uomini. Anche i giornali hanno bisogno di una sorta di "distribuzione diretta", non avendo noi i soldi e gli strumenti degli altri.
Dirigo e pubblico un giornale ("Ciaoeuropa") e vorrei potenziarlo con una serie di "redazioni locali". Al limite con una serie di "supplementi" da allegare al modello centrale. Offro una forma di "associazione imperfetta". Nel senso che ciascuno degli eventuali aderenti potrebbe fissare le modalità organizzative delle "redazioni locali" e/o dei "supplementi".
Chi è interessato mi contatti. Prometto che risponderò a tutti...

Frau Merkel "parla tedesco" ma "argomenta in giudaico"!

Mi è capitato di leggere che Frau Merkel, Cancelliera della Repubblica Federale Tedesca, è "figlia di un pastore luterano" e "figlia di mamma ebrea". Leggendo una simile notizia, ho fatto spallucce: "E che vuol dire? Si vuole forse enunciare una sorte di determinismo tra la propria nascita e il proprio essere? Roba da razzismo più o meno biologico". Contrariamente a quello che dicevano i Nazisti, io non penso e non credo che le "virtù" si trasmettano da padre in figlio. E, contrariamente a quello che sostengono gli Ebrei, io non penso e non credo che le "colpe" dei padri si trasmettano ai figli e ai nipoti.
Oggi temo che dovrò fare chiarezza nel mio modo di pensare e concepire il mondo e le vicende umane. Leggo, difatti, che Frau Merkel è andata a Gerusalemme ed ha tenuto alla Knesset uno strano discorso (1). Lo ha tenuto inframmezzando la lingua tedesca e la lingua ebraica. E, poiché lo "argomentare" di Frau Merkel distrugge molte delle mie certezze (1), cercherò di analizzarlo.
Nella prima parte del suo discorso Frau Merkel accetta la "vulgata holocaustica" nella sua interezza: 6 milioni di morti e tutti morti perché gassati. E’ la versione ufficiale, autentica "propaganda di guerra". La verità è molto diversa. Perché, se è vero che gli Ebrei subirono molti lutti e crudeli sofferenze, quel numero è certamente esagerato. E, in ogni caso, molte delle morti non sono da attribuire a "volontà omicida", ma alle crudeli condizioni tipiche di un campo di concentramento. Sia come sia, su questa prima parte del discorso di Frau Merkel io non metterei bocca. Limitandomi ad osservare che ciascuno è "libero" di credere a qualsiasi "leggenda". Tanto per dire: io credo fermamente che Romolo e Remo sono figlio di Marte e sono stati allevati dalla "Lupa romana"; gli Ebrei, invece, credono che Dio sia sceso sulla terra a "stringere alleanza con Abramo" ai danni dei popoli della Terra. Dio, dunque, che noi chiamiamo il "Buon Dio", avrebbe creato i tutti i popoli; ma avrebbe dato tutti i popoli in mano al popolo ebraico. Sono leggende. Ed è giusto che ciascuno coltivi le sue, sorridendo più o meno beffardo alle leggende altrui.
Quello che, invece, non mi convince è la conclusione che Frau Merkel trae da certi suoi convincimenti fideistici. Totale solidarietà allo "Stato di Israele" ed impegno a sostenerlo nelle sue richieste di impedire che l’Iran si doti dell’energia atomica. Perché ci si può chiedere se Frau Merkel, parlando in lingua tedesca, enunci un "fatto vero e reale" (il genocidio) e la responsabilità dei Tedeschi in quel fatto orribile oppure si faccia sciocca ripetitrice di una impostura propagandistica. Ma le conclusioni dovrebbero essere univoche: se i Tedeschi hanno realmente commesso quei delitti, siano i Tedeschi a pagarne le conseguenze.
Perché quale che sia la verità storica, è fuori discussione che i "fatti" si sono sviluppati in Europa e sono stati commessi dai Tedeschi. Pertanto non si vede e non si capisce perché dovrebbero essere i Palestinesi a pagare per le colpe dei Tedeschi. E perché, sempre per colpa dei Tedeschi, l’Iran dovrebbero subire delle limitazioni che non vengono applicate agli USA, alla Russia, alla Cina, all’India e al Pakistan.
A me pare che Frau Merkel, dichiarando vero e reale il "genocidio" commesso in Germania dai Tedeschi, voglia spalleggiare eventuali altri genocidi da consumare in Palestina e nel Vicino Oriente. E, allora, concludo: "Frau Merkel, ha parlato in lingua tedesca alla Knesset ma ha sposato le motivazioni e le argomentazioni della Stato di Israele". Motivazioni ed argomentazioni che non hanno alcuna consistenza logica. Che poi lo abbia fatto perché "tedesca", perché "figlia di pastore luterano" o perché "figlia di madre ebrea" lo lascio alla sua coscienza. Ammesso che ne abbia una.

