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giovedì 17 febbraio 2011

Chi è la donna che insieme al Magistrato di Milano Bruti Liberati, sta "perseguitando" il Premier Silvio Berlusconi? Puritani e moralisti all'attacco delle Istituzioni Politiche della Seconda Repubblica!

Ilda Boccassini

Dopo la laurea in Giurisprudenza entra in magistratura, con funzioni effettive, nel 1979 prestando servizio dapprima alla Procura della Repubblica di Brescia, e ottenendo poco dopo il trasferimento alla Procura della Repubblica di Milano. Si occupa, quasi subito dopo il suo arrivo a Milano, di criminalità organizzata.
La sua prima inchiesta di rilevanza nazionale viene denominata Duomo Connection e ha come oggetto l'infiltrazione mafiosa nell'Italia settentrionale. L'inchiesta è portata avanti con la collaborazione di un gruppo di investigatori guidati dall'allora tenente Ultimo, il capitano divenuto poi famoso per l'arresto di Totò Riina. Sono gli anni delle prime collaborazioni anche con il Giudice Giovanni Falcone, che sfoceranno in un legame di profonda amicizia.[1]
All'inizio degli anni novanta entra in rotta di collisione con altri colleghi del pool antimafia milanese, ne viene estromessa dall'allora Procuratore Capo Francesco Saverio Borrelli[senza fonte], ma porta comunque a termine il processo sulla Duomo Connection. Dopo le stragi di Capaci e Via D'Amelio, nel 1992, chiede di essere trasferita a Caltanissetta dove rimane fino al '94 sulle tracce degli assassini di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.[2] Collabora nuovamente con Ultimo alla cattura di Riina e scopre, in collaborazione con altri magistrati applicati a quelle indagini, mandanti ed esecutori delle stragi Falcone e Borsellino. Dopo una breve parentesi alla Procura di Palermo torna a Milano e, su richiesta del Procuratore Borrelli, si occupa dell'inchiesta denominata Mani pulite subentrando ad Antonio Di Pietro dimessosi dalla magistratura il 6 dicembre del 1994.[3] Collabora, quindi, con i colleghi Gherardo Colombo, Piercamillo Davigo, Armando Spataro e Francesco Greco, seguendo in particolare gli sviluppi delle inchieste riguardanti Silvio Berlusconi e Cesare Previti[senza fonte].
Continua ad operare presso la Procura di Milano dove si occupa di indagini sulla criminalità mafiosa e sul terrorismo. Ha diretto a partire dal 2004 le indagini della DIGOS che il 12 febbraio 2007 hanno portato all'arresto di 15 sospetti appartenenti all'ala movimentista delle Nuove Brigate Rosse, denominata anche Seconda Posizione. Secondo l'accusa, la presunta organizzazione terroristica, operante nel Nord Italia, stava preparando attentati contro persone e aziende. Il 28 maggio 2009 il Plenum del Consiglio Superiore della Magistratura (CSM) l'ha promossa alla funzione di Procuratore aggiunto presso il Tribunale di Milano.[4]
Attualmente indaga sul caso riguardante l'affidamento di una giovane donna marocchina, definito giornalisticamente caso Ruby, nota negli ambienti della politica e della moda, che avrebbe compiuto alcuni furti.[5] L'inchiesta interessa, tra gli altri, il presidente del Consiglio dei Ministri italiano Silvio Berlusconi che, secondo l'accusa, avrebbe esercitato indebite pressioni sulla questura di Milano per ottenere suo rilascio e che l'avrebbe pagata in cambio di prestazioni sessuali quando era ancora minorenne.[6] A causa di quest'incarico e di altre attività che hanno impegnato le procure della Repubblica nelle indagini su Silvio Berlusconi per reati quali concorso esterno in associazione mafiosa, prostituzione minorile, concussione, corruzione, strage, appropriazione indebita, traffico di droga, riciclaggio di denaro sporco, abuso d'ufficio, frode fiscale e falso in bilancio, Berlusconi la ha indicata fra gli appartenenti ad una ipotetica frangia della magistratura, da lui definita "sovietica" e "comunista".

Edmondo Bruti Liberati

Membro di una storica famiglia nobile delle Marche, i marchesi Bruti Liberati, ha ricoperto incarichi di rilievo nella Corte di giustizia dell'Unione europea e in seno all'Associazione Nazionale Magistrati italiana. Di quest'ultima fu segretario generale e vicepresidente fra gli anni 1980 e 1990, prima di assurgere alla carica di presidente il 25 maggio 2002. È esponente ed ex presidente di Magistratura democratica. Dal 2010 svolge l'ufficio di procuratore della Repubblica presso il tribunale di Milano.[1]


21 MARZO 2009 - DALL'UNITA': Edmondo Bruti Liberati, magistrato ed ex presidente dell’Anm, boccia il ddl del centrodestra sulle intercettazioni: «Vedremo l’esito del dibattito parlamentare. Finora ho visto proposte stravaganti e inidonee a raggiungere gli obiettivi di tutela della privacy e razionalizzazione dei costi».

Quanto costano le intercettazioni?

«Molto, anche perché non c’è omogeneità nei prezzi stabiliti con le varie società telefoniche. Alcuni uffici giudiziari hanno iniziato una revisione dei contratti. Si può fare di più, ma moltissimo potrebbe fare il ministero della Giustizia proponendo schemi e prezzi base uguali per tutti. Finora purtroppo non è avvenuto».

Secondo il Pd, i proventi delle confische dei beni dei condannati ammonterebbero a 330 milioni nel solo processo Antonveneta. Non è un’enormità?

«È vero che alcuni processi importanti relativi alla criminalità economica hanno consentito il recupero alle casse dello Stato di cifre imponenti. Che coprono non solo le spese del procedimento ma anche parte significativa degli oneri complessivi per le intercettazioni. Poi però c’è un principio più generale».
Di quale principio parla?

«I costi si possono razionalizzare e devono essere abbattuti. Ma questo resta uno strumento fondamentale per il contrasto alla criminalità. Limitare i presupposti a gravi o evidenti indizi di colpevolezza indebolisce molto questa forma investigativa, rendendola inutilizzabile».

Cosa altro non le piace della riforma?

«È assurdo prevedere per i processi a carico di ignoti l’iniziativa della parte offesa, spesso intimorita e oggetto di minacce. Quanto alla durata, sono convinto che i magistrati debbano fare grande attenzione e non intercettare oltre lo stretto necessario, ma non ha senso porre un termine drastico di tempo».
Quali potrebbero essere le conseguenze?

«Paradossali. Se pochi giorni prima della scadenza del termine dalle intercettazioni emergessero i colpevoli o la progettazione di nuovi reati, secondo la riforma si dovrebbe comunque smettere di ascoltare».

Trova appropriate le sanzioni più dure previste dal testo?

«Non il carcere per i giornalisti. Ma è giusto introdurre sanzioni rigorose ed efficienti per chiunque, giornalisti compresi, divulghi intercettazioni di cui è stata disposta la distruzione a tutela della riservatezza».

Fonte: ffantozzi@unita.it 21 Marzo 2009 da http://www.unita.it


Chi sono le tre donne che giudicheranno Berlusconi? Nel processo Sme del 2003 il premier chiese (ma non ottenne) la ricusazione della D'Elia. La De Cristofaro si occupò della «Clinica degli orrori». La Turri rinviò a giudizio Berruti (Pdl)

Carmen D'Elia, Orsola De Cristofaro e Giulia Turri. Sono loro le tre donne che dal 6 aprile giudicheranno il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi nel processo che lo vede imputato a Milano per concussione e prostituzione minorile. Le tre donne sono state scelte «a caso» dal software «Giada»: un sistema informatico posto al 7° piano del Palazzo di Giustizia che assegna automaticamente i giudici «liberi» da altri impegni ai vari processi.
Eccovele presentate una ad una quì sotto:




CARMEN D'ELIA

La prima, Carmen D'Elia, ha già incrociato sulla sua strada il premier. Nata nel 1962 a Fragagnano, Taranto, in magistratura dal 1991, nel 2002 si occupa del processo Sme. Nel filone principale vengono condannati per corruzione Attilio Pacifico, Cesare Previti e Renato Squillante.
posizione di Silvio Berlusconi relativa all'accusa di falso in bilancio viene invece stralciata. Durante il procedimento il Cavaliere chiede la ricusazione dei tre giudici che ha davanti, tra cui la D'Elia: sono colpevoli, sostiene, di aver anticipato «un giudizio su uno dei punti essenziali» dell'altra accusa, quella di corruzione. Ma il premier si vede bocciata la richiesta dalla Corte d' Appello di Milano ed è costretto a pagare una multa di 1.000 euro. La sua ricusazione viene giudicata «inammissibile per totale carenza dei presupposti di legge».
Nel 2004 il Tribunale, con giudice la Turri, lo assolve dall’accusa di aver «aggiustato» una sentenza civile. Per l'accusa di corruzione semplice, gli concede le attenuanti generiche, dichiarando prescritto il reato (il premier è accusato per un bonifico di 434 mila dollari finiti da un conto Fininvest al giudice Renato Squillante).
Sei anni dopo la D'Elia condanna a 15 anni l'ex primario della Clinica Santa Rita Pier Paolo Brega Massone, in merito allo scandalo della «Clinica degli orrori».

ORSOLA DE CRISTOFARO

Nello stesso dibattimento c'è anche Orsola De Cristofaro. La donna ha lavorato con la D'Elia anche nel processo relativo alle tangenti nella Provincia di Milano che si chiude nel giugno 2009 con 11 condanne.

