Visualizzazioni totali delle visite sul blog "Mitrokhin" dalla sua nascita: 08 Novembre 2007

Classifica settimanale delle news piu' lette sul blog Mitrokhin...

Cerca nel blog

Vota il mio blog...

siti migliori

Translator (Translate blog entries in your language!)

Post in evidenza

"I MIEI BRANI" 🎸🎶💞 TUTTI I VIDEO UFFICIALI DI TORRI CRISTIANO CANTAUTORE DI CARRARA (MS) - TOSCANA

TORRI CRISTIANO CANTAUTORE CANALE YOUTUBE DI CRISTIANO TORRI CANALE UFFICIALE DI TORRI CRISTIANO SU SPOTIFY PROFILO FACEBOOK DI TORRI CRISTI...

martedì 17 febbraio 2009

Il Governo Cinese ha lanciato il proprio sito sul web...

Pechino - E’ nato il sito ufficiale del Governo Cinese: si trova all’indirizzo www.gov.cn il sito del Governo Cinese “The Central People’s Government of the People’s Republic of China”. Il sito nasce in Cinese ed in Inglese. Le sezioni forniscono informazioni importanti sul funzionamento della Repubblica Popolare Cinese. Sono state già trasmesse “live” attraverso il Sito del Governo cinese tre riunioni del Consiglio di Stato.
Sul sito sono presenti:
- La sezione della Corte Suprema del Popolo direttamente gestita dal Presidente Xiao Yang
- La sezione del National People's Congress, il piu’ importante organo legislativo di Stato
- La sezione del Consiglio di Stato, il piu’ alto organo esecutivo presieduto dal Premier Wen Jiabao
- La sezione della Commissione Militare Centrale, deputata al controllo delle Forze armate cinesi
- La sezione dedicata al Procuratore Generale dello Stato che supervisiona l’attività dei procuratori a livello regionale garantendo la conformità delle leggi regionali a quelle CentraliIl sito presenta anche l’organigramma di Stato, e le cariche ricoperte a livello di Amministrazione Locale (provinciale, regionale e delle regioni autonome)Sono curate inoltre Rubriche specifiche ed approfondimenti nei seguenti ambiti: agricoltura, commercio, edilizia, ambiente, finanza, industria, sanità, religione, hi-tech, turismo, trasporti, sport. Sono state già trasmesse “live” attraverso il Sito del Governo cinese tre riunioni del Consiglio di Stato.Le opportunità in ambito software in CINA sono numerose: negli ultimi cinque anni la produzione cinese di software è cresciuta ad un tasso del 40 per cento all'anno, generando un fatturato che nel 2005 ha raggiunto i 10 miliardi di dollari: includendo anche le attività di system integration il mercato del software cinese vale oltre 30 miliardi di dollari.

Fonte: www.articolo21.info

lunedì 16 febbraio 2009

Mastella due anni fà disse: "Addio alla Politica attiva, mi ritiro..." ma invece...

L’ex ministro della Giustizia Clemente Mastella sarà candidato alle elezioni europee di giugno nelle liste del PDL. E’ quanto stabilito nell’accordo reso noto oggi dal Popolo della libertà ma firmato giovedì scorso a Roma dai coordinatori campani di Forza Italia, Alleanza Nazionale e Udeur. In una nota congiunta PDL e Udeur precisano che il sodalizio verrà esteso anche alle elezioni amministrative in Campania, dove i due partiti presenteranno candidati comuni.

Fonte: http://www.corrispondenti.net

Tutti confluiti nel PARTITO UNICO...il PDL di Berlusconi e Fini...

(Clicca sull'immagine per ingrandirla...)
VOTATE PDL O PD?
E' INDIFFERENTE PERCHE'...
NIENTE E' DIVERSO E TUTTI SONO UGUALI,
TUTTI INSIEME PER UN UNICO SCOPO:
IL POTERE E LA RICCHEZZA!

"Nasce il Partito Unico Italiano di Centro-Destra: Forza Italia si è già sciolta per confluire nel PDL ed Alleanza Nazionale ha già stabilito la data in cui la Destra Italiana dovrà MORIRE definitivamente, condannata a morte il 22-23 Marzo 2009 quando con l'ultimo Congresso Politico di AN farà confluire il Partito di Fini dentro il PDL con Clemente Mastella dell'UDEUR e soci..."


Mastella candidato con le liste del Pdl alle Europee 2009...

