Un'esecuzione in diretta. Quindici minuti di telecamere su un vicolo di Napoli. E, dentro, centoventi secondi di puro terrore: un camorrista giustiziato con tre pallottole tra la nuca e la schiena dinanzi al passaggio di clienti in un bar. Un regolamento di conti, consumato nel ventre della città antica, sotto la luce del sole, tra ragazzi che tornano da scuola, madri a spasso con figlie adolescenti, uomini corpulenti che ciondolano in strada, giovanotti sovrappeso che perdono tempo e soldi alle slot machines del retro del bar.
Fonte: http://www.youtube.com/user/bioneon
"La Politica è una cosa difficile, talvolta terribile, ma tuttavia umana! Anche nella Politica ci deve essere il disgusto, la pulizia! Non ci si può sporcare di fango, nemmeno per un'idea alta!" (Boris Eltsin - "Il diario del Presidente")
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Kim Jong Il - Presidente della Corea del Nord 조선로동당 총비서이시며 조선민주주의인민공화국 국방위원회 위원장이신 우리 당과 우리 인민의 위대한 령도자 김정일동지께서는 현대화의 모범광산인 3월5일청년광산을 현지지도...
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venerdì 30 ottobre 2009
Camorra: omicidio in ripresa diretta!!! (Italy: Mafia murder shock...)
giovedì 29 ottobre 2009
Enzo Biagi intervista Indro Montanelli...
Due grandiosi personaggi storici del giornalismo e della cultura Italiana del secolo passato...
Caso Marrazzo, intervista a Natalia...
Intervistata Natalia, amica di Piero Marrazzo, smentisce di essere lei la persona sospettata presente nel video, oggetto di ricatto nei confronti del presidente della regione Lazio, da parte di quattro carabinieri.
TgRai2
«Mi chiamo Natalia, non Nathalie. Lasciatemi in pace, non voglio e non posso parlare». Natalia è il trans brasiliano che dice di avere da sette anni una storia con il presidente della Regione Piero Marrazzo. E appena scesa dalla macchina dei carabinieri del Ros che lhanno riaccompagnata nella sua casa di via Gradoli dopo averla ascoltata per ore.
Berlusconi interviene a Ballarò: "Mills? I giudici sono comunisti" 2/2
"Giudici e pm comunisti". Quanto alla conferma della condanna per Mills, Berlusconi insiste: "Non sono io l'anomalia italiana. Sono i giudici comunisti e i pm comunisti, 109 magistrati che si sono interessati di me, che da quando Berlusconi è entrato in politica hanno deciso di aggredirlo con innumerevoli iniziative". Poi si chiede: "Ma davvero Silvio Berlusconi era l'imprenditore più criminale della storia del mondo?".
Caso Marrazzo, "l'ho lasciato libero di scegliere". Berlusconi coglie l'occasione per parlare della vicenda dell'ex presidente della Regione Lazio e del ruolo che il premier avrebbe svolto nell'informare l'ex governatore dell'esistenza di un video compromettente su di lui. "L'ho informato ma non gli ho dato alcun consiglio - spiega - l'ho lasciato libero di scegliere se chiamare i numeri telefonici che gli ho fornito o di fare una denuncia". Berlusconi ha detto di aver saputo da sua figlia (Marina, presidente dei Mondadori, ndr) dei filmati che riguardavano Marrazzo "quando la Mondadori aveva già rifiutati di comprarli, perché la Mondadori non è né Repubblica né l'Espresso". Sul punto è intervenuta Concita De Gregorio: "E allora, perchè non ha fatto lo stesso per il caso Boffo, quando disse che non poteva controllare Il Giornale, la cui proprietà è della Mondadori?". "Sono due cose totalmente diverse - ha risposto il premier - nel caso Boffo non sono intervenuto in alcun modo, anche perchè si trattava di un direttore molto vicino a una personalità che mi è molto cara in Vaticano (il cardinale Camillo Ruini, ndr)".
Crisi, Irap e fiducia. Quanto alla situazione economica italiana, Berlusconi ha ribadito di non aver mai sottovalutato la crisi ma di aver voluto "infondere fiducia e ottimismo, perché anche l'aspetto psicologico è importante". Per quel che riguarda la discussa ipotesi di abolizione dell'Irap, si farà perché "è nel programma di governo" dice il presidente del Consiglio, "ma non si possono fissare dei tempi perché dipende dall'andamento della crisi". Si opererà, ha aggiunto, "entro i tempi possibili, e questo dipende da come si evolverà la crisi, e nessuno al mondo lo sa".
(www.repubblica.it)
Berlusconi interviene a Ballarò: "Mills? I giudici sono comunisti" 1/2
"Giudici e pm comunisti". Quanto alla conferma della condanna per Mills, Berlusconi insiste: "Non sono io l'anomalia italiana. Sono i giudici comunisti e i pm comunisti, 109 magistrati che si sono interessati di me, che da quando Berlusconi è entrato in politica hanno deciso di aggredirlo con innumerevoli iniziative". Poi si chiede: "Ma davvero Silvio Berlusconi era l'imprenditore più criminale della storia del mondo?".
Caso Marrazzo, "l'ho lasciato libero di scegliere". Berlusconi coglie l'occasione per parlare della vicenda dell'ex presidente della Regione Lazio e del ruolo che il premier avrebbe svolto nell'informare l'ex governatore dell'esistenza di un video compromettente su di lui. "L'ho informato ma non gli ho dato alcun consiglio - spiega - l'ho lasciato libero di scegliere se chiamare i numeri telefonici che gli ho fornito o di fare una denuncia". Berlusconi ha detto di aver saputo da sua figlia (Marina, presidente dei Mondadori, ndr) dei filmati che riguardavano Marrazzo "quando la Mondadori aveva già rifiutati di comprarli, perché la Mondadori non è né Repubblica né l'Espresso". Sul punto è intervenuta Concita De Gregorio: "E allora, perchè non ha fatto lo stesso per il caso Boffo, quando disse che non poteva controllare Il Giornale, la cui proprietà è della Mondadori?". "Sono due cose totalmente diverse - ha risposto il premier - nel caso Boffo non sono intervenuto in alcun modo, anche perchè si trattava di un direttore molto vicino a una personalità che mi è molto cara in Vaticano (il cardinale Camillo Ruini, ndr)".
Crisi, Irap e fiducia. Quanto alla situazione economica italiana, Berlusconi ha ribadito di non aver mai sottovalutato la crisi ma di aver voluto "infondere fiducia e ottimismo, perché anche l'aspetto psicologico è importante". Per quel che riguarda la discussa ipotesi di abolizione dell'Irap, si farà perché "è nel programma di governo" dice il presidente del Consiglio, "ma non si possono fissare dei tempi perché dipende dall'andamento della crisi". Si opererà, ha aggiunto, "entro i tempi possibili, e questo dipende da come si evolverà la crisi, e nessuno al mondo lo sa".
(www.repubblica.it)
Caso Marrazzo, sciolto il governo regionale del Lazio...
"Credo che le elezioni per il rinnovo del Consiglio del Lazio debbano tenersi alla data stabilita insieme con quelle delle altre regioni. Anticiparle non avrebbe senso". Così il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Le parole del premier arrivano dopo lo scioglimento del consiglio regionale. Adesso, nel Lazio, si aprirà una fase per decidere la data delle prossime elezioni. Intanto, l'inchiesta prosegue e si estende a un presunto giro di ricatti e rapine.
Italia sempre più multietinca...il governo di centro-destra ha fallito la sua politica sull'immigrazione di massa???
Presentato il rapporto Caritas Migrantes 2009: 1 residente su 14 in Italia oggi è straniero, per la prima volta è stata superata la media Europea!!! Il Governo di centro-destra guidato da Silvio Berlusconi, che avrebbe dovuto più di tutti contrastare l'immigrazione di massa, ha fallito dunque in questi suoi primi 2 anni di attività la sua politica sull'immigrazione???