GIULIA TURRI

L'ultimo giudice è Giulia Turri. Nel 2007 segue in qualità di gip il caso Vallettopoli. E' lei, su richiesta del pm Frank Di Maio, a mandare in carcere Fabrizio Corona, accusato di estorsione. Nello stesso anno condanna a 30 anni di reclusione Emilio Toscani e Marco Baldi, ritenuti responsabili del sequestro del finanziere milanese Gianmario Roveraro.
Anche lei ha incrociato, seppur indirettamente, il premier. Nel 2008 rinvia a giudizio Massimo Maria Berruti, ex ufficiale della Guardia di Finanza e poi consulente Fininvest e deputato di Forza Italia. Berruti è accusato di riciclaggio di presunti fondi neri relativi all'acquisto di diritti tv di Mediaset. In seguito verrà assolto dal Tribunale.
Nel 2010 la Turri giudica le indagini sul traffico di cocaina all'interno dei locali della movida milanese, The Hollywood e The Club che portano all'arresto di cinque persone e all'iscrizione di 19 soggetti nel registro degli indagati.





giovedì 10 febbraio 2011

L'Inchiesta Rubygate e gli scandali sessuali: la metodologia applicata dagli Inquirenti Italiani e dalla Magistratura di Milano somiglia vagamente a quella applicata dalla Stasi o dal Kgb ai vecchi tempi della “guerra fredda” quando, per infangare la credibilità ed eliminare dai giochi di potere un avversario politico, si utilizzavano come “armi improprie” la seduzione e la lussuria!

L'Inchiesta Rubygate e gli scandali sessuali: la metodologia applicata dagli Inquirenti somiglia vagamente a quella applicata dalla Stasi o dal Kgb ai vecchi tempi della “guerra fredda” quando, per infangare la credibilità ed eliminare dai giochi di potere un avversario politico, si utilizzavano come “armi improprie” la seduzione e la lussuria.

IL COMPLOTTO CONTRO IL GOVERNO BERLUSCONI: 800 sono le carte che contengono le prove e le accuse, le testimonianze e le parole che a detta degli Inquirenti, incastrerebbero il Premier Silvio Berlusconi e tutta la sua “cricca” di fedelissimi, amici, parenti stretti e collaboratori di vario genere e di varia natura che insieme al Presidente avrebbero favorito la prostituzione minorile, la prostituzione d'alto bordo, la concussione e la corruzione politica, la corruzione di costumi e di denaro, la pornografia, lo sfruttamento di giovanissime e bellissime ragazze che per la carriera e il denaro si sarebbero prestate a qualsiasi “gioco” erotico e non, addirittura la somministrazione di droghe durante i festini a luci rosse e addirittura il favoreggiamento dello spaccio di droga pesante e la lista delle accuse al Premier non finisce qui anzi, chissà quanti altri elementi non sono stati messi agli atti.
La violazione della privacy da parte degli Inquirenti verso il Presidente del Consiglio e verso tutte le persone che sono state coinvolte, direttamente e indirettamente, nell'inchiesta giudiziaria oggi chiamata “Rubygate” è oramai palese ed evidente.
117.000 sono state ad oggi le intercettazioni telefoniche, sia vocali sia sms, archiviate dagli Inquirenti nell'intera area di Villa Arcore, sede principale dei festini a luci rosse.
Una proporzione abnorme se si pensa che per l'inchiesta Yara Gambirasio, la 13enne scomparsa da Brembate il 26 Novembre 2010 ed ancora non ritrovata, le intercettazioni dell'intera area della scomparsa sono state solo 12.000 tra chiamate vocali e messaggi sms, ancora prima per la scomparsa di Sarah Scazzi e per l'indagine portata avanti dopo la scoperta del suo cadavere, le intercettazioni sono state che poche migliaia e comunque fatte in un periodo troppo tardivo e ininfluente.
Per il caso più “bollente” d'Italia e d'Europa invece, sembra proprio che un intero esercito di “spioni” e “guardoni” sia stato assoldato dagli Inquirenti, ripetiamo 117.000 intercettazioni telefoniche e non, da fare invidia alla vecchia STASI di un tempo, il servizio segreto dell'ex-DDR (Repubblica Democratica della Germania dell'Est) ai tempi del muro di Berlino e della “guerra fredda” tra Est e Ovest, tra Capitalismo e Comunismo, tra le Democrazie Occidentali e i Regimi Sovietici Orientali, un testa a testa con un finale che è stato scritto nel lontano 1989.
Come organizzazione interna, come efficienza, tempestività, severità se non anche cinismo e crudeltà, la STASI era seconda solo al KGB dell'Unione Sovietica del tempo; entrambe le agenzie per la Sicurezza Interna dei rispettivi Paesi non solo erano abili ed imbattibili nella tecnica dello spionaggio e del contro-spionaggio, ma erano anche assai abili nel mettere “fuori uso” qualsiasi avversario politico scomodo.
Ecco la prima “analogia” dell'inchiesta Rubygate alle vecchie tecniche utilizzate dai servizi segreti della cortina di ferro: la preponderante varietà, qualità e numero delle intercettazioni telefoniche ed ambientali dove, in ogni attimo, in ogni respiro, in ogni occasione della giornata gli “spiati” sono stati registrati violando ogni canone di privacy personale, violando ogni buon senso per catalogare tutto ciò che per un individuo dovrebbe essere sacro e inviolabile, ecco così che tutto, dai gusti sessuali ai gusti musicali, dai gusti gastronomici ai gusti artistici, tutto ma proprio tutto di ogni uomo politico, di spettacolo o semplicemente di ogni parente che si sia avvicinato ed addentrato a Villa Arcore, tutto è stato ascoltato, trascritto, duplicato, dato in pasto alle fauci fameliche della stampa e della televisione e tutto ciò che dal privato non poteva essere considerato reato penale o civile, tutto è stato svelato indiscriminatamente.
Un Presidente del Consiglio che fa bene il suo lavoro, che sia onesto in politica e integerrimo nella gestione della cosa pubblica, quando la notte entra nel suo letto, nessuno dovrebbe sapere o “spiare” sotto le sue lenzuola sul cosa fa, anche se è un Capo di Stato, e nessun cittadino dovrebbe permettersi di giudicare i gusti sessuali nel privato di un Premier che magari potrebbe apparire ai più un po troppo sprovveduto, aitante, piacione e dedito al divertimento, ma fino a quando amministra bene la cosa pubblica, nessuno dovrebbe permettersi di giudicarlo per la dissolutezza che può esercitare nel privato.
Un Capo di Stato il buon esempio al pubblico lo deve dare occupandosi dei problemi del lavoro, della casa, dei poveri ed in generale nell'amministrazione pubblica di tutta la Nazione; nel suo intimo, nella sua vita privata, anche un Capo di Stato potrà e può fare ciò che vuole senza rendere conto a nessuno, fino a quando non si commette un vero e grave reato quale può essere ad esempio l'omicidio, la violenza fisica, il ladrocinio e lo sperpero delle risorse pubbliche della collettività, attentati contro lo Stato, ruberie di ogni genere, questi sono veri e più gravi reati e non sono certo reati i festini a luci rosse veri o presunti tali che in ogni caso sono stati festini privati, fatti in luoghi chiusi e privati, tra gente privata e invitata direttamente dal Premier e dai suoi collaboratori.
Dove sta il reato nel Rubygate? Tutte le ragazze che hanno presenziato a questi presunti festini hard in ogni caso erano tutte consenzienti, sapevano comunque dove stavano andando, uscite di casa propria, e sapevano soprattutto da chi andavano, perchè andavano e ancora sapevano dal principio per cosa andavano ad Arcore.
Da quando in qua il sesso libero, tra persone libere, adulte e consenzienti è diventato un grave reato di Stato? Un grave reato penale? Forse in Iran e in Afghanistan ancora oggi il sesso al di fuori del matrimonio religioso è considerato un grave reato penale oltre che un grave peccato contro Dio e contro la Religione ma fortunatamente non qui in Italia.
Per quando riguarda lo sfruttamento e l'induzione alla prostituzione minorile questa poi è un'altra accusa che sfiora il ridicolo; la giovane Marocchina Ruby che ha compiuto da poche settimane i 18 anni di età, oggi è indagata anch'essa per avere dichiarato il falso, infatti per entrare a Villa Arcore Ruby che aveva 17 anni dichiarava di averne 24 di anni ma nessuno ha controllato i suoi documenti ed è normale, bastava vederla in fotografia come basterebbe guardarla oggi a distanza di poche settimane: alla fine del 2010 aveva 17 anni e ne dimostrava fisicamente almeno minimo 2 o 3 anni di più, oggi a inizio 2011 dopo avere compiuto i 18 anni la cosa non cambia, Ruby a 17 anni era già una donna ben fatta e completa che dimostrava molto di più dei suoi 17 anni ed è normale che ad una festa, se questa si presenta agli astanti dicendo di avere 24 anni, nessuno baderebbe più di tanto a lei ed alla sua presunta o vera età, perchè Ruby non era una bambina di 10 anni, ad occhio nudo poteva ingannare chiunque ed avrebbe ingannato anche gli Inquirenti stessi che oggi la mettono sotto indagine per “aver dichiarato le sue false generalità!”
La seconda analogia dell'inchiesta Rubygate ai vecchi e collaudati metodi di indagine sullo stile della STASI e del KGB è proprio ciò che ci fa sentire “puzza” e sentore di “complotto politico” prima di tutto.
Da anni ormai le opposizioni politiche del Premier Berlusconi che fanno capo al Centro-Sinistra stanno soffrendo una condizione di basso profilo e di debolezza che hanno quasi “incancrenito” tutto l'apparato politico e istituzionale che gravita attorno ai partiti orfani del Socialismo reale.
La difficoltà a ritrovare un unico leader, forte e carismatico capace di intercettare tutti i voti degli scontenti e dei delusi, degli operai che hanno abbandonato da tempo le Sinistre, del ceto medio-basso e di una parte dell'Imprenditoria privata Italiana, degli artigiani e dei lavoratori autonomi; la difficoltà a coalizzare in un unico cartello elettorale tutte quelle forze politiche che si richiamano al Centro e alla Sinistra; la difficoltà a dialogare con i Cattolici tradizionalisti orfani della Democrazia Cristiana degli anni '80 e '90 del secolo scorso; la difficoltà di proporre un valido, grande e serio progetto di Governo e di Rinascita Nazionale ha spinto tutto l'arco che varia dal Centro-Sinistra alla Sinistra Radicale verso un perenne stato di frustrazione, depressione e frammentazione in cui tutti tentano di dividersi l'uno dall'altro anzi che unirsi in un unico obiettivo, in cui tutti cercano di ergersi a “prima donna” e leader!
Chiarissimo è il fatto che un Centro-Sinistra debole, in questo stato di frustrazione e frammentazione, non è mai stato in grado in questi ultimi anni, di scalzare il Cavaliere Berlusconi dal suo Governo e dal suo Potere Politico.
Nessun argomentazione politica è mai riuscita a mettere in serio pericolo la posizione del Premier, nessun progetto presentato fin'ora, nessun programma elettorale e nessuno delle decine di schieramenti politici messi in campo e poi dissolti dallo stesso schieramento di Centro-Sinistra è mai riuscito a competere testa a testa con lo schieramento di Centro-Destra guidato da Berlusconi, ed anche senza Gianfranco Fini, Presidente della Camera ed ex-alleato di Silvio Berlusconi, il Popolo delle Libertà sembra sempre più forte dei suoi avversari politici che siedono a Sinistra.
I primi cedimenti della posizione forte di Berlusconi sembrano proprio essere causati da questa gigantesca inchiesta giudiziaria partita, fondata e basata sul nulla giudiziario; il Gossip rosa sembra essere più efficace e più efficiente di un valido e normale programma politico di Sinistra.
Il sospetto dunque che questa mastodontica Inchiesta formata ad arte e fondata sul Gossip, sia stata fatta a doc e magari su “commissione”!
Alcuni elementi riconducibili all'opposizione politica del Premier, alcuni apparati dello Stato legati politicamente alle opposizioni, alcuni Magistrati invisi a Berlusconi, tutta una serie di collegamenti politici e giudiziari dunque che posso aver creato e montato questa inchiesta “artificiosamente” sfruttando le debolezze e le vanità di tutti i personaggi che gravitano intorno a queste indagini.
Terza analogia ai sistemi della STASI e del KGB, l'utilizzo massiccio di ragazze e belle donne da “spacciare” come escort e/o come “ballerine” ma che in realtà erano dei veri e propri Agenti Segreti o collaboratrici dei Servizi Segreti i quali le utilizzavano per ingannare (Il caso Ruby ad esempio, la bella ragazza minorenne Marocchina che entra ad Arcore con la bugia e l'inganno!) i soggetti (Agenti Segreti stranieri di paesi nemici, uomini di affari, banchieri, uomini politici ed anche Capi di Stato di paesi esteri nemici!) e sedurli, carpire informazioni importanti e vitali, incastrarli con registrazioni, telefonate e fotografie compromettenti, infangare la loro figura politica o professionale, ricattarli, spingerli a farsi da parte, dimettersi, licenziarsi, altrimenti in caso contrario pena la “distruzione” morale e personale dell'individuo considerato rispettabile, facendo pubblicare tutti i documenti compromettenti e imbarazzanti sulle più importanti riviste o i più importanti quotidiani nazionali e inviare questi documenti ai rispettivi Governi e Ambasciate.
La lussuria, la seduzione, la vanità, la sete di potere e di denaro, di successo e di notorietà, queste erano le armi “improprie” utilizzate dai collaboratori e dagli Agenti della STASI e del KGB e queste sembrano le armi “utilizzate” dalle decine di soubrette, vallette, veline, ballerine, ragazze più o meno note della TV e dello spettacolo, presunte escort, amiche di amiche non ancora famose ma che lo sono guarda caso diventate subito dopo lo “scoppio” dello scandalo Rubygate.
E proprio Ruby che faceva la cubista in discoteca, non era famosa, non era ne un'attrice e ne una velina, guadagnava a serata € 150 mentre oggi, dopo la sua notorietà che i Giudici hanno contribuito con la loro mastodontica inchiesta “Gossip” fondata sul nulla a dargli, Ruby per una serata in discoteca guadagna fino a € 20.000 ecco dunque il sospetto che si fa ogni giorno sempre più grande, per cui tutte queste ragazze od almeno qualcuna di queste siano state in realtà “pilotate” ed utilizzate per un progetto politico più grande e più serio che non è quello di inquisire il Premier per reati discutibili ma bensì quello reale, di distruggere una volta per tutte la figura politica di Silvio Berlusconi, di distruggere la sua credibilità agli occhi degli Italiani e dei suoi elettori, di distruggere la rispettabilità morale del Premier agli occhi della Chiesa, del Vaticano, dei suoi elettori Cattolici, di distruggerlo definitivamente nella sua figura di uomo politico e di imprenditore vincente, di successo.
I piani segreti di questo complotto in pieno stile STASI e KGB sono dunque il ridimensionamento del bacino dei voti dello schieramento del Centro-Destra e del Popolo delle Libertà, favorire l'ascesa dei partiti dell'opposizione che se pur sempre deboli, con un Premier dimezzato e ridimensionato potrebbero avere finalmente quella chance di vittoria elettorale che inseguono da anni con scarsi risultati.
Il popolo Italiano non si faccia ingannare da questa farsa Giudiziaria, da questo complotto politico, da questa Inchiesta fondata sul Gossip dove tutte le intercettazioni si sono rivelate spesso e per lo più ininfluenti, inconcludenti e talvolta dubbiose, se non addirittura falsate e create a “tavolino” per “bombardare” il morale e la tenuta della stabilità del Governo Berlusconi.
I Giudici di Milano che stanno portando avanti l'inchiesta poi, da voci di corridoio, sembra che negli anni passati della loro gioventù abbiano militato in formazioni dell'estrema Sinistra extra-parlamentare vicini a Lotta Continua. Ho detto tutto.