Il leader dell'Udeur: "Berlusconiha pagato il debito? Farabuttto chi lo dice". Il partito avvia una verifica negli enti locali dove governa con le giunte del Pd...
ROMA
- I segretari regionali di FI-Pdl, Nicola Cosentino, di An-Pdl, Mario Landolfi e dell'Udeur, Antonio Fantini, al termine di un «cordiale incontro» svoltosi giovedì 12 febbraio a Roma, hanno raggiunto un'intesa ritenuta «strategica» e che parte dalle prossime elezioni comunali e provinciali che si terranno a giugno, per proseguire poi in un cammino fatto di programmi e scelte condivise, con l'obiettivo di imprimere, nel solco di una rinnovata cultura bipolare, una svolta vera alle imminenti consultazioni elettorali. È quanto si legge in una nota. In tal senso e al fine di contribuire a realizzare un quadro di alleanze organico, chiaro e coerente, l'Udeur si impegna ad avviare rapidamente una verifica politica in quegli enti locali, a partire dalla provincia di Benevento, dove tale partito è tuttora in coalizione con il centrosinistra. Anche in questo modo si vuole rendere evidente che in Campania è tempo di cambiare mentalità e metodo di governo della cosa pubblica. Partendo dalla tutela degli esclusivi interessi delle popolazioni interessate, è improcrastinabile puntare su opzioni programmatiche in grado di avviare lo sviluppo e la ripresa economica di una Regione lasciata per troppo tempo allo sbando ed al non-governo. Dalla Campania può e deve partire l'attenzione per l'intero Mezzogiorno, la cui promozione sociale ed economica è interesse dell'intera nazione. Si tratta di agevolare un processo che non punti solo sul rilancio nominalistico dell'atavica "questione meridionale" ma che abbia come punto fermo la valorizzazione delle risorse naturali e delle aspirazioni territoriali di cui è dotato l'intero Sud. E', questo, un tema che accomuna la storia e la tradizione politica sia delle forze che stanno dando vita al PdL sia dell'Udeur e che è solo una delle ragioni fondanti l'alleanza oggi sancita in Campania. La stessa collocazione all'interno del Partito Popolare Europeo comporta la candidatura del Segretario Nazionale dell'Udeur Clemente Mastella alle prossime elezioni europee, nelle liste del Pdl. Oggi - concludono i Segretari Regionali - si apre una rinnovata stagione politica, foriera di importanti novità, che ricadranno positivamente sui cittadini della Campania."Berlusconi ha pagato il suo debito? Farabutto chi lo dice"«Farabutti e ipocriti sul piano morale». Clemente Mastella commenta così le affermazioni di chi sostiene che, con l’alleanza Udeur-Pdl e quindi la sua candidatura alle europee, Silvio Berlusconi abbia pagato il ’debitò al leader del Campanile per aver fatto cadere il governo Prodi. «Vadano a controllare i numeri del Senato e voglio proprio vedere se diranno ancora che sono stati io a far cadere il governo Prodi. Ma -aggiunge Mastella- ce ne sarà per tutti questi sepolcri imbiacati nel mio libro che uscirà a giugno». L’ex-ministro della Giustizia pubblicherà infatti a giugno un libro in cui racconta il ’complottò ordito, a suo parere, nei suoi confronti un anno fà quando si dovette dimettere da Guardasigilli.


sabato 14 febbraio 2009

Diamo il voto alle banche...