Caso Marrazzo, dal crollo psicofisico alle dimissioni...
Il presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo è stato visitato al Policlinico Gemelli di Roma, dove gli è stato diagnosticato uno stato di stress psicofisico notevole. Dopo che sono anche giunte le sue dimissioni da commissario straordinario della Sanità regionale, il vicepresidente Esterino Montino ha dichiarato che l'autosospensione del governatore avrà validità di trenta giorni; quindi, entro fine novembre, le dimissioni dall'incarico di governatore. Non si placa sul caso la polemica tra maggioranza e opposizione anche se l'una e l'altra guardano ora alle elezioni anticipate...
Teledurruti - Caso Marrazzo? Contro il moralismo borghese, catto-comunista (e perfino anarchico)!!!
Dalla parte di chi cerca il piacere e la felicità e intanto fugge dalle miserie piccolo-borghesi della famiglia. E l'auto blu usata per andare a trans? Ma chissenefrega, viva sempre e comunque il bisogno di libertà individuale!!!
Fonte: http://www.youtube.com/user/teledurruti
Caso Marrazzo, giallo su un secondo video???
Gridano al complotto, alla montatura, ma restano in carcere, su disposizione del gip del tribunale di Roma, i quattro carabinieri accusati di aver ricattato il presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo. Gli indagati hanno riferito di un presunto piano ordito anche ai loro danni per delegittimare il Governatore. Intanto, secondo gli inquirenti ci sarebbe un secondo video dai contenuti piuttosto espliciti, registrato da alcuni transessuali, che ritrarrebbe proprio Piero Marrazzo.
Fabrizio de Andrè: Princesa - Aveva previsto il caso Marrazzo?
Ha anticipato i tempi. Ha cantato dell'umanità di queste persone prima di Luxuria, prima che fossero un fenomeno nella nostra società. Se ci sono cosi tanti viados, significa che la domanda è altissima.
Cos'è lvoglia di trasgressione, omosessualità repressa, perversione, evoluzione del sesso, decadenza di fine impero? Manca Fabrizo per raccontarcelo con la sua musica.
Ode a Marazzo:
Se purtroppo Berlusconi non si leva dai coglioni, mi consolo con Marrazzo che si e' tolto via dal cazzo. Non e' un fatto di morale: mi sta bene il sesso anale, ma non quando l'inculato resta sempre il Governato. Tromba pure chi ti pare... ma non mi rappresentare, se di colpo e sul piu' belllo mi amministri con l'uccello, se il problema tuo piu' grande ce l'hai dentro le mutande, se di notte c'hai segreti e poi chiedi voti ai preti, se ci vendi grandi sogni ma poi dopo ti vergogni se si scopre l'altarino del tuo triste pisellino, se ti affanni nei comizi per poi toglierti gli sfizi, se nell'intimo privato te ne freghi dello stato, e credendoti impunito mi sputtani il tuo partito. Quando stai per fatti tuoi, puoi scoparti quel che vuoi, ma se vuoi battere il nano, non puoi star col cazzo in mano! Perche' se tu fai il coglione non c'e' piu l'opposizione, resta solo un gran bordello dov'e' uguale questo e quello, e la gente sai che fa? Poi mai piu' ti votera', schiocca a Silvio un bacio in bocca, perche' lui promette gnocca, e il tuo gusto del proibito ti trasforma in un fallito. Ora impara la lezione, se vuoi fare opposizione proprio accanto al vaticano, a due passi anche dal nano e sotto Radio Maria: puoi scoparti anche tua zia, sei Ministro scopi in Italia e anche alle Hawai, ma un ricchione, quello mai!
Fonte: http://www.youtube.com/user/feoizquierdo e http://andrealazzaripercarrara.splinder.com/
In Italia le donne stanno peggio che in Vietnam?
4 in condotta al nostro Paese per quanto riguarda le pari opportunità. E a pesare è soprattutto la scarsa partecipazione del gentil sesso alla vita economica, con la persistente disparità di salari e redditi rispetto agli uomini. Siamo agli ultimi posti tra i paesi europei, ci superano anche Lesotho, Botswana , Kazakhstan, Cina e Vietnam. Secondo la classifica del World Economic Forum di Davos sul divario di genere, l'Italia figura al 72/o posto su 134 Paesi, in discesa rispetto all'anno precedente. Il massimo dei voti va all'Islanda che guida la graduatoria, seguita da Finlandia e Norvegia.
Scudo fiscale, il caso Marrazzo e le solite bugie di Berlusconi (Ballarò 27/10/09)
Se purtroppo Berlusconi non si leva dai coglioni, mi consolo con Marrazzo che si e' tolto via dal cazzo. Non e' un fatto di morale: mi sta bene il sesso anale, ma non quando l'inculato resta sempre il Governato. Tromba pure chi ti pare... ma non mi rappresentare, se di colpo e sul piu' belllo mi amministri con l'uccello, se il problema tuo piu' grande ce l'hai dentro le mutande, se di notte c'hai segreti e poi chiedi voti ai preti, se ci vendi grandi sogni ma poi dopo ti vergogni se si scopre l'altarino del tuo triste pisellino, se ti affanni nei comizi per poi toglierti gli sfizi, se nell'intimo privato te ne freghi dello stato, e credendoti impunito mi sputtani il tuo partito. Quando stai per fatti tuoi, puoi scoparti quel che vuoi, ma se vuoi battere il nano, non puoi star col cazzo in mano! Perche' se tu fai il coglione non c'e' piu l'opposizione, resta solo un gran bordello dov'e' uguale questo e quello, e la gente sai che fa? Poi mai piu' ti votera', schiocca a Silvio un bacio in bocca, perche' lui promette gnocca, e il tuo gusto del proibito ti trasforma in un fallito. Ora impara la lezione, se vuoi fare opposizione proprio accanto al vaticano, a due passi anche dal nano e sotto Radio Maria: puoi scoparti anche tua zia, sei Ministro scopi in Italia e anche alle Hawai, ma un ricchione, quello mai!
Fonte: http://www.youtube.com/user/ladygroove71b e http://andrealazzaripercarrara.splinder.com/
Caso Marazzo, 5000 mila euro per la prestazione con il trans...
Se purtroppo Berlusconi non si leva dai coglioni, mi consolo con Marrazzo che si e' tolto via dal cazzo. Non e' un fatto di morale: mi sta bene il sesso anale, ma non quando l'inculato resta sempre il Governato. Tromba pure chi ti pare... ma non mi rappresentare, se di colpo e sul piu' belllo mi amministri con l'uccello, se il problema tuo piu' grande ce l'hai dentro le mutande, se di notte c'hai segreti e poi chiedi voti ai preti, se ci vendi grandi sogni ma poi dopo ti vergogni se si scopre l'altarino del tuo triste pisellino, se ti affanni nei comizi per poi toglierti gli sfizi, se nell'intimo privato te ne freghi dello stato, e credendoti impunito mi sputtani il tuo partito. Quando stai per fatti tuoi, puoi scoparti quel che vuoi, ma se vuoi battere il nano, non puoi star col cazzo in mano! Perche' se tu fai il coglione non c'e' piu l'opposizione, resta solo un gran bordello dov'e' uguale questo e quello, e la gente sai che fa? Poi mai piu' ti votera', schiocca a Silvio un bacio in bocca, perche' lui promette gnocca, e il tuo gusto del proibito ti trasforma in un fallito. Ora impara la lezione, se vuoi fare opposizione proprio accanto al vaticano, a due passi anche dal nano e sotto Radio Maria: puoi scoparti anche tua zia, sei Ministro scopi in Italia e anche alle Hawai, ma un ricchione, quello mai!