Alexander Mitrokhin

mercoledì 9 febbraio 2011

Rubygate, processo immediato per Berlusconi. Sara Tommasi al Premier: "Non mi mettere dietro le lesbiche!" Corona: "Per 1500 € non la vendo!" - Ecco gli sms a Berlusconi di Sara Tommasi!


Incontri a pagamento organizzati a Napoli, ma anche a Roma e a Milano. Tutto all'ombra del clan camorrista dei Mallardo, i "gestori" del giro di prostituzione che incrocia le feste del presidente del Consiglio. Sono loro a fissare gli appuntamenti con facoltosi clienti per Sara Tommasi, ospite assidua di Silvio Berlusconi. E lei con Berlusconi mostra di avere familiarità, gli manda quindici sms sul suo telefonino personale. Ma il 15 gennaio, quando diventa pubblica la notizia dell'avviso a comparire spedito dai magistrati milanesi, in cinque ore gli manda nove sms di insulti e minacce.
PERQUISITA LA CASA DELLA TOMMASI - Una perquisizione è in corso nella casa di Milano della show girl Sara Tommasi. Gli uomini della polizia giudiziaria sono alla ricerca di elementi utili all'inchiesta della procura di Napoli che sta cercando di fare luce su un presunto giro di prostituzione e di banconote contraffatte nella quale è spuntato il nome di Sara, che non risulta tuttavia indagata. Un'altra perquisizione è in corso presso l'abitazione napoletana di Vincenzo Saiello, detto "Bartolo", impresario e presunto organizzatore di incontri sessuali a pagamento con alcuni suoi collaboratori e con la soubrette Sara Tommasi. In queste ore sarebbero in corso perquisizioni anche in altre abitazioni. A Milano è stata perquisita l'abitazione di Andrea Celentano, consulente di programmi tv. A Napoli si stanno cercando altri elementi utili all'inchiesta nella casa del socio di "Bartolo" Giosuè Amirante.

L'AUTO DEL PREMIER SOTTO CASA DELLA TOMMASI -L'inchiesta napoletana è centrata sul vorticoso giro di contatti che Vincenzo Saiello, detto "Bartolo", impresario e presunto organizzatore di incontri sessuali a pagamento, ha con alcuni suoi collaboratori e con la soubrette Sara Tommasi. Bartolo e i suoi emissari parlano, ad esempio, di presunte auto della scorta di Berlusconi che sarebbero state viste da due di loro recarsi a prendere la Tommasi a Roma. Una circostanza seccamente smentita da Palazzo Chigi. E' il 9 settembre scorso, Bartolo e il suo socio Giosuè Amirante sono a casa di D'Alessio. Contattano la Tommasi per avvisarla che un imprenditore la aspetta per la serata all'hotel Hilton. Lei accetta. Ma un paio d'ore dopo richiama per dire che non andrà all'appuntamento. Loro si agitano, le dicono che il cliente è già in albergo, insistono. Poi vanno sotto casa per convincerla.
Giosuè: "Guaglio' in vita mia non mi è mai capitata una cosa del genere... Mentre stiamo aspettando giù al palazzo che scende ci ha mandato un messaggio: "Giosuè adesso scendo!"... È arrivata due macchine con le guardie del corpo di Berlusconi! Se la sono venuta a prendere a questa e se la sono portata... guarda è una incredibile!". Checco: "Ho capito".
Giosuè: "Mannaggia... ma poi è scesa senza bagagli quindi deve ritornare per forza là. Io adesso sono per corso Francia dopo che sono andato a spiegare a Gino quello che era successo e torno là un'altra volta perché devo cercare di capire... Adesso lei non risponde al telefono... Checco sono rimasto allibito di quello che ho visto stasera...".
Bartolo prende il telefono e aggiunge i dettagli: "Ci ha fatto andare là e poi abbiamo visto arrivare queste due macchine, un'Audi A8 e un Audi A6". 