Negli anni precedenti i risparmiatori italiani sono sempre stati abituati a ricevere un rating di merito creditizio oppure un giudizio di affidabilità qualora avessero richiesto un prestito al loro istituto di credito o banca d’appoggio. Quello che sta accadendo sul pianeta in termini di scenario macroeconomico non ha precedenti storici: ovunque vi sono banche a rischio di default finanziario, molti sono i casi di salvataggio con interventi di stato a causa di una sconsiderata gestione del rischio da parte del management.Tutto questo deve far emergere un plausibile dubbio sul pubblico risparmiatore italiano sulla solidità e serietà del proprio partner bancario.Per la prima volta è una persona fisica indipendente che si preoccupa di emettere un giudizio di affidabilità su una banca italiana: le agenzie di rating e gli organismi di vigilanza hanno dimostrato ormai la presenza di profondi conflitti di interesse e/o di gravi inefficienze nello svolgere il loro compito di controllo sulla stabilità e serietà degli intermediari ed operatori bancari.Eugenio Benetazzo è l’unico analista indipendente italiano ad aver profetizzato con largo anticipo la crisi dei mercati finanziari e dell’attuale sistema industriale attraverso la redazione di due saggi economici ed uno show finanziario di inchiesta mediatica, sollevando non poche perplessità sul futuro che ci attende nei prossimi semestri. D’ora innanzi deve realizzarsi un mutamento epocale di pensiero nel pubblico risparmiatore italiano, più volte gabbato e sodomizzato dallo stesso sistema bancario, da adesso in poi si dovrà stravolgere il proprio comportamento innanzi al personale di sportello di una filiale di banca. Infatti il singolo risparmiatore dovrà dimostrare un comportamento inquisitore nei confronti della banca a cui desidera affidare i propri fondi.Ho provveduto a redigere un elenco (per adesso parziale) di istituti di credito e di banche sino ad ora esaminate suddiviso in due grandi gruppi per Presunzione di Affidabilità. Con questa terminologia si vuole sottolineare come il soggetto in questione possa presumibilmente considerarsi Attendibile o Discutibile in termini di solidità patrimoniale, politica commerciale utilizzata, marketing dei prodotti ed infine qualità e quantità nell’erogazione degli impieghi.
Presunzione di Affidabilità:


ATTENDIBILE


Carige


Credem


Banca Popolare dell’Etruria


Banca Etica


Ubibanca


***Banca Popolare di Spoleto


Banca del Veneziano


Banca Popolare di Marostica


Banca Popolare di Sondrio


Cassa di Risparmio di Bolzano


Banca Sella


Kartner Sparkasse


Banco Posta


*****Banca del Piemonte


Banca della Marca


Desio Banca


Banca di Rimini


DISCUTIBILE


Banca Monte Paschi


Unicredit Banca


*Intesa San Paolo


**Veneto Banca


Banco Popolare


****Banca Popolare di Vicenza


Cassa di Risparmio del Veneto


Banca Antonveneta


Banca Popolare di Milano


Banca San Giorgio Valle Agno


Banca Mediolanum


Deutsche Bank


Banca Nazionale del Lavoro


Banca Fideuram(*): Il giudizio considera il sistema e gruppo Unicredito(**): Il giudizio considera il sietma e gruppo Intesa San Paolo(***): Il giudizio considera il sistema e gruppo Ubibanca(****): Il giudizio considera il sistema e gruppo Banco Popolare(*****): Il giudizio considera solo i prodotti postali tradizionaliIl giudizio di Presunzione di Affidabilità è stato emesso in base all’analisi di molteplici parametri che consentono di soppesare le politiche commerciali attuate dalle rispettive banche e dal grado di rischio che l’istituto potrebbe sviluppare nei prossimi mesi a seguito di una discutibile pianificazione aziendale. Tra i principali parametri utilizzati possiamo individuare i seguenti:


1) Valorizzazione del Core Tier


2) Presenza e consistenza di processi di cartolarizzazione


3) Percorso di crescita attraverso indebitamento


4) Qualità e quantità dell’esposizione nel settore immobiliare


5) Ricorso all’erogazione di mutui ad intervento integrale


6) Distribuzione di prodotti strutturati e derivati


7) Presenza di conflitti di interessiLe banche non ancora analizzate o in questo momento in fase di valutazione, che desiderano ricevere il giudizio di Presunzione di Affidabilità possono farne richiesta via email ai fini della prenotazione ed organizzare di una intervista esaminatrice.


L’elenco delle banche inserite sarà aggiornato ogni mese sulla base delle informazioni e dati che è stato possibile ottenere e/o raccogliere: l’istituto di credito o la banca che volesse rivedere il proprio rating ha la possibilità di richiedere una intervista esaminatrice per produrre ulteriori informazioni che possano produrre un mutamento del proprio status di rating da Discutibile ad Attendibile.


L'intervista a Jovanotti. Cantante global...