Fonte: http://www.youtube.com/user/cioccolatoevaniglia e http://andrealazzaripercarrara.splinder.com/
sabato 17 ottobre 2009
IL MOTORE DI RICERCA SULLE SETTE E I MOVIMENTI RELIGIOSI E CULTURALI IN ITALIA E NEL MONDO...
mercoledì 14 ottobre 2009
Donne di Guinea: la violenza inaudita che queste poverette sono costrette a subire! Quando nella società non esiste l'ordine f
Ci scrivono di una situazione tremenda. Riportiamo le esatte parole che abbiamo ricevuto perchè non sapremmo raccontarla diversamente.
Buona sera mi chiamo xxx xxx vi scrivo per chiedervi aiuto a nome di donne alle quali è stata strappata ogni dignità. Io mi occupo di Guinea, un paese dell'Africa occidentale nella cui capitale è stato commesso un massacro lunedì scorso. Una manifestazione pacifica è stata repressa da alcuni battaglioni della Guardia presidenziale.
Parliamo di donne stuprate in pieno giorno, in centro città con fucili e bastoni, picchiate nelle parti intime, penetrate da armi e uccise.
Ora le associazioni della società civile chiedono aiuto alla comunità internazionale affinchè intervenga. Molte sono le donne che si rifiutano persino di andare negli ospedali a farsi medicare perchè la giunta al potere sta seminando il panico e tutti cercano di stare a casa e non muoversi per salvare la pelle.
Alcune foto delle violenze su donne erano visibili al sito http://www.cgcpm.org/ ora ne è rimasta una che allego. Anche una donna attivista nella società civile è stata violentata ed ora è riuscita a spostarsi in Senegal per essere curata.
Vi chiedo per favore di dare massimo risalto tra i vostri contatti a questa dichiarazione delle forze vive/la società civile della Guinea dove si sottolinea la particolare efferratezza dei crimini sessuali e la necessità che la comunità internazionale intervenga.
http://www.guineenews.org/articles/article_tempo.asp?num=200910113859
Sul gruppo facebook "SOLIDARITE AUX GUINEENS+ GUINEENNES. Disons non à la peur en Guinée Conakry" sto raccogliendo tutte le info che riesco a trovare su internet tra le quali anche la testimonianza di questa donna che ha assistito alle scene di stupro (guardare il video http://www.youtube.com/watch?v=ch_uzVp00bk al minuto 1.00) e di un uomo che ha partecipato alla mattanza intervistato da Radio France International
(RFI : Beaucoup de témoignages que nous avons recueillis font état de viols massifs et collectifs, d’exactions, comme des viols avec des armes sur des femmes. Avez-vous pu identifier les soldats ou les corps auxquels appartenaient ces soldats qui ont commis ces exactions ?
Militaire : Ce sont les gens de la garde présidentielle, puisque les gendarmes étaient un peu en arrière. Il n’y avait pas que des armes, il y avait aussi des bois. On prenait toute sorte de choses. On frappait même avec les pieds !)
Vi prego aiutatemi a mobilitare l'aiuto per queste donne e vi prego di notare come proprio nella dichiarazione sia messo l'accento sulla brutalità esercitata verso le donne. Grazie per la vostra attenzione, grazie infinitamente per il vostro aiuto. La società guineana si è già mobilitata di fronte a queste violenze inaudite, ora tocca a noi.
Aggiornamenti:
Un articolo da Le Monde
Di seguito il testo che chiede giustizia e condanna con energia la brutalità nei confronti delle donne violetate e/o uccise.
Il 28 settembre 2009 a Conakry, centinaia di migliaia di nostri compatrioti di tutte le comunità, di ogni età, di ogni condizione, che manifestavano pacificamente in uno stadio contro la dittatura militare e per il ritorno ad una vita costituzionale normale, sono stati ingannati, brutalizzati, umiliati, abusati, violentati, pugnalati e uccisi per mano degli squadroni drogati dell’esercito. Durante queste manifestazioni storiche, abbiamo assistito a delle scene di una barbarie inaudita che nulla giustificava, se non la volontà del CNDD [Conseil Nationale pour la Démocratie et le Développement] di terrorizzare e sottomettere il popolo di Guinea. Centinaia di donne e di giovani ragazze sono state spogliate, violentate, le canne dei fucili introdotte nelle loro parti intime, tutto ciò pubblicamente e sotto gli occhi della gerarchia militare.
Dal 23 dicembre 2008, il Forum delle Forze Vive della Guinea ha intrapreso tutte le pratiche pacifiche possibili per arrivare ad un consenso per intraprendere una transizione non violenta. In risposta, non abbiamo incontrato che disprezzo, intimazioni, umiliazioni, insulti e derisioni da parte della giunta del CNDD e del suo capo. Le libertà fondamentali sono state gradualmente confiscate, i media messi al passo. Parallelamente, contrariamente ai loro primi impegni pubblici abbiamo assistito ad un’operazione di legalizzazione del potere militare. Questo con lo sperpero senza precedenti dei fondi pubblici. Il Forum delle Forze Vive ha dunque deciso di organizzare un meeting d’informazione e di sensibilizzazione, mostrando che il popolo non accettava l’usurpazione del potere da parte dei militari.
Questo meeting cittadino poteva semplicemente informare l’opinione pubblica guineana sulla posta in gioco nelle prossime elezioni. Malgrado l’appello alle autorità per garantire la sicurezza di questa manifestazione pacifica, il Forum delle Forze Vive della Guinea non ha riscontrato che dissuasione o manovre diverse volte al boicottaggio. All’opposto di proteggere i luoghi sensibili, il CNDD ha infiltrato dei teppisti che si sono resi responsabili di tutti i danni perpetrati, in particolare quelli concernenti i commissariati saccheggiati. Tutto questo con lo scopo di discreditare l’insieme dei leader politici del Forum, di cui i diversi domicili sono stati messi a soqquadro e saccheggiati dai militari.
Il Capitano Moussa Dadis Camara, capo della giunta, il Generale Sékouba Konaté Ministro della difesa, Il Comandante Moussa Keita Segretario permanente della giunta, sono i responsabili del massacro dei nostri compatrioti allo stadio 28 settembre. Le loro orde avide di sangue, sotto la condotta del Capitano Diakité detto Toumba aiuto di campo di Moussa Dadis Camara, il suo vice Théodore Kourouma, nipote di Moussa Dadis Camara e altri ancora, mascherati o no hanno eseguito dei vili manovre uccidendo e violentando freddamente. Questi stupri collettivi e le umiliazioni insopportabili perpetrate a danno di centinaia di innocenti costituiscono dei gravi attacchi alla dignità umana. Gli autori e i mandanti di questi atti ignobili devono tutti rispondere delle loro barbarie. Ormai il quadro è chiaro. Massacreranno ogni cittadino che vorrà esercitare il suo diritto di avere un’opinione. Installeranno e manterranno senza esitazioni la guerra civile. Hanno già strutturato una milizia a carattere etnico. Bisogna dunque fermare le loro mani criminali, prima che brucino il nostro caro paese.
Il dialogo interno è diventato impossibile.
Dinanzi alla gravità eccezionale della situazione, il Forum delle forze vive della Guinea:
1. Si prostra con un’infinita tristezza davanti a questi morti ed esprime il suo profondo dolore dinanzi a questa tragedia voluta. Esprime la sua solidarietà alle famiglie di tutte le vittime.
2. Esige dalla Giunta e dal suo governo:
- la restituzione immediata dei corpi delle vittime dei loro massacri affinché le famiglie possono dare loro degna sepoltura;
- il censimento dei dispersi
- la garanzia delle cure mediche per tutti i feriti
- la liberazione immediata ed incondizionata dei detenuti; la liberazione e la cura immediata di tutte le donne stuprate ed ancora sequestrate
- la riparazione immediata delle abitazioni private saccheggiate e la restituzione dei beni rubati.