Il "Fascismo"?
E’ una "variabile dipendente"!

Ai tempi del "bieco tiranno" era di moda la storiella di Pierino. A cui la maestra diceva: "Pierino, tu sei figlio della Lupa". Solo che Pierino si vedeva dire dalla madre: "figlio di un cane" e dal padre: "figlio di troia". E, allora, Pierino si chiedeva sconsolato: "di chi sono figlio io?".
Altri tempi. Poi vennero gli Yankees a "liberarci". E, da allora, gli Ebrei presero ad insegnarci la storia, confondendoci le idee. Tanto per dire: a Gerusalemme ci sta una "commissione di Giusti" che premia i "Giusti", coloro che si sono adoperati a salvare gli Ebrei nel corso della 2a Guerra Mondiale. Hanno premiato i "Giusti" che salvarono migliaia di Ebrei in Grecia, hanno premiato i "Giusti" che salvarono migliaia di Ebrei in Jugoslavia, hanno premiato i "Giusti" che salvarono migliaia di Ebrei in Francia, hanno premiato i "Giusti" che salvarono migliaia di Ebrei in Ungheria; ma si guardano bene dal premiare S. M. Vittorio Emanuele III° e S. E. il Cavaliere Benito Mussolini. Eppure…. Eppure fa parte della storia che in Italia c’era una "feroce dittatura", c’era la "OVRA" (servizio spionistico del "bieco regime"), c’era il "SISMI" (servizio di spionaggio militare). Possibile che il Re e il Duce non sapessero di tutti questi "Giusti" che salvavano migliaia di Ebrei? Sapevano e, in qualche caso, esiste documentazione che dimostra che "sapevano ed assentivano".
In ogni caso è sempre la Storia a dirimere il problema: il primo rastrellamento di Ebrei avvenne a Roma il 16 Ottobre 1943. Il Regime Fascista crollò il 25 Aprile 1943, lo Stato Italiano collassò l’8 settembre 1943. E, fino a quella data, nessun Ebreo, vivente in Italia e nei territori soggetti alle autorità italiane, fu consegnato ai Tedeschi. Eppure la "Commissione dei Giusti" si guarda bene dall’inserire nell’elenco dei "Giusti" Vittorio Emanuele di Savoia e Benito Mussolini. Vatti a fidare dei "Giusti" e delle loro "Commissioni di Giusti"! Fanno politica spicciola anche loro.
***
E che il tutto si svolga all’insegna della politica spicciola e dello scambio di favori e di prebende ce lo illustra il "Corriere della Sera" (1). Succede, dunque, che Berlusconi, volendo vincere le elezioni, sta candidando tutti. Candida Alessandra (la mussolina) e candida Giuseppe (Ciarrapico), che, a giudizio unanime, vengono definiti "fascisti" o, quanto meno, "fascistoidi". Ma candida anche gli "ebrei.doc" Alessandro Ruben e Fiamma Nirenstein. E tutti a criticare: Berlusconi, candidando Alessandra e Giuseppe, si è "spostato a destra". Anzi, ha messo i gagliardetti alle sue schiere elettorali. E di queste scemenze sono strapieni i giornali e le RAITV.
Solo che qualcuno, a sinistra, osa un discorso che, giustamente, è stato giudicato "sacrilego" (1). Vauro disegna e "Il Manifesto" pubblica una vignetta nella quale Fiamma Nirenstein, la "ebrea.doc" che si candida nel Popolo delle Libertà viene raffigurata come il "mostro Frankestein" con sul petto la "stella di David", il "fascio littorio" e il logo del PdL. E, allora, apriti cielo! Interviene Abraham Foxman, direttore della "Anti Defamation League" che bolla come "antisemita" la vignetta e chiede a Vauro e a "Il Manifesto" delle pubbliche scuse.
Convengo che la Nierenstein e Foxman hanno mille ragioni e che Vauro e "Il Manifesto" hanno mille torti. E difatti, da tempo immemorabile, si dice e si insegna: "scherza con i fanti, ma lascia stare i santi". Vauro e "Il Manifesto" hanno infranto quell’antico insegnamento. Non sanno, dunque, che gli Ebrei hanno avuto la "Shoah"? E che non è lecito criticare gli Ebrei senza incorrere nell’accusa di "antisemitismo"? Stiano al loro posto e non critichino gli Ebrei, soprattutto quando hanno torto marcio.
Che dire a Vauro e a "Il Manifesto" accusati di "antisemitismo"? Credete che un "benvenuti camerati" è appropriato?