Abbiamo intervistato Lorenzo "Jovanotti" Cherubini alla vigilia del suo debutto statunitense, che lo vedra' esibirsi il 18 ed il 19 febbraio a New York. Con lui abbiamo discusso di musica, del suo pubblico, del suo rapporto con Internet e del nuovo presidente americano Obama.
Dicono che il tuo nome d’arte, Jovanotti, vine da Joe Vanotti, un nome che sembra italo-americano. Quando e come mai l’hai scelto?
“Un po’ per caso. Poi come spesso succede con le cose fatte un po’ con leggerezza ti rimangono attaccate per tutta la vita. Ma ne sono contento, perchè è un nome che mi ha portato davvero molta fortuna. Tra l’altro è vero quello che dici: la mia scelta era Joe Vanotti. Chiamai al telefono il grafico che stava preparando la copertina del mio primo disco per comunicarglielo e per errore lui scrisse “Jovanotti”. Quando vidi la copertina stampata, poi, decisi di lasciarlo cosi. Mi piaceva.”
Che rapporto hai con gli italiani all’estero ed in particolare con la comunità italo-americana?
“Come tutti gli italiani, o quasi tutti, avevo anche io un parente in America. Mia zia era emigrata in Canada e viveva a Montreal. Quando ero bambino questa zia per me era un mito, mi mandava tanti regali e, soprattutto, le scarpe da ginnastica “americane”. Le aspettavo sempre! Non ci vedevamo spesso, ma mia madre, mia nonna, andavano a trovarla di tanto in tanto. Quindi ho sempre sentito questo legame forte con l’America, rappresentava il mio secondo Paese.
Il mio amore per questa terra si è poi rafforzato quando ho deciso di intraprendere la carriera artistica e trovai nella musica americana un importante punto di riferimento.”
Con i concerti di New York del 18 e 19 febbraio farai il tuo debutto negli Stati Uniti. Come mai hai scelto proprio questa città?
“Pur essendo il mio primo concerto qui, la sento come “la mia citta’”. Sento di appartenerle e per questo vengo qui almeno almeno una volta all’anno. L’ho visitata per la prima volta nel 1989 e quando scesi da quell’aereo mi sentii per la prima volta a casa. Ero arrivato in un posto che già conoscevo bene, pur non avendolo mai visitato. Ero cresciuto ascoltando la sua musica, il rap, e sono stato il primo a presentare questo genere in Italia. Questo trampolino di lancio mi ha aiutato ad arrivare dove sono oggi. Perciò sento di dovere molto a New York.”
Quali sono i tuoi artisti americani di riferimento?
“Potrei citarne a migliaia. Ma probabilmete i più importanti per me sono stati i Beastie Boys, i Public Enemy e i Talking Heads, tutti di New York. Ed ancora i Run-DMC, un gruppo hip-hop del Queens. Amo il suono latino di Harlem, il funk influenzato dai ritmi partoricani e la black music. Come vedi, molta della mia musica trova radici in questa città.”
Con quale cantante vorresti duattare qui negli Stati Uniti?
“Mi piacerebbe che Chuck D. dei Public Enemy venisse ad un mio concerto. Loro sono stati sicuramente il gruppo rap più importante per la mia generazione. Incontrai Chuck anni fa. In un’intervista che ha realizzato in Italia di recente ha detto di ricordarsi di me. Spero davvero che in futuro riusciremo a suonare insieme.”
Nella tua carriera sono stati molti i duetti e le collaborazioni artistiche. Da Pavarotti alla Nannini, per passare a Syria, Ron, i Negramaro. Quale ti ha emozionato di più?
Credo che siano stati tutti importanti, ognuno per un motivo diverso. Alcuni di queste, però, mi hanno anche permesso di stringere amicizie molto profonde. Quello con Giuliano dei Negramaro è un rapporto ricco per me, un continuo scambio e profondo. Soprattutto, però, sono felice di aver incontrato Luciano Pavarotti. Sono stato davvero fortunato: lo ritengo un personaggio storico ed ha sempre portato alta l’immagine dell’Italia nel mondo. La sua amicizia è stata preziosa per me.”
Che emozione vuoi donare al pubblico newyorkese?
“Mi definisco un cantante globale. Mi nutro di musiche di tutto il mondo, ma conservo una caratteristica italiana: riesco a coniugare melodia e rap, e lo faccio da anni. Qui in America non si usa e so che presenterò qualcosa di nuovo. Il mio spettacolo sarà molto mediterraneo, con un’impronta di rap e funk. Credo sarà un’esperienza interessante per un newyorkese”
Sul palco sei più un dj o un cantante?
“Sono un po’ di entrambi. Sono un dj quando organizzo e decido che scaletta proporre. Durante i miei spettacoli, poi, comunico molto con il mio pubblico. Voglio che si diverta! Nelle mie canzoni, invece, sono sempre più cantante. La mia passione per lo scrivere cresce ogni giorno di più, così come la mia voglia di cantare.’