3. Lancia un appello urgente alla CEDEAO, all’Unione Africana ed al Gruppo Internazionale di Contatto per organizzare urgentemente l’invio in Guinea di una forza di pace incaricata di proteggere le popolazioni guineane contro le forze armate ormai prive di controllo, come il capo della giunta stesso dichiarando di non poterle più controllare ammette
4. Lancia un appello ai cittadini ed alle organizzazioni competenti per la preparazione immediata di un dossier d’accuse al fine di condurre i responsabili ed i mandanti identificati delle nostre popolazioni davanti al Tribunale Penale Internazionale per crimini contro l’umanità
5. Decide di riunire urgentemente una concertazione nazionale per installare un organo consensuale ed efficace al fine di intraprendere la transizione verso delle elezioni libere e trasparenti in ragione dell’avvenuta perdita di credibilità del CNDD e del suo governo in qualità di forze dirigenti responsabili di uno stato unitario garante dei diritti umani, i più elementari
6. Lancia un appello a tutti i Guineani e Guineane, all’interno come all’esterno del paese, a mobilizzarsi ed opporsi alla dittatura militare.
Cinquant’anni di dittature civile e militare, bastano. Il popolo della Guinea non l’accetterà più.
Conakry, 30 settembre 2009
Fonte: http://femminismo-a-sud.noblogs.org
La prova dei brogli alle elezioni in Russia del 2007...
I brogli sono stati realizzati per gonfiare i voti al partito del presidente Vladimir Putin nelle elezioni del 2007...video reale o bufala orchestrata dalle opposizioni? Il dubbio rimane...
ELEZIONI IN RUSSIA: CON IL 66% VINCE IL PARTITO DI PUTIN...ACCESE POLEMICHE SULLA REGOLARITA' DEL VOTO!
Luzhkov ha 73 anni ed è sindaco dal 1992; è stato accusato di corruzione dai suoi avversari durante la campagna elettorale, in particolare facendo la fortuna della moglie, Elena Baturina. Nonostante la vittoria, i media però continuano a speculare sul suo licenziamento entro la fine del suo mandato nel 2011: il sindaco di Mosca è infatti un governatore, nominato dal presidente. "Luzhkov sa che il Cremlino vuole cambiarlo già da molto tempo", ha scritto Newsweek nella sua edizione in lingua russa. Però la risposta di Luzhkov è stata di quelle che non lasciano spazio a dubbi: "Stop a tutte le speculazioni, non me ne vado!".
Oltre a Russia Unita, solo il Partito Comunista, con il 13,27%, ha attraversato la barriera del 7%, necessario per essere rappresentativo, mentre tutti gli altri movimenti politici denunciano brogli. Anche il partito Russia Giusta, inizialmente molto vicino a Vladimir Putin e ora leale al presidente Dmitri Medvedev, ha parlato di risultati torbidi. "Abbiamo dubbi molto grandi", ha risposto Sergei Mironov, presidente del partito e del Senato russo.
A parte Mosca, in altre 75 regioni, Russia Unita avrebbe vinto quasi l'80% dei seggi, mentre l'opposizione liberale Yabloko e Pravo Delo non riescono ad affermarsi. Quanto alle irregolarità, "le violazioni" non possono far parlare di "un processo elettorale equo, libero e competitivo", ha dichiarato in una relazione, l'associazione Golos, che sovrintende lo svolgimento delle elezioni in Russia. Mentre il presidente della elettorale Vladimir Churov, ha descritto come "isteriche" le accuse di frode. Gli incidenti più gravi sono stati segnalati a Derbent, in Daghestan, e proprio nel Caucaso russo, sempre più instabile, un terzo dei seggi elettorali non si sono mai aperti, mentre la polizia ha esercitato pressioni sugli elettori al fine di garantire la vittoria del sindaco in carica.
lunedì 12 ottobre 2009
Casa e lavoro per tutti: la ricetta di un Comune dell’Andalusia!!!
Claudio Martelli ad Annozero - Borsellino conosceva i rapporti tra Mafia e Stato...
Sulle stragi Mafiose degli anni '90...
Marco Travaglio - AnnoZero - Rai 2 - 8 Ottobre 2009
Attentato contro la presenza militare italiana in Afghanistan...
È stato un ordigno a provocare questa mattina un'esplosione davanti alla caserma dell'esercito di via Perrucchetti, a Milano in zona Forze Armate. Due i feriti: una persona di nazionalità libica di 35 anni, che aveva con sè l'ordigno, e un militare di servizio in caserma. Il primo è considerato in gravi condizioni, con codice rosso, e il personale del 118 sta provvedendo a intubarlo e a stabilizzarlo prima di provvedere al suo trasferimento al più vicino ospedale, mentre il militare presenterebbe ferite lievi.
L'uomo è entrato nella caserma approfittando dell'ingresso di un'auto, una Punto bianca, portando una cassetta degli attrezzi. Poi, bloccato dai militari sotto il tiro delle armi d'ordinanza, dopo un febbrile scambio di battute, avrebbe tentato di lanciare l'ordigno urlando "via dall'Afghanistan". Ancora non si sa se abbia tentato di farsi saltare in aria o se invece la bomba gli sia esplosa in mano.
Secondo i primi accertamenti, riferiti sul posto dall'assessore provinciale Giovanni De Nicola, l'uomo sarebbe arrivato ieri da Napoli e avrebbe quindi trascorso la notte a Milano prima di recarsi, stamattina, alla caserma. Secondo altre indiscrezioni, ancora da verificare, prima dell'esplosione l'attentatore avrebbe gridato una frase riferita alla presenza militare italiana in Afghanistan......
ATTENTATO A MILANO IN UNA CASERMA MILITARE "ANDATE VIA DALL'AFGHANISTAN" E SI FA ESPLODERE!!!
ATTENTATO A MILANO IN UNA CASERMA MILITARE "ANDATE VIA DALL'AFGHANISTAN" E SI FA ESPLODERE...
L'Islam pericoloso anche in Italia...
Il pericolo di trovarsi a vivere accanto a immigrati islamici fanatici e pericolosi è vivo...
Islamici preparavano attentati nel Milanese...oggi quel sospetto si è concretizzato!!!
Dopo pedinamenti e registrazioni ambientali, due marocchini sono stati arrestati dalla Digos di Milano con l'accusa di preparare una serie di attentati a Milano, tra gli obbiettivi figuravano gli uffici della Questura ed un supermercato!!! A 10 quasi un anno di distanza da questi arresti...oggi quei sospetti a Milano si sono concretizzati con l'attentato al Comando dei Carabinieri...da tempo si sapeva che Al Qaeda con le sue cellule terroristiche "dormienti" avrebbe colpito anche l'Italia!!! Anche nell'ultimo messaggio registrato di Bin Laden dopo l'attentato alle truppe Italiane a Kabul aveva inserito il territorio Italiano tra i futuri obbiettivi politici da colpire con gli attentati suicida!!!
giovedì 8 ottobre 2009
I 15 GIUDICI CHE HANNO BOCCIATO IL LODO ALFANO - 07/10/09
I 15 GIUDICI CHE HANNO BOCCIATO IL LODO ALFANO - ROMA - (07/10/2009)
Emilio Fede commenta a mala voglia la bocciatura del Lodo Alfano...
TG4 del 07/10/2009 ore 18.55, Emilio Fede rosica commentando la bocciatura del Lodo Alfano...
Lodo Alfano bocciato, la gente grida a Berlusconi: "In galera!!!"
07 ottobre 2009, dopo la pronuncia della Corte Costituzionale sul Lodo Alfano, dichiarato incostituzionale, il Premier viene contestato fuori dal Palazzo Grazioli da alcuni cittadini che gridano: "Fatti processare!!!" e "In galera!!!"
Lodo Alfano bocciato, Berlusconi si sfoga a Porta a Porta 2a parte 2/2
http://ilpopolosovrano.splinder.com Seconda parte del monologo delirante del presidente Berlusconi a Porta a Porta dopo la bocciatura del Lodo Alfano.
"Il governo va avanti".
"Sappiamo tutti dei rapporti tra i Presidenti della Repubblica e i giudici della Corte Costituzionale".