 GLI SMS A SILVIO - Il telefono della Tommasi viene intercettato a partire da dicembre. I primi sms inviati a Berlusconi sul cellulare personale sono dolci e affettuosi. "Amore ti ho mandato un pensiero da Licia. Spero tu capisca questa volta", scrive il 5 gennaio scorso. Ma pochi giorni dopo usa un tono ben diverso: "Silvio vergognati! Mi hai fatta ammalare... paga i conti dello psicologo". Sara alterna stati di dolcezza: "Amore perdonami ho visto solo ora la tua chiamata... Se posso fare qualcosa... Bacio grande" e "Mi sei mancato tanto. Spero tu mi possa richiamare presto. Ti amo ancora sai? Lady X" a quelli di rabbia "Spero k krepi kon le tue Troie", "Spero che il governo americano inizia a dare lustro a quello ignobile nostrano... la politica è una cosa seria non una barzelletta come l'hai intesa tu". Fino a scrivere minacce farneticanti tipo "riprendi subito Ron (Ronaldinho ndr) nella tua squadra di m... o ti faccio escludere da Obama dai Grandi del mondo" oppure "ci vuole una buona reputazione per governare!!! Anche tu fai festini Dinho deve tornare" e ancora: "Stai abusando di potere... immeritato tra l'altro, vedi processi e quant'altro". E alla madre rivela: "Mi drogano a destra e sinistra... sono perseguitata da Berlusconi e da tutti, non so dove mettere le mani".
I PARTY E LE LESBICHE- Sara Tommasi descrive anche le stanze dei "potenti" dove si svolgono i festini: "Alla fine questo lavoro ti vogliono spingere a diventare lesbica, no. Perché i potenti si elettrizzano quando vedono giochini a due e tre. Quindi vogliono che tu ti trovi una tua amichetta di giochi. Ma a me non piacciono le donne". E al premier scrive: "Non mettermi dietro a Lele Mora ne a quelle lesbiche".
CORONA CHIEDE 4MILA EURO PER CECILIA - E quando Sara Tommasi fa sapere a Bartolo che non vuole più lavorare e in un sms gli scrive: "Mi spiace non voglio più avere niente a che fare con Corona, né con Lele, né con questo mondo. Addio" e ancora rifiuti "i manager di Mediaset come voleva la vostra amica Susanna Petrone, i trenini con Fede e Moschillo", Fabrizio Corona pensa di sostituirla con Cecilia Rodriguez, sorella di Belen, la sua fidanzata. Ma quando gli dicono che il cliente rifiuta di pagare 4.000 euro e vuole spenderne al massimo 1.500, sbotta: "Ma che fai, che stai a fare l'elemosina, vuoi fare l'elemosina a Cecilia Rodriguez, mia cognata. 1.500 euro, ma chi sei tu, ma me lo compro questo locale e lo chiudo anche. Hai capito, me lo compro, lo sputtano e lo chiudo".
"NEL GIRO SQUALLIDO DI MARINA" - Il 18 dicembre Bartolo riceva un sms da Sara che si riferisce a Marina Berlusconi: "ne te ne lele ne fabzio ne le markette k volevi farmifare nel giro squallidio di Marina Berlusconi ke volevare farmi frequentare o dei festini privati".
INSULTI ANCHE A PAOLO BERLUSCONI - Sara invia sms anche al fratello del premier "Se io mi devo kurare, tu piantala con la cocaina, cani e mignotte!! E festini sexy non me ne sbatte un cazzo, stronzo!!".
SMS A LA RUSSA - Il 6 gennaio scrive al ministero della difesa Ignazio La Russa: "Amore Auguri! Domani torno. Pranziamo insieme?".
"PROFUMO DI DEL NOCE SULLA PELLE" - Alla vigilia di Natale, la Tommasi invia al direttore di Rai Fiction Fabrizio Del Noce un sms molto confidenziale che si riferisce ad un loro incontro. Il giorno dopo i due parlano al telefono. Nella telefonata sintetizzata dagli investigatori, la soubrette chiede anche un regalino: "Sara dice di essere in partenza per il Marocco, ospite dei reali marocchini, amici di Gheddafi. Sara dice che deve capire di che morte deve morire, nel senso lavorativo, e in particolare quando la farà partecipare alle riprese della serie televisiva "Un posto al sole". Lui le risponde che ne riparleranno quando torna dal Marocco".

Fonte: http://affaritaliani.libero.it

giovedì 27 gennaio 2011

Caso Ruby, la difesa del premier: ecco le prove delle bugie. Le carte in mano agli avvocati difensori del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi!

L'INCHIESTA - La difesa del premier tira fuori "le prove delle bugie" sullo scandalo a luci rosse. Nella memoria difensiva ci sono le dichiarazioni di 29 testimoni, che smonterebbero l'accusa nei confronti di Berlusconi. Tra loro Carlo Rossella, Mariano Apicella, Maria Rosaria Rossi, Licia Ronzulli, Daniela Santanché. E naturalmente lei, Ruby.
SPINELLI CONSEGNO' A RUBY 8.500 EURO - Ruby ricevette dal ragioniere del premier, Spinelli, 8.500 euro. Berlusconi un giorno, "mi pare fosse fine primavera-inizio estate di quest'anno, mi ha avvisato che mi avrebbe cercato una ragazza di nome Ruby e che potevo riceverla perché avevo bisogno di essere aiutata", spiega Spinelli. Il premier, aggiunge, "spesso mi invia delle persone bisognose, da lui conosciute anche in tempi remoti" per ascoltarle e "nel caso" aiutarle "anche economicamente". "Ricevetti la ragazza per la prima volta nel mio ufficio sito in Milano Due e poi la vidi altre 4-5 volte", riferisce ancora. In quell'occasione "mi chiese 5.000 euro, ma io ne avevo disponibili in cassa 3.000 e tanto le diedi". La settimana successiva "Ruby si ripresentò e io, avendo parlato con il presidente e spiegato la necessità che mi erano state rappresentate, fui autorizzato a consegnarle ulteriori 2.000 euro". Ruby si ripresentò un mese dopo e raccontò a Spinelli la sua "triste storia". Disse di essere "stata cacciata di casa dalla coinquilina" e di avere avuto un litigio con lei. "In volto si notava un vistoso ematoma provocato da questa sua coinquilina", spiega. In quel caso, anche se Ruby era arrivata senza preavviso, Spinelli si senti' "sempre autorizzato dalle precedenti indicazioni del presidente" e le diede 3.500 euro. La giovane marocchina si presentò almeno altre due volte agli uffici di Spinelli. La prima volta lui non c'era e un suo collega le diede 100 euro "per liberarsi" di lei. Ruby ando' da Spinelli ancora. "Verso metà ottobre di quest'anno la Rubi si è recata presso il mio ufficio senza preavviso nonostante le avessi detto di non venire". In quell'occasione Spinelli le diede "300 euro purché si allontanasse".
MORA AD AVVOCATI PREMIER, LA CONOBBI AD ARCORE NEL 2009 -  Lele Mora ha conosciuto la giovane Ruby ad Arcore nel 2009. A riferirlo è stato lo stesso agente dello spettacolo agli avvocati del premier Silvio Berlusconi che lo hanno sentito nel corso delle indagini difensive nel corso della vicenda. Mora, a quanto riferisce chi ha letto i verbali, racconta di avere visto per la prima volta la giovane a Villa San Martino nel 2009 anche se non ricorda in che mese. Una settimana dopo la giovane si presentò nel suo ufficio e gli chiese di lanciarlo nello spettacolo. Raccontò di essere egiziani e di avere 24 anni.
Mora riferì poi di averla incontrata diverse volte ad Arcore e in un'occasione ha racconto di averle dovuto pagare 350 euro per un taxi. Solo in primavera di quest'anno, riferisce ancora lui stesso, Mora venne a sapere che Rubyu era minorenne si arrabbio' moltissimo. La sera del fermo della giovane marocchina, un'amica gli telefonò dicendo che Ruby aveva bisogno di un avvocato. Mora allora gli spedì uno dei legali della sua agenzia. Ruby poi raccontò a Mora di essere stata ascoltata moltissime volte in procura, forse più di venti, da un magistrato che le faceva domande intime. Mora poi ha di nuovo negato che a Villa San Martino si tenessero festivi trasgressivi. La cosa più oscena che si faceva era cantare ha assicurato.