I tuoi fan elaboreranno una quinta versione ufficiale di ‘Mezzogiorno’, il tuo nuovo singolo, e a loro hai dedicato un book fotografico che ripercorre il tuo tour ‘Safari’. Credi molto in loro. C’è una scelta artistica che hai fatto e che è stata direttamente dettata da questo particolare legame con il tuo pubblico?
"Sento un legame molto forte con il mio pubblico, è vero, ma cerco di mantenere sempre una certa indipendenza nelle scelte artistiche che faccio. Quando scrivo e realizzo i miei dischi dimentico di avere un pubblico. Le mie canzoni nascono da un piacere e da un’esigenza del tutto personale. Ma se i miei sogni e le mie passioni coincidono con quelle del pubblico per me è meraviglioso, vuol dire che c’è una sintonia.”
Da tempo curi un tuo blog personale, “Sole Luna”. Che rapporto hai con la tecnologia?
“Internet sta cambiando il mondo, e credo che la trasformazione sia ancora all’inizio. Grazie al mio blog riesco a comunicare con i miei fan, dovunque essi siano, e loro possono seguirmi scaricando e ascolando la mia musica dal loro computer. Anche se virtuale, il nostro rapporto è molto più diretto.
Utilizzo Internet anche molto al di la’ del mio blog. Mi informo quasi esclusivamente attraverso la rete e ormai quando compro un giornale di carta mi sembra di avere in mano un pezzo di passato.”
In un post del tuo blog hai citato William Blake: “Quando le porte della percezione si apriranno tutte le cose appariranno come realmente sono: infinite” . Utilizzeresti questa citazione anche per gli Stati Uniti di Obama? Cosa credi sia cambiato in questo Paese?
“Obama ha acceso anche in me un forte entusiasmo che ho condiviso con una folla incredibile a Washington il giorno dell’Inaugurazione. Lo sento anche un po’ il mio Presidente, lui è una figura globale. Le sue scelte avranno ripercussioni non solo in America ma anche nel resto del mondo, anche in Italia.
L’America aveva sofferto molto durante l’amministrazione Bush che l’aveva allontanata dall’immagine di terra di opportunità, di libertà. Ricordiamoci, tra l’altro, che nella costituzione degli Stati Uniti, c’è la parola “felicità’”. Poi l’entrata in scena di Obama ha fortunatamente contribuito ad accorciare questa distanza tra il Paese e gli ideali che ispira. Il nuovo Presidente incarna davvero il “sogno americano”, rappresenta la sconfitta dei cinici e la ricostituzione dello spirito democratico che anima questo popolo da sempre. Con lui l’America torna ad essere un mito per le nuove generazioni, la loro ‘land of opportunity’”.
Secondo te cosa ha davvero spinto la maggioranza degli statunitensi a votare Obama?
“I cittadini scelgono sempre il candidato che rispecchia più fedelmente i valori in cui credono. Credo che il fatto che sia stato eletto sia già un segno importante di cambiamento. In realtà credo che di questo dovremmo anche ringraziare l’amministrazione Bush. Vedo l’America come un bambino che, dopo la febbre alta, cresce più forte di prima. Esce fortificato da un distacco profondo con la precedente amministrazione. Ha avuto il coraggio di cambiare e imparare dal passato, al contrario dell’Italia che dopo quindici anni di Berlusconi non riesce ancora a voltare pagina. Obama non è l’antagonista di Bush, ma una novità. E’ questo che rende questa elezione cosi importante dal punto di vista storico e politico.”
Sulla rivista “Internazionale” hai scritto che la vittoria di Obama è potenzialmente più importante di quella di Kennedy e che rappresenta il momento storico del tuo tempo. Quale vorresti fosse quello della generazione di tua figlia Teresa?
“Mi piacerebbe che mia figlia e i suoi coatenei assistessero alla risoluzione di due problemi fondamentali che colpiscono tutti noi, sebbene in maniera diversa. Il primo è sicuramente quello della povertà: c’è ancora una fetta troppo importante della popolazione mondiale che ne soffre. Non è giusto che ci siano cosi tante differenze tra un bambino nato in un Paese povero e uno nato in uno ricco. Il secondo è quello della discriminazione: spero che si vada verso un mondo dove non sia più concepibile, che sia essa basata basata su fattori di razza, di colore o di sesso.”
E dopo i concerti a New York? Progetti…
“Tornerò a scrivere e mi dedicherò ad un nuovo disco. Studierò, leggerò, farò le cose che più mi piacciono, rintanandomi nella mia vita. Fuori dai riflettori.”