Berlusconi insulta Rosy Bindi a Porta a Porta....
Durante lo sfogo dopo la bocciatura del Lodo Alfano, Berlusconi insulta Rosy Bindi: "Ho sempre pensato che lei fosse più bella che intelligente!"
Lodo Alfano bocciato, Berlusconi si sfoga a Porta a Porta...
http://ilpopolosovrano.splinder.com
Il monologo delirante del presidente Berlusconi a Porta a Porta dopo la bocciatura del Lodo Alfano.
Lodo Alfano bocciato, Berlusconi contro tutti: "Mi fanno un baffo"
Il Premier commenta la sentenza sfavorevole della Corte Costituzionale sul Lodo Alfano. Attacca la sinistra, i Giudici, il Capo dello Stato, l'Informazione, la Stampa......
Lodo Alfano Bocciato - La reazione di Berlusconi: i Giudici della Corte Costituzionale sono tutti di Sinistra!!!
La Corte Costituzionale ha bocciato il Lodo Alfano...intensa giornata Politica del 07 Ottobre 2009...
Lodo Alfano bocciato: è ILLEGITTIMO! (07.10.2009)
Il Lodo Alfano è illegittimo: è questa la sentenza emessa dai 15 giudici costituzionali riuniti dal pomeriggio di ieri in camera di consiglio segreta a Palazzo della Consulta.
Marco Travaglio spiega il Lodo Alfano...
Il giornalista prova a spiegare gli effetti del Lodo Alfano, fra le interruzioni degli onorevoli Castelli e Ghedini. Da una vecchia puntata di Anno Zero...
Signoraggio e crisi economica Mondiale...
Spiegazione sul signoraggio bancario e sulla crisi economica Mondiale...
Il signoraggio bancario spiegato in 6 minuti e 40 secondi...
Parlano Marco Della Luna, Pierluigi Paoletti e Nino Galloni.
Interviste, riprese e montaggio: Nikola Duper...
Paolo Franceschetti - Massoneria e società - 1/12
Paolo Franceschetti - Massoneria e società...
Conferenza del 13.9.09 presso Harmonia Mundi Roma a cura del DAVID ICKE MEETUP di MILANO e ROMA.....
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Solange Manfredi - Tecniche dei poteri occulti - 6/6
Solange Manfredi - Tecniche dei poteri occulti...
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Club di Roma - Ambientalismo e Nuovo Ordine Mondiale...
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martedì 6 ottobre 2009
Allarme della Banca Mondiale: "90 milioni di nuovi poveri entro un anno!!!"
L'importanza dell'economia "verde" - Una crescita che dovrà comunque avere un occhio di riguardo per l'ambiente e portare ad un'economia "più verde" come l'ha definita il Governatore della Banca d'Italia Mario Draghi. In questo senso, ha osservato Draghi, la Banca Mondiale è un "partner chiave nel finanziare la transizione a una economia 'piu' verdé ed alleviare l'impatto del cambio climatico nei paesi in via di sviluppo". Sforzo questo che supera però largamente le risorse disponibili delle istituzioni per lo sviluppo e ha bisogno, secondo il governatore "dell'unione fra le limitate risorse pubbliche ed una più ampia fonte di capitale privato". Il Development Committee vede con particolare favore l'impegno della Banca Mondiale a utilizzare tutto il plafond di risorse a sua disposizione e quello di fornire finanziamenti per oltre 100 miliardi di dollari in tre anni. E tornando al nodo delle risorse Zoellick ha messo in guardia dal rischio che la Banca Mondiale, principale 'prestatore' per il sostegno allo sviluppo mondiale potrebbe andare incontro a seri rischi finanziari entro la metà del prossimo anno se le domande di prestiti continueranno a progredire ai livelli attuali.
Polemiche alla francese - Ma ci sono paesi che non sembrano voler sposare la tesi dell'iniezione di maggiori risorse a favore della Banca Mondiale. Per il ministro francese delle Finanze Christine Lagarde, ad esempio, "l'istituto ha a disposizione la giusta quantità di risorse per assistere i propri membri e queste sono lontane dall'esaurirsi. In linea con la tendenza generale cui si è assistito ultimamente ad accordare maggior peso negli organismi internazionali ai paesi meno rappresentati, anche all'interno della Banca Mondiale verranno rivisti i meccanismi di governance, portando ad un aumento di almeno il 3% dei diritti di voto a favore dei paesi in via di sviluppo e delle economie in transizione. Nelle riunioni di Istanbul la Banca Mondiale ha inoltre dato il via libera a un trust fund a sostegno dell'iniziativa da 20 miliardi per la sicurezza alimentare lanciata all'Aquila. Ed ha disegnato una 'crisis facility' per aiutare i 79 paesi più poveri del mondo concedendo loro prestiti a tasso zero.
05 ottobre 2009
lunedì 5 ottobre 2009
Anno zero - Chi è Giampaolo Tarantini? - Marco Travaglio 24/09/2009
ECCO PERCHE' LA SINISTRA ITALIANA E' ALLA DERIVA DELL'IPOCRISIA E DELL'INETTITUDINE: ANCHE NOI FACCIAMO 10 DOMANDE AL QUOTIDIANO LA REPUBBLICA!!!
In cambio di soldi e favori personali piccoli e grandi, queste giovanissime e bellissime ragazze capeggiate dalla Escort Patrizia D'Addario in combutta con l'Imprenditore Pugliese Giampaolo Tarantini, sarebbero state disposte a partecipare a grandi e piccole feste private organizzate in alcune residenze private del Premier Silvio Berlusconi deliziando i ricchi e ricchissimi commensali con la propria bellezza e presenza ma non solo...in alcune dichiarazioni di alcune ragazze che hanno confessato ai vari giornalisti delle loro comparsate in queste feste VIP si legge anche di "buste" piene zeppe di soldi (10.000,00 Euro) offerte oltre lo "stipendio" base di presenza per andare a letto con i ricchi ed importanti commensali se non addirittura insieme allo stesso Premier Berlusconi!!! Affermazioni veritiere? False? Tendenziose? Oggettivamente c'è del vero che la signora Patrizia D'Addario è stata spesso immortalata in centinaia di fotografie a fianco del Premier Berlusconi in diverse circostanze ed in diversi luoghi, c'è del vero che alle centinaia di feste e festicciole VIP organizzate nelle varie residenze private del Premier Berlusconi sono state immortalate in centinaia di fotografie moltissime ragazze immagine, bellissime e giovanissime modelle, veline o presunte tali o aspiranti tali...insomma in ogni caso quì non esiste ancora in Italia il reato penale per cui un Premier, un'imprenditore di successo, un attore o chiunque possa disporre di ingenti risorse economiche non debba invitare o anche "pagare" nei limiti consentiti dalla legge la presenza di bellissime e giovani ragazze immagine; insomma, considerando il fatto che sino ad oggi non esistono prove tangibili per cui queste ragazze siano andate a letto con il Premier o con chiunque altro potesse essere stato presente a quelle feste o party in cambio di denaro o peggio "costrette" con la forza!!! Esistono in Italia e nel mondo migliaia di Agenzie che professionalmente e legalmente offrono come servizio la presenza di bellissime ragazze immagine che sotto paga presenziano ai Convegni Politici e Industriali, alle colazioni, ai pranzi ed alle cene di lavoro dei ricchi industriali o di uomini d'affari che nè fanno richiesta specifica...ciò significa che queste ragazze immagine o di accompagnamento così come le vogliamo chiamare debbano diventare per forza di cose delle prostitute; se poi in forma privata i così detti "clienti" di queste Agenzie contattano le ragazze immagine per altri "servizi" non previsti dal protocollo e queste consenzientemente accettano in cambio di soldi o costosi regali, in questo caso sono "affari" loro...nessuno le ha costrette, nessuno le ha minacciate...il problema è solo morale nel senso che magari trà queste bellissime ragazze immagine ci può stare anche quella "disperata" che è precipitata contro voglia all'ultimo "stadio" sociale dunque non nè può fare a meno per la propria sopravvivenza economica ed allora magari è "scorretto" sempre sul piano morale "proffittare" di queste esigenze che rendono la ragazza immagine debole e fragile, facilmente raggirabile, malleabile, succube del "Dio" denaro, la disinibiscono e la lobotomizzano ad ogni facile proposta.