YESPICA: PER ME PREMIER FIGURA PATERNA - "Per me una figura paterna". Così Aida Yespica ha definito il premier Silvio Berlusconi, nel verbale delle indagini difensive condotte dagli avvocati del premier e depositate alla Giunta delle autorizzazioni della Camera che dovrà decidere sulla richiesta di perquisizione degli ufficio di Giuseppe Spinelli. Nel suo racconto, Yespica assicura di non avere mai assistito durante le serate ad Arcore a spogliarelli, né ad attività sessuali. "No, no", è stata la sua risposta alle domande di Piero Longo e Niccolò Ghedini. Quanto a Ruby, la soubrette dice di non essere sicura di averla incontrata. Però, aggiunge, "potrebbe essere una ragazza di circa 25 anni che mi ha chiesto il permesso di farmi una foto con il suo telefonino".
RUBY: MAI AVUTO RAPPORTI CON IL PREMIER - "Nessuno, né l'onorevole Berlusconi né altre persone, mi hanno mai prospettato o anche solo suggerito la possibilità di ottenere denaro o altre utilita' in cambio di una disponibilità ad avere rapporti di carattere sessuale con l'onorevole Silvio Berlusconi", si legge nel verbale della dichiarazione di Ruby. "Posso aggiungere che invece ho ricevuto da lui, come forma di aiuto vista la mia particolare situazione di difficoltà, alcune somme di denaro (nonché qualche regalo", ha poi detto la giovane. "Quando ho consociuto l'onorevole Berlusconi gli ho illustrato la mia condizione personale e famigliare nei seguenti termini: gli ho detto di avere 23 anni, di essere di nazionalità egiziana (e non marocchina), di essere originaria di una famiglia di alto livello sociale, in particolare di essere figlia di una nota cantante egiziana e nipote del presidente Mubarak, che pure non avrebbe avuto buoni rapporti con mia madre", è il racconto di Karima sottoscritto da Longo e Ghedini. "Gli ho detto anche di trovarmi in difficolta' per essere stata ripudiata dalla mia famiglia di origine dopo che mi ero convertita al cattolicesimo", ha poi aggiunto.
RUBY - DISSI CHE ERO LA NIPOTE DI MUBARRAK - "Quando ho conosciuto Berlusconi «gli ho detto di avere 24 anni, di essere di nazionalità egiziana (e non marocchina), di essere originaria di una famiglia di alto livello sociale, in particolare di essere figlia di una nota cantante egiziana e nipote del presidente Mubarak, che pure non avrebbe avuto buoni rapporti con mia madre". Lo assicura Karima el Marough, Ruby, interrogata dai legali del premier Piero Longo e Niccolò Ghedini, a quanto si legge nel verbale delle indagini difensive presentate alla Giunta per le autorizzazioni della Camera. Ruby racconta di aver anche detto al presidente del Consiglio «di trovarmi in difficoltà per essere stata ripudiata dalla mia famiglia di origine dopo che mi ero convertita al cattolicesimo». In particolare, la ragazza assicura che «nessuno nè Berlusconi nè altre persone, mi ha mai prospettato o anche solo suggerito la possibilità di ottenere denari o altre utilità in cambio di una disponibilità ad avere rapporti sessuali con Berlusconi». Da lui, aggiunge, "ho ricevuto come forma d'aiuto, vista la mia particolare situazione di difficoltà, alcune somme di denaro (nonchè qualche regalo)"
LA FIDANZATA DEL PREMIER - "Giovane, largamente maggiorenne, italiana, alta come lui": e' questo l'identikit della presunta fidanzata di Silvio Berlusconi fatta dal Ministro della Difesa Ignazio La Russa oggi ai microfoni del programma di Radio2 'Un Giorno da Pecora'. Incalzato dalle domande dei conduttori Giorgio Lauro e Claudio Sabelli Fioretti, il coordinatore nazionale del Pdl ha svelato qualche indizio sulla donna: "L'ho incontrata, si, l'ho vista". Com'e'? "E' bella". Italiana o straniera? "Italiana". E quanti anni ha? "Non le ho chiesto la carta d'identita', e' giovane". Minorenne? "Non e' minorenne, anzi e' largamente non minorenne". Santanche', Rossi, Minetti, Manna, Pavlova, Gagliardi: per caso e' una tra queste? "Ma va, ma va, non e' nessuna di queste". E fisicamente com'e'? "E' alta come lui". E ha belle gambe? "Penso di si".
ANCHE ALFANO ALLE CENE DEL PREMIER - "Anche io ho partecipato a serate o cene a casa di Berlusconi e non è mai capitato nulla di particolare o di male". Lo ha detto il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, durante la registrazione di Matrix. Se testimoni hanno mentito lo appureranno i giudici», ha aggiunto il Guardasigilli. «Ma il fatto è che la sentenza è già stata emessa", e "poco importa che il presidente del Consiglio abbia detto che non ha fatto feste con i connotati descritti in questi giorni!"

Fonte: http://affaritaliani.libero.it

CASO RUBY: NUOVE RIVELAZIONI NELL'INCHIESTA POLITICA PIU' PICCANTE DEL MONDO!

Nuovi documenti dalla Procura di Milano alla giunta per le autorizzazioni a procedere della Camera dei deputati. E con le nuove carte arriva una bufera ancora più grossa di quella scatenata la settimana scorsa. 
Intanto il Pdl ha chiesto alla giunta per le autorizzazioni a procedere che la Camera sollevi il conflitto di attribuzione nel caso Ruby. Intervenendo durante i lavori, Maurizio Paniz ha esposto la tesi che competente sull'inchiesta non può essere il tribunale di Milano, bensì il tribunale dei ministri in quanto Silvio Berlusconi avrebbe agito per motivi istituzionali quando si è mosso per Karima «Ruby» El Mahroug fermata dalla questura di Milano, pensando che fosse la nipote del presidente egiziano Mubarak. Quindi, alla luce di questa richiesta, non si dovrebbe più votare per autorizzare o meno la perquisizione a un ufficio di Milano 2 considerato dalla difesa «di pertinenza della segreteria poliltica del presidente del Consiglio». Se la richiesta di Paniz venisse approvata si annunciano tempi più lunghi.
CAMBIO RELATORE - Il deputato dell'Udc, Pierluigi Mantini, ha chiesto alla maggioranza di cambiare relatore sul caso Ruby in giunta per le autorizzazioni. L'esponente del Pdl, Maurizio Paniz, infatti, chiedendo il rinvio degli atti alla procura di Milano ha di fatto «smentito il relatore Antonio Leone nelle sue conclusioni». Ma il relatore Leone ha fatto propria la linea di Paniz e a questo punto l'aula si dovrebbe esprimere con voto palese sul rinvio delle carte e servirebbe quindi una maggioranza di 316 deputati.
DUE NUOVE TESTIMONI - Spuntano anche due testimoni chiave e la 'contabilità' di Ruby Rubacuori nell'inchiesta sulle presunte feste a luci rosse ad Arcore e nella quale Silvio Berlusconi da oltre un mese è indagato per concussione e prostituzione minorile. Sono questi alcuni particolari che emergono dai nuovi atti inviati dai pm milanesi alla Camera, allegati all'invito a comparire notificato al consigliere regionale Nicole Minetti, e con i quali si ribadisce la richiesta di perquisire gli uffici di Segrate del fiduciario del premier Giuseppe Spinelli, ritenuti però di pertinenza della Presidenza del Consiglio. "Nicole Minetti - spiega ad Affaritaliani.it il suo avvocato Daria Pesce, si presenterà ai magistrati il prossimo 1 febbraio. E' una cosa che si deve fare". E sulla strategia difensiva: "Non so ancora come ci muoveremo, non ho ancora incontrato la mia cliente".
LE CARTE- Nelle 227 pagine recapitate a Montecitorio e finite sul tavolo della presidenza della Giunta per le Autorizzazioni, i procuratori aggiunti Ilda Boccassini e Pietro Forno e il pm Antonio Sangermano hanno indicato ulteriori elementi probatori raccolti non solo con recenti atti di indagine, ma anche in seguito alle perquisizioni dello scorso 14 gennaio a casa di una decina di ragazze ospiti in passato a villa San Martino - sette delle quali vivono nel residence di via Olgettina - e nell'appartamento e negli uffici di Nicole Minetti, per altro ex igienista dentale del capo del Governo.
Lei, come Lele Mora ed Emilio Fede e altre persone, è indagata per induzione e favoreggiamento della prostituzione, non solo di maggiorenni, ma anche di Ruby, all'epoca minorenne. E così, tra le nuove 'carte, oltre agli appunti sequestrati a Ruby, su cui la giovane aveva riportato le consistenti 'ricompense in denaro che avrebbe ricevuto e che avrebbe dovuto ricevere da Berlusconi, e ad una serie di sms e intercettazioni, ci sono anche le dichiarazioni di due supertestimoni che davanti ai magistrati avrebbero confermato l'impianto accusatorio. La prima è una ventenne che nei giorni scorsi ha raccontato agli inquirenti le confidenze di una delle giovani che vivono nella palazzina di Milano Due e che sono state ospiti a villa San Martino: la ragazza le avrebbe detto di aver avuto rapporti sessuali con il capo del Governo e, come corrispettivo, a suo dire, avrebbe ricevuto gratuitamente l'appartamento.
LE DE VIVO IN MUTANDE - La seconda è Maria Makdoum, la danzatrice del ventre araba citata in una conversazione intercettata dell'ex prefetto Carlo Ferrigno. Lei ha raccontato dei festini a luci rosse ad Arcore: "Ognuna di noi - ha messo a verbale - si è seduta per la cena dove voleva. Finita la cena il presidente disse: 'E ora facciamo il Bunga Bunga e spiegò che cosa era, cioè una cosa sessuale". Poi ha aggiunto: "Le De Vivo in mutande e reggiseno. Il presidente le toccava e loro lo toccavano nelle parti intime. Si avvicinarono anche a Emilio Fede che le toccava il seno e altre parti intime. Poi la ragazza brasiliana con perizoma ballava il samba in maniera hard".
Ancora: "Anche le altre ragazze ballavano facendo vedere il seno e il fondo schiena. Tutte loro si avvicinavano al presidente che le toccava nelle loro parti intime. Sono rimasta inorridita. Se avessi saputo prima quello che si faceva alla villa non sarei andata". Infine, la giovane ha ricordato ai pm che "nel giugno del 2010 Lele Mora mi chiese se ero interessata a partecipare ad una serata ad Arcore (...) e se volevo fare parte del suo harem. Mi trasferii a casa sua da giugno ad agosto. Mi sono recata ad Arcore a luglio" e, prima di entrare nella villa, "si sono materializzate da una stradina laterale delle autovetture con i contrassegni della polizia di stato. Si trattava di una sola macchina con un lampeggiante". Quanto agli appunti manoscritti da Ruby e trovati dagli investigatori nell'appartamento a Genova che la giovane marocchina condivide con il fidanzato Luca Risso, e sui quali sono in corso accertamenti, sono riportate le somme che si aggirano attorno ad alcune centinaia di migliaia di euro che le sarebbero state versate - questo il sospetto dell'accusa - da Berlusconi o per conto di Berlusconi.
E poi ancora quasi cinque milioni di euro - cifra che collima con quanto ha detto la giovane in una conversazione intercettata - che avrebbe dovuto ricevere tra qualche mese dal premier. Oltre a ciò nelle perquisizioni sono state trovate buste contenenti dai 5 ai 10 mila euro in banconote da 500 euro e altra documentazione, tra cui fatture sequestrate alla Minetti per 50 mila euro relative ai canoni di affitto degli appartamenti di via Olgettina e bonifici bancari alla ex meteorina Alessandra Sorcinelli provenienti da un conto di Berlusconi.  
LE INTERCETTAZIONI