I Concerti di Jovanotti a New York:

18 Febbraio 2009 (20:00): Highline Ballroom (431 W 16th St, New York, NY 1001)19 Febbraio 2009 (20:30): Le Poisson Rouge (158 Bleecker St, New York, NY, 10012)

Jovanotti incontrera' il suo pubblico all''Istituto Italiano di Cultura (686 Park Avenue, New York, NY 10065) il 19 Febbraio (18:00) e un gruppo di studenti della New York University il giorno successivo alla Casa Italiana Zerilli Marimo'.

Novità! La 55DSL invita il pubblico ad una performance gratuita di Jovanotti il 17 febbraio dalle 18:00 alle 21:00 presso la sua sede newyorkese a Soho (281 Lafayette Street). Drink gratis per tutti! Per maggiori informazioni contattare il press office della 55DSL al numero 212 255 6603

venerdì 13 febbraio 2009

Cronaca di un funerale annunciato...

PALUZZA (Udine) — «Bentornata Eluana, nella terra del tuo papà, dei tuoi nonni...». Le prime parole della cerimonia funebre sono come un richiamo, il segno che allora è proprio vero, sta davvero accadendo. Armando Englaro comincia a piangere, a singhiozzare. Guarda davanti a sé la bara di questa nipote così sfortunata, si morde le labbra per frenare le lacrime. La chiesa si riempie delle voci che intonano il Kyrie eleison, e lui assume un'espressione spaesata, si allunga per vedere da dove arriva quel coro. Lo zio di Eluana ha gli stessi occhi azzurri di Beppino, lo stesso profilo aguzzo. Ma è più alto e massiccio, è un uomo sanguigno, che mostra le proprie emozioni essendo incapace di nasconderle. Si vogliono bene, gli Englaro.
L'ammirazione e la riconoscenza che Armando prova per il fratello maggiore si mischia con il dolore per il suo destino. «Mi ha sempre aiutato», racconta alla fine di questo lungo pomeriggio. «Tre fratelli emigrarono in Lussemburgo, lui in Svizzera. Io ho scelto di rimanere a casa. Tante volte mi ha invitato a raggiungerlo. Io non me la sono mai sentita di lasciare Paluzza. E allora lui mi ha aiutato ad aprire la nostra ditta di moquette, ha creato la società. Beppino ha fatto tutto, io sono solo un artigiano». Ogni tanto anche i fratelli minori, e con i suoi 62 anni Armando è l'ultimogenito, riescono a farsi ascoltare. Il funerale l'ha voluto lui. È riuscito a convincere Beppino, che invece è del 1941, troppo amareggiato con la Chiesa per riuscire a vedere la necessità di quest'ultimo saluto alla sua Eluana. «Ne abbiamo parlato, e alla fine si è fidato. Mi ha lasciato fare su tutto. Penso di aver fatto la scelta giusta, anche per lui. Sono convinto che se avesse cremato Eluana, alla fine se ne sarebbe pentito. Credo di avergli evitato il rimpianto». Il funerale ha finito per somigliare a chi l'ha così fortemente voluto. A lui, Armando. I due vigili urbani in divisa che controllano i fedeli e intanto hanno i lucciconi agli occhi mentre ascoltano la bella omelia di don Tarcisio Puntel.
I paesani che dicono «mandi» a noi forestieri, e assistono attenti e partecipi alla funzione. La sobrietà dei gesti, le poche parole, nessun applauso all'uscita del feretro. Un funerale fatto di silenzi e dignità, a immagine di questa Italia diversa che si chiama Carnia. «È la mia piccola patria» dice Armando, e si capisce che lo pensa davvero, che l'adesione a questa identità così forte è sincera, sentita. «Eluana doveva essere sepolta qui, e doveva avere il suo funerale. Era un tributo che dovevamo a Paluzza, ai nostri compaesani. E poi riposerà qui, tra queste valli. Le guardi, non sono belle? A mia nipote avrebbe fatto piacere, ne sono sicuro». Nello scandire queste ultime parole Armando Englaro si emoziona. Anche lui ha sofferto molto, viveva Eluana come una figlia, ma ha sempre cercato di non farlo vedere a Beppino. Armando è cattolico, è stato pellegrino a Santiago di Compostela e tante volte a Lourdes. Beppino lo ha ripetuto spesso, «non ho il conforto della fede». Tra fratelli magari si discute, ma nel dolore ci si tiene, si sta insieme, si annullano divergenze e differenze. «Sono preoccupato per lui. Adesso è molto provato, ma sono sicuro che ce la farà. Mio fratello è molto forte».
Armando è un uomo che usa parole semplici per farsi capire. Il suo mondo è tutto qui. Paluzza, tremila anime, la piazza rettangolare con municipio, scuola e banca. Il bar Picin per giocare a carte con gli amici, l'azienda di moquette all'inizio del paese, la villetta sulla statale, una manciata di chilometri tra l'osteria Le Trote e le montagne, la neve che arriva a settembre e chissà quando se ne va. «Eluana — dice lui — aveva dentro di sé lo spirito di questa terra. Era una carnica vera, una ragazza ostinata e libera». Per un'ora soltanto, l'ultima del suo passaggio su questa terra, zio Armando le ha fatto da padre. Si è commosso anche al saluto finale di don Tarcisio, pronunciato in dialetto. Le ha fatto ciao con la mano, come se stesse per partire. «Adesso puoi davvero riposare in pace» ha detto sulla tomba. Aveva ragione, il più piccolo dei cinque fratelli Englaro. I funerali servono anche a questo, a ricordare chi era la persona che stiamo perdendo, da dove veniva, quali erano le sue radici. Mandi, Eluana.