Dalle 10 domande verso il Premier alla querela contro La Repubblica...la Telenovela continua e la trama è la solita: far cadere la Legislatura!!!
Al centro dell'iniziativa legale del presidente del Consiglio sono però le domande rivolte a Silvio Berlusconi, "ripetutamente pubblicate sul quotidiano La Repubblica" e "per più di sessanta giorni", come sottolineano i suoi avvocati. Si tratta, per il premier, di "domande retoriche" che "non mirano ad ottenere una risposta del destinatario, ma sono volte a insinuare nel lettore l'idea che la persona "interrogata" si rifiuti di rispondere". Domande alle quali il capo del governo non ha mai risposto, come noto. Per Berlusconi sono "palesemente diffamatorie" perché "il lettore è indotto a pensare che la proposizione formulata non sia interrogativa, bensì affermativa ed è spinto a recepire come circostanze vere, realtà di fatto inesistenti". L'esposizione del "Dr. Silvio Berlusconi, nato a Milano il 29 settembre 1936", inizia dall'articolo di Martinotti che da Parigi riporta i servizi della stampa estera dedicati al caso Berlusconi. Servizi quel giorno numerosi e scandalizzati, come sottolinea l'attacco del pezzo: "Sesso, potere e menzogne!": il titolo del Nouvel Observateur, in edicola oggi riassume alla perfezione la valanga di commenti della stampa estera sul nostro presidente del Consiglio. I giornali di tutto il mondo, di destra e di sinistra, moderati o progressisti, non sanno più come qualificare le gesta berlusconiane: si passa dalla "libidine geriatrica" (The Independent) a un capo del governo "graffiato dalla figlia" (Le Figaro), che "gli dà lezioni" (The Daily Telegraph), "gli fa la morale" (Elle) e che lo biasima con un "vergogna, papà!" (l'australiano News)". Di quella cronaca, basata solo su citazioni testuali, è in particolare un articolo del settimanale francese Nouvel Observateur quello che ha fatto scattare la reazione di Berlusconi. L'autore Serge Raffy scrive sull'Observateur che "con lo scorrere delle rivelazioni, l'ipotesi di un'infiltrazione della mafia russa al vertice dello Stato italiano prende consistenza". E parla poi "di una registrazione che rischia di alimentare ancor più lo scandalo" che coinvolgerebbe Mara Carfagna e Mariastella Gelmini. Secondo Berlusconi, Repubblica, "con l'espediente di riportare il contenuto del settimanale francese ha pubblicato ancora una volta - nel quadro della ben nota polemica di questi ultimi mesi - notizie non veritiere, riportando circostanze che in alcun modo corrispondono alla situazione di fatto e di diritto realmente esistente". Conclusione: "Il danno arrecato al Dr. Berlusconi è pertanto enorme" sia per il "ruolo del protagonista", sia perché la notizia è stata diffusa da "un quotidiano con ampia tiratura e diffusione e destinato ad un elevato numero di lettori". Da qui la richiesta di danni per un milione di euro oltre a una somma, da stabilire, "a titolo di riparazione".
di GIUSEPPE D'AVANZO
1. «Era l’autista di Bettino Craxi» (Ansa, 29 aprile, l’agenzia di stampa rimuoverà poi la pagina dall’archivio in rete);
2. «Elio è un mio amico da tanti anni, con lui ho discusso delle candidature europee« (Porta a Porta, 5 maggio);
3. «Conosco i genitori, punto e basta» (France 2, 6 maggio). Anche la quarta ricostruzione di quell’amicizia viene cucinata in malo modo. Berlusconi scarica su Elio Letizia l’onere del racconto. Elio Letizia liquida per intero lo sfondo politico dell’amicizia. Non azzarda a dire che è stato un militante socialista né conferma di aver discusso con il presidente del consiglio chi dovesse essere eletto a Strasburgo. Dice Letizia che la «vera conoscenza [con Silvio] ci fu nel 2001». Elio sa – racconta – che a Berlusconi piacciono «libri e cartoline antiche» e nelle sale dell’hotel Vesuvio di Napoli (maggio 2001) gli propone di regalargliene qualche esemplare. Nasce così un legame che diventa un’affettuosa amicizia quando Anna e Elio Letizia sono colpiti dalla sventura di perdere il figlio Yuri in un incidente stradale. Berlusconi si fa vivo con una «lettera accorata e toccante». Letizia decide di presentare la sua famiglia al presidente del consiglio nel «dicembre del 2001»: «A metà dicembre io e mia moglie andammo a Roma per acquisti e, passando per il centro storico, pensai che fosse la volta buona per presentare a Berlusconi mia moglie e mia figlia» (il Mattino, 25 maggio). Dunque: il capo del governo «per la prima volta vide Anna e Noemi» nel dicembre del 2001 non in pubblico ma nella residenza privata del premier, a palazzo Grazioli, o a Palazzo Chigi. Noemi ha soltanto dieci anni. Il ricordo di Elio Letizia non coincide con quello di Silvio Berlusconi. Nello stesso giorno, la memoria del capo del governo disegna un’altra scena decisamente differente da quella che ha in mente Elio Letizia. Quando Berlusconi ha incontrato per la prima volta Noemi? «La prima volta che ho visto questa ragazza è stato a una sfilata», risponde il premier (Corriere, 25 maggio). Quindi, in un luogo pubblico e non nei suoi appartamenti pubblici o privati. Non nel 2001, come dice Elio, ma più avanti nel tempo perché Noemi avrebbe avuto l’età adatta per «sfilare» (quattordici, quindici, sedici anni, 2005, 2006, 2007).Le «bugie bianche» di Berlusconi (il Foglio, 25 maggio) non possono nascondere qualche sconcertante punto fermo. È vero, il capo del governo «frequenta minorenni», come ha detto Veronica Lario e dimostrato Repubblica. Il presidente del consiglio non riesce con qualche attendibilità a dire come ha conosciuto i Letizia cosicché le parole di Gino Flaminio acquistano più credibilità e maggiore verosimiglianza. Il quadro compromesso e degradato dell’accountability del capo del governo è confermato addirittura dal racconto di Noemi, mai smentito (e oggi è troppo tardi per farlo). «[Berlusconi, “papi”] mi ha allevata (…) Lo adoro. Gli faccio compagnia. Lui mi chiama, mi dice che ha qualche momento libero e io lo raggiungo a Roma, a Milano. Resto ad ascoltarlo. Ed è questo che desidera da me. Poi, cantiamo assieme. (…) [Da grande vorrò fare] la showgirl. Mi interessa anche la politica. Sono pronta a cogliere qualunque opportunità. (…) Preferisco candidarmi alla Camera, al parlamento. Ci penserà papi Silvio» (Corriere del Mezzogiorno, 28 aprile).Noemi conferma non solo l’abitudine di Berlusconi a frequentare minorenni, ma rafforza anche l’altra questione decisiva di questa storia: la pretesa di «far uso dei bei volti e dei bei corpi di persone che con la politica non hanno nulla a che fare». Manovra che denota «l’impoverimento della qualità democratica di un Paese» (FFWebMagazine, periodico della fondazione Farefuturo). Come – per fare solo tre nomi – Angela Sozio (Grande Fratello), Chiara Sgarbossa (miss Veneto), Cristina Ravot (cantante ammiratissima da Berlusconi che la voleva imporre al festival di Sanremo prima che al parlamento di Strasburgo), Noemi ritiene di poter ottenere da Berlusconi l’opportunità di fare spettacolo o, in alternativa, di essere eletta in parlamento. Televisione o seggio in parlamento, uguali sono. Le aspettative di Noemi, sollecitate dalle promesse di Berlusconi, sono in linea con le riflessioni critiche della signora Lario («Ciarpame senza pudore»). È documentata, allora, anche