La storia del neofascismo è stata sempre complicata. Tanto per dire, Il MSI aveva figliato "Democrazia Nazionale", un partitello di "camerati illuminati" che, nato nel dicembre 1976 durò fino alle Nazionali 1979. Poi sparì perché non ottenne risultati elettorali. Solo che, negli anni ’90, figliò Fini e la sua "Alleanza Nazionale". Che ottenne un qualche successo ed è ancora sulle scene. Anche se Fini e i suoi colonnelli, recentemente, sono andati a "vendere le pecorelle" al Cavaliere Berlusconi.
E meno male che è arrivata la "Destra" con Daniela Santanché a fare da "icona". No, nessuna meraviglia per un linguaggio piuttosto sboccato. Del resto a Roma si canta che "la giovane Camilla, vergine romana, di mestiere facesse la puttana". E allora via con il linguaggio sboccato. Solo mi tocca osservare che Daniela, durante le elezioni, faceva i "discorsi della fica"; ma, dopo le elezioni, ha cominciato a fare i "discorsi del cazzo". Abbiamo già scritto del "profondo pensiero" della Santanché che enunciava: "Io non l’ho mai data per soldi e/o per carriera". E siamo rimasti ammirati anche se non abbiamo potuto sondare a quale "profondità" si potesse scendere. Oggi notiamo che la Santanché rilancia un commento sulle Nazionali 2008 che si "erge turgido" superando la più alta vetta del Monte Bianco (vedi sotto).
Dice la Santanché: "abbiamo vinto perché abbiamo conquistato un milione di voti". Ma poi aggiunge: "i comunisti sono spariti". E confesso che non capisco il suo ragionamento. Stando alle TV ed ai giornali, "comunisti" e "fascisti", non arrivando al 4%, non conseguono alcun seggio. E non saranno presenti in Parlamento. A sentire la Santanché, invece, i "fascisti" otterrebbero una "vittoria", ma "i comunisti spariscono dalla scena politica". Sono i discorsi della fica? Sono i discorsi del cazzo? Mah! Fate voi.
Quello che mi angustia è il fatto che ho sentito Di Liberto in Televisione. E costui fa della sinistra un quadro impietoso, sostenendo che "coloro che dovevano rappresentare i comunisti si erano ridotti ad una rappresentazione astratta delle istanze popolari". La Santanché, invece, non si pone il problema se DESSA (e i suoi amici) abbiano offerto o meno una giusta rappresentazione delle istanze nazionali e popolari degli Italiani.
Posso esprimere un modesto parere? A me pare che "comunismo" e "fascismo" siano "categorie del passato". Il problema del nostro tempo è farsi interpreti dei problemi del nostro popolo. Solo che, "a sinistra", Di Liberto, seppure confusamente, fa un esame di coscienza; mentre "a destra", la Santanché non fa un esame di coscienza. A questo punto converrebbe chiedersi cos’è la "coscienza". E se la Santanché e i suoi amici ne sono dotati.
E meno male che è arrivata la "Destra" con Daniela Santanché a fare da "icona". No, nessuna meraviglia per un linguaggio piuttosto sboccato. Del resto a Roma si canta che "la giovane Camilla, vergine romana, di mestiere facesse la puttana". E allora via con il linguaggio sboccato. Solo mi tocca osservare che Daniela, durante le elezioni, faceva i "discorsi della fica"; ma, dopo le elezioni, ha cominciato a fare i "discorsi del cazzo". Abbiamo già scritto del "profondo pensiero" della Santanché che enunciava: "Io non l’ho mai data per soldi e/o per carriera". E siamo rimasti ammirati anche se non abbiamo potuto sondare a quale "profondità" si potesse scendere. Oggi notiamo che la Santanché rilancia un commento sulle Nazionali 2008 che si "erge turgido" superando la più alta vetta del Monte Bianco (vedi sotto).
Dice la Santanché: "abbiamo vinto perché abbiamo conquistato un milione di voti". Ma poi aggiunge: "i comunisti sono spariti". E confesso che non capisco il suo ragionamento. Stando alle TV ed ai giornali, "comunisti" e "fascisti", non arrivando al 4%, non conseguono alcun seggio. E non saranno presenti in Parlamento. A sentire la Santanché, invece, i "fascisti" otterrebbero una "vittoria", ma "i comunisti spariscono dalla scena politica". Sono i discorsi della fica? Sono i discorsi del cazzo? Mah! Fate voi.
Quello che mi angustia è il fatto che ho sentito Di Liberto in Televisione. E costui fa della sinistra un quadro impietoso, sostenendo che "coloro che dovevano rappresentare i comunisti si erano ridotti ad una rappresentazione astratta delle istanze popolari". La Santanché, invece, non si pone il problema se DESSA (e i suoi amici) abbiano offerto o meno una giusta rappresentazione delle istanze nazionali e popolari degli Italiani.
Posso esprimere un modesto parere? A me pare che "comunismo" e "fascismo" siano "categorie del passato". Il problema del nostro tempo è farsi interpreti dei problemi del nostro popolo. Solo che, "a sinistra", Di Liberto, seppure confusamente, fa un esame di coscienza; mentre "a destra", la Santanché non fa un esame di coscienza. A questo punto converrebbe chiedersi cos’è la "coscienza". E se la Santanché e i suoi amici ne sono dotati.
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