Al fine di una migliore distribuzione su scala nazionale e con lo scopo di promuovere delle "sinergie militanti" coi vari gruppi costituiti, il quindicinale "CIAOEUROPA" promuove un censimento delle Associazioni, delle Case Editrici, dei Centri Librari e dei singoli operanti in Italia.
Offre a tutti visibilità sul giornale "Ciaoeuropa",
sul sito Web www.ciaoeuropa.it
e sui Forum in cambio di un impegno minimo.
Darsi presenti a: CIAOEUROPA,
casella postale 82, 92100 Agrigento.

Tl.: 0922/598492. E mail:
amatoantonino@alice.it

domenica 16 marzo 2008

"Fanno i frosci con il culo degli altri!"

Roma - Prego, non arricciate il naso. L’espressione di cui al titolo non l’ho inventata io, ma La Rochefoucauld, letterato francese del 1.600 DC. Espressione che si attaglia al teatrino che si sta recitando nella "colonia Italya". Con tanti squallidi teatranti che gareggiano a chi si dimostra più devoto e più servile verso gli "USA liberatori".
Fortunati noi Italiani "liberati dagli USA". Ci siamo liberati del "bieco tiranno" che ci mandava a riconquistare la Libia e a conquistare l’Abissinia. Il tutto all’insegna di un sogno di megalomania che gli faceva sognare "un posto al sole per gli Italiani" e la "rinascita dell’Impero sui colli fatali di Roma". Insomma delle guerre schifosamente nazionaliste e colonialiste. E meno male, che liberatici dal "male assoluto", ci siamo dati una Costituzione che, all’articolo 11, recita: "L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà di altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali…". Peccato che poi aggiunge: "consente in condizioni di parità con altri stati alle limitazioni di sovranità necessarie….".
Io non so dire se i "Padri Costituenti" erano degli "ingenui" che credevano davvero che, liberatici dal nazifascismo, sarebbero finite le guerre, e le occupazioni militari, e le prigioni militari oppure degli "impostori" che abbellivano con "belle parole" il fatto bruto che, una volta "liberati", ci toccava portare sul groppone il basto del "liberatore". E’ certo però che i nostri politici sanno che, in Italia, l’ambasciatore degli USA gode di uno status particolare. Status che trasmette anche all’ambasciatore di Israele, pupilla degli USA. E che i due ambasciatori leggono, e leggono con la dovuta attenzione, i giornali italiani. E, pertanto, i nostri politici, se dichiarano e quando dichiarano, tengono relativamente conto di come la pensano gli Italiani, ma tengono in debito conto come la vedono gli ambasciatori degli USA e di Israele.
Succede, dunque, che Massimo D’Alema, ministro degli Esteri del Governo Prodi rilascia delle "banali dichiarazioni", auspicando il "colloquio" tra Israele ed Hamas e….. succede il finimondo. Scrivo e ribadisco: si tratta di "banali dichiarazioni", perché, a guardare con una certa attenzione alla realtà delle cose, ci sarebbe da concludere: 1. Israele è uno "stato colonialista" nato su terre storicamente abitate da altri; 2. Israele è uno "stato razzista", avendo cacciato dai paesi natali 800.000 Palestinesi ed impedendone, con la forza delle armi, il rientro. Che da questo nasca l’odio dei Palestinesi contro gli Israeliani e che, di tanto in tanto, ci scappi qualche attentato, è nell’ordine delle cose.
E che altro può fare un politico intelligente ed avveduto? Se non, pur non esprimendo giudizi nel merito, auspicare il "colloquio tra le parti"? Osservo di passata che il Papa, quasi tutti i giorni, esprime simili concetti. Segno che, in diplomazia, il "cerchiobottismo" è segno di "virtù", più o meno esemplare. Solo che l’ambasciatore d’Israele interviene a bacchettare le "banali dichiarazioni" di D’Alema. Guardandosi bene dal bacchettare i continui inviti del Papa al "colloquio". E’ una posizione furbesca, ma in sintonia con il personaggio.