I PIZZINI DI RUBY, TRA DUE MESI 4,5 MLN DA B. -   La Procura di Milano, perquisendo l'abitazione di Karima «Ruby» El Mahroug, ha trovato un appunto nel quale la giovane marocchina scrive di dover ricevere «4 milioni e mezzo da B. entro due mesi». Nei nuovi atti trasmessi dai pm milanesi alla Giunta per le Autorizzazioni della Camera si legge anche che la ragazza ha ricevuto «70.000 euro da Di Noia - il suo avvocato, ndr - e 170.000 euro da Spinelli», il ragioniere di Berlusconi i cui uffici la Procura di Milano chiede di poter perquisire.
MINETTI CONTRO BERLUSCONI: E' UN PEZZO DI MERDA - Nicole Minetti, intercettata dalla procura di Milano, avrebbe espresso giudizi durissimi nei confronti di Silvio Berlusconi: "C'e' un limite a tutto, non me ne frega un cazzo se lui e' il presidente del Consiglio. E' un vecchio e basta", dice la Minetti in una telefonata dell'11 gennaio a Clotilde Strada. "Io non mi faccio pigliare piu' per il culo cosi', si sta comportando da pezzo di merda!" "Lo sapevamo", le risponde Clotilde. "Perche' uno che fa cosi' e' un pezzo di merda!", insiste Minetti, "perche' lui mi ha tirato nei casini in una maniera che solo Dio lo sa. In cui non sarei finita neanche se ci mettevo tutto l'impegno. Gli ho parato il culo e non si puo' permettere di fare cosi'". In un'altra telefonata sempre a Clotilde, la Minetti dice: "Tu hai mai sentito dire dalla sua bocca: 'oh, fermi un attimo, guarda che lei e' una brava ragazza'? Lui pur di salvare il suo culo flaccido non se ne frega di niente". E ancora, in una conversazione allegata qualche pagina dopo: "A lui non gliene frega niente, io ho capito questo. Cioe' io per la prima volta ho realizzato che lui non mi ha dato quel ruolo perche' pensava che io fossi idonea e adatta, mi ha dato quel ruolo perche' in quel momento e' la prima cosa che gli e' venuta in mente", spiega Minetti, "se non ci fossi stata io ma ci fosse stata un'altra l'avrebbe data a un'altra".
MINETTI - C'E' UN LIMITE A TUTTO - Ma non finisce qui. In altre intercettazioni dice: "C'e' un limite a tutto, non me ne frega un cazzo se lui e' il presidente del Consiglio. E' un vecchio e basta", dice la Minetti in una telefonata dell'11 gennaio a Clotilde Strada. "Io non mi faccio pigliare piu' per il culo cosi', si sta comportando da pezzo di merda!". "Lo sapevamo", le risponde Clotilde. "Perche' uno che fa cosi' e' un pezzo di merda!", insiste Minetti, "perche' lui mi ha tirato nei casini in una maniera che solo Dio lo sa. In cui non sarei finita neanche se ci mettevo tutto l'impegno. Gli ho parato il culo e non si puo' permettere di fare cosi'". In un'altra telefonata sempre a Clotilde, la Minetti dice: "Tu hai mai sentito dire dalla sua bocca: 'oh, fermi un attimo, guarda che lei e' una brava ragazza'? Lui pur di salvare il suo culo flaccido non se ne frega di niente". E ancora, in una conversazione allegata qualche pagina dopo: "A lui non gliene frega niente, io ho capito questo. Cioe' io per la prima volta ho realizzato che lui non mi ha dato quel ruolo perche' pensava che io fossi idonea e adatta, mi ha dato quel ruolo perche' in quel momento e' la prima cosa che gli e' venuta in mente", spiega Minetti, "se non ci fossi stata io ma ci fosse stata un'altra l'avrebbe data a un'altra". In una conversazione con la Faggioli dell'8 gennaio, la Minetti dice: "Io do' le dimissioni, cioe' 'sta roba e' una roba che ti rovina la vita, ti rovina i rapporti, ti logora. Devi avere un pelo sullo stomaco. A me cioe' non me ne frega niente. Io voglio sposarmi, fidanzarmi, avere dei bambini, una casa". All'amica la ex igienista spiega ancora: "Litigare tutti i giorni con tutti, metterla nel culo a quello di fiducia a te. La politica e' un casino. Cioe' cade lui e cadiamo noi. A lui fa comodo mettere te e me in Parlamento perche' dice 'bene, me le sono levate dai co...". Il giorno dopo, in un'altra telefonata, Minetti si sfoga di nuovo. "Quando si cagava addosso perche' Ruby chiamava, si ricordava di noi. Adesso fa finta di non ricevere le chiamate". 
IRIS BERARDI, L'ALTRA MINORENNE AD ARCORE: PRESI DA PAPI CIRCA 40MILA EURO  -  E c'è un'altra minorenne nello scandalo delle feste ad Arcore. E' la ora 19enne Iris Berardi, una delle giovani ospiti delle feste di Berlusconi, che ha frequentato Arcore più volte già prima di compiere 18 anni. La sua carriera inizia a 15 anni, quando inizia a frequentare le passerelle. A 17 anni si trasferisce a Milano in cerca di fortuna ed entra nel giro delle hostess per le Fiere. Presto diventerà una prostituta. Compie i diciotto anni il 28 dicembre 2009. Lo screening dei suoi tabulati telefonici la segnala una trentina di volte ad Arcore nel 2010. In quell'anno è, da gennaio, già maggiorenne. Due contatti segnalano, la prostituta brasiliana, nelle ville del presidente anche prima del suo compleanno. Per dire, il 21 novembre del 2009 a Villa Certosa (Berlusconi è in Arabia Saudita, pare) e il 13 dicembre 2010 è ad Arcore. Quella sera viene colpito al volto da quel matto di Massimo Tartaglia. Iris dorme in Villa, quella tragica notte. A casa di Iris sono stati sequestrati gioielli vari e una agenda dalla quale risulta che la ragazza avrebbe ricevuto nei mesi di gennaio, febbraio e aprile scorsi circa 40mila euro. È quanto si legge nelle carte dalla Procura di Milano alla Giunta per le autorizzazioni della Camera sul caso Ruby. Iris Berardi avrebbe dichiarato agli inquirenti di aver ricevuto collane, bracciali e pendagli vari da Berlusconi «durante le sue ripetute partecipazioni a feste presso la villa del Presidente del Consiglio». Nell'agenda della ragazza sarebbero segnati poi tutti gli appuntamenti con «Papi», è relative somme ricevute. Quindi c'è un riepilogo generale dei tre mesi in cui più assidue sono state le sue presenze alla feste del premier: a gennaio 9.580 euro; a febbraio 21.000; ad aprile 7.350. Ma la Berardi risulta presente nelle residenze di Berlusconi anche a novembre.
9 CHILI DI COCAINA ALL'OLGETTINA - Nell'abitazione di Maria Esther Garcia Polanco a via Olgettina 65, sono stati sequestrati due chili e 800 grammi di droga. Secondo gli inquirenti, gli stupefacenti sarebbero del convivente della giovane, Ramirez Della Rosa, che è stato trovato alla guida di una Mini-Cooper di proprietà di Nicole Minetti. È questo un particolare che emerge dai nuovi atti trasmessi dalla Procura di Milano alla Giunta per le Autorizzazioni della Camera sul caso Ruby. Sempre secondo quanto si legge nella nuova documentazione, Ramirez Della Rosa avrebbe usato l'auto della Minetti mentre quest'ultima si trovava in vacanza alle Seychelles. Ma sarebbe stato proprio Ramirez, al quale in un altro appartamento a via Portaluppi hanno trovato altri 10 chili di droga, a suggerire «a Nicole», di fare «una denuncia della macchina», presumibilmente di furto. 
CAPOSCORTA FEDE, NOI ACCOMPAGNAVAMO RAGAZZE  - Il brigadiere capo in servizio presso l'Ufficio scorte assegnato a Emilio Fede anche come autista, Luigi Sorrentino, racconta che erano gli stessi uomini della scorta a riaccompagnare a casa le ragazze che partecipavano alle feste di Arcore. Il carabiniere racconta agli inquirenti che quando era in servizio presso Emilio Fede i turni serali erano più lunghi perchè poi avevano il compito di riaccompagnare a casa tutte le ragazze che prendevano parte alle feste del premier. In particolare, Sorrentino si ricorda la sera del 14 febbraio dell'anno scorso perchè prestò servizio «dalle otto di mattina alle quattro della mattina del giorno dopo» e si rammenta anche di aver riaccompagnato il direttore del Tg4, in macchina, insieme a due ragazze, una delle quali marocchina. La sera di San Valentino del 2010, ha raccontato, Silvio Berlusconi festeggio' ad Arcore e con lui c'erano "tante ragazze in baby doll rosso". In macchina con Fede, ha poi riferito, "c'era anche una ragazza marocchina".
POLANCO CHIAMA IL PREFETTO MILANO PER PASSAPORTO -  Il 6 dicembre del 2010 Marysthell Garcia Polanco chiama il prefetto di Milano per farsi rilasciare il passaporto. "Io la chiamo a nome del presidente del Consiglio", dice la ragazza che abita in via Olgettina. Nelle carte si evince che la ragazza e' stata ricevuta per due volte dal prefetto. Sette, invece, i contatti telefonici intercettati tra i due ma la Polanco non avrebbe ottenuto il documento richiesto. Nell'abitazione della Polanco sono stati trovati dodici chili di cocaina appartenente, emerge dai nuovi atti, al suo fidanzato. Il ragazzo, si apprende dai documenti, e' stato poi arrestato sull'auto di Nicole Minetti, una mini cooper verde. Nel faldone si parla anche di un 'lui' che avrebbe consigliato alla Minetti di fare una denuncia di furto dell'auto.
E IL PREFETTO RISPONDE: MI SALUTI IL PRESIDENTE - "Mi saluti il Presidente del Consiglio". Così il prefetto di Milano, Lombardi, si è congedato da Marysthell Garcia Polanco, che avrebbe partecipato alle feste di Arcore, al termine dell'incontro avuto in Prefettura su richiesta della ragazza. E' quanto emerge dagli atti inviati dalla procura di Milano alla Giunta per le autorizzazioni a procedere della Camera, a quanto riferito da chi ha letto i documenti.
MINETTI A MARYSTHELL 'CONTO MEDICO A SPINO' - Si parla anche di un tale 'Spino' in un'intercettazione di Nicole Minetti inviata dalla procura di Milano alla Giunta per le autorizzazioni a procedere della Camera. Marysthell Garcia Polanco scrive il 13 gennaio alla Minetti un sms in cui si legge: "Domani devo pagare la visita medica". E la Minetti le risponde: "Non pagarla la visita, fatti dare il preventivo e lo porto a Spino".
GIOIELLI E DENARO A GIOVANI  - C'e' un lungo elenco di preziosi e denaro sequestrati alle giovani dell'Olgettina negli atti inviati dalla procura di Milano alla Giunta per le autorizzazioni a procedere della Camera. A Concetta De Vivo il 14 gennaio sono stati trovati un orologio Longines, un orologio Rolex e un anello di oro rosa. A Eleonora de Vivo e' stato sequestrato un computer, delle foto con Berlusconi in mezzo a lei e alla gemella, una macchina fotografica e gioielli vari. Tra i numeri di Arisleida Espinosa sono stati trovati Silvio 335xxx, papa 320xxx, papi casa 02xxxx. A Barbara Guerra sono state trovate buste con banconote per complessivi 18mila euro che ha dichiarato essere il pagamento per le serate. Ad Alessandra Sorcinelli sono stati sequestrati materiale telematico, orologi e collane, un bonifico di 10mila euro in data 9/12/2010 da Berlusconi al suo conto Banco di Sardegna. In casa di Ioana Visan c'erano gioielli vari, buste con 5.000 euro, altre buste con 5.000 euro. 