I FUNERALI- Per l’ultimo saluto a Eluana Englaro si sono spenti i microfoni e abbassati i toni, fino a tacere del tutto. Tante persone, circa quattrocento tra cui una sessantina di giornalisti, si sono raccolte ieri nel cimitero del paese in Carnia per l’ultimo saluto a Eluana Englaro, che si è spenta lunedì dopo un calvario durato 17 anni e culminato in dieci giorni di polemiche, scontri, clamore politico e mediatico. La bara di legno chiaro coperta di rose rosse e mughetti è stata sepolta nella cappella di famiglia, tra i nonni paterni Giobatta Englaro e Iolanda Di Centa. E finalmente il corteo di parenti, amici di famiglia, residenti del paese, curiosi e giornalisti si è disperso in un silenzio pesante. Il carro funebre ha lasciato l’ospedale di Udine alle 13, scortato da due auto della polizia e seguito da un terzo veicolo con a bordo lo zio Armando Englaro, in completo scuro e cravatta rosso sangue. Il corteo ha quindi imboccato la strada per Paluzza, sostando qualche minuto davanti alla casa della famiglia Englaro dove papà Beppino e mamma Saturna sono usciti per dire addio alla figlia. Nessuno dei due ha seguito il feretro fino alla chiesetta di San Daniele né ha assistito al funerale, così come annunciato già nei giorni scorsi. In parte per le condizioni di salute della madre, in parte per evitare «l’assedio mediatico» - parole di zio Armando - che da Udine si è trasferito in Carnia già da qualche giorno. La funzione religiosa è iniziata poco prima delle 15 e si è svolta a porte chiuse, dietro ai banchi solo lo zio Armando, il sindaco di Paluzza Aldo Maieron e pochissimi amici di famiglia tra i quali il senatore Ferruccio Saro e il consigliere regionale Alessandro Colautti, oltre alle due amiche del cuore di Eluana, arrivate da Lecco. La bara è stata benedetta sul sagrato e quindi portata in chiesa. Ingresso sbarrato a curiosi, microfoni e telecamere, dentro solo la voce del parroco del paese. «Tu, cara Eluana, adesso sai qual è veramente la verità. Riposa in pace in mezzo ai nostri monti». Queste le parole che hanno chiuso l’omelia di don Puntel, che ha espresso gratitudine per la scelta degli Englaro del funerale religioso e ha pure ricordato: «In questi tempi ci siamo scontrati, ma davanti ad Eluana abbiamo il capo chino e d’ora in avanti dobbiamo camminare insieme. Voglio rassicurarvi - ha aggiunto - che la Chiesa non si è sentita estranea alla vostra vicenda e che quanti hanno pregato, non l’hanno fatto “contro” ma “per”, specificatamente per Eluana». Ed era stato lo stesso religioso a lanciare ieri mattino un appello ai mezzi di comunicazione perché «il dolore» non fosse trasformato «in spettacolo». Silenzio anche all’uscita del feretro dalla chiesa, quando i presenti si sono organizzati in un lungo corteo per accompagnare Eluana al vicino cimitero di paese. Qui don Puntel ha usato la lingua friulana, quella del ramo paterno della famiglia Englaro, per l’ultimo saluto: «Ciao, Eluana».