Fin qui ci sarebbe da rispondere con una alzata di spalle, se non fosse per il fatto che Fini (avete presente l’ometto con la kippah?), interviene a criticare D’Alema ed auspica che "l’Italia mandi più soldati in Afganistan, dove c’è da combattere, piuttosto che tenere i soldati in Libano dove stanno a bighellonare". Posizione questa che, in fatto di bellicismo, scavalca le posizioni dell’ambasciatore di Israele. Ma che tiene nel debito conto le richieste che ci pervengono dall’ambasciatore degli USA. Insomma, se Berlusconi vince le elezioni, Fini, con le sue dichiarazioni, si è guadagnato un "posto al sole".
***
Si dice e si scrive che "in Italia non si leggono i giornali". Mai affermazione si rivelò più falsa. In Italia leggono i giornali gli ambasciatori degli USA e di Israele. Che intervengono a chiarire a precisare se qualche politico accenna qualche "belato di indipendenza". Tanto per rammentarci che, nel 1945, "siamo stati liberati". Ma leggono i giornali anche quelli del Partito Democratico. Che non si sanno capacitare: "Possibile che D’Alema si permetta di suggerire il "colloquio tra le parti"? Non sa che Israele (armatissimo) ama colloquiare sparacchiando sui Palestinesi (quasi inermi)? E che, tanto per tenerli in agitazione, li tiene senza viveri, senza medicinali e senza corrente elettrica?". E si adombra che D’Alema, con quelle parole, abbia inteso mettere un bastone tra le ruote di Veltroni (1). Il quale Veltroni, invece, è "tutto per USA ed Israele". Politico avveduto, Veltroni/Cialtroni.
Anche nel Partito delle Libertà leggono i giornali. E Martino constata che, con quella proposta di mandare più soldati in Afganistan, Fini è salito nella considerazione e nella benevolenza degli ambasciatori degli USA e di Israele. Guadagnandosi una buona collocazione nella maggioranza che va a vincere le elezioni. E, allora, alzando la posta, proclama: "SI, mandiamo altri soldati in Afganistan. Ma mandiamone anche in Iraq" (2). E meno male che anche Berlusconi legge i giornali. Legge i giornali e scuote la testa: "Vuoi vedere che questi 2 stronzi, volendo farsi lo sgambetto l’un l’altro, rischiano di farmi perdere le elezioni? Già: perché, prima di passare dagli ambasciatori degli USA e di Israele a prendere ordini, bisogna convincere gli Italiani a votarci". E, allora chiarisce: "Di queste cose parleremo, apportando le opportune variazione. E tenendo conto delle indicazioni dell’ONU". Insomma, in mezzo a tanti politici professionisti, tocca a Berlusconi chiarire, agli occhi del "popolo bue", che loro "prendono ordini dall’ONU". Mai e poi mai prendono pubblicamente ordini dagli ambasciatori degli USA e di Israele. Semmai in privato.
Insomma: è tutto un teatrino. Nel quale i nostri politici si sbracciano a chi è più "patriota". Ovviamente: non "avventure coloniali per conquistarci un posto al sole", un passato di cui vergognarci e da bollare come il "male assoluto". Ma attiva e devota partecipazione perché la multinazionale americana UNOCAL costruisca i suoi oleodotti in Afganistan e la HALLBURTON, altra multinazionale americana, faccia le sue speculazioni in Iraq. I nostri politici, dunque, giocano a chi è più "froscio". Solo che il "culo" lo mettiamo noi. Pagando per le 113 basi militari USA dislocate in territorio italiano, pagando per i 10.000 soldati italiani all’estero a supporto della politica bellicista degli USA. E, mentre noi Italiani paghiamo, i nostri soldati combattono e muoiono per gli interessi degli USA e di Israele. Chi più fortunato di noi? Ci hanno liberato. E ora ci inculano.