IL VIDEO DI IRIS QUANDO ERA UNA MODELLA
TUTTE LE DONNE DEL CAVALIERE - LE IMMAGINI



MINETTI IL 17 OTTOBRE 'E' SUCCESSO UN CASINO'  - In una telefonata a Marysthell Garcia Polanco, Nicole Minetti racconto' gia' il 17 ottobre scorso della vicenda Ruby. E' quanto si legge negli atti inviati dalla procura di Milano alla giunta per le autorizzazioni a procedere della Camera. Silvio Berlusconi, dice l Minetti, "mi ha detto che e' successo un casino perche' 'sta stronza di Ruby ha detto delle cose e ci sta sputtanando".
SU AGENDA BERARDI APPUNTAMENTI DA PAPI E CIFREE' sostanzioso lo scrigno di denaro e gioielli trovato durante la perquisizione fatta il 14 gennaio a casa di Iris Berardi, all'Olgettina. A quanto si legge negli atti trasmessi dalla procura di Milano alla giunta per le autorizzazioni della Camera, sono stati trovati "gioielli vari, parecchi, collane, bracciali pendagli". In proposito, la giovane "ha dichiarato che sono omaggi provenienti da Berlusconi, ricevuti durante le sue ripetute partecipazioni a feste presso la villa del presidente del Consiglio". Ricca di dettagli anche l'agenda della Berardi che ha annotato con scrupolo le date delle sue serate, con accanto delle cifre: "6 febbraio andare da Papi, 26 febbraio andare da Nicole, 27 febbraio andare da Papi, 7 marzo Papi 2.000, 13 marzo Papi 2.000, 5 aprile 2.000, 17 aprile Papi 2.000, 25 aprile 2.000, 22 maggio Papi. Silvio 39335xxxx. 5 giugno Papi 2.000. Riepilogo gennaio 9.580, febbraio 21.000, aprile 7.350". La procura ha poi stabilito che la Berardi e' stata una trentina di volte ad Arcore e diverse volte a Porto Rotondo. .
LA  DANZATRICE DEL VENTRE RACCONTA BUNGA BUNGA - E' la danzatrice del ventre Maria Makdoum a raccontare ai pm di Milano cosa fosse il bunga bunga. Nel verbale di un interrogatorio del 15 gennaio, trasmesso alla giunta delle autorizzazioni della Camera, la giovane racconta che nel giugno del 2010 Lele Mora le chiese se era interessata a partecipare a una serata ad Arcore. "Mi chiese se sapevo ballare la danza del ventre e se volevo fare parte del suo harem", dice. "Mi sono recata ad Arcore a luglio, alla partenza da viale Monza c'erano altre ragazze", spiega, "prima di arrivare ad Arcore si sono materializzate da una stradina laterale delle autovetture con i contrassegni della polizia di Stato. Si trattava di una sola macchina con un lampeggiante". Arrivati alla villa, "ognuna di noi si e' seduta per la cena dove voleva. Finita la cena il presidente disse: ora facciamo il Bunga Bunga e spiego' che cosa era, cioe' una cosa sessuale", continua. Maria fa la danza del ventre mentre la De Vivo resta "in mutande e reggiseno. Il presidente le toccava e loro lo toccavano nelle parte intime. E si avvicinarono anche a Emilio Fede che le toccava il seno e altre parti intime. Poi la ragazza brasiliana con perizoma ballava la samba in maniera hard. Il presidente le toccava il seno e altre parti intime", insiste, "anche le altre ragazze ballavano facendo vedere il seno e il fondo schiena, tutte loro si avvicinavano al presidente che le toccava nelle loro parti intime". A quella vista, spiega, "sono rimasta inorridita. Se avessi saputo prima quello che si faceva alla villa non sarei andata".
MINETTI A FAGGIOLI, 'STA ROBA TI ROVINA LA VITA -  «Io do le dimissioni. Sta roba è una roba che ti rovina la vita, ti rovina i rapporti, ti logora. Devi avere un pelo sullo stomaco. Ma a me cioè non me ne frega niente. Io voglio sposarmi, fidanzarmi, avere dei bambini, una casa». Lo afferma Nicole Minetti in una conversazione intercettata dalla Procura di Milano e Barbara Faggioli, un'altra delle ospiti di Arcore. «Cioè litigare tutti i giorni con tutti - aggiunge Minetti - metterla nel culo a quello che ha fiducia a te. La politica è un casino. Cade lui cadiamo noi».
BERLUSCONI CONVOCO' RAGAZZE DELL'OLGETTINA  Dalle nuove intercettazioni trasmesse dalla procura di Milano alla Camera sarebbe emerso che subito dopo le perquisizioni all'Olgettina il premier convoco' tutte le giovani per una riunione ad Arcore con i suoi avvocati. E' quanto riferisce chi ha visto i nuovi atti. Dalle intercettazioni si evince che il premier, da un'utenza riservata, avrebbe chiamato una delle giovani che poi avrebbe riferito alle altre il messaggio della convocazione alle 19 di quella sera a Villa San Martino.
MARIA MAKDOUM, C'ERANO AUTO POLIZIA DI STATO - «Nel giugno del 2010 Lele Mora mi chiese se ero interessata a partecipare ad una serata ad Arcore presso la residenza del presidente del Consiglio e se sapevo ballare la danza del ventre e se volevo fare parte del suo harem. Mi trasferì a casa sua da giugno ad agosto. Mi sono recata ad Arcore a luglio. Alla partenza da viale Monza c'erano altre ragazze. Prima di arrivare ad Arcore si sono materializzate da una stradina laterale delle autovetture con i contrassegni della polizia di Stato. Si trattava di una sola macchina con un lampeggiante». Ad affermarlo è Maria Makdoum in un verbale del 15/1/2011 contenuto negli atti trasmessi dalla Procura di Milano alla Giunta per le Autorizzazioni della Camera sul caso Ruby. «Ognuna di noi si è seduta per la cena dove voleva - è ancora il racconto della Makdoum - finita la cena il presidente disse: 'E ora facciamo il Bunga Bungà e spiegò che cosa era, cioè una cosa sessuale». Lei fa la danza del ventre, prosegue « e le De Vivo in mutante e reggiseno. Il presidente le toccava e loro lo toccavano nelle parte intime. Si avvicinarono anche a Emilio Fede che le toccava il seno e altre parti intime. Poi la ragazza brasiliana con perizoma ballava il samba in maniera hard». Quindi aggiunge: «Anche le altre ragazze ballavano facendo vedere il seno e il fondo schiena. Tutte loro si avvicinavano al presidente che le toccava nelle loro parti intime. Sono rimasta inorridita. Se avessi saputo prima quello che si faceva alla villa non sarei andata». «Lele Mora mi ha detto che per entrare nel mondo dello spettacolo bisogna pagare un prezzo, cioè vendere il proprio corpo. Gli dissi che non sarei mai stata disposta: sono rimasta emarginata. Ho raccontato tutto a Ferrigno».

Fonte: http://affaritaliani.libero.it

mercoledì 26 gennaio 2011

RUBY "RUBACUORI" IN REALTA' POTREBBE ESSERE UNA "SPIA" SEGRETA DI UN PAESE MEDIO-ORIENTALE ASSOLDATA PER INCASTRARE UNA VOLTA E PER SEMPRE IL PREMIER SILVIO BERLUSCONI, COME ANNA CHAPMAN LA FAMOSA SPIA RUSSA "ANNA LA ROSSA" CACCIATA DAGLI STATI UNITI, ANCHE RUBY NASCONDE UN INTRIGANTE E INTRICATO SEGRETO?