la seconda accusa che colpiva il capo del governo: per lui il corpo delle donne è «un gingillo» utile per «proiettare una (falsa) immagine di freschezza e rinnovamento» politico. S’invera lo «scarso rispetto per le istituzioni e per la sovranità popolare» del leader del Popolo della Libertà (Fondazione farefuturo). Di fronte a due punti fermi (è vero, frequenta minorenni; è vero, candida nelle assemblee elettive i «bei corpi» che gli sono stati vicini), incalzato da domande a cui non può rispondere, Berlusconi si corregge di nuovo per tirarsi fuori da una catastrofe politica e comunicativa, domestica e internazionale. A Palazzo Chigi, dunque in un luogo che più ufficiale non si può, dice: «Non ho detto niente» (Ansa e Agi, 28 maggio). Pretende che gli si creda. Lo abbiamo sentito dire, spiegare, ricordare in pubblico, in voce e in video – e sempre mentire. Ora, con quattro parole («Non ho detto niente»), intende resettare la storia così come egli stesso ce l’ha raccontata. Esige che il potere delle sue parole sia, per noi, indiscusso. Comanda di dimenticare ciò che ricordiamo e ci impone di credere vero ciò che egli dice vero (e noi sappiamo bugiardo). «Non ho detto niente» dovrebbe ripulire dalla lavagna le sue menzogne. Gli interessa ora andare al sodo per salvare la faccia e – forse – un destino politico che vede compromesso (compromessa appare la sua ascesa al Quirinale). Vuole rispondere soltanto a una domanda: ha avuto «rapporti piccanti» con Noemi? Se la pone da solo. Risponde: «Assolutamente no, ho giurato sulla testa dei miei figli e sono consapevole che se fossi uno spergiuro mi dovrei dimettere, un minuto dopo averlo detto» (Radiocor, 28 maggio). Non chiarisce che cosa siano i «rapporti piccanti», per il lessico e la fantasia erotica di uomo come lui.Sesso e politica. Politica e sesso. “Privato” che si fa “pubblico”. “Pubblico” che deve subire gli abusi di potere di un privato. Di questo impasto ci parlano le pratiche del Cavaliere che rinviano con immediatezza al suo dispositivo di governo, e quindi alla cosa pubblica e non soltanto ai comportamenti privati di un uomo. Lo “scandalo” dell’affare è in queste relazioni scorrette compensate da promesse di incarichi pubblici, è nelle accertate menzogne che screditano chi governa e il Paese che da lui è governato. Di questo dovrebbe rispondere il premier in pubblico se davvero avesse compreso che accountability è l’esatto contrario di arbitrio e menzogna. Il capo del governo vive un clima psichico alterato. È la terza accusa della moglie: «[Silvio] non sta bene» (Repubblica, 3 maggio). La patologica sexual addiction di Berlusconi si sfoga in festicciole viziose. Anima “spettacolini” affollati da venti, trenta, quaranta ragazze: “farfalline” coccolate mentre il “sultano” indossa un accappatoio di un bianco accecante; “tartarughine” travestite da Babbo Natale; “bamboline” che mimano, in villa e tra i fiori, il matrimonio con «papi» (Repubblica, 12 giugno). Frequente la presenza di “squillo”, “escort”, “ragazze immagine” abituate a incontrare sceicchi sulle rive del Golfo Persico. La scena, accennata esplicitamente da Veronica Lario, ancora sfumata nei contorni con Noemi, si definisce con nitore quando prende la parola Patrizia D’Addario, “escort di lusso”, un modo per dire prostituta di caro prezzo. Il palcoscenico, anche acusticamente esplorato, è illuminato a giorno, ora. Si possono vedere con chiarezza i gesti, sentire le parole, ascoltare le voci anche nelle stanze più intime e protette (il bagno, la camera da letto) del palazzo presidenziale. Il linguaggio si fa esplicito, crudo. Come, senza sottintesi, sono le condotte, le logiche, gli esiti.Patrizia è ingaggiata (2000 euro) da un amico del Cavaliere che ingrassa i suoi affari e la sua influenza pagando “squillo” da accompagnare alle feste del presidente a Roma, in Sardegna. Patrizia varca, per la prima volta, la soglia di Palazzo Grazioli il 15 ottobre 2008. Patrizia, «una volta entrata in una stanza affrescata all’interno della residenza del presidente del Consiglio, si trova davanti venti ragazze e il suo primo pensiero è: ‘Ma questo è un harem!’». (Sunday Times, 21 giugno).Patrizia osserva, curiosa: «Mentre la gran parte di noi, come ci era stato detto, indossava abiti neri corti e trucco leggero, due ragazze che stavano sempre vicine, avevano pantaloni lunghi (...) Erano due escort lesbiche che lavorano sempre in coppia» (Repubblica, 25 giugno). Patrizia, quella sera, non resta a Palazzo. Ci ritornerà, il 4 novembre. «Sono tornata dopo un paio di settimane, esattamente la sera dell’elezione di Barack Obama» (Corriere, 17 giugno).Patrizia registra quel che sente. Fotografa – appena può – quel che vede. Lo fa sempre, con tutti, da sempre. Questa volta, la seconda volta da Berlusconi, Patrizia rimane a Palazzo per una notte di sesso con il capo del governo. Il Cavaliere – dopo cena, visione dei film che lo mostrano accanto ai potenti della Terra, le solite canzoni e la ola – chiede alla donna di aspettarlo nel «letto grande» (Repubblica, 20 giugno). «Berlusconi mi ha telefonato la sera stessa, appena sono arrivata a Bari. E qualche giorno dopo Gianpaolo mi ha invitata a tornare. Ma io ho rifiutato (…) Gianpaolo ha voluto il mio curriculum perché mi disse che volevano candidarmi alle Europee (…) Quando sono cominciate le polemiche sulle veline, il segretario di Gianpaolo mi ha chiamata per dirmi che non era più possibile (…) [mi è stata allora] proposta la lista “La Puglia prima di tutto” [per il rinnovo del consiglio comunale]. Io ho accettato subito» (Corriere, 17 giugno). I ricordi di Patrizia sono confermati dalle due «ragazze-immagine» (qualsiasi cosa significhi l’eufemismo) che sono con lei: Lucia Rossini (Repubblica, 21 giugno) e Barbara Montereale. Che dice: «Sapevano tutti a quella cena che lei [Patrizia] era una escort. Presumo anche il presidente». (Repubblica, 20 giugno). Le due ragazze ridono, scherzano, si fotografano allegre nella toilette del presidente del consiglio, come padrone del campo.Le parole, le testimonianze incrociate, le immagini, i documenti fonici non possono più confondere quel che abbiamo sotto gli occhi. Quel che la signora Lario chiama “malattia”, l’effetto distruttivo di un narcisismo sgomento dinanzi alla vecchiaia, un’autostima che esige sempre, a ogni occasione l’ammirazione riservata alla giovinezza, alla celebrità, al fascino rendono vulnerabile e gravemente indifeso il capo del governo e l’autorevolezza del suo ufficio. C’è un fondo di onnipotenza nei suoi comportamenti, come se ogni azione gli fosse consentita. È circondato da prosseneti che lucrano vantaggi personali cercandogli in angoli d’Italia ragazze sempre nuove, sempre più giovani, sempre più rapaci e spregiudicate, spesso sostenute nella loro cinica ambizione dalle famiglie, da mammà e papà. Vogliono un successo dove che sia, in tivvù o nella politica. Il premier può concederglielo con una telefonata, se vuole. Gli danno pressione. Lo pretendono. E’ il quadro che ha già proposto Veronica Lario. «Ho cercato di aiutare mio marito, ho implorato coloro che gli stanno accanto di fare altrettanto, come si farebbe con una persona che non sta bene. È stato tutto inutile» (Repubblica, 3 maggio). La difesa