Antonino Amato
1)"Le due linee su Hamas" in "Corriere della Sera" del 15 marzo 2008, pagina 1;
2)"PDL/PD, lite sulle missioni" in "Corriere della Sera" del 15 marzo 2008, pagina 8;
3)"In Libano con nuove regole d’ingaggio" in "Corriere della Sera" del 15 marzo 2008, pagina 9;
4)"Tra Kabul e Beirut il centrodestra sancisce la svolta estera" in "Corriere della Sera" del 15 marzo 2008, pagina .
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Ciaoeuropa, n. 4 del 30 marzo 2008:

Elezioni di Merimar;
Finché la barca va…. di Fabio Calabrese;
Cattolici ingenui di Franco Damiani;
E’ in corso un attentato alla Costituzione di Salvatore Macca;
Per capirci, ve lo dico in siciliano di Oscar Aldo Marino;
Solidarietà al popolo palestinese di Comunità Militante Perugia;
Clamoroso riconoscimento di Lodovico Ellena;
Ancora un divieto da "Giustizia Giusta";
Negata la sede di Agostino Rabuffo;
I morti di Gaza non esistono di Enrico Galoppini:
Una strana avventura di Kiriosomega;
Italia: la magia del discorso di Claudio Antonelli;
Come ti erudisco il pupo di Maurizio Canosci;
Il calcio dell’asino di Nando Ventra;
Al guinzaglio dei "liberatori" di Antonino Amato;
Elezioni Nazionali 2008 di Antonino Amato;
Fascismo & dintorni di Antonino Amato;
Se il ridicolo uccidesse di Antonino Amato;
Dacci oggi il nostro servilismo quotidiano di Antonino Amato;
"Fanno i frosci con il culo degli altri" di Antonino Amato;
Rubriche varie.

Il numero è formato da 16 pagine in bianco/nero, formato B4 (250 x 350). Si cedono 3 copie per Euro 3,00; 6 copie per Euro 5,40; 20 copie per Euro 14,00; 50 copie per Euro 29,00. Inviare le richieste a: Ciaoeuropa, casella postale 82, 92100 Agrigento.
Fonte: Antonino Amato (amatoantonino@alice.it)

venerdì 14 marzo 2008

Dacci oggi il nostro servilismo quotidiano!