Nuovo colpo di scena nel caso Ruby. La Procura di Milano consegna altre 300 pagine di atti alla Camera. La documentazione integrativa serve per ottenere il sì alla perquisizione degli uffici di Spinelli, il cassiere del premier. E invita Nicole Minetti a comparire. Pierluigi Mantini (Udc) ad Affari: "Carte rilevanti"
Guerra tra Silvio Berlusconi ed Emilio Fede, storici amici. A far infuriare il premier, oltre la presunta cresta di 400mila euro, l'ultima intervista del direttore del Tg4 a Lucia Annunziata. Secondo i ben informati Fede lascerà la direzione del telegiornale a maggio. Niente pensione, saranno dimissioni vere e proprie...
L'inchiesta, ecco le carte della difesa. Ruby: "Mai avuto rapporti con il premier, dissi di essere la nipote di Mubarak". Sentiti 28 testimoni, anche la Yespica e Apicella.
Ruby Rubacuori è un agente al servizio del Mossad, al lavoro per far cadere il governo Berlusconi. Almeno secondo una stravagante ma suggestiva tesi che circola sulla rete internet, Si tratta di una delle tante leggende che nascono in internet e che si diffondono di blog in blog, di sito in sito. Il sexy-gate all'italiana si colora di giallo nel resoconto che sul web ne fanno alcuni siti legati alla contro-informazione.
A lanciare l'esca è 'Aurora', periodico online legato alle associazioni trotzkist (http://sitoaurora.xoom.it/wordpress/). In home page 'Aurora' pubblica un servizio del giornale algerino 'Quotidien d'Oran' in cui si da' conto della creazione di "una rete di 12 agenti segreti in gonnella, tutte provenienti dal Marocco, che hanno lavorato per anni per il Mossad". Siamo nel periodo immediatamente successivo al 2001. Israele si muove per prevenire futuri attacchi terroristici. A capo delle belle 007, ci sarebbe "la misteriosa Nabila F., bella e quarantenne, carnagione dorata, graziosa e dalla dizione perfetta. Una donna non proprio come le altre in Marocco". A lei spetta il compito di indirizzare le ragazze "sulle tracce di ricchi uomini d'affari arabi-americani, sostenitori della causa palestinese" e trasmettere informazioni "alla divisione specializzata del Mossad, che a sua volta presenta una relazione al Primo Ministro di Israele".
Secondo Nabila F., Karima è ebrea ma si spaccia per araba. Provenendo dal Marocco non ha difficoltà di comunicazione. È stata assegnata recentemente a un cittadino americano-arabo interno a un'istituzione di Washington. Presentando molte contraddizioni nella sua storia, è stata scoperta e ha dovuto abbandonare la sua missione.
Tra le 12 spie al servizio della temibile Nabila F. ci sarebbe, secondo Aurora, anche la presunta Ruby. Karima El Mahroug sarebbe cioè Karima Heyek. La tesi è supportata da una certa somiglianza fisica oltre che dal profilo che l'agente reclutatrice Nabila fa della sua collaboratrice: "E' ebrea ma si spaccia per araba. Provenendo dal Marocco- scrive- non ha difficoltà di comunicazione. È stata assegnata recentemente a un cittadino americano-arabo interno a un'istituzione di Washington. Presentando molte contraddizioni nella sua storia, è stata scoperta e ha dovuto abbandonare la sua missione". (http://sitoaurora.altervista.org/Falseflag/Mossad_girls.htm) Su internet l'argomento è oggetto di una vivace discussione che coinvolge giornali online 'indipendenti' oltre che siti dalle posizioni contrastanti come quello dei Liberali per Israele e la Iran italian radio.
Asmaa B. era parte di una squadra di quattro ragazze che si sono spacciate per artiste notturne. Sono state inviate dal Marocco, da Nabila e altri, in Libano a cercare un lavoro in un locale notturno e quindi stabilire il contatto con Jocelyn B. che stava lavorando come domestica per un ricercatore americano. Il loro programma era di insediare una trappola per le autorità della giustizia nel Libano. Il soldato I. ha rivelato il loro programma e tutto è stato insabbiato.
Molti si divertono a confrontare le fotografie delle due Karim  (http://controcorrente.ilcannocchiale.it/2011/01/23/ruby_un_agente _del_mossad.html) ma i più sono increduli. Per quale motivo- si chiedono tra l'altro- Israele avrebbe dovuto far cadere uno dei governi più filo-israeliani d'Italia? A Berlusconi, certo, converrebbe che la vera Ruby fosse un agente del Mossad. La Heyek, a differenza della El Marhough, ha infatti 24 anni.
 
 
 
 
 

C'è altro materiale sull'affaire Ruby. Ed è stato inviato dai pm di Milano alla Camera dei deputati. Due nuovi atti della Procura di Milano ridanno impulso alle indagini sul caso Ruby. I pm hanno infatti fatto recapitare un invito a comparire al consigliere regionale Nicole Minetti, indagata nell'inchiesta per induzione e favoreggiamento della prostituzione e prostituzione minorile e un nuovo plico di 300 pagine alla Camera dei deputati, che proprio in questi momenti è sul tavolo del presidente della Giunta per le autorizzazioni, Pierluigi Castagnetti, che lo ha aperto di fronte ai commissari.
LA NOTA DELLA CAMERA - Si tratta di "ulteriore documentazione integrativa di quella già inviata il 14 gennaio scorso, in relazione alla domanda di autorizzazione ad eseguire perquisizioni domiciliari nei confronti dell'onorevole Berlusconi". Trecento pagine che spiegherebbero il motivo per cui ci dovrebbe essere la perquisizione. E invita Nicole Minetti a comparire. Il presidente della Camera Gianfranco Fini ha trasmesso tale documentazione - spiega una nota di Montecitorio - al presidente della Giunta per le autorizzazioni, Pierluigi Castagnetti". Sul caso rompe il silenzio il ministro per le Pari opportunità, Mara Carfagna. Che pur parlando di "un atto di persecuzione" nei confronti del presidente del Consiglio, non si sbilancia e non pronuncia "giudizi morali su comportamenti non ancora accertati".
NICOLE MINETTI - Negli uffici del ragioniere contabile Giuseppe Spinelli si troverebbero ulteriori documenti utili alle indagini condotte dall procura di Milano sulle serate ad Arcore. E' quanto si legge in una nota diramata dal procuratore capo della Repubblica Edmondo Bruti Liberati che ha, inoltre, notificato un invito a comparire per la consigliera regionale Nicole Minetti. "A seguito delle perquisizioni effettuate a Milano il 14 gennaio - si legge nella nota - e di ulteriori atti di indagine sono emersi nuovi elementi a sostegno dell'ipotesi che presso gli uffici di Giuseppe Spinelli si trovino atti e documenti relativi alla vicende di cui alla richiesta avanzata nella stessa data del 14 gennaio alla Camera dei deputati di autorizzazione a eseguire la perquisizione degli uffici siti in Segrete" "Questa procura - prosegue la nota - ha ritenuto pertanto doveroso portare a conoscenza della Camera dei deputati tali ulteiori elementi che emergono dall'invito per la presentazione di persona sottoposta a indagini, notificato a Nicole.
EMILIO FEDE - Intanto Silvio Berlusconi è furibondo con Emilio Fede. Almeno così pare. Il motivo sarebbero le parole di troppo che il direttore del Tg4 si è lasciato scappare durante la trasmissione In mezz'ora di Lucia Annunziata. Dunque, Fede è agli sgoccioli e a giugno potrebbe lasciare il suo posto da direttore. Non un prepensionamento, ma dimissioni vere e proprie (forzate).
La situazione del direttore del Tg4 era critica da qualche settimana, secondo Dagospia. A far scoppiare la bolla la notizia sulla famosa cresta di 400 mila euro sfilati dalla presunta commissione a Lele Mora. La cosa aveva ovviamente fatto infuriare Berlusconi. Se il direttore del Tg4 era rimasto al suo posto lo doveva, è un paradosso, proprio all'affaire Ruby: la sua rimozione sarebbe suonata come un'ammissione di colpa sul caso bunga bunga e feste ad Arcore. Qualche mese fa, pare, erano tutti d'accordo per l'allontanamento morbido: sarebbe dovuto rimanere fino a maggio e poi pensionamento per raggiunti limiti d'età (Fede compirà 80 anni il 24 giugno). Poi, però, è arrivata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata appunto l'intervista che Emilio ha concesso a Lucia Annunziata su RaiTre. "La discoteca di Arcore? Serve al figlio maggiore e ai suoi amici", aveva detto il direttore del Tg4. Passo falsissimo. Secondo indiscrezioni, domenica sera Fede ha ricevuto una telefonata del premier, che aveva la voce alterata. Il tono non ammetteva repliche. Il contenuto è stato: "Ti diffido dal nominare i miei figli in qualsiasi occasione, in privato e in pubblico". Il riferimento a Piersilvio è stato, dunque, come un autogol.
Ai piani altissimi di Mediaset avrebbero quindi cambiato strategia: Fede non va "pensionato", ma "dimesso". Il benservito è previsto in primavera, ma verrebbe mascherato da auto-sospensione per motivi di opportunità. Emilio resterebbe come editorialista. Al suo posto, uno di questi tre: Mario Giordano, Salvo Sottile (lanciato dal successo di Quarto grado) e Giorgio Mulé (direttore di Panorama).


Ruby, alias Karima Heyek, alias Karima El Mahroug è l'agente del Mossad 'Karima' di cui parla l'ex agente reclutatrice marocchina del Mossad Nabila F. (Nabila Flika)?
Secondo Nabila F., Karima è ebrea ma si spaccia per araba. Provenendo dal Marocco non ha difficoltà di comunicazione. È stata assegnata recentemente a un cittadino americano-arabo interno a un'istituzione di Washington. Presentando molte contraddizioni nella sua storia, è stata scoperta e ha dovuto abbandonare la sua missione.

Fonti:

http://sitoaurora.altervista.org/Falseflag/Mossad_girls.htm

http://www.doubtcome.com/images/girls1.htm

http://sitoaurora.xoom.it/wordpress/?p=1079




ITALIA-CINA

ITALIA-CINA
PER L'ALLEANZA, LA COOPERAZIONE, L'AMICIZIA E LA COLLABORAZIONE TRA' LA REPUBBLICA ITALIANA E LA REPUBBLICA POPOLARE CINESE!!!