di Berlusconi, di fronte a questa rappresentazione di se stesso e della fenomenologia del suo potere, è violenta fino alla spietatezza contro i testimoni della sua vita; è prepotente contro l’informazione che non sceglie la taciturnità imposta al servizio pubblico radiotelevisivo e accettata - con l’eccezione del Tg3 - di buon grado. E tuttavia, quando affronta le circostanze che sono emerse, quella manovra è maldestra. Niccolò Ghedini, avvocato del Cavaliere, nell’ansia di sfuggire al reato ora che una prostituta parla di tariffe, trattative e pagamenti, ammicca complice agli italiani che si sentono “puttanieri” irredimibili, anche se spesso soltanto fantasiosi, nella convinzione che quel peccato possa essere presto perdonato urbi et orbi. Il lemma che adopera (gli appare il più onesto e concreto) peggiora il clima e deteriora ancor più l’immagine del premier. «Ancorché fossero vere le indicazioni di questa ragazza [Patrizia], e vere non sono, il premier sarebbe, secondo la ricostruzione, l’utilizzatore finale e quindi mai penalmente punibile». (Affari italiani, 17 giugno). Come se l’affare fosse legale e non politico. L’errore dell’avvocato convince Berlusconi a muovere in prima persona. Lo fa secondo le sue prassi consolidate. Dai fogli patinati di un settimanale di famiglia, nega quel che è accaduto. «Non c’è nulla nella mia vita privata di cui io mi debba scusare (…) Non ho [di Patrizia] alcun ricordo. Ne ignoravo il nome e non ne avevo in mente il viso. Non mi ero reso conto [che fosse una prostituta]» (Chi, 24 giugno). Tace che ancora il 27 gennaio, il suo amico di Bari chiama Patrizia per dirle (la telefonata è registrata): «[Il presidente] ti vuole vedere la prossima settimana a Roma» (Corriere, 21 giugno). Vedere lei, proprio lei: Patrizia, con quella faccia che ora non ricorda, con quel nome che ha dimenticato, forse ripensando soltanto al suo corpo. Questa volta - direttamente e non attraverso i suoi giornali e attaché (lo ha fatto per Gino Flaminio) - scatena l’ordinaria menzogna distruttiva contro Patrizia D’Addario: «[Le è stato] dato un mandato molto preciso e benissimo retribuito» (Chi, 24 giugno). Dovrebbe offrire un riscontro anche labile della sua accusa anche perché ha avuto il tempo e ha le risorse per raccoglierlo. Non lo fa. Dovrebbe comprendere che la denunzia, anche se inventata, conferma la sua vulnerabilità. La mostra, la dimostra. Se c’è un ricattatore dietro le parole di Patrizia D’Addario, la responsabilità è soltanto di chi dissennatamente le ha aperto le porte di casa. Dice: «Può capitare di sbagliare ospiti» (Ansa, 25 giugno), ma il punto è proprio questo: quanti sono gli “ospiti sbagliati” che si sono seduti alla sua tavola? E che intenzioni hanno?Il fatto è che il Cavaliere si tiene lontano da fatti che, per la loro solidità, possono fulminarlo. Preferisce scavare nella differenza tra sé e gli altri, tutti gli altri che soltanto ricordano quel che ha detto e giurato o le menzogne che ha sottoscritto con la sua faccia, i suoi discorsi. Non pare curarsene. Dice: «Io sono fatto così. E gli italiani così mi vogliono. Ho il 61 per cento. Io sono buono, generoso, leale, (attenzione) sincero, mantengo le promesse, sono un mattatore, un intrattenitore» (Ansa, 25 giugno). Soltanto un malvagio può non amarlo. In fondo, la politica è questo per il capo del governo: la legittimità del suo potere lo autorizza - crede - a creare un’ostilità interna, un conflitto permanente tra chi è con lui e chi, perché lontano da lui o critico, deve essere considerato “estraneo”, “nemico”, ”eversore”. È «odio e invidia» (Ansa, 24 giugno) chiedergli conto delle sue condotte pubbliche, del suo stato di salute, di una vita spericolata, delle contraddizioni radicali del suo agire: ha prostitute nel suo letto, ma legifera per punire chi frequenta le prostitute; invoca per sé la privacy ma vuole scrivere le norme della nostra privacy, dalla procreazione al “fine vita”. È un «progetto eversivo» contro il suo governo e contro il Paese chiedergli di essere trasparente. «Le calunnie contro di me, le veline, le minorenni, Mills (è un testimone che ha corrotto salvandosi da una condanna), i voli di Stato (che utilizza per trasferire amiche, musici, ballerine) , hanno costituito una campagna di scandalo molto negativa all'estero per il nostro paese e credo sia un comportamento colpevole da chi l'ha pensato e organizzato, [credo che sia] un progetto eversivo perché la finalità è quella di costringere a far decadere un presidente del consiglio eletto dagli italiani (...). Se questa non è eversione, ditemi voi cos’è». (Adnkronos, 13 giugno). La sola soluzione che intravede alla crisi che lo affligge è la riduzione al silenzio o la rovina economica della stampa che non racconta come vere le sue fiabe. «Bisognerebbe non avere dei media che tutti i giorni cantano la canzone del catastrofismo e credo che anche voi [imprenditori] dovreste operare di più in questa direzione. Per esempio: non date pubblicità a chi si comporta così» (Asca, 13 giugno). Il rosario di incoerenze, menzogne, abusi di potere di Silvio Berlusconi sollecita a rinnovargli alcune domande che possono essere conclusive:
1. Quando, signor presidente, ha avuto modo di conoscere Noemi Letizia? Quante volte ha avuto modo d’incontrarla e dove? Ha frequentato e frequenta altre minorenni?
2. Qual è la ragione che l’ha costretta a non dire la verità per due mesi fornendo quattro versioni diverse per la conoscenza di Noemi prima di fare due tardive ammissioni?
3. Non trova grave, per la democrazia italiana e per la sua leadership, che lei abbia ricompensato con candidature e promesse di responsabilità politiche le ragazze che la chiamano «papi»?
4. Lei si è intrattenuto con una prostituta la notte del 4 novembre 2008 e sono decine le “squillo” che, secondo le indagini della magistratura, sono state condotte nelle sue residenze. Sapeva che fossero prostitute? Se non lo sapeva, è in grado di assicurare che quegli incontri non l’abbiano resa vulnerabile, cioè ricattabile – come le registrazioni di Patrizia D’Addario e le foto di Barbara Montereale dimostrano?
5. È capitato che “voli di Stato”, senza la sua presenza a bordo, abbiano condotto nelle sue residenze le ospiti delle sue festicciole?
6. Può dirsi certo che le sue frequentazioni non abbiamo compromesso gli affari di Stato? Può rassicurare il Paese e i nostri alleati che nessuna donna, sua ospite, abbia oggi in mano armi di ricatto che ridimensionano la sua autonomia politica, interna e internazionale?
7. Le sue condotte sono in contraddizione con le sue politiche: lei oggi potrebbe ancora partecipare al Family Day o firmare una legge che punisce il cliente di una prostituta?
8. Lei ritiene di potersi ancora candidare alla presidenza della Repubblica? E, se lo esclude, ritiene che una persona che l’opinione comune considera inadatta al Quirinale, possa adempiere alla funzione di presidente del consiglio?
9. Lei ha parlato di un «progetto eversivo» che la minaccia. Può garantire di non aver usato né di voler usare intelligence e polizie contro testimoni, magistrati, giornalisti?
10. Alla luce di quanto è emerso in questi due mesi, quali sono, signor presidente, le sue condizioni di salute? (26 giugno 2009)