Roma - Oggi, leggendo il "Corriere della Sera", ho tratto un sospiro di sollievo. E difatti, nell’apprendere della candidatura del "fascista" Giuseppe Ciarrapico (nella foto a destra, Giuseppe Ciarrapico) nel Popolo delle Libertà, avevo temuto che gli USA ci avrebbero bombardato per insegnarci a fare buon uso della "democrazia" che ci hanno portato nel 1945. Leggo, invece, sul "Corriere" che sull’Italia non piovono le "bombe USA" ma le "parole" dell’ambasciatore israeliano a Roma, Gideon Meir (1).
"Parole aspre", scrive il "Corriere" (1). Ma parole più che giuste. Perché D’Alema ha il grande difetto di essere intelligente. E questa "intelligenza" che fa esprimere a D’Alema dei giudizi autonomi seppure prudenti non è consentita nella "Italia liberata dagli USA". Non sa il tanghero che, dal 1945, la "preghiera al Padre" ha subito una variante? Non più "dacci oggi il nostro pane quotidiano" ma "dacci oggi il nostro servilismo quotidiano". Perché è servendo che si riesce a fare politica, ad entrare nella "Casta" e a buscarsi non solo il pane, non solo il companatico ma anche qualche extra per i propri vizi.
Del resto, questo agitarsi di D’Alema è fuori posto. Si preoccupa della pace nel Vicino Oriente? E perché non lascia fare agli Israeliani? Che, tra un rimbrotto agli Europei per la "Shoah" e un ammonimento ai nipoti dei reprobi ("Mai più!"), hanno trovato tempo e modo di costruirsi un loro "Stato ebraico" (legittimo perché "ebraico", non "ariano") e di cacciare 800.000 Palestinesi dai paesi natali per fare posto agli Ebrei. D’Alema stia zitto e lasci fare gli Israeliani. E stia sicuro che, piangendo oggi e piangendo domani sugli orrori della "Shoah", gli Israeliani seppelliranno anche "l’ultimo palestinese". Poi la pace regnerà in Palestina. Una Palestina senza Palestinesi. Ma noi non ce ne accorgeremo. Presi come siamo a piangere sugli Ebrei uccisi nella 2a Guerra Mondiale.
E meno male che Berlusconi, a quanto pare, vincerà le Nazionali 2008. Berlusconi al cui seguito si sono imbarcati tanti "giusti". Si, ci stanno anche Alessandra (la mussolina) e Giuseppe (Ciarrapico). Ma costoro sono solo dei "fascisti improbabili", tanto per fare coreografia e rubacchiare alcuni votarelli alla "Destra" di Storace. Che (anche loro!) parlano di "valori". Ma non chiariscono se sono i valori di "Roma antica" oppure i valori portatici dagli USA coi loro bombardieri.
***
A compensare qualche smagliatura (colpa del cavaliere Berlusconi!) e rassicurarci ci sta Gianfranco Fini. Che dichiara: in Libano abbiamo troppi soldati che stanno lì a bighellonare, inviamoli in Afganistan, dove c’è da combattere (2). E non venitemi a dire che D’Alema è un "ex comunista" e Fini un "ex fascista". Perché tra i due c’è una differenza incolmabile. D’Alema "prende atto" della realtà che lo circonda. E, a modo suo, cerca di volgerla in una "visione multipolare", proponendo "colloqui di pace in Palestina" e "una conferenza per la pace in Afganistan". Usando l’intelligenza che non gli fa difetto. Fini, invece, non ricorre alla sua intelligenza (invero pochina), ma al cuore. Anzi, per rendere meglio, l’idea, oso dire che "Fini ragiona con l’utero". E a quale parte del corpo umano volete attribuire l’insana idea di mandare altri soldati italiani in Afganistan a combattere le guerre americane? Concludo: in fatto di servilismo agli USA e ad Israele Fini batte D’Alema 7 a 0. Amen.
E’ stato detto: "dulce et decorum est pro patria mori". Fini fa suo l’antico detto. Solo che, confusamente, crede e pensa che la "Patria" siano gli USA ed Israele. Fini è stupido? Nossignore: è un italiota che ha capito che gli USA lo hanno "liberato". E che, da "uomo liberato", gli conviene servire fedelmente gli "USA liberatori". Farà una brillante carriera. E, mentre Fini e gli altri "giusti" faranno le loro brillanti carriere politiche, gli Italiani continueremo a pagare le tasse per tenere in piedi 113 basi militari USA in Italia e per mandare i nostri soldati fuori dai confini nazionali. A combattere e a morire per le guerre americane.
Nota bene. Ad una prima lettura potrebbe apparire che io ce l’abbia con D’Alema (cattivo servitore) e con Fini (servitore fedelissimo). Niente di più falso. Mi sono limitato ad esporvi con parole mie, e male assortite, le osservazioni di Massimo Franco (3).

Antonino Amato

"Israele accusa D’Alema: nessun dialogo con Hamas" in "Corriere della Sera" del 13 marzo 2008, pagina 16;
"Fini: più militari in Afganistan. E in Libano ne abbiamo troppi" in "Corriere della Sera" del 13 marzo 2008, pagina 15;
"L’Attesa di una Svolta" in "Corriere della Sera" del 13 marzo 2008, pagina 1!!!
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Fonte: Antonino Amato (amatoantonino@alice.it)

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