(AGI) - Paluzza (Udine), 12 feb. - "Tu, cara Eluana, adesso sai qual e' veramente la verita'. Riposa in pace in mezzo ai nostri monti". E' stato don Tarcisio Puntel, parroco di Paluzza, a pronunciare l'omelia del rito funebre di Eluana Englaro svoltosi nella chiesa di San Daniele. Un'omelia che don Tarcisio ha preparato la notte scorsa, dopo essersi inginocchiato davanti al Crocifisso cercando di approfondire "il mistero del dolore", ha spiegato. "Ho cosi' capito che quella croce e' fonte di vita e di speranza. Lo e' stata per duemila anni e, in particolare, per tanti ammalati che guardando a Lui, al Crocifisso, ricevono forza e grazie". Don Puntel, ai fedeli in chiesa e, in particolare ai familiari, lo zio di Eluana, Armando seduti ai primi banchi, ha detto: "In questi tempi ci siamo scontrati, ma davanti ad Eluana abbiamo il capo chino e d'ora in avanti dobbiamo camminare insieme. Ognuno deve porsi davanti alla sua coscienza, educata al rispetto della vita". Il sacerdote ha ringraziato la famiglia Englaro per aver voluto le esequie religiose. "Voglio rassicurarvi che la Chiesa non si e' sentita estranea alla vostra vicenda e che quanti hanno pregato, non l'hanno fatto 'contro' ma 'per', specificatamente per Eluana". Don Puntel si e' fatto portavoce della vicinanza dell'arcivescovo di Udine, monsignor Pietro Brollo, "spiritualmente qui", che in questi giorni sottolineo' quanti interrogativi sul senso della vita Eluana aveva sollevato. Rivolgendosi infine a Beppino Englaro, che non ha partecipato al rito funebre, ma che ha salutato sua figlia da casa, dove l'automobile con la bara ha sostato qualche minuto, don Puntel ha detto: "Le porte non sono chiuse, voglio continuare il dialogo che abbiamo intrapreso". Subito dopo la cerimonia la salma di Eluana Englaro e' stata tumulata nel cimitero di San Daniele, nella tomba di famiglia accanto ai nonni. Oltre 500 persone hanno assistito alla tumulazione, tra cui le due due amiche di Eluana arrivate da Lecco, alcuni politici regionali, Ferruccio Saro (Pdl), il consigliere regionale Alessandro Collutti (Pdl), il carnico Gabriele Renzulli, Volpe Pasini di Sos Italia. Tutto si e' svolto nel piu' assoluto silenzio, con la gente commossa in preghiera.


Folla commossa ha seguito i funerali della povera Eluana Englaro...

Nella foto i funerali di Eluana Englaro

Un lungo corteo ha accompagnato il feretro di Eluana Englaro, giunto a Paluzza in Carnia, paesino d'origine della famiglia. La bara in noce chiaro cosparsa di rose rosse ha ricevuto la benedizione di Don Tarcisio Puntel, prima di fare ingresso in chiesa. Lo zio Armando ha seguito il feretro con la salma della nipote, assenti ai funerali i genitori Beppino e Saturna.

giovedì 12 febbraio 2009

Ispirato dalla morte di Eluana Englaro...

Titolo: "Eutanasia di Stato e...di Loggia!"
(Clicca sull'immagine per ingrandirla...)
Lo Stato canaglia si scaglia solo contro
gli indifesi, gli innocenti, i più deboli...

"Non è morte se la rifiuti, ma lo è se la accetti!" (James 'o' Bar)


ITALIA-CINA

ITALIA-CINA
PER L'ALLEANZA, LA COOPERAZIONE, L'AMICIZIA E LA COLLABORAZIONE TRA' LA REPUBBLICA ITALIANA E LA REPUBBLICA POPOLARE CINESE!!!